L’emergenza covid 19 sta mettendo a rischio interi comparti. Particolarmente in sofferenza saranno cultura, turismo e commercio. Teatri, sale cinematografiche, musei, bar e ristoranti a Torino e in Piemonte temono di non riuscire ad assorbire il duro colpo
“Martedì è stato approvato il Bilancio di previsione 2020-2021 che, vista la situazione di estrema emergenza, era un atto di vitale importanza. Arrivare all’approvazione del bilancio in tempi brevi era doveroso, nei confronti di tutti i cittadini piemontesi, che stanno affrontando l’emergenza attuale con grande senso di responsabilità -spiega l’Assessore regionale alla Cultura, Turismo, Commercio Vittoria Poggio – Il commercio è un’importante componente della nostra economia regionale che da troppo tempo sta attraversando un periodo di difficoltà, dovuto alla destrutturazione dei sistemi commerciali e distributivi tradizionali, aggravato in modo esponenziale dall’emergenza Covid-19, che sui questi settori ha una incidenza diretta e impattante. Conosco bene le dinamiche del comparto commerciale, le difficoltà che questo comparto stava attraversando anche prima che questa pandemia si abbattesse sul territorio, sul nostro Paese e per questo voglio sottolineare che sarà mia cura impegnarmi per sostenere, recuperare, ricostruire e rafforzare le attività commerciali piemontesi con particolare riferimento ai negozi di vicinato, che mai come in questo momento stanno mostrando tutto il loro valore, non solo economico, ma anche sociale. Per sostenere le imprese in questo momento in cui il cuore economico delle attività è stato forzatamente e fortemente rallentato e per aiutarle, quando il virus sarà vinto, a riprendere a correre, lavoreremo a misure che possano garantire un accesso al credito agevolato, lavoreremo affinchè si possa arrivare all’estensione della moratoria sui mutui per tutti i soggetti e ci impegneremo in una azione straordinaria di sburocratizzazione di tutte le procedure che vedono coinvolta la Regione Piemonte.
“Dopo l’approvazione del Bilancio di martedì, – continua l’assessore Poggio – possiamo dare il via a quella che abbiamo definito “Operazione commercio”: una grande e solida operazione regionale, che comprende misure destinate al settore per uno stanziamento complessivo di oltre 23 milioni di euro. Premetto che il Settore Commercio della Regione sta lavorando anche alla revisione completa delle leggi regionali che regolano il commercio, con l’obiettivo di arrivare all’adozione di un Testo Unico del commercio quanto prima, che dia una regolamentazione organica alla materia, rispondente alle mutate esigenze di un settore che negli ultimi 15 anni ha subìto un cambio di paradigma completo. Anche i capitoli di bilancio dedicati al turismo sono indirizzati a fronteggiare l’emergenza, ma puntano anche ad agevolare una ripresa rapida ed efficace, una volta cessata la fase emergenziale che stiamo attraversando: lo stanziamento per queste misure è di quasi 65 milioni di euro, di cui 17 derivanti dalle rimodulazioni FESR.”
“Il comparto turistico, ora è duramente e direttamente colpito – prosegue l’assessore -, ma negli ultimi 20 anni questo settore si è rivelato essere un asset strategico e imprescindibile per la nostra Regione, affermandosi e consolidandosi in Piemonte: lo dimostrano i trend sempre positivi, sia dei flussi sia dell’offerta turistica ricettiva e infrastrutturale. Merito degli importanti investimenti regionali per lo sviluppo e la qualificazione dell’offerta ricettiva e infrastrutturale, a partire da quelli realizzati per accogliere le Olimpiadi e, poi, per mantenerne e valorizzarne le ricadute positive successivamente, nonché delle azioni di promozione e di promo-commercializzazione realizzate in partnership con gli operatori. Il turismo è forse, più di altri, un comparto estremamente rapido nella sua evoluzione e nei suoi cambiamenti, soggetto ai trend socio-economici e culturali della società e quindi necessita di essere sostenuto nei suoi fabbisogni in materia di innovazione tecnologica e non, di sostenibilità e di integrazione. Alla luce di tutto questo, ad emergenza finita, come Regione, con l’aiuto di Enit, daremo il via ad una grande campagna di comunicazione per rilanciare e riaffermare il brand Piemonte su tutti i mercati nazionali ed internazionali.”
“Da sempre in Piemonte – conclude l’assessore Poggio – la cultura riveste un ruolo nevralgico. La cultura è, e dovrà essere sempre di più motore di spinta economico-sociale per il nostro territorio ed è per questo che ho fortemente voluto che a bilancio fossero stanziati quasi 132 milioni di euro per il prossimo triennio. Il comparto ora , come molti altri, sta vivendo un momento drammatico. Ma, ne sono certa, sarà uno dei settori trainanti e determinati per la ripresa. A tal proposito ho appoggiato la volontà della nostra Giunta di immettere immediatamente liquidità nel sistema culturale piemontese, provvedendo al saldo dei contributi 2018 e degli acconti sul 2019 per tutti gli enti culturali. Ora, con all’approvazione del bilancio procederemo , grazie ai quasi 30 milioni di euro resi disponibili, al pagamento dei saldi 2019 e all’acconto 2020 in modo da immettere altra liquidità nel sistema delle nostre imprese culturali. La priorità strategica che questa amministrazione intende perseguire è quella di inserire nell’azione regionale a sostegno della cultura elementi di innovazione, sostenibilità economica e competitività.”
Regione Piemonte e CSI consentono a tutti i comuni piemontesi di attivare gratuitamente per tutto il 2020 “Mude Piemonte”, il Modello Unico Digitale per l’Edilizia
«La decisione – spiega l’Assessore ai servizi Digitali, Matteo Marnati – è sulla scia delle recenti disposizioni per contrastare il Coronavirus, e per incentivare la Pubblica Amministrazione a utilizzare soluzioni informatiche a fornire servizi on line a cittadini, professionisti e imprese, evitando così ogni spostamento non necessario. Stiamo usando tutti gli strumenti possibili per aiutare imprese e professionisti ad accorciare la filiera della burocrazia, in questo caso anche economico perché il servizio sarà gratuito».
“L’emergenza sanitaria come quella che stiamo affrontando – aggiunge l’Assessore all’Urbanistica, Fabio Carosso – necessita di un grande impegno da parte di tutti e la tecnologia può darci una grande mano in questo momento. Si tratta di uno strumento che soccorre professionisti in difficoltà ai quali la Regione e io personalmente siamo vicini”.
Mude è un servizio di semplificazione amministrativa che ha come obiettivo la dematerializzazione delle pratiche edilizie, consentendo la condivisione delle informazioni tra amministrazioni, cittadini, professionisti e imprese.
È un sistema unificato a livello regionale per presentare ai comuni, senza recarsi agli sportelli e in modalità web, le pratiche edilizie secondo la modulistica regionale, utilizzando le banche dati sviluppate dalla PA. Sono quindi consultabili in modo integrato per tutti i comuni piemontesi la Base Dati Territoriale di Riferimento, le mappe e le informazioni censuarie catastali e lo stradario regionale. È anche possibile l’integrazione con le principali soluzioni di back office per la gestione delle pratiche edilizie in uso presso i comuni.
Per accedere al servizio è necessario collegarsi al portale www.mude.piemonte.it che offre servizi informativi, scambio di opinioni e assistenza. I professionisti attraverso una scrivania virtuale, denominata “scrivania del professionista”, possono organizzare e predisporre i materiali necessari all’inoltro delle istanze, controllarne i cambi di stato, leggere le comunicazioni provenienti dal Comune o cercare nello storico dei lavori registrati. I funzionari delle pubbliche amministrazioni invece attraverso la “scrivania della PA” possono ricevere le istanze, comunicare con il professionista o alimentare il fascicolo “digitale”.
Gli enti interessati all’attivazione del servizio possono scrivere alla casella di posta assistenza.mudepiemonte@csi.it, indicando nell’oggetto dell’e-mail “richiesta attivazione Mude”. Ulteriori informazioni in merito al servizio sono disponibili su www.mude.piemonte.it.
Pietro Pacini, Direttore Generale del CSI osserva: «Ci tengo a ribadire che oggi siamo a fianco dei nostri soci nel fornire ai cittadini risposte rapide e soluzioni semplici e veloci, proteggendo i dati pubblici e garantendo il buon funzionamento dei servizi che eroghiamo anche in una situazione di crisi come questa. La Regione e tutti gli altri nostri soci possono contare su di noi: il nostro impegno è massimo nell’affrontare al meglio delle nostre possibilità una situazione senza precedenti”.
Una partita da giocare punto a punto
Deprimente, veramente deprimente il ciarpame che continua a soffiare sul vento della
discordia sociale in barba all’emergenza che stiamo vivendo
Fortunatamente non sono la
maggioranza, direi una minima parte tremendamente rumorosa e decisamente fastidiosa. Odiosa
nella sua inconsistenza e totale ignavia.
Minoranza che si distribuisce equamente in tutte le classi sociali, tra la gente e tra le cosiddette
classi dirigenti. Politici, industriali ed anche sindacati. Vogliono guardare solo il loro ombelico, il
loro presunto tornaconto.
Dai poveretti che fanno dieci spese al giorno ai politici che falsano le notizie utilizzandole a uso
proprio. Stupidi che ci credono ci sono sempre e sempre ci saranno. Ma, appunto, sono oramai
una infima minoranza. La maggioranza è come Salizzoni ed i medici in pensione presentatisi in
servizio. E Conte che afferma: mai più tagli alla sanità. Sono Mario Draghi: unica alternativa
è spendere ed indebitarsi per rilanciare l’economia. E sicuramente il nostro Presidente della
Repubblica Sergio Mattarella che è decisamente intervenuto contro le piccolezze di certi Stati
europei che si pensano più furbi degli altri.
E sui cinesi che risiedono e lavorano da anni ci sono
notizie? Sì, ma in positivo. Insultati da ragazzotti , anche nella nostra città, razzisti come untori,
loro organizzandosi non hanno fatto sviluppare la pandemia nello loro comunità. Anche a Biella dove
il sarto cinese ha chiuso per tempo e non ci sono casi in questa realtà. Studentesse che si
sono messe in quarantena in tempi non sospetti. Anche i giovani volontari che fanno la spesa
per anziani e chi non può proprio uscire di casa. Ora l’ ultimo fronte della guerra si sposta nelle
case di riposo per anziani. Tamponi per tutti.
Si rincorre, vero, ma come in tutte le partite di Basket ci sono 4 tempi da giocare. Non penso di
essere un inguaribile ottimista ma mi sembra che l’ Italia sia in fase di recupero. Magari ancora
sotto, in una partita che si giocherà punto a punto, ma con il fattore campo dalla parte nostra.
Ora la maggioranza degli italiani è dalla parte del governo.
Superata la crisi poi si vedrà. Magari come con Winston Churchill che dopo aver vinto la guerra
ebbe il benservito per poi vincere le successive. Trovare 50 miliardi non sarà uno scherzo.
Chi si oppone non è l’Europa. Sono alcuni paesi europei capitanati dalla Germania, con la
Merkel in grossa difficoltà. Cederanno? Tutti ce lo auguriamo ed il fatto che siano intervenuti il Presidente del
Consiglio Conte ed il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella fa ben sperare in un positivo
risultato. Soprattutto il decisivo intervento di Mario Draghi. Decisivo non solo per la sua indubbia
competenza, ma anche perché è uomo con mille ed importanti relazioni internazionali. Ciò che
hanno capito i cinesi e, forse sta capendo anche Trump che non si esce da questa emergenza
nei singoli stati.
Ed i tedeschi non hanno fatto i conti bene, anche per se stessi. Speriamo che la logica prevalga.
In molti ricordano ai tedeschi la solidarietà che hanno avuto dalla comunità internazionale dopo
la seconda guerra mondiale. Solidarietà anche se la guerra l’avevano scatenata loro. Ce la faremo.
Patrizio Tosetto
Un aiuto alla filiera lattiero – casearia
L’Assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte ha effettuato una ricognizione – presso le rappresentanze agricole e agro-industriali regionali – delle problematiche emerse a seguito delle disposizioni nazionali finalizzate al contenimento della diffusione del COVID-19.
L’analisi della situazione della filiera ha evidenziato la necessità di operare rapidamente su due aspetti:
-
l’utilizzo del latte prodotto alla stalla e non ritirato dalle aziende di trasformazione a causa dei cali delle vendite sul mercato interno ed estero, specie per il comparto dei prodotti lattiero-caseari freschi e freschissimi destinati al canale della ristorazione collettiva;
-
la raccolta del siero dai caseifici da destinare agli impianti digestori per la produzione di biogas.
Su richiesta dell’Assessorato e delle rappresentanze agricole e agroindustriali, si è avviata una collaborazione con Inalpi S.p.A.di Moretta (CN) che sta provvedendo al ritiro del latte di tutti i quantitativi proposti, in gran parte destinati alla produzione di latte in polvere. Laddove lo stabilimento piemontese non riesca ad utilizzare tutto il latte ricevuto, le eccedenze saranno trasferite ad un importante azienda nazionale. Per tutto il latte conferito presso lo stabilimento di Moretta, Inalpi S.p.A , in ragione dell’emergenza in atto,applicherà delle condizioni allineate a quelle degli accordi di filiera.
Relativamente alla problematica del siero, l’Assessorato regionale all’Agricoltura sta predisponendo una Deliberazione di Giunta che consenta temporaneamente l’invio di siero di latte, tal quale o concentrato, quale sottoprodotto, agli impianti di digestione anaerobica autorizzati ai sensi del D. lgs. 29 dicembre 2003, n. 387, in deroga alla composizione delle matrici in ingresso ai biodigestori contenuta nelle singole autorizzazioni e nelle more del riconoscimento sanitario previsto.
“Mi fa piacere vedere , specie in questi momenti di grande criticità, collaborazione tra la filiera della nostra Regione – afferma l’assessore regionale all’Agricoltura e cibo, Marco Protopapa – segno di particolare responsabilità delle nostre aziende. Venerdì mi sono fatto portavoce insieme agli altri colleghi delle Regioni italiane verso il ministro Teresa Bellanova , affinché il Ministero si faccia promotore presso la Commissione europea di interventi straordinari di ammasso e ritiro di prodotti a media-lunga conservazione da destinare ad aiuti alimentari”.
“Il CAAT ha un grande cuore. Uniti ce la faremo”. Conclusa la prima tranche della consegna benefica di prodotti ortofrutticoli freschi a favore del personale medico e paramedico di alcuni presidi ospedalieri piemontesi sul fronte Covid 19
“Di fronte all’emergenza del Covid 19 il CAAT (Centro Agroalimentare di Torino ) – affermano con soddisfazione il suo Presidente Marco Lazzarino ed il Direttore Gianluca Cornelio Meglio – ha dimostrato di essere vicino a chi si trova a combattere in prima linea questa battaglia, negli ospedali, a difesa della salute dei cittadini torinesi.
Con soddisfazione il CAAT ha, infatti, risposto all’appello social #aiutiamochiaiuta, promuovendo un’iniziativa benefica, la cui prima fase si è appena conclusa con successo. Si è articolata nella donazione di oltre tremila kg. di prodotti ortofrutticoli freschi al personale medico e paramedico, che opera presso cinque presidi ospedalieri dell’area metropolitana torinese, impegnati nella lotta contro il Covid 19″.
“I nosocomi interessati da questa consegna – precisano Presidente e Direttore del CAAT- sono stati gli ospedali di Rivoli, il San Luigi di Orbassano e, a Torino, l’Amedeo di Savoia, il Maria Vittoria e le Molinette. Il progetto dallo slogan “Il CAAT ha un cuore grande. Uniti ce la faremo” è stato coordinato dal CAAT e reso possibile grazie al contributo dell’Associazione Piemontese dei Grossisti Ortoflorofrutticoli, che ha con prontezza risposto alla chiamata e che, grazie alla generosa disponibilità dei suoi associati, ha contribuito alla raccolta di prodotti ortofrutticoli da donare. La scelta è ricaduta su arance, mandarini, kiwi, mele, pere e finocchi, in virtù della preziosa vitamina C che contengono”.
“L’ottima riuscita dell’iniziativa – concludono l’ingegner Marco Lazzarino ed il dottor Gianluca Cornelio Meglio – è stata possibile grazie ad un’azione sinergica, che ha visto, da un lato, impegnati generosamente gli operatori del CAAT, dall’altro la società di trasporto Global Truck, che ha messo a disposizione i propri autisti per le consegne, e non meno prezioso è stato il supporto dell’Agrifood & Organic Specialist, Simona Riccio”.
Il sindacato Uiltucs Piemonte, l’organizzazione del commercio della Uil, sulla base delle segnalazioni dei lavoratori, “sempre più spaventati” sostiene che diverse aziende della grande distribuzione non rispettano le misure di sicurezza prescritte dalla normativa
Inoltre vi sarebbero carenze nel rispetto delle procedure della sanificazione dei locali e difformità nei comportamenti previsti in caso di positività al Covid-19.
“Abbiamo delegato le organizzazioni territoriali e le Rsa/Rsu a dichiarare lo sciopero, anche nella giornata di domenica ma non solo, nelle realtà produttive in cui le lavoratrici e i lavoratori siano stati sottoposti a carichi di lavoro eccessivi o a orari di particolare disagio. I lavoratori garantiscono un fondamentale servizio alla collettività, ma devono poter tutelare la propria salute, quella delle loro famiglie e dei clienti con i quali entrano a contatto”, commenta il segretario regionale Giannantonio Pezzetta.
Di fronte ai numeri terribili che anche oggi hanno flagellato l’Italia, con altri 712 cittadini deceduti e 4.492 positivi in più, imperversano le polemiche sugli aiuti che stanno arrivando dalla Cina e dalla Russia
Si moltiplicano gli articoli che il mainstream sforna per fomentare i sospetti sull’autenticità di questi soccorsi e per suscitare negli italiani l’idea che essi siano solo il paravento per perseguire certi interessi geopolitici. È la solita odiosa macchina del fango che viene attivata per far dimenticare che i nostri principali alleati – pardon, coloro che tali si definiscono – e cioè i membri dell’Unione Europea e della NATO, compresi dunque gli Stati Uniti, per settimane non hanno mosso un dito per aiutarci concretamente. Noi a soffrire, loro a deviare i percorsi delle mascherine, a requisirle, ad acquistarle, a fare calcoli sulla nostra solvibilità. Sembravano i parenti-serpenti intorno al letto dello zio moribondo col pezzo di terra e due appartamenti da spartirsi.
È incredibile vedere accusare Russia e Cina di esercitare il loro soft power per ingraziarsi l’opinione pubblica italiana e mondiale, quando in realtà hanno semplicemente risposto a un invito partito dal Governo italiano a prestare aiuti umanitari al nostro Paese, visto l’isolamento in cui eravamo incastrati. Qualcuno si ricorda quando è esploso nel lodigiano il primo focolaio di coronavirus? Ebbene, in Europa eravamo diventati subito gli untori da accusare e sbeffeggiare. L’Austria chiuse unilateralmente il Brennero, la Slovenia mise i blocchi di cemento alla frontiera, Parigi minacciava di farlo, mentre l’emittente televisiva Channel Plus ci derideva con il suo vergognoso video sulla “nuova specialità italiana, la pizza corona”. E le 200mila mascherine “prese in ostaggio” dalla Turchia? E quelle fermate alla dogana dalla Germania e dalla Repubblica Ceca? Che razza di solidarietà era stata dimostrata all’Italia dai “fratelli europei” fino a quando il Conte non ha dovuto chiamare i Presidenti delle grandi potenze?
Intorno a noi solo un silenzio assordante, rotto dalle risatine delle èlite europee: “Eccoli i soliti italiani, che si lamentano e che non vogliono lavorare” era il pensiero che attraversava i palazzi di cristallo di Bruxelles. Quando poi l’emergenza è deflagrata, vi ricordare l’uscita di Christine Lagarde sullo spread? Qualcuno l’ha giustificata come “un’uscita ingenua”, ma crediamo che una signora con tale esperienza sappia sempre esattamente quello che dice e sappia qual è l’effetto delle sue parole: in quel caso è stato appena di 68 miliardi di capitalizzazioni perse dall’Italia e l’affondamento della Borsa di Milano con il -16,9%, la maggiore perdita della sua storia. E lo spread volava quasi a quota 300. Ecco la solidarietà europea che non si smentisce neppure in queste ore, in cui Olanda e Germania si stanno mettendo di traverso rispetto alla richiesta del Governo italiano di mettere sul mercato gli Eurobond.
E a fronte della fraterna e meravigliosa solidarietà europea, stridono gli aiuti rapidi e concreti dei “cattivissimi” Cina e Russia. La narrazione ufficiale per ora resta sempre la solita: l’Unione Europea è la nostra unica possibile salvezza, mentre fuori di essa ci attende la schiavitù alla quale bramano di soggiogarci le dittature euroasiatiche. Soltanto il Washington Post ammette che “la Cina e la Russia sono scese in campo per aiutare le nazioni colpite. Un ruolo svolto dagli USA sin dai tempi della Seconda Guerra Mondiale, ma a cui ora la Casa Bianca ha abdicato”. Il dramma è che questa propaganda sta ostacolando la solidarietà di questi Paesi. La Polonia ha vietato agli aerei provenienti da Mosca di attraversare il proprio Paese, e così hanno fatto le Repubbliche Baltiche, costringendo gli aerei russi ad allungare il tragitto di 2mila chilometri. Il materiale proviene dai ministeri dell’Industria, della Difesa, della Sanità russi e da numerosi donazioni private, e include circa 600 ventilatori polmonari, 326 mila mascherine FFP2, mille tute protettive, 10mila tamponi a risposta veloce, 100mila tamponi standard e due macchinari in grado di analizzare 100 tamponi in due ore. A questo si aggiungono otto squadre composte da dieci medici ciascuna, tra cui un epidemiologo, un terapeuta e un anestesiologo, oltre che personale tecnico e traduttori. Tutto a titolo gratuito.
Ci vorrebbe un po’ di real politik, in questo momento così delicato. Apriamo gli occhi: la Cina ha aiutato l’Italia anche perché Croce Rossa e Stato italiano avevano inviato i loro dispositivi di sicurezza per medici e infermieri quando era scoppiata l’epidemia a Wuhan. Alla solidarietà ha risposto con la solidarietà. Invece nell’Unione Europa e negli USA chi vive e chi muore lo decide la grande finanza. Pensiamo alla lentezza con cui l’OMS ha dichiarato la pandemia, a causa dei Pandemic Bond emessi dalla Banca Mondiale con sede a Washington. Era palese da settimane che si fosse di fronte a una potenziale catastrofe, ma hanno cercato in tutti i modi di non dichiarare l’emergenza, per evitare le perdite ai grandi fondi di investimento e agli stessi USA, i quali tengono in pancia questi titoli ora diventati tossici, ma che dal 2017 ad oggi hanno assicurato interessi dal 7 al 15%. Viene spontaneo domandarsi quanto valga una vita in Occidente…. e forse un’idea del suo valore ce l’ha suggerita il premier britannico Boris Johnson, che voleva rallentare la pandemia invocando l’immunità del gregge. Per carità, alla fine ha fatto un passo indietro, ma che fatica gli è costata mettere da parte il Dio Denaro.
Marco Fontana
Si è messo in moto il ponte aereo fra la Cina e l’Italia finanziato da Fondazione CRT per rifornire di materiale sanitario ospedali e Rsa ( residenze sanitarie per anziani) piemontesi e Lombarde
Un primo carico di oltre 2 tonnellate tra tute protettive, mascherine e guanti donati da fondazioni cinesi è già stato ripartito al 50% tra la Regione Piemonte e la Regione Lombardia, per il tramite della Protezione Civile e della Croce Rossa. Ulteriori consistenti donazioni, comprendenti anche ventilatori indispensabili per i malati, oltre a dispositivi individuali di protezione per gli operatori, arriveranno nei prossimi giorni con voli capaci di trasportare fino a 40 tonnellate di beni. Fondazione CRT contribuirà a sostenere i costi operativi di uno o più voli provenienti dalla Cina, dopo aver già attivato un primo pacchetto di misure da 3 milioni di euro per l’acquisto di una cinquantina di nuove ambulanze e mezzi per la Protezione civile, oltre ad attrezzature da destinare agli ospedali del Piemonte e della Valle d’Aosta.
“Accanto alle legittime esigenze del sistema ospedaliero in fortissima sofferenza, i prossimi arrivi dalla Cina di dotazioni medico-sanitarie terranno conto, anche delle gravi difficoltà che, in questo momento, sta vivendo il Terzo Settore. Vanno aiutate, ad esempio, le residenze sanitarie per anziani, le strutture di assistenza per le persone con disabilità, le mense per i più disagiati, i conventi e tutte quelle realtà del non profit impegnate nella cura di donne, uomini e bambini particolarmente fragili e svantaggiati”, dichiara il Presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia, esprimendo “grande apprezzamento per l’iniziativa costruita a livello internazionale grazie al fondamentale contributo del Segretario Generale Massimo Lapucci”.
Una iniziativa umanitaria innovativa, resa possibile dalla cabina di regia Torino-Pechino istituita nell’ambito del China-Italy Philanthropy Forum e incentrata sul TOChina Hub, In prima fila nell’alimentare il “corridoio” italo-cinese, la Fondazione CRT (aderente al China-Italy Philanthropy Forum),
“Ad oggi non vi è alcun parametro che possa giustificare un abbassamento del prezzo del latte acquistato dalle stalle”
CORONAVIRUS, CIA PIEMONTE: «NO A SPECULAZIONI E SCIACALLAGGIO SU LATTE E ALLEVATORI. CHIEDIAMO ALL’ASSESSORE PROTOPAPA DI VIGILARE»
«Ad oggi, non vi è alcun parametro che possa giustificare un abbassamento del prezzo del latte acquistato dalle stalle. Ci risulta, però, che si stiano verificando situazioni poco chiare, con alcune aziende che ritirano il prodotto a prezzi più bassi di quelli concordati. I nostri allevatori continuano a garantire una produzione costante e sana e non vanno penalizzati».
Così Gabriele Carenini, presidente regionale di Cia Agricoltori italiani del Piemonte, sulla questione legata al ritiro del latte.
«Chiediamo all’assessore regionale Marco Protopapa di vigilare sui comportamenti scorretti che si stanno mettendo in atto. Da parte nostra, denunceremo ogni singola condotta sleale. Speculare sulle cifre in un momento di grave crisi – conclude Carenini – è una forma di sciacallaggio che non possiamo tollerare. E’ necessario che vengano rispettati gli accordi di filiera, nell’interesse di chi produce senza sosta un prodotto indispensabile».