ECONOMIA- Pagina 243

Giachino scrive a Cirio: “Come andrà il Pil piemontese?”

Caro Presidente Cirio,

Ho letto la Tua bella intervista a MF, l’importante quotidiano finanziario. Mi auguro di tutto cuore che si avveri la Tua previsione di una crescita del PIL piemontese del 3% anche se ho dei dubbi perché proprio per usare il metodo che dici Tu, il bottom up, dal 1996 al 2019 il Piemonte ha perso 18 punti rispetto alla Lombardia e ben  8 rispetto alla media nazionale e questo significa che oramai la nostra Regione si colloca dopo il decimo posto tra le 20 regioni italiane.

Anche quest’anno cresceremo meno della media nazionale ( 6,1 rispetto a 6,3 ) perché Torino negli anni 90 ha dato troppo presto per esaurita la fase industriale e il sistema piemontese non ha saputo difendere il settore Automotive col Governo e col Parlamento perché siamo in ritardo nella costruzione della TAV e della linea 2 della Metro e perche’ non abbiamo fatto ancora le cose che servono per prenderci le ricadute logistiche del porto di Genova-Savona. La logistica che vale il 9% del PIL nazionale da noi in Piemonte vale appena il 6%

Meno male che grazie al Commissario MAUCERI i lavori del Terzo Valico hanno accelerato e in quei cantieri lavorano 5.000 persone.
Ecco perché dopo aver messo la faccia per salvare la TAV insieme alle madamin e alle imprese ora sono molto amareggiato che siano stati persi 2 anni nei lavori della TAV. Se anche in Val di Susa avessimo 5.000 in più a lavorare la economia della Valle e del PIEMONTE sarebbe diversa.
Ecco perché sarebbe stato importante organizzare anche a Torino un Maxi Convegno come ha fatto il nostro comune amico Giovanni TOTI allargato a tanti esperti nei vari settori per il PNRR. Se Torino e il PIEMONTE sono in declino, salvo la nostra Granda, ne hanno responsabilità anche le istituzioni locali.

Giunti a metà della legislatura regionale avendoTi sostenuto convintamente con la Lista “SITAVSILAVORO per il PIEMONTE” Ti scrivo perché “conto molto” sulla Tua esperienza Europa e sulla determinazione, tipica della nostra terra,  a generare un forte cambio di passo nella economia regionale usando al meglio i fondi PNRR e i fondi europei perché non mi pare che la nuova Amministrazione cittadina abbia le Idee forti e le competenze per il rilancio della economia e del lavoro.  Quando Lo Russo  dice che Torino ha grandi problemi ma anche grandi eccellenze ( Politecnico ,Università , Centri di ricerche e alcune belle aziende nel settore ICT, del settore aerospazio ) non capisce che le eccellenze che ci sono rimaste non riescono a rimpiazzare tutto ciò che abbiamo perso negli anni scorsi e ciò che perderemo se non riusciremo a difendere le fabbriche FIAT e dell’indotto .

Per rilanciare Torino e il PIEMONTE ci va di più. Ecco perché Ti propongo di lavorare a mettere insieme le Regioni PIEMONTE, Liguria, Lombardia e Rhone-Alpe per dar vita alla “TAV VALLEY” , una Macro Regione europea con quasi 900 miliardi di PIL  , un macroarea in cui si potranno mettere in moto grandi  sinergie tra i Centri di Ricerca , le Università, i Politecnici e le grandi aziende che Vi operano e le quattro Regioni avrebbero granì possibilità di mobilitare fondi europei straordinari. Questo discorso sta nelle corde del recente Patto ITALIA FRANCIA firmato dai Capi di Stato e di Governo . Nella TAVVALLEY Torino e il PIEMONTE ritornerebbero ad essere centrali come voleva CAVOUR quando diceva che senza il collegamento ferroviario Internazionale noi eravamo una periferia relativa.

Ti ringrazio molto della attenzione a Ti auguro un Buon Natale è un 2022 di rilancio.

Mino Giachino
SILAVORO SITAV

Nasce l’Orto della SME: un progetto di rigenerazione urbana presso la Scuola di Management ed Economia

Università di Torino

Una Nature-Based Solution per ripensare gli spazi all’insegna della sostenibilità e dell’economia circolare

Presso la Scuola di Management ed Economia si inaugurerà il progetto Orto della SME, una zona dedicata ad orto urbano in cassone per la comunità studentesca e per la cittadinanza con lo scopo di incentivare la produzione e il consumo di alimenti sani in aree urbane come strumento di sensibilizzazione verso una maggiore sostenibilità dei consumi. Il progetto è finanziato grazie ad EIT Food, all’interno di un asse progettuale dedicato al concetto di New European Bauhaus. All’interno degli orti si potranno produrre frutta e vegetali a disposizione per una variegata comunità di stakeholder: studenti, studentesse, personale tecnico-amministrativo, docenti, ma anche associazioni e scuole del territorio, cittadini e cittadine. Dopo i saluti istituzionali, sarà possibile visitare l’area e con l’occasione sarà possibile portare in dono all’orto un regalo, anche di natura simbolica e verrà effettuata una posa della prima “pianta”. A seguire si festeggerà con vin brulè, cioccolata e the caldo.
Lo scopo del progetto è quello di creare uno spazio multifunzionale valorizzando un’area fino ad oggi poco utilizzata, incrementando il valore sociale, culturale, ambientale ed estetico. Il gruppo di ricerca che ha portato avanti l’iniziativa si è ispirato al Nuovo Bauhaus Europeo, definito dalla Commissione Europea come quell’insieme di principi per rendere il Green Deal un’esperienza culturale concreta per tutta l’Europa, specie nel processo di ripresa rispetto alla crisi indotta dalla pandemia.
L’iniziativa si è infatti concentrata sulla realizzazione di un progetto che rispondesse ai tre principi del nuovo Bauhaus e cioè qualità dell’esperienza, sostenibilità e inclusione. Ispirandosi quindi a questi principi il progetto è stato realizzato organizzando diversi momenti di scambio che hanno visto la partecipazione attiva di diversi stakeholder, interni ed esterni all’Università. Le attività che hanno portato alla realizzazione dell’orto sono iniziate nel mese di agosto e hanno visto, in questi mesi, il coinvolgimento attivo di più di 60 persone.
Esperienza Grazie alla collaborazione con Città di Torino, i partecipanti al progetto hanno avuto modo di visitare Orti Generali e VOV 102 (luoghi cittadini già inclusi nei progetti europei ProGiReg e Fusilli). “Inoltre, sono stati organizzati alcuni momenti di co-progettazione che hanno permesso di raccogliere idee, spunti e per creare uno spazio capace di raccogliere diversi punti di vista e diverse esigenze, ispirato dalla creatività e dell’immaginazione dei singoli, ma con una visione corale” spiega la responsabile del progetto la Prof.ssa Laura Corazza (Dipartimento di Management). Durante i diversi incontri con anziani che frequentano abitualmente l’area e che sono cresciuti in questo quartiere, si è ricostruita la storia del sito, anche dal punto di vista delle specie arboricole che erano presenti. La scelta delle piante è stata ispirata dai racconti che abbiamo ascoltato e dalle diverse testimonianze di chi è cresciuto in questi spazi. Riprendere le radici storiche nella scelta delle piante è servito a dare un senso di continuità con il passato, riscoprendo una memoria storica importante.
Nel mese di Ottobre, una quarantina di persone, sia interne che esterne all’ateneo torinese hanno partecipato ad un workshop durante il quale si sono definite le migliori soluzioni gestionali per lo spazio e per la garanzia dell’accessibilità, le specie vegetali da coltivare e le strategie per favorire lo sviluppo di una comunità attiva e inclusiva. Nel mese di novembre è invece stato organizzato, grazie al supporto tecnico di Amiat Gruppo Iren, un momento di pulizia degli spazi con il coinvolgimento degli studenti e delle studentesse e il personale docente, con lo scopo di avviare simbolicamente il progetto di transizione. L’attività di pulizia ha permesso di raccogliere, in poche ore, 860 chilogrammi di rifiuti che grazie al supporto di Amiat sono stati avviati a trattamento e recupero.
Sostenibilità ed economia circolare In aggiunta, come applicazione pratica alla vocazione scientifica del Dipartimento di Management, si è deciso di adottare una filosofia di economia circolare lungo l’intero progetto di design. Per la realizzazione tecnica delle infrastrutture e degli arredi si sono recuperate traversine dei treni (opportunamente trattate), legno di scarto da segherie locali e da cantieri edili che operano in bioedilizia che altrimenti sarebbero diventati rifiuti. Il legno che è stato utilizzato per creare il camminamento che attraversa gli orti è stato realizzato grazie al recupero di 22 quintali (3 metri cubi), pari a 28 traversine, di traversine ferroviarie in rovere. Le assi per la realizzazione dei cassoni sono composte da legno che è stato recuperato da cantieri edili e da falegnamerie di Torino. Questo ha permesso di recuperare 15 quintali di legno pari a 2 metri cubi in maggioranza corteccia di larici ed abeti. La casetta degli attrezzi, il tavolo e le panchine sono stati realizzati recuperando e riassemblando componenti esistenti da scarti di cantieri edili ed invenduti. Si è stimato che questo progetto abbia permesso di risparmiare circa 52/60 quintali di legno vergine e allungare il ciclo di vita di diversi prodotti e materie prime. La stima è avvenuta considerando la percentuale di materia prima che si perderebbe durante la gestione del bosco, e le diverse fasi di taglio, trasporto e macchinaggio.
Inclusione ed estetica L’area in questione era stata dismessa e non accessibile alla comunità universitaria. Tramite questo progetto si è valorizzato il capitale naturale presente, anche attraverso la collaborazione con qualificati esperti di architettura del paesaggio che hanno offerto consigli sul miglioramento del senso estetico del luogo. Per migliorare l’accessibilità dell’area e consentire alla popolazione disabile una migliore fruibilità, si sono progettati dei camminamenti e dei cassoni disegnati per essere percorsi ed usufruiti da una popolazione con disabilità motorie. Cassoni più bassi e stretti, sono stati progettati per coinvolgere bambini e bambine delle scuole limitrofe. La storia dell’orto e le sue regole sono anche disponibili in formato audio, per la popolazione non vedente e ipovedente, accessibile con smartphone.
Il progetto è stato realizzato grazie al sostegno di EIT Food, all’interno del progetto Cross-KIC New European Bauhaus della Commissione Europea. La sua ideazione nasce dalla stretta collaborazione della Scuola di Management ed Economia, il Dipartimento di Management e il Dipartimento di Scienze economico-sociali e matematico-statistiche dell’Università degli Studi di Torino, con Obiettivo Studenti e AIESEC, e il prezioso contributo di Città di Torino. Hanno collaborato anche il Dipartimento di Cultura, Politiche e Società e il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari del nostro ateneo. Oltre ai cittadini e alle cittadine, durante gli eventi sono intervenuti: la Consulta per le Persone in Difficoltà, l’asilo nido Il Micino, REAR, Assiste SCS. Gli sviluppi del progetto in lingua inglese sono disponibili su: L’orto della SME @UniTo – Chiara Certomà (crowdusg.net). Per chi fosse interessato a collaborare al progetto e rimanere aggiornato è disponibile un canale Telegram: https://t.me/+V39i4MwGEZBiMTI8

Una cabina di regia per il Pnrr

Regione Piemonte, Città di Torino, Città Metropolitana, Università e Politecnico di Torino hanno deciso di costituire una cabina di regia per pianificare gli interventnell’ambito del Pnrr che interesseranno il territorio metropolitano con le modalità più appropriate per garantire il rispetto delle stringenti regole imposte dall’Europa.

L’organismo intende essere uno strumento di raccordo nell’accompagnare tutta la programmazione ordinaria e straordinaria fino al 2026. Obiettivi dichiarati: evitare duplicazioni e sprechi, ma anche aiutare gli enti e le amministrazioni minori facendo opera di informazione e sburocratizzazione.

“Viviamo oggi un momento storico, nel bene perché le risorse che abbiamo per ripartire non ci sono mai state, e nel male per via della pandemia. Dobbiamo da un lato gestire l’emergenza sanitaria, e dall’altro ripartire – ha dichiarato il presidente Alberto Cirio – Bisogna non solo saper fare scelte di prospettiva, quelle che devono cambiare un Paese, una città, un territorio, ma anche saperle fare insieme”.

“Primo esempio in Italia di questo tipo – ha poi detto Cirio – la cabina di regia la chiameremo ‘unità di missione’ per dare ancora più concretezza. In una prima fase, la scorsa primavera, avevamo censito i progetti sulla base dei desiderata dei territori, ora dobbiamo fare una selezione in modo che le risorse vengano indirizzate verso missioni condivise, che possano davvero creare occupazione e ricchezza. Dato che i soldi non li regala nessuno, il Paese verrà chiamato a restituire queste risorse. E noi sapremo farlo solo nella misura in cui le avremo investite non per fare nuova spesa ma per creare occupazione e ricchezza. Il Pnrr del Piemonte prende vita nelle sue declinazioni principali, quelle che a Roma chiamano i progetti bandiera: l’aerospazio, che abbiamo già presentato, l’idrogeno, al quale stiamo lavorando, l’area di crisi complessa a Torino. Grandi direttive che ci permetteranno di investire bene per scaricare a terra gli effetti di queste risorse. Soprattutto bisogna farlo in fretta, perché i soldi scadono, e i soldi che scadono vanno agli altri Paesi d’Europa”.

Piemonte – Genova, un futuro comune nella logistica

«La Regione Piemonte vuole cogliere tutte le opportunità possibili per sviluppare sul territorio regionale le aree logistiche di riferimento del Porto di Genova.

Aumentiamo i siti da inserire nella Zona Logistica Semplificata e invitiamo i Comuni a proporre nuove aree da destinare alla filiera logistica portuale». Commenta così l’assessore ai Trasporti della Regione Piemonte Marco Gabusi la sua proposta approvata dalla Giunta odierna per implementare la vocazione logistica del territorio.

Grazie ad un emendamento al Decreto Genova, che individua le aree logistiche a supporto del porto genovese, le Regioni possono infatti definire ulteriori siti retroportuali da proporre per l’inserimento nella Zona Logistica Semplificata ZLS ‘Porto e retroporto di Genova’. La Regione Piemonte ha perciò stabilito di includere nella proposta da inviare al Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili gli interporti di rilevanza nazionaleNovara CIM e Torino SITO, che vanno così ad affiancare quello di Rivalta Scrivia (AL) già presente nella ZLS di Genova.

Inoltre, la Regione procederà con un avviso pubblico per raccogliere dai Comuni interessati le proposte di nuovi siti logistici, che dovranno rispettare criteri quali la compatibilità urbanistica con la destinazione d’uso, la distanza di massimo 180 chilometri da Genova, la vicinanza del sito con i caselli autostradali (massimo 10 chilometri) e la prossimità a scali ferroviari o intermodali merci (massimo 10 chilometri).

«Saremo attraversati da due corridoi internazionali e dobbiamo cogliere questa opportunità sviluppando tutte le potenzialità legate alla logistica del futuro – sottolinea l’assessore Gabusi –. Aumentare i siti piemontesi della ZLS significa attrarre investimenti e aziende che possono contribuire allo sviluppo del territorio. Da non sottovalutare, poi, il riflesso occupazionale che la filiera della logistica è in grado di produrre, creando nuovi posti di lavoro e aumentando il know how in un settore in sicura espansione nei prossimi anni».

Ufficio stampa Assessore ai Trasporti, Infrastrutture, Opere pubbliche, Difesa del suolo, Protezione civile Marco Gabusi

Voucher, tutti in vacanza fino al 30 giugno con l’aiuto della Regione

Approvata all’unanimità la legge regionale  che sposta il termine per utilizzare i voucher vacanza al 30 giugno 2022 mentre, per gli ultimi acquisti, c’è tempo fino al 31 dicembre 2021.

La decisione è maturata allo scopo di tutelare i potenziali turisti che hanno già acquistato i voucher vacanza in relazione alle incertezze derivanti dall’emergenza sanitaria da Covid 19. In questo modo si estende la loro scadenza per evitare che avvenga prima del loro utilizzo.

Così ha spiegato il relatore di maggioranza Andrea Cane, motivando il provvedimento con il fine “di favorire la domanda turistica e un ulteriore sostegno agli operatori del comparto con una misura che ha riscosso grande successo e che ha generato 29 mila pernottamenti e la vendita di 60 mila voucher da parte dei consorzi turistici.” Risulta utilizzato così il 90% del budget disponibile di 6,5 milioni di euro

Nella relazione di minoranza, Monica Canalis (Pd), ha rivendicato l’apporto dato in Commissione “per la delimitazione del potere della Giunta regionale, non essendo opportuno demandare interamente ad una delibera di Giunta il termine temporale per l’estensione del voucher. Con la mediazione trovata con la maggioranza, la Giunta può estendere il termine entro i limiti temporali della durata dello stato di emergenza previsto dal Governo nazionale”.

Le date, quindi, sono adesso le stesse per i voucher delle campagne svolte sia nel 2020 che nel 2021.

La Giunta regionale, pertanto,tenuto conto dell’evoluzione della Pandemia, della eventuale dichiarazione dello Stato di emergenza da parte del Governo e delle conseguenti restrizioni alla mobilità turistica, potrà fissare nuove scadenze per l’assegnazione e la fruizione dei voucher.

Un provvedimento, senza nuovi oneri per il bilancio regionale

Nella discussione è intervenuto anche Paolo Bongioanni (Fdi), “sottolineando che la misura è stata adottata anche da altre Regioni e da San Marino”, e che “il segreto del provvedimento, che aveva beneficiato di un mio emendamento che aveva introdotto la formula dei bonus, è che durante un periodo, come quello del lockdown, si propone l’acquisto di un pacchetto molto vantaggioso che comporta solo un terzo del costo a carico del turista, un terzo a carico della Regione e un terzo a carico della struttura turistica. Una misura che chiederemo alla Giunta di riproporre nel 2022”.

Sulla stessa linea Alberto Preioni (Lega) che ha rilevato come il provvedimento promuove “il turismo, è uno dei nostri asset strategici. I voucher sul Lago Maggiore, per esempio, sono andati a ruba. In primavera questo potrà essere uno strumento di rilancio, innovativo e vincente, anche per far conoscere il nostro territorio.”

Tutte le novità del Bonus Mobili

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

La nuova legge di bilancio ha esteso il bonus mobili anche al 2022. In realtà la misura, salvo cambi dell’ultimo minuto, dovrebbe rimanere in vigore fino al 31 dicembre 2024. L’agevolazione, che consente una detrazione Irpef sulla spesa sostenuta per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici, subisce però alcuni cambiamenti rispetto al 2021.

Anche per il 2022 il bonus mobili è erogato come detrazione Irpef del 50% della spesa sostenuta per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici per arredare un immobile che viene ristrutturato. È erogato in 10 rate, anche se la sua cifra cambia notevolmente.

Il tetto di spesa passa dai 16 mila euro del 2021, innalzato rispetto ai 10 mila del 2020, ai 5 mila euro del 2022. Su questo ammontare sarà poi calcolata la detrazione d’imposta.

Per ottenere il bonus mobili, come già detto, è necessario effettuare una ristrutturazione edilizia. Questa può anche essere parziale. Le spese devono essere sostenute durante il 2022 e riguardano l’acquisto di mobili e arredi o grandi elettrodomestici.Tuttavia bisogna rispettare i requisiti previsti dalla legge di bilancio, con la diversa classificazione delle classi energetiche, in linea con le nuove etichette dell’Unione Europea.

Per accedere alla detrazione è necessario pagare con bonifico o carta di credito o di debito. Non sono consentiti gli assegni bancari, i contanti e altre forme di pagamento.

Si può usufruire del bonus mobili 2022 anche acquistando a rate, all’estero oppure online, da rivenditori affidabili e in grado di documentare la spesa con l’apposita certificazione.

Inoltre occorre conservare i seguenti documenti: attestazione del pagamento (ricevuta del bonifico, ricevuta di avvenuta transazione, addebito sul conto corrente); fattura, riportante natura, qualità e quantità dei beni e servizi acquistati; scontrino con il codice fiscale dell’acquirente (equivalente alla fattura).

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.itcompilando l’apposito format.

I nuovi vertici dei giovani Ance

Cavallari: “L’incertezza normativa, inevitabilmente, riduce la qualità, aumenta i costi e espone a maggiori rischi. Occorre una programmazione politica di lungo periodo per le imprese”

Il 15 dicembre scorso sono stati eletti i vertici dei Giovani Ance: Angelica Krystle Donati è la nuova Presidente; tra i Vice Presidenti il Presidente dei Giovani Ance Piemonte e Valle d’Aosta Andrea Cavallari con delega ai progetti strategici innovativi nell’ambito del partenariato pubblico-privato.

Il programma per il triennio prevede cinque punti principali, rappresentati dalla formazione, sicurezza e education, dallapromozione dell’innovazione,della sostenibilità e economia circolare, dal rafforzamento dei rapporti internazionali, dalla valorizzazione dei rapporti associativi e dall’ampliamento della comunicazione.

“La nostra è una squadra che mette in primo piano sicurezza e innovazione – ha commentato Andrea Cavallari, presidente dei Giovani Ance PiemontePurtroppo le recenti tragedie che hanno investito i cantieri italiani, sono l’effetto delle continue e mutevoli condizioni normative, con orizzonti temporali sempre strettissimi perché anche le proroghe, quando arrivano, non danno respiro e mettono sotto pressione la committenza e i lavoratori. Mentre la politica discute, il cronoprogrammaavanza e il tempo scorre inesorabile”.

La progettazione e l’esecuzione della riqualificazione energetica o sismica di un edificio – precisa l’architetto Andrea Cavallari – sono processi complessi che richiedono tempo e non possono trasformarsi in mere corse per seguire ridicole scadenze fiscali. L’obbiettivo nobile di ridurre le emissioni in atmosfera ha dato luogo al Superecobonus del 110%, ma si scontra con l’esigenza di dover inviare i file asseverati dei SAL al 30% all’Enea entro il 31 dicembre 2021 per non perdere il bonus stesso.

È necessario rendersi conto che la riqualificazione energetica e sismica sono enormi sfide che l’Italia deve affrontare con serietà e con programmazione a lungo termine, per almeno un decennio prescindendo dai mandati elettorali”.

Natale, Confesercenti: sprint degli acquisti, c’è voglia di festeggiare e di normalità

In collaborazione con www.lineaitaliapiemonte.it

L’ultimo week end prima di Natale ha registrato uno sprint negli acquisti. I commercianti – interpellati da Confesercenti  verso la fine di due giornate importantissime per loro – sono complessivamente soddisfatti sia dell’affluenza della clientela, sia del livello di spesa

Per una parte di loro, i consumi eguagliano quelli del 2019: un altro segno di progressivo ritorno alla normalità dopo i numeri negativi delle festività del 2020, condizionate dalle restrizioni Covid. Se anche i giorni che ci separano dal Natale avranno lo stesso andamento – dicono gli esercenti – il bilancio sarà positivo, con una spesa che viene indicata fra i 220 e i 250 euro. “Per fortuna, la manifestazione No vax  di sabato non ha sostanzialmente influito sulla voglia dei torinesi di riprendere i propri spazi in città e le proprie abitudini d’acquisto”, afferma il comunicato dell’associazione

Più convivialità

Una spinta significativa viene anche dal pieno ritorno alla convivialità: senza le restrizioni dello scorso anno, le tavolate festive in famiglia avranno un numero più cospicuo di commensali. Dunque, la spesa per le cene e i pranzi di Natale – dicono gastronomi, alimentaristi, macellai e pasticceri – sta avendo e avrà, specialmente nei prossimi giorni, un incremento: le prime impressioni, che dovranno essere confermate, indicano un più 10%….

… continua a leggere:

https://www.lineaitaliapiemonte.it/2021/12/20/leggi-notizia/argomenti/lineaitaliapiemonteit/articolo/natale-confesercenti-sprint-degli-acquisti-ce-voglia-di-festeggiare-e-di-normalita.html

 

Club Med, Cirio: “Turismo è futuro”

120 milioni di risorse private a cui verranno affiancati 42 milioni di fondi pubblici con 500 nuovi posti di lavoro. E sul Pnrr la Regione dedicherà alla Montagna uno dei “progetti bandiera”

 

Il  presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio   a Pragelato ha preso parte, insieme al  vicepresidente e assessore alla Montagna  Fabio Carosso  e all’assessore alle Attività Produttive Andrea Tronzano,  alla  presentazione del rinnovamento di Club Med Pragelato Sestriere , il  nuovo Resort Club Med San Sicario , e dell’ estensione delle piste della Vialattea .

 

“Se siamo qui adesso – ha sottolineato il presidente Cirio – è perché abbiamo creduto nella campagna vaccinale e il nostro Paese, per una volta, ha saputo fare il primo della classe con un rigore che ci è stato riconosciuto proprio ieri anche a livello europeo e che è diventato modello anche per altre realtà in Europa. Noi vogliamo garantire che chi viene sul nostro territorio viene in un posto sicuro. Ecco perché è importante essere una delle regioni italiane in testa nella somministrazione delle terze dosi: ci dà la possibilità di vivere in modo sicuro anche la stagione turistica e invernale che l’anno scorso non era partita. Dobbiamo essere consapevoli di questo traguardo raggiunto e difenderlo”.

 

“La pandemia però – ha proseguito il presidente Cirio – non è soltanto una crisi sanitaria, lo è anche economica e non c’è modo migliore per ripartire che investire, unendo alle risorse pubbliche quelle private. Proprio quello che accade oggi nelle nostre Vallate olimpiche. L’investimento che il Club Med ha deciso di potenziare è straordinario: 120 milioni di euro a cui si affiancheranno altri 42 milioni di euro stanziati dalle comunità locali insieme alla Regione Piemonte, portando 500 nuovi posti di lavoro. Questa è la testimonianza della nuova vocazione che può e deve avere il Piemonte: il turismo. Non significa abbandonare le altre vocazioni storicamente legate alla nostra terra, come l’automotive e il manifatturiero, che continuano a essere portanti e strategiche. Significa investire di più sul turismo e in particolare sul turismo montano, che non è solo l’inverno. Le potenzialità e le tecnologie, penso anche solo all’e-bike, per vivere la natura in ogni stagione dell’anno sono enormi. E questo non è un libro dei sogni perché gli imprenditori i sogni li hanno, ma poi li realizzano e il nostro compito come istituzioni è essere al loro fianco, creando le condizioni per attrarre e mantenere gli investimenti privati. Per questo progetto abbiamo già investito i primi 2,5 milioni di euro del Fondo sociale di coesione, che serviranno alle progettazioni e ci permetteranno poi di agganciare altre risorse collegate al Pnrr e al Fondo europeo per lo sviluppo regionale. Ma è solo uno dei filoni che stiamo portando avanti, accanto agli incentivi per chi sceglie di trasferirsi in montagna e per potenziare i servizi di base. Alla montagna dedicheremo anche uno dei grandi “progetti bandiera” sui fondi del Pnrr. Abbiamo le vette alpine nel dna del nostro nome e la montagna deve continuare a essere il futuro del Piemonte”.
>

Bonus rottamazione Tv: si pensi al riciclo

Nell’ottica di una strategia di riciclo degli apparecchi tv obsoleti, il decreto MISE del 5 luglio 2021 ha previsto l’erogazione di un contributo per l’acquisto di nuovi apparecchi sotto forma di ‘bonus rottamazione TV’.

 

Ne possono beneficiare i cittadini residenti in Italia titolari di un contratto elettrico su cui è addebitato il canone tv o che pagano il tributo tramite modello F24 o che sono esenti dal pagamento dello stesso in quanto soggetti a basso reddito di età pari o superiore ai settantacinque anni. Di fatto, l’agevolazione, cumulabile con il precedente bonus Tv-decoder, consiste in uno sconto del 20% sul prezzo d’acquisto del nuovo televisore, fino a un massimo di 100 euro, rottamando apparecchi acquistati prima del 22 dicembre 2018 che non risultano più idonei ai nuovi standard tecnologici di trasmissione televisiva del digitale terreste.

 

Il venditore potrà recuperare lo sconto come credito di imposta utilizzabile esclusivamente in compensazione a partire dal secondo giorno lavorativo successivo alla ricezione dell’attestazione da parte del servizio telematico.

 

Un intervento per certo qualificante sotto il profilo del riciclo di apparecchi obsoleti e sotto forma di sostegno alle famiglie, ma non sufficiente agli stessi fini.

Agli effetti pratici, il contributo è marginale, sia con riferimento alla sostenibilità ambientale, vista la dimensione del problema rifiuti, sia come sostegno alla liquidità delle famiglie e delle imprese, in epoca di grande affanno a seguito dell’emergenza.

In più, il rivenditore è investito più adempimenti che si sovrappongono, con il rischio di incorrere in errori che potrebbero risultare gravi e rilevanti in futuri accertamenti fiscali riguardo l’utilizzo del credito a compensazione in F24.

 

Meritocrazia Italia reputa lungimirante pensare piuttosto a interventi seppur sotto forma di inventivi fiscali:

– calibrati sull’intera catena del riciclo, dalla rottamazione all’industrializzazione del vecchio televisore obsoleto secondo la logica dell’economia circolare, di propulsione all’azione della raccolta dell’apparecchio obsoleto e del suo riutilizzo come materia prima, per non aggravare il problema delle discariche e tutti i problemi a questi connessi;

– snellendo gli adempimenti fiscali, sia pur mantenendo il necessario controllo sull’utilizzo dell’incentivo e dell’utilizzatore.

 

 

Meritocrazia Italia

 Il Presidente Walter Mauriello