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NEL 2024 ACQUISTATI 100 MILA METRI QUADRI DI NEGOZI
Torino, 9 aprile 2025 – In un momento storico in cui si parla soprattutto di chiusure dei negozi, di crisi e di desertificazione commerciale, c’è un dato che sorprende: nel 2024 a Torino sono stati acquistati 1.286 negozi, per oltre 100.000 metri quadrati di superficie. In particolare, il 2024 segna una crescita costante nelle compravendite dei negozi per tutti e quattro i trimestri: +17,0% nel primo trimestre, +17,5% nel secondo, +21,9% nel terzo e +28,6% nel quarto trimestre. Particolarmente positivo il rendimento dei locali commerciali, superiore di almeno il 30% rispetto a quello delle abitazioni. La presenza di negozi e attività di prossimità contribuisce, inoltre, ad aumentare il valore dell’area.
Sono i dati emersi nel corso de “L’oceano blu degli immobili commerciali”, il convegno organizzato dalla Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari F.I.M.A.A. Torino, aderente ad ASCOM Confcommercio Torino, che ha messo in luce una tendenza importante per lo sviluppo della città: nonostante le difficoltà, il commercio di prossimità continua a generare valore economico e immobiliare.
Secondo gli studi di F.I.M.A.A., un locale commerciale in centro città oggi rende in media il 6% annuo lordo, mentre nelle zone non centrali i rendimenti arrivano fino al 9-10%. «Entrambi i rendimenti sono superiori di almeno il 30% rispetto a quelli di un appartamento – sottolinea Franco Dall’Aglio, presidente di F.I.M.A.A. Torino – a conferma che investire in locali commerciali genera profitto. Torino, inoltre, offre margini di rendita più alti rispetto a città come Milano e Roma».
L’Osservatorio di F.I.M.A.A. rileva come un tessuto commerciale vivo aumenti il valore, prima di tutto, delle abitazioni della zona di cui fanno parte. Al contrario, aree con negozi chiusi da tempo generano degrado, con conseguente svalutazione di appartamenti e uffici. Il quartiere Vanchiglia, ad esempio, ha mantenuto il suo tessuto commerciale ed è oggi una delle prime cinque zone di Torino con i valori abitativi più elevati. Viceversa, le zone vittime della desertificazione commerciale – come via Sacchi o via Viotti – presentano valori di uffici e abitazioni inferiori del 40% rispetto a quando i negozi erano ancora attivi.
Anche se negli ultimi 10 anni a Torino sono scomparsi 2.269 negozi in sede fissa, quelli aperti producono ricavi sia per chi li gestisce, sia per i proprietari dei muri. Il canone medio di un locale commerciale in centro è di 2.000 euro al metro quadrato all’anno, con punte tra i 2.500 e i 3.000 euro; nelle zone non centrali la media è di circa 180 euro. «Affittare un negozio rende: lo dicono i numeri – prosegue Franco Dall’Aglio –. Per questo motivo guardiamo con attenzione al fenomeno delle riconversioni. Cambiare destinazione d’uso da commerciale a residenziale in zone dove il commercio è ancora attivo genera un cortocircuito che può portare al declassamento dell’intera microzona. È necessario regolamentare e mettere un freno a queste pratiche, lavorando in sinergia con le istituzioni e con il territorio per salvaguardare ciò che resta e favorire la ripartenza del commercio di prossimità, così da preservare il valore delle case e delle vie».
Dello stesso parere la presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia, Maria Luisa Coppa: «Stiamo lavorando con l’Amministrazione per invertire la rotta della desertificazione commerciale e restituire alle vie della città servizi, vivacità, bellezza e sicurezza. È necessario sostenere i negozi attraverso politiche per il commercio serie e lungimiranti. L’Amministrazione comunale ha colto l’appello di Ascom per la tutela dei negozi di quartiere: insieme abbiamo costruito il Distretto Urbano del Commercio in centro, abbiamo sostenuto iniziative come “Torino Compra Vicino”, e siamo in prima linea con l’Albo EPIC per la valorizzazione delle imprese di interesse collettivo. Il nuovo Piano Regolatore di Torino è l’occasione per dare una risposta concreta al dilagare dei cambi di destinazione d’uso dei negozi sfitti, che impoveriscono il valore degli edifici e spezzano la continuità commerciale delle strade. Auspichiamo che la nostra richiesta di arginare le conversioni dei locali venga accolta, come ci è stato promesso».
«Il valore urbano, sociale ed economico di questi locali – conclude Franco Dall’Aglio – non può essere ignorato: puntare sul commerciale oggi significa non solo cogliere un’opportunità concreta, ma anche scommettere sul futuro stesso della città».
Il 9 e il 10 aprile a Torino fa tappa il progetto LED Leader Esercenti Donna, il programma nazionale di mentoring dedicato alle professioniste dell’esercizio cinematografico ideato da ANEC Associazione Nazionale Esercenti Cinema in collaborazione con le proprie diramazioni territoriali. Torino accoglierà il gruppo delle 12 esercenti provenienti da diverse parti d’ Italia per far scoprire loro alcune delle eccellenze piemontesi in ambito cinematografico.
Il programma prevede la visita delle sedi operative di: Film Commission Torino Piemonte che quest’anno compie i 25 anni di attività; ODS Operatori Doppiaggio e Spettacolo per approfondire la sonorizzazione e il doppiaggio audiovisivo; Museo Nazionale del Cinema che conserva un patrimonio di 2 milioni di opere tra film, manifesti, fotografie, apparecchi e che ha la sede espositiva nella Mole Antonelliana.
Il progetto LED è un programma di mentoring nel settore dell’esercizio cinematografico affinché le professioniste possano essere protagoniste dell’innovazione dei processi e delle strategie imprenditoriali, con vantaggi a lungo termine per l’industria cinematografica. Grazie ad attività di mentoring e formazione, LED supporta la crescita personale e professionale di imprenditrici e lavoratrici dell’esercizio cinematografico, contribuisce a colmare il gender gap nella leadership delle imprese dell’esercizio creando maggiori occasioni di networking. Nella classifica mondiale sull’ampiezza del divario di genere realizzata nel 2022 dal WEF, l’Italia occupa la 63esima posizione e il settore dell’esercizio cinematografico registra un numero esiguo di professioniste in ruoli apicali e di rappresentanza. Basti pensare che se in media il personale complessivo delle sale è al 50% femminile, nelle posizioni apicali questa parità si riduce passando al 30%.
Torino è una delle tappe del percorso che ha già previsto e svolto incontri in presenza in occasione delle Giornate Professionali di Cinema di Sorrento e Riccione, alla Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia, agli incontri del cinema d’essai di Lucca, alla Festa del Cinema di Roma e al Festival Internazionale di Cinema e Donne di Firenze.
Per Marta Valsania, segretaria generale Agis-Anec Piemonte – Valle d’Aosta tra le tutor del progetto “Torino è una tappa naturale in questo percorso. Ospitare l’iniziativa nella nostra città, che storicamente ha una forte vocazione cinematografica, significa riconoscere in Torino un punto di riferimento e di avanguardia del settore. La nostra filiera, dalla produzione, alla distribuzione, alla promozione e all’esercizio anche grazie alla grande attenzione che ci ha riservato la Regione Piemonte con importanti misure di sostegno, sta lavorando in maniera coesa e compatta per il raggiungimento di obiettivi comuni nella certezza che il cinema possa essere un importante leva di sviluppo per il nostro territorio”.
Le protagoniste
Le sei allieve della seconda edizione di LED | Leader Esercenti Donne, espressione delle diverse realtà territoriali e tipologie aziendali, sono (in ordine alfabetico): Viviana Bellacicco (UCI Cinemas, Lazio) Regional Operation Manager; Roberta Farneti (The Space Cinema, Lazio) Screen Content Booker; Elisabetta Graziano (Multisala Partenio di Avellino, Campania) Digital Sales Executive; Claudia Placuzzi (Cinema Eliseo di Cesena, Emilia-Romagna) Addetta alle vendite; Chiara Scurati (Cineteca Milano Metropolis di Paderno Dugnano, Lombardia) Assistente Progetti e Valeria Taglioni (Cinema Intrastevere di Roma, Lazio) Addetta polifunzionale con mansioni vice-direttive.
Le sei mentori, oltre a essere figure femminili di riferimento per il settore, sono a loro volta espressione delle diverse realtà, anche territoriali, dell’esercizio e sono elencate in ordine di abbinamento alle allieve: Isabella Cicero (Cinema Teatro Metropol di Corigliano-Rossano, Calabria) Responsabile Amministrativa e Direttrice Artistica; Sara Greco (Cineteatro DB d’essai di Lecce, Puglia) Vicedirettrice; Sandra Campanini (Cinema Rosebud di Reggio Emilia, EmiliaRomagna) Responsabile Ufficio Cinema del Comune di Reggio Emilia; Veronica Savio Boero (The Space Cinema, Lazio) Director Conferencing & Events Manager; Titti Dambra (Multisala Paolillo di Barletta, Puglia) Direttrice; Denise Ciavarella (UCI Cinemas, Lombardia) Regional Operation Manager.
Supervisor è Elisabetta Hoch, Film Booking & Operation Manager del circuito Notorius Cinemas, già allieva nell’edizione 2020-2021 del progetto sovranazionale Women’s Cinema Leadership Programme varato dall’UNIC (Unione Internazionale dei Cinema) e mentore per la successiva edizione 2023-2024.
Ad affiancare Anita Di Marcoberardino, Segretaria regionale ANEC Lombarda e curatrice del progetto per la Presidenza nazionale, le tutor regionali: Laura Giraud, Segretaria regionale ANEC Liguria, Elena Pagnoni, Segretaria regionale ANEC Emilia-Romagna, Francesca Rossini, Segretaria Interregionale ANEC Puglia e Basilicata, Deborah Sapienza, Segretaria Regionale ANEC Sicilia, Marta Valsania, Segretaria Regionale ANEC Piemonte e Valle d’Aosta.
📅 Giovedì 10 aprile 2025
🕕 Dalle 18:00 alle 19:00
Un nuovo appuntamento di Parla con Me® ci aspetta giovedì 10 aprile, in diretta dalle 18:00, per esplorare insieme come sta cambiando la comunicazione nel mondo ortofrutticolo e agroalimentare.
Un confronto a più voci su strumenti, linguaggi e strategie per rendere la narrazione dell’agricoltura più autentica, efficace e vicina alle persone.
🎤 Interverranno:
🔹 Francesca Magnoni – Comunicazione in agricoltura sostenibile tramite TV, radio e web | Coordinatrice progetto Agrinet4Women
🔹 Raffaella Quadretti – Comunicazione ortofrutticola attraverso web/newsletter | Direttrice myfruit.it – Project Leader Fruit Gourmet
🔹 Cristiano Spadoni – Comunicazione e innovazione connessa alla PAC | Image Line – CommunicationManager www.cap4agroinnovation.eu
🎙️ Simona Riccio – in veste di relatrice e moderatrice, Host di Parla con Me® | Comunicazione digitale e sociale nel settore agroalimentare
💬 Temi della puntata:
1️ Il dietro le quinte della comunicazione: storie ed esperienze reali
2️ Il ruolo dei canali digitali e social nel racconto dell’ortofrutta
3️ Comunicare l’agricoltura alla società civile: sfide e opportunità
4️ Focus su politiche agricole e innovazione connesse alla PAC
Una diretta da non perdere, pensata per chi lavora nella comunicazione agroalimentare ma anche per chi è curioso di scoprire come si racconta oggi l’agricoltura che guarda al futuro.
📍 In diretta su:
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Presentato il piano da oltre 4,5 miliardi: alta formazione, task force e gruppi di lavoro per supportare la sanità del territorio
È stato ufficialmente presentato martedì 8 aprile l’avvio delle attività previste dall’accordo di collaborazione tra Regione Piemonte e Politecnico di Torino per lo sviluppo del Piano di edilizia sanitaria, un investimento strategico da oltre 4,5 miliardi di euro.
Alla conferenza, svoltasi presso il Grattacielo della Regione, erano presenti il Presidente Alberto Cirio, l’Assessore alla Sanità Federico Riboldi e il Rettore del Politecnico Stefano Paolo Corgnati.
“Siamo orgogliosi di avviare concretamente le azioni previste dall’intesa firmata nell’aprile 2023,” – hanno dichiarato Cirio e Riboldi – “Un’intesa fondamentale per accompagnare le aziende sanitarie piemontesi nella realizzazione di progetti edilizi ospedalieri di alta complessità, parte integrante di un piano senza precedenti per la nostra sanità. Ringraziamo il Rettore Corgnati per la piena disponibilità e collaborazione.”
La prima iniziativa sarà l’attivazione, prima dell’estate, di un corso di alta formazione executive in Ingegneria per la Sanità, rivolto ai tecnici delle ASL e della Regione. Un’autentica “Academy” dell’edilizia sanitaria, pensata per garantire aggiornamento continuo al personale e attrarre giovani professionalità da inserire nei futuri progetti edilizi.
“Questo tavolo permanente di coordinamento – ha spiegato il Rettore Corgnati – rappresenta una chiara espressione della missione del nostro Ateneo, volta a promuovere collaborazioni istituzionali per lo sviluppo culturale, scientifico e professionale della collettività. Oltre all’Academy, istituiremo una task force dedicata all’edilizia sanitaria, con il compito di affiancare Regione e ASL sia nella manutenzione programmata dell’esistente sia nella progettazione di nuove strutture.”
Il programma prevede la realizzazione di 11 nuovi ospedali, 4 interventi di rigenerazione o ampliamento, 91 Case di Comunità, 30 Ospedali di Comunità e oltre 43 Centrali Operative Territoriali.
La collaborazione con il Politecnico includerà anche lo sviluppo di progettualità in ambito di efficienza energetica degli ospedali.
“I nostri esperti – ha aggiunto il Rettore Corgnati – parteciperanno a gruppi di lavoro dedicati alla definizione di strategie per migliorare l’efficienza energetica degli edifici sanitari già esistenti e per sviluppare linee guida utili alla progettazione sostenibile dei nuovi. L’obiettivo è permettere alle aziende sanitarie di cogliere appieno le opportunità di finanziamento, in un’ottica di sostenibilità economica, ambientale ed energetica.”
Per offrire una risposta al bisogno di lavoro delle persone e a ciò che questo bisogno porta con sé: autonomia economica, inclusione sociale, sviluppo professionale e realizzazione personale, la Città di Torino e la Fondazione Compagnia di San Paolo lanciano una serie di importanti misure rivolte a coinvolgere enti del territorio per sostenere l’infrastrutturazione dell’ecosistema cittadino per la formazione e per il lavoro
Come? Favorendo una maggiore capillarità dei servizi, il potenziamento della sinergia tra le progettualità esistenti, un ambiente dinamico in cui le persone, e i giovani in particolare, possano trovare il supporto essenziale per riuscire a navigare con successo le transizioni nel mercato del lavoro.
Queste misure fanno parte dell’iniziativa Città dell’Educazione – Intervento 16+, promossa dalla Compagnia di San Paolo in collaborazione con la Città di Torino e del progetto di creazione della Rete dei Poli dell’Occupabilità, che verrà lanciato dalla Città di Torino.
Ad annunciare lo sviluppo di una rete capillare di spazi dedicati al lavoro finalizzata a contrastare il fenomeno del mismatching tra domanda e offerta di lavoro la Vicesindaca di Torino che sottolinea come la Città di Torino sia da sempre attenta alle sfide occupazionali e al sostegno delle fasce più vulnerabili.
Il progetto che partirà quest’anno e sarà attivo fino al 2028 ha come obiettivo la costruzione all’interno delle sedi circoscrizionali e in locali messi a disposizione dalla Città sul territorio comunale di centri dove sia possibile per il cittadino e le aziende accedere a vari servizi finalizzati a incrementare l’occupazione, ‘Poli dell’Occupabilità’ il cui personale dovrà organizzare interventi finalizzati al supporto all’inserimento lavorativo, alla ricollocazione professionale.
Ai singoli progetti sarà assegnato un budget che potrà essere utilizzato per la copertura di spese di varia natura, quali tirocini, formazioni, ma anche spese di conciliazione, trasporti e altro. Questa collaborazione si inserirà nell’ambito del più ampio “Patto per il lavoro e lo sviluppo” che la Città di Torino intende promuovere con gli stakeholder e le istituzioni compresa la Fondazione Compagnia di San Paolo.
Con l’obiettivo del reinserimento lavorativo delle persone disoccupate saranno costruiti in collaborazione con le imprese dei percorsi professionalizzanti, di orientamento e di rinforzo delle competenze destinati a integrarsi con le politiche attive del lavoro esistenti. In questo senso la sinergia con la Fondazione Compagnia di San Paolo e l’iniziativa Città dell’Educazione rappresenta per la Vicesindaca un’ulteriore leva per aumentare l’efficacia delle azioni, rendendo la Città sempre più pronta ad affrontare le sfide di un mercato del lavoro in continua evoluzione.
“La Fondazione Compagnia di San Paolo, insieme alla Fondazione per la Scuola e ai suoi Enti strumentali, è da sempre impegnata in interventi per favorire lo sviluppo dei territori e contrastare le diseguaglianze – sottolinea Marco Gilli, Presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo -. Da molti anni la Compagnia e la Città di Torino collaborano per l’identificazione e lo sviluppo di sperimentazioni innovative e azioni congiunte: con l’iniziativa Città dell’educazione si intendono valorizzare i talenti dei giovani del territorio, realizzando o potenziando interventi efficaci nel ridurre la dispersione scolastica e migliorare l’orientamento e sostenendo alleanze tra sistema di istruzione, formazione e mondo produttivo per promuovere una maggiore equità di genere e intergenerazionale. L’obiettivo è realizzare a Torino, così come a Vercelli in Piemonte, Genova e Savona in Liguria, vere e proprie Città dell’Educazione, forti caratteristiche di inclusione, innovazione e sostenibilità, che coinvolgano tutti gli attori del territorio”.
L’Iniziativa Città dell’Educazione, promossa in stretta collaborazione anche con il Ministero dell’Istruzione e del Merito, lancia così una importante sfida ai territori con i quali collabora: considerare l’educazione e il protagonismo dei giovani al centro delle politiche di trasformazione di lungo periodo delle città, in un momento storico caratterizzato dal calo demografico e quindi dalla diminuzione delle generazioni più giovani, per offrire opportunità educative e formative di qualità, innovazione pedagogica per l’inclusione e apprendimento continuo, coinvolgere tutta la comunità educante, raccogliere, comprendere, gestire ed utilizzare i dati, rafforzare le competenze di dirigenti, insegnanti, educatori, operatori e famiglie, adottare e sostenere metodi e sperimentazioni replicabili e scalabili.
Nella Città di Torino, l’iniziativa Città dell’Educazione prevede di rafforzare l’offerta di servizi personalizzati di cura, crescita e apprendimento per bambini/e da 0 a 6 anni e per le loro famiglie, bambini/e e adolescenti da 6 a 19 anni. Per i giovani dai 16 fino ai 29 anni l’intento è quello di migliorare la loro capacità di autodeterminare il proprio futuro e di conseguire il successo formativo e lavorativo, indipendentemente dalla loro condizione sociale e familiare di origine.
I dati 2024 sul benessere equo e sostenibile evidenziano infatti come a Torino e provincia risulta occupato il 38,2% di persone tra i 15-29 anni, cifra al di sotto della media regionale di circa 2 punti percentuali. La disoccupazione giovanile in Piemonte nella fascia di età 15-29 anni (11,5%) è più elevata di quella delle altre grandi regioni del Nord, seppur in diminuzione a partire dal 2015. Nel capoluogo ci sono gli under 30 più penalizzati sul piano occupazionale, nonché la quota più alta di mancata partecipazione lavorativa (10,7%) e inattività (56,2%).
Per contribuire ad aumentare il numero dei giovani della Città di Torino che scelgono di modificare le loro traiettorie personali e professionali, trovando una collocazione lavorativa o ricercando attivamente un’occupazione o partecipando con continuità a percorsi di istruzione o formazione, la Fondazione Compagnia di San Paolo ha lanciato il 31 marzo la Call for Action “Unlock”. Opportunità per i giovani, scelte per il futuro” nell’ambito dell’intervento Città dell’Educazione 16+ con la quale intende di rafforzare le alleanze tra istituzioni, enti del privato sociale e soggetti attivi nel campo dell’educazione, delle politiche attive del lavoro e della formazione per riuscire a meglio interpretare e anticipare le sfide del mercato del lavoro. La Call si rivolge a partenariati pubblico-privato sociale e mette a disposizione fino a 6 milioni in 3 anni per promuovere un modello di integrazione di servizi orientato all’aumento del livello di partecipazione dei giovani ai servizi del territorio e al contrasto di fenomeni quali l’inattività, la marginalità e la diseguaglianza sociale.
Nel più ampio quadro della strategia cittadina di intervento per la promozione dell’occupabilità, la Fondazione Compagnia di San Paolo e la Città collaboreranno intensamente: attraverso la Call for Action UNLOCK risulta prioritario accompagnare i giovani ad affrontare le sfide legate all’accesso nel mercato del lavoro definendo una offerta integrata e complementare di attività in particolare per coloro che si trovano nella delicata fase di transizione alla vita adulta e non sanno come affrontarla. L’intento è quello di sostenere percorsi esperienziali basati sulla scoperta, lo sviluppo del pensiero critico e l’apprendimento cooperativo anche attraverso l’utilizzo di tecniche partecipative che incentivino i giovani a condividere le proprie opinioni, esprimere i propri bisogni e sviluppare idee/soluzioni innovative.
TORINO CLICK
La Giunta regionale del Piemonte, su proposta dell’assessore alle Attività produttive Andrea Tronzano, ha approvato una delibera strategica per lo sviluppo del sistema produttivo locale. Il provvedimento prevede la realizzazione di una mappatura delle opportunità insediative presenti sul territorio, finalizzata a individuare e promuovere aree e immobili pronti ad accogliere nuove attività economiche.
L’obiettivo principale è rafforzare l’attrattività del Piemonte per gli investitori, sia italiani che esteri, attraverso uno strumento chiaro, aggiornato e trasparente, in grado di agevolare i processi di insediamento delle imprese.
Per dare attuazione alla delibera, sarà avviata una manifestazione d’interesse rivolta a enti locali, proprietari pubblici e privati e intermediari immobiliari, affinché segnalino aree edificabili e immobili esistenti destinabili ad attività produttive, inclusa la logistica. Inoltre, la Regione riconosce un ruolo strategico alle associazioni di categoria, che contribuiranno a raccogliere, aggiornare e trasmettere dati utili per alimentare in modo continuativo il sistema regionale delle opportunità insediative.
Dopo la valutazione e validazione da parte degli uffici regionali, le opportunità ritenute idonee saranno inserite in una piattaforma promozionale e valorizzate su scala nazionale e internazionale. La promozione avverrà anche tramite eventi, fiere e portali istituzionali, tra cui “Invest in Italy” del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
L’approvazione della delibera si inserisce in un contesto favorevole: il Piemonte è stato recentemente riconosciuto dal Financial Times come una delle regioni europee più attrattive per gli investimenti industriali esteri. Questo riconoscimento evidenzia la solidità del sistema produttivo locale e la capacità del territorio di accogliere nuove realtà economiche.
“Questa iniziativa – dichiara l’assessore Tronzano – rappresenta un passo concreto per aumentare la competitività del Piemonte. Con la mappatura delle aree disponibili, vogliamo offrire alle imprese un quadro chiaro e accessibile delle opportunità presenti, valorizzando il patrimonio immobiliare esistente e le potenzialità future. Si tratta di uno strumento pensato per semplificare il processo di localizzazione e accelerare i percorsi di investimento, in linea con le migliori pratiche europee”.
A supporto di questa strategia, sarà coinvolto il “Team Attrazione”, un gruppo interdirezionale della Regione Piemonte attivo dal 2021 per assistere gli investitori in ogni fase del processo. Coordinato dalla Direzione regionale Competitività del sistema regionale, il team faciliterà il dialogo con gli enti locali, razionalizzerà le attività amministrative e collaborerà con lo Sportello Unico nazionale per l’Attrazione Investimenti.
«Negli ultimi anni – spiega il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici – una buona parte dei nostri produttori ha imparato a internazionalizzare. Un cambio di mentalità portato avanti dalle nuove generazioni di agricoltori che oggi sanno vendere le nostre eccellenze alimentari guardando all’export e alla vendita sul web. Una buona fetta di queste esportazioni sono assorbite proprio dal mercato americano».
L’agricoltura torinese esporta negli USA oltre il 30% dei vini DOCG. I vini più richiesti dagli americani sono il Freisa, il Carema e l’Erbaluce spumante; ma vengono esportati negli Stati Uniti anche i vini eroici del Pinerolese e della valle di Susa. Anche una quota di frutta pinerolese (mele, pere, pesche) va a finire sugli scaffali americani, mentre altri prodotti sono interessati indirettamente come le nocciole e il latte da contratto di filiera che vengono utilizzati dall’industria dolciaria che esporta a sua volta negli USA.
Per tutto il Piemonte, la quota di export agroalimentare verso gli USA è del 13% sul totale; una quota che nel 2024 risultava in crescita di oltre i 3,5% per un valore di oltre 4,1 miliardi di euro.
«Proprio in queste ore sono in corso contatti tra i nostri produttori e gli importatori USA per provare almeno a suddividere questi rincari del 20%. Si sta cercando in tutti i modi di salvare il rapporto con il mercato americano ma, ovviamente, c’è che pensa di rivolgersi anche ai mercati asiatici e a quelli dei Paesi emergenti. Quello che non dobbiamo assolutamente perdere è questa consolidata propensione dei nostri produttori ad avere uno sguardo internazionale. Non dobbiamo assolutamente richiuderci in noi stessi e guardare solo alle vendite in Italia. Diversificare i mercati è diventato vitale, così come è sempre più importante che sia favorita la vendita diretta da parte delle aziende agricole utilizzando gli strumenti più moderni».
Coldiretti Torino invita, comunque, a non fare prevalere il panico o la fretta. «Oggi è il momento della maturità. È il momento di dimostrare che, come agricoltori ma anche come piemontesi, siamo capaci di prendere decisioni ponderate e non affrettate. Un appello che rivolgiamo anche alla politica. Le guerre, anche quelle commerciali, portano solo disastri. Non conviene a nessuno soffiare sul fuoco, ma servono sangue freddo e un lavoro meticoloso per diversificare ancora di più i nostri mercati».
Ma l’invito rivolto alla politica è che non si penalizzi ulteriormente l’agricoltura in un momento così difficile per tutti. «Ci rivolgiamo all’Europa ma anche alla Regione. In un momento come questo, massacrare ancora l’agricoltura attaccando la cultura del vino, imponendo etichette allarmistiche oppure obbligando gli allevatori a costosi interventi per seguire un discutibile Piano della qualità dell’aria, o favorire il consumo di suolo con il fotovoltaico o nuove infrastrutture, sa di accanimento verso un settore vitale per tutti».