ECONOMIA- Pagina 283

Sugar tax, l’ultima tassa per mettere le mani nelle tasche dei cittadini senza dirglielo

A cura di lineaitaliapiemonte.it

I politici rassicurano sempre che non metteranno le mani in tasca ai cittadini poi però lo fanno nascondendo balzelli per ogni dove. O dicendo che è per il nostro bene: così oltre al danno di dover pagare c’è pure la beffa che millantano di tutelare la nostra salute. E’ il caso della cosiddetta “sugar tax”, la tassa sul consumo delle bevande analcoliche edulcorate, formalmente in capo ai produttori ma alla fine chi la pagherà? Colui che paga già tutte le altre: il cittadino

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https://www.lineaitaliapiemonte.it/2021/12/15/leggi-notizia/argomenti/editoriali/articolo/sugar-tax-lultima-tassa-per-mettere-le-mani-nelle-tasche-dei-cittadini-senza-dirglielo-di-carlo.html

Fondazione CRT compie 30 anni e illumina la Mole

Con il messaggio “Trent’anni per il futuro”, la Fondazione CRT festeggia il compleanno illuminando la Mole Antonelliana con il proprio logo giallo e blu – gli stessi colori simbolo della città di Torino – nel lungo weekend sotto le stelle da venerdì 17 a domenica 19 dicembre (dalle 20 all’1 di notte).

 

Trent’anni di attività sono certamente un bel traguardo ma, per chi guarda sempre al futuro, sono anche l’inizio di un ulteriore impegno per continuare a migliorare la qualità della vita delle persone e il benessere delle comunità in un periodo così complesso e sfidante per tutti”, affermano il Presidente Giovanni Quaglia e il Segretario Generale Massimo Lapucci.

 

Nata il 20 dicembre 1991, terza Fondazione di origine bancaria italiana per entità del patrimonio, la Fondazione CRT ha messo finora a disposizione del territorio risorse per 2 miliardi di euro, rendendo possibili oltre 40.000 progetti per l’arte, la ricerca, la formazione, il welfare, l’ambiente, l’innovazione, in tutti i 1.284 Comuni piemontesi e valdostani.

 

In particolare, i due miliardi di euro complessivamente erogati sono stati così ripartiti:
Arte, attività e beni culturali: 530 milioni
Educazione, istruzione e formazione: 268 milioni
Ricerca scientifica e tecnologica: 216,6 milioni
Volontariato, filantropia e beneficenza: 267,4 milioni
Modalità innovative di intervento: 316,2 milioni
Salute pubblica, medicina preventiva e riabilitativa: 84,2 milioni
Altri settori: 157,1 milioni di euro
Accantonamenti al Fondo per il volontariato: 136,6 milioni

 

In aggiunta alle erogazioni, la Fondazione CRT sperimenta interventi ispirati alla logica della venture philanthropy e dell’impact investing, per generare un impatto sociale e ambientale. Uno dei principali esempi a livello europeo è l’operazione di rigenerazione urbana delle OGR Torino, le ex Officine Grandi Riparazioni dei treni, interamente riqualificate dalla Fondazione CRT e riconvertite, con oltre 100 milioni di euro, in un innovativo centro internazionale per l’arte e la cultura, la ricerca scientifica, tecnologica e industriale, il food.

 

La Fondazione CRT è attiva nelle principali reti internazionali della filantropia, come EFC (European Foundation Centre) che ha appena dato vita alla nuova realtà di Philea (Philanthropy Europe Association) ed EVPA (European Venture Philanthropy Association). Collabora inoltre con le Nazioni Unite e altre organizzazioni su scala globale, tra cui Rockefeller Philanthropy Advisors, per rafforzare l’integrazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile nei propri interventi così come in quelli degli altri enti della “galassia” Fondazione CRT: la Società Consortile per Azioni OGR-CRT, la Scialuppa Onlus (costituita nel 1998 per la prevenzione dell’usura), la Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea, la Fondazione Sviluppo e Crescita (per investimenti pazienti e a dichiarato impatto sociale), REAM SGR S.p.A. (società di gestione del risparmio immobiliare a vocazione sociale e per lo sviluppo), la Fondazione ULAOP Onlus per la cura della prima infanzia e per una cultura condivisa della genitorialità.

 

Ulteriori informazioni sul sito www.fondazionecrt.it

Giorgio Risi, 25 anni nel mondo della pubblicità

L’azienda torinese  specializzata in produzione pubblicitaria e post pubblicitaria, compie quest’anno un quarto di secolo

 

L’azienda torinese Giorgio Risi srl spegne le sue prime venticinque candeline; fondata nel novembre del ’96 da Giorgio Risi, l’azienda rappresenta oggi un importante punto di riferimento nel mondo della pubblicità e comunicazione, vantando rapporti  con clienti quali, tra gli altri, Ferrero, Iveco, Mondadori, Vergnano e Buffetti. Ha due sedi in lungo Dora Colletta, a Torino,e in via Antonio Borgese a Milano, sedi tra le quali vengono condivisi progetti con agenzie, professionisti del settore e aziende. Questi progetti prendono poi forma e approdano in tv, sulla radio e sul web.

La Giorgio Risi è una casa di produzione e post produzione pubblicitaria in cui la sperimentazione  rappresenta il DNA fondamentale del suo fondatore, che decise di intraprendere, dopo gli studi scientifici  e classici, un percorso artistico legato alla musica. La sua formazione è maturata presso la nota agenzia pubblicitaria  di Armando Testa, esperienza dopo la quale decise di avviare un percorso autonomo.  La sua azienda, così  concepita, a ‘filiera corta, si è  affermata sul mercato italiano e estero, oggi conta una quindicina di persone impegnate all’interno e ha vantato una serie di realtà  a lato dell’azienda madre, come LDC 95, studio fotografico e web Radio, o la factory EGGERS 2.0, creata da un pool di professionisti.

“Venticinque anni – spiega Giorgio Risi – rappresentano un traguardo importante considerando il contesto storico nel quale siamo collocati e operiamo. Abbiamo visto il mondo prendere derive pericolose e mercati vacillare in molte aree del business, inclusa la nostra. La sopravvivenza all’interno di questo mondo e di questi scenari estremamente complessi è  legata principalmente alla sorta e a quella che gli anglosassoni definiscono “right time right place”. Bisogna sempre essere pronti alla riprogettazione e riorganizzazione di pensieri e idee di fronte ai cambiamenti continui”.

“Non credo esista nel nostro campo – aggiunge Giorgio Risi –  una formula magica, ma penso piuttosto che la giusta alchimia consista nella capacità di unire idee e progetti, mostrando l’umiltà di imparare, soprattutto da generazioni diverse dalla propria. Questo è un mestiere che è  fatto di stimoli, di passioni e che impone a chi lo fa di mettersi in gioco ad ogni puntata e ad ogni partita”.

Mara Martellotta

Norauto, 30 anni di attività

In occasione di questo importante anniversario i clienti potranno vincere bici elettriche, monopattini elettrici e molti altri premi

 

Norauto, il Gruppo leader in Europa per la vendita e l’installazione di accessori e ricambi per l’auto, festeggia da questo mese fino al 06 gennaio i primi 30 anni di attività di Norauto Italia.

Nata a Torino nel dicembre 1991 dopo la rilevazione di un centro auto presente all’interno del centro commerciale “Porte di Torino”, Norauto Italia ha iniziato dal capoluogo piemontese la sua espansione nel nord Italia, con un’apertura a Bussolengo (VR) tra gli altri nuovi centri inaugurati in quegli anni.

 

Tra il 2000 e il 2010 l’attuale Amministratore Delegato Jean-Luc Dony ha inaugurato ben 19 nuove aperture tra centro e nord Italia, mentre nell’ultimo decennio sono stati più di 10 i nuovi centri inaugurati in tutto il territorio nazionale, tra cui il primo negozio digitale e il primo Norauto di prossimità, sviluppato a Torino in Corso Novara, per soddisfare il cliente che cerca una soluzione unica negozio + officina all’interno dello stesso punto anche in centro città, così come i Norauto Mobility Lab, spazi interamente dedicati alla vendita e alla manutenzione del segmento due ruote per favorire la mobilità alternativa e sostenibile.

Da maggio 2019 l’Amministratore Delegato di Norauto Italia è nuovamente Jean-Luc Dony, che ha già ricoperto questo incarico per Midas Italia, diventando così il primo dirigente Mobivia Groupe ad aver guidato due brand del gruppo.

Norauto Italia è attualmente presente sul territorio nazionale con ben 39 punti vendita all’interno di 8 regioni italiane (15 in Lombardia, 9 in Piemonte, 5 in Emilia-Romagna, 4 in Veneto, 2 ne Friuli-Venezia Giulia e 2 nel Lazio, 1 in Toscana e 1 in Abruzzo), dove sono impiegati circa 700 dipendenti.

 

Ma la forza di Norauto oggi passa anche dal sito e-commerce www.norauto.it dove è possibile acquistare prodotti e prenotare servizi di assistenza e manutenzione (anche a domicilio), con una relazione virtuale dal volto umano grazie alla piattaforma digitale di servizio clienti dotata di una chat attiva 7 giorni su 7. La gestione diretta dei collaboratori dei Centri, altamente specializzati e con una formazione multicanale sempre aggiornata, fornisce supporto in tempo reale e va incontro alle esigenze dei clienti anche nelle regioni in cui Norauto Italia non è fisicamente presente con uno dei suoi 39 Centri, grazie alla spedizione a domicilio su tutto il territorio nazionale (comprese le isole).

Per ringraziare i clienti in occasione di questa ricorrenza così speciale, Norauto Italia ha deciso di lanciare un concorso che offre la possibilità di vincere numerosi premi, come bici elettriche, monopattini elettrici, box da tetto, dispositivi antiabbandono per i bimbi in auto e kit di igienizzazione per smartphone.

“Poter celebrare questo importante traguardo ci rende davvero molto orgogliosi, perché rappresenta il risultato di un lavoro iniziato trent’anni fa e che continua oggi con lo stesso obiettivo di garantire una customer experience sempre di alto livello a chi ci sceglie ogni giorno e si affida a noi per la cura della sua auto e non solo. Per questo, abbiamo scelto di festeggiare un anniversario così speciale con un concorso per premiare proprio i nostri clienti e ringraziarli per la loro fiducia nella qualità dei nostri prodotti e servizi e nella professionalità e competenza dei nostri tecnici”, dichiara Jean-Luc Dony, Amministratore Delegato di Norauto Italia.

 

Per maggiori informazioni sul concorso, visitare la sezione dedicata all’interno del sito www.norauto.it

 

A cinquant’anni dall’assemblea sulle schedature Fiat

La città deve sapere. A Torino, un convegno

Lunedì 13 dicembre 2021 | ore 14.30-18.30

Sala Conferenze – Polo del ’900, ingresso Corso Valdocco 4/a, Torino

Era il 13 novembre 1971 quando Cgil, Cisl, Uil e Fim, Fiom, Uilm di Torino, partiti, movimenti politici, associazioni, indissero al Teatro Alfieri una pubblica assemblea dal titolo “La città deve sapere” cui aderirono partiti e movimenti politici associazioni, enti, circoli e semplici cittadini. A presiedere l’Assemblea fu l’avvocata e ex partigiana Bianca Guidetti Serra. Al centro della discussione le 350.000 schedature illegali compiute dalla Fiat a partire dal dopoguerra fino all’inizio degli anni ’70, in mano alla Magistratura.

Tra le tante denunce di diritti civili e sociali negati che dobbiamo a Bianca un posto di primo piano ha quella delle schedature Fiat: “un vero e proprio schedario” su vita privata e idee, soprattutto politiche, di centinaia di migliaia di cittadini che “per più di vent’anni […] è stato strumento di una gestione autoritaria i cui effetti si sono estesi ben oltre le mura della fabbrica”. Commentando l’esito del processo Bianca scrive: “Non credo ci sia da rammaricarsi molto per la mancata condanna. Siamo in molti a dubitare dell’efficacia emendatrice della pena, specie in casi del genere. Importa, invece, che il processo come momento di verità ci sia stato”.

Nata da una sollecitazione di Franco Aloia, al tempo responsabile Fim-Cisl torinese per la Fiat poi Segretario generale Fim torinese, l’iniziativa “La città deve sapere” intende ricordare l’importante vicenda a 50 anni da allora. Giuristi, storici e testimoni affronteranno diversi temi, ricostruendo il contesto della città in quegli anni fino a creare un parallelismo su magistratura e sindacato ieri e oggi con un focus conclusivo sulle ripercussioni della vicenda nella Seat-Fiat della Spagna Franchista (segue programma).

A realizzare l’iniziativa il Polo del ‘900 e il Comitato Nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Bianca Guidetti Serra, in collaborazione con il Centro Studi Piero Gobetti, di cui Bianca Guidetti Serra fu presidente.

Durante l’incontro sono previste letture tratte dal libro “Le schedature Fiat”, più contributi video a cura di Franco Aloia e l’intervento diretto dalla Spagna di un capo delle Comisionies obreras SEAT-FIAT, presso le quali la vicenda torinese, unita ai risultati del contratto, costituì motivo di mobilitazione cui il regime franchista dovette piegarsi. Il convegno si terrà lunedì 13 dicembre alle ore 14.30 presso il Polo del ‘900 di Torino e trasmesso in streaming sui canali FB e YouTube del Polo.

Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria. Per accedere all’evento sarà obbligatorio esibire il Super green pass (decreto legge n.172 del 26 novembre 2021) in forma cartacea o su smartphone unitamente ad un documento di identità. Non dovranno esibire il Super green pass i soggetti esclusi dalla campagna vaccinale per età o in possesso di certificazione medica di esonero. Tutte le info sul sito www.polodel900.it.

 

Programma

                                                          

                                                              Saluti                                                             

Sergio Soave

Presidente Fondazione Polo del ’900

Chiara Acciarini

Presidente Comitato Nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Bianca Guidetti Serra

Letture tratte da Le schedature Fiat di Bianca Guidetti Serra*

Testimonianze video, a cura di Franco Aloia

Coordina

Dora Marucco, vicepresidente Centro Studi Piero Gobetti

 La città che cambia

Stefano Musso, Storico, Università degli Studi di Torino

 I fatti e i protagonisti

Raffaele Guariniello, già Magistrato – Giurista

Adriano Serafino, già responsabile della Fim torinese per la Fiat e Segretario generale della Fim torinese

Gian Giacomo Migone, Presidente della Commissione Affari Esteri del Senato (1994-2001)

Salvatore Tropea, giornalista e scrittore

Letture tratte da Le schedature Fiat di Bianca Guidetti Serra*

Ieri e oggi: nel sindacato

Giorgio Benvenuto, già Segretario Generale Uilm e Segretario Generale Uil Nazionale

Raffaele Morese, Presidente Associazione Nuovi Lavori, già Segretario Generale FIM-Cisl Nazionale e Segretario Generale Aggiunto della CISL Nazionale

Francesca Re David, Segretaria generale della FIOM

  Ieri e oggi: nella magistratura

Rita Sanlorenzo, Sostituto Procuratore Generale Corte di Cassazione, già segretaria nazionale di Magistratura Democratica

Le ripercussioni nella Seat-Fiat della Spagna Franchista

Carlos Vallejo, già responsabile Comisiones Obreras Seat Fiat

Franco Aloia, già responsabile Fim-Cisl torinese per la Fiat poi Segretario generale Fim torinese.

* letture tratte dal volume di Bianca Guidetti Serra, con un’introduzione di Stefano Rodotà, Le schedature Fiat: cronaca di un processo e altre cronache, Rosenberg & Sellier, Torino 1984

Webinar “Il lavoro oltre i confini”

Come gestire il personale all’estero

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Si terrà martedì 14 dicembre 2021 alle ore 16.30 il webinarIl lavoro oltre i confini appuntamento rivolto a piccoli, medi e grandi imprenditori e ai responsabili delle risorse umane

Luca Furfaro, consulente del lavoro, affronterà insieme agli altri ospiti che interverranno al webinar il tema della gestione del personale allestero, focalizzandosi sulle implicazioni fiscali, giuslavoristiche e contributiverelative alla movimentazione internazionale di personale dipendente.

L’obiettivo del webinar è quello di guidare le aziende e i professionisti in un tema all’apparenza complicato, fornendo loro gli strumenti per gestire le situazioni che implicano lavoratori operanti allestero. Verrà quindi datouno spaccato relativo alla selezione e alla gestione(culturale, fiscale, previdenziale) del personale dipendente e si approfondiranno le modalità operative che permettono di dare concreta attuazione agli istituti previsti dal nostro sistema.

Verrà affrontato anche il tema previdenziale, che varia in base alla destinazione geografica del lavoratore e a seconda della cittadinanza del lavoratore occupato, e laspetto fiscale legato allo svolgimento di unattività lavorativa allestero.

ORGANIZZATORI

Il webinar è organizzato da Luca Furfaro, consulente del lavoro specializzato nel welfare aziendale; interverranno Dario Peirone, Presidente Centro Estero Internazionalizzazione Piemonte, Giorgia Garola, CeoScamCompany, Andrea Martinetto, Co-Founder& Managing Partner DIKTON, e Alessio Cini, Co-Founder& Managing Partner DIKTON. ModeraValentina Marini, HR Senior Consultant e Blogger & Author.

COME PARTECIPARE?

La partecipazione è gratuita e la modalità del webinar prevede la possibilità di porre domande ai relatori.

Per partecipare è sufficiente iscriversi al linkhttps://register.gotowebinar.com/register/671979045409968655

CHI SONO I RELATORI?

Luca Furfaro – Studio Furfaro

Consulente del lavoro in Torino specializzato nel welfare aziendale e nellaffiancamento di aziende estere inItalia e di aziende italiane che mandano i lavoratori allestero. Il suo punto di forza è lutilizzo delle nuove tecnologie, lapproccio etico e smart sia verso la materia sia verso le aziende e la continua formazioneper cercare sempre la miglior soluzione per i suoi clienti.

Dario Peirone, Presidente Centro Estero Internazionalizzazione Piemonte

Docente di Giurisprudenza, è il presidente del Ceip, l’organismo piemontese dedicato all’internazionalizzazione che supporta le aziende nello sviluppo di nuovi modelli di crescita internazionale, garantisce una formazione innovativa per affrontare il mercato globale e aiuta le aziende e gli investitori esteri a scoprire le eccellenze del territorio e a insediarsi in Piemonte.

Giorgia Garola, Ceo ScamCompany

Coordinatrice di Yes4To, membro del Consiglio Generale dell’Unione Industriale di Torino, Vicepresidente AMMA e membro della Commissione Education nazionale di Confindustria, è parte della giunta di Camera di Commercio di Torino, Vicepresidente del CEIP e impegnata concretamente in ruoli che permettono di agire sulla crescita e sulle opportunità del territorio e avvicinare i giovani al mondo del lavoro e dell’impresa.

Andrea Martinetto, Co-Founder& Managing Partner DIKTON e Alessio Cini, Co-Founder& ManagingPartner DIKTON

Dikton si occupa di head hunting e consulenza per le organizzazioni, con particolare attenzione per le persone che in esse lavorano. Ha come focus principale l’Executive Search, ossia la selezione e il recruiting di figure professionali di Middle e Top Management.

Valentina Marini – HR Consultant, esperta di comunicazione digitale ed engagement

Fino a qualche anno fa era una professionista in Risorse Umane anomala, con competenze in comunicazione e marketing; oggi è un HR costantemente attenta allinnovazione e alla velocità del digitale. È Senior HR Consultant per diverse aziende e svolge anche attività di formazione in università e-business school. La passione per i social media e per la ricerca la spingono da anni a studiare e a scrivere per riviste e case editrici, trattando temi legati allimpatto del digitale nel lavoro.

Dal 2017, insieme a Giada Susca, è Founder e promotrice del progetto di educazione civica digitale #GalateoLinkedIn (di cui Giunti ha pubblicato un libro nel 2018), diventato oggi il più esteso #GalateoDigitale.

Come gestire il personale all’estero

Si terrà martedì 14 dicembre 2021 alle ore 16.30 il webinar

Il lavoro oltre i confini appuntamento rivolto a piccoli, medi e grandi imprenditori e ai responsabili delle risorse umane

Luca Furfaro, consulente del lavoro, affronterà insieme agli altri ospiti che interverranno al webinar il tema della gestione del personale allestero, focalizzandosi sulle implicazioni fiscali, giuslavoristiche e contributiverelative alla movimentazione internazionale di personale dipendente.

L’obiettivo del webinar è quello di guidare le aziende e i professionisti in un tema all’apparenza complicato, fornendo loro gli strumenti per gestire le situazioni che implicano lavoratori operanti allestero. Verrà quindi datouno spaccato relativo alla selezione e alla gestione(culturale, fiscale, previdenziale) del personale dipendente e si approfondiranno le modalità operative che permettono di dare concreta attuazione agli istituti previsti dal nostro sistema.

Verrà affrontato anche il tema previdenziale, che varia in base alla destinazione geografica del lavoratore e a seconda della cittadinanza del lavoratore occupato, e laspetto fiscale legato allo svolgimento di unattività lavorativa allestero.

ORGANIZZATORI

Il webinar è organizzato da Luca Furfaro, consulente del lavoro specializzato nel welfare aziendale; interverranno Dario Peirone, Presidente Centro Estero Internazionalizzazione Piemonte, Giorgia Garola, CeoScamCompany, Andrea Martinetto, Co-Founder& Managing Partner DIKTON, e Alessio Cini, Co-Founder& Managing Partner DIKTON. ModeraValentina Marini, HR Senior Consultant e Blogger & Author.

COME PARTECIPARE?

La partecipazione è gratuita e la modalità del webinar prevede la possibilità di porre domande ai relatori.

Per partecipare è sufficiente iscriversi al linkhttps://register.gotowebinar.com/register/671979045409968655

CHI SONO I RELATORI?

Luca Furfaro – Studio Furfaro

Consulente del lavoro in Torino specializzato nel welfare aziendale e nellaffiancamento di aziende estere inItalia e di aziende italiane che mandano i lavoratori allestero. Il suo punto di forza è lutilizzo delle nuove tecnologie, lapproccio etico e smart sia verso la materia sia verso le aziende e la continua formazioneper cercare sempre la miglior soluzione per i suoi clienti.

Dario Peirone, Presidente Centro Estero Internazionalizzazione Piemonte

Docente di Giurisprudenza, è il presidente del Ceip, l’organismo piemontese dedicato all’internazionalizzazione che supporta le aziende nello sviluppo di nuovi modelli di crescita internazionale, garantisce una formazione innovativa per affrontare il mercato globale e aiuta le aziende e gli investitori esteri a scoprire le eccellenze del territorio e a insediarsi in Piemonte.

Giorgia Garola, Ceo ScamCompany

Coordinatrice di Yes4To, membro del Consiglio Generale dell’Unione Industriale di Torino, Vicepresidente AMMA e membro della Commissione Education nazionale di Confindustria, è parte della giunta di Camera di Commercio di Torino, Vicepresidente del CEIP e impegnata concretamente in ruoli che permettono di agire sulla crescita e sulle opportunità del territorio e avvicinare i giovani al mondo del lavoro e dell’impresa.

Andrea Martinetto, Co-Founder& Managing Partner DIKTON e Alessio Cini, Co-Founder& ManagingPartner DIKTON

Dikton si occupa di head hunting e consulenza per le organizzazioni, con particolare attenzione per le persone che in esse lavorano. Ha come focus principale l’Executive Search, ossia la selezione e il recruiting di figure professionali di Middle e Top Management.

Valentina Marini – HR Consultant, esperta di comunicazione digitale ed engagement

Fino a qualche anno fa era una professionista in Risorse Umane anomala, con competenze in comunicazione e marketing; oggi è un HR costantemente attenta allinnovazione e alla velocità del digitale. È Senior HR Consultant per diverse aziende e svolge anche attività di formazione in università e-business school. La passione per i social media e per la ricerca la spingono da anni a studiare e a scrivere per riviste e case editrici, trattando temi legati allimpatto del digitale nel lavoro.

Dal 2017, insieme a Giada Susca, è Founder e promotrice del progetto di educazione civica digitale #GalateoLinkedIn (di cui Giunti ha pubblicato un libro nel 2018), diventato oggi il più esteso #GalateoDigitale.

Effetto Covid: ogni famiglia piemontese ha speso seimila euro in meno

Il Covid  ha ridotto i consumi dei piemontesi di circa  6 mila euro a famiglia rispetto ai livelli pre Covid.

Il dato stimato è  di 5.724 euro, cifra che vede la nostra regione al terzo posto, in negativo, dopo Toscana e Molise.

La media italiana è – 3.951 euro a famiglia. Secondo l’analisi dell’ufficio studi di Confesercenti a pesare sul calo sono stati più fattori: lockdown, restrizioni varie, riduzione dei redditi da lavoro, inflazione e incertezza.

Tutto questo ha indotto le famiglie a un tasso di risparmio superiore rispetto a quello dei periodi precedenti alla pandemia.

Arriva a Torino Trust in Food, la startup che supporta le aziende locali e il cibo sostenibile

Acquistare direttamente dai produttori agricoli è più facile con Trust In Food: tante le proposte in occasione del Natale, dalle confezioni regalo ai buoni “Bigliet-TIF”

 

Trust In Food arriva a Torino per mettere in contatto i consumatori cittadini con i produttori del territorio. Il progetto, avviato con successo nel Pinerolese a inizio 2021, mira a creare una rete di aziende agricole e alimentari da cui sia possibile informarsi sulla sostenibilità dei loro prodotti e metodi produttivi, e ordinare online, per poi ricevere i propri acquisti direttamente a casa. Un modello alternativo di spesa che supporta l’economia locale, incentiva il contatto diretto e permette al consumatore di ottenere informazioni chiare sul cibo che porta in tavola quotidianamente.

Da oggi le aziende della rete Trust In Food consegnano anche nella città di Torino e circondario. Per conoscerle basta visitare il sito www.trustinfood.it, che raccoglie i profili di oltre 35produttori locali del Pinerolese e del Torinese che finora hanno aderito al progetto. Ortofrutta, prodotti da forno, latticini, carne, salumi, miele, confetture, olio e ancora vino e birra: il ventaglio dell’offerta delle aziende di TIF è ampio. In questa vetrina online ciascuna impresa si narra in modo trasparente e descrive la sua storia, le attività e le caratteristiche di sostenibilità ambientale e sociale, generando così fiducia nei consumatori. Oltre a favorire la comunicazione tra domanda e offerta, Trust In Food facilita l’acquisto diretto dalle aziende locali: è sufficiente verificare le condizioni di consegna, selezionare i prodotti preferiti sul sito e aggiungerli al carrello virtuale per riceverli direttamente a casa, consegnati da ogni produttore. Nei primi mesi del 2022, inoltre, si aggiungerà la possibilità di ordinare attraverso un’App dedicata che è in fase di sviluppo per migliorare la User Experience il processo di acquisto.

In occasione delle festività natalizie, Trust in Food lancia l’iniziativa “Bigliet-TIF di Natale”, buoni dal valore di 10/20/30/40/50/100€ che potranno essere utilizzati per fare la spesa presso qualsiasi produttore della rete e saranno validi per tutto il 2022.

Un’idea regalo buona per il palato e per l’ambiente, con cui donare prodotti di qualità e sostenere le aziende locali che investono nella sostenibilità e nel proprio territorio. Sul sito di Trust In Food è inoltre disponibile un’intera sezione dedicata esclusivamente alle proposte natalizie. Ogni produttore propone una confezione regalo con i propri prodotti: dai panettoni agricoli, alla birra, al vino e tanto altro ancora.

Trust In Food nasce dall’iniziativa di un team di sette ragazzi del pinerolese appassionati di cibo, sostenibilità e innovazione. Quattro ingegneri, un economista, un gastronomo e un designer: un gruppo multidisciplinare che mette a sistema le diverse competenze per proporre un cambio di paradigma nella produzione e consumo alimentare. «Le filiere produttive sono diventate così distanti da noi consumatori e si sono inseriti nel mezzo così tanti passaggi che col tempo abbiamo smesso di farci domande e pensiamo che tanto, alla fine, un prodotto vale l’altro, non importa da dove arrivi, chi l’abbia fatto e come l’abbia prodotto. Siamo riusciti a ridurre la complessità dei valori che il cibo porta con sé a semplice commodity e merce di scambio. E io credo che non ci sia follia più grande che l’uomo abbia mai concepito. TIF nasce proprio con l’arduo obiettivo di rendere le persone consapevoli della bellezza delle piccole produzioni locali e delle storie delle persone che stanno dietro ciò che mangiamo», spiega Daniele Rasetto, gastronomo e Co-Founder di TIF.

Per invertire la rotta e creare filiere alimentari più trasparenti e sostenibili occorre partire dalle scelte quotidiane. È qui che si inserisce Trust In Food, usando la tecnologia per agevolare il rapporto tra produttori locali e consumatori desiderosi di fare una spesa responsabile. I primi hanno la possibilità di creare una vetrina digitale per vendere i propri prodotti senza dover creare un e-commerce privato, e ricevendo supporto nella comunicazione digitale. I secondi reperiscono facilmente informazioni chiare sull’azienda e sui processi produttivi del cibo che acquistano, così da riconoscerne valori e virtù e scegliere con consapevolezza ciò che mettono nel piatto.

«Oggi più che mai ci siamo accorti dell’importanza della digitalizzazione: la tecnologia è ormai parte delle nostre vite, è innegabile. Anche il comparto agricolo non può, e non deve, esimersi dal suo utilizzo. Abbiamo bisogno di contadini 2.0, che stiano al passo con le richieste del mercato e dei nuovi consumatori digitali. La tecnologia, se usata bene, è un mezzo di incredibile utilità, e Trust In Food ne è un esempio», dichiara Rasetto.

L’ambizioso progetto di TIF è allineato alla Strategia Europea Farm to Fork, che prevede di avvicinare i consumatori ai produttori agricoli e promuovere l’acquisto di cibi sani e sostenibili. Con un’azione semplice quanto un ordine online, la piattaforma Trust In Food facilita il raggiungimento degli obiettivi comunitari e permette di fare del bene all’economia del territorio, nonché alla propria salute.

Gli artigiani: “Il nuovo DL contro le frodi fiscali in edilizia blocca i cantieri già avviati”

Bonus Casa. L’incertezza e la burocrazia rallentano l’attività delle imprese

 Enzo Tanino (Confartigianato Edilizia Piemonte): “Con l’introduzione dell’obbligo del visto di conformità e della congruità delle spese, anche per lo sconto e cessione delle detrazioni edilizie ordinarie si potrebbe scrivere la parola “fine” su un sistema di detrazioni che ha creato lavoro e ha contributo a risanare e riqualificare il patrimonio edilizio”.

 

“Abbiamo l’impressione che con l’introduzione dell’obbligo del visto di conformità e della congruità delle spese anche per lo sconto e cessione delle detrazioni edilizie ordinarie, quindi per il bonus ristrutturazioni e quelli dedicati al verde e ai mobili, si sia voluta scrivere la parola “fine” su un sistema di detrazioni che, in 20 anni, ha creato lavoro, economia e ha contributo a risanare e riqualificare il vetusto patrimonio edilizio del Piemonte e nazionale”. 

E’ il giudizio di Enzo Tanino, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte Edilizia, sul Decreto Legge in materia di contrasto alle frodi nel settore dei bonus fiscali, che introduce nuove norme più restrittive per i cosiddetti “bonus edilizi minori”.

 

Per i piccoli lavori edili, in pratica sono state introdotte norme, le asseverazioni, che valevano per il bonus 110% – continua Tanino – condizione che sta mettendo in seria difficoltà le piccole imprese non abituate a tale carico burocratico. Infatti, stiamo già registrando un forte rallentamento nei cantieri, ma anche alcuni fermo attività, a causa sia dell’aumento delle pratiche preliminari, sia dell’incertezza che regna tra le aziende, gli studi professionali e i clienti”.

 

Dal 12 novembre scorso, infatti, per comunicare all’Agenzia delle Entrate la cessione del credito o l’applicazione dello sconto in fattura, sono necessari il visto di conformità e una attestazione di congruità della spesa rilasciata da un tecnico abilitato.

I maggiori dubbi applicativi del decreto si concentrano proprio sulla certificazione della spesa, i cui connotati non sono ancora chiari e i cui parametri si rifanno ad un decreto del MITE ancora da emanare e che potrà/dovrà essere emanato entro 30 giorni.

Gli effetti degli interventi sulle detrazioni edilizie ricadono su una ampia platea di imprese della filiera, che comprende edilizia, installazione di impianti e altri lavori specializzati nelle costruzioni, produzione di manufatti per l’edilizia e i servizi immobiliari e degli studi professionali di ingegneria e architettura; il Sistema Casa in Piemonte, infatti, offre lavoro a oltre 81.422 imprese (oltre la metà riguardano l’edilizia) di cui il 48,9% artigiane (39.800 realtà), che impiegano oltre 170mila addetti.

 

Temiamo – prosegue Tanino – che i costi per l’apposizione del visto e per il rilascio dell’attestazione di congruità della spesa, se non detraibili anch’essi, potrebbero rendere non più conveniente la richiesta dello sconto in fattura o la cessione del credito. Chi non ha capienza fiscale e quindi non può utilizzare in alternativa la detrazione nella propria dichiarazione dei redditi, dovrà probabilmente rinunciare a qualsiasi tipo di beneficio fiscale per i lavori edili di cui si parla”.

 

Sul fronte delle imprese coinvolte nel circuito in quanto esecutrici dei lavori, si registra come diverse di esse si trovino in crisi perché hanno pianificato la propria attività ed il proprio equilibrio finanziario calcolando e facendo affidamento sulle tempistiche di incasso dei crediti fiscali acquisiti e poi ceduti a banche e poste, sulla base delle precedenti regole e prassi. In questa maniera, per diverse di loro il rischio è di dover bloccare i lavori e mettere in cassa integrazione il personale.

 

“Questi i nuovi obblighi di apposizione del visto di conformità e di asseverazione  dei costi – sottolinea Tanino – rischiano seriamente di annullare la convenienza di molte agevolazioni edilizie. Per i lavori di minor entità e con minor percentuale di detrazione, quali il 50 o il 65 per cento, è molto probabile che i nuovi obblighi introdotti dal dl 157/2021 mettano la parola fine alla convenienza delle opzioni per la cessione o lo sconto in fattura”.

 

“La cessione dei crediti fiscali per lavori in edilizia e lo sconto in fattura, in seguito all’emanazione del DL 157/2021, sono, di fatto, sospesi, denuncia Tanino, con gravi ripercussioni sulla liquidità delle imprese che si ritrovano ad aver già eseguito delle commesse per le quali i tempi di incasso del corrispettivo diventano incerti. Sono necessari urgenti chiarimenti, dunque, soprattutto su come gestire le situazioni a cavallo”.

 

A sciogliere qualche dubbio sull’allarme di Confartigianato Imprese Piemonte Edilizia, arriva un chiarimento da parte dell’Agenzia delle Entrate che, in una nota dei giorni scorsi, chiarisce come “non si applichi l’obbligo di apposizione del visto di conformità se il contribuente, nel caso di interventi relativi al recupero del patrimonio edilizio, ha già ricevuto la fattura e pagato entro l’11 novembre ma non ha ancora trasmesso la comunicazione dell’opzione per lo sconto in fattura”.

 

In particolare nelle Faq pubblicate sul proprio sito internet, l’Agenzia risponde alle sollecitazioni avanzate da Confartigianato su alcuni casi concreti analizzati alla luce delle novità normative introdotte di recente. Ad esempio, in merito ai bonus diversi dal Superbonus, l’Agenzia chiarisce che l’obbligo di apposizione del visto di conformità e dell’asseverazione, introdotto dal Dl antifrode n. 157/2021 non si applica ai contribuenti che prima del 12 novembre 2021 (data di pubblicazione in gazzetta ufficiale del Dl n. 157/2021) hanno ricevuto le fatture da parte di un fornitore, assolto i relativi pagamenti ed esercitato l’opzione per la cessione o per lo sconto in fattura, anche se la relativa comunicazione non è stata ancora inviata. Con riferimento, invece, ai tecnici, viene chiarito che i professionisti abilitati alla verifica della congruità delle spese per gli interventi ammessi al Superbonus possono rilasciare per lo stesso tipo di intervento anche la nuova attestazione di congruità delle spese sostenute prevista dall’articolo 1 del Dl n. 157/2021.

 

“Pur comprendendo la necessità di porre rimedio a fenomeni di sfruttamento non corretto delle opportunità date da sconto in fattura e cessione del credito – sottolinea Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte – urgono dei correttivi alla norma e un immediato documento interpretativo della stessa che li renda nuovamente fruibili, per non penalizzare ulteriormente imprese e cittadini onesti”.

Non ‘spegnete’ le Pmi. “Subito riforma della bolletta”

Giorgio Felici (Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte): “Non ‘spegnete’ le Pmi. Subito riforma della bolletta per riequilibrare oneri parafiscali e ridurre costi”.

 

Dal primo gennaio le bollette elettriche potrebbero segnare un rialzo tra il 17 e il 25%.

 

“Non ‘spegnete’ le PMI italiane! Paghiamo il prezzo dell’energia più alto d’Europa, superiore del 33,5% rispetto alla media dei Paesi Ue. A noi piccole imprese l’elettricità costa 4 volte di più rispetto a una grande industria a causa dell’assurdo meccanismo ‘meno consumi, più paghi’ applicato agli oneri parafiscali in bolletta e che gonfia del 35% il costo finale dell’energia per le nostre piccole imprese”. L’allarme lo lancia Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte che propone: “una rapida e drastica revisione della struttura della bolletta per garantire una distribuzione più equa degli oneri generali di sistema tra le diverse categorie di utenti e legata all’effettivo consumo di energia. Si tratta di ‘estrarre’, almeno parzialmente, dalla bolletta gli oneri generali di sistema, trasferendo alla fiscalità generale le componenti tariffarie destinate a finanziare le agevolazioni per gli energivori e il bonus sociale. Serve anche la revisione della disciplina delle agevolazioni alle imprese a forte consumo di energia, limitando i benefici alle sole aziende che abbiano effettivamente realizzato interventi di efficienza energetica. Serve anche rafforzare gli strumenti di accompagnamento delle Pmi nei processi di efficientamento e autoproduzione dell’energia”.

Da un dossier realizzato da Confartigianato Imprese emergono i pesanti squilibri nella struttura della bolletta energetica che penalizzano i piccoli imprenditori. Il peso degli oneri di sistema è distribuito in maniera sperequata tra le diverse categorie di utenti, poichè non è allineato all’effettivo consumo di energia. Le piccole aziende in bassa tensione, infatti, a fronte di una quota di consumi energetici del 32%, sono costrette a pagare il 49% della componente degli oneri generali di sistema nella bolletta elettrica, pari ad una somma di 4,7 miliardi di euro. In barba al principio ‘chi inquina, paga’, le Pmi devono finanziare la maggiore quota di oneri per le componenti della bolletta dedicate al sostegno delle energie rinnovabili, di categorie come le ferrovie e le imprese energivore, e i bonus sociali.

“Si tratta – continua Felici  – di una iniqua distribuzione del carico contributivo sugli utenti non domestici che vede le micro e piccole imprese fortemente penalizzate a fronte di consumi energetici contenuti, mentre le utenze industriali in alta o altissima tensione pagano oneri molto bassi nonostante siano responsabili di alti consumi energetici e quindi di alti livelli di emissioni. A questi problemi strutturali si aggiungono i pesanti rincari del prezzo dell’energia che in alcuni casi hanno fatto addirittura triplicare la bolletta delle piccole imprese”.

 

“Occorre riequilibrare e alleggerire il costo dell’energia pagato dalle piccole imprese. Anche se nella legge di Bilancio il Governo riuscisse a reperire 2-3 miliardi di euro per calmierare i rincari – conclude Felici – bloccare il rialzo non sarà facile. Dal primo gennaio le bollette elettriche potrebbero segnare un rialzo tra il 17 e il 25%. Senza contare che in molti casi il conto dell’energia è così esoso che in questo frangente può anche capitare di non riuscire a pagarlo alla scadenza, così da rischiare il distacco della fornitura. Questo purtroppo è il risultato delle privatizzazioni di questi decenni”.