ECONOMIA- Pagina 3

Argentina, opportunità per le imprese del Piemonte

Riceviamo da una nostra lettrice e pubblichiamo

La mattina di lunedì 11 novembre il Circolo dei Lettori di Torino ha ospitato un business forum sulle relazioni tra Argentina e la regione Piemonte dal nome “Argentina: nuove opportunità per le imprese del Piemonte”.

Questo incontro ha avuto come obbiettivo quello di stimolare nuove opportunità nell’ambito imprenditoriale tra le aziende piemontesi e quelle argentine, in particolar modo nella provincia di Córdoba.

L’incontro si è aperto con la presentazione di Davide Gandolfi, dirigente del settore delle relazioni internazionali e cooperazione presso la regione Piemonte. Fin da subito è stato evidenziato quanto la provincia di Córdoba sia stata il fulcro dell’immigrazione piemontese (basti pensare alla città di San Francisco de Córdoba, dove ben il 90% della popolazione ha origine piemontese).

Questa provincia può essere denominata come provincia dal cuore piemontese, dove la storia della regione italiana è ben radicata e portata avanti tramite le tradizioni più classiche, come la bagna cauda, o attraverso l’istituzione di associazioni come la FAMA (Federazione delle Associazioni Piemontesi di Argentina).

Per proseguire e rafforzare il legame tra i due paesi vengono promosse dall’ Associazione Piemonte iniziative come quella di questo lunedì, in questo caso però resa ancora più importante dalla partecipazione diretta di un’intera delegazione istituzionale e imprenditoriale di Córdoba, i cui componenti sono intervenuti nel corso dell’intera mattinata.

A prendere per primo la parola è stato Pedro della Rosa, ministro della produzione, scienze e tecnologia di Córdoba, che ha definito il rapporto tra Italia e la provincia di Córdoba paragonandolo a qualcosa dalle “cadenas irrompibles”, ossia dalle catene indistruttibili, per sottolineare quanto sia stringente, ed elencando i vari prodotti che la provincia di Córdoba produce e che la contraddistingue nettamente come uno dei poli produttivi più importanti della Nazione. Settori in crescita sono quello agricolo, con la produzione di soia, maní, arachidi; per poi passare al settore dell’allevamento, con ingente produzione di carne bovina, fino all’ambito universitario, in netta crescita negli ultimi anni grazie a vari investimenti rivolti ad accrescere la cosiddetta “economia della conoscenza”.

La parola è poi passata a Guido Bolatto, segretario generale della camera di commercio di Torino, che ha ribadito la similarità tra i due paesi e ha ricordati i progetti comuni su cui poter investire e lavorare, in particolar modo concentrandosi sul settore aerospaziale e quello agricolo.

In un primo momento sono stati analizzati entrambi i settori focalizzandosi sulle aziende piemontesi grazie agli interventi rispettivamente di Stefano Nigro (direttore generale del Cei Piemonte) e di Erika Manis (Division Manager della Divisione Sviluppo strategico/areospace del Cei Piemonte). Quest’ultima ha presentato il settore piemontese aerospaziale, realtà in continua crescita che oggi giorno raccoglie circa 450 PMI, e quello agricolo, che produce un fatturato di 45 milioni annui e presenta un totale di 2500 dipendenti.

La realtà aziendale della provincia di Córdoba è stata introdotta invece dal segretario delle relazioni internazionali, Carlos Massei, ed Edoardo Fracanzani, presidente della camera di commercio italiana a Córdoba. Massei ha introdotto un concetto rilevante nell’amministrazione della provincia che la porta ad essere sempre efficiente e produttiva, ossia la partecipazione nell’attività del settore tanto della parte pubblica quanto di quella privata, per aggiungere infine anche quella accademica. Questa compartecipazione di tre diverse realtà comporta, secondo i delegati intervenuti al forum, un netto incentivo all’economia e alla produzione cordobese, che la induce a soddisfare così le richieste della maggioranza della popolazione.

In ambito agricolo la provincia di Córdoba conta infatti a oggi circa 39 milioni di ettari coltivati e 230.000 produttori. In grande espansione è anche il settore delle macchine agricole e quello aerospaziale, con l’ingente attività della CONAE (commissione nazionale delle attività spaziali), la cui stazione Teofilo Tabanera, situata a Córdoba, controlla e raccoglie dati di vari satelliti.

La presentazione più dettagliata delle varie aziende argentine è toccata ad altri tre delegati: Fernando Sibilla, presidente della FADEA (fabbrica argentina di aerei) , Santiago Sara, dirigente commerciale de INMEBA (impresa metallurgica dedicata al disegno e alla fabbricazione di celle robotiche e dispositivi di assemblaggio per varie industrie metalmeccaniche e automotrici) e Claudio Cozzi, presidente di NORTID (impresa che si occupa della vendita di driver, registratori e stampanti fiscali) che ,rispettivamente in ordine, hanno portato una panoramica delle varie imprese, mostrando i lori progetti e il loro interesse nell’aprirsi a nuove idee e collaborazioni estere.

La conferenza si è conclusa con un inquadramento sul rapporto tra i due paesi nella settore sanitario, con l’intervento di Juan Cras, presidente dell’ospedale italiano di Córdoba, seguito dall’intervento di Marcelo Quaglia, presidente dell’AFAPIECO (Associazione Famiglia Piemontese di Córdoba) e che si occupa di promuovere eventi volti al mantenimento di tradizioni piemontesi nella provincia.

Da ultimo si è portata una testimonianza diretta e concreta della creazione di un business italiano in Argentina, tramite l’esperienza di Cristiano Ferrero, amministratore delegato di G.E.I (Gruppo Essenziero Italiano) e presidente di Aromitalia. Ferrero ebbe l’iniziativa di espandere questa piccola realtà della produzione di gelato artigianale italiano in Argentina a partire dagli anni Ottanta, andando poi a divenire una delle filiali più importanti.

Questo piccolo esempio è servito a sancire l’effettiva possibilità della creazione di legami imprenditoriali italo-argentini, mostrando quanto questo rapporto di vicinanza sia concreto e proficuo e auspicando così a un rafforzamento di queste “catene indistruttibili” nel tempo a venire.

Rachele Donnini

 

Conto alla rovescia per Restructura

Manca poco a Restructura, fiera del comparto edile con oltre 36 anni di storia che scommette proprio sul suo nome per focalizzare lo sguardo sul tema del recupero del patrimonio edilizio esistente. La manifestazione, organizzata da GL events Italia, torna all’OVAL Lingotto Fiere di Torino da giovedì 21 a sabato 23 novembre e aggiunge un appuntamento off, in programma domenica 24 ottobre in piazza Castello nell’ambito del programma culturale di ANCI.

 

L’edizione 2024 ripensa profondamente format contenuti, con uno sforzo che coinvolge il sistema locale e nazionale del settore delle costruzioni e amplia il novero degli espositori, attraverso grandi partner e brand. Sono infatti oltre 150 le aziende già confermate all’evento.

 

«Siamo orgogliosi di presentare un programma che guarda allo sviluppo del comparto in termini di innovazione tecnologica e di sostenibilità, e di fare di Torino un punto di riferimento per l’intera industria delle costruzioni – dichiara Gàbor Ganczer, amministratore delegato di GL events Italia -. Restructura 2024 rappresenta una sfida per tutto il Nord-Ovest. In questa edizione abbiamo rafforzato la nostra rete di partnership e ampliato l’offerta formativa per dimostrare che unendo le forze tra attori della filiera edile, istituzioni e stakeholder, è possibile ottenere risultati significativi per il futuro dell’edilizia italiana».

 

Quattro stage ospiteranno il ricco calendario di appuntamenti della tre giorni che affronterà a trecentosessanta gradi le tematiche del settore: dalla sicurezza sismica al recupero del patrimonio edilizio esistente secondo le indicazioni della nuova direttiva Case Green e nel rispetto della storicità del tessuto italiano, dal tema della formazione e delle competenze a quello della sicurezza in cantiere, dalle novità normative alle molteplici innovazioni tecnologiche, nuovi materiali e processi e soprattutto nuovi strumenti digitali, compresa l’intelligenza artificiale. In particolare, il palco principale, il Restructura Stage, sarà il cuore della manifestazione con una programmazione curata da GL events Italia in collaborazione con tutti i partner.

 

Cuore pulsante dell’edizione di quest’anno saranno anche le nuove importanti partnership e le collaborazioni ri-confermate del passato. Restructura 2024 è patrocinato da Regione Piemonte, Città di Torino, Camera di Commercio e vede come partner di edizione o di singoli programmi Politecnico di TorinoUniversità degli Studi di TorinoANCI Piemonte, Uncem, CNIFIOPA, tutti gli Ordini e i Collegi delle professioni tecniche (IngegneriArchitettiGeometriGeologi e Periti Industriali), Antel, le associazioni datoriali a partire da ANCE Torino e Ance Piemonte e Valle d’AostaCNAConfartigianatoCasartigiani, Formedil, il Green Building Council Italia con il Chapter Piemonte, Assoposa, l’Agenzia CasaClimaARCAANAB, l’Istituto Nazionale di Bioarchitettura, BiosafeAssocanapa, le associazioni di rappresentanza degli amministratori di condominio AnaciAnapi e Unai. L’edizione 2024 della fiera vede inoltre importanti collaborazioni anche con realtà istituzionali del mondo bancario e dell’efficientamento energetico come Iren Smart Solutions.

 

I PRINCIPALI FOCUS DI RESTRUCTURA 2024, TRA WORKSHOP E CONVEGNI

 

In attesa di entrare nel cuore del programma espositivo, ecco alcuni appuntamenti del ricco calendario di eventi convegni e formazione.

 

Giovedì 21 novembre, aprirà alle 9:30 con l’incontro ‘La sicurezza sismica in Italia: tra politica, tecnologie e comunicazione‘, focalizzato sull’importanza di mettere in sicurezza il patrimonio costruito esistente, sfruttando nel miglior modo possibile sia la normativa in vigore sia le molteplici opportunità messe a disposizione dal mercato. Un obiettivo che si può raggiungere solo agendo attraverso una pianificazione politico-strategica che coinvolga anche i media.

L’evento, organizzato in collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri di Torino e con la FIOPA (Federazione Interregionale degli Ordini degli Ingegneri) e con il supporto dell’Ordine dei Geologi e ANACI, vede fra gli ospiti Stefano Pampanin, professore ordinario di tecnica delle costruzioni all’Università La Sapienza di Roma,  uno dei maggiori esperti in tema di sismica, e Giuseppe Ferro, professore ordinario di Ingegneria strutturale al Politecnico di Torino e presidente dell’Ordine degli ingegneri di Torino, con uno speech su tecnologie e messa in sicurezza degli edifici.

Si proseguirà alle ore 14:00, con l’evento che fa il punto sul nuovo approccio olistico della direttiva europea Case Green: ‘La riqualificazione energetica degli edifici esistenti e l’integrazione involucro-impianto‘. L’incontro, a cura di GL events Italia, vede fra gli altri il coinvolgimento di ENEAANIMAAssoclima e ANACI,  per affrontare il tema del benessere indoor e della riqualificazione energetica degli immobili, con particolare attenzione ai condomini.

La giornata si concluderà con ‘From worst to best‘ alle ore 17:30, che vede la partecipazione di Architerror, alias Max Adiansi, che metterà in luce gli errori dell’architettura contemporanea. A fare da contraltare ci sarà l’esperienza di Massimo Roj con Progetto CMR, vincitore del Compasso D’Oro 2024 con una soluzione legata al recupero dell’esistente. La qualità in edilizia sarà inoltre raccontata dai quattro studi che verranno selezionati dalla Call4Ideas.

 

Venerdì 22 novembre il CNI – Consiglio Nazionale degli Ingegneri sarà presente in Fiera dove svilupperà la prima giornata della propria Assemblea annuale sul tema della sicurezza, con un occhio di riguardo ai giovani e al mondo scolastico. Dalle ore 12 GL events Italia propone il dibattito ‘Le nuove competenze per integrare sostenibilità, real estate e finanza’ sul tema della formazione della filiera per la transizione ecologica in chiave ESG e tassonomia finanziaria europea, che richiede oggi al settore dell’edilizia e del real estate un aggiornamento significativo per rispondere alle sfide della sostenibilità, attraverso un approccio transdisciplinare.

Si prosegue dalle 16:30, insieme ad ANCE, con l’evento ‘Investimenti e Futuro del PNRR in Piemonte: l’Accademia delle Costruzioni all’Opera‘, che coinvolge ANCI Piemonte, Antel e Gbc Italia e che esamina i progetti finanziati in Piemonte dal PNRR con esperti della pubblica amministrazione, sindaci e imprenditori. Riflessione dell’evento sarà anche la nuova Accademia delle Costruzioni, strumento innovativo della regione per qualificare la forza lavoro.
La giornata del venerdì si aprirà, alle 9.30, con un convegno sul Restructura Stage organizzato in collaborazione con  il Collegio dei Geometri di Torino e provincia. L’evento, ‘Conformità edilizia e catastale: nuovi orizzonti normativi’, esplorerà il tema della crescente importanza nel panorama immobiliare italiano della conformità edilizia e catastale. E ancora, nel pomeriggio sarà il momento per l’approfondimento ‘Intelligenza artificiale in edilizia. Stato dell’arte e scenari futuri’, un focus sull’impatto che l’intelligenza artificiale avrà nel mondo delle professioni, gestito in collaborazione con l’Ordine degli Architetti di Torino e Provincia e il Politecnico di Torino

 

Sabato 23 ottobre alle 9:30, sul palco del Restructura Stage, fra gli appuntamenti da non perdere: Quando il nuovo incontra l’esistente: soluzioni architettoniche e tecnologie per una nuova qualità di progetto’, organizzato da GL events Italia in collaborazione con il Politecnico di Torino che vedrà in apertura il keynote speech di David Giannotten, partner dello Studio di Architettura OMA per spiegare come il nuovo può incontrare il patrimonio edilizio esistente con efficacia, mediante soluzioni che non tradiscono la storia, ma che anzi la valorizzano, adattando il costruito alle funzioni e alle necessità della città contemporanea.

All’esperienza del noto studio olandese si aggiunge quella dello Studio di Architettura Archisbang e di esperti del settore insieme a docenti del Politecnico, che approfondiranno la tematica con due tavole rotonde: la prima dedicata alle tecnologie non invasive per il recupero edilizio, la seconda focalizzata sull’equilibrio tra rifunzionalizzazione e rispetto dell’architettura storica. Un dibattito acceso e vivo, quindi, sul tema dell’esistente portato avanti in collaborazione con il Dipartimento di architettura e design del Politecnico, Confrestauro e i responsabili dello sviluppo del recentissimo cantiere di Palazzo Lascaris, sede del Consiglio Regionale del Piemonte alla presenza della Soprintendenza.

Dalle 14, l’evento ‘Legno e materiali naturali: il futuro più sostenibile dell’abitare’ animerà il Restructura Stage con un approfondimento sul legno e i materiali bio-based, che sono stati individuati come fondamentali per puntare ad una edilizia a minor impatto ambientale e a maggior valore sociale. L’evento è organizzato in collaborazione con ARCA e Politecnico di Torino.

 

Fra le importanti novità di quest’anno, sarà presente per la prima volta a Torino l’Esel Cpt Formazione e Sicurezza di Latina che porterà a Restructura l’ESEL MOBILE, un’aula mobile dotata di simulatore immersivo per la conduzione di oltre dieci macchinari per il movimento terra e il sollevamento di merci e materiali. Si tratta di uno strumento altamente tecnologico, che offre un’esperienza realistica senza precedenti. Con cinque display da 55” e una seduta con movimento dinamico tramite sistema idraulico, il simulatore riproduce fedelmente una postazione di guida di un mezzo da lavoro. La postazione offre una rappresentazione visiva ed anche un sistema di comandi intercambiabili e pacchetti software avanzati che consentono di replicare in modo preciso l’esperienza di guida di un veicolo in azione. Una modalità super innovativa di fare formazione in totale sicurezza che ESEL CPT Latina darà la possibilità di provare ai visitatori di Restructura. L’ESEL MOBILE sarà presente per tutti i giorni della fiera dove gli ospiti di Restructura, fra studenti e non, avranno la possibilità di fare sessioni formative in uno spazio innovativo. Per maggiori informazioni link qui.

 

L’ingresso a Restructura è gratuito per tutti, a partire da operatori professionali, studenti universitari e delle scuole superiori a partire dalla quinta classe previo accredito a questo link. Ai fini dei crediti formativi riconosciuti evento per evento dai singoli ordini avviene invece direttamente presso la sala e prima dell’evento.

 

Informazioni aggiuntive:

Restructura è all’Oval Lingotto Fiere da giovedì 21 a sabato 23 novembre dalle ore 9:00 alle 19:00

INGRESSO NORD via Giacomo Matté Trucco, 70, per chi arriva in auto.

INGRESSO SUD (ITALIA 61): per chi arriva con il trasporto pubblico o dalla stazione ferroviaria collegata direttamente all’ingresso grazie al nuovo sottopasso pedonale.

Il conflitto frena le esportazioni del Piemonte nei Paesi arabi: perso il 7,6% rispetto al 2023

L’instabilità politica che agita il Medio Oriente, da qualche mese sta rallentando la vendita dei prodotti piemontesi verso un’ampia area di Paesi arabi o confinanti in quella zona.

Dal Piemonte partono beni e servizi per 2,6miliardi di euro, equivalenti a 2,09% del valore aggiunto regionale prodotto, verso gli Emirati Arabi, l’Arabia Saudita, Israele, Qatar, Kuwait oltre ad altri 12 nazioni. Oltre ai prodotti della raffinazione, ci sono alimentari e bevande, moda e design, lapidei e arredamento, sistemi informatici e digitali, macchinari e impianti i prodotti più venduti molto richiesti per la loro qualità e originalità.

Sono questi i dati rilasciati dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese che ha analizzato l’export piemontese nel mercato del Medio Oriente nel 2023 e 2024, su fonte Istat.

Per quanto riguarda l’esposizione dell’export alla crisi, in testa ci sono la Toscana le cui esportazioni di made in Italy in Medio Oriente rappresentano il 2,95% del valore aggiunto regionale ed ammontano a 3,1 miliardi di euro, pari al 12,6% delle vendite italiane nell’area. Superano inoltre l’esposizione media nazionale, il Piemonte con il 2,09% (2,6 miliardi di vendite, pari al 10,4%), l’Emilia-Romagna con il 2,07% (3,1 miliardi di vendite, pari al 12,5% del totale vendite italiane nell’area), il Veneto con il 2,02% (3,0 miliardi di vendite, pari al 12,2%), la Lombardia con l’1,91% (prima regione esportatrice nell’area con 7,1 miliardi di vendite e una quota di 28,5%) ed il Friuli-Venezia Giulia con l’1,77% (645 milioni di euro di vendite, pari al 2,6%).

“Le notizie che arrivano dal Medio Oriente, dalla sponda sud del Mediterraneo sono molto preoccupanti, ci auguriamo che la diplomazia, anche economica, stia intervenendo per risolvere queste situazioni –commenta Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte– in ogni caso questa crisi sta penalizzando sia i sistemi del made in Piemonte e made in Italy, sia l’approvvigionamento di prodotti essenziali per la trasformazione della manifattura, aggravando la frenata del commercio”.

“Gli effetti di tale situazione, evidenti anche sul nostro territorio, rischiano di provocare pesanti conseguenze sulla crescita economica –sottolinea Felici– per questo l’appello che abbiamo già lanciato a livello nazionale è quello che è indispensabile mettere in campo tutte le misure, a cominciare dall’attuazione del Pnrr, per alimentare la fiducia e scongiurare il rischio di una frenata del ciclo espansivo dell’occupazione”.

“Se la situazione non si stabilizza rapidamente –conclude Felici– c’è il rischio concreto che le esportazioni subiscano un forte rallentamento, con ripercussioni non solo sulle imprese esportatrici, ma anche sull’economia regionale nel suo complesso. In questo contesto, è fondamentale che le istituzioni locali e nazionali intervengano, adottando misure a sostegno delle imprese, per mantenere aperti i canali commerciali e mitigare i potenziali effetti negativi”.

Il Piemonte crolla nella “dinamica” delle esportazioni: il raffronto tra il primo semestre 2024 e l’analogo periodo del 2023 segna un -7,6%, (era al +2,2%).

livello nazionale il settore di esportazione più rilevante è quello dei macchinari e impianti con il 25,3% dell’export verso il Medio Oriente, seguito da altre manifatture – che comprendono i mobili, la gioielleria e l’occhialeria – con il 12,5%, moda con il 9,2%, mezzi trasporto con l’8,8%, metallurgia e metalli con il 7,7%, alimentare e bevande con il 7,2% e apparecchiature elettriche con il 7,0%.

L’analisi per Paese evidenzia che il primo mercato del Medio Oriente è quello degli Emirati Arabi Uniti con il 26,8% dell’export del 2023 nell’area, seguiti da Arabia Saudita con 19,4%, Israele con 13,4%, Qatar con 10,7%, Kuwait con 9,0%. Seguono Libano (4,5%), Iraq (3,6%), Giordania (2,5%), Repubblica islamica dell’Iran (2,4%), Oman (1,7%), Azerbaigian (1,5%), Georgia (1,5%), Armenia (1,3%), Bahrein (1,1%), Yemen (0,3%), Siria (0,2%) e Territorio palestinese occupato con 45 milioni (0,2%).

In chiave dinamica, tra i maggiori mercati del Medio Oriente si registra una crescita dell’export verso Arabia Saudita (+23,5%) ed Emirati Arabi Uniti (+21,8% nei primi sei mesi del 2024), mentre sono in flessione le vendite del made in Italy in Qatar (-41,6%), Kuwait (-17,7%) e Israele (-10,0%).

Economia sociale: 5 enti riuniti per potenziare un HUB

Venerdì 15 novembre 2024, ore 11

Sala delle Colonne, Città di Torino – Piazza Palazzo di Città, 1

 Progetti Europei a servizio del territorio

La Camera di commercio di Torino, la Città di Torino, la Città Metropolitana di Torino, l’Università degli Studi di Torino e il Politecnico di Torino firmeranno un Memorandum of Understanding per collaborare all’HUB Progetti Europei per l’Economia Sociale nell’ambito di Torino Social Impact.

Torino Social Impact è una piattaforma aperta cui hanno aderito oltre 300 realtà tra imprese, istituzioni, operatori finanziari e soggetti del terzo settore, sottoscrivendo un MoU finalizzato a condividere idee, esperienze, progetti e risorse per catalizzare ed attrarre investimenti e forme di imprenditorialità che, sfruttando le nuove opportunità tecnologiche, ambiscono a risolvere problemi sociali emergenti attraverso modelli economicamente sostenibili.

In linea con le finalità di Torino Social Impact, nel 2023 nasceva l’idea di un HUB progetti europei per l’economia sociale, avviato grazie al contributo della Camera di commercio di Torino e della Fondazione Compagnia di San Paolo, in co-progettazione con Weco Impresa Sociale, partner di TSI impegnato nella promozione di approcci e metodi per la trasformazione sociale a fianco di istituzioni, imprese e realtà non-profit. L’HUB intende potenziare le competenze dell’ecosistema sull’europrogettazione per cogliere le tante opportunità finanziarie dell’Unione Europea sul tema dell’impatto sociale a livello comunitario, in particolare dopo il lancio del Transition Pathway del Social Economy Action Plan Europeo e l’inserimento dei proximity and social economy ecosystems tra i 14 ecosistemi industriali per la ripresa economica europea e la realizzazione della doppia transizione verde e digitale.

Vista l’utilità e l’importanza dell’iniziativa nel contesto europeo attuale, nell’ottica di sinergia e collaborazione che caratterizza gli enti del territorio, è stata formalizzata la volontà comune di potenziarla e valorizzarla condividendone gli obiettivi, al fine di attrarre gli investimenti europei per l’economia sociale nel territorio torinese, con un approccio orientato al capacity building dei partner TSI ed alla partecipazione concreta ai bandi.

Durante la conferenza stampa saranno presentati alcuni dati sui risultati della sperimentazione avviata nel 2023, con la testimonianza della cooperativa sociale Progetto Tenda, che ha beneficiato con successo del supporto dell’HUB, vincendo un bando Erasmus+.

From Zero to Startup, al via il programma di Blue Factory

Dalla teoria alla pratica per trasformare le idee in startup di successo.

Con oltre 250 candidature, l’incubatore d’impresa di ESCP Business School dà il via a un percorso di formazione gratuito e network internazionale grazie al sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo come ecosystem developer e al contributo della Camera di commercio di Torino.

 

Blue Factory, l’incubatore di ESCP Business School, dà il via a From Zero to Startup, accogliendo 60 aspiranti imprenditori da tutta Italiaselezionati tra oltre 250 candidati. Questo percorso formativo prevede 80 ore di formazione pratica, mentoring e networking dedicate a innovatori e startupper.

 

Il programma – presso ESCP Torino Campus fino a fine febbraio – è ideato per supportare giovani imprenditori nella creazione della propria startup, offrendo moduli pratici su tematiche strategiche e sessioni di mentoring con esperti di alto livello.

 

Un piano didattico di 10 moduli, ognuno pensato per accompagnare i partecipanti nelle varie fasi dello sviluppo d’impresa. Dopo l’introduzione ai fondamenti dell’imprenditorialità, i moduli successivi guidano i partecipanti in approfondimenti specialistici: Customer Development e Lean Methodology, per comprendere i bisogni del cliente e impostare una metodologia efficace ed efficiente, e Analisi di Mercato e MVP, per validare l’idea di business con un Minimum Viable Product.

L’offerta prosegue con sessioni su Modelli di BusinessMarketing e Strategie Go-to-MarketPianificazione Finanziaria e Gestione Legale delle Startup, con focus su gestione del rischio e dell’impatto. Un modulo cruciale, Fundraising e Networking, si concentra poi su strategie di raccolta fondi e contatti con l’ecosistema imprenditoriale.

 

I partecipanti potranno apprendere il know-how direttamente dai docenti di punta di ESCP Business School e da professionisti, tra cui Alberto Giusti, esperto stratega e imprenditore con numerose startup all’attivo nel Regno Unito, Svizzera e Stati Uniti, Daniele Battaglia, Associate Professor of Strategy presso ESCP Business School, ed Enrica Bonora, manager presso DualTech e promotrice di progetti per la NATO DIANA. Figure di spicco del mondo imprenditoriale come Fabio Sferruzzi e Matteo Gallo, rispettivamente CEO e Investor&Venture Builder di Feat. VenturesAlessandro Nasi e Francesca Papa, rispettivamente Founder e Head of Marketing dello startup builder Djungle Studio, Mariafebronia Sciacca, Senior Business Developer di 2i3t, e Giancarlo Rocchietti, business angel e presidente del Club degli Investitori, forniranno inoltre insight approfonditi su finanza e modelli di crescita, mentre esperti di comunicazione e design, come Lorenzo d’Amelio, CEO di Merakyn, Estève PannetierTEDx Speaker, e Renato Pannella, CEO di Lead, arricchiranno la preparazione trasversale dei partecipanti, e professionisti Raffaele Battaglini e Larissa Stievens, dello studio legale Futura, forniranno ai team competenze legali di base per destreggiarsi tra contratti e investimenti, e esperti come Christian Racca, Senior Engineer and Program Manager di Top-IX, e Laura Orestano, CEO di Socialfare,   forniranno competenze in ambito big data e impact, infine Virginia Pigato e Sheila Simon, rispettivamente investor e program manager di Techstars, supporteranno i team nella preparazione del pitch finale.

A questo si aggiungono un ampio ventaglio di mentor ed esperti internazionali che affiancheranno i partecipanti nei 4 mesi del percorso formativo.

 

Il programma si concluderà con il Demo Day a fine febbraio, un’occasione esclusiva per presentare il proprio progetto a investitori e professionisti del settore, ricevendo feedback e valutando opportunità di finanziamento.

 

Le lezioni si svolgeranno presso il campus ESCP nel cuore di Torino, con sessioni in presenza e online per favorire flessibilità e networking.

ESCP Business School e Blue Factory forniscono una rete internazionale di alumni, investor e mentor, e l’accesso a sei campus in Europa per facilitare l’espansione in nuovi mercati.

Quali politiche possono aiutare il sistema industriale torinese?

Quali politiche possono aiutare il sistema industriale torinese, da tempo in bilico fra crisi ed eccellenze, e quale contributo può ritagliarsi la Città in questa prospettiva: sono stati gli argomenti al centro dell’ultima seduta della commissione Lavoro a Palazzo Civico

Per analizzare la situazione e valutare possibili inziative, il presidente Pierino Crema ha invitato la vicesindaca Michela Favaro, l’assessore Chiavarino e i rappresentanti dell’Unione industriali di Torino Marco Gay, della ConfArtigianato Nicola Scarlatelli e dell’API – Associazione delle piccole e medie imprese Alberto Russo che sono intervenuti presentando un documento comune.

Nel documento, illustrato durante l’incontro, i tre rappresentanti del mondo imprenditoriale torinese hanno posto l’accento su diverse questioni. La prima riguarda l’estrema complessità della situazione attuale, contraddistinta da una forte instabilità politica ed economica in Europa e nel mondo, che si riverbera inevitabilmente nel nostro Paese. Un panorama nel quale la manovra governativa di Bilancio, appena presentata, conferma i limiti delle risorse pubbliche disponibili e porta i responsabili delle associazioni di categoria a ribadire la necessità di fare affidamento sugli investimenti privati per rilanciare lo sviluppo del territorio. Di conseguenza, ritengono che la Città debba rispondere realizzando le condizioni per offrire un ambiente sicuro ed accogliente, capace di attrarre questi investimenti, innovando e migliorando le infrastrutture e la mobilità, semplificando la burocrazia. Per diventare snodo strategico nell’assetto continentale.

Insieme, per muovere capitaligenerare valore e creare occupazione, le amministrazioni e le aziende locali dovranno puntare forte sulle eccellenze del territorio. Non solo l’automotive, dentro una crisi che non può essere risolta con incentivi e misure temporanee, che non deve essere abbandonata ma rilanciata con interventi specifici e urgenti. E vanno messi in vetrina l’aerospazio, che sul territorio conta 450 aziende, 35mila addetti per un valore di 8 miliardi di euro l’anno; il settore energetico che deve valorizzare le fonti rinnovabili per accrescere la competitività; l’innovazione e la ricerca, che possono contare su un sistema universitario di livello.

“Ci viene chiesto di unire le forze per affrontare sfide epocali, dobbiamo essere pronti a raccogliere quell’appello” dichiara Crema nel concludere i lavori. “Soprattutto – precisa il presidente della commissione – ci viene chiesto di superare le divisioni di un passato recente, una richiesta già arrivata in altre sedi dalle organizzazioni sindacali e che ritengo vada raccolta per lavorare ad un progetto comune di tutela e rilancio del settore produttivo della città”.

Giachino: “A 6 anni dalla Grande Manifestazione SITAV la TAV e’ ancora più importante”

“Dimenticare quella Piazza come hanno fatto stamane i quotidiani torinesi e’ grave. Nella Storia recente di Torino non vi è stata un’altra manifestazione così partecipata ed organizzata dalla Società civile.   In questi anni la Tav è stata tenuta ferma o rallentata . I ritardi nella realizzazione costano miliardi di PIL mancati e maggiori costi per i trasporti e per le aziende e 2,5 miliardi in più per la realizzazione dell’opera. Con quella Piazza la Società Civile come disse Cirio riuscì a fare ciò che la politica non fu in grado di fare”.
Così Giachino, l’anima dei SITAV, come l’ha definito La Stampa, stamane a Torino in un Convegno all’Hotel Diplomatic cui sono intervenuti l’on. Comba, l’on. Merlo e Salvatore Vullo.
Da trent’anni Torino cresce meno della media nazionale nonostante Olimpiadi e tante altre cose, solo la TAV ci rilancerà nel mercato europeo e mondiale. Gli effetti della bassa crescita si vedono nella diminuzione del PIL procapite che agli inizi del 2000 era venti punti in più sulla media europea e oggi è leggermente sotto la media europea. Come hanno detto gli artigiani ci sono ventimila aziende in difficoltà , oltre diecimila negozi in meno. Errori della Fiat e di Stellantis cui si aggiungono gli effetti pesanti della decisione europea voluta e votata dal PD di puntare solo sull’auto elettrica hanno messo in crisi l’auto italiana ed europea e conseguente l’indotto . La vendita di auto elettriche , troppo cara, non decolla particolarmente in Italia .La produzione italiana di auto quest’anno non riuscirà ad arrivare a 300.000 mentre lo scorso anno aveva raggiunto quota 450.000 , dal 1.900.000 auto prodotte nel 1989 quando la FIAT era prima in Europa per quota di mercato.
Nell’ attesa del Tavolo Auto convocato dal Ministro Urso per Giovedì 14 novembre al Ministero di via Veneto, forte e’ la polemica sul fondo auto Giorgetti ridotto in Finanziaria. Il fondo Giorgetti da 8,7 miliardi era nato nel 2022 dalla iniziativa di Mino Giachino  che accortosi che nella ultima Legge di Bilancio di Draghi non vi era un euro per il settore automotive lancio’ la proposta di dar vita a una Mozione parlamentare tra tutti i deputati delle regioni in cui vi sono stabilimenti auto. La proposta venne recepita nella Mozione Molinari che portò il Governo a stanziare 8,7 miliardi in 9 anni a favore del settore. Una parte di quei fondi è stata utilizzata come incentivi che hanno tenuto su un po’ la domanda sino a quando il Ministro Urso ha chiesto di finalizzare i soldi al rilancio della produzione italiana a 1 milione di auto l’anno. E’ da questo braccio di ferro che è nata la proposta di Tavares di portare a Torino a fine 2025 la 500 ibrida. In questi mesi dal mondo della imprenditoria sono emerse critiche agli incentivi cosicché il Governo nella Legge di Bilancio ha cambiato strategia e ha ridotto il fondo cambiandone la destinazione all’aiuto alle aziende dell’indotto .
Commenta Giachino: “Il PD che ha la responsabilità di aver votato in Europa la decisione che sta causando una forte riduzione della produzione delle auto endotermiche , ora chiede al Governo di ripristinare il fondo per gli incentivi. Dov’era due anni e mezzo fa?
Intanto il calo delle vendite sta mettendo a rischio gli stabilimenti come si vede dalla decisione di Wolkswagen di chiudere alcuni stabilimenti e dalla decisone analoga della Nissan.  A Mirafiori la produzione rimarrà ferma sino a inizio anno con ricadute sulla economia cittadina perché ovviamente la cig riduce gli stipendi del 40% circa con effetti immediati sulla riduzione dei consumi e del commercio. Contemporaneamente i due investimenti miliardari relativi alla TAV e alla Linea 2 della Metro, che avrebbero potuto dare un bel contributo alla economia  locale , procedono con esasperante lentezza, il tutto mentre il vecchio traforo ferroviario verso la Francia è fermo causa una frana complicata in terra francese.  La scelta strategica degli ultimi Sindaci di Torino  di puntare tutto sul turismo e sulla cultura non riesce a pareggiare ciò che abbiamo perso nel settore industriale così Torino si è impoverita come hanno anche dichiarato più volte gli ultimi due Arcivescovi torinesi , Nosiglia e Repole. Stupisce che ancora ieri il Sindaco Lorusso , preoccupato più per la sua popolarità che per le difficoltà economiche e sociali della metà della Città che non sta bene , ha dichiarato di puntare sui Grandi Eventi. Mentre Bucci a Genova punta sugli investimenti nel porto , nelle infrastrutture e fa di tutto per attrarre investimenti dall’estero , a Torino si punta sui Grandi eventi che danno molta visibilità ma lavoro per dieci quindici giorni al massimo. Gli economisti che puntavano molto sulle star-up debbono misurarsi con i dati non esaltanti pubblicati dai giornali economici. Tutte le start-up insieme occupano 15.000 persone. Non si frena così la fuga all’estero dei neolaureati ci vuol altro. La stessa CGIL da tempo chiede al Sindaci di cambiare marcia”.
Giachino che fu il primo nel 2009 a denunciare il Declino e che ha avuto il merito di aver guidato il trasferimento a Torino della Autorità dei trasporti, che nel 2018 organizzò insieme alle madamin la Grande Manifestazione SITAV che convinse Salvini a votare contro la mozione dei grillini contraria alla TAV e che nel 2022 si mosse per primo contro la Legge di Bilancio  di Draghi che non aveva stanziato una lira a favore del settore auto , oggi fa un appello ai giornali, alle Associazioni produttive e alle forze politiche e sociali perché si accelerino gli investimenti per la TAV, per la Tangenziale, per la Linea 2 della Metro, per la difesa del settore auto e indotto che per i prossimi vent’anni potranno dare ancora molto alla economia torinese e piemontese, offrendo posti di lavoro a tempo indeterminato per i diplomati e i  neolaureati oltre a sviluppare il settore dell’aerospazio, dell’ informatica e dei semiconduttori.

Il sindaco presenta il Bilancio: “Garantire i servizi e ridurre il debito”

Prosegue l’azione di risanamento finanziario dei conti del Comune. In un contesto generale ancora critico con prospettive di crescita economica non incoraggianti, la Città di Torino vara una manovra finanziaria per il 2025 -2027 che garantisce tutti i servizi ai cittadini, assorbendo i maggiori costi dovuti alle pressioni inflazionistiche degli ultimi anni, mantiene le agevolazioni Isee per sostenere famiglie numerose e in condizioni di difficoltà economiche, anche quelle recentemente innalzate per calmierare gli adeguamenti Tari. Aumentano gli investimenti destinati alla manutenzione di verde e suolo e a servizi sociali, educativi, trasporto disabili, cultura, sport, turismo e commercio.

Questa in estrema sintesi la fotografia del bilancio previsionale 2025-2026-2027 che il sindaco Stefano Lo Russo e l’assessora al Bilancio Gabriella Nardelli hanno presentato ieri ai principali interlocutori della società civile: organizzazioni sindacali, rappresentanti del mondo economico e industriale, fondazioni, associazioni sportive e del terzo settore.

A garantire l’equilibrio finanziario dei conti contribuiscono ancorale risorse straordinarie chieste e ottenute dalla Città attraverso il “Patto per Torino” per il periodo 2022-2042, che, per quanto nel triennio siano in flessione, nel 2025 porteranno nelle casse comunali 97milioni e una minore previsione di spesa per le quote di interessi a copertura dei mutui (-12% sulla media del triennio).

Il sindaco Stefano Lo Russo spiega: “Prosegue il nostro impegno nel risanamento finanziario dell’Ente che ci permetterà, al termine del mandato, di guardare al futuro con maggiore ottimismo, consentendoci una programmazione di lungo respiro grazie ad una rilevante riduzione della situazione debitoria. Un’azione che si accompagna ad un quadro generale di grande trasformazione non solo urbana avviata grazie alle risorse straordinarie provenienti da fondi europei nel segno delle quattro priorità individuate da questa amministrazione ovvero sviluppo, coesione, sostenibilità e cura. Il lavoro va nella direzione di costruire la città del futuro attraverso il dialogo e il confronto con i cittadini e i corpi intermedi come stiamo facendo per il nuovo piano regolatore generale e come facciamo da qualche anno per il bilancio previsionale anche attraverso questo incontro”.

“Siamo soddisfatti perché nonostante la tempesta perfetta di una congiuntura economica particolarmente sfavorevole, rispettiamo tutti gli obiettivi prefissati di risanamento e rilancio della Città oltre a quelli del Patto per Torino – aggiunge l’assessora al Bilancio Gabriella Nardelli – confermando il livello dei servizi offerti alla cittadinanza. C’è un risultato in particolare che voglio evidenziare: siamo riusciti a ridurre le quote di copertura del disavanzo rispetto al piano di rientro originario. Stiamo parlando di un importo di ben 80milioni di euro, in linea con quel patto di solidarietà intergenerazionale che ci induce a valutare sempre le conseguenze che le nostre azioni di oggi avranno sui cittadini di domani”.

Per assicurare il buon funzionamento della macchina comunale sarà garantito il turn over e confermati i piani d’assunzione che per il 2025 prevedono 400 nuovi ingressi. Nel periodo 2022-2027, grazie alle assunzioni già effettuate e a quelle programmate, viene sostituito 1 dipendente su 4 in uscita.

Aumentano gli stanziamenti per il trasporto delle persone con disabilità (+10,9% nel triennio) e quelli per i servizi sociali e l’edilizia abitativa pubblica (+1,6%) che potranno contare su 7,7milioni di euro in più rispetto alla previsione del triennio precedente. Con i 178milioni previsti per il 2025 verranno ampliate tra le altre cose le accoglienze solidali per famiglie, persone fragili, anziani, migranti adulti e minori e assicurata la continuità delle prestazioni sociali e sociosanitarie.

+11% per i servizi educativi che permetteranno tra le altre cose l’incremento dei livelli del servizio offerto per i nidi e le scuole d’infanzia ed il potenziamento dell’offerta del servizio estivo.

+3,3% di stanziamento per cultura, eventi, sport, turismo e commercio. I 36milioni previsti per il 2025 permetteranno di garantire il sostegno agli enti culturali, rafforzando il coinvolgimento delle periferie, di mettere in campo attività di promozione sportiva per giovani e over 60 e di potenziare la promozione turistica e i grandi eventi.

In significativo aumento, +36% rispetto all’anno 2021 anche lo stanziamento destinato alle manutenzioni ordinarie. 3,7milioni in più (+16% sulla media del triennio) verranno destinati alla manutenzione del verde mentre ammonta a 3milioni l’aumento della spesa destinata alla manutenzione del suolo (+15,75%rispetto al triennio).

Per il capitolo degli investimenti straordinari occorre ricordare che ammonta a 2,6miliardi il totale delle risorse investite sulla città tra fondi Pnrr, React, Pon metro, finanziamenti statali e che serviranno a cambiarne il volto.

Dopo il confronto con le categorie di questa mattina, il documento arriverà alla Giunta comunale per l’approvazione giovedì 14 novembre. Lunedì 18 novembre avrà invece inizio l’iter in Consiglio Comunale con il passaggio nelle varie Commissioni mentre lunedì 16 dicembre sarà il momento della discussione e del voto in Sala Rossa.

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