ECONOMIA- Pagina 386

I mercati che vogliono sopravvivere dovranno abbassare i prezzi

 

Nel delirio di decreti, autocertificazioni, delazioni ed indignazione a comando dai balconi spicca la demenziale gestione dei mercati rionali. Quelli che, in città come Torino, sono quotidiani e diffusi in ogni quartiere.

Dopo le prime chiusure indiscriminate, a fronte delle aperture senza ostacoli per i supermercati, si è deciso per aperture controllate e limitate al solo settore alimentare.

Con delle eccezioni. L’impareggiabile sindaco di Torino ha tenuto chiuso il principale mercato cittadino, quello di Porta Palazzo. Il motivo? Essendo il più economico della città, richiamava consumatori da ogni quartiere e, dunque, creava assembramenti su tram ed autobus. Dunque la povertà era più forte della paura del gregge. Ma, dal momento che le decisioni le prende il Sotto Sistema Torino, i sudditi più sfigati devono restare nelle rispettive periferie ed impoverirsi ulteriormente facendo la spesa nei supermercati e nei mercati meno convenienti…

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I mercati che vogliono sopravvivere dovranno abbassare i prezzi

“RipartiPiemonte”, al via il piano da 800 milioni per lavoro e famiglie

Giovedì la Giunta regionale presenterà un disegno di legge per snellire la burocrazia  e velocizzare l’assegnazione delle risorse. Il presidente Cirio: “Tra le misure anche 55 milioni di euro  per il nostro personale sanitario in prima linea da settimane contro il Coronavirus”

Sarà denominato RipartiPiemonte il disegno di legge con il quale la Regione stanzierà 800 milioni di euro per sostenere gli imprenditori, i lavoratori e le famiglie piemontesi nella Fase 2 dell’emergenza Coronavirus. Lo ha annunciato oggi il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, in una videoconferenza stampa a cui ha preso parte tutta la Giunta.
Guardiamo con grande attenzione ai prossimi giorni perché saranno i medici e gli scienziati a dirci se e come potremo allentare il rigore, ma lavoriamo con la fiducia e la speranza che il 4 maggio il Piemonte possa ripartire – ha sottolineato il Presidente –. Oggi è il 25 Aprile e non è un caso aver scelto questa data per annunciare il nostro piano: ci auguriamo possa iniziare presto una nuova fase che liberi i cittadini dalle misure di contenimento, accompagnandoci a una nuova normalità”.

Il Piano della Regione mette in campo risorse immediate per 800 milioni di euro di fondi regionali, statali ed europei

 Il pacchetto di misure sarà supportato da uno specifico disegno di legge che la Giunta presenterà giovedì 30 aprile per snellire le procedure burocratiche e consentire una rapida assegnazione delle risorse.
“Abbiamo lavorato per riscrivere il nostro Piano della Competitività e venire incontro alle esigenze di ripartenza in tempi brevi di tutto il nostro sistema economico e sociale – ha spiegato il presidente Cirio –. Il Piano conterrà anche norme riguardanti la semplificazione, perché intendiamo intervenire ovunque ci sono vincoli e cavilli che possono ritardare l’arrivo delle risorse nelle tasche dei piemontesi. Per questo reiteriamo al Governo la richiesta, non di poteri, ma di procedure speciali, facili e immediate. Il nostro piano – ha evidenziato il Presidente – si baserà sulla fiducia che la Regione nutre nei confronti dei piemontesi. Sappiamo che stiamo dando risorse pubbliche alle persone giuste, a un tessuto imprenditoriale che ha bisogno di liquidità e che vuole ripartire”.
“Il disegno di legge – ha aggiunto – è lo strumento idoneo per consentire a tutti di dare il proprio contribuito per migliorarlo e di questo io mi farò garante personalmente. La settimana prossima lo approveremo in Giunta e poi chiederemo al Consiglio regionale di esaminarlo e votarlo il più rapidamente possibile in modo che produca i suoi effetti già dalla metà di maggio”.
Il primo articolo del disegno di legge conterrà uno stanziamento straordinario di 55 milioni per il personale sanitario del Piemonte“Un riconoscimento che non sarà mai abbastanza – ha detto il presidente Cirio –, ma doveroso per chi da settimane combatte in trincea. Lo Stato ha stanziato 18 milioni, noi li porteremo a 55. Sappiamo che non è sufficiente per dire grazie a tutti i nostri medici, infermieri e operatori sanitari, ma è un segnale che ritenevamo importante dare. Giovedì avremo un incontro con i sindacati di categoria per stabilire le modalità per assegnare queste risorse e attendiamo dal Governo il via libera per potere procedere”.
L’assessore alle Attività produttive, Andrea Tronzano, ha evidenziato che “la Regione sta svolgendo la funzione di regista verso le buone idee presentate in questi giorni dal sistema economico e universitario, che ha contribuito alla stesura delle linee guida per la ripartenza”, ha chiarito che “il modello Piemonte non può sostituirsi a quello del Governo, ma non dimenticherà nessuna categoria economica, compresi i piccoli negozi, dal parrucchiere all’estetista, passando da bar e ristoranti”, ed ha anticipato che ci saranno anche disposizioni per rendere il Piemonte autonomo nella filiera che riguarda la produzione dei dispositivi di produzione individuale.
Nel disegno di legge RipartiPiemonte ci saranno anche altri aspetti rilevanti. “Estenderemo le misure di sostegno – ha sottolineato l’assessore al Lavoro, Elena Chiorino – anche ai lavoratori esclusi dagli ammortizzatori sociali. Per l’anticipazione delle indennità abbiamo messo a disposizione 5 milioni del fondo di garanzia, siamo pronti a coprire le spese di apertura di nuovi conti correnti e stiamo perfezionando gli accordi con le banche. La priorità è fare in modo che i soldi vengano accreditati quanto prima”.
L’assessore alla Cultura e Turismo, Vittoria Poggio, si è soffermata sul fatto che “le risorse risparmiate per gli eventi annullati saranno reinvestite a favore delle imprese del settore. Passeremo dal progetto al soggetto, perché anche se molte manifestazioni e iniziative non possono svolgersi in questo momento a causa del Coronavirus, non dimentichiamo tutte le professionalità impiegate in un evento e le fragilità di questa filiera”.
Durante la videoconferenza stampa sono stati toccati diversi altri temi.
Situazione sanitaria“Questa settimana sarà cruciale per il Piemonte – ha dichiarato il presidente Cirio – Il valore assoluto dei nuovi contagi ogni giorno è ancora importante, ma registriamo un calo di coloro che manifestano sintomi e una costante riduzione dei ricoverati in terapia intensiva. Questo significa che il percorso che stiamo compiendo è corretto”.
L’assessore alla Sanità, Luigi Icardi, ha spiegato che “il calo dei contagi è in corso. Stiamo effettuando moltissimi tamponi nelle RSA, specie le più critiche e riscontriamo positivi, tuttavia la curva epidemica è in costante discesa, come sta diminuendo anche l’andamento dei decessi per data e il rapporto tamponi-positivi, perché pur facendo un numero maggiore di test la percentuale dei positivi scende. Si tratta di linee simili a quelle registrate in Emilia Romagna”.
Programmazione sanitaria. Il presidente Cirio e l’assessore Icardi hanno ricordato che l’Unità di Crisi sta lavorando per la gestione dell’attuale fase di emergenza, mentre la task force coordinata da Ferruccio Fazio si occupa del supporto all’Assessorato alla Sanità sulla futura programmazione del sistema sanitario piemontese, partendo dall’analisi delle criticità esistenti per costruire una reale medicina territoriale e individuare, entro giugno, misure immediate per fronteggiare un eventuale ritorno del contagio.
Laboratori analisi. L’assessore all’Innovazione, Matteo Marnati, ha annunciato che “la Regione sarà in grado di analizzare, nell’arco di poche settimane, oltre 10.000 tamponi al giorno ricorrendo all’apertura di tre laboratori a La Loggia (Torino), Biella e Novara, ed accompagnare la Fase2 in piena sicurezza. Siamo partiti a fine febbraio con due laboratori e 200 test, oggi abbiamo 21 laboratori fissi, due mobili e facciamo oltre 7.000 tamponi, ma l’obiettivo è di superare i 10.000 diventando così la prima Regione per numero di test analizzati”. I macchinari provengono da Stati Uniti e Cina e saranno acquistati grazie ad alcune donazioni, tra cui quelle di Intesa Sanpaolo e Generali.
Mascherine. L’assessore alla Protezione civile, Marco Gabusi, ha precisato le tempistiche di consegna dei 5 milioni di mascherine commissionate dalla Regione: “Entro il 4 maggio ne distribuiremo 2 milioni e gli altri 3 entro l’11 maggio. La scelta di dare le mascherine attraverso i Comuni deriva da un fitto confronto con le associazioni degli enti locali e ci consentirà di farlo in modo rapido”.

Fca, Prc: “Basta continuare a subordinare la salute ai profitti!”

“La FCA ha comunicato a governo e sindacati che riaprirà parzialmente diversi stabilimenti senza nemmeno aspettare il 4 maggio, data in cui terminerebbe il lockdown, con la semplice autorizzazione dei prefetti. O peggio con il silenzio assenso vero vulnus del decreto che ha per larga parte vanificato il lockdown”.

Parliamo di grandi stabilimenti come Sevel di Atessa (Ch), Melfi, Mirafiori, Pomigliano e Termoli che si aggiungeranno alle tantissime aziende che nella fase 1 hanno continuato a lavorare con e senza deroghe, con gravi effetti sulla salute dei lavoratori e vanificando gravemente gli sforzi contro la diffusione del contagio.
FCA non fa produzioni essenziali. Non si capisce perché debba riaprire prima degli altri. E i suoi stabilimenti sono realtà talmente importanti che non si può far finta di non accorgersi che hanno inviato la comunicazione. Riteniamo quindi doveroso che i Prefetti neghino l’assenso alla riapertura e che dal governo arrivino parole chiare in proposito. Sappiamo che FCA è un colosso e che la famiglia Agnelli-Elkann controlla una corazzata giornalistica che la politica teme ma la Repubblica è nata grazie ai sacrifici di coloro che seppero dire no al fascismo e al padronato che lo sosteneva. L’articolo 32 della Costituzione viene prima della prepotenza di una multinazionale.
In questo caso è spudoratamente chiaro che si apre per ragioni di mercato e in totale spregio del fatto che siamo ancora in piena emergenza e della mancanza delle condizioni base per evitare una ripresa della pandemia da cui si fa fatica ad uscire.
Si mettono in moto centinaia di migliaia di persone quando manca ancora un piano trasporti senza il quale l’affollamento dei mezzi pubblici li trasformerebbe in formidabili diffusori del contagio.
Non c’è un piano del governo per uno screening necessario per individuare gli asintomatici e le persone che restano contagiose, lasciando che le regioni procedano con misure diverse e che persino le aziende effettuino test a propria discrezione.
Mancano ancora linee guida nazionali certe ed esigibili che evitino il “liberi tutti” della prima fase, rimane gravissima la carenza di test e tamponi e soprattutto non c’è chiarezza sul sistema dei controlli che richiederebbe un piano di assunzioni per renderlo attuabile realmente.
Può il governo esercitare un rigore poliziesco verso il cittadino che esce per fare la spesa o per far pisciare il cane e tollerare che una grande multinazionale con sede legale all’estero ignori le norme a proprio piacimento?
Basta continuare a subordinare la salute ai profitti!
Maurizio Acerbo, segretario nazionale Prc
Antonello Patta, responsabile lavoro Prc
Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

L’agricoltura lamenta il crollo. Ma poi vuole stranieri sottopagati

Confagricoltura scopre che la Commissione europea ha una visione limitata. E si preoccupa, giustamente, per la inevitabile caduta del mercato interno che, di conseguenza, danneggerà il settore agricolo, a partire dal comparto vinicolo.

Tutto giusto, tutto vero. Ma non proprio coerente con le posizioni assunte, anche in questi giorni, dal mondo agricolo in combutta con il governo.

In combutta, certo. Perché è difficile definire in modo più delicato la folle alleanza tra mondo dei campi ed il ministro Bellanova. Prima gli agricoltori hanno lamentato la carenza di manodopera, circa 200/300mila lavoratori. Rigorosamente stranieri, sia chiaro, perché costano meno. Dunque gli italiani, compresi i nullafacenti con reddito di cittadinanza, non possono muoversi di casa per il virus ma un esercito di stranieri deve essere libero di spostarsi senza limiti. E sono iniziati i contatti con i Paesi dell’Est per far arrivare questa manodopera temporanea. D’altronde anche in Langa si sono costituti, negli anni, insediamenti stabili di immigrati dell’Est che si sono perfettamente integrati e che hanno fatto rivivere, per il rito ortodosso, le chiese cattoliche ormai deserte…

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L’agricoltura lamenta il crollo del mercato interno. Ma poi vuole lavoratori stranieri sottopagati

Il covid non ferma Ream

Torino: operazione immobiliare da quasi 100 milioni di euro Nella situazione di grande incertezza economica (anche nel settore immobiliare ) spicca l’importante operazione conclusa fra la torinese REAM SGR S.p.A. e IREN S.p.A per un controvalore complessivo pari a 97.030.000,00 di Euro.

REAM SGR ha sottoscritto il contratto per la cessione ad IREN dell’intero portafoglio immobiliare di proprietà del Fondo di investimento alternativo immobiliare riservato ad investitori professionali Core Multiutilities. Tale portafoglio è composto da 7 immobili a uso uffici e di supporto alle centrali energetiche ubicati in Piemonte, Liguria e Emilia Romagna. Sono stati apportati al Fondo nel 2012 da IREN S.p.A. e dalla stessa sono stati sempre condotti in locazione fino ad oggi.

Il Presidente Giovanni Quaglia ha sottolineato come , in piena emergenza Covid-19, REAM SGR ha proseguito regolarmente la propria attività, ne è prova questa operazione immobiliare che rappresenta, sia per gli investitori del Fondo Core Multiutilities che per la Società, un’importante opportunità. Il Direttore Generale, Oronzo Perrini, afferma che in questo periodo, oltre ad aver concretizzato questa operazione, REAM SGR sta lavorando sia in ambito di valorizzazione di beni degli enti pubblici, in collaborazione con soggetti istituzionali, che di sviluppo immobiliare con investitori internazionali.

Proprio oggi è stato approvato anche il bilancio di REAM SGR che ha chiuso l’esercizio con un ebitda ( utili prima degli interessi, delle imposte, del deprezzamento e degli ammortamenti) pari a Euro 3.369.000 (44,6% del fatturato) e con un utile netto pari ad Euro 2.206.000 (29,2% del fatturato). Il risultato è stato raggiunto grazie alla crescita dei fondi in gestione, ovvero: 1) i Fondi GERAS e GERAS 2 che hanno concretizzato nel corso dell’anno l’acquisizione di alcuni immobili aventi come destinazione residenze sanitarie assistenziali (RSA); 2) il Fondo Social & Human Purpose 2, con finalità etiche e sociali, avviato a dicembre 2017, che ha effettuato i primi investimenti in immobili adibiti a servizi di valore sociale, in conformità a criteri di responsabilità ambientale, economica e sociale e grazie all’avvio di un nuovo fondo il Fondo Lendlease Global Commercial Italy Fund, avviato a luglio 2019, frutto della collaborazione con il gruppo Lendlease, che ha finalizzato ad ottobre 2019 la compravendita del complesso immobiliare a Milano Santa Giulia, sede dell’headquarter di SKY in Italia.

A proposito del bilancio, Presidente Quaglia ha espresso soddisfazione per i risultati raggiunti nel corso del 2019 e ha evidenziato che REAM SGR S.p.A. si sta imponendo sempre più come riferimento su scala nazionale per gli investimenti nei servizi alla persona e negli investimenti volti alla valorizzazione di immobili di enti pubblici.   Nell’ambito di queste iniziative, oltre al sostegno economico delle Fondazioni bancarie azioniste, REAM SGR è riuscita ad attrarre l’interesse di importanti investitori istituzionali, tra cui alcuni tra i principali enti previdenziali italiani.

Pensioni dal 27: le modalità di ritiro

Accreditate il 27 aprile con ritiro possibile da oltre 7000 Postamat. Per coloro che invece devono necessariamente recarsi negli Uffici Postali per il ritiro in contante sarà effettuata una turnazione in ordine alfabetico.  Gil ultrasettantacinquenni possono delegare al ritiro i Carabinieri

Poste Italiane rende noto che le pensioni del mese di maggio verranno accreditate il 27 aprile per i titolari di un Libretto di Risparmio, di un Conto BancoPosta o di una Postepay Evolution. I titolari di carta Postamat, Carta Libretto o di Postepay Evolution potranno prelevare i contanti da oltre 7.000 ATM Postamat, senza bisogno di recarsi allo sportello.

Coloro che invece non possono evitare di ritirare la pensione in contanti, nell’Ufficio Postale, dovranno presentarsi agli sportelli rispettando la turnazione alfabetica prevista dal calendario seguente:

I cognomi dalla A alla B lunedì 27 aprile;
dalla C alla D martedì 28 aprile;
dalla E alla K mercoledì 29 aprile;
dalla L alla P giovedì 30 aprile;
dalla Q alla Z sabato mattina 2 maggio.

Poste Italiane ricorda inoltre che i cittadini di età pari o superiore a 75 anni che percepiscono prestazioni previdenziali presso gli Uffici Postali, che riscuotono normalmente la pensione in contanti, possono chiedere di ricevere gratuitamente le somme in denaro presso il loro domicilio, delegando al ritiro i Carabinieri.

Nell’attuale fase di emergenza sanitaria, le nuove modalità di pagamento delle pensioni hanno carattere precauzionale e sono state introdotte con l’obiettivo prioritario di garantire la tutela della salute dei lavoratori e dei clienti di Poste Italiane. In questa fase, ciascuno è pertanto invitato ad entrare negli uffici postali esclusivamente per il compimento di operazioni essenziali e indifferibili, in ogni caso avendo cura, ove possibile, di indossare dispositivi di protezione personale; di entrare in ufficio solo all’uscita dei clienti precedenti; tenere la distanza di almeno un metro, sia in attesa all’esterno degli uffici che nelle sale aperte al pubblico.

Per ulteriori informazioni, è possibile consultare il sito www.poste.it o contattare il numero verde 800 00 33 22.

Porta Palazzo, il mercato (forse) riaprirà per due giorni di prova

La  decisione definitiva sulla riapertura del  mercato di Porta Palazzo non è ancora stata presa, ma  i banchi potrebbero riaprire la prossima settimana per due giorni di prova

La riapertura provvisoria sarà possibile se  l’evolversi del quadro sanitario e le disposizioni per il contenimento del contagio da Coronavirus lo consentiranno.

L’incontro del Comitato provinciale per l’Ordine Pubblico e la Sicurezza lunedì incontrerà i rappresentanti degli operatori mercatali per esaminare  le modalità organizzative degli spazi, di gestione dei flussi di clienti e le problematiche connesse all’ordine pubblico, in vista della possibile ripresa delle attività di vendita. Il progetto elaborato dagli ambulanti per la riapertura del mercato ortofrutticolo esterno  prevede il dimezzamento del numero dei banchi, la recinzione dell’area con accessi controllati attraverso varchi presidiati e un massimo di 2 clienti in contemporanea per ogni punto vendita. “Porta Palazzo fa da capro espiatorio delle carenze nella gestione del covid”, affermano gli operati del mercato che si dicono “arrabbiati” per il rinvio alla prossima settimana della riapertura in prova.

Ciclone cassa integrazione su commercio, bar e ristoranti. Rischio chiusura

Sul commercio e sulla somministrazione si è abbattuto un tornado

L’analisi è dell’ Ascom in base ai dati della Regione, aggiornati al 20 aprile, in relazione al ricorso alla cassa integrazione in deroga delle aziende fino a 5 addetti e delle imprese  grandi che non accedono ad altri ammortizzatori. 

 

Su circa 24.000 aziende piemontesi che hanno presentato domande di cig in deroga più di  17.000 sono del terziario, ovvero più del 70% del totale.  6.500  sono imprese del settore del commercio al dettaglio e circa 6.200 della somministrazione, tra pubblici esercizi e ristoranti, con oltre  25.000 lavoratori sospesi. In Torino e provincia si registrano  13.184  imprese di tutti i settori che hanno inoltrato  domanda per  33.671 addetti e  5.500.000 ore di sospensione dal lavoro.

“Dal turismo al commercio vediamo impatti traumatici su fatturato e occupazione. Il rischio è concreto: tutte le attività di commercio al dettaglio, tranne l’alimentare, dall’abbigliamento alle librerie, dai bar ai ristoranti, hanno chiuso l’attività”. Così il  presidente di Ascom Torino e di Confcommercio Piemonte, Maria Luisa Coppa.

Fase 2, la Regione vuole azzerare la burocrazia per la ripartenza delle imprese

Un pacchetto di misure per sostenere la ripartenza del sistema produttivo e del lavoro in Piemonte e un disegno di legge “burocrazia zero”: è ciò a cui lavora in queste ore il presidente della Regione Alberto Cirio in vista della Fase 2.

Sul fronte delle misure economiche la Regione sta rimodulando il Piano della competitività da 600 milioni di euro, predisposto e pronto per essere presentato prima che iniziasse l’emergenza coronavirus e ora in fase di ridefinizione per rispondere alle criticità causate dalla pandemia.

Basato per circa il 50% su fondi europei e pensato per essere attuato nell’arco di due anni, il Piano dovrà ora iniziare a generare una ricaduta immediata nell’arco di tre mesi, per iniettare nel sistema le risorse necessarie a supportare la ripartenza economica.

Parallelamente si lavora a un disegno di legge regionale per ridurre la burocrazia e incentivare il tessuto produttivo. Su questo fronte si è svolto, oggi, un incontro con il Prefetto di Torino. Accanto alla necessità di abbattere il più possibile le procedure burocratiche e agevolare la ripartenza economica c’è infatti quella di garantire la legalità e non abbassare la guardia rispetto al rischio di infiltrazioni da parte della criminalità.

Il documento è in fase di ultimazione, l’obiettivo è di avere pronto il disegno di legge entro la fine della prossima settimana.

Cresce l’insofferenza verso diktat, esperti e sedicente comunità scientifica

 

Bisogna affidarsi agli esperti, alla comunità scientifica.

All’ennesima proroga degli arresti domiciliari la fiducia del gregge nei confronti dei pastori ha iniziato a scemare. Certo, c’è sempre una maggioranza di terrorizzati, ma l’insofferenza comincia a diffondersi. Anche nelle città più colpite dal virus, più a rischio, aumentano le uscite, il traffico automobilistico e pedonale.

Di quali scienziati fidarsi? Di quelli che sostenevano che in Italia non c’erano rischi e che ora vorrebbero l’ergastolo per tutti gli italiani? Di quelli che litigano in tv sulle statistiche e sulle interpretazioni dei dati? Di quelli che bollano come fake news le ipotesi di cura sostenute da altri loro colleghi? Tutti contro tutti, cure che paiono funzionare all’estero e che restano un tabù in Italia. Cure proposte da scienziati e utilizzate da medici, non da formaggiai. Però alla comunità scientifica del lìder minimo non piacciono…

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