ECONOMIA- Pagina 377

Le partite Iva manifestano in piazza Castello

Riceviamo e pubblichiamo/ Si terrà domenica 15 novembre alle 15, in piazza Castello davanti al Palazzo della Regione, la manifestazione pacifica organizzata dalle associazioni che rappresentano le partite Iva, i lavoratori autonomi, i noleggiatori di auto con conducente, gli esercenti dello spettacolo e del turismo, i mercatali, gli ambulanti e molti altri.

Categorie duramente colpite dagli effetti dell’ultimo Dpcm del Governo e che hanno visto limitare drasticamente o chiudere le proprie attività a causa dell’emergenza sanitaria Covid-19. Sono 12 le sigle di categoria che parteciperanno, unite nell’Alleanza delle Partite Iva per far sentire la propria voce in modo unanime.

La manifestazione è regolarmente autorizzata dalla questura e si può partecipare con la compilazione dell’apposita certificazione anche provenendo da fuori comune.

La condizione posta dagli organizzatori è il rigoroso rispetto delle norme di distanziamento sociale e l’uso della mascherina. La manifestazione è pacifica e vanno assolutamente evitati atteggiamenti facinorosi.

“Tengo a precisare che non siamo assolutamente negazionisti, né pensiamo che non servano misure di contenimento del virus.”, precisa Beba Pucciatti, presidente nazionale di Fipi, che aggiunge: “Abbiamo delle proposte per poter continuare a lavorare, soluzioni da attuare sia in questo drammatico momento, sia nel post emergenza. Le esporremo in piazza Castello domenica e vorremmo essere ascoltati per presentarle a un tavolo con la Regione. Sono proposte per evitare la bancarotta del sistema, perché se ‘chiudi le imprese, uccidi il Paese’”.

“C’è una forte sofferenza economica, trasversale a più categorie lavorative e che a caduta tocca tutto l’indotto collegato. È ingiusto che chi lavora, paga le tasse, debba trovarsi a colmare le incapacità di chi, in questi mesi, non è stato in grado di rendere più efficiente il sistema sanitario”.

Il mondo lavorativo ne è ampiamente coinvolto, dagli autonomi ai dipendenti delle piccole imprese, dai fornitori alle famiglie: “C’è una platea enorme che ruota attorno ai lavoratori con partite iva e ai piccoli imprenditori – prosegue Beba -. Sono stati decisi i ristori, ma non rappresentano una misura adeguata, servono veri provvedimenti fiscali. E vogliamo essere propositivi per non soccombere in questo lockdown”.

All’appuntamento di domenica 15 novembre, alle ore 15, in piazza Castello a Torino, saranno presenti le 12 sigle, sotto il ‘cartello’ dell’Alleanza Partite Iva, a rappresentare i comparti lavorativi maggiormente penalizzati:

FIPI (Futuro italiano partite Iva)
NCC (Noleggio con conducente)
AFI (Associazione Fieristi Italiana)
GOIA (Gruppo organizzato indipendente Autonomi)
AAPICAST (Artisti, Artigiani, Piccoli Imprenditori, Commercianti, Ambulanti, Simpatizzanti Torino)
Ambulanti Settimo
Associazione San Mauro Centro
FRI (Associazione civica diretta da avvocati, medici, scienziati, imprenditori, professionisti, artisti)
VRPI (Vera Rivolta Partite Iva)
Gruppo ‘Tutti in piazza. Torino C’è’
UBAT (Unione Battitori Ambulanti Torinesi)

 

 

Artigiani, anche per le attività aperte crollo del fatturato

Non solo le attività artigiane chiuse dal lockdown stanno patendo il crollo del fatturato
Anche quelle  aperte stanno avendo un pesante calo per il fatto di lavorare in ‘zona rossa’. Lo regista Confartigianato che ipotizza un calo di ricavi per i parrucchieri del 50%, considerato  che alcuni negozi lavorano in condivisione con i centri estetici. Per pasticcerie, gelaterie e attività del food ai calcola una flessione del 55%, per il settore dell’abbigliamento (sartoria, calzolai) del 60%, con la produzione di calzature e di abiti nulla, i fotografi dell’85%, i tassisti dell’80%, le lavanderie del 55%, gli autotrasportatori del 48%.

“Lettera 150” chiede cancellazione Irap e dilazione Iva

L’appello corale formulato dal think thank di personalità di economia, cultura e impresa al Presidente Alberto Cirio per la regione classificata come Zona Rossa.

L’Associazione ‘Lettera150 Piemonte’, costituita da una task force di personalità italiane declinate su più livelli, che in Regione annovera anche l’Avvocato torinese Patrizia Polliotto, già titolare di prestigiosi incarichi al vertice in primarie realtà societarie italiane pubbliche e private, chiede ad Alberto Cirio, in qualità di Presidente della Regione Piemonte, di adoperarsi perché il governo disponga nella regione la cancellazione del saldo IRAP per l’anno 2020 (peraltro, imposta di competenza regionale), nonché la dilazione del pagamento dell’Iva relativa al quarto trimestre 2020, per tutti i contribuenti, in 72 rate.

Com’è noto, secondo l’ultimo DPCM di novembre 2020, la Regione Piemonte è stata classificata come “Zona rossa” trovandosi a gestire una situazione critica e imprevedibile non solo per l’emergenza sanitaria.

A supporto della richiesta va considerato che, a causa della pandemia e quindi dell’impossibilità di poter svolgere in maniera regolare le proprie attività lavorative, imprenditori, liberi professionisti, artigiani e commercianti si trovano a dover gestire una situazione di estrema crisi di mercato.

Del resto il Piemonte vive una maggiore difficoltà rispetto ad altre Regioni per le quali sono consentite maggiori attività lavorative, che non impediscono l’interruzione della filiera produttiva.

A complicare il quadro è anche il fatto che “Inoltre molti imprenditori, liberi professionisti e aziende non hanno ricevuto ancora indennizzi o supporti di cassa integrazione e simili” aggiunge Giuseppe Valditara, ordinario di Diritto romano, Università di Torino, coordinatore Lettera 150, il think tank che riunisce oltre 250 accademici e alcuni magistrati. “Finirà che tante attività imprenditoriali chiuderanno l’anno 2020 in perdita”.

Mentre per Patrizia Polliotto “è opportuno preservare per tempo il tessuto produttivo piemontese, già duramente messo alla prova per via degli effetti della crisi del 2008, e che oggi vale circa l’8% del Pil nazionale”, osserva il noto legale.

Va considerato che artigiani, commercianti, imprenditori, proprietari di strutture (palestre, piscine, centri sportivi e via dicendo) hanno speso ingenti cifre di denaro per potersi adeguare all’emergenza Covid-19 così come richiesto dal governo centrale, e in generale la struttura produttiva della Regione Piemonte deve potersi auto-finanziare in questo periodo di crisi per poi farsi trovare pronta per la ripartenza futura del mercato.

Il documento completo è disponibile sul sito www.lettera150.it

Una nuova azienda leader nel settore della e-Mobility

Fiat Chrysler Automobiles e ENGIE EPS progettano di unire le forze in una joint venture 

  • Le due aziende uniranno le forze per entrare nella nuova era della mobilità sostenibile con soluzioni e servizi innovativi, pensati per consentire a tutti di accedere alla mobilità elettrica in maniera semplice e conveniente
  • La joint venture offrirà in tutta Europa una gamma completa di prodotti e soluzioni – come infrastrutture di ricarica e pacchetti di energia verde – per tutti i clienti di veicoli elettrici
  • La nuova realtà sarà un’azienda tecnologica italiana di e-Mobility, con accesso a un portafoglio di oltre cento brevetti, un solido team di progettisti elettrici e di sistemi e con una consolidata esperienza nell’industria automobilistica

 FCA Italy S.p.A.(“FCA”), società interamente controllata da Fiat Chrysler Automobiles N.V., ed ENGIE EPS, player tecnologico italiano dell’Energy Storage e dell’e-Mobility, hanno stipulato un Memorandum d’Intesa volto a costituire una joint venture per creare un’azienda leader nel panorama europeo della e-Mobility che potrà avvalersi delle risorse finanziarie e della consolidata esperienza industriale di FCA e del know-how tecnologico e del portafoglio di proprietà intellettuale di ENGIE EPS. Le due società uniranno le forze per entrare nella nuova era della mobilità sostenibile con soluzioni e servizi innovativi pensati per consentire a tutti di accedere alla mobilità elettrica in maniera semplice e conveniente.

La nuova società offrirà ai clienti europei di veicoli elettrici una gamma completa di prodotti e soluzioni, come infrastrutture di ricarica residenziali, commerciali e pubbliche e pacchetti di energia verde che consentiranno ai clienti di ricaricare il proprio veicolo a casa, o in qualsiasi punto di ricarica pubblico di tutta Europa, con un semplice abbonamento a canone mensile fisso.

L’accordo darà quindi vita a un nuovo player tecnologico italiano dell’e-Mobility, con accesso a un portafoglio di centinaia di brevetti e segreti industriali, un solido team di progettisti elettrici e di sistemi, e con una consolidata esperienza industriale automobilistica. La joint venture beneficerà infatti del contributo di entrambe le parti in termini di proprietà intellettuale, di risorse umane e finanziarie, e si concentrerà su soluzioni rivoluzionarie per il mercato europeo dell’e-Mobility. L’operazione prevista rappresenterà un’importante evoluzione strategica dei portafogli di prodotti dei due Gruppi e un importante passo avanti verso l’eliminazione delle barriere che ostacolano la transizione all’e-Mobility in Europa.

La firma di questo Memorandum d’Intesa è il frutto di tre anni di proficua collaborazione tra le due aziende, collaborazione che ha consentito di realizzare progetti rivoluzionari, come la easyWallbox realizzata in esclusiva per FCA – un’unità di ricarica plug-and-play estremamente intuitiva – il progetto pilota V2G lanciato di recente e gli innovativi pacchetti energetici dedicati ai clienti” ha dichiarato Mike Manley, Amministratore Delegato di Fiat Chrysler Automobiles. “La joint venture che abbiamo concepito potrà consentire un coinvolgimento ancora maggiore di entrambe le parti per ampliare la portata dell’attuale cooperazione e sviluppare ulteriormente prodotti e servizi innovativi che favoriscano e sostengano una transizione priva di ostacoli alla mobilità elettrica nell’area europea.

L’elettrificazione rappresenta un trend inevitabile destinato a rivoluzionare la mobilità urbana e, soprattutto, un cambiamento di paradigma inarrestabile del sistema energetico globale. La firma di questo Memorandum d’Intesa è la testimonianza dell’impegno comune volto ad accelerare questa trasformazione verso un futuro più sostenibile” ha commentato Carlalberto Guglielminotti, Amministratore Delegato e Direttore Generale di ENGIE EPS. “L’Italia ha lasciato un segno profondo nella storia con le sue eccellenze nel settore automotive e nello sviluppo di tecnologie innovative per il settore energetico. La joint venture è l’occasione per consolidare questo patrimonio e allo stesso tempo delineare la strada da percorrere verso una mobilità a zero emissioni”.

La transazione sarà soggetta alle condizioni standard previste per questo tipo di operazioni e a tutte le necessarie comunicazioni e approvazioni da parte delle autorità e delle istituzioni competenti.

Le due parti prevedono di firmare l’intera serie di accordi entro la fine dell’anno e di costituire la joint venture nel primo trimestre del 2021.

A Torino mille imprese in meno nel terziario

A causa del nuovo lockdown rischia di aggravarsi la situazione del settore del commercio e del turismo, già duramente  colpito dalla pandemia.

I dati dell’Osservatorio provinciale dell’Ascom Confcommercio registrano che  a Torino nel 2020 sono nate mille imprese in meno rispetto all’anno precedente  e nei primi sei mesi sono state effettuate 35.000 assunzioni in meno, pari a un calo del 41% (-48% solo nel turismo).

Presentato il bilancio sociale Inps

L’INPS del Piemonte ha presentato  il Bilancio Sociale 2019/2020, appuntamento annuale di condivisione dei dati reali relativi all’attività dell’Istituto con i rappresentanti delle Istituzioni locali e del mondo sociale e imprenditoriale piemontese.

Innovativa la modalità di presentazione dei risultati raggiunti, l’evento si è svolto in remoto tramite piattaforma on line, che ha visto avvicendarsi al tavolo dei relatori la Vicepresidente del Senato della Repubblica Anna Rossomando, l’Assessore Regione Piemonte alla Semplificazione e ai Rapporti con il Consiglio Regionale Maurizio Marrone, il Vicesindaco e Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Torino Sonia Schellino, il Presidente del Comitato Regionale del Piemonte Francesco La Tona. Sono intervenuti nel dibattitto anche il Direttore regionale della Caritas Piemonte Pierluigi Dovis, il Responsabile sindacale dell’Unione industriale di Torino Massimo Richetti e, in rappresentanza delle OO.SS. CGIL-CISL-UIL, il Segretario Regionale CGIL Massimo Pozzi.

Vista la particolare situazione che il Paese sta vivendo l’Inps del Piemonte ha ritenuto opportuno, oltre che restituire la dimensione di quanto fatto nel corso del 2019, illustrare in che modo gli ultimi eventi abbiano modificato lo scenario regionale, analizzando e mettendo in comune anche i dati disponibili del 2020.

I dati del bilancio sono stati illustrati da Giuseppe Baldino, già Direttore del Piemonte fino al 2019 e da Emanuela Zambataro, attuale Direttrice regionale del Piemonte. Quest’ultima ha esposto le tendenze del  2020, caratterizzate dal notevole impatto della crisi pandemica e, soprattutto, dalla enorme mole di prestazioni erogate  dall’INPS, a seguito delle diverse misure emergenziali adottate dal nostro Governo, senza per questo trascurare le  prestazioni ordinarie, che costituiscono il “core business” dell’Istituto previdenziale.

Tutti gli interventi hanno messo in luce l’esigenza di potenziare la rete esistente tra  Istituzioni ed organizzazioni a vario titolo presenti sul territorio, al fine di progettare e realizzare iniziative coordinate e congiunte. Esigenza ancor più presente in un tessuto produttivo a forte caratterizzazione industriale come quello piemontese.

È inoltre emersa la necessità di adeguamento degli attuali strumenti di sostegno al mondo del lavoro e di  snellimento dell’iter  legislativo e procedurale.

La Direttrice Emanuela Zambataro ha messo in evidenza come le sedi INPS del Piemonte, a fronte di un significativo calo di personale registratosi nel 2020, abbiano fatto fronte ad un volume inimmaginabile di prestazioni, aumentando la loro produttività di ben dieci punti percentuali rispetto al 2019. Ha quindi ringraziato i dipendenti e la dirigenza dell’INPS per l’impegno profuso in questi mesi difficili ed ha espresso il suo riconoscimento ai molti interlocutori pubblici e privati che collaborano quotidianamente con l’Istituto e con i quali sarà possibile lavorare per lo sviluppo di ulteriori progettualità.

Il Presidente del Comitato regionale del Piemonte Franco La Tona, fa notare come questo Bilancio Sociale rispecchi la realtà del nostro territorio. Il Comitato regionale, visto l’interesse sul funzionamento dell’Istituto, ha già preventivato  di realizzare dalla prossima settimana, in tutte le province della Regione, iniziative di analisi e confronto con le  istituzioni e le parti sociali informando cittadini, lavoratori ed imprese di quanto sia determinante il sistema mutualistico , solidale e assicurativo.

Il Presidente Loy ha concluso i lavori sottolineando l’importanza di questo momento di confronto, che ha consentito all’Inps del Piemonte di mettere in comune dati reali, scevri da ogni chiave di lettura politica, che permettano una analisi della realtà socio-economica piemontese e che consentano a tutti i rappresentati delle istituzioni e del mondo sociale di trarre spunti utili per costruire un futuro che tuteli le persone in situazione di debolezza e che sia utile  sostenere  la crescita economica del sistema Piemonte.

Organizzatori Eventi:  ora c’è una voce per tutelare il settore

Riceviamo e pubblichiamo / L’Unione Nazionale Organizzatori Eventi prende atto del nuovo decreto, emanato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri lo scorso 3 novembre, comprendendo lo stato di emergenza derivante dalla crescente ondata di contagi da COVID-19.

Allo stesso tempo intende sottolineare quanto queste misure colpiscano ulteriormente il ramo degli eventi, andando a incidere negativamente sul settore e sul vastissimo indotto che esso coinvolge.

Non si sono potute portare a compimento le manifestazioni programmate, inoltre è mancata anche la necessaria pianificazione a lungo termine, scoraggiata dalla costante incertezza causata certamente dalla pandemia, ma che in nessun modo è stata arginata dalle politiche intraprese.
Una situazione, questa, che si manifesta a seguito di un anno durante il quale l’intero comparto è stato fortemente penalizzato dalle incertezze sia sociali, sia normative e burocratiche, che hanno portato il fatturato ad un calo che in media supera il 90%.
Ciò nonostante si sono realizzati importanti investimenti per garantire la sicurezza, la sanificazione degli spazi e la gestione dei flussi di visitatori, dimostrando che si può operare e lo si può fare nel rispetto delle norme e del buon senso. Investimenti necessari per poter lavorare e dare lavoro, ma che ora rischiano di trasformarsi in uno spreco di preziose risorse che va a gravare ancora di più su un settore che per primo ha dovuto subire i danni causati dalla pandemia.

Attualmente l’U.N.O.E. – Unione Nazionale Organizzatori Eventi comprende le 48 aziende che si occupano di organizzazioni di eventi più rappresentative d’Italia, che realizzano diverse tipologie di manifestazioni, dagli eventi enogastronomici alle sagre tipiche, dalle mostre mercato a eventi storici e tematici e convention: tutte sono state colpite dal fermo totale delle loro attività già dallo scorso febbraio e non sono mai concretamente ripartite.
L’U.N.O.E. e il suo Direttivo sono solidali con gli operatori del settore, in particolare quelli con sede nelle regioni rosse, e conferma la determinazione di essere la voce di una categoria portatrice di valore economico e sociale sia a livello nazionale sia locale; l’attività istituzionale proseguirà garantendo agli associati e agli operatori del comparto una reale rappresentatività, in modo che le future normative nazionali e locali tengano conto anche delle istanze degli organizzatori di eventi, troppo spesso inascoltate poiché inespresse a livello unitario.

Superare la crisi contingente per puntare a iniziative strutturali: così U.N.O.E. traccia la rotta per il prossimo futuro.

U.N.O.E.
Sede Legale: Palazzo Grazioli – Via del Plebiscito 102, 00186 Roma
Numero Segreteria: 375 58 32 295
e-mail: segreteria@unoe.it

Presidente: Alessandro Pollak
Vice Presidente: Alessia Littarru, Carla Marivo
Consiglieri: Myriam Vallegra, Roberto Auteri, Nicoletta Cardillo, Lucio Bencardino

Ufficio Stampa: comunicazione@unoe.it

Una nuova città in Cina, sarà progettata dal Politecnico

La proposta presentata dal team formato da Politecnico e South China University of Technology classificata al terzo posto del concorso internazionale indetto per progettare la città

 

Il concorso internazionale di Urban Design “Future ShanShui City: Dwellings in Lishui Mountains”, è stato indetto dalla Municipalità di Lishui insieme al Shanghai One-Tenth Art Space per individuare il futuro masterplan di un’area di 152 chilometri quadrati della città – Torino ne misura 130 – distribuiti lungo il fiume Ou.

Il Politecnico di Torino, selezionato lo scorso luglio tra i 10 finalisti, ha vinto il terzo premio su 93 candidature internazionali, rientrando pertanto tra i tre gruppi che nei prossimi anni affiancheranno l’amministrazione nel definire le direzioni urbanistiche e architettoniche della nuova città.

La proposta presentata, elaborata insieme alla South China University of Technology e premiata da una giuria composta, tra gli altri, dal maestro dell’architettura cinese Cui Kai, dal professore di Yale Alan Plattus, dall’archistar Ma Yansong (MAD) e dal Premio Pritzker Ryue Nishizawa, diventerà anche un grande plastico che sarà esposto nel Museo della Città di Lishui.

L’Ateneo torinese ha partecipato con il DAD Dipartimento di Architettura e Design come capofila e con il DIST Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio: i 44 docenti, ricercatori, dottorandi e studenti che hanno lavorato al progetto fanno capo ai gruppi di ricerca della China Room (DAD e DIST) e dell’Istituto di Architettura Montana del DAD.

La proposta è stata illustrata attraverso 277 tavole grafiche ed è partita dal presupposto che la valle al centro dell’area rappresenta oggi uno dei pochi spazi agricoli ancora disponibili nella Provincia dello Zhejiang e che per questo vada salvaguardata e valorizzata.

Il progetto – dal titolo “Prosperous Lishui” – ha definito due spazi complementari: al centro, la grande valle, dove ad una produzione agricola intensiva si affiancano centri logistici e di ricerca, collegati da trasporti via acqua (per le persone) e aerei (per i prodotti agricoli); sulla pendice delle montagne circostanti è stata progettata una città lineare, dove i nuovi insediamenti residenziali e le infrastrutture si integrano lungo i fianchi delle montagne.

Questo sistema, incorniciato da una grande riserva naturale, è basato su mobilità lenta, corridoi ecologici e la conservazione delle strutture insediative esistenti. La ricerca di un rinnovato equilibrio tra città e campagna, non solo nelle “forme” del paesaggio ma anche sul piano economico e sociale, è stata la sfida principale del concorso: una visione che corrisponde alla nuova direzione che il Governo Cinese ha intrapreso sui temi dell’urbanizzazione.

Il Rettore Guido Saracco ha così commentato il prestigioso riconoscimento: “Questo premio consolida ancora di più la reputazione del nostro Ateneo in Cina, dove siamo di fatto un punto di riferimento istituzionalmente riconosciuto. Per poter ampliare ulteriormente le collaborazioni e il nostro impatto sul territorio cinese stiamo progettando insieme a Fondazione Links una Legal Entity a Pechino, che ci consentirà di sfruttare al meglio le tante occasioni di ricerca applicata e di mercato che offre questo Paese”

Protopapa: “Dl florovivaismo ottima notizia anche per il Piemonte”

Sostegno alla attivita’ produttive, valorizzazione e tutela delle nostre aziende e figuri professionali:

 

anche il settore del Florovivaismo puo’ contare sul provvedimento portato avanti da Marzio Liuni, parlamentare piemontese della Lega e imprenditore agricolo del settore florovivaistico; e’ il primo firmatario del Decreto Legge 1824 che prevede appositi marchi di qualità, distretti produttivi, un tavolo permanente all’interno del Ministero delle Politiche Agricole.

“Da tempo, il settore florovivaistico attendeva una legge che riconoscesse in pieno la figura del florovivaista e la filiera ed esso collegata – spiega Marzio Liuni che aggiunge: Dopo diciotto mesi di duro lavoro e confronto tra le parti politiche, la legge è stata votata alla Camera dei Deputati praticamente all’unanimità”. Inoltre, prosegue “…sono stati presentati diversi ordini del giorno finalizzati al finanziamento ad hoc per le pesanti perdite che il settore ha subito la scorsa primavera a causa dell’emergenza sanitaria Covid che ha penalizzato il settore florovivaistico”.

“Esprimo viva soddisfazione per l’importante risultato ottenuto a livello parlamentare dalla Lega ed in particolare dall’onorevole Marzio Liuni” dichiara l’assessore all’Agricoltura e al Cibo della Regione Piemonte Marco Protopapa affermando anche che “Questa buona notizia si va ad aggiungere all’azione di sostegno creata dalla Regione Piemonte nell’attuazione della misura 21 del Psr dove il comparto florovivaistico è stato inserito come settore che beneficerà di aiuti diretti a seguito del Covid 19″.

Protopapa spiega anche che “L’approvazione alla Camera del Dl ‘Florovivaismo’ è un’ottima notizia per l’intero comparto a livello nazionale, viene dato un giusto riconoscimento ai tanti professionisti del settore, che in Piemonte rappresentano oltre 900 aziende, collocando la nostra Regione tra le prime in Italia nel settore. Il comparto florovivaistico è rappresentato in tutte le province piemontesi e contribuisce in modo significativo all’economia agricola del Piemonte”.

CV

Fca e Peugeot, il marchio della grande fusione

I colossi Peugeot e Fiat Chrysler Automobiles hanno svelato  il logo di Stellantis

Si tratta del nuovo gruppo che sorgerà dalla fusione paritetica dei rispettivi business. La presentazione del logo rappresenta un altro passo verso il completamento della fusione, previsto entro la fine del primo trimestre 2021, con il soddisfacimento delle condizioni di closing, l’approvazione da parte degli azionisti delle due società nelle rispettive assemblee straordinarie e l’adempimento dei requisiti antitrust e normativi.