ECONOMIA- Pagina 276

A Volpiano raccolta di cibo e beni di prima necessità per i profughi ucraini


Iniziativa del Comune in collaborazione con protezione civile, parrocchia e associazioni

Il Comune di Volpiano ha deciso di attivare, da martedì 8 marzo, un servizio per fornire aiuto alle popolazioni vittime della guerra in Ucraina. Si raccolgono cibi a lunga conservazione (pasta, riso, legumi, tonno, carne in scatola, biscotti, marmellate), prodotti per l’igiene (saponette, guanti in lattice, detersivi per la casa, pannolini per neonati), materiali sanitari (bende, cerotti, siringhe, stampelle, carrozzine) e materiale vario (biancheria intima nuova, coperte, passeggini). I punti di raccolta sono: al martedì dalle 10 alle 12 in piazza Italia (all’ufficio della polizia municipale e di fronte alla Conad), giovedì dalle 17 alle 19 di fronte al supermercato Coop (via Trento 135) e sabato dalle 10 alle 12 di fronte al supermercato Lidl (viale Partigiani 1). I prodotti raccolti vengono consegnati al Sermig e destinati al sostegno dei profughi in arrivo nella zona di Baia Mare, in Romania. Il progetto è gestito dal Comune in collaborazione con protezione civile, parrocchia e associazioni del territorio.

Commenta il sindaco di Volpiano Giovanni Panichelli: «Ringrazio tutte le realtà del territorio che, ancora una volta dopo due anni di impegno per la pandemia, si rendono disponibili per questa importante iniziativa di solidarietà».

L’amministrazione comunale informa, inoltre, che il Sermig ha attivato un conto corrente per donazioni in denaro, con le seguenti coordinate: IBAN IT29P0306909606100000001481, intestato a «Associazione Sermig Re.Te per lo Sviluppo Onlus», causale «Ucraina».

Si segnala che la Regione Piemonte ha pubblicato un avviso pubblico per raccogliere la disponibilità di famiglie e singoli all’accoglienza temporanea dei nuclei famigliari provenienti dell’Ucraina; informazioni sul sito web della Regione Piemonte (www.regione.piemonte.it).

Giachino: “un bonus inflazione per le pensioni minime”

BONUS STRAORDINARIO INFLAZIONE 
I pensionati con la minima non possono aspettare fine anno per avere un adeguamento all’aumento della inflazione. Da mesi sopportano l’aumento delle bollette e ora arrivano gli aumenti dei generi alimentari.  Un bonus da 150 euro in conto adeguamento aumento prezzi generi alimentari e riscaldamento sarebbe opportuno e molto giustificato.Trovi il Governo le modalità più semplici e opportune.
Mino Giachino
SI LAVORO

Torna il Festival del giornalismo Alimentare

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IL 31 MAGGIO E L’1 GIUGNO IL MONDO DEL CIBO TORNA AL CENTRO DEL DIBATTITO

 

Punta sui contenuti la settima edizione del Festival del Giornalismo Alimentare che si terrà il 31 maggio e l’1 giugno al Centro congressi del Lingotto di Torino.

L’evento è unico nel suo genere e riunisce nel capoluogo piemontese il mondo dell’informazione e della comunicazione sul cibo insieme al mondo della ricerca, della salute alimentare, dell’economia e della politica legati all’alimentazione.

 

Nato nel 2016 da un gruppo di giornalisti e comunicatori torinesi è diventato, in questi anni, uno dei luoghi più apprezzati per raccogliere notizie, tendenze, analisi sull’universo alimentare e su un settore del giornalismo che, dalla recensione dei ristoranti si è allargato a tutti i grandi temi presenti nei media dimostrando che il cibo è un argomento trasversale ai generi giornalistici.

 

Molte le ricerche che verranno presentate all’edizione 2022 del Festival.

 

Il Festival inizierà con il report “Media & Food”, realizzato da l’Eco della Stampa, la più importante società di rassegne e analisi dei media, dedicato a come giornali e siti web hanno trattato l’alimentazione nel 2021 e in questi primi mesi tra il recedere della pandemia e lo scoppio della guerra.

L’Istituto Piepoli, specializzato in indagini demoscopiche, presenterà un sondaggio per comparare l’offerta di informazione sul cibo presente nei media alle aspettative dei cittadini-utenti.

Allo staff scientifico del master Cibo & Società dell’Università Bicocca di Milano il compito di realizzare un’analisi sulla trattazione da parte delle testate giornalistiche di alcuni macro temi che legano cibo e società.

Dall’Associazione italiana di comunicazione pubblica e istituzionale arriva la seconda edizione del rapporto su Infosfera e narrazioni mediatiche dedicato al cibo, realizzato con Fondazione Italiani, Media Lab dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli e altri gruppi di ricerca.

Un’indagine sulla psicologia dei consumi tra l’uscita dalla percezione della pandemia e l’incertezza del futuro sarà presentata dal Monitor di EngageMinds HUB – Consumer, Food & Health Engagement Research Center dell’Università Cattolica di Cremona.

È previsto anche un rapporto di “sentiment analysis” dei consumi proiettato verso il futuro e curato dall’Università di Torino con il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria.

Altroconsumo contribuirà presentando il quadro delle nuove esigenze dei consumatori con rinnovati spunti per scelte consapevoli in un mercato ripensato, descrivendo tendenze che si consolideranno nei mesi a venire.

Dalla Borsa Merci Telematica Italiana arriverà un’analisi dell’andamento dei prezzi delle materie prime alimentari che influenzano in modo così evidente i prezzi dei beni al consumo ma anche l’autonomia di approvvigionamento del nostro Paese

Altre relazioni sono in preparazione, per un Festival ricco di spunti.

 

Per seguire tutti gli aggiornamenti visitare il sito www.festivalgiornalismoalimentare.it o i canali social del Festival.

FB e IG: @foodjournalismfest

 

Assegno unico, chi ha diritto alla ricezione fino a 2 mila euro in più

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

Il Ministero dell’Economia ha reso note le prime stime relative agli importi che, a partire da marzo 2022, verranno riconosciuti alle famiglie grazie all’introduzione dell’Assegno Unico e Universale (AUU), a seguito della delega al Governo per riordinare, semplificare e potenziare le misure a sostegno dei figli a carico.
Per le domande presentate a gennaio e febbraio, i pagamenti cominceranno a essere erogati dalla seconda metà di marzo. Per le domande presentate dal 1° marzo in poi, il pagamento verrà effettuato alla fine del mese successivo a quello di presentazione della domanda. Per chi presenta la domanda entro giugno 2022, i pagamenti avranno decorrenza per le mensilità arretrate dal mese di marzo.
Grazie ad una nota pubblicata dal Dipartimento delle Finanze del Mef, però, sappiamo già oggi chi trarrà maggior guadagno. Utilizzando il modello di micro-simulazione TAXBENDF del Dipartimento delle finanze, gli impatti delle riforme Irpef e Assegno Unico sono stati valutati per famiglie distribuite per: decimi di reddito equivalente; tipologia di reddito prevalente; struttura familiare; classe di ISEE.
L’analisi si è quindi soffermata sugli effetti in termini di numero di famiglie coinvolte dalla riforma, i benefici medi annui calcolati in euro e l’incidenza percentuale degli stessi sul reddito lordo familiare. Tenendo conto dei nuovi scaglioni Irpef (qui la tabella aggiornata) e dei nuovi importi AUU, pertanto, è stato possibile individuale la fascia di reddito che – di fatto – guadagnerà di più da questo intervento legislativo.
Suddividendo in dieci gruppi di pari numerosità la popolazione ordinata in senso crescente sulla base di tale reddito si ottengono i “decimi di reddito equivalente”: al primo decimo appartiene il 10% più “povero” della popolazione, all’ultimo decimo appartiene il 10% più “ricco”.
Il reddito equivalente si ottiene rapportando il reddito familiare alla dimensione della famiglia in termini di adulti equivalenti (scala di equivalenza, si utilizza quella OCSE modificata) e consente di confrontare i livelli di reddito di famiglie di dimensione diversa. Ciascun individuo all’interno della stessa famiglia possiede il la capacità di redistribuzione ed equità e il relativo impatto sulla disuguaglianza.
Poiché gli individui appartenenti alle famiglie più numerose tendono a collocarsi nei decimi più bassi (scala di equivalenza maggiore: reddito equivalente inferiore), ne risulta che nei decimi più elevati tendono a collocarsi un maggior numero di nuclei (meno numerosi) rispetto ai decimi più bassi. Non a caso, sono gli appartenenti al gruppo I, le famiglie più povere e svantaggiate, che potranno contare su un beneficio medio per nucleo pari a 1.935 euro.
Le cifre si dimezzano poi per i gruppi di reddito a seguire, andando dai 624 euro per il gruppo II, fino ai 571 euro per il gruppo X (i più ricchi). Un dato interessante, infine, emerge comparando i gruppi VI, VII, IIX E IX che guadagneranno meno – in termini di beneficio per nucleo familiare rapportato al reddito equivalente – a confronto con i più ricchi, ovvero rispettivamente: 560 euro; 479 euro; 413 euro; e 446 euro.
Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

 

Self service al buio nelle ore notturne per il caro carburanti

I self service di Torino resteranno a luci spente nelle ore notturne a partire da lunedi

La protesta viene spiegata da Enzo Nettis, presidente di Faib-Confesercenti, l’associazione dei gestori. Poiché benzina  e gasolio aumentano, il ricavo dei benzinai rimane fisso (3 centesimi e mezzo al litro) e i litri erogati diminuiscono a causa dell’incremento dei prezzi, i costi di gestione crescono.  L’aumento medio delle bollette elettriche per i benzinai è stimato del 135% e in un anno 10.000 euro in più verrebbero sborsati da ogni impianto, mettendo  a rischio la sopravvivenza  di molte imprese del settore. “La nostra decisione potrà comportare qualche disagio per i consumatori, ma siano convinti di avere la loro solidarietà: siamo tutti vittime di questa situazione”.

Da parco fuor del vento a metaverso: monopoli si trasferisce nel mondo virtuale

“Mi sono comprato un appezzamento accanto al rapper Snoop Dogg: un lotto mi è costato 70.903 SAND, ma presto sono sicuro che lo rivenderò a 200.000, c’è molta richiesta di gente che vuole vedere Dogg da vicino quando taglia l’erba nel suo giardino…”

 

Fermi tutti! Chi è Snoop Dogg? Cosa sono 70.903 SAND? Chi ha mai visto il giardino del rapper?
Chi mi ha parlato di questo favoloso affare non è un ragazzino col telefonino in mano e lo sguardo perso sul visore, ma uno stimato professionista, membro di un consiglio d’amministrazione di una società di medie dimensioni, apparentemente sano di mente.
Non oso chiedergli chi è questo Dogg, il Carneade del XXI secolo (ma scommetto che lui non sa chi sia Carneade…) e furtivamente lo cerco su Google, scoprendo che trattasi di un personaggio notissimo, che però, guarda guarda, da cinque giorni è stato denunciato per violenza sessuale compiuta su una ballerina.
E poi scopro che SAND non è una favolosa spiaggia ai Caraibi, ma una criptovaluta ricercatissima dai giocatori “play-to-earn” per usare Sandbox, “che combina tecnologia blockchain, DeFi e NFT in un metaverso 3D” (testuale su un sito Internet specializzato nello spiegare, con parole semplici, le novità del mondo virtuale…).
Allora provo a spiegarvelo io casa fa quel mio amico, e molti altri come lui che hanno soldi da buttar via.
Sandbox è un gioco. Permette ai giocatori di creare e personalizzare i propri giochi e risorse digitali con strumenti di progettazione gratuiti. I beni virtuali creati possono poi essere monetizzati come NFT (una specie di opera d’arte unica e non duplicabile) e venduti su The Sandbox Marketplace.
SAND è la criptovaluta necessaria per girare in questo mondo virtuale; può essere guadagnato giocando a giochi e concorsi in The Sandbox (e così lo si ottiene gratis, se si è capaci), o acquistato su piattaforme di negoziazione.
I giocatori possono crearsi una “vita parallela” attraverso degli avatar che girano il mondo visitando posti inesistenti abitati da altri fantasmi creati da altre persone.
Questo mondo è stato creato nel 2011 da Arthur Madrid e Sebastien Borget che nel 2018 hanno avuto la felice intuizione di concedere agli utenti di possedere le loro creazioni come NFT; in pochi mesi c’è stato un boom di adesioni, con un afflusso incredibile di richieste, che hanno fatto lievitare la quotazione di SAND da pochi centesimi fino ad un massimo di 7,5 euro!
E poi che si fa con quella roba?
Semplice, gli utenti possono comprare terreni, case, villaggi vacanze, creare vestiti alla moda, creare animali da compagnia, e così via. Una volta creati, gli oggetti possono essere venduti su Marketplace.
Inoltre, i titolari possono puntare SAND all’interno del gioco per guadagnare premi, inclusa una quota delle entrate derivanti da tutte le transazioni in token SAND.
SAND ha fatto un balzo nelle quotazioni nell’ottobre 2021, quando ha sfiorato i 7.5 euro di prezzo.
In quel momento i “maghi della finanza” si sono scatenati con le loro previsioni (c’è sempre chi si butta sull’affare, consigliando il “parco buoi” a comprare qualcosa facendo balenare affari strepitosi): come ricavato da un sito fra i più attivi nel leggere il futuro delle criptovalute, “Al momento della scrittura, gira intorno ai 6.5 euro di prezzo, ma SAND potrebbe ritentare l’assalto agli 8 e entro fine 2021. Ed i prossimi target price di SAND dovrebbero essere:
2021: 6-8 euro
2022: 8-14 euro
2023: 10-18 euro
2024: 15-21 euro
2025: 18-25 euro”
https://www.webeconomia.it/comprare-the-sandbox/
Forse sarebbe meglio se il mago si dedicasse alla lettura della mano, dei tarocchi o dei fondi di caffè: oggi (8 marzo alle ore 19:07) il SAND è scambiato al prezzo di 2,5 euro.
Vabbé vuol dire che il mio amico professionista ha comprato un terreno inesistente vicino a quello del mitico Snoop Dogg, lo avrà incrociato un paio di volte scambiando due parole sul tempo siccitoso che lo obbliga a dedicarsi un’ora al giorno ad innaffiare la pelouse, trovandosi con un valore ridottosi ad un terzo di tre mesi fa…

Forse ho fatto meglio io, che ho comprato per pochi soldi colorati quattro case ed un albergo a Parco della Vittoria; state attenti, che se passate di lì mi dovrete sborsare ben 200.000 lire.
Come dite?
Le lire non esistono più?
Ah, ah, ah, e allora SAND?

 

Gianluigi De Marchi 

demarketing2008@libero.it

Giachino: Pnrr ultimo treno per economia e lavoro

Intervenendo al Convegno in corso a Assolombarda sulla Logistica Italiana, la manifattura e il PNRR, il Presidente di SAIMARE spa , Mino GIACHINO ha sostenuto che il PNRR è l’ultimo treno per la economia e il lavoro italiano.
“Lo debbono assolutamente prendere per colmare il grave distacco accumulato negli ultimi vent’anni dalla economia e dalla Società italiana. 
L’Europa ha capito che la politica della austerity adottata nel 2011 ha frenato lo sviluppo e ha creato forti diseguaglianze sociali ha deciso di aiutare molto di più il nostro Paese che negli ultimi vent’anni ha perso oltre 20 punti di PIL procapite rispetto alla media europea con un’alta disoccupazione , giovanile in particolare.
I fondi del PNRRsono l’ultimo treno che dobbiamo assolutamente prendere realizzando le infrastrutture strategiche , dalla Nuova Diga di Genova alla TAV e contemporaneamente fare le riforme della logistica e degli interporti dopo gli ultimi dieci anni inconcludenti .
Il  Governo valuti di utilizzare il Metodo Genova per non sforare i tempi previsti. Il Ministero dei Trasporti insieme al MISE lavori a un PATTO LOGISTICA E INDUSTRIA che incentivi la vendita dei trasporti franco destino,  cosa che offrirebbe alla logistica italiana un mercato potenziale di 170 miliardi di euro. Il MIT sblocchi realmente lo Sportello dei controlli nei porti, ora sbloccato solo sulla carta.
 Infine Presidenza del Consiglio e MIT mettano tra le priorità , interventi per l’autotrasporto che non si deve assolutamente fermare se non si vuole strozzare la ripresa in atto. I trasportatori non sono figli di un Dio minore e ,come vediamo anche dai TIR che portano aiuti umanitari in Ucraina , sono essenziali come sono stati essenziali durante il COVID”.
Mino Giachino

La Città di Torino predisporrà il bilancio sociale e di genere

La Città di Torino procederà alla redazione del Bilancio di genere, declinandolo congiuntamente al Bilancio Sociale, in modo da acquisire un quadro dettagliato della situazione territoriale, dell’organizzazione interna e delle politiche in atto.

Lo prevede la mozione (prima firmataria: Elena Apollonio – Lista Civica per Torino) approvata il 7 marzo 2022 dal Consiglio Comunale all’unanimità (39 voti favorevoli su 39 consiglieri presenti).

Presentato nella seduta del 3 marzo 2022 delle Commissioni Diritti e Pari opportunità, Quarta e Prima, il documento chiede inoltre di valutare l’opportunità di definire possibili obiettivi di miglioramento delle proprie politiche di genere, dandone anche conto alla cittadinanza e a tutti i suoi interlocutori privati e pubblici in una dimensione di piena trasparenza

Nel dibattito in aula, la prima firmataria Elena Apollonio (Lista Civica per Torino) ha sottolineato l’importanza di ottenere dati disaggregati per genere per realizzare politiche più efficaci, maggiore trasparenza e performance dell’Amministrazione migliori, come richiesto anche dall’Unione Europea.

La consigliera Nadia Conticelli (PD) ha confermato che la redazione del bilancio sociale e di genere è già prevista dal Dup e ha evidenziato la necessità di praticare politiche quotidiane per la parità di genere.

Il bilancio con dati disaggregati in base al genere può essere utile anche per risparmiare risorse – ha affermato Ivana Garione (Moderati).

L’assessore al Welfare Jacopo Rosatelli ha ribadito l’impegno dell’Amministrazione a predisporre il bilancio sociale e di genere per realizzare il principio di uguaglianza e pari opportunità, senza un predominio di un genere sull’altro. Non si tratta però di strumenti semplici – ha dichiarato – ma serviranno per migliorare le performance complessive dell’ente.

Imprese a conduzione femminile: in Emilia Romagna e Piemonte generano l’11% del fatturato

I dettagli dell’inchiesta del trimestrale IFM e Cerved presentati nel 39° evento del Premio Industria Felix: medie più basse in Liguria (7,6%) e Valle d’Aosta (5,6%)

Giovedì saranno premiate le migliori 59 aziende con sede legale nelle quattro regioni: tra queste anche quelle “rosa”

L’Emilia Romagna e il Piemonte sono le regioni del Nord Italia che vantano tra le più alte percentuali di aziende a conduzione femminile che generano più fatturato sopra il milione di euro di ricavi. In Emilia Romagna le società di capitali “rosa” individuate sono circa 11.200 e hanno prodotto l’11,8% del fatturato complessivo di 300 miliardi di euro realizzato da un totale di 57mila imprese, impegnando il 15,6% su 1,2 milioni di addetti. In Piemonte, invece, le società sono 7.850 e hanno prodotto l’11,4% su un fatturato complessivo di 215 miliardi di euro realizzato da 38mila imprese, impegnando il 14,2% su 922mila addetti.

Medie più basse invece per Liguria e Valle d’Aosta. In Liguria si contano circa 2.650 imprese a conduzione femminile che hanno prodotto il 7,6% su un fatturato complessivo di 47 miliardi di euro realizzato da 13mila imprese, impegnando il 10,7% su 187mila addetti. In Valle d’Aosta, invece, le aziende sono 217 (sopra il mezzo milione di ricavi) e hanno prodotto il 5,6% su un fatturato complessivo di 3,7 miliardi di euro realizzato da circa 1.300 imprese, impegnando l’11,2% su 15mila addetti.

Maggiori dettagli dell’inchiesta condotta dal trimestrale di economia e finanza Industria Felix Magazine, diretto da Michele Montemurro, in supplemento a Il Sole 24 Ore, in collaborazione con Cerved, saranno forniti giovedì 10 marzo nell’evento digitale organizzato da “IFM” in collaborazione con Cerved, Università Luiss Guido Carli, A.C. Industria Felix, con il sostegno di Confindustria, con il patrocinio di Simest, con la media partnership de Il Sole 24 Ore e Askanews, con la partnership istituzionale di Veneto Lavoro e con le partnership di Banca Mediolanum, Mediolanum Private Banking e Grant Thornton, durante il quale interverranno il vicepresidente nazionale di Confindustria Vito Grassi, il communication & research director di Cerved Guido Romano, il consigliere delegato di Askanews Marco Di Marco, l’ad di Simest Mauro Alfonso, per Banca Mediolanum il senior manager dell’Investment banking Marco Gabbiani e gli wealth advisor Monica Lanzi, Francesco Mecca, Diego Data e Roberto Jura, il partner e consigliere d’amministrazione di Ria Grant Thornton Gianluca Coluccio, il docente dell’Università Cattolica Francesco Lenoci, lo scrittore e vice direttore del Day time Rai Angelo Mellone e le conclusioni saranno affidate al docente dell’Università Luiss Guido Carli e portavoce del Comitato scientifico di Industria Felix Cesare Pozzi.

Nella circostanza saranno premiate le 59 società più performanti a livello gestionale, affidabili finanziariamente e talvolta sostenibili con sede legale in Emilia Romagna, Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta a conduzione femminile, under 40 e straniera, a vocazione internazionale, le pmi innovative, le piccole, medie e grandi imprese, quelle per miglior crescita secondo Cerved e le migliori per settori: 22 per il Piemonte, 18 per l’Emilia Romagna, 11 per la Liguria, 8 per la Valle d’Aosta. Qui di seguito i nomi.

PIEMONTE (22): Alessandria (2): Metlac, Paglieri. Asti (3): Antica Distilleria Quaglia, Araldica Castelvero Soc. Coop Agricola, Doga Italia. Biella (1): Soft Nw. Cuneo (3): Acqua Sant’Anna, Garnero Group, Merlo. Novara (2): Igor, Nubilaria. Torino (8): Acus, Bluethink, Commerciale Tubi Acciaio, Fiorentini Alimentari, Goma Elettronica, L.M.A., Luxoft Italy, S.T.C. . Vercelli (3): Asm Vercelli, B.R.V. Bonetti Rubinetterie Valduggia, Nova Coop Società Cooperativa.

EMILIA ROMAGNA (18). Bologna (6): Coloplast, Herambiente, Myappfree, Polonord Adeste, Rhein 83, Valla. Forlì-Cesena (2): Eresult, Herboplanet. Modena (2): Pulcranet, Uteco-Contec. Parma (2): Kosmosol, Mutti. Piacenza (3): Absolute, Fiorani e C., S.A.I.B. . Ravenna (1): Cooperative Agricole Viti-Frutticoltori Italiani Riuniti Organizzati. Reggio Emilia (1): Docfinance. Rimini (1): Cereria Terenzi Evelino.

LIGURIA (11). Genova (6): Gismondi 1754, Integra Società Cooperativa, P.L. Ferrari & Co, R.S. Service, Restart, Silomar. Imperia (1): Arimondo. La Spezia (2): Resinpro, Sanlorenzo. Savona (2): Ids, Saglietti.

VALLE D’AOSTA (8): Aosta (8): Av Pluda, C.V.A., Chacard, Deval, Enval, La Crotta Di Vegneron Soc. Coop. Agr., Les Aigles Società Cooperativa Sociale, Nuova Auto Alpina.

Il bilancio 2021 della Fondazione CRT è tra i migliori negli ultimi 5 anni

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Tutti i numeri registrano una forte crescita, in linea con i livelli pre Covid.

Il consuntivo si chiude con un avanzo di ben 89,2 milioni di euro (33,9 milioni in più rispetto ai 55,3 del 2020), facendo segnare un aumento del 61,2%, frutto dell’efficiente gestione operativa e della prudente ed equilibrata gestione del patrimonio, prioritariamente finalizzata a fornire risorse per l’attività istituzionale della Fondazione, anche rafforzando l’azione di Gruppo.
Sono i numeri del al progetto di bilancio 2021, varato dal Consiglio di Amministrazione della Fondazione CRT, presieduto da Giovanni Quaglia, che sarà sottoposto all’esame del Consiglio di Indirizzo.
Si evidenziano, in particolare, l’incremento dei dividendi incassati (+55% sul 2020) derivanti da Cassa Depositi e Prestiti e dagli enti creditizi e assicurativi – tornati a distribuire utili dopo lo stop imposto dai regolatori nel 2020 – e l’incremento del risultato di negoziazione (+28% rispetto al 2020).
L’ottimo risultato di gestione rafforza ulteriormente la solidità e l’operato della Fondazione CRT, creando i presupposti per mettere a disposizione 52 milioni di euro per l’attività istituzionale del 2022 ed effettuare accantonamenti significativi: 17,8 milioni destinati alla riserva obbligatoria, 13,4 alla riserva per l’integrità del patrimonio, 2,5 al Fondo nazionale per il volontariato, 0,2 milioni al Fondo nazionale per iniziative comuni delle Fondazioni.
Il Fondo di stabilizzazione delle erogazioni sale a 158,3 milioni (a fronte dei 143,8 del 2020), continuando a garantire continuità e forza all’attività istituzionale futura della Fondazione.
Il patrimonio netto della Fondazione CRT arriva a superare i 2,3 miliardi di euro. Sempre ampiamente positiva la posizione finanziaria netta (328 milioni di euro).
Nel 2021 la Fondazione CRT ha attivato quasi 60 milioni di euro per l’attività istituzionale, rendendo possibili circa 1.300 progetti in molteplici ambiti: la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio artistico, architettonico, paesaggistico e il rilancio del settore culturale messo a dura prova dalla pandemia; lo sviluppo dell’innovazione e della ricerca scientifica e tecnologica, la formazione del capitale umano e dei giovani talenti, il rafforzamento delle competenze; la salvaguardia dell’ambiente, il sostegno al welfare, la tutela della salute pubblica, l’inclusione delle persone in difficoltà, la promozione dell’imprenditoria sociale, il consolidamento del sistema di primo intervento del 118 e della protezione civile. A queste tradizionali modalità di intervento, la Fondazione ha continuato ad affiancare ulteriori iniziative a prevalente contenuto sociale orientate allo sviluppo (social impact investments o mission related investments), mettendo complessivamente a disposizione del territorio oltre 62 milioni di euro.

“Nel trentennale della Fondazione CRT, questi eccellenti risultati di bilancio sono la dimostrazione che la nostra forza economico-finanziaria continua a crescere, nonostante le complessità e le incertezze del quadro nazionale e internazionale, evidenziando altresì la bontà di un modello di gestione diretta del patrimonio che, caso raro nel panorama delle fondazioni italiane, si avvale interamente della struttura finanziaria interna – afferma il Presidente Giovanni Quaglia –. Diamo oggi un nuovo, importante segnale di stabilità e fiducia al territorio, intessuto di persone, istituzioni, associazioni non profit e realtà del Terzo Settore che possono contare sulle risorse e sul supporto tangibile della Fondazione”.

“La Fondazione CRT conferma la propria capacità di value creation – direttamente e attraverso l’azione sinergica di ‘Gruppo’ con gli enti collegati – con effetti positivi sull’economia reale del nord-ovest in ottica Paese, ponendo le basi anche per l’attivazione degli interventi che saranno originati dall’esecuzione del PNRR – dichiara il Segretario Generale Massimo Lapucci –. Con un avanzo di oltre 89 milioni di euro, pari ad un aumento del 61,2% rispetto al 2020, e forti di una robusta posizione finanziaria netta attestata oltre i 320 milioni di euro, il bilancio 2021 consolida l’ottimo trend degli ultimi anni riportandoci ai livelli pre-pandemia ed evidenziando la correttezza delle scelte strategiche e operative improntate ad una visione di sostenibilità nel lungo periodo”.