ECONOMIA- Pagina 334

Prosperità e carbone

IL PUNTASPILLI di Luca Martina 

 

Negli ultimi mesi è forte la sensazione che la Cina abbia deciso di riportare sotto il controllo statale molti comportamenti sociali ed attività economiche.

 

Lo scorso maggio era stato aumentato a tre il numero massimo di figli concesso alle famiglie cinesi, dopo essere stato elevato a due nel 2016, senza peraltro grandi risultati sulle nuove nascite.

 

Nei mesi successivi i fuochi d’artificio erano continuati.

 

A fine agosto il governo aveva annunciato il divieto per i minorenni di dedicare ai giochi elettronici più di tre ore la settimana: il giovedì, il venerdì e il sabato, dalle 20 alle 21.

 

L’agenzia di informazione governativa, la Xinhua, si era subito affrettata a precisare come questa misura volesse “proteggere la salute fisica e mentale dei giovani in un’era di grande rinnovamento della nazione”.

 

Già nel 2019 era stata introdotta una limitazione, a un’ora e mezza al giorno (tre durante le vacanze), ma evidentemente questo non era più ritenuto essere sufficiente per preservare l’integrità delle giovani generazioni.

 

Erano seguite, poi, le azioni decise nei confronti dei giganti della tecnologia cinese (in quanto fonti di eccessivo arricchimento personale e strategiche per il futuro del Paese) e del settore dell’educazione (ritenuta troppo costosa ed elitaria se lasciata nelle mani dell’iniziativa privata).

 

La matrice comune di tutte queste iniziative si può ricondurre allo slogan lanciato da Xi Jinping già nel 2017 ma diventato di dominio pubblico, ripetuto ossessivamente ad ogni uscita pubblica, solo nell’ultimo anno: “Prosperità Comune”, la vera e propria stella polare che deve guidare la navigazione della Repubblica Popolare Cinese.

 

Questa nuova linea strategica dovrà condurre a una forte riduzione delle disuguaglianze nella distribuzione della ricchezza, anche tra le diverse regioni del Paese, e rappresenta una chiara rottura con il “Socialismo con caratteristiche cinesi” introdotto e diffuso da Deng Xiaoping.

 

Il leader indiscusso del Paese tra il 1978 ed il 1992, ricordato in occidente per i tragici fatti di piazza Tienanmen, è stato anche colui che ha portato la Cina ad aprirsi alle riforme “capitaliste” su proprietà privata (promuovendo la decollettivizzazione della terra e di fatto abolendo le comuni) ed impresa, sull’onda del “lasciate che qualcuno possa diventare ricco affinché poi ad arricchirsi sia tutto il Paese”.

 

Per Deng il perseguimento del fine ultimo della “Prosperità comune” era un obiettivo di lungo termine da raggiungere attraverso la privatizzazione di un’ampia parte dell’economia e la contemporanea creazione di una solida classe media.

 

Il risultato è stato quello di una Cina che si è presentata al nuovo millennio più aperta nei confronti del mondo e forte economicamente ma con enormi squilibri interni.

 

L’era inaugurata da Xi dal suo insediamento, nel 2013, è quella di un Paese che vuole elevare la qualità della vita del maggior numero possibile di cinesi, anche a discapito della sua crescita economica (non a caso ridimensionatasi nell’ultimo decennio).

 

Il messaggio è stato annunciato negli ultimi anni a chiare lettere pur se accompagnato dalla rassicurazione che ciò non significa certo “uccidere i ricchi per aiutare i poveri”, come ha ricordato recentemente Han Wenxiu, un alto ufficiale del partito.

 

Si tratta di ridurre drasticamente i privilegi dei più abbienti (ma senza porre a rischio l’esistenza delle loro attività imprenditoriali) e di investire con decisione nei servizi pubblici rendendoli accessibili per tutti.

 

Il costo di un simile cambiamento di rotta era ben chiaro alla dirigenza del partito e non a caso il governo ha alternato l’utilizzo del bastone, nei confronti delle grandi imprese private, con quello della carota, sottolineando la loro importanza ma anche la necessità che contribuiscano con più generosità alla crescita della società e del Paese.

 

Questo “incoraggiamento” ha portato, secondo quanto riportato dall’agenzia di informazione statunitense Bloomberg, ben 73 società cinesi quotate in borsa ad annunciare un loro contributo finanziario volontario alla “Prosperità Comune”.

 

Tra le aziende più attive e generose ci sono state quelle tecnologiche, le più penalizzate dal nuovo corso: Tencent investirà in progetti legati alla “Prosperità Comune” 50 miliardi di Reminbi (pari a 6,5 miliardi di euro) e Alibaba più del doppio.

 

A loro volta i fondatori di Xiaomi (cellulari e prodotti avanzati dell’elettronica di consumo) e Meituan (il più grande operatore cinese delle consegne a domicilio) hanno donato privatamente oltre 10 miliardi di Reminbi (1,3 miliardi di euro) in azioni delle loro società.

 

Il risultato finale dovrebbe essere quello di portare ad una maggiore “prosperità”, con una distribuzione della ricchezza più equilibrata ed un aumento massiccio della classe media.

 

Sono queste ultime le aree dove è stato più evidente il fallimento di Deng, in grado di fare crescere enormemente le dimensioni economiche del Paese a vantaggio, però, solo di una ristretta cerchia di super-ricchi.

 

La critica appare a noi occidentali forse troppo dura ed ingenerosa; sotto Deng vi è stata una importante riduzione della povertà (grazie ad una accelerata industrializzazione ed urbanizzazione della popolazione) e la classe media, quasi inesistente all’inizio del suo mandato, annovera ora circa mezzo miliardo di persone.

 

Malgrado ciò è indubbio che molto resta da fare.

 

Va ricordato, infatti, che in Cina esistono ancora 600 milioni di persone (su un totale di 1,4 miliardi) che vivono con meno di 1.000 Reminbi (130 euro) al mese e che rappresentano un perenne rischio alla sua stabilità sociale.

 

Alla gestione di Deng, Xi imputa anche una crescita endemica della corruzione e, sin dall’inizio del suo mandato, per combatterla, ha punito o epurato, secondo i dati ufficiali, più di quattro milioni di membri del partito.

 

La Prosperità Comune è inoltre così importante da giustificare deroghe (o passi indietro) a quanto sembrava già avviato e definito.

 

E’ il caso della produzione di energia dove, dopo avere pianificato la loro riduzione, la Cina ha annunciato nei giorni scorsi di volere costruire nuove, più efficienti, centrali a carbone, spostando in avanti gli obiettivi legati alla riduzione di emissioni inquinanti e allontanando così le speranze di un accordo globale al prossimo COP26 (la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici ) che si terrà a Glasgow a fine ottobre.

 

Il carbone ha avuto un improvviso risveglio a causa dell’aumento di prezzo del petrolio e, a peggiorare le cose, c’è stato l’anno scorso il bando della Cina alle importazioni di carbone dall’Australia, quale ritorsione per una disputa che andava dalla critiche ricevute sulla gestione dell’esplosione della pandemia, alla sempre più netta scelta di campo occidentale (con l’adesione al QUAD con USA, India e Giappone) di Canberra.

Questa scelta si è trasformata in un clamoroso autogol: la dipendenza della Cina dal carbone è ancora elevata e le forniture, dal Kazakhstan, devono percorrere ben 30 giorni in mare (con costi elevatissimi) prima di arrivare a destinazione.

 

Il Natale che si sta avvicinando farà contenti, con i suoi regali, molti bravi bambini, pur con le difficoltà legate alla pressoché certa congestione delle consegne, ma anche i più monelli potrebbero essere, per una volta, soddisfatti di ricevere qualche chilo di nero, preziosissimo, carbone.

Come progettare architetture con approccio olistico e sensibile

La rivista di architettura THE PLAN ha organizzato, presso la sede del Museo Nazionale dell’Automobile, un seminario di architettura in presenza, gratuito e con rilascio di 4 Crediti Formativi Professionali per gli Architetti. L’appuntamento fa parte di un ciclo di incontri che la testata sta organizzando in tutta Italia sul tema “L’Architettura che verrà”.

Ospiti della giornata saranno l’arch. Giancarlo Floridi, fondatore dello studio OnSite con base a Milano, e l’arch. Peter Jaeger, fondatore di Peter Jaeger Architetti a Torino. L’incontro sarà moderato dall’arch. Lorena Alessio dello studio laa, anch’esso di Torino.

La partecipazione è gratuita ma si richiede l’iscrizione online tramite seguente link:

www.theplan.it/whats_on/progettare-architetture-con-un-approccio-olistico-e-sensibile

19 ottobre, ore 14.30-18.30

MAUTO

Corso Unità d’Italia 40

Comprensione interculturale e leadership: i giovani di Aiesec

Caro direttore,

AIESEC è la più grande organizzazione giovanile al mondo, presente in più di 100 Paesi e territori e gestita interamente da ragazzi di età compresa tra i 18 e i 30 anni. Il suo obiettivo, sin dal 1948, è quello di favorire la comprensione interculturale e sviluppare il potenziale e la leadership nei giovani, perché possano creare un futuro migliore per loro stessi e per la società.

In particolare, per realizzare questo obiettivo offriamo ai giovani esperienze di tirocinio all’estero chiamate “Global Talent”.

 

I progetti Global Talent consistono in tirocini presso aziende o start up, e in essi i giovani hanno la possibilità di mettere finalmente in pratica le conoscenze teoriche acquisite grazie allo studio universitario, nonché sviluppare le proprie soft skills imparando sul campo.

Queste esperienze si svolgono all’estero per molteplici motivi, quali: inserire i giovani in ambienti diversi dalla propria zona di comfort e abituarli ad affrontare realtà nuove, permettere loro di costruirsi un network internazionale, sviluppare le proprie competenze linguistiche ed imparare metodologie di lavoro diverse da quelle italiane.

 

Tutti i progetti rispettano totalmente le norme sanitarie anti Covid-19, e per assicurarci ulteriormente la sicurezza dei ragazzi che decidono di partire con noi, offriamo solo opportunità circoscritte al territorio europeo.

I progetti sono nell’ambito di ingegneria, informatica, business e finance, ed hanno durata variabile: possono essere di tipo Short (dalle 6 alle 12 settimane) per chi ancora non ha esperienza lavorativa, oppure Medium/Long (dalle 13 settimane fino a un anno e mezzo) per chi ha esperienza lavorativa o un livello di studi già avanzato.

Le aziende con cui collaboriamo aprono delle posizioni in diversi periodi dell’anno, ragion per cui è possibile esprimere una preferenza sul periodo di partenza, grazie alla quale la nostra Area Tirocini potrà aiutare i ragazzi interessati a trovare il progetto più adatto a loro. Nel caso di tirocini Short, il costo di adesione all’esperienza include l’alloggio per l’intera durata del progetto ed è di €425; nel caso di tirocini Medium/Long, l’alloggio non è coperto ma viene garantito uno stipendio che possa coprirne le spese, e il costo per aderire all’iniziativa è di €460. Essendo AIESEC una no-profit, in entrambi i casi il costo di adesione viene reinvestito nei progetti stessi per garantire un continuo aumento di qualità e quantità delle opportunità che offriamo.


Se siete interessati a conoscere i nostri progetti o a saperne di più, vi invitiamo a lasciare il vostro contatto al link bit.ly/oGTa-Contacts, per ricevere il supporto della nostra Area Tirocini, che vi aiuterà a stilare il vostro Curriculum Vitae e a intraprendere il processo di candidatura e selezione per i progetti.

AIESEC

A Travel for business la menzione speciale “Crescita Culturale della collettività”

Ha ricevuto la menzione speciale “Crescita culturale della collettività” Travel for Business, la prima piattaforma multimedia nella fornitura di soluzioni, informazioni e servizi di consulenza nel Business Travel e Mobility Management Aziendale.

I suoi servizi includono percorsi di formazione professionale attraverso la propria Academy, il periodico magazine specializzato nelle trasferte e viaggi di affari, e un approccio approfondito alla ricerca e all’analisi di soluzioni di viaggio.
Questa menzione speciale rientra all’interno del Premio AIF ( Associazione Italiana Formatori), giunto alla sua sesta edizione.
Menzione speciale Presidente di giuria per la “Crescita culturale della collettività” a Antonella Parigi. La decisione di attribuire questa menzione speciale è stata presa nell’ambito della valutazione di vari criteri incentrati sul tema della Sostenibilità, intesa nella più ampia accezione del termine come formativa, organizzativa, ecologica e in riferimento ai molteplici sviluppi che ne sono legati.
La cerimonia di premiazione si è tenuta presso la Sala Bobbio del palazzo Ex Curia Maxima il 14 ottobre scorso, in collaborazione con Unindustria Reggio Emilia, alla presenza del direttivo AIF e delle importanti giurie indipendenti delle otto aree tematiche, oltre a dirigenti d’azienda e alla stampa.
“Siamo onorati – spiega Rosemarie Caglia, Ceo di “Travel for Business” – di questo premio, che dimostra la dedizione di Travel for Business nei confronti delle tematiche della mobilità sostenibile e della collettività, capace di concretizzarsi attraverso lo sviluppo di percorsi formativi, di consulenza e di condivisione con la propria community, oltre che nell’impegno costante nell’assistenza nei confronti delle aziende sulle questioni che risultano centrali per la Comunità”.
La menzione riconosce i valori fondamentali di questa iniziativa, quali la capacità di aver fatto partecipare a un progetto comune aziende diverse e di svariate dimensioni, appartenenti a settori e ambienti stimolanti e ricchi di opportunità, incidendo positivamente sugli spostamenti quotidiani dei dipendenti, oltre a ottenere soluzioni e benefici tangibili per la collettività e le imprese. Nella prima parte dell’attività il progetto ha coinvolto ben duemila dipendenti dell’area.
“L’impegno delle aziende verso la mobilità sostenibile – ha dichiarato Ivano Gallino, esperto di mobility Management e partner di Travel for business – non rappresenterà mai una moda passeggera. Costituisce, invece, un obbligo di responsabilità sia di tipo sociale sia normativo. La formazione, in questa fase, risulta fondamentale per raggiungere la piena consapevolezza sugli obblighi e sulle opportunità, e ha il compito di trasformare le buone intenzioni in azioni, la teoria in pratica”.
Travel for business è la prima piattaforma multimedia nella fornitura di soluzioni, informazioni e Service di consulenza nel Business travel e Mobility Management Aziendale, vantando un team di professionisti consulenti con oltre venti anni di esperienza maturata nel settore. Tra i suoi servizi i percorsi di formazione attraverso la propria Academy, il periodico-magazine specializzato nelle trasferte e viaggi d’affari, analisi e ricerca, e una dinamica piattaforma capace di offrire informazioni, consulenze e conoscenze.

Mara Martellotta

www.travelforbusiness.it

Al via la terza edizione di Ecommerce week

IL BOOM DELL’E-COMMERCE, OMNICANALITÀ E TRASFORMAZIONE DEI NEGOZI FISICI

Cresce l’e-commerce: quante delle aziende italiane sono pronte alla trasformazione digitale, a rivedere le loro organizzazioni, il modo di produrre e di vendere i loro prodotti?

Dal 18 al 22 ottobre torna la terza edizione di EcommerceWeek, organizzata dall’eCommerce Agency Jusan Network, conl’obiettivo di dirigere l’attenzione delle aziende (produttori e rivenditori), enti pubblici e privati, professionisti e Università su quelle che sono le nuove dinamiche del commercio online e fisico, sulle aspettative dei consumatori e sulle sfide del prossimo futuro.

Un percorso di 5 giornate con al loro interno dibattiti, confronti, analisi e formazione sulle novità più rilevanti in campo digital, e-commerce, retail digitale, marketing online e digital trasformation. Protagonisti Tech & Humans nei settori fashion, luxury, beauty, automotive, food&grocey e il Made in Italy nei contestiinternazionali.

Ecommerce Week, il più importante Virtual EcommerceSummit in Italia (a dimostrarlo sono i numeri di EcommerceWeek, che ad oggi conta: 2 Edizioni, 14 giornate di formazione gratuita, 52 corsi erogati, 65 Brand coinvolti, 60 Relatori, 50.000 persone formate durante le 2 edizioni, 320.000 visualizzazioni dei corsi) , offre un confronto diretto con gli esperti nazionali e internazionali sulla crescita inarrestabile dell’eCommerce, sulle strategie dei punti vendita fisici, sulle nuove abitudini dei consumatori, sull’utilizzodelle nuove tecnologie e sui benefici dell’intelligenza artificiale.

In Italia abbiamo raggiunto circa 28.5 milioni di acquirenti online e 23.7 milioni sono acquirenti omnichannel. Le ultime ricerche confermano che circa 20 milioni di italiani hanno fatto il loro ultimo acquisto online e i consumatori oggi si dichiarano più soddisfatti degli acquisti online che offline per questioni di semplicità di acquisto, velocità di consegna e convenienza economica.

L’eCommerce europeo ha registrato nel 2020 un volume di 757 miliardi di euro, nonostante circa il 70% dei rivenditori e dei grossisti non fosse preparato per la vendita online. Il canale e-commerce mantiene dei tassi di crescita decisamente elevati anche nel 2021, ma come preparare al meglio le aziende italiane per restare rilevanti e competitive sui mercati globali?

Per non essere travolti dall’ondata di trasformazione globale servono nuove competenze e bisogna ripensare alla governance, all’organizzazione, al controllo e ai processi di ogni azienda tenendo presente che il futuro sarà costruito su nuovi valori, nuove connessioni e nuovi pilastri afferma Samuele Camatari (nella foto) – CEO Jusan Network e Newesis, organizzatore di EcommerceWeek. Il digitale sta riconfigurando tutti i processi dalla produzione alla comunicazione e l’eCommerce conferma il suo ruolo centrale per la distribuzione e vendita.

All’EcommerceWeek si affronterà il tema dell’economia digitale, del carattere di inclusività che la tecnologia deve avere, di come migliorare le connessioni sul territorio nazionale e a livello mondo, di come creare servizi digitali sicuri e veloci, dell’importanza della cybersecurity per proteggere i servizi online e i dati, del ruolo fondamentale della digitalizzazione e dei processi di innovazione che devono rispettare un’etica è mettere al centro l’essere umano.

Ogni giornata sarà dedicata a un tema chiave dell’ecosistema eCommerce: strategia, strumenti, comunicazione, marketing e social media, vendite online e offline, marketplace, intelligenza artificiale, etica e sostenibilità.    

Una delle grandi sfide del presente è la riorganizzazione dei punti vendita fisici, mentre le sfide dei prossimi anni vedranno al centro la sostenibilità, il digital mindset e la digital innovation afferma Samuele Camatari. Il cambiamento delle abitudini dei consumatori richiede un rafforzamento della distribuzione digitale e omnicanale con la riprogettazione dei punti di vendita fisici e delle operation. Bisogna continuare a lavorare sugli analytics per poter rispondere più rapidamente ai bisogni del cliente, ottimizzare i processi e gli investimenti.  I negozi fisici non sono destinati a scomparire: l’omnicanalità e la pluralità di touch pointvanno a consolidare il rapporto con il consumatore. Per far ciò, devono essere ripensati in relazione al digitale puntando sull’empatia, sulla relazione fisica e su una nuova User Experience e Customer Value Proposition.

La sostenibilità e lo shopping etico sono destinati a diventare una preoccupazione per consumatori, produttori e rivenditori. E’ giunto il momento per tutti i rivenditori di guidare i processi di vendita in materia di etica partendo dalla catena di approvvigionamento. Leaziende devono inoltre anticipare le nuove tendenze esplorando nuove iniziative commerciali.

9 italiani su 10 preferiscono acquistare prodotti etici e sostenibili e circa il 41% sarebbe disposti a spendere, per questi, tra il 25% e il 50% in più. Oltre il 60% dei consumatori italiani valuta i brand anche in base a come operano i loro fornitori, mentre il 90% sarebbe disposto a pagare di più pur di avere la certezza che un prodotto è stato realizzato in modo etico. L’origine e la lavorazione etica dei prodotti è fondamentale per l’84% degli italiani, anche se circa il 26% ammette che questo è diventato un fattore rilevante solo nel corso dell’ultimo anno.

Nella 5 giorni dedicate all’eCommerce e alla trasformazione digitale, un importante spazio sarà dato alle persone e alla centralità dell’individuo in un contesto sempre più tecnologico. L’essere umano, creatore della tecnologia, sarà messo a confronto con le nuove frontiere dell’innovazione ed i nuovi spazi e mansioni nel mondo del lavoro. Vedremo come cambia il mondo del lavoro, quale sarà il ruolo della tecnologia e cosa aspettarci dal futuro.

Dal 18 al 22 ottobre durante la terza Edizione di EcommerceWeek verranno presentate le aspettative dei consumatorie i giusti approcci digitali che le aziende (produttori e rivenditori) possono sfruttare per connettersi con il consumatore moderno rendendo più facile l’interazione e più proficua e duratura la loro relazione.

La terza edizione di EcommerceWeek vedrà la partecipazione di rappresentanti di importanti aziende internazionali tra cui: Al Tayer Group Dubai, Lacoste, Maserati, Stella McCartney, Collistar – Bolton Group, L’Oréal, Newesis, Samsung, EY, Coty, Acqua di Parma, Vodafone, Twitter, TikTok e tanti altri.

Molto presenti enti, istituzioni e Università tra cui: Camera di Commercio, Regione Piemonte, ANGI, Wold Economic Forum, Università Cattolica del Sacro Cuore.

E’ possibile partecipare registrandosi gratuitamente sul sito www.ecommerceweek.it

What about JUSAN NETWORK
Da quasi vent’anni, Jusan Network, organizzatrice dell’evento, opera nel mondo dello sviluppo e-commerce, comunicazione, marketing e social media.
Jusan Network lavora a supporto delle grandi e piccole aziende nei settori B2B e B2C, per grandi istituzioni ed enti governativi sia italiani che internazionali.

All’avanguardia in tutto ciò che pertiene al mondo digitale, Jusan è promotrice di diverse iniziative volte a favorire la diffusione della cultura del commercio elettronico in Italia, tra cuiEcommerceDay, EcommerceTalk, EcommerceGuru, EcommerceCommunity.

Uncem: anche la montagna nel Pnrr

“Non c’è soltanto la questione meridionale a dover incidere sui 230 miliardi di Piano nazionale di Ripresa e Resilienza.

La montagna e le sperequazioni territoriali devono entrare come condizione, e con riserve finanziarie ad hoc, nei bandi su tutte le componenti del Piano, a partire dalla scuola. Uncem lo ripete da almeno un anno e ci stiamo lavorando in primo luogo con il Ministro Gelmini, impegnata in una legge montagna che dovrà essere un ‘collegato’ alla legge di bilancio 2022. Uncem chiede al Governo di non ignorare le dinamiche territoriali delle Alpi che vedono un forte spopolamento ancora in essere e una desertificazione commerciale pericolosa. Investire bene risorse del Pnrr e della prossima legge di bilancio è decisivo per superare sperequazioni forti. I Sindaci e gli Amministratori locali chiedono al Governo e al Parlamento di intervenire portando a 100 milioni di euro il fondo nazionale per la montagna. Nonché di individuare riserve ad hoc nei bandi delle Missioni e Componenti del Piano. Che si chiama Next Generation EU perché lavora per le nuove generazioni in modo che restino sui territori. Hanno bisogno di opportuni servizi e capacità di sviluppo di imprese, forti anche di una tassazione rivista e peculiare per le aree montane. In questa dinamica di contrasto alle sperequazioni territoriali, non certo solo tra nord e sud, non si dimentichino gli Enti locali, i piccoli Comuni che hanno urgenza di macchine amministrative adeguate per fare progetti e drenare risorse europee. Oggi sono deboli, dopo troppi tagli e in mezzo a troppi vincoli assunzionali. Uncem chiede al Governo ed è pronto a lavorare su un’attuazione del PNRR che consideri tutte le fragilità dei territori, dando agli Appennini la forza di un’area strategica anche per le realtà urbane sulla costa, e alle Alpi la dignità di essere cerniera d’Europa”.

Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.

Commercialisti, crescono iscritti e praticanti

Rapporto 2021 del Consiglio e della Fondazione Nazionale dei Commercialisti 

 

  • A livello geografico maggior dinamismo nella crescita degli iscritti negli Ordini settentrionali, in special modo nel Nordovest che rileva il +1%. In pole position la Lombardia con il +1,5% che si traduce in +299 iscritti pari al 57% dell’incremento totale 

 

  • Situazione inversa geograficamente sul fronte del reddito medio: nel 2020 cresce a Sud (+4,5%), mentre cala a Nord (-0,3%), sebbene il primo equivalga sostanzialmente al 40,2% delle regioni settentrionali. Il divario a livello regionale è massimo tra Calabria (27.102) e Trentino Alto Adige (113.842): il reddito medio del Trentino è 4,2 volte quello della Calabria 

 

 

Aumenta il tasso della crescita di iscrizioni (+0,4%) spinto dagli Ordini del Nord (+0,9%) ma è nel Sud che cresce maggiormente il reddito medio (+4,5%). Questa la fotografia dei commercialisti italiani scattata dal Rapporto 2021 sulla professione, del Consiglio e della Fondazione Nazionale della Categoria, illustrato oggi nell’ambito di un convegno nazionale tenutosi al Palazzo dei Congressi a Roma

Lo studio evidenzia come l’anno scorso si sia registrata un’inversione di tendenza nella dinamica degli iscritti all’Albo e in quella degli iscritti al Registro praticanti. Nel primo caso, infatti, il tasso di crescita annuale, sceso nel 2019 a +0,1%, nel 2020 è risalito a +0,4% pari a 523 unità rispetto all’anno precedente, mentre nel secondo caso, dopo un lungo periodo di continue flessioni, si rileva un incremento pari a +4,3% equivalente a 532 unità, facendo segnare una netta discontinuità.  In tredici anni gli iscritti all’Albo sono aumentati di 11.799 unità, +11% sul 2007. Nello stesso periodo, la popolazione italiana è diminuita dello 0,6%, mentre l’occupazione è diminuita del 4,1% e le imprese attive sono aumentate del 2,3%. Ciò ha determinato un calo significativo del rapporto tra la popolazione e gli iscritti, passato in undici anni da 555 a 497 e del rapporto tra le imprese attive e gli iscritti che nello stesso periodo è passato da 50 a 43.

 

A livello geografico maggior dinamismo nella crescita degli iscritti negli Ordini territoriali del Nord Italia, in special modo nel Nordovest che rileva il +1% contro lo 0,7% del Nordest. Al Nord, in pole position è la Lombardia con il +1,5% che si traduce in +299 iscritti pari al 57% della crescita totale. Nel Sud invece, dopo il -0,5% dello scorso anno, gli iscritti riprendono a salire seppure ad un tasso minimo: +0,1%. In particolare, nelle Isole l’incremento è nullo, mentre nelle regioni dell’Italia meridionale si registra un aumento dello 0,1%. Da segnalare, in particolare, il -0,4% della Puglia con un calo di 35 iscritti, mentre il Molise, con una riduzione di 17 iscritti, fa registrare il -3,4%.

 

Maggiori quote rosa negli Ordini del Nord, in particolare nel Nord-est si raggiunge il 36,8% con una punta del 41,5% in Emilia-Romagna, mentre nel Sud vi è una flessione per assestarsi al 30,2% con il valore più basso in Campania (26,3%). Analogamente, anche per i giovani, nel Nord, si registrano livelli più elevati (20,4%) rispetto al Sud (15,9%). Da segnalare come la quota di donne continui ad aumentare di anno in anno (+0,2%), mentre quella dei giovani tende a diminuire progressivamente.

 

La crescita dei praticanti è stata particolarmente elevata nel Centro con il +9,9%, molto più bassa invece nel Sud con il +0,9%. Nelle Isole, invece, gli iscritti al Registro dei praticanti sono diminuiti del 5,8%. La crescita al Nord è pari al 4,7% con un ritmo più sostenuto nel Nordest (+7,9%) rispetto al Nordovest (+3%).

Per quanto riguarda Il reddito professionale netto medio, nel 2020 continua ad aumentare anche se a un ritmo decisamente più lento rispetto al 2019. Il tasso di crescita annuale passa, infatti, dal +2,6% al +0,5% e il valore medio sale a 61.237 euro superando in tal modo il livello del 2009 (61.138 euro). Il reddito mediano, invece, cresce, del 2,3% portandosi a 35.255 euro pari al 57,6% di quello medio e recuperando terreno, quindi, rispetto al 56,5% di un anno prima. Il reddito medio cresce a Sud (+4,5%), mentre cala a Nord (-0,3%), sebbene il primo equivalga sostanzialmente al 40,2% delle regioni settentrionali. Il divario a livello regionale è massimo tra Calabria (27.102) e Trentino Alto Adige (113.842): il reddito medio del Trentino è 4,2 volte quello della Calabria.

Il Gruppo Iren acquisisce il 100% di Bosch Energy and Building Solutions Italy

Consolida la sua posizione nel settore dell’efficientamento energetico

Iren Smart Solutions SpA, controllata interamente da Iren SpA tramite Iren Energia, ha sottoscritto il contratto per l’acquisizione del 100% del capitale sociale di Bosch Energy and Building Solutions Italy Srl, società operante nel settore dell’efficientamento energetico anche in qualità di ESCo (Energy Service Company) nella progettazione, realizzazione e gestione di impianti integrati di riscaldamento, climatizzazione e cogenerazione per clienti pubblici e privati. Bosch Energy and Building Solutions Italy Srl, inoltre, gestisce significative commesse nel settore ospedaliero, segmento di mercato nel quale Iren Smart Solutions non è attualmente presente.

Il razionale strategico dell’operazione risiede nella complementarità delle attività svolte da Iren Smart Solutions SpA e Bosch Energy and Building Solutions Italy Srl. Quest’ultima, infatti, ha una forte esperienza dei contratti EPC (contratto di prestazione energetica) nella gestione di grandi imprese, è attiva nel mercato della micro-cogenerazione, nel real estate del settore terziario, ha competenze nel settore della building automation sia nel campo immobiliare sia in quello sanitario, e completa in tal modo le competenze e la base clienti di Iren Smart Solutions SpA. La società acquisita opera prevalentemente nel nord Italia.

Le azioni commerciali e gli ambiziosi piani di sviluppo tecnologico e progettuale che Iren Smart Solutions sarà capace di integrare nel proprio ventaglio di servizi offerti consentiranno di conseguire una crescita futura della redditività di Bosch Energy and Building Solutions Italy Srl.

Il cash out dell’operazione è soggetto ad aggiustamento di prezzo per effetto del valore della posizione finanziaria netta e del capitale circolante al momento del closing.

Il Presidente del Gruppo Iren, Renato Boero ha dichiarato “L’operazione di crescita per linee esterne appena conclusa permette a Iren di espandere le attività offerte nell’ambito dell’efficienza energetica e di assumere un ruolo primario nel contesto nazionale, caratterizzato dalla volontà di migliorare la sostenibilità e la resilienza del sistema economico e assicurare una transizione ambientale equa e inclusiva. Il Gruppo si pone, infatti, come partner industriale di eccellenza nella riqualificazione del patrimonio immobiliare pubblico e privato dei nostri territori contribuendo in maniera significativa alla riduzione dei consumi e all’abbattimento delle emissioni di CO2”.

L’Amministratore Delegato e Direttore Generale Gianni Vittorio Armani ha dichiarato: “La società Bosch Energy and Building Solutions Italy Srl ha un modello industriale e organizzativo efficacemente integrabile con quello di Iren Smart Solutions grazie al quale sarà possibile estrarre importanti sinergie. Questa operazione ci permetterà di acquisire ulteriore know-how e di assumere maggiore rilevanza nel mercato dell’efficienza energetica che è uno dei pilastri del PNRR per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni e dei consumi energetici.”

 

Al via la terza edizione di EcommerceWeek

Una settimana di corsi e dibattiti sulle ultime novità dell’ecosistema e-commerce e retail

Dal 18 al 22 ottobre 2021 cinque giorni di corsi, plenarie e workshop dedicati ai mutamenti del mondo ecommerce, omnichannel e new retail

Organizzata dall’e-commerce agency torinese, Jusan Network, prende il via in formato digitale la terza edizione di Ecommerce Week, una settimana di apprendimento digitale rivolta al commercio online e offline.Ceo, manager, esperti di comunicazione, retail, omnichannel, social media, storytelling, infrastrutture, ricercatori e giornalisti si ritrovano per analizzare le nuove dinamiche di mercato, come è cambiato il consumatore, le nuove abitudini di acquisto, il prossimo futuro della vendita nei settori fashion, luxury, beauty, automotive, food&grocery, tech.
Il focus della cinque giorni sarà Tech&Humans, uno studio sul rapporto che lega imprescindibilmente la tecnologia con gli esseri umani e come il digitale impatta sul qualsiasi tipo di azienda e di business. Oggi la connessione è più rilevante che mai.L’asset più importante per qualsiasi attività e impresa sono le persone e la tecnologia. Potenziare il processo di trasformazione digitale e comprendere i benefici dell’innovazione sono fattori determinanti nelle nuove modalità operative delle imprese. La tecnologia è un facilitatore che affianca l’essere umano – afferma Samuele Camatari, CEO Jusan Network e Newesis, organizzatore dell’evento. L’intelligenza artificiale o meglio l’intelligenza aumentata, machine learning non vanno a sostituire l’essere umano ma aiutano a costruire nuovi modelli di business, nuove applicazioni e nuove attività intorno alle persone. EcommerceWeek dedica la sua terza edizione proprio al rapporto tra tecnologia e gli esseri umani sapendo che il freno dello sviluppo economico in Italia è il mindset digitale.

Ecommerce Week propone un viaggio formativo di cinque giorni (18-22 ottobre) completamente gratuito per tutti gli imprenditori, commercianti e chiunque abbia voglia di imparare a destreggiarsi nelle vie labirintiche del mondo dell’e-commerce e retail fisico. L’evento sarà presentato unicamente online tramite la piattaforma di streaming Novares.live, alla quale si accede dal sito ufficiale dell’evento.
Stiamo vivendo una rivoluzione globale e un boom dell’e-commerce. A livello mondo stiamo assistendo ad una veloce trasformazione delle abitudini e dei comportamenti dei consumatori, degli stili di vita. Durante la 3° Edizione di EcommerceWeek vedremo l’impatto del Covid sulla domanda di beni e servizi, il ruolo della tecnologia, l’impatto dei cambiamenti sul consumatore, sulla produzione, sulla vendita, il ruolo dei negozi fisici e come cambia il rapporto e la relazione con l’utente finale.
Affronteremo il tema dell’economia digitale, del carattere di inclusività che la tecnologia deve avere, di come migliorare le connessioni sul territorio nazionale e a livello mondo, di come creare servizi digitali sicuri e veloci, dell’importanza della cybersecurity per proteggere i servizi online e i dati, del ruolo fondamentale della digitalizzazione e dei processi di innovazione che debbano rispettare un’etica è mettere al centro l’essere umano.

La prossima normalità sarà vendere in tutto il mondo e dalle ultime indagini di mercato è chiaro che lo shopping etico è destinato a diventare una preoccupazione per consumatori, produttori e rivenditori. Il 56% degli italiani non comprerebbe più da un brand non etico e pagherebbe +25% un prodotto etico; quindi, è giunto il momento per tutti i rivenditori di guidare i processi di vendita in materia di etica partendo dalla catena di approvvigionamento. Ed è il tempo che le aziende anticipino le nuove tendenze esplorando nuove iniziative commerciali.
Dal 18 al 22 ottobre durante la terza Edizione di EcommerceWeek verranno presentate le aspettative dei consumatori, le grandi opportunità di crescita per i brand, i giusti approcci digitali che le aziende (produttori e rivenditori) possono sfruttare per connettersi con il consumatore moderno rendendo più facile l’interazione e più duratura la loro relazione. Potremo scoprire come ottimizzare l’espansione internazionale, come promuovere nuovi prodotti, come diversificare i canali di vendita, come attrare un nuovo pubblico sfruttando la comunicazione e i canali social, e quali nuove funzionalità per creare nuove esperienze utente proficue e coinvolgenti. Ecommerce Week risponde a questo forte cambiamento promuovendo l’innovazione e l’imprenditorialità, il dialogo tra le aziende e i consumatori, considerando fondamentale l’uguaglianza, la prossimità e l’inclusività. Non bastano solo competenze tecniche, ma serve una visione globale, servono soluzioni tattiche e d’impatto, che reinventino l’esperienza del consumatore, anticipi le prossime tendenze per andare oltre ciò che è possibile.

Dati, numeri, case study, novità, esempi pratici e consigli su trasformazione digitale, multicanalità, innovazioni marketing, big data, AI, pagamenti, verranno esposti nella cinque giorni ricca di corsi e workshop da rappresentanti di colossi tra cui: Lacoste, Maserati, Samsung, Vodafone, Acqua di Parma, Collistar, Moschino (AEFFE Group), Stella McCartney, L’Oréal, Al Tayer. Presenti enti e istituzioni come: Camera di Commercio Torino, Regione Piemonte, CC Unione Industriale Torino, Assintel.
Presenti influencer e rappresentanti dei più noti e in voga social network come: Twitter, TikTok.
Ecommerce Week è divenuto il più importante Virtual Ecommerce Summit in Italia. A dimostrarlo sono i numeri di EcommerceWeek, che ad oggi conta: 2 Edizioni, 14 giornate di formazione gratuita, 52 corsi erogati, 65 Brand coinvolti, 60 Relatori, 50.000 persone formate durante le 2 edizioni, 320.000 visualizzazioni dei corsi.
JUSAN NETWORK Da quasi vent’anni, Jusan Network, organizzatrice dell’evento, opera nel mondo dello sviluppo e-commerce, comunicazione, marketing e social media.
Jusan Network lavora a supporto delle grandi e piccole aziende nei settori B2B e B2C, per grandi istituzioni ed enti governativi sia italiani che internazionali. All’avanguardia in tutto ciò che pertiene al mondo digitale, Jusan è promotrice di diverse iniziative volte a favorire la diffusione della cultura del commercio elettronico in Italia, tra cui EcommerceDay, EcommerceTalk, EcommerceGuru, EcommerceCommunity.

 

Website: ecommerceweek.it
Mail: ecommerceweek@jusan.it
Facebook: facebook.com/JusanNetwork
Instagram: instagram.com/ecommerceguru.it/
Twitter: twitter.com/ecommerceguruit/
#EcommerceWeek

Intervengono a EcommerceWeek :
Richard Simonin – Vice Chairman Of The Board – Al Tayer Group (da Dubai)
Annachiara Favretto – Senior Director of Controlling for North and Central America – Lacoste (da USA)
Samuele Camatari – Founder e CEO Jusan & Newesis, Docente e Formatore
Elisa Weltert – Brand Manager Maserati
Rauno De Pasquale – CTO – Newesis
Luca Buratti – eBusiness & CMR Manager – Acqua di Parma
Rauno De Pasquale – CTO – Newesis
Donato Di Nella – Head of Corporate Sales – Vodafone
Francesco Vallone – International Business Development Manager – Bolton Group, Collistar
Enrico Del Bolgia – HR Director Consumer Product Division – L’Oréal
Gionata Galdenzi – Ecommerce Manager – AEFFE Group (Alberta Ferretti, Pollini, Moschino, Philosophy di Lorenzo Serafini, Custo Barcelona)
Francesco Del Bosco – Head of Global Ecommerce & Omnichannel – Santoni
Marco Boccalini – World Ecommerce Manager – Mr&Mrs
Simone Tomassetti – Strategic Partnership Southen Europe, Benelux e Scandinavia – Twitter
Maurizio Pimpinella – Presidente – A.P.S.P
Conte Besostri Grimaldi di Bellino Pietro Carlo– CEO & Founder – Azienda Agricola Conte Besostri
Francesca Bardelli – Responsabile della comunicazione web USA e Russia – Nonino
Giuseppe Giglio – CEO – Giglio.com
Antonio De Carolis – Presidente – Club Dirigenti Vendite & Marketing
Laura Martini – Marketing & Business Development Director – Leasys
Federica Cascia – Brand, Marketing & CX Strategy Lead – Samsung (da USA)
Nicola Cavalleri – Digital Manager – Dolce Gabbana
Luca Peyron – Teologo, autore, docente – Università Cattolica
Paolo Baracchino – Head of Sales – Blumarine – Blufin
Daniele Valle – Vicepresidente Commissione Cultura – Consiglio Regionale del Piemonte
Manuela Vellone – Pay & Reward Co-Ordinator Europe – Stella McCartney
Sergio Rosso – Presidente – Asili Notturni Umberto I
Chen Ming – Presidente – ANGI
Giancarlo Banchieri – Membro del Consiglio e della Giunta – Camera di Commercio di Torino
Ester Liquori – Founder & CEO – You are My Guide
Alessandro Donadio – HR Innovation Leader – EY
Jayant Narayan – Manager, Global Al Action Alliance – World Economic Forum
Giuseppina Violante – Vice President Emea Portfolio & Business Growth Luxury Coty Italia – Coty

 

Territori innovativi, il Canavese diventa digitale

Al via il progetto pilota ideato e promosso da Agenzia per lo Sviluppo del Canavese e da Camera di commercio di Torino in partnership con ICONA e ICO Valley  e con il supporto tecnico di ComoNExT – Innovation Hub e Fondazione Torino Wireless.

Obiettivo lo sviluppo sociale, economico e culturale del territorio, attraverso l’innovazione e la digitalizzazione. Tra le azioni previste, favorire la nascita di startup innovative attraverso bandi e misure ad  hoc e una modellizzazione degli interventi per valutare la replicabilità su altri territori.

 In linea con il PNRR nazionale e con gli obiettivi europei, l’Agenzia per lo Sviluppo del Canavese e la Camera di commercio di Torino presentano “Territori Innovativi”, un progetto per lo sviluppo e l’innovazione digitale del territorio canavesano, promosso con ICONA srl e ICO Valley e il supporto tecnico di ComoNExT – Innovation Hub e Fondazione Torino Wireless.

L’importante iniziativa viene presentata  a Ivrea presso Officine H con l’intervento di:

  • Agenzia per lo Sviluppo del Canavese, Presidente, dott. Luisa Marchelli 
  • Camera di commercio di Torino, Segretario Generale, dott. Guido Bolatto 
  • Città di Ivrea, Sindaco, Stefano Sertoli
  • ICONA srl, Presidente, dott. Andrea Ardissone 
  • ICO Valley, Presidente Comitato Promotore, Senatrice Virginia Tiraboschi

L’INIZIATIVA

Il progetto “Territori Innovativi” nasce con un obiettivo specifico: sostenere attraverso le leve dell’innovazione e della digitalizzazione lo sviluppo del sistema produttivo e del tessuto sociale delle aree locali, al fine di creare occupazione e sostenere la ripresa dei settori più in difficoltà.

Il Canavese è un territorio con caratteristiche che ben si prestano alle finalità del progetto. Innanzitutto, la grande eredità imprenditoriale e la competenza ancora persistente sul territorio nel settore ICT e nel digitale grazie all’heritage Olivetti. In secondo luogo, la presenza di un attore come l’Agenzia per lo Sviluppo del Canavese che – con oltre 65 soci pubblici, privati e del terzo settore – è in grado di sostenere e aggregare gli attori chiave dell’ecosistema territoriale. Infine, la presenza di due rilevanti progetti come ICONA e ICO Valley che, sempre partendo dal territorio, intendono realizzare modelli e iniziative su scala nazionale e internazionale per la rinascita digitale e il riutilizzo digitale del patrimonio, anche fisico e industriale. Territori Innovativi è un progetto concepito come “pilota” nell’ambito delle attività del Punto Impresa Digitale (PID), mutuabile in futuro su altri territori, per favorire la crescita digitale dell’intero torinese. È inoltre inserito nella più ampia iniziativa The Digital Match promossa da Camera di commercio di Torino e Unione Industriali di Torino per posizionare l’Area Metropolitana del capoluogo e la Regione Piemonte quali territori di riferimento nazionale e internazionale per la rinascita attraverso il digitale. 

LA PAROLA AI PARTNER 

Luisa MarchelliPresidente dell’Agenzia per lo Sviluppo del Canavese dichiara: “Dopo un lungo periodo di forzato immobilismo, il Canavese si propone con un’idea concreta di crescita e rinnovamento. L’Agenzia per lo Sviluppo del Canavese, in stretta collaborazione con la Camera di commercio di Torino, ha raccolto le sollecitazioni del territorio e di due grandi realtà che ne fanno parte, ICONA e ICO Valley, dando vita a un progetto triennale di sviluppo e divulgazione di percorsi innovativi. Il progetto porterà aziende, attività commerciali e artigianali, lavoratori, cittadini e studenti a implementare, ad aggiornare e formare competenze in ambito tecnologico e digitale, per essere preparati e sfruttare al massimo le opportunità che l’Industria 4.0 ci offre ormai ogni giorno. Ringraziamo tutti per il grande sforzo profuso e sottolineiamo l’impegno e la coesione con cui ci stiamo prodigando in questo percorso per lo sviluppo del nostro Canavese, che speriamo diventi, grazie alla collaborazione con Camera di commercio di Torino, modello per altri territori“.

Secondo Guido BolattoSegretario Generale della Camera di commercio di Torino “Presentiamo oggi un ambizioso lavoro di squadra con obiettivi estremamente concreti, come la nascita di nuove imprese e lo sviluppo dell’occupazione, da ottenere attraverso due importanti leve strategiche: la digitalizzazione e l’innovazione tecnologica. Due strade che sono concretamente percorribili da tutte le attività, anche le micro e piccole, in particolare in un territorio come il Canavese che, forte delle sue oltre 15.700 imprese, può già contare storicamente su un DNA digitale di altissimo livello“.

La Senatrice Virginia TiraboschiPresidente Comitato Promotore ICO Valley commenta: “Quello che serve in questo momento al nostro territorio, e in generale a tutto il Paese, sono progetti fattibili e iniziative concrete, come questa di “Territori Innovativi” in cui ICO Valley crede profondamente, volti alla preparazione di tutti i protagonisti alla sfida digitale che ci attende nei prossimi anni. Mai come in questo momento il digitale ha rappresentato una leva in grado di migliorare la performance delle aziende, soprattutto le piccole e medie, e la qualità della vita dei cittadini. Tuttavia, anche questo, come tutti i cambiamenti dirompenti del passato, corre il rischio di creare grandi disparità sociali ed economiche, dobbiamo lavorare tutti insieme affinché le opportunità e i diritti digitali siano uguali per tutti. Per questo motivo, in ICO Valley, il primo Human Digital Hub, abbiamo adottato l’approccio inclusivo, sostenibile e trasparente che mette di nuovo al centro l’essere umano e le sue esigenze e al suo servizio la tecnologia e gli strumenti tecnologici”.

Andrea ArdissonePresidente di ICONA, commenta: “Siamo molto soddisfatti del risultato ottenuto, di essere riusciti ad avviare questa collaborazione con la Camera di commercio di Torino per accompagnare la ripresa economica del nostro territorio. E voglio sottolineare i grandi vantaggi che potremo ottenere se facciamo in modo che il Canavese si muova con una voce unica e valorizzando quindi il ruolo dell’Agenzia dello Sviluppo come rappresentante autorevole del territorio. Siamo molto contenti di aver coinvolto tutti i soggetti intorno a un unico tavolo con, finalmente, risultati concreti.”

LE AZIONI

L’intero progetto, che prevede nel suo complesso attività e ricadute sul territorio per un totale di 1 milione di Euro, si sviluppa in un arco temporale di 24 mesi a partire da fine 2021 e prevede che la Camera di commercio di Torino co-investa nella realizzazione di un palinsesto di azioni concrete e tra loro integrate, con focus su imprese e cittadini attraverso quattro fasi di sviluppo: sensibilizzazione, crescita delle competenze e delle capacità, sviluppo e modellizzazione.

  1. Promuovere la cultura digitale nella cittadinanza e nelle imprese con una serie di azioni volte alla sensibilizzazione e all’educazione digitale. Nel concreto, saranno attivate iniziative di impatto come “People meet future”, un programma sfidante rivolto a giovani, giovanissimi, donne e persone a rischio esclusione per via del digital gap, che prevede la creazione e l’utilizzo di strumenti che spaziano dalle piattaforme di gaming alle strategie di comunicazione social, alla creazione di APP per coinvolgere e allenare al digitale la cittadinanza. 

Sono previste anche azioni per aumentare il tasso di digitalizzazione delle micro e piccole medie imprese (MPMI), a partire dall’organizzazione di incontri di business durante i quali saranno presentate esempi imprenditoriali vincenti nel percorso di digitalizzazione, fino alla messa in campo di nuove figure professionali, gli “allenatori digitali” che affiancheranno le imprese nell’ultimo miglio e nelle azioni da intraprendere, anche attraverso l’esperienza del Punto Impresa Digitale (PID) della Camera di commercio di Torino. Grazie al percorso “Dati per le Imprese” saranno poi fornite competenze di scenario e di analisi di opportunità di sviluppo, avvalendosi dei programmi “Masterclass” per aspiranti manager dell’innovazione ed “Envisioning” per conoscere i trend del futuro e i nuovi modelli di business.

Gli Innovation Talk, format online già consolidato, basato su testimonianze e interazione con i partecipanti, soddisferanno il desiderio di avvicinarsi ai temi portanti dell’innovazione, trasformazione digitale e imprenditorialità della popolazione attiva composta da studenti, lavoratori autonomi, imprenditori e manager, insegnanti, funzionari pubblici e del terzo settore. 

  1. Sostenere la digitalizzazione delle imprese esistenti, mettendo a disposizione tecnologie e know-how per innovare processi, prodotti e servizi del tessuto produttivo locale (PMI, microimprese del settore turistico, commercio di prossimità, artigianato). Un percorso di consapevolezza, crescita delle competenze e formazione da attuare attraverso modelli di avvio alla trasformazione digitale e innovazione delle aziende già sperimentati in altri territori e/o contesti (Punto Impresa Digitale della Camera di commercio di Torino, che ha già seguito attivamente oltre 50 imprese del territorio, NExT Innovation® di ComoNExT – Innovation Hub a Como). Inserimento delle imprese in azioni di crescita delle competenze digitali dedicato attraverso il progetto “Digitalesottocasa” della Camera di commercio di Torino, che prevede attività di animazione del territorio con Community Manager a supporto e l’attivazione delle Associazioni di Categoria per valutare specifiche esigenze di rafforzamento e personalizzazione per il territorio. A sostegno delle imprese saranno infine attivati sportelli di prima consulenza online per l’accompagnamento nella transizione digitale.
  2. Favorire la nascita di startup innovative e attrarre sul territorio nuove iniziative imprenditoriali, grazie a bandi di creazione di impresa rivolti a team imprenditoriali costituiti o costituendi in startup (selezione di 5 progetti da accompagnare con percorso di incubazione di 12 mesi) e al finanziamento da parte di società di Venture Capital, con l’obiettivo di raggiungere entro il 2022 almeno 3 nuove startup insediate nel territorio. Nel secondo anno sono previsti anche voucher riservati al commercio di prossimità per acquisto di strumenti di digitalizzazione e borse di studio per chi frequenta i corsi.
  1. Sperimentare modelli e renderli replicabili partendo da una nuova progettazione che rafforzi il capitale umano e le sue competenze digitali e che sia trasferibile altrove come “buona pratica” per altri territori di Torino Città Metropolitana, regionali ed extraregionali.


Nel biennio di lavoro previsto, il processo di promozione della cultura digitale e di crescita delle competenze da parte di “Territori Innovativi” mira a coinvolgere in totale 2.400 tra studenti, cittadini e lavoratori e circa 450 micro, piccole e medie imprese, accompagnando singolarmente nell’innovazione tecnologica circa 65 operatori economici in ogni settore. Infine, nell’ambito del progetto i partner contano di intercettare circa 75 “business idea” innovative, sostenendo 5 progetti di creazione d’impresa e investendo in conto capitale in 3 nuove startup nel Canavese.

I PARTNER 

Agenzia per lo Sviluppo del Canavese 

L’Agenzia per lo Sviluppo del Canavese è una Associazione la cui compagine societaria – oltre 65 soci pubblici, privati e del terzo settore – è rappresentativa del territorio e della partnership pubblico-privata che è alla base della filosofia di costituzione dell’ente e della sua missione, in grado di sostenere e aggregare gli attori chiave dell’ecosistema territoriale. Costituita ufficialmente nel 2018, ma con alle spalle un percorso decennale di studio e analisi delle risorse territoriali, poggia le sue basi sul lavoro svolto con il Piano di Sviluppo del Canavese e si propone di favorire il progresso e lo sviluppo economico, sociale e culturale del territorio in un’ottica integrata e partecipativa e concentrate su assi tematici quali: Infrastrutture, Attività Produttive, Sviluppo Digitale e Turismo, Cultura e Sport. L’Agenzia per lo Sviluppo del Canavese è oggi riconosciuta promotore di processi di generazione di valore per il territorio e interprete delle necessità e interessi dei suoi associati, tra cui API, ASCOM, Confagricoltura, Confcooperative, Confindustria Canavese, CNA, la parte sindacale rappresentata da CGIL, CISL e UIL, i principali Comuni e imprenditori, il cui gruppo più rappresentativo è quello dei produttori del marchio Prodotto in Canavese. Tra i progetti più importanti promossi dall’Agenzia: marketing territoriale (con iniziative dedicate alla creazione di un’identità del territorio e al lancio del Canavese come destinazione culturale e turistica); mobilità eco-sostenibile (con stimolo di tavoli di discussione e confronto tra enti e istituzioni); progettualità per la costruzione di un sistema di welfare di territorio; stimolo alle amministrazioni per la rigenerazione di aree urbane a uso della cittadinanza.

Camera di commercio di Torino

Lavorare al servizio dell’economia del territorio con efficienza, professionalità e capacità di innovazione: questa la strada intrapresa dalla Camera di commercio industria artigianato e agricoltura di Torino, nel sostenere quotidianamente e concretamente le imprese, portando al successo importanti iniziative strategiche, per contribuire a realizzare per Torino e provincia un futuro di crescita e sviluppo non solo economici. Forte delle circa 200.000 imprese che operano in città e provincia, la Camera di commercio di Torino esprime la sintesi degli interessi economici del territorio, con un’attenzione particolare rivolta alla società civile e al mondo dei consumatori.

ICONA srl

Nasce nel 2018 per iniziativa di diciotto imprenditori attivi nel Canavese con l’obiettivo di dare nuova vita alle Officine ICO. La società, dopo aver acquisito da un Fondo immobiliare i 45.000 mq di uffici ex Olivetti, ha varato un ampio progetto di riqualificazione di natura economica, culturale e sociale. È già intanto in corso il processo di insediamento di nuove aziende e nei prossimi mesi si avvieranno le prime attività dell’Innovation Hub replica del modello di Como NeXT. Oltre ad ospitare il Visitor Centre UNESCO, l’area del Salone dei 2000 vede lo svolgimento di varie attività culturali che verranno prossimamente ulteriormente potenziate.

ICO Valley

Il progetto ICO Valley è stato avviato nel 2020 con l’obiettivo di creare il primo Human Digital Hub italiano, un ecosistema di eccellenze, capitali, imprese e competenze per poter affrontare con successo le sfide della transizione digitale e della crescita inclusiva e sostenibile. I due principali driver di ICO Valley sono l’Acceleratore 2HTech che ospiterà aziende digitali innovative e l’Academy che fornirà programmi di “manutenzione straordinaria” delle competenze, up-skilling, re-skilling, formazione professionale e alta formazione per preparare una nuova generazione di persone e lavoratori “orientati” al digitale ed esperti sulle tecnologie emergenti. 

ICO Valley, che si basa sul riuso digitale sostenibile del patrimonio immobiliare, ha sede a Ivrea nelle aree Olivetti, a Palazzo Uffici.

IL CANAVESE: PROFILO ECONOMICO E IMPRENDITORIALE

Il territorio configurabile come Canavese si compone a oggi di 106 comuni della città metropolitana torinese, suddivisi fra Eporediese (60 comuni) e Canavese occidentale (46 comuni). Con 15.734 imprese registrate a fine settembre 2021, nel Canavese ha sede il 7,1% delle imprese torinesi. La presenza di sedi d’impresa è costantemente diminuita negli anni (-4,6% nell’ultimo quinquennio), tuttavia nel primo semestre del 2021 – in linea con la dinamica provinciale – ha registrato un lieve incremento (+0,9%). Diverso l’andamento delle unità locali, che negli anni hanno continuato a crescere: al primo semestre 2021 erano 3.641, con un incremento del +0,7% rispetto a fine 2020 e del +1,3% nell’ultimo quinquennio.

A livello settoriale, nel commercio converge il maggior numero delle imprese (il 21,8% del totale) in sostanziale stabilità rispetto a fine 2020; seguono i servizi prevalentemente orientati alle imprese (il 17,9%, +1,6%) e l’edilizia (il 17,1%, +2,2%). Di rilievo anche il settore agricolo, che qui rappresenta il 14,6% e che negli ultimi sei mesi è cresciuto del +1%, e la manifattura (l’11%, -0,1%). Restano stazionari i servizi alla persona (il 7,6%, +0,2%) mentre registrano un calo le attività dei servizi di alloggio e ristorazione (il 6,9%, -0,5%).

Il Canavese si caratterizza anche per la presenza di alcune componenti imprenditoriali: qui operano 3.823 imprese femminili (il 24% delle imprese con sede sul territorio), 1.489 imprese giovanili (il 9,5% del totale) e 1.169 imprese straniere (il 7,4%). Se l’incidenza delle imprese giovanili risulta in linea con il peso rivestito a livello provinciale, le imprese femminili hanno una presenza maggiore nel tessuto imprenditoriale canavese (nella CMTO rappresentano il 22%), mentre per le imprese straniere è inferiore (sono il 12,7% nella CMTO).

Per informazioni:  Agenzia per lo Sviluppo del Canavese TERRITORI INNOVATIVI