ECONOMIA- Pagina 375

La ripartenza è iniziata. Cosa ci ha lasciato (anche di buono) il lockdown

Il Piemonte continua il suo percorso verso la completa ripartenza, dopo la fase del lockdown attuato per far fronte al coronavirus. Ad oggi, infatti, 22 maggio, la produzione economica della regione è arrivata al 92% (+6% rispetto alla settimana scorsa), con 1.263.299 addetti tornati al lavoro, su un totale, prima della crisi, di 1.370.759.

 È quanto emerge dal 2° rapporto dell’”Osservatorio Ripartenza” dell’Ires, presentato  al “Gruppo di Monitoraggio Istituzionale Fase 2”, presieduto dal vicepresidente della Regione Fabio Carosso, cui partecipano i presidenti di Provincia, i sindaci delle città capoluogo, un rappresentante dell’Unità di crisi, gli esponenti delle associazioni degli enti locali, con il coordinamento delle Prefetture, che ha il compito di monitorare l’andamento della situazione socio-economica del territorio in relazione alle misure assunte per l’epidemia e alla loro graduale rimozione.

Per quanto riguarda la mobilità dei piemontesi, questa è tornata al 64%, altro dato che misura la ripresa del lavoro e della vita sociale. L’andamento della mobilità nelle province ha mostrato un andamento simile durante i due mesi di misure restrittive. Novara e Torino hanno visto una maggiore flessione degli spostamenti rispetto gli altri territori nel periodo che va dal 23 marzo al 27 aprile. Asti è la provincia dove la mobilità è diminuita in misura minore. Dal 27 aprile, vi è stato un graduale aumento degli spostamenti in tutta la regione, che si è accentuato dopo il 4 maggio soprattutto a Cuneo, Asti e Biella. Dopo l’11 maggio è cresciuta soprattutto a Biella.

Il periodo di lockdown è coinciso anche con una netta diminuzione dell’inquinamento acustico, il cui andamento ha ricalcato quello della mobilità. Secondo i dati raccolti da Arpa, le emissioni acustiche da traffico aereo sono crollate dopo il 19 marzo, per la quasi assenza di voli su Caselle e la riduzione di quelli sui vicini scali lombardi. Nella settimana dal 6 al 12 aprile, il rumore nelle aree interessate dal passaggio dei veivoli è sceso di quasi 5 decibel, per tornare poi gradualmente a salire, ma rimanendo ancora sotto i 3,6 decibel nella settimana dal 4 al 10 maggio. Sempre dal 6 al 12 aprile, il dato acustico per traffico veicolare a Torino è sceso di 3,8 decibel.

Ancora più evidente il calo di inquinamento acustico notturno legato alla movida, che per tutto il periodo della chiusura dei locali si è attestato tra i -21 e i -24 decibel e quindi praticamente azzerato.

Circa il rispetto delle regole del lockdown, durante tutto il periodo le autorità hanno controllato 148.000 cittadini ed elevato nel complesso 11.000 sanzioni (7,47%). L’andamento ha seguito all’incirca tre fasi. Fino all’ultima settimana di aprile, la percentuale di persone sanzionate oscillava intorno al 10%. Dal 27 aprile la quota è scesa ed è oscillata per una settimana intorno al 6%, per poi crollare al 2% e avvicinarsi allo zero dopo il 14 maggio.

Un aspetto preoccupante è quello riconducibile ai dati sulla violenza domestica. Le chiamate al 1522, il numero antiviolenza e stalking, sono cresciute in quasi tutte le regioni nel periodo del lockdown. Confrontando il periodo 1° marzo-16 aprile del 2019 con lo stesso intervallo del 2020, in Piemonte le chiamate sono salite da 5,2 al 6,6 ogni 100 mila abitanti, mentre le donne sottoposte a violenza o stalking dal 2 al 3 ogni 100 mila abitanti.

I dati di questo rapporto  ha dichiarato il vicepresidente Carosso – confermano quanto emerso la scorsa settimana e cioè che il Piemonte ha saputo reagire all’impatto della chiusura del covid-19. I piemontesi hanno anche mostrato senso di responsabilità, visto che, per quanto riguarda il rispetto delle norme, non si sono registrate criticità preoccupanti. Questo non significa che dobbiamo dare le cose per scontate. Dobbiamo tenere l’allerta alta e continuare ad analizzare, come stiamo facendo, la situazione a tutti i livelli, anche, ad esempio, sul fronte della vita sociale, dove purtroppo oggi assistiamo ad un aumento della violenza domestica, che ci preoccupa e su cui dovremo fare una riflessione”.

Amnesty International Italia sostiene Arci Torino

Supporto alle organizzazioni che aiutano le fasce vulnerabili a fronteggiare l’emergenza Covid-19

 

Beneficiari il Comitato Territoriale Arci Torino in Piemonte,
Binario 95 a Roma e Medu per Toscana, Lazio e Calabria

 

Amnesty International Italia, nell’ambito della campagna #nessunoescluso, ha selezionato tramite un bando alcune associazioni che hanno varato iniziative a favore di persone e gruppi vulnerabili che vivono in strutture non adeguate a fronteggiare l’emergenza sanitaria da Covid-19. Sosterrà il Comitato Territoriale Arci Torino, il centro di accoglienza Binario 95 e l’organizzazione umanitaria Medici per i Diritti Umani (MEDU).

Le attività di Arci Torino si basano sul recupero delle eccedenze alimentari per offrire gratuitamente 65 pasti caldi al giorno in alcune strutture di Torino, Moncalieri e Carmagnola con modalità asporto, garantendo così il distanziamento sociale previsto dalla legge italiana per l’emergenza Covid.

Binario 95 ha invece richiesto un contributo per continuare a garantire accoglienza, orientamento ed ascolto all’interno dei servizi offerti alle persone senza dimora, nei locali alla stazione Termini di Roma. A causa dell’emergenza Covid-19, infatti, la cooperativa Europe Consulting Onlus, che gestisce il centro, ha dovuto fronteggiare un incremento notevole di costi per garantire la pulizia e la sanificazione della struttura e la fornitura di beni primari, come dispositivi di protezione individuale, kit igienico-sanitari, biancheria intima, disinfettanti e prodotti per la cura e l’igiene di chi vive in strada.

Medu, infine, intende migliorare le condizioni sanitarie della popolazione senza dimora o che vive presso insediamenti informali a Roma, Firenze, Prato, Pistoia e nella Piana di Gioia Tauro. L’obiettivo è l’implementazione di misure di screening sanitario, prevenzione del Covid-19 e individuazione precoce dei casi sintomatici tra queste comunità attraverso una campagna di informazione e assistenza.

«Amnesty International Italia, che si finanzia grazie a donazioni da privati cittadini, vuole sostenere concretamente le organizzazioni che lavorano con i gruppi vulnerabili maggiormente esposti alle conseguenze dell’epidemia e garantire che siano messe in pratica le misure di prevenzione introdotte per fermare la diffusione del virus.La salute è un diritto universale e non devono esserci discriminazioni di alcun genere nella gestione dell’emergenza sanitaria in corso» dichiarao Gianni Rufini, direttore generale di Amnesty International Italia. 

 

Leggi l’appello di Amnesty International Italia al governo

Giovedì 21 maggio, a partire dalle 18, sulla pagina Facebook di Amnesty International Italia nell’ambito della campagna #nessunoescluso, Ilaria Masinara (Amnesty International Italia) insieme ad Alice Graziano (Arci Torino), Alessandro Radicchi (Binario 95) e Alberto Barbieri (Medu) discuteranno de La tutela dei soggetti più fragili ai tempi del Covid19.

Alghero e Catania le nuove rotte da Caselle

Quest’estate, il nuovo collegamento verso la Sicilia avrà frequenza giornaliera, mentre sarà possibile decollare verso la Sardegna 2 volte a settimana 

Volotea potenzia il suo network, offrendo un totale di 40 nuove rotte nazionali in Italia, Francia, Spagna e Grecia

 Volotea, la compagnia aerea low-cost che collega tra loro città di medie e piccole dimensioni e capitali europee, ha annunciato oggi l’avvio di due nuovi collegamenti in partenza da Torino per Catania e Alghero per l’estate 2020. La nuova rotta per la Sicilia sarà operativa 7 giorni su 7, mentre sarà possibile decollare per la Sardegna 2 volte a settimana. Entrambe le rotte sono già disponibili sul sito www.volotea.com e presso le agenzie di viaggio.
Il nuovo collegamento rientra in un progetto più ampio, che vede la compagnia impegnata nell’ampliare il suo network 2020 con l’avvio di 40 nuove rotte nazionali, 15 delle quali in esclusiva, in Italia, Francia, Spagna e Grecia. In questi Paesi, inoltre, la compagnia punta a intensificare i collegamenti tra le isole e la terraferma, offrendo ai suoi passeggeri la possibilità di raggiungere ancora più comodamente alcune tra le più accattivanti mete vacanziere.
Tutti i dettagli relativi ai nuovi voli sono disponibili da oggi sul sito www.volotea.com.
“Vogliamo continuare a offrire ai nostri passeggeri ciò che sappiamo fare meglio, agevolando gli spostamenti tra città di medie e piccole dimensioni con grande flessibilità e nella massima sicurezza. Siamo orgogliosi di lanciare queste nuove rotte che, in questa fase di ripartenza del comparto turistico e di tutto il Paese, oltre a offrire nuove opportunità di viaggio, rappresentano un messaggio positivo e di speranza. Volotea continua a investire in Italia, supportando il tessuto economico locale. Infine, stiamo valutando la possibilità di incrementare le frequenze su alcune delle nostre rotte domestiche, per permettere viaggi ancora più comodi ai nostri passeggeri” – ha commentato Valeria Rebasti, Commercial Country Manager Italy & Southeastern Europe di Volotea.
“Volotea continua a credere nell’Aeroporto di Torino e la scelta di aprire due nuove rotte in questo periodo dimostra che la compagnia è al nostro fianco per far tornare a volare Torino e il Piemonte. I collegamenti annunciati oggi ci permetteranno di riavvicinare Torino alle due isole maggiori italiane che, sicuramente, saranno anche tra le mete più desiderate per le vacanze di quest’anno. Volotea guarda insieme a noi al ritorno alla normalità e sono pertanto fiducioso sulla ripresa e sul potenziamento dei voli per le altre destinazioni già servite dalla Compagnia. Un segnale positivo per tutti i passeggeri che troveranno un aeroporto preparato e accogliente per continuare a spostarsi in massima sicurezza e tranquillità” – ha aggiunto Andrea Andorno, Amministratore Delegato di Torino Airport.
Tutte le nuove rotte Volotea sono disponibili sul sito www.volotea.com e nelle agenzie di viaggio

Cronache della peste. Consiglio di classe

Consigli di classe online. Didattica a distanza la chiamano. Non dico come la definisco io perché, tra i miei pochi lettori, vi sono delle gentili Signore. Comunque credo che si sia capito.

Le riunioni online sterilizzano i rapporti fra docenti. Li rendono tristi. Non impersonali, che potrebbe pure essere cosa buona sotto certi profili. Così, invece, sono solo squallore. I volti si intravvedono appena. Sorrisi forzati. La battuta, il cicaleccio vengono ingoiati dal mostro elettronico. Stai solo assolvendo ad un onere formale. Non hai possibilità di scambiare due parole. Tanto meno quella di sbirciare le gambe di una collega. Che, nell’usuale noia, era comunque una divagazione. E talvolta un piacere estetico…

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Cronache della peste. Consiglio di classe

 

I monopattini di Lime tornano in città

 Lime, leader mondiale della micromobilità, riavvia il servizio a TORINO e VERONA dopo la temporanea sospensione delle operazioni a causa della pandemia COVID-19. 

 

Area di servizio e disponibilità

Dopo una pausa di alcune settimane, Lime ha riavviato il servizio nelle città di Torino e Verona il 19 maggio 2020. Attualmente, nelle due città sono disponibili per prenotazione tramite app rispettivamente 500 e 400 monopattini. Adesso più che mai gli italiani hanno bisogno di opzioni di mobilità sicure, ecologiche ed economiche per muoversi all’interno delle città. “Siamo felici di servire le città di Torino e Verona e aiutare le nostre comunità a superare questa crisi” spiega Benjamin Barnathan, General Manager di Lime in Italia.

 

Misure di sanificazione rafforzate

Lime ha intensificato tutte le misure di sanificazione per proteggere i propri utenti e collaboratori. Tutti i monopattini sono approfonditamente disinfettati sia nei magazzini sia quando vengono distribuiti nelle città. I metodi di sanificazione sono stati migliorati e la frequenza d’igienizzazione è stata aumentata. Tutti i collaboratori indossano guanti e mascherine, e hanno seguito training appositi per adempiere alle nuove disposizioni di igiene – in particolare nel rispetto del distanziamento sociale. I team di Lime seguono le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dei governi per assicurarsi che le misure messe in atto siano aggiornate e complete. Inoltre, gli utenti riceveranno, tramite email e tramite l’applicazione, un reminder a cadenza regolare contenente disposizioni di sicurezza stradale, indicazioni di parcheggio e misure di precauzione consigliate dalle autorità sanitarie.

 

La mobilità sostenibile è adesso più che mai una priorità

In questa fase di ripresa da una crisi sanitaria senza precedenti si fanno più forti le richieste di piani di rilancio sostenibili e di una società più resiliente.  Queste circostanze creano un’opportunità per prioritizzare mezzi di trasporto sostenibili e per considerare la micromobilità una componente fondamentale della ripresa post COVID-19. Oltre a rispondere a necessità rese urgenti dal cambiamento climatico, i monopattini elettrici garantiscono il mantenimento del distanziamento sociale necessario per la sicurezza dei cittadini. Con il graduale allentamento delle misure di lockdown, molte città italiane come Roma e Milano stanno prendendo misure straordinarie per ripensare i paesaggi urbani per una migliore condivisione degli spazi pubblici. Queste importanti iniziative sottolineano il ruolo essenziale della micromobilità in tempi di crisi, ma è importante che siano accompagnate da regolamentazioni che garantiscano la sicurezza degli utenti e incoraggino più persone a cambiare modalità di trasporto.

(foto: il Torinese)

Produzione mascherine: il Piemonte vuole diventare autosufficiente

Le  700 aziende tessili sul territorio, con oltre 6.500 addetti, potrebbero consentire al Piemonte  diventare autosufficiente nella produzione di mascherine.

Commenta l’assessore regionale alle Attività Economiche e produttive, Andrea Tronzano. “Stiamo lavorando con il Politecnico di Torino, che ha aperto un tavolo con l’Ente Certificatore UNI, per avviare una prassi e poi una norma italiana sulle mascherine di comunità, in modo da realizzare in Piemonte mascherine a chilometro zero. Prevediamo di produrre più di  10 milioni al mese di mascherine tessili lavabili con inserti ricambiabili in tessuto non tessuto (TNT) e di mascherine usa-e-getta auto-componibili ‘origami’ in TNT,  prodotte tutte nel nostro territorio”.

Comuni montani e turismo: la crisi covid come opportunità di rilancio

Un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Management, Università di Torino, lancia Covidless Approach & Trust, uno strumento operativo a sostegno dell’economia turistica dei Comuni montani

Ribaltare il punto di vista e usare l’emergenza Covid per ripensarsi e superare la crisi. È questo l’obiettivo di Covidless Approach & Trust, lo strumento di analisi e sviluppo pensato per i Comuni montani e nato da un progetto di ricerca dell’Università di Torino, effettuata con il sostegno della Camera di Commercio di Torino.

Messo a punto da un team composto da Paolo Biancone (nella foto), Andrea Martra, Piercarlo Rossi e Silvana Secinaro, docenti del Dipartimento di management, e Alberto Sasso, professionista specializzato in architettura sostenibile e rigenerazione del territorio, Covidless A&T è un servizio di sostegno operativo all’economia turistica e culturale del territorio e degli Entri locali per il rilancio del territorio. Covidless A&T, nel rispetto delle norme e dei protocolli di distanziamento sociale relativi all’operatività dei singoli esercizi, si concentra sui i bisogni dei fruitori e dei turisti che si aspettano di trovare contenuti di intrattenimento e di fornitura adeguati. La valutazione di rating è totalmente indipendente dallo scenario normativo regionale e nazionale anti Covid-19. L’obiettivo è supportare gli Enti locali nel mantenimento e potenziamento degli standard di accoglienza ricettivo-turistica e culturale. Nella pratica, il modello fornisce un rating di attrattività territoriale, in grado di identificare e potenziare gli aspetti di fruibilità turistico ricettiva e culturale al pari del periodo pre COVID-19. Si parte da una valutazione, guidata da un referente, che fornisce punteggi per i vari aspetti: dall’ospitalità alberghiera agli impianti sportivi, dall’accessibilità agli uffici comunali, fino allo shopping, alla ristorazione e all’intrattenimento. In base al punteggio ottenuto si potranno individuare i punti di forza e le aree di miglioramento sulla base delle quali costruire un percorso, affiancati dal team di esperti, per potenziare gli aspetti necessari. Al termine del percorso i Comuni saranno certificati e riceveranno l’attestazione ed il marchio “Covidless Approach&Trust”. Il modello si basa sullo studio realizzato per la rivalutazione e valorizzazione delle Valli Olimpiche Piemontesi, che ha dimostrato come sia possibile definire  delle linee guida declinabili anche su altre realtà. Il primo Comune che ha aderito a Covidless A&T è il Comune di Santa Maria Maggiore, in Val Vigezzo, provincia di Verbania. La ricerca ha il patrocinio di Uncem – Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani.

Fase 2, avviate le procedure per assegnare il Bonus Piemonte alle imprese

Sono già oltre 5 mila le PEC inviate ai beneficiari del Bonus Piemonte , il contributo a fondo perduto predisposto dalla Regione per sostenere le imprese colpite dal lockdown per l’ emergenza Coronavirus . Gli invii proseguiranno al ritmo di cinquemila al giorno, fino a raggiungere le 60mila imprese del territorio che, ad oggi, possono accedere al bonus, per un valore complessivo di 116 milioni di euro .

 

«Mentre procediamo con la prima parte del Bonus continuiamo a lavorare per ampliare il più possibile la platea dei beneficiari – spiega l’assessore al Commercio Vittoria Poggio – .Queste risorse sono un contributo a fondo perduto e potranno essere usate dai nostri imprenditori per l’adeguamento dei locali, l’acquisto di materiali e attrezzature o per le spese accessorie imposte anche dalle nuove esigenze e misure igienico-sanitarie, come previsto dalla nuova legge regionale n.12 del 15 maggio 2020, predisposta appositamente per questa emergenza». 

 

«Con il Bonus Piemonte – commenta l’assessore alla Semplificazione Maurizio Marrone – la nostra Regione inaugura una modalità veloce e semplificata d’avanguardia per far arrivare il contributo direttamente sul conto dei beneficiari, che siamo sicuri farà scuola per le pubbliche amministrazioni di tutta Italia. Niente banche, niente interessi, niente garanzie e zero certificazioni. Finalmente un contributo davvero a fondo perduto, libero per la prima volta da lungaggini burocratiche e montagne di carta bollata».

 

Immediata e semplice la procedura per accedere al bonus: una volta risposto alla Pec il contributo verrà accreditato nell’arco di qualche giorno .

 

LE ISTRUZIONI PER RICEVERE IL BONUS

 

Per accedere al sistema e comunicare l’IBAN su cui si desidera venga accreditato il Bonus è necessario essere muniti di una delle seguenti credenziali di autentificazione digitale :
  • SPID – Sistema Pubblico di Identità Digitale: nel caso non lo avessi puoi attivarlo consultando il sito: https://www.spid.gov.it/richiedi-spid (SCELTA CONSIGLIATA se non si hanno altre credenziali di autenticazione digitale. In alternativa puoi chiedere supporto al tuo commercialista)
  • Carta di Identità Elettronica (CIE)
  • Certificato digitale in formato Carta Nazionale Servizi – CNS con lettore di smart-card collegato al proprio personale computer
È necessario anche allegare copia del documento d’identità del rappresentante legale (in formato jpg, pdf o tif).

 

Per agevolare nella compilazione della domanda è stato predisposto un video tutorial sul sito della Regione Piemonte, dove è possibile consultare anche la lista dei codici Ateco beneficiari del Bonus.

20 maggio 1970: lo Statuto dei Lavoratori diventa legge

Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale il 20 maggio 1970, esattamente 50 anni fa, lo Statuto dei Lavoratori diventava legge dello Stato

Una legge che ha inciso profondamente sulle relazioni sindacali ed industriali, e a cui stiamo dedicando un lavoro finalizzato a ricostruire il contesto storico, politico ed economico in cui è stata approvata, e ad aprire una discussione su cosa l’esperienza della sua attuazione suggerisce per l’oggi. Ai contenuti dello Statuto ed alla sua approvazione parlamentare ha dato un contributo determinante il Ministro del Lavoro Carlo Donat-Cattin, che ha preso il testimone dal socialista Brodolini, prematuramente scomparso. Al ruolo di Donat-Cattin è dedicato l’articolo di Giorgio Aimettiche ricorda sul  sito della Fondazione Donat-Cattin la ricorrenza cinquantenaria. L’articolo di Aimetti si accompagna alle interviste ad Alessandro Parola ed a Stefano Musso sul significato dello Statuto. Seguiranno nei prossimi giorni le interviste ai protagonisti dell’epoca, tratte dall’archivio della Fondazione, ed un approfondimento su cosa è cambiato cinquant’anni dopo.

Video su Rai Play
Su Rai Play è stato pubblicato il video 1970. La vittoria dei lavoratori. Cronache del lavoro e dell’economia: dibattito con Carlo Donat-Cattin.
Gennaio 1970: il ministro del Lavoro Carlo Donat-Cattin risponde alle domande di Enzo Forcella e Ugo Indrio sull’autunno caldo e sul ruolo da protagonista del governo nelle trattative per il rinnovo dei contratti di lavoro.

Confini regionali chiusi ma si protesta se i turisti europei vanno altrove

COMMENTARII  di Augusto Grandi / Il ministro Boccia continua a tener sigillati i confini tra le regioni italiane mentre il lìder minimo tuona (beh, brontola sottovoce) contro gli accordi tra i Paesi europei che aprono i confini per i turisti di tutte le altre nazioni.

Non accetteremo accordi bilaterali che taglino fuori l’Italia”, avverte Conte. E non si capisce se si accorga di quanto sia ridicolo.

Innanzitutto perché gli accordi non sono bilaterali, poiché ormai non riguardano più soltanto Austria e Germania ma coinvolgono la Francia, i Paesi Bassi, la Danimarca, la Slovenia, la Croazia, la Cechia, la Slovacchia, l’Ungheria. In pratica restano escluse solo Spagna ed Italia.

Al lìder minimo hanno dato fastidio soprattutto gli inviti rivolti ai turisti tedeschi di scegliere le “spiagge sicure”, che sarebbero poi quelle sull’altra sponda dell’Adriatico, dunque in territorio attualmente sloveno e croato. Ma Conte ed il dittatorello lombrosiano dovrebbero spiegare come possono pretendere che i turisti europei considerino sicure le spiagge italiane sottoposte ai demenziali provvedimenti governativi…

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