ECONOMIA- Pagina 414

Raggiungere le seconde case è un crimine, svaligiarle è facile

Ovviamente non intervengono le forze dell’ordine, impegnate a misurare la distanza tra fidanzati; ovviamente non intervengono i magistrati, spaventati e basta; ovviamente non intervengono i vicini di casa, occupati a spiare ed a denunciare chi passeggia senza mascherina…

 

… continua a leggere:

Raggiungere le seconde case è un crimine, svaligiarle è facile

“Riparti Piemonte”, dalla Regione 101 milioni per la ripresa delle attività

In apertura della seduta in videoconferenza della Commissione Bilancio della Regione , presieduta da Carlo Riva Vercellotti, il presidente della Giunta Alberto Cirio ha presentato un emendamento al disegno di legge “Riparti Piemonte” che elenca le diverse categorie (secondo i codici Ateco) beneficiarie del bonus per facilitare la ripresa delle attività sospese a causa dell’emergenza sanitaria. La cifra complessiva stanziata (101 milioni di euro) verrà erogata da Finpiemonte direttamente alle imprese con il versamento una tantum a fondo perduto. 

L’assessore all’Agricoltura Marco Protopapa ha presentato alla Commissione gli interventi all’interno del disegno di legge della Giunta per le materie di sua competenza. I fondi, in parte provenienti dalla rimodulazione dei fondi europei ed in parte nuovi, serviranno anche per: credito alle imprese, consulenze per innovazione delle imprese agricole, sistemazione logistica dei salariati agricoli stagionali. L’assessore ha specificato che è prevista l’erogazione dei contributi sul territorio attraverso i Comuni. Il consigliere Maurizio Marello (Pd) ha criticato l’esiguità della cifra destinata a sostenere la manodopera stagionale per la raccolta dei prodotti agricoli nei campi. Sull’argomento sono intervenuti anche i consiglieri Sean Sacco (M5s) e Marco Grimaldi (Luv).

In chiusura di seduta è intervenuta l’assessore a Commercio, Cultura e Turismo Vittoria Poggio. Per quanto riguarda il settore del Commercio Poggio ha illustrato i finanziamenti a tasso zero e a fondo perduto e gli interventi di sostegno finanziario rivolti ai commercianti, con particolare attenzione alla tutela del commercio di vicinato. Sull’argomento sono intervenuti diversi consiglieri chiedendo con quale criterio siano stati scelti i codici Ateco a cui fare riferimento per i contributi e se sono state valutati i differenti tempi di riapertura: Raffaele Gallo (Pd), Ivano Martinetti( M5s), Sara Zambaia (Lega), Sarah Disabato (M5s). Il consigliere Alberto Avetta (Pd) ha messo l’accento sulla necessità di valutare il pagamento della Tassa rifiuti per gli esercizi commerciali che sono rimasti chiusi per tutto il periodo.

Sul tema del finanziamento alle aziende che si occupano di turismo e di cultura, all’assessore Poggio sono state rivolte dai consiglieri Francesca Frediani (M5s), Marco Grimaldi (Luv), Silvio Magliano (Moderati) diverse domande inerenti le imprese del Terzo settore e circa le associazioni culturali che svolgono anche una attività di aggregazione sociale. Passando al settore Turismo, diversi consiglieri hanno sottolineato la situazione in cui si trovano le agenzie di viaggio e tutte le imprese legate alla filiera delle vacanze: il consigliere Paolo Bongioanni (FdI) ha proposto la creazione di un bonus per le famiglie per acquistare in anticipo i servizi turistici estivi con la formula ‘Paghi uno e prendi tre’ finanziata con fondi regionali.

Infine sul tema delle imprese legate alla Cultura e allo Spettacolo i consiglieri Daniele Valle (Pd) e Marco Grimaldi (Luv) hanno chiesto all’assessore Poggio per quale motivo i contributi concessi a questo tipo di imprese siano dati attraverso un Bando e non con un bonus diretto. L’assessore ha specificato che si tratterà di un Fondo di solidarietà a cui le imprese, anche organizzatrici di eventi culturali, accederanno con una semplice domanda di contributo. Sull’argomento sono intervenuti anche i consiglieri Mario Giaccone (Chiamparino per il Piemonte), Alessandra Biletta (Fi), Diego Sarno (Pd).

I lavori della Commissione Bilancio sul disegno di legge “Riparti Piemonte” proseguiranno per tutta la prossima settimana.

L’urlo degli organizzatori d’eventi alle Istituzioni

Riceviamo e pubblichiamo /  “Non siamo invisibili”  U.N.O.E – Unione Organizzatori Nazionale Eventi, si costituisce in Associazione, per affrontare le problematiche e, le soluzioni, per una ripartenza in sicurezza.

Si alza il grido di allarme delle associazioni che rappresentano gli organizzatori di eventi in Italia. Tra queste c’è anche Unoe che si presenta all’opinione pubblica con una serie di iniziative e obiettivi .

“Con l’avvento di questo maledetto Covid-19 – spiega Alessandro Pollak, portavoce Nazionale e Presidente di U.N.O.E, che raggruppa il pensiero e le aspettative di oltre 100 organizzatori – le nostre attività hanno subito un crollo verticale tale, da impoverire tutto l’ambiente in pochissimo tempo. Per anni ho provato a convincere con argomenti validi tanti miei colleghi , convinto che l’unione di un gruppo di organizzatori , voglia dire che questa categoria è importante ed indispensabile, cosa che attualmente, il Governo, sembra non prendere per nulla in considerazione”.

“Per la prima volta –continua Pollak- organizzatori di ogni tipologia, Nord, Centro, Sud, compreso le isole, uniti da un unico denominatore: la Ripartenza, in questi mesi, si sono sentiti telefonicamente, per condividere il momento difficile, soprattutto provando a trovare delle soluzioni. Solo grazie alla caparbietà di due colleghi, Fabio Chiappini e Massimo Gargini, è stato possibile, unire gli organizzatori d’Italia, mettendo da parte acredini, dissapori e problemi personali, per provare a creare un gruppo di lavoro su Whatsapp di soli organizzatori e poi in seguito la costituzione in Associazione. In pochi giorni sono state definite, con successo, le linee guida e un’identità ben precisa”.

Ma quali sono gli obbiettivi dell’associazione?
“Come primo obiettivo, dopo aver consultato e condiviso con gli affiliati, abbiamo inviato una lettera, al Governo Nazionale, ai Governi Regionali e alle testate giornalistiche, lettera in cui abbiamo illustrato il panorama generale ed il momento critico che sta attraversando la categoria dei commercianti di tutto il paese. Da qualche giorno è stata creata una pagina Fb ed un sito internet, a breve l’ufficialità dell’Associazione U.N.O.E, con il suo atto costitutivo e statuto.
Ci tengo a sottolineare che l’Associazione avrà come obiettivo primario gli interessi della categoria degli organizzatori di tutto il territorio. Sono stati assegnati, in questa prima fase, incarichi ben definiti, come il Responsabile della Comunicazione, il Responsabile del personale con più funzioni, il Responsabile al controllo delle richieste di iscrizione, il, responsabile Web.
Esiste poi la figura di un moderatore per i dibattiti sui social, ed ultimo, ma non meno importante una figura che avrà il compito di proporre le strategie da seguire, il tutto, in condivisione totale con tutto il gruppo”.

“ Non è facile quantificare i danni – conclude il Presidente Unoe – perchè in ogni Regione ci sono realtà differenti , e differenti sono le realtà organizzative, ma una cosa è certa , il mondo degli organizzatori tutti, è fermo di conseguenza anche il mondo degli espositori artigiani hobbisti , fieristi, street food, etc etc sono fermi e, al momento non abbiamo risposte certe, ne su eventuali aiuti economici a fronte dei mancati eventi e nemmeno su rimborsi per merci, appalti persi, fatturato azzerato, e, nemmeno una data ipotetica, sulla quale prepararsi per una ripartenza in sicurezza”.

L’Italia ha bisogno dell’Iri. Chi impedisce la ripresa è complice della mafia

COMMENTARII di Augusto Grandi / Non si può pretendere che il compagno Sergio Cofferati conosca la storia. O, se la conosce (perché la conosce), che abbia la correttezza di raccontarla tutta, compresa la parte per lui scomoda.

Così va in tv, dai compagni di Rai News 24, e spiega che l’Italia, per ripartire, avrebbe bisogno dell’Iri, l’Istituto per la ricostruzione industriale. Perché fu l’Iri – spiega Cofferati – a trainare la ripresa italiana dopo la fine della guerra.

Dimenticando che l’Iri fu creato nel 1933 per far ripartire l’Italia dopo la crisi mondiale del ‘29 e per sopperire alla cronica incapacità degli industriali italiani. Ovviamente neanche una parola di precisazione da parte della giornalista Rai. Ad impossibilia nemo tenetur…

… continua a leggere:

L’Italia ha bisogno dell’Iri. Chi impedisce la ripresa è complice della mafia

Anticipo cassa in deroga, ecco come fare

In merito alla possibilità, per i lavoratori piemontesi, di richiedere l’anticipo della Cassa integrazione in deroga presso gli sportelli Intesa-Sanpaolo si specificano le modalità di richiesta, riportate anche sul sito internet della Regione.

Per i clienti già correntisti di Intesa Sanpaolo è possibile effettuare la richiesta con scambio di documentazione a distanza, attraverso l’email e contattando la filiale di riferimento.

Per i clienti non correntisti è necessario andare, previo appuntamento, in una filiale di Intesa Sanpaolo per procedere all’identificazione ai sensi di legge.

In questo caso la documentazione da presentare per poter ottenere l’anticipo è la seguente:
✔️Carta di identità e codice fiscale (e permesso di soggiorno in caso di lavoratore straniero).
✔️ Ultima busta paga.
✔️ Ultima documentazione reddituale (CUD/730).
✔️ Modulo (scaricabile dal sito di Intesa Sanpaolo) di richiesta da parte del cliente per la concessione del fido, con autorizzazione alla banca per il recupero dell’importo concesso una volta avvenuto l’accredito da parte di INPS.
Dichiarazione dell’azienda di aver proceduto all’inoltro della domanda di integrazione salariale all’Ente competente (INPS) con richiesta di pagamento diretto secondo la normativa vigente (se disponibile).

Si raccomanda, per i clienti non correntisti, prima di recarsi in filiale di provvedere a fissare un appuntamento con la filiale di Intesa Sanpaolo alla quale ci si intende rivolgere.

L’appuntamento infatti può avvenire solo previa prenotazione, al fine di ottimizzare i tempi ed evitare il crearsi di code e assembramenti.

Didattica a distanza: studenti e prof del Poli diventano avatar

Studenti e docenti si muovono come avatar nello spazio virtuale di una residenza per anziani progettata in BIM, con la possibilità di spostarsi nei diversi ambienti, osservare insieme le criticità della progettazione ed evidenziare gli elementi oggetto della revisione progettuale da parte dei docenti che coordinano l’esercitazione. 

Una modalità di fare didattica a distanza sicuramente avveniristica, un’esperienza pilota in Italia e tra i primi casi al mondo in cui la realtà virtuale viene impiegata non semplicemente come surrogato della didattica tradizionale, ma come un valore aggiunto, che permette a docenti e studenti di impiegare modalità che in presenza non sarebbero essenziali.

La necessità improvvisa di trovare soluzioni per la didattica online per le misure legate all’emergenza Coronavirus si è trasformata così in un’opportunità per studenti e docenti del corso di Modellazione Digitale Parametrica e Produzione Edilizia del corso di Laurea in Ingegneria Edile del Politecnico di Torino, dove è partita questa sperimentazione di didattica avanzata per analizzare e discutere i progetti che i ragazzi stanno elaborando come consegna per l’esame finale “dall’interno”, grazie alla realtà virtuale immersiva.

Il laboratorio di ricerca e didattica VR@Polito ha sviluppato questa modalità come risposta all’esigenza di confrontarsi e mettere insieme i contributi individuali in un lavoro di gruppo sulla realizzazione dell’ampliamento di un edificio in cui una semplice conference call sarebbe risultata molto meno efficace.

Con l’utilizzo di un apposito software, docenti e studenti possono invece muoversi come avatar all’interno del modello 3D in BIM del caso di studio, osservandolo come durante un sopralluogo, analizzando dettagli ed evidenziando anche graficamente criticità e dubbi in tempo reale e condividendo in gruppo lo spazio virtuale.

 

“Per trasformare una difficoltà in opportunità abbiamo deciso di fare qualcosa di nuovo abbandonando qualcosa di vecchio. La risposta degli studenti è stata estremamente positiva, pertanto su quanto sperimentato in questo semestre non si tornerà indietro nei prossimi anni”, dichiara Anna Osello, responsabile del corso.

Questo è solo l’ultimo degli esempi in cui la necessità di ovviare alla difficoltà oggettiva di essere fisicamente distanti ha creato un approccio innovativo che ha da subito mostrato potenzialità enormi, sia per la didattica che per la ricerca: il Politecnico di Torino ha appena autorizzato la riapertura dei propri laboratori e sta studiando l’utilizzo di questa modalità per svolgere non solo visite virtuali, ma anche per sostituire alcune tipologie di attività nelle infrastrutture di ricerca e nei laboratori didattici, riducendo al minimo la presenza di persone al loro interno.

Guerra sulle mascherine. L’Iva al 5%? Non pervenuta

La confusione è grande sotto le mascherine. Ma, contrariamente a quanto pensava il presidente Mao, la situazione non è per nulla eccellente.

Qualcuno mente e, considerando che si tratta di affrontare l’emergenza, non è proprio il massimo assistere in continuazione a questo scontro di cifre, dati, promesse, giustificazioni. La task force del lìder minimo aveva assicurato che non ci sarebbero stati problemi nel fornire mascherine chirurgiche a 50 centesimi.

Farmacisti e negozianti vari erano insorti, sostenendo che il prezzo era troppo basso, che non garantiva un guadagno soddisfacente…

… continua a leggere:

Guerra sulle mascherine. L’Iva al 5%? Non pervenuta

L’Europa boccia gli aiuti a pioggia ai conigli italiani

COMMENTARII  di Augusto Grandi / Un segnale è solo un segnale. Però, quando arriva dalla Corte Costituzionale tedesca vale un po’ di più. Perché le perplessità sull’impiego dei fondi della Bce non toccano soltanto i giudici ma coinvolgono la popolazione dell’intera Germania e di altri Paesi dell’Unione europea.

Difficile dar torto ai tedeschi quando l’Italia del lìder minimo e dei dittatorelli vuole utilizzare i fondi europei non per rilanciare il Paese ma per una serie di interventi a pioggia che costano tantissimo e non risolvono nulla.

Di fronte alla disoccupazione crescente, di fronte al dilagare di richieste di reddito di divano, di fronte all’esercito di immigrati che affollano le casse dei supermercati con i buoni pasto da 25 euro “offerti” dal contribuente italiano, cosa vuol fare il governo dei dittatorelli dello Stato Libero di Bananas? Regolarizzare altri 600mila clandestini, con tutto ciò che concerne in termini di costi aggiuntivi…

… continua a leggere:

L’Europa boccia gli aiuti a pioggia ai conigli italiani: non creano futuro

La Regione: “Bene le riaperture, ma valutando i contagi”

La Regione Piemonte condivide il documento delle Regioni  che chiedono di potere riaprire il commercio al dettaglio da lunedì 11 maggio

Si è però riservata la possibilità di valutare le scelte in base all’andamento del contagio in questa prima fase di ripartenza.

Durante la conferenza delle Regioni il Piemonte ha sottolineato che l’Italia presenta  aree con situazioni diverse. Di conseguenza le scelte dovranno essere adottate in base all’andamento futuro del contagio.

(foto: il Torinese)

Pmi, dal Piemonte 10 milioni a fondo perduto per l’innovazione

Tra gli strumenti che la Regione Piemonte sta mettendo in campo a favore del sistema produttivo per affrontare la crisi sanitaria del COVID-19, sono stati stanziati 10 milioni di euro per le imprese che acquisiscono servizi specialistici e qualificati per la ricerca e innovazione da parte delle Infrastrutture di Ricerca pubbliche e private (IR).

“Abbiamo attivato questo importante intervento – spiega l’Assessore alla Ricerca e Innovazione, Matteo Marnati – per aiutare le imprese a sostenere le spese per migliorare e testare i propri prodotti, principalmente in ambito sanitario per contrastare il contagio del virus ma anche in altri settori. Un altro passo avanti per far ripartire il Piemonte”.

La misura comprende due linee di sostegno:

  • 1 Milione di Euro alla linea di intervento “Emergenza Covid-19”, orientata al rimborso totale delle spese sostenute per la sperimentazione e dichiarazione di conformità di dispositivi medici e di protezione individuale (DPI);
  • 9 Milioni di Euro per l’acquisizione di servizi qualificati e specialistici di supporto alla ricerca, sviluppo e innovazione, finalizzati ad accrescere il grado di innovazione tecnologico delle PMI.

La prima linea prevede l’erogazione di un contributo, a fondo perduto, da 1.500 euro fino ad un massimo di 10.000 euro, a copertura del 100% dei costi sostenuti dalle PMI per la dichiarazione di conformità di dispositivi medici di protezione individuale (quali mascherine e camici da laboratorio) e per la produzione dei tamponi per i test di positività del Covid-19.

Per la seconda linea è previsto un finanziamento a fondo perduto, da un minimo di 20.000 euro a un massimo di 200.000 Euro, a copertura massima del 70% delle spese ammissibili.

Tutte le informazioni sono disponibili sul sito di Finpiemonte, al seguente link: https://www.finpiemonte.it/news/2020/04/30/contributi-per-ricerca-e-dichiarazione-di-conformit%C3%A0-dpi-domande-dal-4-maggio