ECONOMIA- Pagina 385

35 modi per trovare nuovi clienti (e farsi pagare)

Giovedì 30 Aprile 2020 ore 11. Nel webinar di questa settimana:

  • come utilizzare le strategie di prezzo per aumentare le vendite
  • come affrontare le problematiche che emergeranno alla fine del lockdown nei diversi settori di attività.
Stiamo raccogliendo domande e dubbi da parte di imprenditori e manager sulle politiche di prezzo migliori da adottare al momento della riapertura.
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Sono previsti dei focus di approfondimento sui seguenti settori:
Ristoranti
Negozi di abbigliamento
Servizi cloud
Alimentare
Alberghi/Turismo
e altri ancora
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Webinar Gratuito
35 modi per trovare nuovi clienti (e farsi pagare) utilizzando le strategie di prezzo
durante l’emergenza Covid-19

Giovedì 30 Aprile 2020 ore 11.00
Relatori:
* Claudio Benedetto – Dottore Commercialista, Professore di Corporate Governance and Strategic Analysis presso Università di Torino
* Celeste Albertino – Business Strategist Progesia
* Carole Allamandi – Imprenditrice, Responsabile Marketing e Relazioni Esterne ProgesiaLink per l’iscrizione
-> https://progesia.com/webinar/

I commercianti protestano: flash mob con serrande alzate e luci accese

Saranno un migliaio i commercianti che questa sera terranno le serrande alzate e le vetrine accese nei loro negozi di Torino, in particolare in centro città

Parteciperanno alla protesta anche molti bar e ristoranti di Torino che alle 21, per soli cinque minuti, prenderanno parte ad un flash mob promosso su scala nazionale, su base spontanea, ideato proprio sotto la Mole.

L’iniziativa nasce a seguito dell’allarme lanciato da  Ascom e Confesercenti per le migliaia di persone in cassa integrazione nel commercio in Piemonte e nel capoluogo.

Esperti? Fate altro!

L’università della strada viene rivalutata a fronte delle idiozie di chi prima sostiene che siamo alle prese con una normale influenza e poi ordina a tutti di chiudersi nei bunker e di restarci a vita.

Dunque, secondo gli esperti, spostarsi di 300 km nella stessa regione non crea problemi ma percorrere un terzo della distanza per andare nel proprio appartamento in una regione confinante provoca una strage. Uscire per lavorare 8 ore fianco a fianco con altri colleghi è salutare ma trascorrere mezz’ora al bar con gli amici è un rischio che non si può correre…

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Esperti? Fate altro! La fase 1 bis dimostra incapacità o malafede

Petrolio regalato, benzina no

Il direttore del CAAT: “Ripristinato orario precedente”

Ci scrive il direttore del CAAT Gianluca Cornelio Meglio / Ripristino orario di contrattazione presso il Centro Agroalimentare di Torino (CAAT Scpa)

 

Il Direttore del Centro, nell’ambito delle facoltà ad Egli ascritte, ha disposto che, a far data dal 22 aprile 2020, gli orari di accesso al Centro per la categoria degli acquirenti fossero differiti alle ore 5 am facendo, altresì, slittare la chiusura delle contrattazioni alle ore 11 am.

Il provvedimento temporaneo ed emergenziale era volto a favorire una più netta separazione dei flussi dei conferenti merce che nella fascia oraria 1.30-4.30 si sovrapponevano a quelli degli acquirenti, incrementando i rischi interferenziali e di assembramento.

Il provvedimento è stato adottato a seguito di un’istruttoria tecnica che ha coinvolto tutte le categorie che operano all’interno del Centro.

Tale provvedimento era, infatti, volto a meglio tutelare tutte le categorie che fruiscono del Centro.

Nel corso della mattinata odierna si è svolta una manifestazione da parte degli Ambulanti/Acquirenti degenerata nel blocco del Centro Agroalimentare, comportando l’interruzione di un servizio di interesse generale.

Nonostante la presenza delle Forze dell’Ordine e della Digos abbiano evitato il trascendere ulteriore dei comportamenti, non è stato tuttavia possibile ripristinare il normale funzionamento del Centro.

Nonostante i tentativi di interlocuzione perpetrati, i manifestanti hanno reclamato il ripristino degli orari originari paventando, in assenza, la prosecuzione del blocco del Mercato con le conseguenze che ne sarebbero derivate anche in termini di approvvigionamenti.

Constatato quanto sopra, la Direzione ha ritenuto opportuno, anche in considerazione del periodo, ripristinare il precedente orario di contrattazione presso il Centro Agroalimentare di Torino.

Si esprime il rammarico per la mancata comprensione delle finalità del provvedimento che muoveva dall’esigenza di tutelare al meglio l’utenza del Centro.

 

Il Direttore del Centro

Gianluca Cornelio Meglio

Più generosità per non morire. E se lo dice il Financial Times…

La taccagneria alla Paperon de Paperoni non è più una qualità ma si trasforma in un vizio mortale.

Chissà quanto si starà preoccupando Urbano Cairo, un simbolo per tutti i “braccini” d’Italia…

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Imprese e politica, più generosità per non morire. E se lo dice il Financial Times..

Prove di ripartenza, Mirafiori riapre a 250 lavoratori

Oggi, lunedì 27 aprile, tornano in fabbrica 250 lavoratori delle Carrozzerie di Mirafiori. Tutti disporranno di un kit di due mascherine e guanti monouso 

Obbligatorie le misure di sicurezza anti coronavirus. Si entra  uno alla volta e solo dalla Porta 2 attraverso  una tenda nella quale verrà controllata a ciascuno la temperatura con una telecamera termica e  il termo-scanner. Se qualcuno avrà più di 37,5  gradi di febbre, dovrà passare un secondo controllo e se la febbre sarà confermata, il lavoratore dovrà tornare  a casa.

Le misure di sicurezza sono state stabilite nell’accordo  con i sindacati Fim, Fiom e Uilm.

Il turno sarà soltanto uno: dalle 8 alle 16. I lavoratori  si dedicheranno alla 500 elettrica e alle relative le pre – serie, oltre all’attività di ricerca e sviluppo

 

Il virus cambia il mercato immobiliare

Usura e debiti, ecco i rischi in tempo di emergenza

I timori per Torino e il Piemonte / Rischio indebitamento e possibilità di ricorso a prestiti d’usura, soprattutto all’inizio della fase 2. Quando le attività ripartiranno, alcune a corto di liquidità, il pericolo sarà concreto e attuale.

Questa la conclusione dei lavori dell’Osservatorio regionale sui fenomeni di usura estorsione e sovra indebitamento, che si è riunito  in un incontro in videoconferenza. Le stime di Ires, pur in assenza di dati ancora certi, è che l’aumento di persone a rischio sia nell’ordine di 1 a 10. Hanno partecipato diverse associazioni ed enti coinvolti nel progetto, come Libera, appunto Ires, Usr, Federconsumatori e diverse Fondazioni (San Matteo, La Scialuppa, Operti), oltre a esperti del settore.

Secondo Libera, “La criminalità organizzata si sta attrezzando per sostituire il welfare che non arriva”. In generale, di fronte alle pesanti ricadute finanziarie che l’emergenza Coronavirus ha sulla società, l’Osservatorio del Consiglio regionale intende rispondere diffondendo capillarmente la conoscenza dei molteplici strumenti capaci di difendere i più deboli dalle offerte degli usurai. Una campagna di comunicazione che sarà rivolta particolarmente ai soggetti più deboli economicamente.

La seduta straordinaria dell’Osservatorio è stata coordinata dai due consiglieri delegati dall’Udp, Giorgio Bertola e Gianluca Gavazza.

“L’emergenza sanitaria che stiamo affrontando con il conseguente lockdown di tutte le attività ha creato purtroppo uno nuovo spazio di azione per la criminalità organizzata che svolge attività usurarie e una maggiore facilità di infiltrazione nelle imprese – ha affermato Bertola. Allo stesso tempo sono calate drasticamente le richieste di aiuto dei cittadini coinvolti a causa proprio della difficoltà attuale di raggiungere gli enti e le associazioni che offrono soccorso e sostegno. In questo contesto l’attività dell’Osservatorio del Consiglio regionale è ancora più preziosa sia per esaminare l’andamento del fenomeno sia per proporre soluzioni resilienti e diffondere le informazioni tra i cittadini.”

“L’usura è una seconda pandemia – ha spiegato Gavazza – . Se fino all’anno scorso risultavano a rischio povertà soprattutto gli anziani, oggi l’indice di rischio povertà è quello economico e tocca soprattutto le famiglie. Bisogna diffidare dall’amico buono che propone un aiuto immediato pensando che tanto non appena si riprende a lavorare, si restituisce tutto subito e si salva l’azienda. Quell’amico al tempo della pandemia si trasformerà in nemico nella normalità che proporrà di cedere l’azienda, lasciandola guidare al diretto interessato che diventerà un impiegato con il minimo dello stipendio e il massimo dei rischi. Sappiamo bene che questo fenomeno esiste da tantissimo tempo, da sempre. Ma mai come oggi dobbiamo impegnarci, anche come Osservatorio, non solo con un grande lavoro di sensibilizzazione e informazione, con tutti i limiti dovuti alla quarantena e alla mancanza di contatto umano, ma dobbiamo anche cercare di alleggerire quella burocrazia dei pagamenti da parte degli Enti pubblici che spesso per le imprese diventano una maledizione”.

Pur in assenza di dati precisi, la sensazione diffusa tra i componenti dell’Osservatorio, operatori qualificati di fondazioni ed enti che si occupano delle vittime dell’usura, è come detto che la platea dei potenziali soggetti a rischio è in forte aumento. Si teme soprattutto in vista della cosiddetta “fase due” nella quale probabilmente molti lavoratori, sia autonomi sia dipendenti, potrebbero rimanere senza introiti o con entrate minime, per mancanza di lavoro.

Al via il credito per le imprese agricole

Da mercoledì 22 aprile anche le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura potranno beneficiare delle opportunità previste dal cosiddetto Decreto Liquidità

 

Per sostenere le imprese del comparto primario in difficoltà a causa dell’emergenza COVID-19, lo Stato garantisce tutta la liquidità necessaria per far fronte alle coltivazioni in atto, agli impegni presi con banche e fornitori, agli investimenti indispensabili per aumentare la redditività delle aziende. È attivo, infatti, il primo canale che prevede la concessione di finanziamenti di pronta attivazione, garantiti sino al 100% da ISMEA, l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare.

Il secondo canale sarà operativo nei prossimi giorni con la conversione in legge del Dl Cura Italia – spiega il Sottosegretario alle Politiche Agricole, Giuseppe L’Abbate – e consiste nella possibilità, anche per le imprese agricole, di accedere direttamente al Fondo di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese grazie ad un emendamento che ho fortemente voluto e che è stato già accolto in Senato.

 

Con la garanzia automatica e gratuita di ISMEA, le imprese del comparto primario che attestino, tramite autocertificazione, la situazione di difficoltà a causa dell’emergenza Coronavirus, potranno accedere a un finanziamento per liquidità sino a 25mila euro e durata 6 anni di cui 2 di preammortamento. L’importo sarà pari al 25% dei ricavi risultanti dal bilancio o dalla dichiarazione IVA e comunque entro l’ammontare di 25mila euro mentre le start up, invece, potranno autocertificare i propri dati contabili previsionali. Questo finanziamento ha la garanzia gratuita dello Stato al 100%, perciò sarà erogato ad un tasso parametrato calcolato al di sotto del 2% e la banca si limiterà alla sola verifica dei requisiti, senza la normale istruttoria bancaria e senza aspettare l’istruttoria ISMEA in quanto la garanzia è automatica oltre che gratuita. Vi sono poi finanziamenti destinati a liquidità e investimenti, sempre di durata massima 6 anni, il cui importo è commisurato in alternativa al doppio della spesa salariale, al 25% del fatturato oppure al fabbisogno, autocertificato, di capitale di esercizio e spese di investimento per i successivi 18 mesi.

Questa tipologia di finanziamento può arrivare fino a 5 milioni di euro e ha la garanzia gratuita al 90% – dichiara il Sottosegretario L’Abbate – Infine, vi sono finanziamenti per rinegoziazione di debiti esistenti pregressi con l’aggiunta di nuova liquidità per almeno il 10%. In questo caso la garanzia gratuita è all’80%. Nonché finanziamenti per rinegoziazione di operazioni erogate da non oltre tre mesi e comunque dopo il 31 gennaio scorso che possono arrivare fino a 5 milioni di euro, per una durata di 6 anni con una garanzia all’80%. È importante sottolineare – conclude Giuseppe L’Abbate – che l’operazione dei 25mila euro senza istruttoria può essere cumulata, successivamente o contemporaneamente, con una operazione più strutturata che preveda diverse finalità”.

Unica esclusione, trattandosi di fondi pubblici, riguarda le imprese beneficiarie la cui posizione sia classificata “a sofferenza. Possono essere ricomprese, invece, le posizioni classificate come “inadempienze probabili” o “scadute e sconfinanti deteriorate” purché tale classificazione sia successiva al 30 gennaio 2020.