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“Morosità incolpevole e blocco sfratti”, convegno a Torino

24 marzo, il Convegno di Ape Confedilizia Torino

 

“Morosità incolpevole e blocco sfratti” è il titolo del Convegno online organizzato da Ape Confedilizia Torino che si svolgerà mercoledì 24 marzo dalle 15 alle 18.

 

In apertura dei lavori porteranno il saluto: il Presidente Ape Torino Confedilizia, PierLuigi Amerio, la Presidente del Collegio Geometri Torino, Luisa Roccia e il Presidente Fiaip Torino, Aurelio Amerio.

 

Introduce e modera la Vice Presidente Ape Torino, AnnaRosa Penna.

 

GianMauro Merendino, responsabile di Lo.C.A.Re – Aslo Torino illustrerà il “Protocollo d’intesa per la riduzione del disagio abitativo connesso all’incremento del rischio di morosità nel contesto della pandemia da Covid 19”. Ape Confedilizia Torino ha aderito all’iniziativa dell’Amministrazione comunale, sottoscritta anche dal Tribunale di Torino, dall’Ordine degli Avvocati di Torino e da UPPI.

A seguire Alberto Badini Confalonieri e Maria Saveria Del Vecchio, rispettivamente Vice Presidente e Consigliere Ape Confedilizia tratteranno “Blocco dell’esecuzione degli sfratti: quale futuro”.

 

Il Convegno muove dall’esigenza di diffondere uno strumento importante per i proprietari di casa e gli inquilini, che è il F.I.M.I. Fondo Inquilini Morosi Incolpevoli e di evidenziare la grossa criticità determinata dalla volontà governativa di mantenere il blocco degli sfratti fino al 30 giugno 2021.

 

Il Fondo a sostegno della morosità incolpevole è uno strumento teso a dare nuovo ossigeno al pianeta casa, già oggetto di una crisi strutturale seria peggiorata ulteriormente per effetto della pandemia.

 

E’ un aiuto per i proprietari di casa, che abbiano dato in locazione i propri immobili ad inquilini impossibilitati a corrispondere l’affitto a causa di sopraggiunte problematiche lavorative, di salute, anche legate al contesto familiare.

 

Il perdurante blocco degli sfratti non aiuta i proprietari di casa e nemmeno i loro inquilini, poichè posticipa in modo indiscriminato un evento “lo sfratto” ineludibile e priva dei possibili effetti benefici di uno strumento quale il Fondo Inquilini Morosi Incolpevoli, che è stato pensato per risolvere momenti di crisi che non abbiano però a protrarsi, come nel caso del blocco sfratti per parecchi mesi.

Si allega locandina con il link al Convegno su piattaforma Zoom

Ambulanti non alimentari, una situazione difficile

DA PALAZZO CIVICO L’assessore al Commercio Alberto Sacco ha risposto  in Sala Rossa, ad una richiesta di comunicazioni del consigliere Raffaele Petrarulo (Forza Italia) in merito alle difficoltà riscontrate dai commercianti ambulanti extra alimentari nel proseguire la propria attività nel periodo di pandemia.

Sacco, nel ribadire la vicinanza ad una categoria di lavoratori che ha subito notevoli danni economici a causa del perdurare dell’emergenza sanitaria, ha precisato che il problema nasce dalla necessità di rispettare la normativa nazionale. La normativa prevede che all’interno dei mercati sia consentito vendere solo prodotti alimentari, ma l’incongruenza è data dal fatto che alcuni dei prodotti vietati: biancheria, cosmetici, detersivi, abbigliamento per bambini, siano invece acquistabili nei negozi e nei supermercati.

L’assessore ha spiegato che la Città, oltre ad avere già sollecitato il Governo nel tentativo di porre fine a questo squilibrio, ha provato ad intervenire direttamente per risolvere almeno in parte la questione. Di fatto, viene consentita la vendita di questi prodotti non alimentari in aree definite di copertura commerciale. Sono aree più piccole e tecnicamente non definibili come mercati, che permettono ad alcuni operatori di riprendere la propria attività.

Soddisfatto Petrarulo per la risposta dell’assessore “che dimostra di avere recepito in modo corretto il grido d’allarme lanciato da un settore in forte crisi”. Per il consigliere servono, però, regole nazionali precise e non discriminanti, mentre la soluzione adottata dalla Città di permettere l’utilizzo di spazi alternativi ai mercati, pur essendo una buona idea, risolve solo parzialmente il problema. Per il ristretto numero di operatori che possono usufruire di questa soluzione e per la difficoltà di ottenere un incasso adeguato.

Il Piemonte consulta i giovani per progettare il futuro


“PIEMONTE2027. NEXT GEN PER IL FUTURO”: 400 GIOVANI UNDER 35 COINVOLTI DALLA REGIONE IN UNA UNA MARATONA DIGITALE
PER CO-PROGETTARE IL LORO FUTURO EUROPEO IN PIEMONTE

Il tour sul territorio “Piemonte Cuore d’Europa” si è concluso  sabato 20 marzo, con “Piemonte2027. Next Gen per il futuro”.

La Regione Piemonte, per la prima volta nella sua storia, ha deciso infatti di dedicare un focus particolare alla consultazione dei giovani tra i 18 e i 35 anni, che vivono in Piemonte e che saranno protagonisti della prossima programmazione europea.

All’insegna del claim “Ripartiamo da nuove idee. Le tue” dalla Sala della Trasparenza del Palazzo di piazza Castello ha preso vita stamattina una vera e propria maratona digitale per raccogliere contributi concreti ed innovativi “a misura di giovani” da inserire nel Documento Strategico che verrà approvato dalla Regione Piemonte entro la fine di aprile: dalla digitalizzazione alla sostenibilità, dall’innovazione sociale alle professioni del domani, dal benessere alla vivibilità delle aree urbane e del territorio.

Cinque ore di brainstorming, in decine di tavoli virtuali connessi tra loro, per un unico confronto collettivo.

“Pensiamo sia fondamentale consultare i giovani sui temi della prossima programmazione europea 2021-2027, le cui ricadute impatteranno direttamente sulle loro vite – spiega il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio -. Hanno aderito in centinaia, oltre ogni nostra aspettativa e di questo siamo molto felici”.

Sono stati infatti 400 i giovani sotto i 35 anni che vivono, lavorano o studiano in Piemonte che hanno risposto all’apposita call di partecipazione attiva all’evento. Durante le cinque ore di confronto collettivo virtuale, dalle 9.30 alle 14.30, sono stati affrontati i cinque temi prioritari per il futuro: un Piemonte più digitale (Smart), più sostenibile (Ambiente), più sociale (Inclusione), più innovativo (Next Gen), più vivibile (Benessere). Ciascuna delle cinque sessioni tematiche è stata introdotta da un talk a cura di un esperto che ha ispirato la discussione e lanciato alcuni spunti di riflessione. A seguire i giovani si sono divisi in decine di gruppi di lavoro, sotto la guida di oltre 40 facilitatori/moderatori, appositamente formati, per attivare il confronto sui temi scelti. A ispirare i lavori dei tavoli Emanuela Girardi, Massimiano Tellini, Paolo Pileri, Cristina Pozzi e Christian Greco.

Tutte le idee e le proposte emerse nei vari tavoli sono state giudicate positivamente anche dai giovani partecipanti. Per Andrea Pace è stata “un’esperienza veramente bella, impegnativa come preparazione, ed una grande opportunità che ha consentito ad una fascia di popolazione spesso esclusa dai processi decisionali di confrontarsi in modo piacevole e utile con la Regione, in quanto ci teniamo molto a fare qualcosa di importante per il Piemonte”. Per Elena Rajteri “dalla giornata son emerse richieste valide interessanti, tra le quali la necessità di una formazione scolastica e culturale più incisiva e una maggiore connessione tra il territorio, in modo da rendere più partecipative le varie realtà che compongono il Piemonte”.

“400 giovani che decidono di passare il loro sabato a discutere di futuro non sono una cosa da poco, è il segno che la loro generazione ha deciso di prendere in mano di persona le redini del proprio destino – afferma l’assessore alle Politiche giovanili Fabrizio Ricca -. Le complessità da affrontare per loro saranno tante, a partire da quelle legate al mondo del lavoro, un mondo in costante evoluzione. Chi meglio dei giovani, però, può trovare e indicarci i nuovi percorsi da intraprendere?”

“Piemonte Cuore d’Europa” è il roadshow che la Regione ha organizzato per condividere con i rappresentanti del mondo economico, sociale e degli enti locali di tutte le province i documenti di lavoro che delineano le priorità su cui concentrare le risorse in arrivo nei prossimi anni dall’Europa: dai fondi del Recovery Plan, su cui il Piemonte ha presentato un piano del valore di 13 miliardi di euro, alla prossima programmazione dei fondi europei 2021-2027, che avrà un valore di quasi 4 miliardi di euro (circa un miliardo in più rispetto al passato).

I commercianti ambulanti: “Non siamo l’ultima ruota del carro”

Stufi di essere considerati l’ultima ruota del carro

In duecento gli ambulanti torinesi hanno manifestato davanti alla Prefettura, in piazza Castello a Torino, per protestare contro il divieto di lavorare in zona rossa.

La categoria si lamenta per ristori  insufficienti. “I magazzini sono vuoti o con la roba di un anno fa- dicono all’agenzia Ansa i rappresentanti degli ambulanti – Molti sono andati a rateizzare, ma se non lavori come le paghi le rate? Non ci arrendiamo e siamo pronti a incominciare a lavorare anche utilizzando i furgoni”.

Una delegazione di mercatali è stata ricevuta dal prefetto Claudio Palomba.

(nella foto de “il Torinese” una precedente manifestazione di protesta degli ambulanti torinesi)

“Piemonte cuore d’Europa”, terminato il roadshow

L’ultimo incontro sul territorio per condividere con gli attori economici e gli enti locali le linee guida dei nuovi fondi europei e del Recovery Plan.  Il presidente Cirio: “Saranno la benzina da mettere nel motore del Piemonte”

“Se da una parte dobbiamo camminare con l’occhio vigile alla sanità e al vaccino, dall’altra dobbiamo riservare un’attenzione altrettanto vigile all’economia e alla ripartenza di un Piemonte in cui tutti chiedono di poter tornare a lavorare il prima possibile. E oggi abbiamo gli strumenti per poterlo fare, ovvero il Recovery Plan e i fondi europei scritti con il territorio, che saranno la benzina da mettere nel motore del Piemonte”: è quanto ha dichiarato il presidente Alberto Cirio a conclusione della tappa di Torino di “Piemonte Cuore d’Europa”, svoltasi nella Sala della Trasparenza del Palazzo della Regione e in diretta streaming su https://piemonte2021-2027.eu

E’ così terminato il roadshow che la Regione ha voluto organizzare per condividere con i rappresentanti del mondo economico, sociale e istituzionale di tutte le province i documenti di lavoro che delineano le priorità su cui concentrare le risorse in arrivo nei prossimi anni dall’Europa: dai fondi del Recovery Plan, per i quali è stato presentato un piano del valore di 13 miliardi di euro, alla prossima programmazione dei fondi europei 2021-2027, che avrà un valore di quasi 4 miliardi di euro (circa un miliardo in più rispetto al passato). Una programmazione che si concentrerà su 5 obiettivi: un Piemonte più intelligente e competitivo, più verde e sostenibile, più connesso, più sociale e inclusivo, più vicino ai cittadini.

Tra i temi evidenziati dai rappresentanti delle istituzioni, delle varie categorie economiche, dei sindacati e dalle numerose istituzioni (tra i partecipanti il prefetto Claudio Palomba, il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia, la sindaca di Torino e della Città metropolitana Chiara Appendino, il presidente della Camera di Commercio Dario Gallina e della Fondazione CRT Giovanni Quaglia, il segretario generale della Compagnia di San Paolo Alberto Anfossi, il direttore dell’Unione Industriale Angelo Cappetti, i rettori dell’Università e del Politecnico di Torino Stefano Geuna e Guido Saracco) l’individuazione di pochi ma grandi progetti capaci di generare competitività e occupazione con particolare riguardo alla filiera dell’innovazione, la redazione di bandi calibrati sulle esigenze dei destinatari per facilitarne l’accesso, l’utilizzo veloce delle risorse a disposizione come strategia basilare per colmare il divario con gli altri Paesi, la creazione dei distretti del commercio, l’investimento sull’istruzione e sulla formazione professionale in quanto chiavi di volta per la riconversione delle imprese e la coesione sociale, il recupero delle aree dismesse, lo sviluppo della digitalizzazione per favorirne l’attrattività e la sostenibilità. Tra i progetti prioritari il Parco della Salute, il Manufacturing Center e la Città dell’Aerospazio di Torino, la Città della Scienza di Grugliasco. Senza dimenticare la semplificazione amministrativa, il contrasto al dissesto ideogeologico, l’attenzione alla qualità della vita nelle zone di montagna.

“Entro fine marzo avremo consolidato il documento che arriverà al premier Draghi – ha aggiunto il Presidente – e che scriveremo dopo essere andati nelle varie province con un’iniziativa che ha rappresentato un momento di concertazione per fare in modo che i documenti non vengano scritti in un palazzo o in un ministero, ma sui territori. Trasmetteremo le istanze che sono pervenute e, Covid o non Covid, andremo avanti senza perdere neanche un minuto su questi strumenti di ripartenza economica e sociale. Potremo però ripartire davvero quando saremo tutti vaccinati. La pandemia non ci deve fermare nel programmare la ripresa del Piemonte. Ma nulla ha senso se non ci vacciniamo, perché vincerà la sfida del futuro chi vaccinerà prima i propri cittadini. Il Piemonte è virtuoso, ai vertici nel rapporto residenti/vaccinati, ma lo fa in base alle dosi che ha”.

Il presidente Cirio ha poi evidenziato come questo sia un momento storico, perché si stanno definendo le linee di indirizzo per lo sviluppo dei prossimi 10 anni: “Abbiamo a disposizione cifre che non vedremo mai più e che ci permetteranno di favorire lo sviluppo del sistema produttivo e infrastrutturale. Ma saremo competitivi solo se sapremo individuare e condividere progetti con immediate ricadute sul territorio, oltre a investire sull’istruzione e sulla formazione professionale. Sono certo che se porteremo al presidente Draghi un documento del Piemonte, e non solo della Regione, daremo alla nostra voce più forza. Importante sarà anche poter applicare il cosiddetto ‘Modello Genova’ per le opere pubbliche, perché, senza abbassare di un centimetro l’attenzione verso la legalità, abbiamo bisogno di regole veloci e facili da applicare”.

Infine, riassumendo le richieste più ricorrenti pervenute dai partecipanti agli incontri sul territorio, il presidente Cirio ha messo l’accento sul fatto che “il Piemonte è una terra che patisce anni di isolamento ed ha sete di infrastrutture, di autostrade, di metropolitane, di collegamenti ferroviari da costruire o da terminare. Ce ne sono in ogni provincia. Per questo non appena avremo disponibilità dei primi fondi partiremo con le opere mancanti di accompagnamento alla Torino-Lione, la Novara-Vercelli, la Pedemontana, il collegamento con la Svizzera, il completamento del Tenda da una parte e il collegamento con la Liguria dall’altra, alle quali voglio unire un grande sistema di opere per il turismo outdoor, dalla ciclopedonalizzazione del lago Maggiore all’utilizzo delle tratte ferroviarie abbandonate da anni per farne piste ciclabili e consentire così al Piemonte di diventare una regione modello per questo tipo di offerta”.

Ad affiancare il presidente Cirio si sono succeduti il vicepresidente della Regione Fabio Carosso e gli assessori Andrea Tronzano, Elena Chiorino, Fabrizio Ricca e Maurizio Marrone, che hanno parlato dell’importanza dell’ascolto dei territori in un momento così importante, della necessità che le azioni politiche siano perfettamente integrate tra loro senza esclusioni e riportando al centro il ruolo della famiglia, del lavoro – in particolare quello femminile -, della formazione con strumenti come le Academy, che favoriscano l’incontro tra la formazione e le esigenze delle imprese.

I cinque obiettivi della programmazione dei fondi strutturali

Piemonte più intelligente

Sviluppare innovazione e competitività del sistema produttivo con attenzione alle pmi partendo dalle filiere manifatturiere tradizionali

Diffusione di tecnologie digitali e servizi digitali

Digitalizzazione per cittadini, pubblica amministrazione, imprese, trasporti

Rafforzamento dei processi di crescita e competitività delle pmi

Formazione

Mobilità sostenibile, nuovi vettori energetici, idrogeno

Banda ultralarga

Piemonte più verde

Infrastrutture verdi in ambiente urbano e periurbano

Efficientamento energetico del patrimonio edilizio pubblico

Sviluppo di reti, strutture e impianti di stoccaggio dell’energia

Supporto alla produzione di energie rinnovabili

Adattamento ai cambiamenti climatici, prevenzione dei rischi e resilienza alle catastrofi

Economia circolare

Gestione forestale sostenibile

Gestione sostenibile delle risorse idriche e riduzione degli inquinanti

Rafforzamento della biodiversità

Tutela del paesaggio e tutela del suolo

Miglioramento qualità dell’aria attraverso mobilità urbana sostenibile e ciclabilità

Piemonte più connesso

Sviluppo della logistica come comparto strategico

Potenziare ed ammodernare i sistemi di trasporto su ferro

Sviluppare l’intermodalità

Sviluppo di reti ciclabili

Trasformazione digitale della logistica

Piemonte più sociale

Rafforzamento ed adeguamento dei percorsi formativi a tutti i livelli con potenziamento di servizi individualizzati

Academy verticali, Itse Ifts, alta formazione

Inserimenti lavorativi con tirocini ed apprendistato

Formazione continua legata alle esigenze di riqualificazione delle imprese o di riconversione produttiva

Sostegno all’imprenditorialità, al lavoro autonomo e alla creazione d’impresa

Sostegno alla partecipazione delle donne al mercato del lavoro

Favorire l’accesso ai servizi per l’infanzia e minori e per le famiglie vulnerabili

Contrasto alla dispersione scolastica

Misure a sostegno della natalità

Consolidamento ed informatizzazione centri per l’impiego e servizi sociali

Sostegno al turismo, al patrimonio culturale e paesaggistico, al percorso di valorizzazione delle residenze reali

Sostegno allo sport, alla qualificazione degli impianti sportivi

Piemonte più vicino ai cittadini

Rafforzamento della capacità amministrativa

Rilancio delle periferie

Rigenerazione urbana

Città a misura dei cittadini:verde,sostenibile,vicina, solidale e partecipata

Progettazione integrata di area con ampia concertazione per aree omogenee

Superamento del digital divide

Sviluppo aree interne

Attenzione alle città medie

Maggiori informazioni su https://piemonte2021-2027.eu

Intesa Sanpaolo lancia Motore Italia, piano di finanziamenti per le piccole e medie imprese

E’ partito da da Torino il ciclo di webinar della Direzione Regionale Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta di Intesa Sanpaolo

L’iniziativa è organizzata per presentare alle imprese del nord ovest Motore Italia, il nuovo programma strategico di finanziamenti e iniziative rivolte alle piccole e medie imprese italiane.

L’obiettivo è di permettere loro di superare la fase di difficoltà causata dalla crisi pandemica e rilanciarsi attraverso nuovi progetti di sviluppo e crescita. Il piano prevede un plafond nazionale di 50 miliardi di euro e mette a disposizione circa 5,3 miliardi di nuovo credito per le imprese delle tre regioni.

Nel 2020 e fino al mese di febbraio del 2021, nelle tre regioni le aziende hanno  ottenuto  finanziamenti a medio-lungo termine, compresi gli interventi per il Covid-19, per circa 3,5 miliardi di euro. Alle imprese sono state concesse oltre 40.000 moratorie per un debito residuo di 5,8 miliardi e favorito ad oggi  un centinaio di accordi regionali di filiera.

 

Vertenza ex Framar, l’intervento di Berutti e Iaretti

VERTENZA EX FRAMAR DI GAMINELLA, MERCOLEDI’ INCONTRO IN COMUNE A MOMBELLO. INTANTO IL SENATORE BERUTTI SCRIVE A GIORGETTI E IARETTI (MPP) ANNUNCIA: “UNA RETE DI CONSIGLIERI E GRUPPI CONSIGLIARI PRESENTERA’ UN ORDINE DEL GIORNO IN TUTTO IL PIEMONTE A SOSTEGNO DI LAVORATORI E COMUNE PER EVITARE UN ALTRO ‘CASO BAULI’

La crisi occupazionale dell’ex Framar, oggi della Freudenberg Home and Cleaning Solutions (FHCS) Mombello Monferrato con il trasferimento a Monselice in Provincia di Padova conseguente alla chiusura che avverrà entro il 31 dicembre di quest’anno non cessa di avere eco in tutta la Valcerrina. Mercoledì 24, alle 9, in municipio a Mombello Monferrato, il sindaco Augusto Cavallo ed il presidente dell’Unione dei Comuni della Valcerrina, Fabio Olivero incontreranno le organizzazioni sindacali in una riunione a porte chiuse per definire le strategie da attuare. Intanto il senatore Massimo Berutti (Cambiamo) scritto una lettera al ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti chiedendogli di ‘dare corso ad un tavolo, eventualmente in prima battuta informale per poter mettere in campo soluzioni concrete a salvaguardia del lavoro e a sostegno dell’imprenditoria”. Il sostegno ai lavoratori dell’azienda di Gaminella e la solidarietà con l’amministrazione comunale di Mombello Monferrato, avvisata soltanto a decisioni ormai prese, sono contenuti in una proposta di ordine del giorno che il consigliere Massimo Iaretti ha presentato, con richiesta di discussione urgente, al Consiglio dell’Unione dei Comuni della Valcerrina ed il gruppo consigliare di Progetto Villamiroglio MPP ha depositato invece a Villamiroglio. Nel documento viene evidenziata l’enorme ricaduta negativa che avrebbe sull’intera Valle la decisione di chiusura dello stabilimento, se portata a termine e viene sottolineata ‘la volontà di attivare tutti gli attori istituzionali al fine di scongiurare le paventateconseguenze, sia a livello regionale, sia a livello statale, in particolare il Ministero dello Sviluppo Economico, al fine di valutare la possibilità di creare condizioni affinché l’azienda riveda la propria posizione, o quanto meno la modifichi, in modo tale da scongiurare tale

chiusura, attraverso un confronto diretto presso lo stesso Dicastero tra Proprietà, gli Enti Locali territoriali, Regione Piemonte, Provincia di Alessandria, Comune di Mombello Monferrato, Comuni della Valcerrina interessati dalla ricaduta negativa sotto l’aspetto occupazionale, le Organizzazioni Sindacali e la Rappresentanza dei Lavoratori dello

stabilimento di Mombello Monferrato interessati dalla ricaduta negativa sotto l’aspetto occupazionale, Organizzazioni Sindacali, rappresentanza dei Lavoratori dello Stabilimento di Mombello Monferrato. “A Mombello si sta verificando qualcosa di simile quello che è accaduto a Villanova Monferrato con l’ex Bistefani, dove la Bauli ha acquisito i marchi ex Bistefani, assicurando in un primo tempo l’occupazione, poi ha trasferito le linee di produzione altrove. E qui il film si ripete – dicono Massimo Iaretti ed Emiliano Racca, promotori dell’iniziativa – per questo abbiamo chiesto la solidarietà anche di altri consiglieri comunali e gruppi consigliari in aree esterne alla Valcerrina, come San Giorgio Monferrato, Giarole, Morsasco, Cassano Spinola, Chieri, Tortona, unendoci così in rete per fare sentire più forte la nostra voce ed evitare che simili comportamenti possano ripetersi ulteriormente, impoverendo il nostro tessuto socio-economico regionale, già duramente provato”.

Vino, Confagricoltura: fondi straordinari per risollevare il settore

“La Commissione europea deve farsi carico delle conseguenze economiche sul settore agricolo determinate dalle misure di contenimento per la terza ondata della pandemia. Occorre mobilitare fondi straordinari a livello europeo”.

 

E’ la richiesta avanzata dal presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, che evidenzia come per alcune produzioni – è il caso del vino – la situazione di mercato sia addirittura peggiorata rispetto allo scorso anno.
Nell’ultimo rapporto sul commercio estero da gennaio-novembre 2020, la Commissione ha rilevato che l’export di vini è stato penalizzato dall’emergenza sanitaria, con una contrazione delle vendite nell’ordine di 1,3 miliardi di euro sullo stesso periodo del 2019.
Le difficoltà del settore in Italia sono evidenziate dai dati del Mipaaf, che indicano, alla fine dello scorso mese di gennaio, giacenze di vino per 61 milioni di ettolitri, con un aumento del 3,6% sul 2020.
Situazioni analoghe si registrano anche negli altri Stati membri grandi produttori di vini: in Spagna, ad esempio, le giacenze a fine gennaio si attestavano a più di 82 milioni di ettolitri.
“In questo scenario, è indispensabile riproporre quest’anno le misure di distillazione, ma con un compenso adeguato per i produttori” sollecita il presidente di Confagricoltura Alessandria, Luca Brondelli.
“Il ministro spagnolo ha annunciato la richiesta di un intervento finanziario straordinario sul bilancio dell’Unione, in occasione del Consiglio Agricoltura in programma il 22 e 23 marzo. Siamo certi che non mancherà il sostegno dell’Italia, per dare più forza e incisività alla richiesta” conclude Brondelli.
Confagricoltura ricorda che, secondo gli ultimi dati ISMEA, a causa delle limitazioni del canale HoReCa, nei primi dieci mesi del 2020 anche le esportazioni sono diminuite del 3,4% sullo stesso periodo del 2019, con una perdita di 5,11 miliardi di euro. E i prezzi fanno registrare una contrazione del 7,5%.

Il settore edile al tempo del Covid

Intervista al Presidente dei Giovani Imprenditori Edili dell’ANCE Piemonte e Valle d’Aosta, Architetto Andrea Cavallari

 

“Quando abbiamo chiuso i cantieri edili nel marzo 2020 – spiega l’architetto Andrea Cavallari, Presidente dei Giovani ImprenditoriEdili dell’ANCE Piemonte e Valle d’Aosta – la nostra Associazione si è sin da subito attivata per tutelare al meglio i dipendenti appartenenti al settore edile e per poter poi riaprire in assoluta sicurezza. Le imprese hanno, così, dovuto adattare e in alcuni casi rifare i loro DVR (Documenti  di Valutazione Rischi), e si sono spesso trovate di fronte a evidenti difficoltà nel reperimento dei dispositivi di sicurezza e di protezione individuali. A questo si è aggiunta la necessità di adeguare gli spazi interni ai cantieri, aumentando il distanziamento tra gli operai al fine di permettere lo svolgimento delle attività lavorative in sicurezza, seppur con non poche difficoltà e con evidenti rallentamenti della produttività.

Garantire il distanziamento tra gli operai ha richiesto una dilatazione dei tempi di esecuzione dei lavori stessi, in quanto in campo edilizio molto spesso più soggetti sono impegnati in uno spazio ristretto, compiendo operazioni a catena, in situazioni di vicinanza, che mal si conciliavano e si conciliano con le norme di distanziamento imposte dalla pandemia”.

“Dopo il primo lockdown – aggiunge l’architetto Andrea Cavallari – attraverso indagini campione interne dell’ANCE  Piemonte abbiamo riscontrato all’interno delle imprese associate le seguenti criticità: il 76,4% ha incontrato una difficoltà nella copertura dei costi aggiuntivi per la sicurezza; il 63,9% ha registrato un calo nella produzione; il 62,3,% l’impossibilità di fornire la formazione di base ai neoassunti; il 45% ha riscontrato la complessità nell’applicazione delle misure per l’accesso ai cantieri; il 41,7%difficoltà nel gestire il rispetto delle distanze interpersonali nelle attività lavorative e il 34,7% per cento problematiche nell’approvvigionamento  delle forniture”.

“Per quasi l’80 per cento delle imprese – precisa l’architetto Andrea Cavallari – il problema principale riguarda i costisostenuti a seguito dell’introduzione delle misure di protezione per ridurre il rischio di contagio da Covid . Abbiamo più volte ribadito la necessità del riconoscimento dei costi Covid a carico delle imprese, vale a dire dei costi delle attrezzature che sono state necessarie all’adeguamento degli spazi del cantieri ( quali l’ingresso contingentato e la rinegoziazione degli spazi) e i costi lievitati dell’affitto dei container per il personale del cantiere. Soprattutto è stata da noi ribadita la necessità di un riconoscimento di quei costi corrispondenti al rallentamento riscontrato nella produttività, dal lockdown in poi”.

“Sicuramente – afferma l’architetto Cavallari – abbiamo potuto riscontrare un dialogo proficuo con la Regione Piemonte che ha adeguato il prezzario regionale, in modo tale da contenere una sezione capace di tener conto delle misure di sicurezza legate ai dispositivi di sicurezza anti Covid, secondi le disposizioni previste dal DPCM del 17 maggio 2020. Certamente questo fatto ha dato un po’ di sollievo alle imprese edili nel campo dei lavori pubblici. Nel contesto privato, invece, si notano ancora delle sofferenze. I problemi maggiori sono stati riscontrati nelle difficoltà di far comprendere alle committenze private l’importanza di riconoscere alle imprese quei costi connessi al protrarsi dei tempi delle attività di lavoro. L’allungamento dei tempi di esecuzione delle opere e il rallentamento della produzione, al fine di garantire lo svolgimento delle attività, comporta certamente un incremento considerevole dei costi fissi che un’impresa è chiamata a sostenere, al fine di poter proseguire lo svolgimento delle attività di cantiere, secondo le nuove modalità  imposte dalla normativa in questo periodo di pandemia, aspetto questo certamente rilevante e non di poco conto, molte volte sottovalutato dai Privati”.

“Il problema del rallentamento della produzione – spiega l’architetto Andrea Cavallari – ha giocato certamente un ruolo cruciale e ha inflitto un duro colpo alle imprese del settore, già fortemente in crisi nei tempi antecedenti al Covid; tuttavia le ultime misure messe in campo dallo Stato riguardo al Superbonuse alla Politica Europea sul tema dei Fondi e FinanziamentiEuropei, connessi al documento della Next Generation UE,sembrano oggi aprire uno spiraglio ottimistico su questa situazione e paiono far intravedere una ripresa nel settore edile rispetto ai periodi bui precedenti. I finanziamenti sono, infatti, un tassello fondante nel rilancio del nostro settore e del nostro Paese; per troppo tempo questo aspetto ci è stato calato dall’alto e lo abbiamo subito con ricadute devastanti sui nostri territori e con l’immobilismo. Siamo consapevoli, oggi più che mai, che la complessità risiede nel vero e proprio atto di “cantierizzazione” della risorsa a disposizione che è esistente ed è concreta. Serve passare dalla programmazione di bandi standard a programmazioni calzate sui nostri territori, che ci permettano concretamente di utilizzare i finanziamenti  a disposizione e, per fare ciò, occorre una burocrazia sicuramente più snella. Siamo consapevoli inoltre del grande sforzo che si deve compiere, ma è un passo assolutamente necessario, perché un Paese con i cantieri bloccati, le aree urbane in degrado e i territori in dissesto, è un Paese malato, un Paese che cancella a noi giovani la prospettiva di un futuro”.

“Auspichiamo – aggiunge l’architetto Andrea Cavallari – una programmazione delle risorse stanziate dall’Unione Europea e che avverrà tanto a livello regionale, quanto su scala maggiore, anche a livello nazionale. Si tratterà di una grande sfida che le nostre imprese edili dovranno essere capaci di raccogliere per il futuro, per poter attivare investimenti, sicuramente attratti anche da nuove opere infrastrutturali a livello territoriale. Siamo consapevoli inoltre che interventi infrastrutturali complessi e reticolari avranno la forza di generare interventi puntuali, secondo la logica dell'”investimento chiama investimento “. Ben esplicativo a tal proposito risulta il caso della TAV, che sebbene osteggiata per anni, e seppur ancora in fase di ultimazione, ha già attratto importanti investimenti in Piemonte, non ultimo la Italvolt, la più grande fabbrica di batterie del mondo”.

“Le imprese edili – conclude l’architetto Andrea Cavallari – stanno facendo attualmente una scommessa sul futuro, proprio sulla base dell’impiego ottimale dei finanziamenti europei e sulla proroga dei meccanismi di Bonus, auspicando nel contempo uno snellimento della burocratizzazione, elemento imprescindibile per rilanciare il settore delle costruzioni e l’economia del Paese, attuando una rigenerazione del tessuto urbano metropolitano che guarda allo sviluppo sostenibile”.

Mara Martellotta 

Il protocollo Blockchain a Parlaconme

Al centro della trasmissione di oggi, su Radiovidanetwork, alle 18 condotta da Simona Riccio

Il protocollo Blockchain sarà al centro della trasmissione PARLACONME, in onda oggi pomeriggio alle 18 sulla Radio web Radiovidanetwork e condotta dall’Agrifood & Organic Specialist Simona Riccio.

A parlarne con la conduttrice, durante questo appuntamento di approfondimento radiofonico settimanale, sarà l’esperto William Nonnis, programmatore e tecnico informatico, da diciotto anni al Ministero della Difesa in qualità di Full Stack e Blockchain Developer.
La Blockchain, ancor prima di essere una tecnologia, rappresenta una rivoluzione sociale, molto impattante sulla nostra quotidianità. Da molti è stata definita come il nuovo volto di Internet o una sorta di macchina della verità, ma in realtà rappresenta un registro distribuito delle transazioni, liberamente accessibile e basato sul consenso che viene stipulato tra i partecipanti della stessa rete. La Blockchain può essere, infatti, considerata come una sottofamiglia di tecnologie, anzi un insieme di tecnologie, in cui il registro è strutturato alla stregua di una catena di blocchi contenenti le transazioni, il cui consenso è distribuito su tutti i nodi della rete, che possono partecipare al processo di validazione delle transazioni da includere nel registro medesimo. La rivoluzione della Blockchain è nata a partire dal mondo delle criptovalute e da quello Bitcoin, ma presenta molteplici applicazioni, non soltanto dal punto di visto finanziario, alcune delle quali ancora da esplorare.
Nel corso della trasmissione si parlerà del ruolo che essa ha assunto all’interno di un rapporto di fiducia tra soggetti e della sua immutabilità, nonché del fatto che, grazie ad un suo uso corretto, sia possibile evitare qualsiasi tipo di manipolazione.
La Blockchain trova anche applicazione nel campo dell’agricoltura e, durante la trasmissione, si parlerà della sua applicazione nei campi, per tracciare la vita di un pomodoro.
Per seguire la trasmissione ci si può collegare al sito www.vidanetwork.it oppure scaricare la app ufficiale Radio Vida Network gratuitamente per Ios e Android o su speaker Alexa e Google Home.
Replica il giorno successivo venerdì alle ore 9 e il sabato mattina della settimana successiva alle ore 11.30.

Mara Martellotta