ECONOMIA- Pagina 4

Gli allevamenti animali risorsa energetica e ambientale preziosa

Con biogas, biometano e pannelli fotovoltaici sui tetti

Gli allevamenti animali del territorio metropolitano di Torino potrebbero fornire gas metano da immettere in rete, biometano per autotrazione ed energia elettrica sufficiente a soddisfare le esigenze energetiche di oltre 100mila famiglie. Un dato, quest’ultimo, che mette insieme la quota producibile da biogas e quella da pannelli fotovoltaici installati sui tetti dei fabbricati aziendali. Si tratta di ben il 4,5% del fabbisogno energetico del Torinese: tutta energia pulita che potrebbe aiutarci nell’approvvigionamento di gas metano fossile in quest’epoca di crisi internazionali.

«Proprio in questi giorni in cui anche il nostro territorio si interroga sul possibile rialzo dei prezzi del metano fossile – osserva il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici – Vogliamo ricordare che gli allevamenti animali hanno un potenziale energetico enorme. Per un numero sempre crescente di aziende zootecniche il metano è una fonte rinnovabile di produzione energetica che contribuisce a diminuire la dipendenza dal metano fossile importato dall’estero, una dipendenza che è un problema per il nostro sistema economico locale».

Oltre all’energia elettrica prodotta con i pannelli sui tetti delle aziende zootecniche c’è, infatti, la grande potenzialità della produzione di biometano. Il metano che si può produrre dagli allevamenti animali e può essere utilizzato per autotrazione, come nel caso del Gruppo Maganetti di Tirano (SO), che per la sua flotta di tir utilizza biometano prodotto da un allevamento Torinese, la Cooperativa Speranza di Candiolo. Lo stesso impianto cooperativo di Candiolo, brucia biogas e riscalda, in teleriscaldamento, l’ospedale dell’Istituto per la ricerca contro il cancro.

«In queste giornate in cui scattano i blocchi contro il traffico e di apprensione per il nostro approvvigionamento energetico – osserva il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici – vogliamo ribadire che la zootecnia può dare un contributo significativo al miglioramento della qualità dell’aria grazie alla produzione innovativa di energia da fonti rinnovabili e pulite. Con questa nuova frontiera si può affiancare alla tradizionale produzione di cibo per tutti anche la produzione di energia elettrica immessa in rete per tutti noi, di calore per impianti di teleriscaldamento, di metano per auto, furgoni e tir e di anidride carbonica per l’industria alimentare. Se l’agricoltura è sotto attacco ambientale è perché non si vogliono prendere in considerazione gli impieghi degli effluenti per produrre energia e metano da autotrazione. Sostenere questa funzione porterebbe benefici a tutti i cittadini».

In provincia di Torino sono presenti 3.000 aziende agricole con allevamenti bovini per un totale di 242.000 capi. Un vero patrimonio energetico. Da queste mucche sarebbe infatti possibile ricavare 66mila metri cubi di biogas che, bruciato in centrali termoelettriche annesse alle aziende agricole o in centrali consortili, potrebbe produrre 623 GWh di energia di cui 250 GWh di energia elettrica: il 2,4% del fabbisogno elettrico torinese e ben il 94% del fabbisogno agricolo. Le stesse aziende potrebbero produrre 400mila metri cubi di biometano.

Al termine del processo di produzione energetica e di biometano rimane il “digestato”, concime pronto per la fertilizzazione dei campi: risorsa altrettanto preziosa in periodo storico in cui i fertilizzanti sono una materia diventata rara con il conflitto in Ucraina.

A queste potenzialità ricavabili dalle deiezioni animali si sommano i 259 MW producibili utilizzando i tetti dei fabbricati ricoperti da pannelli fotovoltaici: un altro 2% del fabbisogno elettrico dei torinesi.

«Ma le nostre aziende zootecniche si scontrano con la mancanza di sostegni a questa svolta green, sostegni che dovrebbero derivare, oltre che dalle politiche agricole anche da quelle energetiche regionali e locali. Inoltre, va abbattuta la burocrazia e soprattutto vanno garantiti tempi brevi per gli allacciamenti alle reti energetiche e per il pagamento della vendita in rete dell’energia elettrica e del biometano».

Confartigianato Imprese Piemonte. “Manovra poco coraggiosa”

La Manovra di Bilancio 2025, nelle intenzioni del Governo, dovrebbe segnare una tappa cruciale per il rilancio dell’economia italiana. Con interventi per 30 miliardi di euro, il provvedimento è stato presentato come finalizzato a favorire la ripresa economica e incentivare la spesa delle famiglie.

“Le buone intenzioni sono apprezzabili ma le misure non sono adeguatamente mirate a sostenere in modo concreto anche le micro e piccole imprese, che rappresentano la vera spina dorsale dell’economia italiana e del Piemonte”. Questo il commento del Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte, Giorgio Felici.

“Una manovra commenta Felici– poco coraggiosa e troppo rigorosa che concede poco spazio allo sviluppo. La riduzione dell’IRES al 20%, destinata alle società di capitali che reinvestono utili e creano occupazione stabile, è certamente un passo nella giusta direzione, peccato però che questo tipo di agevolazione escluda molte micro e piccole imprese, che costituiscono la maggioranza del tessuto produttivo nazionale e regionale.”

“Anche il Fondo di Garanzia per le PMI, prorogato per il 2025, sulla carta punto valoriale della manovra –prosegue Felici– con un massimale di 5 milioni di euro per impresa, così come il rifinanziamento della legge Sabatini a sostegno degli investimenti, non potrà dare i risultati sperati in quanto l’introduzione di costi aggiuntivi sui prestiti bancari rischia di penalizzare le aziende più fragili, che già oggi faticano ad accedere al credito. Serve, invece, un approccio più strutturale per garantire accesso al credito senza oneri eccessivi, soprattutto per le realtà più piccole”.

Un tema centrale è quello dell’innovazione. La manovra introduce semplificazioni apprezzabili e significative per il programma Transizione 5.0, rendendolo più accessibile alle micro e piccole imprese per favorire investimenti tecnologici ed energetici. Purtroppo, i limiti posti agli incentivi per la Transizione 4.0 rappresentano un freno per la digitalizzazione delle aziende, che spesso sono già in ritardo rispetto ai competitor internazionali.

“Gli investimenti agevolabili spiega Felici– sono stati limitati a un tetto complessivo di 2,2 miliardi di euro, con un sistema di prenotazione che rischia di escludere le imprese meno strutturate. Inoltre, l’eliminazione del credito d’imposta per i software e la ristrettezza dei tempi per completare gli investimenti rendono la misura meno accessibile per le MPI, che spesso mancano delle risorse per rispettare scadenze così serrate”.

Nel settore edilizio, la riduzione delle detrazioni fiscali per ristrutturazioni e riqualificazioni energetiche rappresenta un duro colpo per molte imprese artigiane. La manovra abbassa le percentuali di detrazione e limita le agevolazioni a determinati interventi, riducendo la domanda per lavori che coinvolgono molte piccole realtà del settore.

A questi problemi si aggiungono nuovi adempimenti burocratici, come l’obbligo di utilizzare strumenti di pagamento tracciabili per dedurre determinate spese (obbligo irragionevolmente previsto anche per spese indeducibili) e l’integrazione dei registratori telematici con i sistemi di pagamento elettronico. Questi cambiamenti, non accompagnati da incentivi per l’adeguamento, rischiano di aumentare i costi amministrativi per le imprese.

Anche il lavoro e l’occupazione sono al centro del dibattito. Le misure come la deduzione maggiorata per le assunzioni a tempo indeterminato e l’esonero contributivo per le neoimprese sono un primo passo ma non sufficienti.

“Confartigianato Imprese Piemonte – sostiene Felici – da tempo chiede maggiori investimenti sull’apprendistato professionalizzante, una risorsa strategica per combattere la disoccupazione giovanile e ridurre il divario tra competenze richieste e offerte.”

“È necessario conclude Felici– andare oltre superando le rigidità imposte dall’UE. Serve un approccio più organico, coraggioso e lungimirante, che riconosca pienamente il valore delle micro e piccole imprese e del loro legame con il territorio. Queste realtà costituiscono il cuore pulsante della nostra economia e meritano politiche più strutturali.”

Ai Comuni con meno di mille abitanti 58mila euro

Tra le riduzioni di risorse della legge di bilancio, è invece stato mantenuto il contributo ai Comuni italiani con meno di mille abitanti. Sarà di 58mila euro per il 2025, in linea con quello del 2024 (59mila). I fondi, come Uncem ha sempre ribadito, è importante possano essere interpretati dai Comuni piccoli in una logica “di valle”, nel dialogo tra i Sindaci che ne beneficiano, per costruire insieme congiuntamente un percorso anche pluriennale, visto che è confermato che le risorse per i Comuni con meno di mille abitanti restino almeno fino al 2027. I Comuni avranno conferma di queste risorse nelle prossime settimane e potranno già fare una variazione ai bilanci preventivi per introitarli e spenderli immediatamente.

UNCEM PIEMONTE

Made in Italy, al via il concorso rivolto alle scuole

Il concorso per la celebrazione del Made in Italy è giunto alla seconda edizione. La Regione ha messo a disposizione 50mila euro per premiare i progetti delle scuole per la valorizzazione del Made in Italy nelle sue svariate forme.

Sono stati selezionati dieci istituti distribuiti su 6 province, che riceveranno 5.000 euro ciascuno. Le proposte progettuali spaziano dal settore sartoriale al design, dalle progettazioni artistiche alla valorizzazione del territorio sia dal punto di vista turistico che da quello della tutela e della promozione dei prodotti agroalimentari Made in Italy.

Le scuole vincitrici, grazie al contributo, potranno realizzare le idee progettuali attraverso manufatti, campagne pubblicitarie, opere artistiche che saranno presentati in occasione della celebrazione della Giornata nazionale del Made in Italy, che ricorre il 15 aprile.

Le scuole premiate

Nella provincia di Alessandria, premiato l’Istituto di istruzione superiore Benvenuto Cellini di Valenza, con il progetto “Prestigious Items Made in Italy”.

Per la provincia di Asti, l’Istituto professionale Alberto Castigliano con il progetto “Mode e mondi: italiani sulla Via della Seta”.

Per la provincia di Cuneo, l’Istituto tecnico commerciale Franco Andrea Bonelli, con il progetto “MaDE in CN: Marketing digitale e impresa simulata nel Cuneese.

Per la città metropolitana di Torino, sono quattro le scuole premiate: l’Istituto di istruzione superiore Olivetti di Ivrea, con il progetto “Creatività e tecnologia: dal prodotto all’arte – Il Made in Italy oltre i confini del design”; l’Istituto di istruzione superiore Romolo Zerboni di Torino, per il progetto “L’arte del ricamo italiano negli abiti di alta moda”; l’Istituto di istruzione superiore Giulio Natta di Rivoli, con il progetto “Percorso marchi, arte e industria a partire dal premio Nobel Giulio Natta; il Liceo artistico Aldo Passoni, con il progetto “Indossare le tradizioni”.

Per la provincia del Verbano-Cusio-Ossola, premiato l’Istituto di istruzione superiore Maggia di Stresa, con il progetto “Il nostro territorio: conoscere conoscersi e socializzare”.

Per la provincia di Vercelli, premiati due istituti: l’Istituto superiore Francis Lombardi con il progetto Eco-bag: borsette di lusso in tessuto riciclato”; l’Istituto professionale statale enogastronomia e ospitalità alberghiera Giulio Pastore di Varallo, per il progetto “Sacro Monte di Varallo – Innovazione al servizio della conoscenza”.

Realizzazione dei progetti

Le dieci proposte progettuali vincitrici e ammesse al contributo dovranno essere realizzate; la riproduzione fotografica o video dell’opera/elaborato dovrà essere inviata agli Uffici regionali entro il 14 marzo 2025.

“La politica ha il compito di valorizzare e difendere il Made in Italy. Ecco perché è necessario investire sui giovani e tramandare loro il valore delle eccellenze presenti nella nostra Nazione. Il Made in Italy è bellezza. Insegniamolo” ha dichiarato Elena Chiorino, vicepresidente e assessore all’Istruzione e Merito della Regione Piemonte.

“Il concorso dedicato al Made in Italy è una straordinaria opportunità per le nostre scuole e i nostri ragazzi di raccontare, attraverso progetti creativi e innovativi, la ricchezza e la varietà del nostro patrimonio culturale, artistico e produttivo. Investire sui giovani significa puntare sulle idee, sulla creatività e sulla capacità di interpretare le eccellenze italiane in chiave moderna, mantenendo vive le tradizioni che ci rendono unici nel mondo. È un motivo di orgoglio vedere i nostri studenti e docenti impegnati in iniziative che spaziano dal design all’artigianato, dalla valorizzazione del territorio alla promozione dei nostri prodotti agroalimentari, unendo tecnica, passione e cultura. Attraverso questa iniziativa, non solo celebriamo il Made in Italy, ma stimoliamo anche i ragazzi a riflettere sul valore delle radici italiane come leva di sviluppo e crescita per il loro futuro. La Regione Piemonte conferma così il proprio impegno nel sostenere percorsi educativi che coniughino tradizione e innovazione, con l’obiettivo di formare le nuove generazioni come ambasciatori delle eccellenze italiane nel mondo” ha concluso Chiorino.

cs

Merlo: Via Lattea, 300 milioni di investimento nel territorio

“Quasi 300 milioni di euro di investimenti pubblici e privati entro il 2030 per il rilancio di un
territorio che resta uno dei comprensori turistici più importanti dell’intero Piemonte.
È emerso durante la conferenza stampa dell’Unione Montana Comuni Olimpici Via lattea che si è
tenuta  nel Comune di Cesana Torinese. Presenti i Sindaci dei Comuni dell’Unione
Montana Daniele Mazzoleni di Cesana Torinese, Gianni Poncet di Sestriere, Massimo Marchisio di
Pragelato, Simona Radogna di Claviere, Federico Marocco di Sauze di Cesana e Mauro
Meneguzzi di Sauze d’Oulx nonchè Presidente dell’Unione Montana, la sottosegretaria regionale
Claudia Porchietto e il consigliere regionale Roberto Ravello.

Centinaia di investimenti che coinvolgono tutti i Comuni dell’Unione che hanno come obiettivo il
raorzamento e il consolidamento della storica vocazione produttiva e turistica di questo
comprensorio. Un territorio che, ad oggi, conta circa 4 mila residenti, 12 mila posti letto
alberghieri, 80.000 posti letto in seconde case, 700 attività commerciali e ben 5.500 posti di
lavoro nella stagione invernale.

Dai 130 milioni di euro per la costruzione del Club Med di Sansicario – i lavori inizieranno nella
prossima estate – ai 15 già stanziati per l’allargamento del Club di Pragelato; dagli oltre 27 milioni
della legge ‘65 e della Regione Piemonte ai 40 milioni programmati dalla Sestriere spa per il
sistema neve agli 80 milioni privati stanziati per la ristrutturazione e il rilancio delle storiche
borgate di Pragelato di Laval e Joussaud dove sono previsti 300 posti letto alla costruzione del
Centro Federale dello sci nordico; dal ricollocamento della seggiovia Col saurel di Claviere grazie
alla legge ‘65 al potenziamento della vocazione culturale e storica di Sauze di Cesana. Oltre ai
grandi eventi nazionali ed internazionali che vedrà, ancora una volta, Sestriere protagonista. Dalla
Coppa del mondo di sci al Giro d’Italia.

Insomma, una gamma di investimenti pubblici e privati che porta l’Unione Montana Comuni
Olimpici Via Lattea a fare un salto di qualità politico nella capacità di interlocuzione con le
istituzioni sovra comunali – dalla Città metropolitana di Torino alla Regione Piemonte al Governo –
e ad attrarre investimenti pubblici e privati nalizzati a potenziare un territorio che presenta
impianti legati agli sport invernali unici ed originali a livello nazionale ed europeo. Oltre alla
necessità, emersa durante la conferenza stampa, di allargare i conni territoriali dell’Unione
Montana Via Lattea ai Comuni dell’Alta val Chisone come Usseaux e Fenestrelle e, sul versante
dell’alta Val Susa, al Comune di Bardonecchia e di Oulx.

Un ruolo politico e di pianicazione e progettazione turistica e produttiva nalizzato a
specializzare ulteriormente il ruolo e la stessa ‘mission’ della Via Lattea nel comparto turistico,
sportivo, paesaggistico e produttivo della Regione Piemonte. Legato alla industria delle neve ma
anche particolarmente attento a rilanciare un’oerta turistica ispirata ai criteri della
destagionalizzazione Cioè arontare, e governare, la riconversione del nuovo e futuro modello di
sviluppo”.

Giorgio Merlo, Assessore alla Comunicazione Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea

Bmw, accordo tra Biauto e Autocrocetta

Il 30 dicembre 2024 si è conclusa l’operazione di cessione dal Gruppo Felce al Gruppo Biauto del ramo d’azienda di Autocrocetta, entrambi storici dealer torinesi dei brand BMW e MINI.

Tale operazione, curata per Autocrocetta e per il Gruppo Felce dallo studio legale BA LEGAL di Torino e dallo studio di commercialisti BCGA di Milano, si pone come obiettivo quello di concentrare in un unico polo distributivo la vendita di auto di lusso della casa tedesca nella provincia di Torino.

Il CEO del Gruppo Felce Roberto Ferrari, dopo aver espresso soddisfazione per il buon esito dell’operazione, ha comunicato che il Gruppo si concentrerà nello sviluppo della propria attività di dealer di un altro importante brand internazionale, quello della casa automobilistica giapponese SUZUKI, con l’obiettivo di raggiungere una posizione di leadership nel mercato di riferimento.

Programma GOL, contratti di solidarietà. Chiorino: “Scelta strategica e utile”

Parallelamente la Regione prosegue nell’impegno a sostegno dell’occupazione e della formazione professionale con un investimento di 61,84 milioni di euro sul programma GOL. Il vicepresidente Chiorino: “Insieme al Governo, con il Programma GOL e con investimenti strategici, difendiamo i lavoratori, sosteniamo le imprese e prepariamo il Piemonte e l’Italia alle sfide del futuro”

“Accolgo con grande soddisfazione la decisione del Consiglio dei Ministri di ampliare la platea dei fruitori del programma europeo ‘Garanzia di occupabilità dei lavoratori’ (GOL) anche ai lavoratori in contratto di solidarietà. È una scelta utile e strategica soprattutto per le esigenze dei settori automotive e del tessile, cruciali per la nostra Nazione, che stanno affrontando profonde trasformazioni”. Lo ha dichiarato Elena Chiorino, vicepresidente e assessore al Lavoro della Regione Piemonte.

Chiorino: “Scelta strategica e utile”

Questo ampliamento, fortemente richiesto dal vicepresidente Chiorino, rappresenta un passo avanti concreto per sostenere soprattutto i lavoratori di Stellantis e del suo indotto, ma anche del tessile, garantendo loro l’accesso a percorsi di formazione di riqualificazione professionale. “Si tratta di un intervento essenziale per salvaguardare i livelli occupazionali, fornendo al territorio strumenti per affrontare le sfide della transizione industriale. Come Regione Piemonte, continueremo a lavorare con determinazione per mettere in campo politiche attive del lavoro efficaci e strumenti innovativi, puntando sulla sinergia tra istituzioni, imprese e lavoratori” ha dichiarato ChiorinoInsieme al Governo, con il Programma GOL e con investimenti strategici, difendiamo i lavoratori, sosteniamo le imprese e prepariamo il Piemonte e l’Italia alle sfide del futuro” ha concluso il vicepresidente.

Regione Piemonte: approvata la Direttiva “Formazione per il lavoro 2025” con un investimento di oltre 61 milioni di euro

La Regione Piemonte – intanto – prosegue il proprio impegno a sostegno dell’occupazione e della formazione professionale con l’approvazione della Direttiva “Formazione per il lavoro” 2025. La delibera, adottata nell’ambito del Programma Regionale Fondo Sociale Europeo+ 2021-2027 e del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), destina un totale di 61,84 milioni di euro a iniziative volte a migliorare l’inserimento lavorativo e la qualificazione professionale sul territorio.

Le risorse saranno così ripartite:

* 50,84 milioni di euro provenienti dal Programma GOL (Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori);

* 11 milioni di euro derivanti dal Fondo Sociale Europeo+ 2021-2027.

Flessibilità e risultati al centro del programma

Il finanziamento potrà essere incrementato, fino a un massimo di ulteriori 50,84 milioni di euro, sulla base dei risultati conseguiti e delle valutazioni trimestrali effettuate. L’allocazione di queste risorse avverrà con successivi provvedimenti della Giunta Regionale, in coerenza con gli obiettivi del Programma GOL e delle politiche attive del lavoro.

Tempi e negoziazioni

I termini per l’avvio e la conclusione delle attività formative saranno aggiornati in base alle indicazioni ministeriali del PNRR, garantendo un costante adeguamento alle esigenze del territorio e dei lavoratori. Inoltre, il vicepresidente della Regione sarà coinvolto nelle negoziazioni con il Governo per ottimizzare l’implementazione del Programma GOL, rendendolo sempre più efficace e aderente al contesto piemontese.

Questo significativo investimento conferma la volontà della Regione Piemonte di promuovere politiche attive del lavoro innovative e di qualità, in linea con le esigenze del mercato e con le prospettive di sviluppo economico del territorio.

Programma GOL: cos’è e cosa è cambiato

Il programma Garanzia di occupabilità dei lavoratori – GOL  è il programma di politiche attive prevista del Piano nazionale di ripresa e resilienza dell’Italia (Missione 5, Componente 1). Dispone della dotazione finanziaria inedita per il nostro Paese di oltre 4,4 miliardi di euro. Entro la fine del 2025, deve coinvolgere 3 milioni di beneficiari, 800.000 dei quali in percorsi di formazione.

Il programma si articola in percorsi diversamente composti in base alla difficoltà della persona di entrare o rientrare nel mercato del lavoro. Tra questi, c’è un percorso specifico destinato ai lavoratori coinvolti in crisi aziendali, beneficiari di integrazioni salariali.

Nell’ultimo Consiglio dei Ministri, il Governo ha esteso il percorso dedicato del Programma GOL (percorso 5) a tutti i lavoratori coinvolti in crisi aziendali, compresi quelli in contratti di solidarietà, per qualunque percentuale di riduzione dell’orario di lavoro.

CS

Birra artigianale piemontese, aperti due bandi regionali

 

Con due importanti misure la Regione Piemonte interviene a sostegno della Birra artigianale piemontese. Si tratta di due bandi voluti dall’Assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, Caccia e Pesca, Parchi della Regione Piemonte Paolo Bongioanni: vanno a sostenere rispettivamente con 260.000 euro l’acquisto di macchinari e strumenti di dotazione per birrifici artigianali e con 40.000 euro la formazione, l’aggiornamento professionale e la riqualificazione degli operatori dell’intera filiera brassicola regionale.

Spiega l’assessore Bongioanni«La birra artigianale in Piemonte rappresenta un settore di eccellenza assoluta e in costante espansione. Negli ultimi anni ha saputo attrarre molti giovani che hanno scelto di aprire birrifici artigianali con una particolare attenzione alla qualità e alle materie prime del territorio. La Regione li sostiene con grande impegno grazie al Registro dei Birrifici Artigianali e al logo della Birra Bop, Birra Origine Piemonte, che abbiamo presentato all’ultima edizione di Terra Madre Salone del Gusto. Il mio impegno è di far raddoppiare già nel bilancio 2025 le risorse interamente dedicate a questa misura».

Il settore brassicolo in Piemonte attualmente conta una novantina di birrifici artigianali (di cui 13 agricoli) e circa 40 beer firm senza impianti di produzione propri (e a cui quindi non sono rivolti gli interventi sopraccitati). Ad oggi sono iscritti al Registro 19 birrifici (4 agricoli e 15 artigianali). «L’impegno della Regione – sottolinea Bongioanni – va nella direzione di sostenere la creazione di una filiera della Birra piemontese che preveda la produzione di birra locale, intesa come trasformato prodotto localmente, a partire da materie prime interamente coltivate in loco come luppolo, malto e orzo». Proprio la crescente domanda di birra artigianale sta favorendo lo sviluppo negli ultimi anni della coltivazione di materie prime in loco, come quella del luppolo che in provincia di Cuneo occupa già 9 ettari.

Possono partecipare a questi due bandi, aperti fino al 31 marzo 2025, i produttori di birra artigianale situati sul territorio della regione che siano iscritti al Registro delle Imprese, al Registro dei birrifici artigianali e siano titolari di Partita Iva idonea allo svolgimento dell’attività. Per il bando sui macchinari la spesa minima ammissibile è pari a 10mila euro, la spesa massima è di 70mila con un sostegno pari al 40% delle spese sostenute. Per il bando sulla formazione professionale i progetti devono avere un importo fra i 5mila e i 20mila euro, che la Regione sostiene fino a una quota del 70%.

Tutte le informazioni e modulistica su https://bandi.regione.piemonte.it/.

Qualità della vita, la Regione promuove i progetti per i Comuni: sostenibilità, innovazione e welfare

Ogni Comune del Piemonte sta ricevendo dalla Regione almeno un finanziamento per la realizzazione di progetti capaci di aumentare la qualità della vita dei rispettivi abitanti.

Quattro i documenti di pianificazione che consentiranno di ottenere questo risultato:

– le Aree territoriali omogenee

– gli Accordi di programma

– le Strategie urbane d’area

– le Aree interne

“Si tratta di interventi strategici attesi da tempo che danno risposte concrete ed efficaci alle richieste dei cittadini e che saranno capaci di produrre sviluppo diffuso e partecipato – puntualizza il presidente Alberto Cirio – Tutto il Piemonte avrà così ricadute positive in termini di sostegno alle grandi sfide riguardanti la sostenibilità, l’innovazione e il welfare. Oltre a rappresentare una significativa fonte di finanziamento, questi programmi costituiscono anche un’opportunità concreta di lavorare in sinergia come aggregazioni territoriali a beneficio di aree vaste del nostro territorio”.

“Per la prima volta ogni Comune piemontese può concretizzare un progetto nel cassetto e si potrà garantire una ricaduta economica, sociale, culturale e turistica in ogni singola area” aggiunge l’assessore Gian Luca Vignale, assicurando che  “saremo al fianco dei territori e dei Comuni per seguire ogni passaggio fino alla piena conclusione degli interventi. Come detto più volte: nessuno indietro, avanti tutti”.

Nel complesso, l’obiettivo è ambizioso: attenuare i divari di sviluppo delle diverse aree, valorizzarne specificità e diversità e quindi far diventare il Piemonte un territorio innovativo, più coeso e più sostenibile per affrontare nel modo migliore le sfide che ci attendono nei prossimi anni.

Le Aree territoriali omogenee

La programmazione di questa misura, per la quale la Regione ha stanziato 105 milioni di euro a favore di 805 Comuni suddivisi in 24 Aree territoriali omogenee, sta entrando nel vivo: è infatti giunta al termine la serie di incontri con le amministrazioni locali interessate, con le quali sono state condivisi gli interventi da realizzare.

Gli FSC potranno essere utilizzati per interventi in ambiti come la digitalizzazione, l’energia, l’ambiente e le risorse naturali, la cultura, i trasporti e la mobilità, la riqualificazione urbana, il welfare, la salute, l’istruzione e formazione, le infrastrutture a supporto del turismo.
Tutte le opere dovranno essere realizzate e rendicontate entro il giugno 2028. Inoltre l’ente che inizia e finisce i lavori o acquista beni nel 2025 riceverà il contributo per finanziare il progetto subito a fronte della presentazione della rendicontazione delle spese.

Ogni Area ha proposto un piano che coinvolge tutti i Comuni che ne fanno parte, si basa sulle principali vocazioni del territorio e prevede interventi per un valore di contributo non inferiore a 50.000 euro e non superiore a 500.000.

Questa la ripartizione delle risorse, calcolata seguendo il criterio del 30% sulla superficie complessiva e del 70% sul totale della popolazione (si tenga conto che alcune Aree comprendono Comuni di altre province):

Area Alta Valle Tanaro e Cebano 2.186.435 €
Area Alto Monferrato 5.550.063 €
Area Appennino Alessandrino 3.114.067 €
Area Bacino del Tanaro 4.727.647 €
Area Biellese 5.673.151 €
Area Borghi delle Vie d’Acqua 6.836.100 €
Area Canavese 8.591.192 €
Area della Pianura Torinese 3.791.122 €
Area Laghi 5.907.138 €
Area Monferrato Casalese e Terre di Po 7.427.746 €
Area Monferrato Heritage 4.347.749 €
Area Monregalese 4.098.608 €
Area Novarese 4.678.868 €
Area Orco e Soana 3.899.517 €
Area Ossola 2.571.080 €
Area Pianura Cuneese 3.548.202 €
Area Roero 2.622.654 €
Area Terre di Langa e Monferrato 4.972.738 €
Area Terre del Monviso 2.773.436 €
Area Terra di Langa 2.633.375 €
Area Val di Susa 2.650.745 €
Area Valle Stura 2.719.743 €
Area Valli Chisone e Germanasca 1.937.860 €
Area Baraggia 2.740.764 €

Totale 100.000.000 €

Gli altri 5 milioni sono destinati a premiare i progetti più rilevanti con ricadute sovracomunali.

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Gli accordi di programma

Nello scorso mese di ottobre 44 sindaci di altrettanti Comuni piemontesi hanno siglato nel Grattacielo della Regione sei accordi di programma finanziati grazie a 26.377.000 euro (24 milioni di risorse FSC e 2.377.000 euro di fondi regionali che hanno permesso lo scorrimento della graduatoria.

Nelle valli del Cuneese e in quelli di Lanzo, nelle Langhe, nel Canavese, nell’area sud-ovest della Città metropolitana e nel quadrante nord-est si potranno realizzare interventi di vario genere: dalle mense scolastiche agli impianti sportivi, dalla ristrutturazione di dimore storiche alla valorizzazione di parchi naturali, dall’abbattimento di barriere architettoniche alla riqualificazione energetica di edifici comunali.

L’elenco completo delle opere finanziate

Le Strategie urbane d’area

Nell’ambito del Fondo europeo di sviluppo regionale 2021-2027 le Strategie Urbane d’Area rappresentano un complesso di interventi ed azioni concepiti in modo organico e coordinato, con l’obiettivo di promuovere la competitività del sistema regionale e lo sviluppo delle aree identificate sotto il profilo economico, ambientale, culturale e sociale.

Gli interventi riguarderanno in totale 120 Comuni, sono finanziati con 112 milioni di euro e saranno prioritariamente focalizzati sulle seguenti tematiche:
– valorizzazione del territorio in chiave di sviluppo sostenibile con particolare attenzione agli aspetti ambientali e climatici;

– rigenerazione urbana nella diverse accezioni di inclusione sociale, miglioramento della qualità della vita e centralità ai cittadini anche attraverso la restituzione alla collettività di spazi e beni pubblici riqualificati;

– valorizzazione del patrimonio culturale e naturale, incrementando le potenzialità della filiera turistico-ricettiva del territorio;

– potenziamento della digitalizzazione e promozione della mobilità sostenibile.

Le aree individuate sono 14: Alto Novarese e Bassa Val Sesia, Area Metropolitana Nord, Area Metropolitana Ovest, Area Metropolitana Sud, Braidese, Canavese ed Eporediese, Ciriacese, Collina e Pianura Torinese, Comuni Alessandrini, Langhe, Monregalese e Basso Cuneese, Pinerolese, Saluzzese, Valli di Susa e Sangone.

Ogni Strategia deve contenere un numero limitato di progetti, preferibilmente non superiore a 10, al fine di favorire la concentrazione tematica e territoriale.

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Le Aree interne

Questo pacchetto di finanziamenti, che ammontano a 23 milioni di euro, interessa 65 Comuni delle Valli Bormida, Lanzo, Ossola, Sesia, Maira e Grana e delle Terre di Giarolo.

Le Aree interne rappresentano un riconoscimento di un’organizzazione fondata su “centri minori”, spesso di piccole dimensioni, distanti dalle principali offerte di servizi essenziali (istruzione, salute e mobilità) e che in molti casi sono in grado di garantire ai residenti soltanto una limitata accessibilità proprio a questo genere di servizi, con ripercussioni sull’andamento demografico.
Per queste considerazioni si intende promuovere lo sviluppo sociale, economico, ambientale integrato e inclusivo a livello locale, la cultura, il patrimonio naturale, il turismo sostenibile e la sicurezza, ma anche migliorare l’accesso paritario e tempestivo a servizi di qualità e a prezzi accessibili, compresi l’accesso agli alloggi e l’assistenza incentrata sulla persona, anche in ambito sanitario. Inoltre, si vuole modernizzare i sistemi di protezione sociale, anche promuovendone l’accesso e prestando particolare attenzione ai minori e ai gruppi svantaggiati, e migliorare l’accessibilità l’efficacia e la resilienza dei sistemi sanitari e di assistenza di lunga durata, anche per le persone con disabilità.

A Torino apre un nuovo punto vendita de La Piadineria

A pochi giorni di distanza dall’inaugurazione del nuovo locale aperto al Torino Outlet Village.

Il format che dal 1994 ha conquistato milioni di clienti con uno dei prodotti più schietti e contemporaneamente sfiziosi della tradizione gastronomica italiana, la piadina, apre il suo 25° ristorante nell’area torinese, arrivando a contare 49 punti vendita distribuiti in tutto il Piemonte, e oltre 440 in tutta Italia.

 

Il nuovo ristorante La Piadineria che apre al civico 25 di Via Arnaldo da Brescia, in Borgo Filadelfia, vuole diventare un punto di riferimento per i giovani che hanno i minuti contati per una pausa sfiziosa e nutriente o che hanno bisogno di ricaricare le batterie dei loro dispositivi mentre si prendono una pausa più lunga. Questo perché il locale si trova in una zona densamente popolata da studenti universitari e non solo: sportivi che frequentano i tanti impianti ospitati dal quartiere e tifosi che si recano allo Stadio Olimpico Grande Torino per assistere alle partite di calcio.

 

La Piadineria offre oltre 30 diverse ricette, dolci e salate, che hanno come ingrediente principale la piadina dall’impasto semplice, classico, integrale o di farina di grano Khorasan, sempre stesa, cotta e farcita al momento, con un processo ad alto tasso di trasparenza, che si intravede spesso in diretta nella cucina retrostante al banco.

E non è tutto, perché il locale è dotato anche di angolo caffetteria e yogurteria, per andare sempre più incontro alle nuove generazioni assicurando loro una vasta offerta che copra tutte le fasce orarie della giornata, dalla colazione allo spuntino, al pranzo e alla cena.

Il menu, infatti, è ampio e molto vario: dalle ricette più classiche, tra cui la mitica “Leggenda” con Crudo, Squacquerone e Rucola, a proposte più ricche e gustose, come “Pollorollo”, piadina arrotolata e farcita con pollo abbinato a diversi ingredienti in quattro versioni, fino alle proposte vegetariane e plant based: c’è una piadina per tutti i gusti, esigenze e scelte alimentari.
Per stupire anche i clienti più frequenti, il menu propone le piadine limited edition. Novità di questo autunno è La Gran Polpetta, una nuova ricetta disponibile in quattro gustose varianti, con polpette di manzo o di zucca immerse nel sugo di pomodoro e da abbinare a Provola o Parmigiano Reggiano.

Per i più piccoli c’è un menu dedicato, Enjoy menu, che prevede una piccola piadina dolce o salata, una bibita e un gadget dedicato alla scuola. Ideale anche per una merenda golosa e semplice.
Nel nuovo ristorante sarà possibile lasciarsi tentare anche dalle patatine e, per una pausa ancor più leggera, una varietà di insalate accompagnate da spicchi di piadina.

La Piadineria è sempre alla ricerca di nuovi collaboratori: per candidarsi è sufficiente consultare le numerose posizioni aperte nell’area career del sito