ECONOMIA- Pagina 390

Alle OGR è tempo di “Scintille”. I cambiamenti che trasformano il vivere quotidiano

Le OGR – Officine Grandi Riparazioni di Torino dal 7 febbraio al 7 maggio 2020 presentano il quinto ciclo della rassegna Scintille, un’appendice della sezione Officine del Sapere di OGR Public Program

E’ nata con lo scopo di raccontare al pubblico quali siano o siano state le “scintille”, gli scatti di innovazione, le rivoluzioni, i forti cambiamenti (sociali, culturali, tecnologici, economici, digitali) che hanno influenzato e influenzano il nostro modo di vivere quotidiano e il nostro modo di rapportarci alla società.

Il quinto ciclo di incontri delle Officine del Sapere è curato da Fulvio Ferrari, Fondatore del Museo Casa Mollino, incaricato da Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT di ideare la rassegna “Scintille – Ognuno sta solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole ed è subito sera”.

La serie di quattro incontri affida alla religione, all’arte, all’egittologia e alla logica la possibilità di saper meglio comprendere e orientare i giorni della vita: scintille tra le nuvole imbronciate del nostro quotidiano. Tutti gli incontri sono gratuiti con prenotazione su www.ogrtorino.it/education.

La rassegna, giunta al suo quinto ciclo, ha visto, a partire da marzo del 2018, una serie d’incontri che hanno descritto importanti “scintille”, intese come idee, progetti, invenzioni, scoperte scientifiche o simboli di una specificità torinese, e ha coinvolto Vittorio Marchis, Claudio Bartocci, Tiziano Bonini, Christian Marazzi, Maria Nadotti, Mauro Giacca, Marzia Quaglio, Prof.ssa Martina Ardizzi, Prof. Urs Gasser, Walter Barberis, David Avino, Alberto Maria Barberis, Luciano Bonaria, Chiara Saraceno e Marcello Baricco, Paolo Vineis e Francesco Remotti, Mauro Dorato e Vincenzo Barone.

 

GLI APPUNTAMENTI

 

  • venerdì 7 febbraio 2020, ore 18.30
    La religione del futuro
    Prof. Giovanni FiloramoIl Prof. Giovanni Filoramo, Professore Emerito di Storia del cristianesimo presso l’Università di Torino, si soffermerà sulle possibili e ipotizzabili trasformazioni che l’esperienza religiosa potrà conoscere a partire dai profondi cambiamenti indotti dalla tecnologia. Esporrà esempi concreti sul possibile futuro delle religioni stesse.

 

  • giovedì 5 marzo 2020, ore 18.30 *
    Dott. Christian Greco, direttore del Museo Egizio di Torino

 

  • mercoledì 8 aprile 2020, ore 18.30 *
    Prof. Piergiorgio Odifreddi, matematico, logico, saggista e accademico italiano

 

  • giovedì 7 maggio 2020, ore 18.30 *
    Prof. Salvatore Settis, archeologo e storico dell’arte italiano

 

Agricoltura, Cia: “Non si può più attendere”

«E’ stato un confronto franco e costruttivo. Crediamo che le soluzioni vadano ricercate in via prioritaria attraverso i Tavoli istituzionali, ai quali la nostra Organizzazione non si è mai sottratta. Chiediamo risposte e offriamo collaborazione, sollecitando interventi rapidi, perché l’agricoltura rischia di subire danni irreversibili»

AGRICOLTORI IN REGIONE, CARENINI (CIA PIEMONTE): «CHIEDIAMO RISPOSTE E OFFRIAMO COLLABORAZIONE»

«E’ stato un confronto franco e costruttivo. Crediamo che le soluzioni vadano ricercate in via prioritaria attraverso i Tavoli istituzionali, ai quali la nostra Organizzazione non si è mai sottratta. Chiediamo risposte e offriamo collaborazione, sollecitando interventi rapidi, perché l’agricoltura rischia di subire danni irreversibili».

Così il presidente regionale di Cia agricoltori del Piemonte, Gabriele Carenini, commenta l’incontro dei giorni scorsi in Regione con il presidente Alberto Cirio e l’assessore all’Agricoltura, Marco Protopapa.

Carenini era accompagnato dai presidenti provinciali della Cia piemontese Claudio Conterno (Cuneo), Stefano Rossotto (Torino) Giampiero Amelio (Alessandria), Manrico Brustia (Novara, Vercelli e Vco) e Alessandro Durando (Asti).

«Abbiamo trattato nel concreto le principali problematiche del mondo agricolo – osserva Carenini -, dalle linee della nuova Pac alla gestione della fase finale dell’attuale Psr, dalla manutenzione del territorio al contrasto alla proliferazione della fauna selvatica, dalla semplificazione burocratica al ricambio generazionale, dalle politiche di settore alle proposte della nostra Organizzazione contenute nel progetto “Il Paese che vogliamo”. Sono emersi elementi di interesse da entrambe le parti».

Il presidente Cirio ha assicurato la massima attenzione della Regione verso le istanze agricole, confidando, tra l’altro, che vada in porto entro febbraio il recupero dei fondi europei sulla Misura agroambientale e le indennità compensative.

Quanto alle proposte di Cia agricoltori del Piemonte sul dissesto idrogeologico e la pulizia dell’alveo dei fiumi, verrà convocato a breve un incontro specifico con l’assessore regionale alla Difesa del suolo, Marco Gabusi.

Omaggio a Marchionne: la galleria Heritage al Motor Village

Sono trascorsi 14 anni dal 26 maggio 2006, giorno in cui il Mirafiori Motor Village aprì le porte di Piazza Cattaneo, primo e unico punto di accesso pubblico allo stabilimento di Mirafiori e al mondo Fiat. Voluto da Sergio Marchionne, era per il manager il simbolo del nuovo corso che lui stesso stava inaugurando, di un’apertura al pubblico che si ancorava al passato per puntare al futuro

Per preservare il ricordo delle origini venne mantenuto il soffitto originale dello stabilimento del 1939, ancora oggi struttura portante e visibile del Motor Village; in pochi mesi l’angolo nord-est del lungo muro di Mirafiori venne abbattuto e dove prima sorgeva il reparto selleria iniziò a prendere forma il primo flagship store del gruppo.

Showroom espositivo e punto vendita di tutta la gamma FCA, il Mirafiori Motor Village è da 14 anni un importante punto di riferimento nella geografia del quartiere Mirafiori e una location per grandi eventi.

Fedele alla sua vocazione di “punto” di contatto tra la storia dell’azienda e l’innovazione introdotta dagli ultimi modelli presentati al pubblico, il 31 gennaio, in occasione di Automotoretrò, il Mirafiori Motor Village ha inaugurato per il pubblico, in collaborazione con FCA Heritage, la nuova Galleria Heritage, un ricco percorso alla scoperta dei brand italiani del Gruppo FCA e della loro storia ultracentenaria, un nuovo allestimento dedicato ad appassionati, collezionisti, clienti e curiosi.

La passione non ha tempo e la nuova galleria è un autentico viaggio andata e ritorno dal passato ai giorni nostri che permette di apprezzare il valore delle radici storiche e al tempo stesso conoscere il mondo di FCA Heritage, il dipartimento del gruppo che è nato per tutelare e valorizzare il passato di Alfa Romeo, Fiat, Lancia e Abarth.

Luoghi storici aperti al pubblico e parti dello stabilimento di Mirafiori che hanno trovato una nuova vocazione ospitando il patrimonio storico dell’azienda: la galleria è il posto giusto per respirare la storia del brand e di Torino e avvicinarsi al mondo FCA Heritage.

Trait d’union tra il passato e il futuro anche alcune memorabilia esposte nello stesso spazio che ospita le ultime novità della gamma FCA: la macchina da cucire utilizzata dagli addetti del reparto selleria per realizzare i sedili delle vetture – a ricordare il passato del Mirafiori Motor Village – accanto ad una selezione di ricambi storici, alcuni dei quali vengono nuovamente riprodotti dal costruttore per garantire pezzi di altissima qualità a clienti e collezionisti, e una auto d’epoca che, dopo essere stata restaurata e certificata dagli esperti di FCA Heritage, viene proposta in vendita in un ideale passaggio di consegne dalla storia al presente.

 

Mirafiori Motor Village

Piazza Riccardo Cattaneo, 9 10137 Torino |Telefono: 011 – 753 8257 |www.mirafiorimotorvillage.it

L’immobilismo in Comune e Regione frena la crescita

Stati generali dei 5Stelle a Torino. Farò il diavolo a quattro per potere andare. Dipende se sarà a porte aperte, ovviamente. Dubito, ma la speranza è l’ ultima a morire

 

Il perché dell’ eventuale scelta è presto detto. Chiaretta è in poleposition per diventare coordinatore nazionale. Donna (il che non guasta mai) non ha fatto pressoché nulla come Sindachessa, ma non è detto che, per loro, sia un limite.

E poi, diciamocelo, è tra i pochi che non ha detto tanti strafalcioni. Se poi ha dei conti sospesi con la giustizia non importa, noi siamo garantisti e ora anche per Beppe Grillo non è più un problema. Forse c’ è dell altro. Spariti al Sud i pentastellati vogliono ripartire dal Nord e, sempre magari, gli antagonisti gli danno una mano. Ora non possono proprio fare gli schizzinosi e tutto fa brodo. Chi ha definitivamente chiuso la porta in faccia sono i PD locali. Ed anche quelli nazionali qualche dubbio lo nutrono, oramai. Rimane il Prof. Marco Revelli che comunque non fa testo avendo un debole, da oltre 50 anni , per le cause perse. Nulla di nuovo da questa parte politica, insomma. Le novità arrivano da destra. Matteo Salvini si fa intervistare alla Camera. Prima le piazze erano la sua vita. Vedremo che cosa farà in Campania e Puglia. La Meloni  garantisce: non ti preoccupare Matteo, al Sud ci pensiamo noi. Conosciamo meglio il territorio.Localmente, mi sa che il Governatore Cirio molla e l’ assessore che prenderà il posto di Roberto Rosso sarà un leghista. Che poi, a pensarci bene, sono sempre i leghisti i soci di maggioranza.

Purtroppo c’ è dell’altro. 9 mesi di governo e  immobilismo totale. Una sola delibera del Consiglio regionale. Anche qui un record negativo assoluto. Criticare ( giustamente) il governo per immobilismo e poi essere immobili non è una bella cosa. Mi sa che il virus pentastellato di non fare quello che agli altri si chiede di fare si sta diffondendo. Ma tant’e’, che almeno per quel che ci riguarda non si vota  a Torino come a Roma. Appuntamento al referendum sulla riduzione dei parlamentari. Ma anche lì , al di là del risultato, cambierà poco. Si vedrà. Altra cosa che non capisco.: i dati del governo sull’ economia sono tendenzialmente positivi per sgravi fiscali ed occupazione. A Torino ed in Piemonte disastro. Artigiani e negozianti chiudono perché sostengono di non farcela con le tasse. Se poi parli con chi regge ti dice che non può fatturare tutto ed in alcuni casi supera abbondantemente il 50 %. Molte fabbriche chiudono. E la multinazionale che sostiene di perdere mensilmente e che così non può andare e, magari ha già incassato i benefici fiscali.

Mi sembra proprio che il meccanismo non funziona e continuiamo ad essere dentro ad una spirale negativa. La crisi va avanti da 13 anni e non si ferma. Non tutto il Paese è in queste condizioni. Il Professor Massimo Cacciari ridicolizzata Conte Presidente del Consiglio. Dopo l’Emilia Romagna parlate di vittoria. Ma lo sapete che tutto il Nord è a trazione di destra? E qui c’ è la stragrande quantità del prodotto interno! Grazie nell’aver inserito il Piemonte e dunque Torino. Cari politici locale torinesi e  piemontesi datevi una mossa, diamoci una mossa. Non c’ è più tempo da perdere.

 

Patrizio Tosetto

La Brexit renderà più difficile l’export torinese

Nel Regno Unito  il sistema economico di Torino esporta il 5% delle vendite. Un trend che nel 2019 è sceso del 5,7% restando tuttavia positivo: +405,6 milioni rispetto al 2018.

Le aziende dei trasporti, agroalimentari e tessili sono  quelle che esportano di più e che potrebbero subire ripercussioni dalla Brexit. Dice all’Ansa il presidente della Camera di Commercio, Vincenzo Ilotte:

“E’ prevedibile  che le pratiche per le esportazioni saranno più complicate e le imprese dovranno chiedere alla Camera di Commercio alcuni documenti, ad esempio i Certificati di origine. Dobbiamo capire il cambiamento,  cercando di adattarci con rapidità  per inserirci nel nuovo contesto normativo”.

Il 45% delle vendite riguarda i mezzi di trasporto che nel 2019 hanno registrato però un calo del 9%. Le vendite della componentistica auto sono invece aumentate dell’1,9% . In tale  comparto  un’impresa su tre è preoccupata per la Brexit. L’alimentare vale il 10% con un trend positivo (+42%), i  tessili il 4% (+18%).

Ravetti (Pd): “Nella fusione FCA ha garantito occupazione”

“Nell’incontro a Palazzo Lascaris a nome del Gruppo del Partito Democratico, ho chiesto chiarezza ai vertici di Fiat Chrysler su alcuni temi che ritengo fondamentali.

Il 2020 sarà l’anno della fusione fra FCA e PSA con la formazione di un’unica società che darà vita al quarto gruppo mondiale nel settore dell’auto. Si tratta di un progetto ambizioso che, necessariamente, porta con sé anche interrogativi e preoccupazioni” dichiara il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Domenico Ravetti.

‘Ho chiesto a FCA se Torino sarà una base strategica della governance e della produzione, quante risorse saranno investite su ricerca e innovazione in particolare per ibrido elettrico. E ancora: Polo del lusso e elettrico quale quadro occupazionale saranno in grado di garantire? Domande che avevano lo scopo di chiarire quali saranno le scelte di FCA” spiega Ravetti.

“Ho apprezzato la chiarezza e la trasparenza dell’esposizione dei vertici di FCA – conclude Ravetti –  dalla quale sono emerse informazioni importanti: Torino resterà strategica, anche dopo la fusione, è stata garantita piena occupazione a partire dal 2022, 2 dei 5 miliardi di investimento saranno destinati a Torino e Torino potrà costruire il suo profilo futuro come città del sapere e della conoscenza perché  gli investimenti riguarderanno, in particolare l’innovazione e la formazione. Sono risposte importanti e positive per il Piemonte e per l’Italia. Adesso bisogna costruire il campo delle certezze per tutte le aziende e i 40mila dipendenti dell’indotto”.

Confronto con privato no-profit, la Regione: “Valore aggiunto per la sanità”

Si è riunito nei giorni scorsi in Assessorato alla Sanità regionale il Tavolo del  settore socio-sanitario privato no-profit, convocato dall’assessore Luigi Genesio Icardi

«E’ la prima volta – osserva l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi – che la Regione Piemonte apre un confronto diretto con gli operatori del privato no-profit socio-sanitario sulla riorganizzazione dell’assistenza sul territorio.

Stiamo mettendo a fuoco le varie tipologie di questa importante realtà, divise per offerta, servizi e budget. Vogliamo valutare le proposte per costituire un percorso di continuità assistenziale, che risponda alla principale criticità del sistema ospedaliero, vale a dire le difficoltà di presa in carico del paziente nel post-acuzie. Riteniamo che su questo fronte l’apporto del privato possa essere determinante, tanto più quando si tratta di no-profit, che ha il valore aggiunto della tutela della salute come missione. Una dimensione etica che la Sanità non può permettersi di sottovalutare».

La scorsa settimana un Tavolo analogo si è aperto con i rappresentanti delle Residenze sanitarie assistite del Piemonte, d’intesa tra lo stesso assessore Icardi e l’assessore regionale alle Politiche sociali, Chiara Caucino.

Emergenza “tratta” in Piemonte

Sono 667 le persone accolte in Piemonte dagli enti “anti-tratta” tra il 2014 e il 2018,  1117 sono i colloqui effettuati

Da Palazzo Lascaris / Alla data del  maggio 2018 nei centri del Piemonte erano ospitate 704 richiedenti asilo Nigeriane. Sono solo alcuni dei dati presentati oggi nel corso dell’incontro  “EMERGENZA TRATTA IN PIEMONTE. NUOVE FORME DI CRIMINALITÀ ORGANIZZATA”, a cura della Direzione Processo legislativo e Comunicazione Istituzionale del Consiglio regionale del Piemonte, svoltosi ieri in sala Viglione.

“Un tema di attualità drammatica, sul quale con questo incontro accendiamo un faro, con la presenza di relatori di livello – ha dichiarato Silvio Magliano, presidente Gruppo Moderati – Nella Municipale è attiva una Squadra Anti-Tratta: questa è la misura della professionalità e della preparazione dei nostri Agenti. Mai come oggi è necessario che le istituzioni prestino attenzione a questo fenomeno, il Consiglio lo ha dimostrato anche istituendo la neo-commissione legalità. Ringrazio l’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale del Piemonte per la disponibilità a organizzare l’incontro”.

“Il Piemonte e in particolare Torino, vantano un primato. La procura di Torino, da sempre sensibile al tema, ha creato nel 2011, su volontà dell’allora Procuratore Giancarlo  Caselli, la prima sezione anti tratta, riconoscendo con sentenza passata in giudicato l’esistenza della mafia Nigeriana – ha sottolineato Stefano Castellani, sostituto procuratore presso la procura di Torino – Tra il 2012 e il 2016, sempre a Torino, si è svolta una seconda indagine sulla mafia nigeriana, (operazione Athenaeum) dove si è accertato l’esistenza di un terzo secret cult (i maphite), oltre ai due  scoperti 15 anni fa (i black-axe e gli eiye). L’indagine condotta dalla squadra investigativa anti tratta della Polizia locale di Torino, si è conclusa con l’esecuzione di 44 ordinanze di custodia cautelare in carcere. Nonostante sia difficile mappare l’organigramma della mafia nigeriana abbiamo negli anni individuato i gruppi di appartenenza e i principali  reati da cui deriva il business internazionale ” .

“La squadra investigativa “anti tratta” diventata una sezione specializzata della Procura della Repubblica “ Sezione di PG – Tratta è sfruttamento della prostituzione” – ha poi specificato Fabrizio Lotito,  Commissario Polizia Locale presso la Procura di Torino e consulente della Commissione Parlamentare “Antimafia” per quanto riguarda la Mafia Nigeriana  – opera direttamente sotto i gruppi specializzati della DDA, Criminalità Organizzata e sicurezza urbana, oltre che sotto la direzione del gruppo “fasce deboli”. I reati perseguiti dalla squadra sono principalmente legati al fenomeno della tratta di esseri umani, violenza sessuale, riduzione in schiavitù, sfruttamento della prostituzione, dell’accattonaggio e al contrasto alle associazioni criminali straniere di stampo mafioso. La squadra “anti tratta” della Polizia Municipale di Torino è l’unica realtà in Italia che vede agenti e ufficiali della Polizia Locale svolgere all’interno di una Procura della Repubblica attività investigative di tale importanza”.

Quello della tratta è un businnes secondo solo al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, che nel mondo frutta più di 32 miliardi di dollari l’anno. Dall’ultimo rapporto dell’ufficio delle nazioni unite (2018), la tratta di esseri umani affligge nel mondo più di 20 milioni di persone. Il 72% sono donne di cui il 23% minorenni.  Il 60% è destinato alla prostituzione, mentre il 34 % a quello lavorativo il restante all’accattonaggio.  In Europa nell’ultimo anno le vittime di tratta accertate sono state  21.000 I recenti dati dell’Oim (Organizzazione internazionale delle migrazioni) ci dicono che in Italia, negli ultimi anni, il numero delle giovanissime nigeriane ha raggiunto quota 15.600. Moltissime sono minorenni.  In Italia le vittime di tratta accertate sono quasi 2000 in costante aumento.

L’incontro è stato inoltre occasione per approfondire i fatti narrati da Sergio Nazzaro, giornalista, reporter e documentarista,  esperto conoscitore di mafia nera, nel libro “Mafia Migeriana, la prima indagine della squadra anti tratta”.  Nelle pagine di questo reportage narrativo, Sergio Nazzaro, attraverso interviste, intercettazioni mai pubblicate prima e documenti inediti, ricostruisce la prima inchiesta della SAT e ci permette di osservare, da molto vicino, il modo di pensare e di agire della mafia nigeriana. Una mafia che da decenni prospera dal Sud al Nord dell’Italia in combutta con le mafie italiane.

L’Esercito promuove il ricollocamento professionale

In Piemonte il progetto pilota per l’inserimento nel mondo del lavoro dei militari congedati

L’Esercito Italiano, quale maggiore contributore del comparto Difesa, attribuisce notevole importanza alla concreta attuazione del progetto che accompagna il processo di transizione dei volontari congedati e ne promuove la visibilità nel mercato del lavoro. Si tratta di ampliare le opportunità occupazionali ,e agevolare l’inserimento dei giovani nelle realtà lavorative,attraverso incontri informativi e rapporti con le aziende. 

Attualmente è in via di definizione un progetto pilota che potrebbe portare ad un successivo accordo nazionale fra le imprese afferenti la galassia del sistema Piccola Industria Confindustria e le Forze Armate. Nello specifico, nella realtà piemontese, il sistema di rappresentanza delle imprese, di intesa con la rappresentanza delle Forze Armate in loco, sta progettando dei percorsi formativi che accrescano le qualifiche del militare congedato sulla base delle specificità richieste delle aziende. Questo permetterà di aumentare l’apprezzamento di tali risorse umane nel mercato del lavoro o, addirittura, un travaso diretto nell’impresa.

A tal riguardo l’Esercito ha organizzato, nell’aula Beniamino Andreatta del Centro Alti Studi per la Difesa (CASD) di Roma, il primo workshop dal titolo “Il ricollocamento del personale militare  la prospettiva dell’Esercito”. Coordinato da Esercito Italiano, Segretariato Generale della Difesa e rappresentanti del mondo del lavoro, il seminario rientra nel progetto “sbocchi occupazionali”, a sostegno della ricollocazione professionale prevista a favore dei militari delle Forze Armate Italiane congedati/congedandi senza demerito.

A testimonianza della valenza del workshop hanno partecipato varie Autorità civili e militari, tra cui l’onorevole Enrico Borghi e l’onorevole Alberto Pagani membri della IV Commissione Difesa della Camera dei Deputati, il Capo di SME, Generale di Corpo d’Armata Salvatore Farina, il Vice Segretario Generale della Difesa, Ammiraglio di Squadra Dario Giacomin ed alti rappresentanti delle Forze Armate.

L’implementazione del progetto “sbocchi occupazionali” consentirà di incrementare gli accordi interministeriali per agevolare l’inserimento lavorativo dei volontari congedati senza demerito. 

 

Maria La Barbera

Le Regioni del Nord-Ovest fanno sistema  per la logistica sostenibile

 Per il miglioramento del trasporto merci

 

Firmato a Palazzo Farnese il protocollo d’intesa tra   Comune e Provincia di Piacenza e le Regioni Liguria, Lombardia e Piemonte


E’ stato firmato a Piacenza, tra le Regioni della Cabina di Regia per la logistica del Nord-Ovest, Liguria, Lombardia, Piemonte, Comune e Provincia di Piacenza il protocollo d’intesa per lo sviluppo delle relazioni logistiche.

Un atto, come sottolineato da più parti, che nel quadro del più ampio sistema logistico del Nord Ovest si prefigge di favorire il raccordo tra i poli logistici piacentini, i sistemi logistici lombardi e piemontesi e il sistema portuale ligure, allo scopo di perseguire un efficiente sviluppo dell’intermodalità tra porti, retroporti e mercati, anche attraverso l’istituzione della Zona Logistica Semplificata “Porto e Retroporto di Genova”, indicata nel cosidetto Decreto Genova .

A sottoscrivere l’accordo, insieme al Presidente della Provincia e Sindaco di Piacenza, Patrizia Barbieri, sono intervenuti Andrea Benveduti, Assessore Sviluppo economico, Industria, Commercio, Artigianato, Ricerca e Innovazione tecnologica, Energia, Porti e Logistica di Regione Liguria, Claudia Maria Terzi, Assessore alle Infrastrutture trasporti e mobilità sostenibile di Regione Lombardia ed Ezio Elia, Responsabile del Settore Pianificazione e Programmazione Trasporti e Infrastrutture di Regione Piemonte, su delega di Marco Gabusi, Assessore ai Trasporti, Infrastrutture, Opere pubbliche, Difesa del suolo, Protezione civile, Personale e organizzazione di Regione Piemonte.

Il protocollo parte dalla considerazione dell’obiettivo comune di concorrere al miglioramento del trasporto delle merci, attraverso l’efficientamento della catena logistica e con un traffico sempre più sostenibile e incentrato sul comparto ferroviario. Inoltre, si legge nel documento, si considera fondamentale per la competitività del settore e per il comune obiettivo dello sviluppo economico un sistema di infrastrutture efficiente, integrato e performante. E, in quest’ottica, vengono richiamati, oltre agli obiettivi e gli accordi definiti tra le Regioni del Nord-Ovest e tra queste e il gestore di rete ferroviaria RFI, gli interventi programmati da RFI per l’aumento di capacità e il potenziamento delle linee Piacenza-Milano e Piacenza-Voghera, oltre allo studio di un collegamento veloce tra Piacenza e Milano, che disegnano per il territorio piacentino un ruolo di snodo logistico sempre più fondamentale del Nord-Ovest.

 

“E’ un’operazione strategica sotto molti punti di vista per il nostro territorio, e la presenza anche oggi di tanti operatori e rappresentanti di enti e associazioni di categoria, che ringrazio per il lavoro comune che stiamo portando avanti anche in questo settore, lo testimonia – ha detto Patrizia Barbieri – Dopo la recente sottoscrizione, sempre in questo storico Palazzo, del protocollo del Polo del Ferro, che confermerà ancora di più Piacenza quale capitale della logistica su rotaia, quello di oggi è un ulteriore e significativo passo in avanti nella certificazione della nostra provincia come territorio snodo”.

Un concetto rilanciato anche negli interventi dei rappresentanti delle Regioni della Cabina di Regia, coordinati dalla direttrice di Telelibertà, Nicoletta Bracchi.

“Piacenza svolgerà un ruolo di snodo logistico fondamentale per i porti della Liguria per by-passare Milano e raggiungere il Brennero e il mercato transalpino – ha spiegato l’assessore allo Sviluppo economico e ai Porti di Regione Liguria Andrea Benveduti -. Secondo quanto previsto dalla Legge Genova, il comune e la provincia emiliana sono tra le aree incluse nella Zona logistica speciale e pertanto abbiamo ritenuto fondamentale fare sistema, in chiave di retroporto. Rafforzando le relazioni della Cabina di Regia, diamo seguito all’intento comune di concorrere al miglioramento del trasporto delle merci, nell’ottica di un traffico sempre più sostenibile e ferroviario”.

“Un’opportunità – ha continuato Benveduti – strategica per la Liguria, ma anche per l’Emilia-Romagna che oggi pesa il 26% sui traffici del porto della Spezia. Piacenza dispone di una rete stradale di primario sviluppo a livello nazionale oltre a rappresentare un fondamentale crocevia di importanti linee quali la Milano-Bologna e la Bologna-Torino”.

“Su infrastrutture e logistica – ha dichiarato l’assessore di Regione Lombardia a Infrastrutture, Trasporti e Mobilità sostenibile Claudia Maria Terzi – occorre ragionare in un’ottica che travalichi i confini amministrativi. L’accordo tra le Regioni del Nord Ovest e Piacenza va in questa direzione. L’obiettivo è rafforzare la collaborazione tra territori omogenei e agire in modo coordinato, anche nei rapporti con il livello di governo nazionale, nel sostegno al comparto logistico e allo sviluppo dell’intermodalità. Abbiamo un sistema fortemente interrelato, fatto di portualità in Liguria e poli logistici e intermodali nei nostri territori: bisogna agevolare il trasporto merci su ferro ma per farlo occorre adeguare e potenziare le infrastrutture di pertinenza nazionale. Positivo il coinvolgimento e l’interlocuzione con un territorio fondamentale per la logistica come quello piacentino”,

«L’inclusione di Piacenza nella Cabina di Regia per la Logistica del Nord Ovest – è il messaggio di Marco Gabusi, Assessore ai Trasporti di Regione Piemonte – va nella direzione di una maggior condivisione e inclusione dei soggetti interessati a beneficio del miglioramento delle relazioni logistiche. Per essere realmente utili le reti logistiche, siano esse strade, ferrovie, vie d’acqua o corridoi aerei non possono certamente fermarsi ai confini regionali e la collaborazione con Piacenza non fa che sancire una situazione in realtà già esistente. Lo sviluppo condiviso dell’area logistica piacentina potrà essere un elemento di grande importanza per l’implementazione del traffico merci generato dal porto di Genova, che già coinvolge le Regioni Liguria, Piemonte e Lombardia».