ECONOMIA- Pagina 69

Le imprese torinesi incontrano il Sud-est asiatico ai TO-ASEAN Business Days

Gli esperti di più alto livello provenienti dal mondo della diplomazia e della rappresentanza imprenditoriale si sono riuniti al Castello del Valentino di Torino per la terza edizione dei TO-ASEAN Business Days, l’evento dedicato alle imprese interessate a conoscere meglio i paesi del Sud-est asiatico.

“Oggi più che mai, in un periodo in cui ci troviamo a dover affrontare sfide globali, è necessario aprirsi al mondo, allargare le possibilità, ampliare i confini – ha dichiarato il Sindaco della Città di Torino Stefano Lo Russo, che questa mattina ha dato il via alla giornata di convegno insieme al Presidente della Regione e ai rappresentanti di Politecnico, Università, Camera di Commercio e Torino World Affairs Institute, organizzatori dell’evento -. Accogliere nella nostra città alle partecipanti e ai partecipanti alla terza edizione del TOASEAN Business Days è un’occasione per sottolineare l’importanza di rafforzare le relazioni di Torino con gli stati dell’area ASEAN e per ribadire come, in questo quadro di relazioni e in un sistema globale complesso, le città svolgono un ruolo importante. La competitività dei nostri territori e delle nostre imprese si misura anche attraverso la capacità di apertura, scambio di idee, costruzione di nuove relazioni.”

Attualmente i 10 Paesi del Sud-est asiatico che compongono l’ASEAN – Brunei, Cambogia, Filippine, Indonesia, Laos, Malaysia, Myanmar, Singapore, Thailandia e Vietnam – rappresentano la quinta economia più grande del mondo, il cui PIL si avvicina rapidamente a 3 trilioni di USD, e la terza più grande in Asia, con un tasso di crescita superiore al 5% e una classe media in costante aumento.

TORINO CLICK

MIP: 5 milioni per le nuove imprese

Il servizio MIP è forte di un’esperienza pluriennale e ha visto la nascita di tante imprese in Piemonte. Incoraggiamo le idee imprenditoriali, affianchiamo chi vuole ‘mettersi in gioco’ per realizzare progetti di qualità e supportiamo la nascita di nuove attività. Il MIP è incremento del nostro tessuto economico produttivo ma anche ascensore sociale”. Lo dichiara l’Assessore al Lavoro e Formazione Professionale, Elena Chiorino, in merito al programma MIP – Mettersi in proprio, il sistema regionale di accompagnamento alla creazione di impresa e di lavoro autonomo della Regione Piemonte, recentemente rifinanziata sul Fondo Sociale Europeo plus con circa 5 milioni di euro a valere sul biennio 2023-2025.

La misura regionale favorisce la nuova imprenditoria, attraverso la realizzazione di progetti in grado di accompagnare i potenziali imprenditori o lavoratori autonomi alla valutazione della propria idea d’impresa, alla definizione di un valido progetto e all’avvio di nuove attività. Ora è nuovamente possibile iscriversi al programma ed entrare nel mondo della creazione di impresa affiancati da un servizio pubblico.

I risultati MIP 2020-2022

Nel corso del precedente triennio del Programma MIP, 2.732 utenti sono stati seguiti attraverso i percorsi di consulenza; 636 i progetti d’impresa validati e 433 il numero delle imprese neo-costituite sul territorio regionale.

Sono 134 i nuovi piani di attività di lavoro autonomo approvati e circa 100 le neonate attività di lavoro autonomo avviate su tutto il territorio piemontese.

Sono decine e molto variegate le attività nate attraverso il Programma Mettersi in proprio; dalle più tradizionali attività di commercio (cartoleria, libreria), e servizi alla persona (parrucchiera, estetista) o per animali (toelettatura) a quelle dell’alimentare (caseificio, gastronomia). Ma si trovano anche imprese di ricezione turistica (b&b) e valorizzazione del territorio (cicloturismo). Tra i liberi professionisti, consulenti di marketing, aziendali e contabili, CAF; videomaker e fotografi; wedding planner o personal shopper.

Non mancano mestieri particolari: la liutaia, il tatuatore, l’addestratore cinofilo, il floreal designer o la cake designer. Molti tra loro sono sensibili alla tutela dell’ambiente e hanno caratterizzato la propria impresa curando il risparmio energetico, il ricircolo e il riuso dei materiali.

Nella tabella di seguito, i risultati suddivisi per ambito territoriale nel periodo 2020-2022:

Dal 01.01.2020 al 31.12.2022:

CmTO

AL – AT

CN

BI – NO – VC – VCO

TOTALE

Quanti hanno sottoscritto il patto di servizio

1.651

273

425

383

2.732

BP validati

357

61

131

87

636

Imprese costituite

235

37

93

68

433

Piani di attività validati

102

10

14

8

134

Attività di lavoro autonomo avviate

78

7

8

6

99

Ed ecco i primi risultati MIP nel periodo luglio 2023- gennaio 2024 con i risultati suddivisi per ambito territoriale:

Lo studio sul MIP di Ires Piemonte 

I buoni risultati del progetto MIP sono stati evidenziati in un report di Ires Piemonte, secondo cui i dati suggeriscono una maggiore probabilità stimata da parte delle imprese Mip di risultare attive. L’impatto cresce con il trascorrere del tempo dalla nascita d’impresa, e a 4 anni è stimato in 9,1 punti percentuali sulla sopravvivenza. Il precedente studio (Poy, 2018), utilizzando dati sulle imprese partecipanti a MIP tra il 2010 e il 2013, aveva stimato l’efficacia del programma in diversi punti nel tempo, e a 4 anni l’effetto era di 7,3 punti percentuali. Quindi, l’efficacia della politica sembra essere più alta in relazione alle imprese nate con il servizio tra il 2017 e il 2019.

Dunque i servizi al lavoro possono svolgere un ruolo non secondario nell’aiutare aspiranti imprenditori a sviluppare e quindi mettere a terra la propria idea imprenditoriale, così da renderla più sostenibile nel tempo.

Come accedere ai servizi

Il primo passo è l’iscrizione, tramite il sito mettersinproprio.it, a un incontro collettivo di pre-accoglienza in cui saranno fornite le prime informazioni sulle modalità di svolgimento del programma. Dopo una prima valutazione motivazionale e attitudinale, l’aspirante imprenditore o lavoratore autonomo è accompagnato in un percorso a tappe, in cui troverà a disposizione una rete di professionisti specializzati nei servizi di accompagnamento, per definire, sviluppare e realizzare una nuova impresa o attività professionale. Tutti i servizi di accoglienza, consulenza e tutoraggio del Programma MIP sono completamente gratuiti.

In particolare si può beneficiare di :

  • 45 ore di consulenza in analisi idea imprenditoriale, Esame della fattibilità del progetto, Costruzione del Business plan, Consulenza specialistica: giuridica, commerciale ed economica, Avvio dell’attività professionale;
  • 20 ore, successivamente alla realizzazione del business plan, di ulteriore consulenza in attività di monitoraggio post avvio, analisi di mercato e delle opportunità, supporto nella definizione di progetti di sviluppo, sostegno nell’accesso a misure di agevolazione.

Il team di esperti

Attraverso una rete di sportelli diffusi in tutto il Piemonte, gestiranno i servizi di accompagnamento dedicati a chi intende creare imprese consapevoli, sostenibili e solide. Sono i cosiddetti “soggetti attuatori”: IS.COM Istituto per il commercio, Codex, Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola media impresa, Izi SpA, Comtur Vercellese Servizi, Confartigianato Servizi Piemonte Orientale e Soges Spa. I loro operatori specializzati forniscono supporto agli aspiranti imprenditori, seguendoli passo dopo passo nella costruzione del loro progetto.

Al link che segue si possono conoscere più da vicino alcune delle realtà imprenditoriali nate grazie al Progetto Mip – Mettersi in proprio: https://mettersinproprio.it/storie-di-imprese-nate-con-mip/

La Von der Leyen apre la finestra di Overton: la guerra è possibile

A cura di lineaitaliapiemonte.it

“La minaccia di guerra non è imminente ma non impossibile. Nelle prossime settimane presenteremo alcune proposte con la prima strategia industriale europea per la difesa. Uno degli obiettivi centrali sarà quello di dare priorità agli appalti congiunti nel settore della difesa. Proprio come abbiamo fatto con vaccini o con il gas naturale”. Al via la fase 1 della finestra di Overton…

Continua a leggere: ⤵️

https://www.lineaitaliapiemonte.it/2024/03/01/leggi-notizia/argomenti/lineaitaliapiemonteit/articolo/la-von-der-layen-apre-la-finestra-di-overton-la-guerra-e-possibile.html

Tari, le scadenze e le agevolazioni 2024

Scadenze, modalità di pagamento e agevolazioni relative alla tassa sui rifiuti (Tari) per il 2024 sono state approvate dal Consiglio Comunale di Torino all’unanimità.

Il provvedimento, illustrato dall’assessora al Bilancio Gabriella Nardelli  in una riunione delle Commissioni Prima e Sesta, presieduta da Anna Borasi (PD), stabilisce le date in cui pagare le rate.

Per le utenze domestiche, l’importo viene riscosso in quattro rate, di cui tre in acconto e una a saldo (l’acconto può essere anche versato in un’unica rata). L’acconto è calcolato applicando il 55% delle tariffe approvate per l’anno 2023; il saldo è calcolato applicando le tariffe approvate per l’anno 2024, tenendo conto dei pagamenti effettuati in sede di acconto.

Le scadenze dell’acconto per le utenze domestiche sono: lunedì 29 aprile, venerdì 31 maggio, venerdì 28 giugno. È possibile versare l’acconto in un’unica soluzione, con scadenza venerdì 31 maggio; scadenza saldo: lunedì 16 dicembre.

Anche per le utenze non domestiche, l’importo viene riscosso in quattro rate, di cui tre in acconto e una a saldo (l’acconto può essere anche versato in un’unica rata), L’acconto è calcolato applicando l’85% delle tariffe approvate per l’anno 2023; il saldo è calcolato applicando le tariffe approvate per l’anno 2024, tenendo conto dei pagamenti effettuati in sede di acconto.

Le scadenze dell’acconto per le utenze non domestiche sono: venerdì 29 marzo, venerdì 10 maggio, venerdì 12 luglio. È possibile versare l’acconto in un’unica soluzione, con scadenza venerdì 14 giugno; scadenza saldo: lunedì 16 dicembre.

Il pagamento avviene tramite il servizio PagoPa affidato a Soris, in sostituzione del pagamento con modello F24.

Sono previste agevolazioni in sede di saldo per cantieri di opere pubbliche della durata superiore a sei mesi, del valore di 410 mila euro.

Ci sono agevolazioni, già in sede di acconto, anche per i nuclei familiari numerosi (superiori ai 4 componenti) con abitazione di metratura inferiore agli 80 mq, del valore di 230 mila euro.

Dall’auto a guida autonoma alla città connessa

Teoresi, Fondazione Links e Torino CiTy Lab testano veicoli del futuro a Torino con il 5G

Torino punta a diventare in Italia un laboratorio europeo di sperimentazione per le nuove soluzioni di tecnologie 5G e 6G applicate alle auto a guida autonoma e connessa, rendendosi protagonista nella ricerca di soluzioni e modelli utili a raggiungere gli obiettivi dell’Unione europea per il 2030 in materia di ambiente, energia e clima.

In tale contesto si colloca la partecipazione di Teoresi Gruppo internazionale di Ingegneria specializzato in tecnologie d’avanguardia tra cui la smart mobility, Fondazione Links, centro di ricerca di Torino operante nella tecnologia applicata, nell’innovazione e nel trasferimento tecnologico che sarà anche responsabile delle attività di test in Italia, Comune di Torino con Torino city Lab, TIM, Hewlett Packard Enterprise e Nextworks al progetto europeo Envelope.

Obiettivo del progetto Envelope è quello di sostenere lo sviluppo di piattaforme sperimentali e prove su larga scala per promuovere la diffusione del 5G e testare le nuove soluzioni tecnologiche che porteranno alla definizione del 6 G, applicate al settore della mobilità urbana con un focus sulla guida cooperativa autonoma e connessa.

I casi d’uso torinesi riguarderanno la dimostrazione dell’utilizzo di mezzi autonomi come sensori, in futuro diffusi e connessi per migliorare la sicurezza stradale, consentendo in tempo reale di ricostruire le dinamiche di un eventuale incidente e di identificare le modifiche all’ambiente circostante.

Teoresi fornisce due tipi diversi di auto a guida autonoma e connessa per la sperimentazione della piattaforma costruita nel progetto e basata su tecnologie 5G e 6 G. I due prototipi, frutto di anni di ricerca da parte del gruppo, saranno aggiornati con nuovi sensori per ottenere una conoscenza approfondita dell’ambiente circostante. Il cervello dell’auto, ossia il computer di bordo, è in grado di stabilire il quadro completo della situazione attraverso la fusione dei dati provenienti dalle telecamere HD, LIDAR, ultrasuoni, RADAR, GpS e integrati in tempo reale.

La vettura può dunque circolare in modo autonomo, ricostruendo digitalmente l’ambiente circostante in modo virtuale e muovendosi nello spazio fisico.

La fondazione LINKS sarà il responsabile della sperimentazione del pilota italiano e fornirà i dispositivi di comunicazione veicolare “on board Unit” abilitati al 5G avanzato, che abiliteranno i veicoli a dialogare con l’infrastruttura digitale per poter testare i casi d’uso citati. Inoltre LINKS svilupperà delle tecniche di ricostruzione 3D per il miglioramento della sicurezza in ambito urbano.

Nella sperimentazione si userà la rete core 5G messa a disposizione da HPE.

Innovazioni principali saranno la dinamicità nell’utilizzo della rete 5G, resa possibile grazie ai servizi di gestione automatizzata sviluppati da Nextworks e l’utilizzo dell’approccio edge computing che permetterà l’elaborazione dei dati raccolti su un’infrastruttura di calcolo posta nelle vicinanze dell’utente e non in un data center remoto.

“Connettività è la parola chiave delle nostre città del futuro, dove le nuove tecnologie consentiranno un nuovo tipo di mobilità – spiega Marco Bazzani, Innovation manager del gruppo Teoresi. Per questo Teoresi ha progettato un prototipo di city car a guida autonoma e sta ora lavorando per sviluppare il nuovo sistema di infrastruttura con la nuova tecnologia 5G nel progetto europeo Envelope. Per sviluppare le smart city del futuro occorre che la guida autonoma sia anche connessa. Negli ultimi anni l’Unione Europea sta accelerando sullo sviluppo di nuove città digitali e connesse, con sistemi di mobilità all’avanguardia, che porteranno potenzialmente a un grande cambiamento sociale e economico, all’insegna di città e mobilità sempre più sostenibili”.

Mara Martellotta

Fiorenzo Borello apre il ciclo di incontri UCID con gli imprenditori

L’Ucid ( Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti) sezione di Torino ha organizzato un ciclo di incontri con imprenditori, che vogliono essere una testimonianza delle loro storie di coraggio e di valore.

Martedì 28 febbraio scorso alle 19 l’incontro è stato con l’imprenditore Fiorenzo Borello, cui hanno partecipato anche diversi giovani, stimolati nel confronto con un esempio piuttosto significativo dell’imprenditoria piemontese.

“Un giorno – ha spiegato la Presidente dell’Ucid Silvia Tabasso – sono entrata in un supermercato in via Asti e mi sono meravigliata, sembrava di essere a metà tra uno chalet del Trentino e una casa familiare. Ho poi scoperto che era un supermercato Borello”.

Fiorenzo Borello, nativo di Chieri, 70 anni, ha conosciuto una vertiginosa ascesa imprenditoriale che non ne ha modificato, però, il carattere volitivo ma, al tempo stesso, semplice, cordiale, alla mano. Oggi il suo impero vanta 730 dipendenti e 52 punti vendita.

“Il segreto – ha spiegato Borello – è quello della passione con un pizzico di follia.

Sono nato a Chieri tanti anni fa e da bambino ho vissuto in una piccola cittadina, Montaldo Torinese, eravamo quattro fratelli ed eravamo poveri. Tutte le mattine mungevamo le mucche ed avevamo il loro latte a colazione. La nostra economia era di sussistenza ma basata sulla nostra produzione, dai formaggi al vino.

Quando ho iniziato ad andare a scuola ho dovuto percorrere due chilometri per arrivarci. Poi vi è stato il tempo delle scuole medie e, quindi la frequenza all’Avogadro, istituto torinese.

Mentre seguivo il corso di ripetizione estivo, appresi che a Riva Dora avevano bisogno di un aiuto in macelleria. Qui iniziai a apprendere il mestiere. Venni poi a sapere di una macelleria, non lontana da Rivadora, che era in vendita e lasciai all’epoca un acconto di 50 mila lire. Il proprietario voleva dare in gestione la cooperativa, rinunciai alle 50 mila lire e presi in gestione la cooperativa. Negli anni in cui lavoravo in macelleria facevo anche il cameriere.

Fu la mia prima famiglia a sostenermi in modo coraggioso in questa impresa di gestione della cooperativa. Una data per me significativa fu quella del 28 marzo del ’72, quando, firmate le prime cambiali, presi in gestione la cooperativa. Intanto si avvicinava il periodo del militare, dovetti allontanarmi e, quando rientrai, l’ambiente della cooperativa era cambiato. Resistetti un anno, un anno e mezzo e poi decisi di acquistare a Gassino un negozio di 92 mq. Era il 4 luglio del 1976 quando aprii il negozio di alimentari.

Il 1981 fu un annus horribilis per un incidente occorso a mia sorella e la disdetta da parte del proprietario di casa del negozio, che voleva aumentare l’affitto. Fu così che a Gassino andai a cercarmi un locale, una ex carrozzeria Alfa Romeo, che ho poi trasformato in supermercato. Ci sono voluti due anni e mezzo, in cui avremmo sicuramente potuto fare di più.

Abbiamo aperto il primo esemplare il 20 febbraio dell’82. Questo negozio ha lavorato molto anche grazie all’aiuto dei dipendenti. A fine dell’’89 giunse un mediatore che mi fece un’offerta relativa al negozio e io accettai, senza pensarci su, ma poi un po’ pentito.

A partire dal ’90 firmai un patto di non concorrenza con il gruppo Garosci su Gassino e il 20 febbraio del ’90 ripresi a fare l’alimentarista, comprando pian piano tutti i negozi vicini, per una superficie di 900 metri quadrati.

Nel ’93 /94 vi sarebbero state altre aperture, prima della grande espansione nel ’95 e ’96 quando aprivamo quattro, cinque, sei negozi l’anno. Sono riuscito intorno al 2003 a raggiungere quota di dodici negozi aperti l’anno. Oggi ho 52 negozi, con 750 dipendenti, che conosco uno ad uno, cui facciamo seguire corsi di formazione”.

“Nella mia vita ho avuto tre famiglie- spiega Fiorenzo Borello – che mi hanno aiutato e sostenuto. La prima è stata quella formata da mio padre, mia madre e mio fratello. La seconda quella nata e formata con mia moglie Antonella e i miei figli Aurora e Gianluca; la terza costituita dai miei 750 dipendenti. Ai giovani dico: non abbiate paura! Portate avanti dei sogni, con coraggio e un pizzico di follia”.

“Il nostro segreto – aggiunge Fiorenzo Borello – è quello di curare il territorio. Mia moglie tutti i giorni cerca, prova e inserisce in assortimento prodotti realizzati da piccole aziende locali. Abbiamo i nocciolini di Chivasso, il burro al tartufo, per esempio. Abbiamo una grande qualità nella carne, l’anno scorso siamo arrivati secondi in Italia ed abbiamo a cuore la nostra azienda, i nostri clienti e i nostri dipendenti. Abbiamo destinato un bonus di 250 euro a tutti i dipendenti in aggiunta allo stipendio mensile. Si tratta di 200 mila euro detassati e quindi tutti usufruibili. Considero questa non una spesa, ma un investimento sulle risorse umane.

La nostra azienda svolge molte attività in collaborazione con le realtà locali del volontariato, cui si rivolge per dare le eccedenze alimentari, dello sport, dell’associazionismo e della cultura”.

“Sotto il profilo della sostenibilità ambientale – aggiunge Borello – tre anni fa abbiamo cambiato tutti i frigoriferi con modelli più efficienti sotto il profilo dei consumi, abbiamo sostituito tutta l’illuminazione dei nostri negozi passando da quella a neon a un’illuminazione a led. Nella nostra sede di Castiglione Torinese un impianto fotovoltaico installato sul tetto ci permette di ricaricare gli automezzi elettrici che utilizziamo per le consegne.

Quindici negozi sono stati dotati di impianto fotovoltaico per il contenimento dei consumi.

Tutto il cibo che avanza viene smistato tra chiese parrocchiali locali, Sermig e altre associazioni del territorio. Il nostro motto è “Compra solo il necessario”.

Un grande applauso dei presenti conclude la serata.

Mara Martellotta

Rivoluzione e tradizione: la visione di Mercato Itinerante

In un’epoca caratterizzata da una rapida evoluzione digitale, Andrea Scalogna e Eman Saffo emergono come pionieri di un progetto che sta cercando di supportare i mercati rionali e le microattività.

Mercato Itinerante, mira a digitalizzare le micro attività con particolare attenzione ai mercati rionali torinesi, fornendo loro gli strumenti necessari per competere nell’era del commercio online dominata da giganti come la GDO (Grande distribuzione organizzata). Tuttavia, al di là della semplice creazione di una piattaforma e-commerce, Mercato Itinerante si distingue per un approccio che potremmo definire di “digitalizzazione gentile”.

Questa filosofia innovativa, ideata da Saffo e Scalogna, pone al centro non i prodotti, ma le persone, valorizzando storie, competenze e tradizioni che hanno reso l’Italia unica nel suo genere. L’obiettivo di Mercato Itinerante è di rafforzare i legami con il passato ricco di cultura del paese, facilitando la trasmissione delle tradizioni in un’era sempre più digitale. La pandemia ha reso questa necessità ancora più pressante, sottolineando come l’adozione di soluzioni digitali rappresenti una delle ultime possibilità per molte piccole attività di sopravvivere.

Il caso di Torino è emblematico: oltre il 38% di banchi inoccupati dei banchi nei mercati rionali sono scomparsi negli ultimi anni, e i mercati stessi sono a rischio di estinzione. Anche i negozi di quartiere stanno vivendo una crisi senza precedenti, con un saldo negativo di 2600 attività commerciali chiuse dal 2014 ad oggi. Questi dati, tristemente accessibili nei report della pubblica amministrazione, evidenziano l’urgenza di interventi concreti per preservare il tessuto economico e culturale delle comunità locali.

Mercato Itinerante intende sfatare il tabù che il servizio possa rendere le persone più pigre o incentivare un consumo esclusivamente online. Al contrario, il loro claim “quando non puoi andare al mercato il mercato viene da te” sottolinea l’intenzione di non sostituirsi all’acquisto dal vivo, ma di offrire un’alternativa per coloro che, durante la settimana, non possono recarsi ai mercati. L’obiettivo è complementare l’esperienza tradizionale con una soluzione digitale che rispetti le esigenze di tutti, promuovendo un consumo consapevole e sostenibile che lega insieme passato, presente e futuro.

In questa visione, Mercato Itinerante rappresenta più di un servizio: è un ponte tra generazioni, un mezzo per rivitalizzare le economie locali e un simbolo di un futuro in cui tradizione e innovazione possono coesistere armoniosamente.

Questo è solo il primo di quattro articoli dedicati a raccontare l’avventura di Mercato Itinerante, una startup torinese che sta riscrivendo le regole dell’artigianato e del commercio locale nell’era digitale. Nei prossimi pezzi, approfondiremo come questa innovativa iniziativa sta portando una ventata di novità nel panorama italiano, dimostrando che le idee rivoluzionarie e le storie di successo non provengono necessariamente da oltre oceano.

MASTER MËSTÉ 2024, riparte la selezione di giovani fino ai 35 anni

FORMAZIONE GRATUITA CON TIROCINIO RETRIBUITO  IN AZIENDE ARTIGIANE D’ECCELLENZA DI TORINO, PIEMONTE, VALLE D’AOSTA E LIGURIA

 

Un’opportunità concreta per l’inserimento nel mondo del lavoro offerta anche quest’anno dal progetto ideato dalla Fondazione Cecilia Gilardi con il patrocinio di Camera di commercio di Torino, il sostegno di Fondazione CRT, Exclusive Brands Torino, Fondazione Magnetto, Fondazione Creonti e la collaborazione di Politecnico di Torino, CNA Torino, PerMicro, Fondazione Accorsi-Ometto, Fondazione Comunitaria della Valle d’Aosta, Fondazione Time2 e Accademia Liuteria Piemontese San Filippo.

 Dopo il successo delle prime due edizioni, che hanno registrato l’assunzione di quasi tutti i borsisti nelle aziende in cui hanno prestato il tirocinio, riparte la selezione di giovani fino ai 35 anni che desiderano acquisire competenze e professionalità nel mondo del lavoro artigiano in aziende e realtà d’eccellenza del nordovest d’Italia.

È l’opportunità offerta anche quest’anno da Master Mëstè, il progetto che contribuisce a formare una nuova generazione di artigiani di tutta Italia grazie a un’esperienza concreta ed efficace nella ricerca di un posto di lavoro, ideato dalla Fondazione Cecilia Gilardi con il patrocinio di Camera di commercio di Torino, il sostegno di Fondazione CRT, Exclusive Brands Torino, Fondazione Magnetto, Fondazione Creonti e la collaborazione di Politecnico di Torino, CNA Torino, PerMicro, Fondazione Accorsi-Ometto, Fondazione Comunitaria della Valle d’Aosta, Fondazione Time2 e Accademia Liuteria Piemontese San Filippo.

Le iscrizioni al bando per 19 borsisti sono aperte dal 27 febbraio al 5 maggio 2024. La selezione sarà svolta da una commissione composta dai membri del Comitato Scientifico della Fondazione Cecilia Gilardi e dai referenti degli enti partner. Il progetto prevede un percorso di studio costituito da 70 ore di formazione in aula (tenute da docenti universitari, professionisti ed esperti in materia di lavoro e artigianato, gestione finanziaria, normativa di settore, marketing e utilizzo dei canali digitali) e da un tirocinio retribuito di sei mesi, da fine settembre 2024 a marzo 2025, presso aziende e botteghe del Piemonte, della Valle d’Aosta e della Liguria. L’impegno richiesto è full-time e l’importo della borsa ammonta a 5.400€, messi a disposizione dalla Fondazione. Durante tutto il percorso i borsisti saranno affiancati da un tutor (psicologo del lavoro) che sarà anche valutatore esterno e avrà il compito di verificarne l’andamento e suggerire soluzioni a eventuali criticità.

Sono 18 le realtà imprenditoriali artigiane d’eccellenza partner di Master Mësté 2024. In Piemonte: Alberto Marchetti, Archivio Tipografico, Arazzeria Scassa, Azienda Agricola E. Pira e Figli, Birrificio della Granda, Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”, Foglizzo Luxury Goods, Francesco Boerio, Il Funghetto, Izmade,  Oscalito – Maglificio Po, Panacea Social Farm, Valerio Licari Guitars, Villa Pedemonte Atelier. In Valle d’Aosta: Les Tisserands e Rosset. In Liguria: Florcoop e Lavoratti.

Master Mëstè è un progetto che si inserisce in un contesto molto attuale di criticità per i giovani e per le imprese artigiane. Infatti, come si legge dai dati aggiornati della Camera di commercio di Torino, le imprese giovanili sono scese di 416 unità nel 2023, mentre quelle artigiane registrano un debole +0,16%, una situazione che rimane sostanzialmente invariata da tre anni.

L’edizione 2024 di Master Mësté allarga ulteriormente il campo d’azione delle precedenti: più posti a disposizione per i giovani, nuove aziende partner che ospiteranno i tirocini, più regioni coinvolte, con Valle d’Aosta e Liguria che si aggiungono al Piemonte. Il lavoro in ambito artigiano ha bisogno di nuova linfa generazionale e questo progetto ha proprio l’obiettivo di formare giovani che possano realizzare il loro desiderio di trovare un posto di lavoro come sbocco naturale del percorso teorico-pratico che hanno seguito”.

Alessandro Gilardi, Presidente Fondazione Cecilia Gilardi

Master Mëstè nasce dall’idea della Fondazione Cecilia Gilardi, che dal 2010 sostiene i giovani più meritevoli nel loro percorso di formazione e agevola il loro ingresso nel mondo del lavoro attraverso borse di studio e di tirocinio in ambito universitario, sportivo, artistico e nei mestieri dell’artigianato. Nei suoi primi tredici anni di attività` la Fondazione ha erogato 320 borse di studio e sostenuto 45 progetti speciali per un importo complessivo di oltre 1.200.000 euro.

Per informazioni su Master Mëstè e invio candidature: fondazionececiliagilardi.org/.

‘Business Game’ con SAA University & Welness al club Ronchiverdi

 

 

La SAA University & Wellness – Sport and Business Campus ospita, presso il club Ronchiverdi di Corso Moncalieri 466, la prima edizione del suo “Business Game”, dedicato a 60 studenti, ai quali è data la possibilità di aggiudicarsi un premio di 1000 euro. Il giorno scelto è giovedì 29 febbraio dalle 9:30 alle 18:30, durante il quale gli studenti potranno ideare e creare un prodotto da lanciare sul mercato, il tutto in un unico giorno. A tutti gli studenti partecipanti verrà rilasciato dalla SAA School of Management il “Digital Open Bage”, di fondamentale importanza per il proprio curriculum. Il workshop ha l’obiettivo principale di esplorare l’impatto dell’intelligenza artificiale generativa sul panorama tecnologico e industriale, al fine di fornire competenze teoriche e pratiche. L’attività si propone di potenziare le capacità degli studenti e preparare la realizzazione di un prodotto finale (testo misto, multimediale, contributo fotografico). I ragazzi, in gruppi di sei, saranno i manager di dieci aziende, Vergnano, Microlino, Leone, Rai, Pignatelli, Rinascente, Martini, La Perla, Alberto Marchetti, Inestasi.

Allestiranno, durante la loro formazione, sotto la guida di professionisti, brand manager e marketing manager, lavori reali su brief, in collaborazione con le aziende per l’ideazione e il lancio di un nuovo prodotto sul mercato. La prima parte della giornata sarà dedicata alla formazione, destinata a studenti e manager delle 10 aziende, e sarà tenuta da Giuliano Ambrosio, stratega, divulgatore, docente e speaker con più di 12 anni di esperienza in strategie multicanale. Oggi ricopre il ruolo di Partner e Chief Innovation Officer in ThinkingHat-Innovation Studio.

La giornata sarà aperta da Massimo Di Conza, Direttore Marketing di Ronchiverdi e Responsabile SAA University & Wellness, e da Davide Caregnato, Direttore della SAA School of Management.

Nel corso della giornata parteciperanno anche i Presidenti dei corsi di laurea Professor Christian Rainero – MICA, Professoressa Cecilia Casalegno – Business & Management e Professoressa Eleonora Isaia – Business Administration, con il contributo scientifico del Professor Alberto Ferraris, ordinario di Direzione di Impresa Marketing e Strategia all’Università degli Studi di Torino.

Club Ronchiverdi, Corso Moncalieri 466, Torino

 

Mara Martellotta

Pil Piemonte 2023, primo semestre in crescita poi rallenta

 

 

Il Comitato Torino Finanza della Camera di Commercio di Torino ha diffuso le sue stime sull’andamento dell’economia regionale. Le esportazioni penalizzate dalla recessione tedesca, i consumi e gli investimenti indeboliti dall’inflazione e dagli alti tassi di interesse. Ma si colgono primi segnali di un’inversione di tendenza.

 

Nel 2023 il valore delle attività economiche del Piemonte ha fatto registrare una crescita dello 0,7%, come la media nazionale. Ma nel IV trimestre il segno è diventato negativo, con -0,7% (rispetto al IV trimestre 2022), in controtendenza a confronto con l’Italia (+0,5%).

 

Sono le stime del Comitato Torino Finanza della Camera di Commercio di Torino, che, attraverso il modello del PILNOW, può dare indicazioni sull’andamento dell’economia piemontese con grande tempestività. Le variazioni trimestrali del PIL italiano sono, infatti, emesse 30 giorni dopo la chiusura del periodo di riferimento. Le variazioni regionali sono solo annuali e sono diffuse un anno dopo.

 

Secondo quanto rilevato dai ricercatori del Comitato, il 2023 si è composto di due parti. Nel primo semestre la condizione è stata mediamente positiva, sia pure gradualmente in calo, con un progresso dell’1,3% sul I semestre del 2022. Nella seconda metà dell’anno hanno prevalso gli stimoli esterni al calo, che si è accentuato nell’ultimo trimestre. Sul PILNOW hanno pesato la discesa del tasso di crescita delle esportazioni, l’indebolimento dei consumi, la debolezza degli indicatori sulla logistica e di richiesta di energia sulla rete elettrica, mentre è ancora buona la situazione occupazionale. La dinamica delle esportazioni regionali risente dei due trimestri recessivi del maggiore mercato di sbocco (la Germania). Nonostante tutto, però, i livelli di Cassa Integrazione sono inferiori alla media nazionale: l’indice Piemontese dell’utilizzo di tutta la cassa integrazione (ordinaria, straordinaria, in deroga, operai e impiegati) vale 37, quello Italiano 87 (la base 100 è il 2009). La domanda di credito e gli investimenti sono stati condizionati dal calo di fiducia generale e dall’aumento dei tassi di interesse, mentre i consumi sono stati frenati dall’inflazione, che però adesso appare in sostanziale normalizzazione. Comunque, con un solo trimestre negativo non si può parlare di recessione. Ne occorrono due.

 

Con 133 miliardi a prezzi costanti (del 2015) il PILNOW del Piemonte è al livello del 2019, ma nel 2007 era a quota 141. Mancano 8 miliardi, pari a 12 trimestri (tre anni) di crescita standard costante dello 0,5% per trimestre. Un obiettivo di crescita raggiungibile tenendo presente l’impatto del PNRR sul Pil nei prossimi tre anni.

 

“Le turbolenze internazionali continuano a essere fonte di preoccupazione per le imprese – afferma Valdimiro Rambaldi, Presidente del Comitato Torino Finanza – e hanno spinto persino la Germania in recessione. In Italia e in Piemonte occorrerebbe una ripresa degli investimenti. Per quanto riguarda quelli pubblici, si tratta di vedere accelerare il PNRR. Quelli privati sono stati penalizzati dall’aumento dei tassi e del costo dei finanziamenti bancari. Era inevitabile, fa ben sperare, però, il fatto che l’inflazione sia in ritirata. È di parziale consolazione che i dati annuali del PILNOW piemontese, oltre a essere in linea con la media nazionale, siano lievemente migliori di quelli europei.

 

“Il 2024 rappresenterà il vero banco di prova per la nostra economia. Quest’ultimo scorcio di 2023, con i dati elaborati dal Comitato Torino Finanza, non può che spingerci a rimboccarci ulteriormente le maniche con l’obiettivo di adottare una serie di provvedimenti sia istituzionali che politici che stimolino la crescita economica e lo sviluppo dei nostri territori. Solo incentivando l’innovazione, potenziando infrastrutture e connettività, semplificando la burocrazia e scommettendo sui settori di punta della nostra regione – e qui penso all’industria manifatturiera, al turismo sostenibile, all’agricoltura di alta qualità – potremo essere più forti e meno in balia dei flutti internazionali e delle crisi esogene” commenta Gian Paolo Coscia, Presidente Unioncamere Piemonte