Al Ministro Giovannini: «Sono essenziali per la mobilità pendolare di lavoratori e studenti, in chiave turistica e utili a contenere il traffico veicolare e le relative emissioni. Una mobilità integrata potrebbe portare ripopolamento e sviluppo delle aree interne, migliorando contemporaneamente la qualità della vita dei grandi centri urbani».
Mentre prosegue l’articolata campagna virale sui social network di #futurosospeso, le associazioni e i comitati che sollecitano la riattivazione di tutte le tratte ferroviarie sospese del Piemonte avviano un dialogo con il Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini. In una lettera trasmessa nei giorni scorsi, le organizzazioni piemontesi hanno sintetizzato al Ministro la situazione esistente dopo la sospensione di molte linee, dal 2012, e pari a circa un terzo dell’intera rete ferroviaria regionale.
Partendo dai casi emblematici della linea elettrificata Pinerolo-Torre Pellice (sospesa nel 2012 e la cui riattivazione, prevista per il 2019, non ha avuto seguito), della Asti – Castagnole delle Lanze – Alba (che la Regione Piemonte vorrebbe sopprimere definitivamente trasformando i binari in una anacronistica pista ciclabile artificiale) e della Cuneo-Ventimiglia/Nizza (premiata come “Luogo del cuore” dal FAI per la sua particolare bellezza che ancora una volta ha dimostrato le sue potenzialità come collegamento internazionale che meriterebbe un servizio adeguato e di tipo universale anzichè il disinteresse dell’amministrazione regionale), le organizzazioni della campagna hanno evidenziato al Ministro le incongruenze attuali rispetto agli orientamenti strategici proposti dall’Unione Europea, che vedono centrali proprio i temi connessi alla sostenibilità ambientale e dei trasporti.
«Le linee ferroviarie sono essenziali per la mobilità pendolare di lavoratori e studenti, in chiave turistica e utili a contenere il traffico veicolare e le relative emissioni che causano i gravi problemi di inquinamento atmosferico che affliggono questa parte della pianura Padana e le sue città, provocando il conseguente rischio sanitario per la popolazione e l’aggravamento della crisi climatica – affermano nel documento le organizzazioni – Una mobilità integrata potrebbe portare ripopolamento e sviluppo delle aree interne, migliorando contemporaneamente la qualità della vita dei grandi centri urbani».
Primi Firmatari:
Co.M.I.S. – Coordinamento Mobilità Integrata e Sostenibile
Associazione Ferrovie Piemontesi
Associazione Pendolari e Trasporti Biellesi
Associazione Pendolari Novesi
Associazione Utenti del Trasporto Pubblico.
Comitato per la valorizzazione delle ferro-tramvie in Val Tanaro e Ponente Ligure
Comitato strade ferrate “Bartolomeo Bona” Nizza Monferrato
Comitato Trenovivo Val Pellice
Gruppo Pendolari Cuneo-Torino
AMODO – Alleanza Mobilità Dolce
AmicinBici – bik&motion
ARCI Piemonte – Associazione ricreativa e culturale italiana
Associazione Asti Cambia
Associazione Italiana Greenways
CIPRA Italia – Commissione internazionale per la protezione delle Alpi
Comitato Torino Respira
Coordinamento dei comitati piemontesi del Forum Salviamo il Paesaggio
FIAB – Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta – Coordinamento Nord-ovest
FIFTM – Federazione Italiana Ferrovie Turistiche e Museali
Fridays For Future – Piemonte
Greenpeace Italia
Italia Nostra
Kyoto club
Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta
Pro Natura – Piemonte
UISP – Unione italiana sport per tutti – Piemonte
WWF Oasi e aree protette piemontesi