ECONOMIA- Pagina 390

Le proposte di Cia per il settore vitivinicolo

Cia Agricoltori italiani Piemonte, nei lavori del Gruppo di Interesse Economico del settore Vino, ha elaborato alcune proposte indirizzate alla Regione Piemonte per gli strumenti da adottare a salvaguardia delle aziende, il cui comparto economico è messo a rischio dall’emergenza Coronavirus.

Eccole nel dettaglio:

–              Aumento dal 15% al 30% dei tagli migliorativi: la legge prevede che si possano fare dei “tagli di annata” mettendo nella stagione attuale una percentuale di vino nell’annata precedente (che risolve le giacenze passate)

–              Vendemmia verde facoltativa, ossia le operazioni di diradamento delle uve per diminuire le rese dei vigneti entro il 30 luglio. Cia chiede l’attivazione di questo strumento per alleggerire la produzione 2020 che avrà un deficit di mercato. Con domande presentate nel mese di maggio/giugno, le aziende possono percepire un contributo  regionale o nazionale che vada a compensazione del reddito, in modo da garantire il reddito dell’anno precedente.

–              Distillazione facoltativa: adottata in bassa percentuale ed anche per piccole quantità in modo da poter essere utilizzata dalle piccole-medie aziende. La situazione si configura quando si ha un prodotto giacente in cantina che difficilmente sarà venduto sul mercato. L’intervento di sostegno prevede di portare in distillazione una parte di produzione, percependo un contributo, per la produzione di alcool per altri scopi rispetto all’alimentare (fine sanitario, ad esempio). Come ultima cosa, la distillazione facoltativa.

–              OCM (Organizzazione Comune di Mercato) investimenti: Cia chiede di utilizzare queste misure di contribuzione pubblica per investimenti in materiali e attrezzature, per aumentare lo stoccaggio di piccole e medie imprese, anche al fine di trattenere la mancata vendita del vino, eseguita con domande da trasmettere e chiudere in modo veloce, entro sei mesi dalla presentazione della stessa.

–              Accordi commerciali e promozione: è necessario lavorare sin da questo momento ad accordi commerciali tra Stati, specie con i mercati asiatici, per avere nuovi sbocchi alternativi all’esportazione e scongiurare l’introduzione di eventuali dazi, di protezione di ciascun mercato interno, al riavvio del mercato globale.

–              Cambiali agrarie o mutui a conduzione: Cia chiede una linea veloce di accesso al credito e non costosa per le aziende, con garanzie fornite dallo Stato e basato su percentuali di perdita del fatturato basato sull’anno precedente; sarebbe uno strumento da utilizzare per sopperire alla poca liquidità e finalizzato al pagamento di fornitori e dipendenti.

–              I Consorzi inoltre hanno all’interno dei propri disciplinari una serie di strumenti, come la riserva vendemmiale, a cui possono accedere per calmierare questo periodo e combattere le consueguenze della crisi.

Il documento, elaborato e condiviso dai presidenti provinciali Cia del Piemonte, sarà trasmesso alla Regione e all’Assessorato all’Agricoltura di Marco Protopapa.

Supermercati chiusi a Pasquetta

I supermercati resteranno chiusi a Pasquetta, dopo la decisione del governatore della Regione Piemonte Alberto Cirio

La sua  ordinanza prevede la chiusura di tutti gli esercizi commerciali dalle 13 di domenica 12 aprile fino alle 20 di lunedì 13 aprile. Le catene della grande distribuzione  pensavano invece di tenere aperto  mezza giornata nel lunedì di Pasqua, mentre i sindacati avrebbero voluto la chiusura anche la mattina di domenica.  Sull’apertura di domenica al mattino Cirio ha spiegato che lo ha deciso per evitare una ressa il venerdì e il sabato. Restano ovviamente aperte farmacie, parafarmacie e gli esercizi dedicati alla vendita  di prodotti sanitari. Sono permesse le consegne a domicilio per tutti i settori merceologici.

Robiglio: la piccola industria deve cambiare radicalmente. E subito

E Robiglio, a fronte del disastro anche economico provocato dal virus, spiega che il “dopo” non potrà assomigliare al “prima”.

E sin qui nulla di sorprendente. Poi, però, il presidente di Piccola Industria ammette che gli ultimi 10 anni, “complessi e difficili ci hanno fatto capire che dovevamo cambiare ma abbiamo sempre fatto fatica a farlo”. In realtà le imprese proprio non hanno voluto accettare il cambiamento, non è che abbiano fatto fatica a gestirlo…

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Robiglio: la piccola industria deve cambiare radicalmente. E subito

“Meno armi più ospedali”

Riceviamo e pubblichiamo / Il coordinamento AGiTe (contro le armi atomiche tutte le guerre e i terrorismi), che raggruppa circa 70 associazioni piemontesi, intende aggiungere la sua voce alle numerose già levatesi contro la decisione di continuare la produzione delle armi mentre gran parte dell’economia è ferma per le misure di contrasto all’epidemia di Covid-19.

Ricordiamo tra queste il comunicato del 19 marzo di rete della pace e rete Disarmo dal titolo “Più investimenti per la salute, meno spese militari”, già di per sé significativo.

Siamo rimasti esterrefatti alla notizia che mentre fabbriche, uffici, ed ogni attività non strettamente connessa al settore sanitario ed alimentare vengono chiuse per evitare il diffondersi del contagio e per proteggere i lavoratori in esse impegnati, l’industria militare viene considerata “strategica” e dunque può tranquillamente continuare la produzione. Mentre tutta Italia sta facendo grossi sacrifici, gli operatori sanitari in particolare, molti dei quali a rischio della propria salute,  l’industria della morte non deve mai fermarsi.

In particolare continuerà la produzione degli F35 a Cameri, pur essendo quel comune particolarmente colpito dal virus, con tre dipendenti della stessa fabbrica risultati contaminati. Un aereo che può trasportare anche bombe nucleari. Con i soldi di un solo F35 (circa 150 milioni di Euro) quanti respiratori si potrebbero acquistare?

E dire che una delle ragioni di una vera e propria “debacle” sanitaria è che sono 30 anni che ad ogni legge di bilancio si procede a grossi tagli della spesa sanitaria: abbiamo visto chiudere ospedali, posti di pronto soccorso, bloccare le assunzioni di medici, diminuire posti-letto negli ospedali, con una crescente privatizzazione, il tutto giustificato da una presunta efficientizzazione della sanità.

Nel frattempo si è provveduto all’acquisto di nuovi armi tanto micidiali quanto inutili, mentre le richieste che venivano dai movimenti nonviolenti e pacifisti per una politica di pace ed un nuovo modello di difesa molto meno costoso e molto più aderente allo spirito ed alla lettera di una delle Costituzioni più pacifiste del mondo rimanevano inascoltati.

Nel documento già citato si evidenzia che “la spesa sanitaria ha subito una contrazione complessiva rispetto al PIL passando da oltre il 7% a circa il 6,5% previsto dal 2020 in poi, la spesa militare ha sperimentato un balzo avanti negli ultimi 15 anni con una dato complessivo passato dall’1,25% rispetto al PIL del 2006 fino a circa l’1,40% raggiunto ormai stabilmente negli ultimi anni”

Il compianto Presidente Pertini nel 1980 espresse un auspicio : “svuotiamo gli arsenali, riempiamo i granai”. Oggi sembra avvenga il contrario. Dopo un periodo di riduzione degli armamenti susseguito alla caduta del muro di Berlino, l’industria delle armi ha ripreso vigore sostenendosi e sostenendo, in un micidiale circolo vizioso, un’espansione dei conflitti militari nel mondo come non si vedeva dalla fine della seconda guerra mondiale.

Chiediamo pertanto al governo italiano di fermare immediatamente la fabbricazione degli F35 a Cameri, e tutte le industrie militari, e concentrare tutti gli sforzi, umani, finanziari, produttivi nel sostenere l’apparato sanitario, la ricerca medico scientifica, il sostegno ad una economia che rischia di gettare sul lastrico un gran numero di famiglie.

E auspichiamo che questa crisi possa essere occasione per riflettere su quali sono le nostre priorità, cosa intendiamo per difesa e sicurezza, il valore del lavoro e della salute pubblica, il ruolo dello Stato  e dell’economia al servizio del bene comune, con una visione europea ed internazionale, costruendo giustizia sociale, equità, democrazia, pieno accesso ai diritti umani universali.

Il coordinamento AGITE si associa pertanto alle richieste già formulate dal movimento per la pace:

  • ridurre le spese militari ed utilizzare tali fondi per rafforzare la sanità, per l’educazione, per sostenere il rilancio della ricerca e degli investimenti per una economia sostenibile in grado di coniugare equità, salute, tutela del territorio ed occupazione;
  • puntare alla riconversionedelle industrie a produzione bellica verso il settore civile;
  • rilanciare proposte e pratiche di vera difesa costituzionale dei valori fondanti la nostra Repubblica, come le iniziative a sostegno della Difesa Civile non armata e Nonviolenta.

 per il coordinamento AGITE

Paolo Candelari

Librerie e cartolerie restano chiuse in Piemonte

In Piemonte la Giunta regionale decide di prorogare al 3 maggio le misure di chiusura delle librerie e cartolerie già in vigore per l’emergenza  coronavirus, come  deciso anche in Lombardia. 

Tali attività commerciali non verranno riaperte quindi subito dopo Pasqua, così come invece previsto dall’ultimo Dpcm su scala nazionale.

Gli  articoli di cancelleria e i libri continueranno  ad essere messi in vendita negli esercizi commerciali già aperti. Resta invece ammessa  la consegna a domicilio.

In provincia di Torino riaprono 22 uffici postali

Rimangono in vigore le regole di sicurezza per l’accesso e le indicazioni di recarsi negli Uffici Postali solo per operazioni essenziali e indifferibili

 A partire dalla prossima settimana tornano operativi 22 Uffici Postali della provincia di Torino, indicati nell’elenco allegato, il cui orario di apertura al pubblico è stato temporaneamente rimodulato nelle ultime settimane in ottemperanza ai provvedimenti governativi in materia di contenimento del virus e distanziamento interpersonale.

Poste Italiane, anche nell’attuale fase di emergenza, ha continuato a garantire a tutti i cittadini i propri servizi mettendo in atto un ampio sforzo organizzativo e logistico, reso possibile anche grazie alla preziosa collaborazione delle Istituzioni Locali.

La riapertura degli Uffici Postali della provincia di Torino è stata possibile anche grazie all’adozione di idonee misure di sicurezza come, ad esempio, l’installazione di pannelli schermanti in plexiglass e il posizionamento di strisce di sicurezza che garantiscano il mantenimento della distanza interpersonale di almeno un metro, nonché di accurate procedure di sanificazione delle sedi realizzate a tutela della salute di dipendenti e cittadini.

Poste Italiane invita i cittadini ad entrare negli uffici postali esclusivamente per compiere operazioni essenziali e indifferibili e ove possibile, dotati di misure di protezione personale come guanti e mascherina mantenendo obbligatoriamente le distanze di sicurezza, all’esterno e all’interno dei locali.

Ulteriori informazioni sulle aperture e sulle disponibilità orarie degli Uffici Postali sono reperibili sul sito internet www.poste.it.

La peggior crisi americana evidenzia le debolezze del sistema Usa

Il sistema sanitario negli Stati Uniti è di tipo assicurativo privatistico. Il mercato delle assicurazioni sanitarie vale circa 3200 miliardi di dollari e cresce a un ritmo del 6 per cento l’anno. Nella frammentazione dove abbondano piani sanitari, la qualità e la quantità dei servizi dipende dal proprio reddito. Una qualsiasi interazione con il sistema sanitario negli USA rappresenta, già di per sè, un potenziale grave rischio finanziario…

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La peggior crisi americana evidenzia le debolezze del sistema Usa

Annullato il meeting con Greta a Torino

Riceviamo e pubblichiamo / Gli attivisti di FFF Torino, dopo diverse settimane di consultazione con ragazz* di tutta Italia e tutta Europa, hanno deciso di comune accordo di annullare l’incontro internazionale di FridaysForFuture che si sarebbe dovuto tenere, da programma, a luglio 2020, con ospite Greta Thunberg.

Come sempre, il movimento FridaysForFuture segue la scienza e fa tesoro delle affermazioni di chi studia i gravi problemi che affliggono la nostra società. Questo vale per la crisi climatica come per l’emergenza coronavirus.
L’obiettivo comune è quello di riuscire ad organizzare il meeting internazionale di FFF nell’estate 2021. Ringraziamo chi ci ha dato una mano in questi mesi e invitiamo tutti quanti
a seguire i nostri canali social per conoscere le iniziative che promovueremo nei prossimi
mesi.
FridaysForFuture Torino

Allarme usura in tempo di crisi

“La grave crisi di liquidità causata dall’emergenza Covid-19 è un terreno che anche in Piemonte potrebbe rivelarsi fertile per gli usurai”. La denuncia arriva dal consigliere delegato all’Osservatorio Usura e Sovraindebitamento del Consiglio regionale, Gianluca Gavazza (Lega). “Tale attività potrebbe essere praticata in modo indiscriminato anche dalle organizzazioni mafiose che sfruttano questi difficili momenti –  aggiunge.

“La preoccupazione è forte – spiega il consigliere delegato Giorgio Bertola (M5s) – perché le spese corrono per molti, ma gli incassi molto spesso sono venuti a mancare. In questo senso, ritengo fondamentale e opportuna la decisione del governo nazionale, di garantire crediti sino a 400 miliardi per le imprese italiane. Siano esse micro, piccole, medie o grandi aziende. In ogni caso come osservatorio chiediamo siano segnalati a noi e alle forze dell’ordine tempestivamente”.

“Purtroppo – obietta Gavazza – nel constatare le difficoltà di erogazione dei finanziamenti previsti dal Governo, le mafie arriveranno prima dallo Stato. Sino a oggi le imprese (a tutti i livelli) non hanno alcuna garanzia di ricevere i finanziamenti in tempo utile per il riavvio della loro attività. Si dovranno attendere due mesi tra presentazione delle domande, verifiche e assensi da parte dei soggetti erogatori. L’unica soluzione per contrastare l’intromissione di entità sospette è un’accelerazione dei tempi di erogazione”.

“Gli imprenditori devono avere fiducia nelle istituzioni – conclude Bertola – soprattutto quando lo Stato garantisce i crediti per tutti, come sta facendo adesso l’Italia, in ogni caso ci si deve rivolgere ai canali ufficiali, che assicurano tassi di legge e dilazioni significative. Mai farsi prendere per il collo dagli usurai”.

“Il rischio è che – spiega Gavazza –  se i titolari di partita iva non riceveranno immediate garanzie dallo Stato sui tempi di erogazione, diventeranno “facili prede” essendo  ancora più vulnerabili di quanto non lo fossero già”.

osservatorio.usura@cr.piemonte.it

Ma i conti con Monti e con chi ha tagliato la sanità, nessuno vuole farli?

 

Di Augusto Grandi / Un invito a non disturbare il manovratore, per la maggioranza. Una minaccia, per l’opposizione. Una presa in giro, per il gregge Italia. Perché, in Italia, i conti non si fanno mai. Tarallucci e vino: questo sarà il primo articolo della nuova costituzione.

Perché, se si volesse davvero trovare qualche responsabilità per il disastro attuale, si potrebbe iniziare oggi a valutare il passato. Lasciando da parte chi sta affrontando, bene o male, l’emergenza.

Ma un giudizio sul grigiocrate Monti, e sulla sua irresponsabile squadra, perché deve essere rinviato? Lorsignori non sono impegnati in nessuna attività di soccorso, dunque il loro operato può essere valutato. Magari dai parenti delle vittime morte in ospedali alle prese con gli effetti dei tagli decisi dai tecnocrati; magari dai parenti di chi è morto a casa perché non c’erano posti liberi negli ospedali perché gli ospedali erano stati chiusi…

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Ma i conti con Monti e con chi ha tagliato la sanità, nessuno vuole farli?