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Torino capitale dell’aerospazio: il meeting internazionale chiude con una partecipazione record di aziende

VOLANO IN ALTO GLI AEROSPACE & DEFENSE MEETINGS:

1.300 PARTECIPANTI, 625 IMPRESE, 30 PAESI E 8.000 INCONTRI b2b. FORTE LA PRESENZA DI AZIENDE E BUYER INTERNAZIONALI E DEI KEY PLAYER. IL PIEMONTE SI CONFERMA LEADER DEL SETTORE AEROSPAZIALE, UN COMPARTO STRATEGICO E IN FORTE CRESCITA

L’industria aerospaziale italiana può contare su 17 miliardi di entrate, impiega 230mila persone, investe 1,25 miliardi in ricerca e sviluppo. In Piemonte sono oltre 350 le imprese dell’aerospazio, che occupano 20 mila addetti e i ricavi ammontano a 6 miliardi di euro. Sono alcuni dei dati emersi da Aerospace & Defense Meetings (Torino, 30 novembre – 2 dicembre), unico evento internazionale in Italia dedicato all’aerospazio, in cui 1.635partecipanti provenienti da 30 paesi, in rappresentanza di 625 imprese hanno partecipato a 8.000 incontri b2b, di cui 6.200 in presenza e 1.300 on line.

La biennale torinese dell’aerospazio si conferma quindi una delle più prestigiose piazze europee per visibilità e accordi internazionali di business, polo di attrazione per multinazionali, PMI, startup in cerca di collaborazioni, nuovi progetti e partnership internazionali. Presenti tutti i big player dell’aerospazio, a partire da Leonardo, industrial supporter, che per la prima volta ha lanciato a Torino un premio che riconosce l’eccellenza dei suoi fornitori. Si tratta dei “Leonardo Supplier Awards”, la premiazione di circa 20 piccole medie aziende, di cui 3 piemontesi: LMA, APR, AizoON Consulting.  Soddisfazione da parte delle grandi aziende partner degli ADM: Thales Alenia Space, Altec, Avio Aero, Collins Aerospace e Mecaer Aviation. Una presenza importante anche nei panel tecnici che ogni giorno hanno animato l’Oval Lingotto.

In crescita anche gli ospiti stranieri: per la prima volta erano presenti tra gli espositori alla biennale torinese anche i top player Boeing e Airbus. È stato per noi importante essere presenti a Torino con tutte le nostre divisioni per parlare non solo di prodotti e tecnologia ma soprattutto di sostenibilità, un impegno che il Gruppo Airbus persegue con determinazione da diversi anni” – commenta Serafino D’Angelantonio, Airbus Chief Representative -. Un’occasione per dialogare con i nostri partner e con gli operatori del settore in Italia, un Paese che consideriamo molto importante anche per le numerose partnership industriali in essere”. Positivo il bilancio anche per i vertici di Boeing: Essere qui agli ADM di Torino è stata un’eccellente opportunità per connetterci e collaborare con partner e fornitori del settore aerospaziale, e di questo siamo grati ad AbeBCI Aerospace per l’organizzazione. Boeing attribuisce un valore fondamentale al rapporto con l’industria italiana e le piccole e medie imprese del settore e siamo davvero soddisfatti dei numerosi e produttivi incontri B2B che abbiamo potuto svolgere questa settimana, dichiara Angela Natale, Presidente di Boeing Italia.

Il successo degli ADM di Torino conferma quanto sia alto l’interesse per questo settore sottolinea il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, che proprio in questi giorni a Roma ha preso parte alla seduta del Comint, il Comitato interministeriale per le politiche relative allo spazio e alla ricerca aerospaziale, presieduto dal Ministro Colao e di cui fanno parte anche i ministri Giorgetti, Guerini e Giovannini -. Sono stato delegato a rappresentare in modo permanente la voce della Conferenza delle Regioni in questo organismo che è strategico per lo sviluppo del comparto. Un grande onore personale, ma anche la testimonianza del ruolo di primo piano che il Piemonte continuerà ad avere negli investimenti europei del nuovo Pnrr per le politiche e l’industria aerospaziale. Un settore che, insieme all’idrogeno, rappresenta uno dei progetti ‘bandiera’ per cui abbiamo candidato la nostra regione come capofila in Italia”.

 

Soddisfatti gli organizzatori e i buyer internazionali che hanno visto crescere il numero, la qualità dei partecipanti e le opportunità di business. Grande soddisfazione anche per le istituzioni territoriali – Regione Piemonte, Camera di commercio – che in qualità di organizzazioni ospiti sostengono l’evento fin dal loro debutto. Come dichiara il Presidente di Camera di commercio Dario Gallina: L’ottava edizione degli ADM si chiude con ottimi risultati: nei corridoi dell’Oval abbiamo percepito grande fermento e voglia di rimettersi in gioco, in un’atmosfera internazionale. Il mondo dell’aerospazio è alla ricerca di fornitori anche fuori filiera e le nostre imprese della manifattura o della componentistica auto possono inserirsi con successo in questo comparto strategico e sfidante. Sono molte le occasioni di trasversalità che abbiamo messo in luce in questi giorni, come dimostrano ad esempio i temi della cybersecurity e della connettività, che idealmente ci trasportano già verso i VTM di marzo 2022.  Abbiamo colto anche l’opportunità della presenza dell’Ambasciatore malese a Torino per i TOAsean Business Days per far conoscere l’eccellenza delle nostre imprese anche ai buyer del sud est asiatico, con cui lavoreremo nei prossimi mesi”. 

Dello stesso avviso anche Dario Peirone, Presidente di Ceipiemonte, ente strumentale incaricato dell’organizzazione dai due host sponsor: Aerospace & Defense Meetings si posiziona come evento di primaria importanza per il territorio piemontese. Questa edizione ha superato ogni aspettativa e ha registrato addirittura un maggior numero di imprese, Paesi rappresentati e b2b rispetto a quelli inizialmente attesi: il business è stato assoluto protagonista. La ripartenza del settore aerospazio, in particolare dell’aeronautica, che è stata la più penalizzata dalla pandemia, vede la richiesta di un rinnovo della filiera che si è dimostrata pronta a cogliere nuove sfide in sostenibilità e innovazione, mentre lo Spazio continua a essere al centro di forti investimenti, sia pubblici che privati, nell’esplorazione. E proprio in questi ambiti, Ceipiemonte sta collaborando con i principali keyplayer per monitorare le richieste e le necessità di un mercato sempre più esigente. Non possiamo quindi che dirci estremamente soddisfatti di contribuire alla ripartenza e all’accompagnamento costante della filiera piemontese all’estero, organizzando eventi di qualità come Aerospace & Defense Meetings”.

Molto apprezzate per il loro alto livello e la ricchezza di contenuti le conferenze e i panel tecnici organizzati in occasione dell’ottava edizione degli ADM che hanno registrato il tutto esaurito durante tutti i 3 giorni dell’evento. Tra sostenibilità e innovazioni green, human space exploration, scenari post covid, new space ecosystem, e advanced air mobility, molti sono stati i temi e le novità presenti e futuri presentati dalle aziende e dagli esperti del settore.

Nonostante i problemi collegati alla pandemia, gli Aerospace & Defence Meetings sono stati un incredibile successo di partecipazione, confronto e creazione di sinergie. Il comparto aerospaziale, oggi, è un settore industriale che, con i suoi 20mila addetti, si conferma essere uno dei segmenti più all’avanguardia dell’economia piemontese. È anche per questo che, come assessorato all’Internazionalizzazione, abbiamo deciso di investirci tanto – afferma l’Assessore regionale, Fabrizio Ricca -. Questi incontri sono stati e sono l’occasione di mettere in contatto i colossi del settore con realtà più piccole, ma capaci di portare un valore aggiunto d’innovazione che può fare la differenza sul tavolo del competitivo mercato globale. In questo modo, con la collaborazione sia dei privati che dei soggetti che fanno ricerca, il Piemonte punta a essere il territorio giusto in cui possano investire anche le imprese estere, una vera e propria silicon valleydella nuova corsa allo Spazio”.

Per la prima volta sotto i riflettori a Torino anche un focus sul futuro della mobilità area urbana, che vede sempre di più intrecciarsi il mondo dell’aerospazio con quello dell’automotive e transportation. Spostarsi su macchine volanti nelle metropoli europee o consegnare merci tramite droni potrebbe trasformarsi nel giro dei prossimi anni in realtà. Su questa nuova frontiera della mobilità non sono solo i colossi a investire, ma anche le piccole e medie imprese, che a Torino hanno proposto ai buyer nuovi prototipi di mobilità urbana, alcuni dei quali anche alimentati a idrogeno o elettrici. E proprio la mobilità green, dall’idrogeno all’elettrico, sarà uno dei temi dei meetings dedicati al futuro dell’automotive e dei trasportiVTM | Vehicle & Transportation Technology Innovation Meetings – attesi a Torino il 30 e 31 marzo 2022. Presenti agli A&DM alcune delle aziende sponsor dei prossimi VTM come Thales Alenia Space, Blue Engineering, DACA-I, FEV, Sabelt.

Il futuro della mobilità, l’esplorazione spaziale, le nuove frontiere dell’aviazione, le innovazioni tecnologiche sempre più green e sostenibili. Il futuro è qui. Appuntamento dunque ai VTM 2022 in vista degli Aerospace & Defense Meetings 2023.

Torino e la Fiat ieri e oggi

Andrea Agnelli, presidente dell Juventus ha le sue gatte da pelare.  L’accusa è ben precisa: falso in bilancio per alterazioni sopravenienze attive o passive.  Praticamente, sostengono gli inquirenti,  “giocavano” con i valori dei cartellini dei giocatori.  Direi nulla di nuovo sotto il sole. A mio parere, modestissimo parere difficile da dimostrare.

Comunque la procura ci tenta. Il momentaccio è anche in campo.  Ma qui mi taccio visto la mia manifesta incapacità nel giudicare. Ma  non erano bravissimi nell’amministrare e produrre utili? I sapientoni hanno sempre detto di sì.  Eppure la stirpe degli Agnelli da decenni fa sempre acqua. Fosse un problema solo loro,  va be’. Ci potrebbe anche stare.  Ma sono più di 40 anni che ne paghiamo le colpe (m noi torinesi. Oltre 40 anni di totale e radicale decadenza. Vero che in passato ne abbiamo goduto.  Per l’appunto un passato oramai remoto. Migliaia e migliaia di metri cubi totalmente inutilizzati. Sicuro, non colpa solo  degli Agnelli. Il loro negativo contributo lo hanno dato.  L’ignavia della locale politica ne è  testimonianza. Ora il cerino in mano è  passato  a Stefano lo Russo.  E lui si sta organizzando.  Coadiuvato dal fido Valle e assessore segretario Mimmo Carretta decide le sorti di Torino.  Per ora si limitano alle cariche nei vari enti.  Poi si vedrà. Così tengono fuori dalla lista del PD per la Città metropolitana i sindaci di Grugliasco e di Collegno. Obbiettivo mettere uno di loro a vice presidente.  Obbiettivo successivo: indicare i vari consigli di amministrazione dei vari enti. Ma non basta. Ci sono anche le nuove nomine delle fondazioni  bancarie.  Prima fra tutte il SanPaolo. Controllate le banche! Si sa, non è uno scherzo.  Come si sa che banche e Fiat erano accomunate dalla presenza della massoneria.  Massoneria che ha dimenticato i valori risorgimentali ed anche quel connaturato antifascismo per diventare uno dei più importanti ed oscuri poteri d’Italia. Torino non è solo stata capitale dell’auto. A detta di molti a Torino la massoneria l’hafatta da padrona.  Addirittura due logge. Piazza Vittorio e piazza Castello.

Inquietante perché non se ne debbono conoscere gli iscritti. Tra i cosiddetti poteri forti. E in questa campagna elettorale che cosa hanno fatto? I bene informati sostengono che avrebbero prima appoggiato Damilano, poi fiutata l’aria si sono  defilati. Sempre pronti a ritornare in pista. Come al solito basta aspettare per vedere dove tira il vento.  Nel mentre Super Mario Draghi avrebbe sbloccato la Tav. Tanto rumore per nulla. Solo persi altri 2 anni. Ed ora la Tav si incontrerà o si scontrerà con la politica green . Anche qui vedremo. Vedremo soprattutto si che cosa sarà capace una città come Torino con circa un milione di cittadini. Una cosa è certa.  Stavolta vietato sperare negli Agnelli. Hanno da decenni altro in testa.  Sono sicuramente contenti gli azionisti Fiat.  Le azioni che valevano 15000 euro ora ne valgono almeno 60000. Con le banche sempre pronte a monetizzare. Concretamente prendere le azioni come garanzia di prestito.  Piove sul bagnato, direi. Solo che è cambiato l’interesse economico.

Viva la finanza.  Ed in questo gli operai poco ci stanno. Ma come si dice , ognuno dei suoi soldi ne fa quello che vuole. Purtroppo non tutti.  Lo Stato ad esempio.  Solo un anno fa Fca prendeva 6 miliardi come contributo Covid.  Con l’obbiettivo di aumentare la produzione in Italia e Torino.  Nulla di tutto questo è avvenuto. Con la successiva fusione con Citroen si è fatto il resto. Sempre secondo i bene informati chi conta sono solo i francesi, con la famiglia Agnelli ben contenta di dividersi i dividendi. Ma qua non vogliamo ne’ possiamo fare moralismi e dunque demagogie. Una città non campa con i soldi dei dividendi di altri. Campa con il lavoro.  Lavoro retribuito che produce spendendo, risparmiando ed investendo.

Sarò alla vecchia maniera, ma non vedo altre soluzioni. Sia ben chiaro il decadimento della nostra città non è dipeso solo dagli Agnelli.

Anzi,  loro hanno giocato fino in fondo il loro ruolo.  Come alla Juventus.  Perseguendo solo il loro tornaconto. E’ mancata totalmente la politica ma rimane una speranza: che Stefano lo Russo sia diverso imboccando una strada diversa.

Patrizio Tosetto

Da dove arrivano gli inquilini di Torino? Analisi su chi affitta casa

Per comprendere meglio quali siano stati gli spostamenti sul territorio da parte di chi affitta casa, l’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa ha analizzato le locazioni realizzate attraverso le agenzie affiliate Tecnocasa e Tecnorete in alcune grandi città italiane nel 2020. Per ogni grande città si è calcolata la percentuale di inquilini già residenti in città, in arrivo dall’hinterland ed in arrivo da altre province italiane.

 

 L’analisi mette in evidenza che Torino, Milano e Bologna sono le città con le percentuali più alte di affitti da parte di inquilini in arrivo da altre province (rispettivamente 28,3%, 25,6% e 22,2%). Rispetto al 2019 si tratta comunque di percentuali in calo, un anno fa infatti a Torino gli inquilini in arrivo da altre province si attestavano al 31,2%, a Milano al 35,2% e a Bologna al 30,0%: è evidente come lo smart working e la didattica a distanza abbiano inciso negativamente su questo segmento del mercato delle locazioni.

In generale a Milano nel 2020 si registra il 69,2% di affitti da parte di residenti, il 5,1% in arrivo dall’hinterland e il 25,6% in arrivo dalle diverse province dello stivale. Queste ultime sono così suddivise: il 15,4% proviene dal Nord Italia, il 7,7% dal Sud e il 2,6% dal Centro. Le regioni più attive sono la Lombardia, il Piemonte ed il Veneto per quanto riguarda il Nord, la Puglia per il Sud ed il Lazio per il Centro. Anche nel 2019 erano gli inquilini in arrivo dal Nord Italia a primeggiare (15,8%), seguiti anche in questo caso da Sud Italia (12,7%), per finire con il Centro (6,7%).

Torino nel 2020 il 60,6% delle locazioni riguarda inquilini già residenti in città, l’11,0% riguarda inquilini in arrivo dall’hinterland ed il 28,3% riguarda persone in arrivo dalle altre province italiane. Queste ultime arrivano nel 13,4% dei casi dal Sud Italia, nel 9,1% dal Nord e nel 5,9% dal Centro. Le regioni più attive sono la Puglia, la Sicilia, la Campania e la Calabria per quanto riguarda il Sud, la Lombardia, il Piemonte e la Liguria per il Nord ed il Lazio per il Centro.

Rispetto al 2019 a Torino si registra un sorpasso degli acquirenti provenienti dal Sud rispetto a quelli in arrivo dal Nord: un anno fa, infatti, era il Nord a primeggiare per quanto riguarda gli inquilini in arrivo da altre province d’Italia (13,6%), seguiti molto da vicino dalle regioni del Sud (13,4%), mentre quelli in arrivo dal Centro si fermavano al 4,2%.

Nel 2020 per quanto riguarda Bologna si registra un 69,4% di locazioni effettuate da persone già residenti in città, un 8,3% di affitti conclusi da inquilini in arrivo dall’hinterland ed un 22,2% di contratti stipulati da persone in arrivo dalle altre province d’Italia. Seguono le altre grandi città che hanno una più bassa percentuale di contratti di locazione stipulati da persone in arrivo da altre province: Verona 18,7%, Roma 17,6%, Firenze 10,7%, Palermo 5,2% e Napoli 3,9%.

Spesso chi arriva da fuori è un lavoratore, a Milano ad esempio il 42,2% degli inquilini che arriva da altre province si trova in città per motivi di lavoro, a Torino il 23,4%. Alte anche le percentuali di studenti universitari in arrivo da altre province: a Milano si tratta del 20,5% sul totale delle locazioni, mentre a Torino si arriva al 22,8%.

Dato interessante quello che mostra come in alcune delle grandi città ad affittare siano quasi esclusivamente persone già residenti: a Palermo ben l’89,8%, a Napoli l’87,5% e a Roma il 79,6%.

Il 2020 è stato segnato dall’emergenza Covid, i risultati dell’indagine evidenziano quindi nuove tendenze rispetto al 2019: nel 2020 infatti, nelle grandi città analizzate, la media di inquilini in arrivo da altre province si attesta al 14,9%, quota nettamente più bassa rispetto a quella del 2019 che arrivava al 25,2%. Anche per quanto riguarda gli inquilini provenienti dall’hinterland si notano percentuali in calo: nel 2020 il tasso medio delle grandi città è al 7,4%, nel 2019 era all’11,5%.

Fonte: Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa

Il Consiglio regionale risparmia più di 7 milioni

La prima Commissione, presieduta da Carlo Riva Vercellotti, ha approvato l’assestamento di bilancio del Consiglio regionale. Il documento accantona oltre 7 milioni di euro risparmiati sul bilancio 2020 per destinarli a investimenti. Le risorse saranno destinate alla manutenzione straordinaria del patrimonio immobiliare del Consiglio e all’ammodernamento delle dotazioni tecnologiche e informatiche.

Il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia ha sottolineato “l’attenzione di tutto il Consiglio regionale nell’utilizzo al meglio dei soldi pubblici, e la soddisfazione per l’importante stanziamento destinato agli investimenti, grazie a una oculata gestione delle risorse a disposizione”.

La prima Commissione ha anche dato il via libera al Documento di economia e finanza regionale, incardinato la nota di aggiornamento al Defr e continuato l’esame della variazione di bilancio. Finora sono stati approvati 9 articoli, con i sei emendamenti presentati dalla Giunta. Restano da esaminare altri 169 emendamenti, presentati quasi tutti dalle minoranze. L’assessore Andrea Tronzano ha annunciato che se necessario, a termini di regolamento, il 4 dicembre richiamerà il provvedimento in aula.

Assegnati i Piemonte Food Awards 2021

Patrocinati dal Ministero delle Politiche Agricole

“Anche per questa edizione” dichiara Donato Ala Giordano ideatore e organizzatore dei Piemonte Food Awards gli Oscar delle Eccellenze Agroalimentari, abbiamo dovuto rinunciare, visto il protrarsi delle limitazioni dovute alla pandemia, al nostro galà di premiazione, un vero peccato perché è un momento di confronto e integrazione tra le svariate aziende che producono eccellenza. Non abbiamo però rinunciato ad assegnare tra le 168 aziende iscritti i preziosi attestati e bollini che caratterizzano il nostro splendido progetto, ma siamo fiduciosi che nel 2022 riusciremo a organizzare al meglio la quinta edizione.

Questo straordinario evento si prefigge di valorizzare ulteriormente le aziende che producono eccellenza, anche quelle di piccole dimensioni che possono confrontarsi finalmente anche con le grandi realtà.

Ecco i premiati:

CATEGORIA PRODOTTI DA FORNO

 

VINCITORE

PANIFICIO PIANTANIDA

 

MENZIONE SPECIALE

 

PANIFICIO TANZI MATTIA

PANETTERIA DE MARTINI

PANETTERIA MARCARINO RODDINO

GRISSINIFICIO RATTO MORALES

 

PREMIO SPECIALE FARINE E BONTA’ NATURALI

MOLINO BONGIOVANNI

 

 

CATEGORIA DOLCI

 

 

VINCITORE

MAINERO GABRIELE

 

MENZIONI SPECIALI

 

BISCOTTIFICIO MOMO

BISCOTTIFICIO ROERO

MORIONDO VIRGINIO

PRIMOPAN

PASTICCERIA GIORCELLI

 

CATEGORIA CIOCCOLATO

 

VINCITORE

BODRATO

 

MENZIONI SPECIALI

 

BOELLA

GIORDANO CIOCCOLATO

GUIDO GOBBINO

ANTICA CIOCCOLATERIA CROCI DAL 1930

 

CATEGORIA VINI

 

VINCITORE

UGO BALOCCO

 

MENZIONI SPECIALI

 

CANTINA CASORZO

ARIONE

CANTINA PRODUTTORI NEBBIOLO DI CAREMA

AZIENDA AGRICOLA GOZZELLINO SERGIO

TENUTA SANTA CATERINA

PODERI GIANNI GAGLIARDO

TENUTE DONNALIA

 

CATEGORIA SPECIALE SPUMANTI

 

VINCITORE

TOSTI 1820

 

MENZIONE SPECIALE

 

ARIONE

 

CATEGORIA SALUMI

 

VINCITORI

QUADRO CARNI E SALUMI

 

MENZIONE SPECIALE

 

SALUMERIA GASPRIN

AGRISALUMERIA LUISET

LA GRANDA

SALUMI MIGLIETTA

 

CATEGORIA DISTILLATI

 

VINCITORE

DISTILLERIA BECCARIS

 

MENZIONE SPECIALE

 

ANTICA DISTILLERIA SIBONA

DISTILLERIA MAZZETTI

DISTILLERIA SAN CARLO

 

CATEGORIA FORMAGGI

 

VINCITORE

CASEIFICIO VALLE MACRA

 

MENZIONE SPECIALE

 

CASEIFICIO FOPPA

CASEIFICIO LA FISSELLO DOC

CASEIFICIO FERRERO FULVIO

CASEIFICIO CEIRANO E VILLOSIO

 

 

CATEGORIA RISO

 

VINCITORE

 

TERRE ALTE VILLARBOIT

 

MENZIONE SPECIALE

 

PRINCIPATO DI LUCEDIO

IL RE DEL RISO

RISO IN FIORE

RISO GUERRINI

RISO GOIO 1929

 

CATEGORIA NOCCIOLE

 

VINCITORE

LA REVELLA SOCIETA’ AGRICOLA

 

MENZIONI SPECIALI

 

AGRICOLA TARABLE

GIANOGLIO EMANUELA

L’ERA DELLA NOCCIOLA

PORELLO NOCCIOLE

 

CATEGORIA CONSERVE

VINCITORE

AZIENDA AGRICOLA SCAGLIONE

 

MENZIONE

AZIENDA AGRICOLA DELIZIE ANDRE’

AZIENDA GHIBAUDO

FONTEROSA CONSERVE

AZIENDA BREZZO

 

CATEGORIA SPECIALE TARTUFI

VINCITORE

INAUDI

 

 

Perché i Piemonte Food Awards? La manifestazione nasce con l’obiettivo di individuare, gratificare e premiare le eccellenze enogastronomiche del territorio regionale. I Piemonte Food Awards vogliono essere un’occasione per riunire tutti i protagonisti del mondo agroalimentare che contribuiscono a tenere alto il nome del Piemonte nel mondo, portando sulle tavole prodotti di altissima qualità.

La giuria e il premio I giudici e i presidenti della giuria – uno per categoria – sono selezionati tra i massimi esperti nel mondo dell’agroalimentare: giornalisti di settore, addetti ai lavori, rappresentanti delle associazioni di categoria, ristoratori e lo faranno attraverso una degustazione alla cieca per garantire il massimo della trasparenza e dell’imparzialità, il compito della giuria sarà quello di premiare le migliori aziende Piemontesi, dando loro la possibilità di farsi conoscere ai consumatori e ai buyer.

Il premio Piemonte Food Awards, nasce per celebrare l’impegno e la competenza nel settore agroalimentare, in questo momento in grande ascesa e con forti prospettive di sviluppo nel mercato estero.

Corecom, un bilancio da record

Presentati i dati relativi ai 5 anni del mandato del Coreecom e quelli sulla ricerca condotta nelle scuole superiori di secondo grado sul tema delle fake news e disinformazione

 

Sono stati presentati lunedì 29 novembre scorso a Palazzo Lascaris i dati relativi ai cinque anni dell’ultimo mandato del Corecom Piemonte, presieduto da Alessandro De Cillis, nell’ambito della presentazione al pubblico dei dati sulla ricerca sulle fake news e disinformazione, che ha coinvolto, attraverso un questionario, gli studenti di licei, istituti tecnici e professionali piemontesi.

Più di dodici milioni di euro sono stati restituiti ai piemontesi nell’ambito delle istanze di conciliazione con le compagnie telefoniche. Si tratta di numeri da record che, anche in questo mandato, confermano il Corecom quale un’eccellenza a livello nazionale.

Sono 36473 le istanze di conciliazione con le compagnie telefoniche ricevute nel mandato. 30622 sono state le udienze, di cui 26565 in presenza ( fisica o virtuale) del conciliatore e di entrambe le parti (operatore e utente). Gli accordi raggiunti in udienza o conciliazione semplificata sono stati 25084. Le istanze di definizione, di secondo grado, sono state 2749, di cui sono state portate a termine 2616.

Durante il periodo del mandato sono pervenute ben 4489 istanze relative a provvedimenti d’urgenza, procedura d’urgenza per la riattivazione del servizio sospeso, e sono stati emessi 1167 provvedimenti temporanei con ordine di attivazione dei servizio e 19 provvedimenti  di rigetto. Le rimanenti richieste sono state soddisfatte con la riattivazione spontanea da parte dell’operatore.

Il valore complessivo generato da rimborsi, storni e indennizzi a favore degli utenti, ammonta a 12,3 milioni di euro. I contenziosi conclusi, comprensivi delle pratiche aperte nel precedente mandato, sono 40531 ( di cui 37915 in conciliazione e 2616 in definizione ).

 

Ampia soddisfazione è  stata espressa dal presidente regionale del Corecom Piemonte Alessandro De Cillis in merito alla ricerca cui ha concorso il Corecom Piemonte sulle fake news e la disinformazione nelle scuole piemontesi, tematica che ha acquisito particolare attenzione in epoca di pandemia, dove spesso sono sorti contrasti sociali, alimentati altrettanto spesso da notizie falseriportate in rete.

“Abbiamo finalmente portato a termine – ha dichiarato il presidente  del Corecom Alessandro de Cillis – un lavoroampiamente importante  e innovativo nell’ambito delle tematiche della disinformazione e fake news. Avevamo l’onere di intervenire su questa nuova attività, soprattutto in relazione  alle problematiche affrontate dai minori e all’acquisizione delle informazioni e, principalmente, riuscire a distinguere tra informazione corretta e attività di comunicazione. I social creano un problema e la difficoltà degli editori è  abbastanza rilevante. Siamo riusciti a divulgare all’interno delle scuole del Piemonte l’attività di ricerca e, finalmente, avremo una cartina di tornasole in grado di farci comprendere come e con quali modalità i ragazzi vivano e affrontino il problema dell’informazione”.

Mara Martellotta 

Il progetto RePoPP compie 5 anni

Con la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti 2021 il progetto RePoPP compie 5 anni. Nato nel 2016 nel mercato di Porta Palazzo su iniziativa della Città di Torino, Amiat Gruppo Iren, Novamont, Eco dalle Città e Sea, con il passare del tempo il progetto è crescituto estendendosi a nuovi mercati e nuove attività.

Protagonisti indiscussi di RePoPP sono gli Ecomori, migranti e richiedenti asilo che hanno accettato la sfida di cimentarsi in una attività nuova che nel tempo si è trasformata in un vero green work che si basa sul recupero delle eccedenze alimentari. Infatti grazie al progetto è stato possibile attivare due contratti a tempo indeterminato, 18 tirocini professionalizzanti e decine di collaborazioni retribuite

In totale sono più di 120 gli Ecomori che hanno finora attraversato il progetto e che hanno trovato una via per la loro integrazione.

In cinque anni di attività sono state recuperate e ridistribuite più di 500 tonnellate di frutta e verdura nei 7 mercati coinvolti all’interno del progetto (Porta Palazzo, Foroni, Cincinnato, Porpora, Borgo Vittoria, Santa Rita, Onorato Vigliani) che contribuiscono tutti i mesi al sostentamento di quasi 1900 persone. 362 tonnellate a Porta Palazzo e 143 negli altri mercati, dove l’intervento è piu recente.

Altro fronte di azione è quello del miglioramento della raccolta differenziata, in particolate nel mercato di Porta Palazzo. Se nel 2016 (prima dell’avvio del progetto) si attestava intorno al 40% oggi, in base ai dati di Amiat Gruppo Iren, la raccolta differenziata nei primi dieci mesi del 2021 è superiore all’87%.Un record per un mercato.

RePoPP dunque non è solo lotta allo spreco alimentare e raccolta differenziata ma è anche integrazione, solidarietà, economia e cucina circolare. Infatti grazie alla collaborazione con il Mercato Centrale di Torino, tutti i giorni all’interno de “Il Banco Circolare” vengono preparati, sempre con le eccedenze del mercato, dai 20 a 50 pasti al giorno per sostenere le persone in difficoltà segnalate dalle Case del Quartiere di Torino, ma non solo. Sempre al Mercato Centrale dal mese di settembre è attivo un progetto di funghicultura che si basa sui principi dell’economia circolare attraverso il recupero dei fondi di caffè della caffetteria. A regime la sperimentazione permetterà di produrre circa 10 kg di funghi a settimana (qualità Pleurotus ostreatus) da integrare nella produzione di pasti.

Il compleanno è stato celebrato con un “evento” tra le bancarelle di Porta Palazzo con i rappresentanti dei soggetti promotori del progetto, e con l’esibizione del gruppo degli allievi della scuola di Circo Flick, che sono tra gli utenti abituali della distribuzione del’ortofrutta.

“In questi cinque anni ho seguito il progetto in maniera diversa e da oggi cercherò di occuparmene in prima persona. RePoPP è un progetto che la Città ha supportato e supporterà nei prossimi cinque, dieci e anche cinquant’anni.” Ha commentato scherzosamente Chiara Foglietta, Assessora alla Transizione Ecologica della Città di Torino

“Amiat ha sostenuto fin dal suo esordio il progetto RePoPP, considerandolo una buona pratica di valorizzazione delle risorse e miglioramento della raccolta differenziata” dichiara Christian Aimaro Presidente di Amiat Gruppo Iren. “Oggi, a 5 anni di distanza, non possiamo che confermare che quella che era stata una felice intuizione si è rivelata anche una occasione privilegiata di inclusione sociale”.

“Cinque anni di vita e di crescita costante per un progetto multiforme e polifonico come Repopp è un vero primato, di cui non possiamo non essere orgogliosi – ha dichiarato Andrea Di Stefano, Responsabile Progetti Speciali e Comunicazione di Business di Novamont -. Abbiamo conseguito risultati eccellenti in termini di contrasto allo spreco alimentare, riduzione della produzione dei rifiuti e inclusione sociale, dimostrando cosa si può ottenere con spirito costruttivo e collaborativo. Repopp ha tutte le caratteristiche per essere definita una best practice, da promuovere e far conoscere anche al di fuori dei confini nazionali”.

“Buttare o non buttare? Questo è il problema. – dice Paolo Hutter, presidente di Eco dalle Città -. Così dovremmo sempre chiederci guardando un frutto o un ortaggio un po’ ammaccato. Repopp a Porta Palazzo è stato un moltiplicatore della giusta idea di salvare il più possibile il cibo. Con l’amministrazione comunale parleremo di come estendere ancora di più questa pratica fino a ridurre effettivamente i rifiuti organici”.

L’allarme dei professionisti Superbonus: una corsa a ostacoli

Difficoltà di reperimento dei materiali, rincaro vertiginoso dei prezzi, manodopera specializzata mancante e, last but not least, norme fiscali retroattive. Sono tante le criticità che stanno trasformando il Superbonus da opportunità a totale caos.

Lo dicono in un comunicato gli ordini di ingegneri, architetti, commercialisti e i geometri di Piemonte e Valle d’Aosta

L’ultima preoccupazione, in ordine di tempo, per professionisti, imprese e quanti coinvolti nel 110%, riguarda le modalità con le quali sono state introdotte le nuove norme del cosiddetto “Decreto antifrodi” (DL 157/2021), in vigore dallo scorso 12 novembre.

Il DL che vuole contrastare gli abusi , non tiene conto delle conseguenze pratiche per professionisti, sempre meno interpellati dagli organi decisionali, e imprese.

Le nuove disposizioni, infatti, riguardano anche i lavori già avviati e in corso di esecuzione e i conseguenti costi non rientrano tra gli accordi contrattuali già chiusi : è necessaria, pertanto, una loro revisione.

Inoltre, l’obbligo retroattivo del visto di conformità e dell’asseverazione della congruità dei costi anche alle iniziative in corso ha provocato il blocco dell’operatività delle piattaforme che gestiscono le cessioni dei crediti d’imposta da bonus edilizi, gettando nell’incertezza gli operatori e i contribuenti interessati dagli interventi agevolati (e i chiarimenti forniti sino a oggi dall’Agenzia dell’Entrate sono insufficienti a risolvere il problema).

In estrema sintesi, ciò che chiedono gli Ordini, Collegi, Federazioni professionali e le Associazioni di categoria di Torino e Piemonte è che le pratiche avviate prima dell’entrata in vigore del DL 157/2021 possano procedere alle stesse condizioni anche nei prossimi mesi.

Tra le altre questioni ancora aperte quella della proroga del bonus per le villette e le case monofamiliari nonché per le unità immobiliari funzionalmente indipendenti: come risaputo, per la tipologia di edifici in questione è previsto uno slittamento al 31 dicembre 2022, a condizione che i contribuenti abbiano un valore ISEE non superiore a 25.000 euro : una cifra molto bassa, in molti casi il solo possesso dell’immobile fa superare tale soglia.

Gli Ordini, Collegi, Federazioni professionali e le Associazioni di categoria torinesi e piemontesi chiedono che la proroga del superbonus venga effettuata senza ulteriori vincoli e sino al 31 dicembre 2023, considerando le lunghe tempistiche per il solo ottenimento delle autorizzazioni comunali (soprattutto in caso di demolizione e ricostruzione), e in virtù del fatto che moltissimi interventi legati alle unifamiliari stanno per partire soltanto ora, a causa di forti ritardi burocratici , con le “regole del gioco” in continuo cambiamento.

Si chiede anche la possibilità di prorogare il bonus 90% per tutto il 2022, considerando il successo ottenuto e la rivalorizzazione di molti immobili, nel centro e nelle periferie.

E proprio le proroghe, in generale, rappresentano un ulteriore tasto dolente per il 110%, a causa della loro tardiva comunicazione a fine anno: è necessario , dico i professionisti che esse siano valutate in coerenza con le tempistiche di mercato.

Le numerose modifiche e le centinaia di interpelli che in un anno hanno interessato il provvedimento evidenziano scarsa attenzione alla materia da parte di chi avrebbe dovuto prestarne. A ciò va aggiunta l’ormai cronica modalità di mancato coinvolgimento dei professionisti, che crea un danno su tutta la filiera (professionisti, imprese, committenti) e, quindi, sul risultato finale.

In attesa di dare vita a concrete azioni pubbliche, gli Ordini, Collegi, Federazioni professionali e le Associazioni di categoria di Torino e del Piemonte chiedono al Governo di intervenire urgentemente per non frenare professionisti, imprese e, in generale, tutti gli stakeholder coinvolti, evitando così rallentamenti nel percorso di crescita economico del Paese, per il quale i bonus ristrutturazione, il bonus facciate e il Superbonuspossono ancora rappresentare un efficace volano.

 

Nuovo volo Ryanair da Cuneo a Roma

Dal prossimo 28 marzo, in concomitanza con l’avvio della stagione estiva 2022, dall’Aeroporto di Cuneo si potrà volare con Ryanair, la compagnia aerea numero uno in Italia e in Europa, verso lo scalo di Roma Fiumicino. Il nuovo collegamento con la Capitale, con quattro frequenze settimanali nei giorni di lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì, rappresenta la quarta destinazione proposta dalla compagnia irlandese sullo scalo cuneese dopo Cagliari, Bari e Palermo. Le informazioni relative a orari e acquisto biglietti sono consultabili sul sito www.ryanair.com
“Accogliamo con grande soddisfazione questa nuova rotta di Ryanair – afferma Anna Milanese, Direttore Generale Aeroporto di Cuneo -. Il collegamento verso un hub importante come lo scalo di Roma Fiumicino, una rotta da sempre molto richiesta dall’utenza cuneese per motivi lavorativi oltre che turistici, rappresenta una porta sul mondo per i nostri passeggeri che da lì potranno proseguire verso altre destinazioni. Ringraziamo Ryanair per aver nuovamente sostenuto le nostre richieste e per accrescere il network servito da Cuneo”.
Il Direttore Commerciale di Ryanair, Jason McGuinness, ha dichiarato: “Ryanair, la compagnia aerea numero uno in Europa, è impegnata a ricostruire i settori dell’aviazione e del turismo in Europa mentre continua a rafforzare e far crescere la propria rete per trasportare 225 milioni di passeggeri all’anno entro il 2026. Siamo entusiasti di continuare a lavorare con l’aeroporto di Cuneo per permettere a tutti i nostri clienti di raggiungere le loro destinazioni di vacanza preferite la prossima estate, inclusa la nuova rotta Cuneo-Roma”.​

Barcellona: il Piemonte del congressuale incontra gli operatori internazionali

L’offerta meeting ed eventi è un settore prezioso per l’economia piemontese: nel 2019 ha generato il 15% delle presenze negli esercizi alberghieri

 

Il Piemonte congressuale torna a IBTM World, una delle più importanti fiere del settore Meeting, Incentives, Conferences and Exhibitions (MICE), in programma a Barcellona dal 30 novembre al 2 dicembre, dopo lo stop forzato nel 2020 causa pandemia.
VisitPiemonte-Regional Marketing and Promotion, società in-house della Regione Piemonte e di Unioncamere Piemonte per la valorizzazione turistica e agroalimentare del territorio, sarà ospite all’interno dello stand “Italia” di Enit con un desk istituzionale, mentre le ATL di Torino e di Langhe Monferrato Roero avranno una propria postazione con una fitta agenda di appuntamenti.

«I sistemi che ruotano intorno al mondo dei meeting portano ai territori una consistente ricaduta economica e sono importanti per la crescita in termini di visibilità – sottolinea l’Assessore regionale alla Cultura, Turismo e Commercio, Vittoria Poggio – Il turismo congressuale, considerato destagionalizzato rispetto alle richieste tradizionali, occupa una posizione di forte rilievo nel panorama regionale: abbiamo lavorato per prepararci alla ripartenza degli eventi, e abbiamo avuto il grande piacere di accogliere, a inizio luglio, uno dei primissimi eventi in presenza d’Italia, la 30esima edizione della Convention dell’Associazione MPI Italia Chapter – Meeting Professionals International, la più grande associazione che riunisce i professionisti del MICE: oltre 100 meeting planner da tutta Italia hanno trascorso 3 giorni tra Torino e le Langhe. Proprio il territorio delle Langhe e del Roero ha ripreso a ospitare in presenza i grandi appuntamenti fieristici internazionali legati all’enogastronomia, tra cui la 91esima edizione della Fiera internazionale del Tartufo Bianco d’Alba. Novembre ha segnato per Torino il ritorno dal vivo di grandi eventi internazionali, come la principale fiera d’arte contemporanea in Italia, Artissima, e il prestigioso torneo di tennis Nitto Atp Finals. Il prossimo anno, tra gli eventi, porterà al PalaAlpiTour di Torino l’Eurovision Song Contest 2022 e gli appuntamenti legati al titolo di Regione europea dello Sport 2022 assegnato al Piemonte».

«Il Piemonte sa di avere tutte le caratteristiche per essere attrattivo e competitivo sul mercato degli eventi, grazie ad aree come Torino, Langhe Roero e Monferrato e i Laghi dove il MICE è consolidato, a location di assoluto prestigio e fascino, tra hotel, residenze di charme, castelli e ambientazioni post industriali perfettamente attrezzate che uniscono storia e contemporaneità, e a innumerevoli attività di corollario agli incontri: grandi musei, esperienze outdoor in tutte le stagioni e un’offerta di wellness e enogastronomia unica – conferma il Presidente di VisitPiemonte, Beppe Carlevaris – La pandemia ha portato con sé profondi cambiamenti, costringendoci a ripensare l’organizzazione degli eventi e a reiventarli in versione digitale o ibrida. Oggi il Piemonte guarda con ottimismo al futuro, lavorando anche per lo sviluppo di nuove aree e prospettive».

Secondo i dati del primo Osservatorio regionale dei Congressi e degli Eventi, realizzato in collaborazione con Federcongressi&eventi e ASERI, il turismo congressuale ha generato nel 2019 il 15% delle presenze negli esercizi alberghieri del Piemonte. Nel 2020 non è stato possibile fare rilevazioni a causa della pandemia, ma è intenzione di VisitPiemonte riprenderle per il futuro.