IL COMMENTO

CARENINI (CIA PIEMONTE): «ANCHE LA BUROCRAZIA SI ADEGUI AI CAMBIAMENTI CLIMATICI»
«Riconosciamo alla Regione Piemonte il merito di aver saputo forzare le maglie della burocrazia, concedendo lo slittamento dei termini sulla giacenza minima del gasolio agricolo per evitare alle aziende agricole di iniziare l’anno con il fiato corto. I cambiamenti climatici stanno sempre più ritardando le fasi delle lavorazioni agricole, tanto che molti agricoltori sono ancora impegnati nelle semine. Se il gasolio consumato a fine anno fosse stato conteggiato, come previsto, nel quantitativo assegnato per l’anno successivo, molte aziende agricole nel 2025 avrebbero avuto serie difficoltà a farsi bastare la quota di carburante agevolato loro attribuita di diritto. Va dato atto all’Assessorato regionale all’Agricoltura di avere compreso come anche la burocrazia debba adeguarsi ai cambiamenti climatici».
Così il presidente regionale di Cia Agricoltori italiani del Piemonte, Gabriele Carenini, sulla decisione della Regione Piemonte di spostare la data della giacenza minima del gasolio agricolo dal mese di novembre al 10 dicembre 2024, come richiesto dagli agricoltori.
Come riportato nel comunicato stampa del 12 novembre 2024, il Consiglio di Amministrazione di Iren S.p.A. aveva deliberato in tale data l’esercizio del diritto di sottoscrizione e versamento dell’aumento di capitale alla stessa riservato, fino ad un massimo di Euro 5.882,00, oltre sovrapprezzo di Euro 19.994.118,00, da esercitarsi anche in più tranches, con la finalità di finanziare lo sviluppo del progetto PNRR relativo al sistema di teleriscaldamento ad Alessandria, da attuarsi tramite Telenergia Srl, società controllata da Egea Holding S.p.A.
A seguito dell’acquisizione dei nulla osta Antitrust e Golden Power, in data odierna, Iren S.p.A. ha sottoscritto e versato l’aumento di capitale in Egea Holding S.p.A. per Euro 2.941,00, oltre sovrapprezzo di Euro 9.997.059,00.
A seguito di quanto sopra, Iren S.p.A. è venuta a detenere complessivamente il 52,77% del capitale sociale di Egea Holding, acquisendone il controllo, con conseguente consolidamento contabile di Egea Holding S.p.A. e delle società da essa controllate.
Sempre in data odierna si è tenuta l’assemblea dei soci di Egea Holding S.p.A. che ha deliberato, in forza dell’acquisizione del suddetto controllo, la nomina di un nuovo consigliere di amministrazione su designazione di Iren, la quale designa ora quattro membri del Consiglio di Amministrazione sui sette totali.
Secondo i dati dell’ufficio Studi di Tecnocasa i canoni sono in crescita in quasi tutte le grandi città, tra cui Bari, Bologna e Roma. Milano la più costosa
Le ultime analisi dell’ufficio Studi del gruppo Tecnocasa registrano una continua crescita ancora dei canoni di locazione, di +3,9% per i monolocali, +4% per i bilocali e +3% per i trilocali nella prima parte del 2024 rispetto al secondo semestre del 2023. La domanda di locazione, sempre sostenuta, deve fare i conti con una preoccupante carenza di offerta, soprattutto di immobili da affittare con contratti di lunga durata. Si preferiscono quelli a canone transitorio che continuano ad attirare sempre più proprietari di casa, mentre in alcune città, tra cui Milano, si nota un ridimensionamento del fenomeno degli affitti brevi. Sono sempre più numerosi i proprietari che, nel capoluogo meneghino, tornano a praticare gli affitti tradizionali, optando per il contratto transitorio. Questo ha determinato un rallentamento della crescita dei canoni di locazione in città dove i valori hanno raggiunto livelli difficilmente sostenibili. Per la prima volta a Milano si registrano contratti a canone concordato, in seguito alla revisione dei valori previsti da parte del Comune. I canoni di locazione sono in aumento in tutte le grandi città, ma in particolare a Bari, Bologna e Roma, dove è maggiormente sentito il ricorso agli affitti brevi. Nel capoluogo romano l’attesa per il Giubileo e per i turisti che approderanno in città sta determinando un mancato rinnovo di contratti tradizionali di lunga durata . Milano si conferma la città più costosa, 820 euro per un monolocale, 1140 euro per un bilocale e 1510 euro un trilocale.
La variazione dei canoni di locazione del I semestre 2024 rispetto al II semestre 2023 è per Torino la seguente: monolocale 4,1, bilocale 2,6 trilocale 3,7. A Milano la variazione si attesta su 2,1 per il monolocale, 2,4 per il bilocale e 1,1 per il trilocale.
Anche nei capoluoghi di provincia gli affitti non hanno mai smesso di crescere e continuano la loro corsa al rialzo con +2,7% per i monolocali, +2,4 % per i bilocali e +2,5 per i trilocali.
Si conferma la maggiore facilità di affitto per le soluzioni di qualità, ben arredate e posizionate in zone servite e luminose. Sempre alta rimane l’attenzione ai costi condominiali.
Nel primo semestre 2024 il 69,3% degli inquilini ha cercato casa in affitto come scelta abitativa, con una diminuzione rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, quando la percentuale era pari al 70,1%. In questa categoria rientrano coloro che non riescono ad acquistare o volutamente scelgono l’affitto. Aumentano i contratti stipulati da chi cerca per motivi di lavoro ( che passano da 24,9% a 26%), mentre diminuiscono i contratti di chi cerca per motivi di studio, passando dal 5% al 4,6%. I dati sui contratti stipulati nella prima parte del 2024 segnalano un aumento di quelli a canone transitorio, che si attestano ora intorno al 26,2% contro il 25,4% di un anno fa. Lieve crescita per il canone concordato, passato da 30, 1% al 30,3%.
Mara Martellotta
Ci si interroga, soprattutto a Torino, su quali saranno le sorti di ciò che resta della galassia Fiat, a fronte dell’addio improvviso di Tavares e delle rassicurazioni provenienti da Stellantis (che sembra aver trovato una tregua nei burrascosi rapporti con il governo) a proposito del futuro di Mirafiori.
Intanto nella lettera inviata all’inizio dell’anno ai dipendenti del Gruppo, il presidente di Stellantis John Elkann scrive: “Con l’inizio del 2025, dobbiamo essere orgogliosi di quanto fatto fino ad oggi: di fronte alle grandi sfide del nostro settore, nei quattro anni trascorsi dalla creazione di Stellantis abbiamo raggiunto molti traguardi importanti ”.
E prosegue: “Quest’anno dovremo ispirarci alla storica capacità dei nostri meravigliosi brand di adattarsi e plasmare il nostro mondo. Insieme, facciamo in modo che il 2025 sia un anno fantastico”
“In Europa, abbiamo un’offerta leader del settore composta da 40 veicoli elettrici a batteria, tra cui Alfa Romeo Junior, Citroen e-C3, Fiat 500e, Jeep Avenger, Opel Grandland, Peugeot E-208 e una gamma di furgoni Pro One completamente rinnovata. In Brasile, dove Fiat è ancora una volta il brand leader di mercato, abbiamo introdotto l’innovativa tecnologia bio-ibrida grazie ai modelli Fastback e Pulse. In Medio Oriente & Africa siamo leader nella trasformazione della micro-elettromobilità con le nostre Citroen AMI, Fiat Topolino e Opel Rocks-e. In collaborazione con Leapmotor, una delle più innovative aziende cinesi di mobilità elettrica, stiamo offrendo veicoli elettrici a prezzi accessibili in Europa grazie all’esperienza della nostra rete di distribuzione”.
Il presidente di Stellantis ha poi scritto nella sua rassicurante missiva che, “oltre a sviluppare i nostri prodotti e le nostre tecnologie continuiamo a sostenere le comunità in cui operiamo grazie ad attività come Motor Citizens, grazie alla quale l’anno scorso più di 4.500 dipendenti hanno svolto attività di volontariato”. Insomma, parole di ottimismo che non sembrano corrispondere alla situazione descritta, per esempio, dai sindacati o dalle aziende dell’indotto.
Elkann nelle scorse ore ha poi commentato il suo ingresso nel CDA di Meta: “sono onorato di poter contribuire al futuro di una delle aziende più importanti del 21 esimo secolo”. Ancora John Elkann: “Non vedo l’ora di portare la mia esperienza globale e la mia prospettiva di lungo termine nel board, mentre Meta continua a plasmare a spingere in avanti le prossime frontiere dell’innovazione e della tecnologia”. Grandi successi personali, ma le prospettive di Stellantis sono altrettanto rosee?
A questo punto, dunque, tra annunci ottimistici, problemi giudiziari legati all’eredità Agnelli e in attesa dei conti relativi al quarto trimestre del 2024 e all’intero 2024, rivelati da Stellantis il prossimo 26 febbraio 2025, ci si chiede: in tutto questo confuso scenario, quale sarà il futuro dell’auto nella sua storica capitale, Torino?
Pubblichiamo di seguito un interessante articolo di Giuseppe Chiaradia, tratto da lineaitaliapiemonte.it, dedicato alle figure di Gianni Agnelli e del nipote John Elkann:
Leggi al link sottostante:
Aumento delle accise e rincari dei pedaggi autostradali (+1,8%)
Non c’è pace per l’autotrasporto. Con l’avvio del nuovo anno, puntuali, scattano i rincari dei pedaggi autostradali che riguardano sostanzialmente le tariffe delle autostrade pubbliche. Il rincaro stabilito dal Ministero delle Infrastrutture è pari all’1,8%, come il tasso d’inflazione programmata. Ma, agli aumenti dei pedaggi autostradali si potrebbe aggiungere l’aumento delle accise sul diesel, che il Governo è in procinto di validare.
Viaggia a marce basse anche l’autotrasporto del Piemonte, limitato dalla mancanza di turn over fra gli autisti per la cronica carenza di personale, e schiacciato dalla concorrenza straniera, dalle attività prive di automezzi che svolgono solo attività di intermediazione, dal caro-tassi che frena la transizione green e dalle elevate accise sul gasolio (le più alte in Europa).
“L’aumento delle accise e i rincari dei pedaggi autostradali potrebbero generare una tempesta perfetta e mettere in ginocchio le imprese di trasporto –afferma Giovanni Rosso, Presidente Autotrasporto Confartigianato Imprese Piemonte- Infatti, l’ipotizzato rincaro del gasolio potrebbe incidere pesantemente sulle aziende dell’autotrasporto, visto che il costo del gasolio incide per il 30% sulle spese complessive. A rischiare la stangata saranno 3,3 milioni di veicoli su un parco complessivo di 4 milioni di mezzi: circa 3 milioni non hanno una massa di 7,5 tonnellate, mentre altre 300 mila viaggiano con un motore Euro 3 o 4. In sofferenza sono i mezzi utilizzati in conto proprio da edili, impiantisti e idraulici, ma anche quelli del trasporto merci medio e leggero: autocarri tra 3,5 e 7,5 tonnellate, oltre ai furgoncini dei corrieri. Esclusi dal rimborso anche gli Ncc e gli autobus gran turismo.”
“Siamo preoccupati – aggiunge Rosso – perché l’aumento delle accise sul gasolio inciderebbe su micro, piccole e medie imprese che si troverebbero a sostenere costi notevoli: a questo punto sarebbe utile impiegare gli introiti per meccanismi di compensazione come incentivi pubblici per l’acquisto di veicoli meno inquinanti e che consumano meno”.
“Chiediamo alla politica – conclude Rosso – maggiore attenzione per il nostro comparto che ha già vissuto una crisi generalizzata. Anziché incrementare, in maniera metodica, i pedaggi autostradali e le accise, è necessario uscire dalla contingenza e dalla rincorsa delle emergenze per tracciare un disegno complessivo per dotare il Nord Ovest di infrastrutture moderne senza le quali rischiamo di compromettere il futuro del comparto dell’autotrasporto. Occorre, inoltre, creare le premesse culturali e normative per valorizzare il ruolo dell’autotrasportatore, rendendo attraente per giovani, disoccupati e inoccupati una professione sostanzialmente disprezzata nonostante il ruolo essenziale e strategico per l’economia.”
CS
Buon inizio d’anno! Si riparte – o meglio, si prosegue – da dieci punti che vedono Uncem lavorare e pensare. Strategia e concretezza vanno insieme. Da oggi e da domani. Dieci punti per tutte le Istituzioni della Repubblica. Eccoli.
“C’è molta preoccupazione tra i Sindaci per i tagli agli investimenti dei Comuni, previsti nella legge di bilancio 2025. Vengono meno le risorse per i Comuni con meno di 5mila abitanti – 80mila euro due anni fa, 58mila nel 2024 – e vengono meno anche le risorse date per i Comuni in base alla dimensione, partendo da 50mila annui per i più piccoli. Tagli di circa mezzo miliardo di euro, per investimenti, destinati ai Comuni per interventi di manutenzione di edifici, messa in sicurezza del territorio, piccole opere. Uncem, tenendosi lontana da qualsiasi volontà polemica politica, di parte o ideologica, chiede al Parlamento di intervenire individuando fondi per gli investimenti e le opere nei Comuni fino a 15mila abitanti in particolare, e con una nuova azione specifica nei Comuni con meno di mille abitanti. Una operazione che è decisiva per la tenuta istituzionale degli Enti stessi”.
Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.
La San Giuseppe compie 76 anni e per la prima volta si fregerà del prestigioso titolo di Mostra Nazionale a dimostrazione della notevole crescita avvenuta negli ultimi anni
L’evento si terrà al Polo Fieristico Riccardo Coppo di Casale Monferrato dal 14 al 23 marzo 2025 organizzato dalla società D&N Eventi S.R.L. con il patrocinio della Regione Piemonte, del Comune di Casale Monferrato.
La Fiera Campionaria di Casale e del Monferrato, darà ampio spazio come di consueto, alle categorie produttive del commercio, dell’agricoltura, dell’industria e dell’artigianato, confermando la formula che negli ultimi anni ha sempre portato a presenze di pubblico da record, peraltro di aumento di anno in anno. Verrà ripetuta la ‘formula’ gradita da visitatori ed espositori: ingresso gratuito e percorso obbligato a giornali alterni. E amche quest’anno sarà visitabile il sabato mattina.
Sarà presente, come tutti gli anni, lo spazio dedicato alle “Eccellenze Enogastronomiche” da sempre momento di grande attrazione in Mostra – con la Piazzetta del Gusto, la Piazza del Vino, ospitanti le specialità gastronomiche provenienti da tutta Italia.
A questi appuntamenti si aggiungeranno tante novità con particolare attenzione alla cultura, al turismo, all’ambiente, nell’ottica della valorizzazione delle ricchezze del territorio .
Nello stesso periodo in cui si svolgerà la Fiera, non mancherà neppure il tradizionale Luna Park installato in piazza D’Armi, di fronte al Polo Fieristico Riccardo Coppo, appuntamento molto atteso ogni anno da giovani e giovanissimi
Per informazioni ed iscrizioni rivolgersi a
D&N Eventi S.r.l.
Cell. 335/7404114
Caro Direttore, è proprio vero che a volte occorre arrivare sin sull’orlo del burrone per svegliarsi e reagire.
È ciò che sta capitando all’industria dell’auto , ancora oggi la filiera industriale più importante in Italia e in Europa. Proprio oggi un commerciante di via Bertola mi saluta e mi dice ho visto che il Presidente degli industriali dice le cose che dice Lei sul settore auto. Non capita solo qui , capita anche in Germania dove il cancelliere socialista si è accorto che la delibera votata dalla sinistra, dai verdi e dal PD in Europa che punta solo sull’auto elettrica e che dal primo gennaio di quest’anno mette sanzioni pesantissime sulla vendita di auto tradizionali, che ha di fatto bloccato le vendite da alcuni mesi, può far sparire la filiera industriale più importante d’Europa . Ricordo che da anni a Torino non si puntava più sulla industria ma tutto sul turismo, sulla cultura e ora sui grandi eventi senza accorgersi che questi settori molto importanti contengono però una quota di salari poveri e a tempo parziale molto alta mentre l’industria prevede lavoro a tempo indeterminato e quindi più sicuro: ma a Torino questo non lo hanno capito nemmeno i commercianti per cui nessuno lega il fatto che la caduta della crescita economica della nostra Città ha avuto effetti pesanti proprio sul commercio .