ECONOMIA- Pagina 282

Film Commission Torino – Piemonte, protocollo con Valenza

Il Sindaco Maurizio Oddone e l’Assessore al Commercio, Turismo e Beni Culturali Alessia Zaio hanno incontrato venerdì mattina a Palazzo Pellizzari Davide Bracco, responsabile partnership istituzionali della fondazione Film Commission Piemonte Torino.

Si è trattato del primo passo operativo dopo che la Giunta Comunale di Valenza aveva deliberato di approvare l’adesione ad un protocollo d’intesa con Film Commission Piemonte Torino che verrà prossimamente sottoscritto dal primo cittadino valenzano. Film Commission Piemonte Torino è una fondazione senza scopo di lucro, costituita dalla Regione Piemonte e dalla Città di Torino, che si propone di promuovere e sostenere la produzione di opere cinematografiche e, al tempo stesso, promuovere la cultura e l’arte cinematografica in Piemonte. In un clima di reciproca collaborazione, Davide Bracco ha sottolineato come l’azione della fondazione abbia, appunto, come scopo quello di promuovere valorizzare la realizzazione di film e fiction sul territorio piemontese e, contestualmente, la valorizzare il territorio dove questi vengono girati. Attualmente sono state sottoscritti accordi con diversi comuni e l’intenzione è anche quella di allargare il raggio di azione sulla Provincia di Alessandria. Il primo passo, pertanto, dopo l’incontro in Comune, è stato quello da parte dell’esponente di Film Commission, munito di macchina fotografica,  di iniziare a cercare nella città, nelle sue vicinanze e nelle frazioni angoli che potrebbero essere siti di location per future riprese quali San Bartolomeo, il Teatro Sociale, le antiche mura secentesche, un paio di ville sulla collina, l’area del Po. Ma questo è stato solo l’inizio in quanto tornerà successivamente a Valenza e verrà cercata anche la collaborazione dei privati o di coloro che potrebbero essere interessati a tali realizzazioni. Il protocollo d’intesa prevede espressamente che non deriveranno oneri finanziari a carico del Comune di Valenza.

 

Premio Villa Sormani, menzione speciale a Giovanni Firera

Per il suo impegno nella comunicazione e nei rapporti internazionali

Missaglia (Lecco) – Sabato 26 giugno alle ore 15.45 nella raffinata cornice della storica Villa Sormani Marzorati Uva a Missaglia (Lecco) si terrà la IV edizione del prestigioso Premio Arte & Cultura Villa Sormani, riservato a personalità italiane di eccellenza che si sono distinte a livello internazionale nei campi della cultura, dell’arte, della scienza e dell’imprenditoria. Tra i premiati, anche il siciliano Giovanni Firera che da anni lavora a Torino (nella foto), che riceverà una menzione speciale per il suo ventennale impegno nella comunicazione e nei rapporti internazionali. Firera, originario di Pachino (Siracusa), è presidente onorario di Konfindustria Albania in Italia. In questa veste, e ancor prima come Console onorario dell’Albania, si è impegnato nello sviluppo degli scambi economico-industriali e socio-culturali tra i due Paesi. È stato presidente dei Giornalisti degli Uffici Stampa del Piemonte e vice segretario nazionale del GUS (Gruppo di Specializzazione) della Federazione Nazionale della Stampa Italiana (FNSI); già vice segretario dell’Associazione Stampa Subalpina del Piemonte, docente di corsi di giornalismo e comunicazione, sia in Italia che all’estero. In qualità di presidente dell’Associazione culturale “Vitaliano Brancati” dal 2004 a oggi, ha promosso e organizzato seminari e incontri letterari e culturali, promuovendo l’omonimo premio giornalistico internazionale che si svolge a edizioni alterne in Sicilia e in Piemonte. Oggi è Responsabile della comunicazione e delle relazioni istituzionali dell’INPS in Piemonte.

«È un immenso orgoglio – dice il Conte Alberto Uva Parea, proprietario della dimora e organizzatore del Premio – in questo momento di rinascita, ritrovarsi a celebrare la cultura in questa sede eccezionale. Nonostante le difficoltà causate dalla situazione sanitaria, siamo riusciti a organizzare un evento di rilievo internazionale. Abbiamo deciso di assegnare una menzione speciale al dottor Firera, con il quale abbiamo relazioni e rapporti per progetti, anche culturali, che vorremmo sviluppare in Albania e che ha sempre ricoperto ruoli importanti a livello istituzionale tra Italia e Albania».

«Sono orgoglioso di ricevere un premio così prestigioso – ha detto Giovanni Firera – che in qualche modo sottolinea anni di impegno e di passione pura nel mondo della comunicazione, delle relazioni istituzionali e internazionali. Un motivo in più per continuare a sviluppare questi processi di crescita relazionali che mi hanno condotto fin qui».

Il Premio Arte & Cultura Villa Sormani, nato nel 2018 con il riconoscimento consegnato al maestro del cinema Pupi Avati, è cresciuto anno dopo anno per la caratura internazionale dei premiati, l’importanza degli ospiti, i contenuti della manifestazione e infine l’eccezionalità delle opere d’arte esposte al pubblico.

L’edizione 2021, dato il particolare momento che il Paese sta vivendo, intende diffondere un messaggio forte, di alto valore simbolico, sottolineando il ruolo che la creatività e l’eccellenza italiana dovranno avere nella ripartenza e nella rinascenza dell’Italia.

Premiati, per il settore Impresa, Andrea Maspero di Maspero Elevatori, gruppo internazionale che ha realizzato avveniristici ascensori nell’Acropoli di Atene, nel Tempio di Penang in Malesia e nel Business Park di Jedda; per la ricerca scientifica, Lucio Rovati, presidente e direttore scientifico di Rottapharm Biontech per il prezioso impegno nella ricerca di farmaci innovativi. Per il settore Arte e Cultura, il premio andrà alla coppia Franca Squarciapino ed Ezio Frigerio: lei costumista, premio Oscar nel 1991 per i costumi del film “Cyrano de Bergerac”, in passato vincitrice del Premio Goya, del César, del BAFTA e di tre Nastri d’argento; lui scenografo di fama internazionale, pluripremiato, che ha firmato numerose e prestigiose opere cinematografiche, televisive e teatrali in Italia e nel mondo. Infine, uno speciale riconoscimento alla memoria andrà ad Amedeo Maffei, psicologo e scienziato, per il suo impegno nella ricerca culminata nella realizzazione dello strumento terapeutico Keope, attualmente in sperimentazione nell’Istituto di Neuroscienze dell’Ospedale San Raffaele. Madrina della manifestazione, l’attrice Morena Gentile, Leone d’Argento a Venezia nel 2019.

Il Premio sarà inserito in una “tre giorni” di arte e cultura, da venerdì 25 a domenica 27 giugno, con mostre d’arte contemporanea, conferenze, performance teatrali e musicali e l’esposizione dei capolavori il “Bacco sulla botte di vino” (1625) di Pieter Paul Rubens e la “Madonna col Bambino” (1640) di Erasmus Quellinus, celebre allievo del maestro fiammingo. Da questo link è possibile scaricare il programma completo della manifestazione.

Europrogettazione, la nuova guida di Fondazione Crt

Martedì 22 giugno, alle ore 11.30, sarà presentata online la nuova Guida all’Europrogettazione delle Fondazioni italiane: una “bussola” innovativa, digitale, gratuita e sempre aggiornata, per orientare associazioni, imprese e cittadini nel complesso mondo dei fondi e della programmazione europea 2021-2027, che per l’Italia vale fino a 350 miliardi di euro.

Ideata e promossa dalla Fondazione CRT, la Guida conta oggi sull’adesione di Acri e di altre 7 Fondazioni, oltre a CRT: CariploCRCCariverona, CR FirenzeCassa di Risparmio di PerugiaBolzanoTrento e Rovereto.

Alla presentazione interverranno: Giorgio Righetti, Direttore Generale di ACRI; Giovanni Quaglia, Presidente di Fondazione CRT; Massimo Lapucci, Segretario Generale di Fondazione CRT.

L’evento sarà trasmesso su www.guidaeuroprogettazione.eu e sui canali social della Guida all’Europrogettazione (Facebook e Linkedin).

Robotica indossabile, Comau e Iuvo in sinergia con Heidelberg

Il progetto, condotto dall’Università di Heidelberg insieme a IUVO, punta ad ampliare il patrimonio di conoscenze e risultati scientifici che confermano l’usabilità e la praticità dell’esoscheletro MATE-XT di Comau, oltre che la sua efficacia nel ridurre i carichi biomeccanici nell’esecuzione di compiti gravosi Il supporto ergonomico di MATE-XT riduce l’affaticamento muscolare durante operazioni ripetitive e con le braccia sollevate

Con l’obiettivo di consolidare l’utilizzo della robotica indossabile per facilitare la collaborazione uomo-macchina, Comau e IUVO hanno avviato una collaborazione con l’Università di Heidelberg, uno dei principali istituti di ricerca europei.

Con particolare riferimento alla realtà industriale tedesca, l’intento è quello di quantificare ulteriormente l’efficacia dell’esoscheletro MATE-XT nel ridurre le sollecitazioni fisiche durante attività gravose che implicano la continua flessione delle spalle. Lo studio scientifico analizzerà gli effetti biomeccanici dell’utilizzo di MATE-XT in nuove applicazioni e nell’ambito di settori e ambienti esterni finora non testati, verificando al contempo la velocità di apprendimento e di adattamento motorio degli utenti. I risultati raggiunti potranno essere applicati, in condizioni simili, anche nell’ambito di altri contesti e mercati.
Questa cooperazione prende le mosse da forti sinergie nel campo della bioingegneria e della robotica avanzata, che i partner metteranno al servizio del progetto. L’incontro fra Comau e l’Università di Heidelberg è avvenuto tramite IUVO, un’azienda spin-off della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. La quota di maggioranza di IUVO è detenuta da una joint venture stipulata tra Comau e Össur – azienda leader nel campo delle soluzioni avanzate nel settore dell’ortopedia non invasiva che migliorano la mobilità umana – nella quale Comau è socio di maggioranza. Insieme a IUVO, Comau ha co-sviluppato sia il primo esoscheletro MATE sia la versione più recente, MATE-XT.
La lunga esperienza e le numerose evidenze scientifiche raccolte da Comau e IUVO saranno il punto di partenza del nuovo studio. Le ricerche dell’Università di Heidelberg verteranno, tra l’altro, sulla biomeccanica e sulla produttività, con l’obiettivo finale di raccogliere ancora più dati sull’efficienza di MATE-XT per applicazioni nuove e sempre più impegnative.
“La partnership con l’Università di Heidelberg sottolinea il nostro impegno a far evolvere l’uso delle tecnologie indossabili adattive attraverso la combinazione tra una ricerca basata sul metodo empirico, robotica avanzata e know-how biomedico”, afferma Giuseppe Colombina, Comau HUMANufacturing Innovation Hub Leader e CEO di IUVO.
“La collaborazione con COMAU e IUVO è estremamente strategica per il gruppo di ricerca che coordino all’Università di Heidelberg. Ci dà la possibilità di testare un dispositivo certificato che, non solo è prodotto da una delle principali aziende nel panorama dell’automazione, ma che è anche complementare alle tecnologie robotiche che progettiamo al nostro interno”, sottolinea Lorenzo Masia, Ph.D. e professore ordinario in tecnologia medica e biorobotica presso l’Università di Heidelberg.
“La diffusione dei dispositivi robotici indossabili rappresenta una soluzione sostenibile a lungo termine per garantire il benessere sul posto di lavoro”, spiega Nicola Vitiello, Ph.D., professore associato presso la Scuola Superiore Sant’Anna e co-fondatore di IUVO. “La nostra ricerca con l’Università di Heidelberg si propone di studiare l’uso di MATE-XT nel contesto industriale tedesco per ampliare la nostra conoscenza della piattaforma e delle potenziali aree di sviluppo.”
La validazione di tecnologie innovative nel campo dei dispositivi biomedicali e della robotica indossabile è un passo fondamentale nel percorso volto a migliorare la qualità di vita dei lavoratori che si occupano di mansioni manuali gravose e ripetitive. Secondo le stime di Comau, nei prossimi cinque anni il tasso di crescita del mercato composto dai soli esoscheletri raggiungerà il 40%, trainato per metà dal settore industriale.

Casa, torna la voglia di città: mercato immobiliare torinese in ripresa, è il momento per vendere 

Il prezzo medio degli immobili residenziali nel comune di Torino ha raggiunto il suo picco nel primo trimestre del 2021: chi vuole vendere deve farlo adesso, ricorrendo alla tecnologia per ridurre le spese di compravendita. 

Il mercato immobiliare italiano sta vivendo, nel corso del primo semestre dell’anno, una fase di generale dinamismo che porterà nuova spinta alle compravendite, fortemente rallentate nel corso del 2020 dalla pandemia. Secondo l’analisi di Dove.it (https://www.dove.it), la prima agenzia immobiliare digitale italiana, le città sono in ripresa e tra quelle che registrano le migliori opportunità di vendita c’è Torino: prezzi in aumento, iniziative di sostegno all’acquisto e mutui ancora bassi ma in crescita rappresentano le principali variabili in grado di portare chi vende ad assicurarsi i migliori affari.

L’analisi, svolta sulla base di numerose variabili – prezzi di vendita, andamento dei canoni di locazione, stime sulle variazioni della domanda di immobili – ha permesso di fare il punto sul mercato immobiliare torinese che, nonostante le tante incognite legate al Covid, appare in ripresa.

Veniamo subito ai prezzi. Secondo Osservatorio sui prezzi di Immobiliare.it a Torino nel primo trimestre dell’anno i prezzi di vendita degli immobili residenziali sono aumentati del 2,03%. La richiesta media di chi vende casa nel comune è stata di 1.858 euro al metro quadro. Tornano a crescere i prezzi medi al metro quadro nelle zone più centrali della città: in aumento del 2.47% ad esempio i prezzi della zona Crocetta, San Secondo. I numeri registrati nella zona Centro si confermano ben più alti della media del comune con i 3.505 euro/mq richiesti da chi vende casa. Performance positiva, quella Torinese, che insieme al quella delle province di Asti e Novara traina la crescita dei dati medi della regione Piemonte portandola a una sabilità (+0,0%): che registra una richiesta media di 1.349 euro al metro quadro.

È ormai chiaro dalle analisi che il 2021 si sta rivelando l’anno perfetto per chi vuole vendere: c’è l’opportunità di intercettare la rinnovata voglia di comprare casa, in periferia ma ora anche nelle città, da parte degli italiani. I fattori che giocano a favore sono principalmente due, i lunghi periodi trascorsi in casa durante la pandemia hanno spinto sempre più persone a ricercare immobili più grandi, con spazi interni più ampi per gestire lo smart working e aree esterne di pertinenza come terrazzi, giardini e balconi. Dall’altra parte, gli interventi a favore dell’acquisto, come nel caso di Torino le agevolazioni di acquisto previste per gli under 36, e i tassi di interesse dei mutui ancora bassi ma in aumento di oltre mezzo punto dell’indice Eurirs sono una spinta a comprare prima del rincaro.

«Il dinamismo nel mercato immobiliare registrato nella prima parte del 2021 è di incoraggiamento e Torino è una delle piazze dove chi  vuole vendere un immobile ha davanti a sé, oggi, l’opportunità di trovare un compratore più velocemente rispetto al passato – dichiara Paolo Facchetti, CEO e founder di Dove.it. – Noi di Dove.it abbiamo voluto stimolare ulteriormente la rimessa in moto del mercato azzerando le commissioni della nostra agenzia per chi vende. Dove.it è un’agenzia immobiliare online che si affida alla tecnologia e ai migliori agenti sul territorio per garantire ai propri clienti una corretta valutazione dell’immobile e per vendere casa online al miglior prezzo e nel minor tempo possibile. Semplificando i processi è in grado di offrire un servizio a zero commissioni per chi vende, mantenendo al centro della sua offerta la relazione umana tra clienti e agenti tramite le sue agenzie immobiliari sul territorio».

Sempre in crescita i dati occupazionali del Poli

ALMALAUREA: Quasi il 90% dei laureati lavora a un anno dal titolo magistrale e con retribuzioni superiori ai laureati degli atenei italiani

È stata pubblicata  l’Indagine AlmaLaurea 2021 su Profilo e Condizione occupazionale dei laureati. I laureati del Politecnico coinvolti nell’indagine sono 7.570; tra questi, 3.954 di primo livello e 3.610 laureati magistrali.

Appuntamento atteso dagli studenti e dalle loro famiglie, che spesso influenza la scelta del percorso di studi, l’Indagine conferma una tendenza ormai consolidata: i laureati del Politecnico di Torino trovano lavoro, e ricevono in media retribuzioni più alte rispetto ai laureati degli altri atenei italiani.

Analizzando più nel dettaglio il profilo occupazionale dei laureati del Politecnico, l’Indagine evidenzia che si tratta di giovani che in larga parte (l’86,4%) continuano gli studi dopo la laurea triennale, rimandano cioè al post-laurea di tipo magistrale il vero ingresso nel mondo del lavoro. Tra i laureati triennali che non si sono mai iscritti a un corso di laurea magistrale e che quindi sono entrati nel mondo del lavoro, il tasso di occupazione risulta comunque del 71,3%, a fronte di un dato nazionale del 69,2%.

Il dato di riferimento più significativo risulta comunque quello che riguarda i laureati magistrali a un anno dalla laurea: è occupato l’87,5% dei laureati magistrali del Politecnico di Torino, un valore di gran lunga superiore alla media nazionale del 68,1%, dato in sensibile calo rispetto allo scorso anno, a causa delle difficoltà del mercato del lavoro legate alla pandemia nell’anno 2020.

La percentuale di occupati aumenta ancora, secondo gli ultimi dati di Almalaurea, a cinque anni dal conseguimento dal titolo, quando raggiunge il 96,5% a fronte dell’87,7% del dato nazionale: un incremento notevole rispetto allo scorso anno, quando gli occupati a cinque anni dal titolo magistrale erano il 92,8%.

Interessante la tipologia di occupazione di questi laureati (il 40,1% può contare su un contratto alle dipendenze a tempo indeterminato) e con una significativa differenza di retribuzione tra i laureati magistrali del Politecnico e la media italiana: 1.523 euro netti mensili a fronte di una retribuzione media di 1.364 euro a un anno dal titolo e 1.758 euro rispetto a 1.665 euro a cinque anni dalla laurea.

L’Indagine fornisce infine alcuni dati interessanti circa il profilo dei laureati. Interessante notare come il rapporto con il mondo del lavoro cominci per i laureati del Politecnico già negli anni degli studi: il 35% tra i laureati di primo livello e il 47,3% dei magistrali ha svolto tirocini riconosciuti dal proprio corso di studi e la metà degli studenti dei due livelli di studio lavora già durante lo svolgimento del percorso formativo.

Altro dato che emerge è la dimensione internazionale del Politecnico, con un’alta percentuale di studenti stranieri: il 10,6% in media (il 13,7% di quelli magistrali, a fronte del 6% a livello nazionale). Inoltre, quasi un terzo degli studenti durante la Laurea Magistrale compie un’esperienza di studio all’estero.

Significative le risposte relative alla soddisfazione: in generale, quasi 9 laureati su 10 si dichiarano soddisfatti dell’esperienza universitaria nel suo complesso e l’85,1% dei laureati è soddisfatto del rapporto con il corpo docente.

“I dati emersi dall’indagine annuale proposta da Almalaurea rappresentano un riscontro importante per l’attività dei nostri docenti e per lo sforzo che sta compiendo l’Ateneo per migliorare i programmi e la didattica. Mai come nell’ultimo anno accademico i docenti hanno dimostrato la passione e la professionalità che li contraddistingue, così come il coraggio del Politecnico di fare investimenti importanti anche per il futuro, che continueranno a garantire quella qualità della formazione che da sempre contraddistingue i nostri laureati e che permette loro di trovare un lavoro soddisfacente in breve tempo dopo il titolo”, commenta il Vice Rettore alla Didattica del Politecnico Sebastiano Foti.

“Il trend positivo evidenziato dai dati occupazionali è consolidato e riconosciuto per il nostro Ateneo. È anche grazie a questi risultati sull’occupazione che  gli studenti e le loro famiglie scelgono il Politecnico di Torino”, aggiunge la Delegata del Rettore per l’accompagnamento al lavoro Carla Chiasserini, che conclude evidenziando il dato relativo ai tirocini: “Credo che per i nostri studenti affiancare all’attività didattica una formazione sul campo in importanti realtà aziendali come quelle con cui collaboriamo contribuisca in modo significativo non solo ad avvicinarli al mondo del lavoro, ma anche a focalizzare meglio il loro percorso di studi e a trovare la propria strada nella vita”.

Sui mezzi pubblici passeggeri fino all’80% della capacità di carico

L’assessore ai Trasporti Marco Gabusi: «Giusto allentare le restrizioni per i mezzi di trasporto pubblico, ora abbiamo anche l’ok dei Ministeri della Salute e delle Infrastrutture»

 

Già da oggi sabato 19 giugno, i mezzi di trasporto pubblico potranno far salire i passeggeri fino all’80% della capacità di carico. Abbiamo finalmente chiarito in sede di Conferenza delle Regioni un aspetto importante per la mobilità in zona bianca. Ora che tutto riapre è giusto che anche il trasporto pubblico locale abbia la possibilità di avviarsi verso una situazione più vicina alla normalità». È soddisfatto l’assessore ai Trasporti della Regione Piemonte Marco Gabusi alla conclusione della riunione tra i coordinamenti interregionali in materia di trasporti e prevenzione e i rappresentanti del Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili e del Ministero della Salute dedicata alla valutazione della capacità di riempimento dei mezzi di trasporto pubblico locale e regionale: ci sono, infatti, tutte le condizioni per passare dal 50% all’80% della capacità di carico, confermando così la corretta interpretazione resa dalla Regioni nei giorni scorsi rispetto a quanto previsto dal DPCM del 2 marzo scorso.

Proposta da alcune regioni tra cui il Piemonte, la misura riflette infatti quanto indicato nel DPCM, secondo il quale nelle zone bianche è prevista la cessazione delle misure restrittive della zona gialla ad eccezione del distanziamento e dell’obbligo di mascherina. «Abbiamo preferito aspettare qualche giorno dall’entrata in zona bianca– spiega l’assessore Gabusi –, per avere una lettura corretta di quanto indicato nel DPCM e ora, grazie al lavoro fatto con gli assessori delle altre Regioni e al confronto diretto con i Ministeri competenti, possiamo dare il via libera a tutte le aziende di trasporto senza ulteriori passaggi, se non la comunicazione da parte dell’Agenzia della mobilità piemontese, che è prontamente avvenuta in pochissime ore».

«Grazie al lavoro corale e congiunto di questi giorni – commenta la presidente dell’Agenzia della mobilità piemontese Licia Nigrogno –siamo finalmente nelle condizioni di consentire anche al trasporto pubblico di ridare un servizio ai piemontesi, come stanno già facendo molti altri settori».

«Finalmente si riparte, ma il lavoro non finisce qui – evidenzia infine l’assessore Gabusi –. C’è infatti l’impegno ad affrontare il tema anche per i bus turistici, che al momento sono ancora esclusi dalla nuova misura».

 

I magnifici 20 produttori piemontesi di Wine Spectator

 Sono 20 i produttori piemontesi selezionati da Wine Spectator per il decennale di OperaWine, l’edizione antologica e straordinaria dell’evento targato Vinitaly che, per l’occasione, amplia la tradizionale squadra dei top 100 d’Italia a 186 ‘all timer’, produttori scelti una o più volte nel corso dei dieci anni.

In programma sabato 19 giugno alle Gallerie Mercatali di Verona, OperaWine 2021 vedrà quindi le aziende portabandiera del prodotto enologico made in Italy nel mondo selezionate dalla rivista americana di settore più influente sui mercati internazionali incontrare oltre 300 operatori e buyer nazionali ed esteri provenienti da 13 nazioni, per la prima importante campagna di incoming realizzata da Veronafiere e Ice Agenzia dopo il blocco forzato degli ultimi 15 mesi. Tra i protagonisti indiscussi il Barolo, che con 16 etichette in degustazione si posiziona al terzo posto tra le denominazioni di rosso più rappresentate, garantendo al Piemonte la medaglia di bronzo anche nella classifica per regioni dopo Toscana (47 etichette) e Veneto (23), e seguito a distanza da Sicilia e Trentino Alto Adige (13), in quarta posizione a parimerito. Sul fronte delle tipologie, al grand tasting dell’Italia enoica si contano 134 rossi, 32 bianchi 17 bollicine e 3 vini passiti in degustazione.

Da Nord a Sud, passando per le isole e per territori eroici come la Valle d’Aosta o le pendici dell’Etna, l’eccellenza del vigneto italiano torna a OperaWine con un format che garantisce tutti gli standard di sicurezza previsti sia dalla normativa vigente che dal protocollo di Veronafiere. Il layout espositivo, infatti, prevede un percorso predefinito tra le regioni viticole rappresentate in ordine alfabetico e per tipologia di vini: si parte con le bollicine, per passare ai bianchi, poi ai rossi e infine ai passiti. Completano le misure adottate a garanzia della sicurezza di espositori e visitatori, quelle relative alla gestione degli ingressi scaglionati in due turni, con titolo di accesso digitale e preventiva misurazione della temperatura, in base a un contingente massimo consentito sull’area di 7mila mq. Inoltre, ogni accreditato avrà a disposizione un kit personale di degustazione (calice e spittoon); nell’area anche unità e presidi sanitari per tutta la durata dell’evento.

Domenica 20 giugno e sempre alle Gallerie mercatali, OperaWine passerà il testimone a Vinitaly Preview, l’ulteriore evento che vedrà quasi 70 cantine, 5 consorzi (Consorzio di tutela Lambrusco doc, Consorzio tutela vino Lessini Durello doc, Consorzio di tutela del Prosecco doc, Consorzio di tutela vini del Trentino, Consorzio di tutela vini doc Sicilia) e l’associazione Famiglie Storiche impegnati in un due sessioni di walkaround tasting (10.30-14.30 e 14.30-18.00) e incontri con la domanda nazionale ed estera presente a Verona (link aziende Vinitaly Preview: https://bit.ly/3gtFyF2).

Le cantine del Piemonte selezionate da Wine Spectator per Vinitaly OperaWine 2021 (in ordine alfabetico):

Braida di Giacomo Bologna (Barbera d’Asti Bricco dell’Uccellone 2016); Bruno Giacosa (Barbaresco Asili Riserva 2014); Casa E. di Mirafiore (Barolo Lazzarito 2015); Ceretto (Barolo Brunate 2016); Damilano (Barolo Cannubi Riserva 1752 2013);  Elvio Cogno (Barolo Vigna Elena Riserva 2006); G.B. Burlotto (Barolo Cannubi 2013);  G.D. Vajra (Barolo Bricco delle Viole 2011); Luciano Sandrone (Barolo Le Vigne 2015); Marchesi di Barolo (Barolo Sarmassa 2001); Mascarello Giuseppe & Figlio (Barolo Monprivato 2015); Massolino – Vigna Rionda (Barolo Vigna Rionda Riserva 2011); Michele Chiarlo (Nizza Cipressi 2017); Paolo Scavino (Barolo Bricco Ambrogio 2013); Pecchenino (Barolo Le Coste 2004);  Pio Cesare (Barolo Ornato 2013); Poderi Aldo Conterno (Barolo Romirasco 2011); Prunotto (Barolo Bussia 2016); Roagna (Barbaresco Pajè 2014); Vietti (Barolo Villero Riserva 2012).

 

Cambio al vertice della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT

Anna Ferrino è la nuova presidente

Dopo dodici anni di Presidenza, Gianaria lascia la Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea, vero e proprio braccio operativo della Fondazione CRT che l’ha istituita nel Duemila e ne garantisce tuttora il supporto.

Con Anna Ferrino si è insediato il nuovo consiglio di amministrazione, alla presenza del Presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia e del Segretario Generale Massimo Lapucci, che resterà in carica per i prossimi quattro anni: accanto alla Presidente siedono Caterina Bima in qualità di Vice Presidente, Gianni Arnaudo e Marco Giovannini. Confermato Massimo Broccio, già Segretario del Consiglio nei precedenti mandati.

“Esprimo gratitudine al gruppo di lavoro che ci ha preceduto e all’intera struttura perché, grazie al loro contributo, la Fondazione si qualifica quale punto di riferimento per l’arte moderna e contemporanea, sia a livello nazionale che internazionale”, dichiara Anna Ferrino.

La nuova Presidente ha quindi espresso l’intenzione di continuare a “puntare sulla tutela, promozione e valorizzazione dell’arte moderna e contemporanea quale fattore di sviluppo sociale ed economico, da attuarsi in primis attraverso la Collezione, assetto fondamentale per lo sviluppo dei due principali musei di riferimento del nostro territorio, la Galleria d’Arte Moderna di Torino e il Castello di Rivoli”.
“Negli ultimi dodici anni, infatti, la Fondazione ha acquisito oltre 250 importanti opere d’arte dei più rilevanti artisti contemporanei, da Marina Abramovic a William Kentridge, Liam Gillick e Jannis Kounellis, favorendo e indirizzando la programmazione espositiva dei maggiori musei piemontesi”, spiega la Presidente Ferrino, che aggiunge: “La Fondazione intende restare in prima linea per supportare l’intero sistema dell’arte contemporanea a Torino e in Piemonte, attraverso il sostegno ai suoi protagonisti, gli artisti, e ai progetti di residenza loro dedicati, nonché mediante l’erogazione di contributi specifici destinati alle più importanti manifestazioni culturali torinesi, alle fiere e alle gallerie.
“Infine, proseguendo lungo il percorso tracciato nel corso dell’ultimo quadriennio – prosegue Anna Ferrino – ritengo sia fondamentale focalizzarsi sulle progettualità e i servizi di formazione culturale gratuita messi in campo negli spazi OGR, un bacino di indiscussa eccellenza in termini di innovazione culturale che, attraverso programmi come OGR Public Program e OGR You, puntano a coinvolgere ed educare le nuove generazioni, il nostro futuro”.

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La Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT
Ente strumentale della Fondazione CRT, la Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea arricchisce e valorizza da oltre 20 anni il patrimonio culturale e artistico torinese e piemontese, sia con l’acquisizione di nuove opere, sia con azioni e progetti per lo sviluppo, il rafforzamento e l’efficienza dell’intero sistema.
La Fondazione ha acquisito complessivamente più di 870 opere di 300 artisti, per un investimento complessivo superiore ai 40 milioni di euro: una delle più importanti collezioni private a livello internazionale, al servizio della collettività. Inoltre, per avvicinare all’arte contemporanea un pubblico sempre più vasto e diffuso, la Fondazione agisce su molteplici fronti: la promozione (con il sostegno al programma Contemporary Art), la fruizione (con il contributo alle più rilevanti manifestazioni del circuito culturale piemontese), la formazione e l’educazione (con i progetti OGR Public Program, OGR YOU e ZonArte).
www.fondazioneartecrt.it

Logistica, il Piemonte alla ricerca di nuove alleanze con i porti liguri

Le inchieste del Rapporto Nord Ovest del Sole 24 Ore 

 

Il nuovo numero del Rapporto Nord Ovest del Sole 24 Ore distribuito con il quotidiano in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta venerdì 18 giugno dedica l’ampio focus di apertura a un’inchiesta sul settore della logistica.

Una variabile economica, la logistica, che conta tra lavoratori diretti e indotto 138mila addetti ed è destinata a pesare sempre di più. Il Piemonte guarda al settore considerando da un lato gli sviluppi potenziali dei due Corridoi, il Reno-Alpi e il Mediterraneo, destinati a incrociarsi sul territorio, dall’altro le potenzialità delle attività di retroporto. Ma lo sviluppo delle ambizioni da retroporto del Piemonte necessitano di nuove alleanze con i porti liguri per realizzare un nuovo modello di business che preveda la veloce movimentazione delle merci verso le aree retroportuali, con un potenziamento della capacità stesse degli scali. Tre i siti logistici attivi in Piemonte: OrbassanoRivalta Scrivia e Novara. Ma nuove opportunità potrebbero aprirsi grazie alle risorse messe in campo dal Decreto Morandi che ha introdotto la ZLS, Zona Logistica semplificata, che individua diverse aree, tra Piemonte, Lombardia e Piacentino, destinate a trasformarsi in zone buffer attrezzate per ospitare attività logistiche da retroporto in vista di un potenziamento del sistema porti-interporti tra Piemonte e Liguria. Un passaggio che ha riaperto la “corsa” alla logistica retroportuale per aree come Alessandria.

In Liguria, la Val Polcevera, cioè l’area di Genova che è stata teatro del crollo del viadotto Morandi potrebbe ospitare una Green logistic valley. Il progetto è stato messo in pista da Spediporto, l’associazione degli spedizionieri di Genova, con il supporto delle istituzioni cittadine, in particolare Autorità di sistema portuale e Comune di Genova, ed è condiviso da molte categorie economiche e sociali della città. L’obiettivo è creare un’area che, dotata anche di un regime doganale e amministrativo semplificato e agevolato, consenta di favorire l’insediamento in zona di attività smart, relative, ad esempio, ad automazione, digitalizzazione e sostenibilità ambientale. Attività, insomma, in armonia con le linee guida del piano Next generation Ue e del nostro Pnrr.

La Spezia, invece, il gruppo Laghezza ha inaugurato il suo terzo polo logistico e punta a espandere le proprie attività in altri porti del Tirreno (Genova e Livorno) e dell’Adriatico (Venezia e Trieste), mentre ha allo studio due operazioni di acquisizioni societarie.