ECONOMIA- Pagina 239

Nuovi requisiti per le agenzie di viaggio

Uniformare il contesto legislativo piemontese alle disposizioni nazionali relative alla figura del direttore tecnico delle agenzie di viaggi e turismo. Questo lo scopo del Ddl di modifica alla legge regionale 15/1988, “Disciplina delle attività di organizzazione e intermediazione di viaggi e turismo”, approvato con voto unanime dall’aula del Consiglio regionale.

La relatrice di maggioranza Letizia Nicotra (Lega) ha sottolineato come questo provvedimento sia utile a garantire professionalità e non improvvisazione nella gestione di un’agenzia di viaggio, che deve altresì disporre di strutture idonee; Silvio Magliano (Moderati), relatore di minoranza, auspica “che nei locali in cui è prevista la vendita al pubblico, sia sempre garantita l’accessibilità a tutte le persone con disabilità”.

L’assessore al Turismo Vittoria Poggio ha ricordato che “al fine di adeguare il quadro normativo di riferimento per il riconoscimento della figura professionale di Direttore tecnico di agenzia di viaggi e turismo si è reso necessario apportare, con il presente disegno di legge, le necessarie modifiche alla disciplina legislativa esistente, per garantirne la conformità normativa ed operativa sul territorio regionale piemontese ed uniformarsi alle altre regioni italiane.”

Il provvedimento prevede, in particolare, che la responsabilità tecnica dell’agenzia di viaggio e turismo venga affidata a un direttore tecnico la cui abilitazione all’esercizio è rilasciata dalla Regione  mediante l’accertamento dei requisiti contenuti nel decreto. Sarà la Giunta a stabilire la disciplina di dettaglio per il percorso professionale, formativo e per l’abilitazione all’esercizio della professione; la Regione terrà e aggiornerà un elenco dei soggetti idonei ad assumerne le funzioni e le responsabilità.

Per quanto riguarda i requisiti tecnico-strutturali delle agenzie di viaggio e di turismo si prevede, invece, che alla presentazione dell’istanza di avvio dell’attività disponga: di strutture e attrezzature idonee; di appositi locali, in caso di vendita diretta al pubblico, facilmente accessibili e distinti da quelli di altri esercizi commerciali (tale disposizione non si applica alle agenzie che effettuano vendita al pubblico esclusivamente per via telematica o altre forme di vendita a distanza, per cui si applicano le disposizioni contenute nel Codice del consumo); di apposita insegna visibile all’esterno denominante chiaramente l’esercizio d’impresa.

 

Nasce il centro nazionale di supercalcolo, c’è il Politecnico

Si è insediato  il Centro Nazionale di Ricerca in High Performance Computing, Big Data e Quantum Computing che, proposto dall’INFN Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, conta 51 membri fondatori distribuiti su tutto il territorio nazionale tra cui il Politecnico di Torino, il cui apporto si concentrerà su tre aree: la prima, fondamentale per lo sviluppo del futuro dell’High Performance Computing, riguarda lo studio di nuove tecnologie e sistemi hardware, ma anche tecnologie e strumenti software per i sistemi HPC. Il secondo ambito riguarda invece gli aspetti computazionali legati alla modellazione multiscala con l’utilizzo di strumenti HPC e Big Data per applicazioni nei vari campi dell’ingegneria, dalla meccanica all’aerodinamica, solo per citarne alcune; in questo ambito le soluzioni HPC consentono di risparmiare tempo e quindi di accorciare e rendere meno costosa la fase di modellazione e ottimizzazione dei prototipi.  Infine, il Politecnico seguirà le attività legate alla progettazione, realizzazione, manutenzione e diffusione di tecnologie abilitanti per la simulazione numerica ad alte prestazioni di nuovi materiali e sistemi molecolari: un’altra applicazione dell’HPC che permette di sviluppare “supermateriali” con caratteristiche testate, appunto, grazie agli strumenti di calcolo e che trova applicazioni, ad esempio, nei prodotti farmaceutici.

Il budget complessivo del Politecnico sul progetto è di 1,9 milioni di euro.

Il professor Matteo Sonza Reorda, vice rettore per la ricerca del Politecnico di Torino, ha dichiarato: “La partecipazione del Politecnico di Torino al CN HPC è la logica conseguenza della riconosciuta eccellenza espressa dall’ateneo nella ricerca e nel trasferimento tecnologico in questo settore. Le attività del Centro Nazionale ICSC permetteranno di dare ulteriore impulso alle nostre attività, sia con l’acquisizione di giovani ricercatori e dottorandi, sia con l’interazione con altri prestigiosi centri di ricerca operanti nel settore a livello nazionale e internazionale”.

Bonus psicologo, ecco come richiederlo

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori

Varato dal Governo il Bonus psicologo. Si tratta di un contributo per l’assistenza psicologica previsto dalla Legge 15/2022 e finanziato dal Parlamento per il 2022 con 10 milioni di euro.

Il Bonus può essere utilizzato per sostenere le spese relative a sessioni di psicoterapia presso specialisti privati regolarmente iscritti nell’elenco degli psicoterapeuti, nell’ambito dell’Albo degli psicologi, che abbiano comunicato l’adesione all’iniziativa al Consiglio Nazionale degli Ordini degli Psicologi (CNOP) (l’elenco sarà consultabile attraverso una sezione riservata della piattaforma dell’INPS).

Solitudine, paura dell’infezione, sofferenza e paura della morte per i propri cari e per se stessi, dolore dopo il lutto e preoccupazioni finanziarie sono stati tutti citati come fattori di stress che portano all’ansia e alla depressione. Tra gli operatori sanitari l’esaurimento è stato uno dei principali fattori scatenanti del pensiero suicida.

La pandemia ha influenzato soprattutto la salute mentale dei giovani, che rischiano in modo sproporzionato di sviluppare comportamenti suicidi e autolesionistici.

Il documento dell’OMS indica anche che le donne sono state colpite più gravemente degli uomini e che le persone con problemi di salute preesistenti, come asma, cancro e malattie cardiache, avevano più probabilità di sviluppare sintomi di disturbi mentali.

Possono usufruire del Bonus psicologo le persone che, a causa dell’emergenza pandemica e della conseguente crisi socio-economica, si trovano in una condizione di depressione, ansia, stress e fragilità psicologica, e che siano nella condizione di beneficiare di un percorso psicoterapeutico.

Il Bonus psicologo verrà riconosciuto, una sola volta, alle persone che ne faranno richiesta con un reddito ISEE valido e non superiore a 50mila euro.

Nello specifico: con Isee inferiore a 15mila euro il bonus ha un importo massimo di 600 euro per ogni beneficiario (fino a 50 euro per ogni seduta); con Isee compreso tra 15mila e 30mila euro il bonus ha un importo massimo di 400 euro per ogni beneficiario (fino a 50 euro per ogni seduta); con Isee superiore a 30mila e non superiore a 50mila euro il bonus ha un importo massimo di 200 euro per ogni beneficiario (fino a 50 euro per ogni seduta).

La richiesta del Bonus va presentata esclusivamente online all’INPS accedendo alla piattaforma INPS. L’identità del richiedente, in relazione ai dati del nome, del cognome e del codice fiscale, viene accertata attraverso le solite credenziali utilizzate per la Pubblica amministrazione.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

Il robot industriale ad alta velocità di Comau

COMAU PRESENTA IL NUOVO “RACER-5 SENSITIVE ENVIRONMENTS”: UN ROBOT INDUSTRIALE AD ALTA VELOCITÀ CLASSIFICATO PER CAMERE BIANCHE E PRODOTTI CHIMICI

  • Racer-5 SENSITIVE ENVIRONMENTS è stato espressamente progettato per ambienti sensibili, con alto rischio di contaminazione, come quelli dei settori farmaceutico e cosmetico, elettronico, alimentare e delle bevande
  • Combina il suo rivestimento resistente ai prodotti chimici con la flessibilità, l’elevata ripetibilità e la comprovata precisione di Comau
  • Con grado di protezione IP67 in tutte le posizioni di installazione e dotato di classificazione ISO per camere bianche rilasciata da Fraunhofer, offre una protezione affidabile da acqua, agenti chimici e altri contaminanti
  • Grazie alla lubrificazione NSF H1 per uso alimentare e alla superficie verniciata lucida, il nuovo robot Comau è sicuro per il contatto diretto con qualsiasi tipo di alimento

Grugliasco (Torino) Comau presenta il nuovo RACER-5 SENSITIVE ENVIRONMENTS (Racer-5 SE), un robot industriale ad alta velocità progettato per gli ambienti speciali e sensibili che caratterizzano i settori farmaceutico, sanitario e cosmetico, alimentare ed elettronico. Dotato di un rivestimento protettivo resistente all’acqua, al calore e al grasso, il robusto robot articolato a 6 assi risponde pienamente al requisito di certificazione IP67, alla classificazione di alto livello ISO 5 per camere bianche (ISO 14644-1), di protezione dagli agenti chimici e alla necessità di ridurre il rischio di contaminazione. È inoltre dotato di lubrificazione per uso alimentare NSF H1. Altri vantaggi del robot sono la riduzione dei rischi per l’operatore quando lavora con sostanze e prodotti chimici potenzialmente pericolosi, nonché una maggiore produttività, tracciabilità e qualità.

Racer-5 SE risponde a requisiti di velocità, precisione e ripetibilità all’interno di camere bianche e altri ambienti sensibili. Frutto di un intenso processo di progettazione basato sullo studio delle forme e sull’attenzione ai dettagli, ha dimensioni compatte, un carico utile di 5 kg, uno sbraccio massimo di 809 mm e una superficie lucida e resistente ai prodotti chimici. Racer-5 SE può essere utilizzato su un piano d’appoggio, inclinato o montato a parete o a soffitto, permettendo di automatizzare facilmente applicazioni con requisiti rigorosi, come la manipolazione di prodotti farmaceutici in sale di riempimento sterili o l’assemblaggio in camera bianca certificata di microelettronica, riducendo al contempo i costi operativi complessivi. Inoltre, Racer-5 SE è adatto all’industria alimentare e delle bevande, in quanto la sua superficie verniciata di bianco è omologata per il contatto diretto con tutti i tipi di alimenti (regolamento UE 1935/2004, regolamento UE 10 /2011 e regolamento UE 1895 /2005) e il grado di protezione IP67 lo protegge da perossido, cloro, alcol e altri detergenti aggressivi.

Dotato di viti e coperture in acciaio inox, Racer-5 SE può essere facilmente pulito e decontaminato ogni qualvolta sia necessario, contribuendo ad aumentare la qualità del prodotto e a ridurre il potenziale rischio di contaminazione dovuto all’errore dell’uomo. È anche uno dei robot più veloci del suo genere. Inoltre, poiché i connettori elettrici e i raccordi dell’aria sono situati al di fuori dell’area di lavoro il robot gode di una maggiore agilità, riducendo al minimo il rischio di danneggiamento. Tutto questo consente a Racer-5 SE di garantire una qualità di produzione superiore, migliori prestazioni, tempi di ciclo più rapidi e spese in conto capitale ridotte.

“Il nostro nuovo Racer-5 SE combina efficienza ed eccellenza tecnica con le caratteristiche e le funzionalità necessarie per un’applicazione efficace in ambienti sensibili”, spiega Nicole Clement, Chief Marketing Officer di Comau. “Prevediamo che l’adozione della robotica in ambienti sensibili crescerà in modo significativo nei prossimi anni, soprattutto grazie all’aumento dell’automazione in settori in rapida crescita come quello alimentare e delle bevande, farmaceutico, plastico e chimico ed elettronico”.

Realizzato interamente presso Comau, a Torino, Racer-5 SE ha una struttura rigida per garantire una maggiore precisione e ripetibilità. È stato testato e certificato per la conformità alle camere bianche da Fraunhofer ed è disponibile in due diverse configurazioni di carico utile da 5 kg, con uno sbraccio di 630 mm e 809 mm.

 

CHI È COMAU

Comau, società parte di Stellantis, è leader mondiale nello sviluppo di sistemi e prodotti avanzati per l’automazione industriale. La sua offerta include tecnologie e sistemi per la produzione di veicoli elettrici, ibridi e tradizionali, robot industriali, soluzioni di robotica indossabile e collaborativa, strumenti per la logistica a guida autonoma, centri di lavorazione meccanica dedicati, servizi digitali interconnessi e sistemi in grado di trasmettere, elaborare e analizzare dati macchina e di processo. Con oltre 45 anni di esperienza sul campo e una forte presenza nei maggiori Paesi industrializzati, Comau aiuta le aziende costruttrici, di tutte le dimensioni e di qualunque settore, a migliorare qualità e produttività, riducendo time-to-market e costi complessivi. La sua offerta si estende al project management e alla consulenza, nonché ai servizi di manutenzione e training, per una vasta gamma di segmenti industriali. Comau ha il suo centro direzionale a Torino e opera attraverso una rete internazionale di 6 centri di innovazione, 5 digital hub, 9 stabilimenti di produzione, in cui lavorano 4.000 persone, presenti in 13 Paesi. Una rete globale di distributori e partner consente di rispondere velocemente alle esigenze dei clienti, ovunque si trovino nel mondo. Attraverso le attività di formazione curate dalla sua Academy, Comau si impegna inoltre a sviluppare le conoscenze tecniche e manageriali necessarie alle aziende per affrontare le sfide e le opportunità dell’Industria 4.0

www.comau.com

“La Città si occupi di politiche per il cibo”

Il Consiglio comunale ha approvato una mozione  presentata dalla capogruppo di Torino Domani, Tiziana Ciampolini, che impegna Sindaco e Consiglio comunale a riconoscere la potenzialità della politica del cibo come asse strategico di cooperazione internazionale e innovazione tra comunità, città, paesi europei, continenti, nord e sud del mondo.

Il documento è in realtà un vero e proprio atto di indirizzo sulle politiche alimentari della nostra città che dettaglia, nella parte dove impegna Sindaco e Consiglio comunale ad attivarsi, una quindicina di punti estremamente precisi per affrontare nel migliore dei modi la questione del cibo.

Fra le richieste, quella di realizzare nelle politiche locali interventi suggeriti dal quadro d’azione del MUFPP (Milan Urban Food Policy Pact), patto internazionale sottoscritto da 160 città di tutto il mondo per rendere sostenibili i sistemi alimentari, garantire cibo sano e accessibile a tutti, preservare la biodiversità, lottare contro lo spreco e riconoscere la valenza strategica “human rights oriented”, partecipativi, democratici, sostenibili, interculturali, resilienti, giusti, salutari.

C’è poi la richiesta di assumere una strategia alimentare che introduca o rafforzi, negli appalti pubblici della Città inerenti la fornitura di cibo, clausole sociali per valorizzare gli elementi di sostenibilità degli alimenti e della loro catena produttiva: cibo biologico, alimenti provenienti dal commercio equo e solidale, dal circuito produttivo carcerario, dal circuito produttivo “mafia free”, e cibo proveniente dalla filiera locale.

La mozione prosegue impegnando l’Amministrazione a valorizzare i mercati alimentari cittadini quali luogo d’incontro tra campagna e città e proponendo di potenziare gli spazi destinati ai produttori locali oltre ad avere un’attenzione particolare per momenti di solidarietà alimentare in cui venga esaltata la dimensione comunitaria di iniziative e progetti di recupero delle eccedenze.

Inoltre, aggiornare la mappatura del sistema territoriale alimentare su scala cittadina e metropolitana per realizzare una piattaforma digitale e multilingue che renda visibili le pratiche di eccellenza realizzate nei diversi ambiti tematici: ambientale, economico, culturale, educativo e sociale.

Elaborare un’agenda strategica alimentare cittadina capace di indirizzare e implementare le politiche integrate del cibo della Città e della Città Metropolitana, sviluppare un piano di raccolta fondi europei, di cooperazione internazionale e filantropici per alimentare le politiche del cibo della Città di Torino.

Nel presentare la mozione, Ciampolini ricorda che il cibo è uno snodo intorno al quale si muovono interessi fondamentali e il tema delle politiche del cibo è strettamente legato al futuro delle città. Per questa ragione e per evitare speculazioni, il cibo deve essere considerato un “bene comune” di piena proprietà di tutti i cittadini e dei soggetti organizzati che si impegnano per tutelarlo e preservarlo all’interno delle comunità locali ed è importante che gli enti locali si attrezzino per affrontare le trasformazioni inerenti la produzione, distribuzione, scambio di cibo, bene essenziale per la vita individuale e collettiva.

Per la capogruppo di Torino Domani: “Torino, a differenza di Roma e Milano, non ha ancora una politica del cibo che regoli e renda trasparenti i processi necessari alla sostenibilità della produzione, dello scambio, della commercializzazione del cibo. Per questo abbiamo lavorato per raccogliere dati e informazioni su tutto ciò che la città di Torino ha fatto e promosso rispetto alla tematica del cibo, al fine di realizzare una mozione che impegni il Consiglio comunale a produrre un atto di indirizzo: senza questo passaggio non potranno mai esserci processi istituzionali durevoli idonei a trasformare le sperimentazioni progettuali in politiche innovative del cibo”.

Nel corso del dibattito, sono intervenuti a favore del documento Elena Apollonio (Lista civica), Alberto Saluzzo (PD), Alice Ravinale (Sinistra Ecologista).  Silvio Viale (Lista civica) ha espresso la volontà di astenersi.

La vicesindaca Michela Favaro ha annunciato la creazione, da parte dell’assessora Chiara Foglietta, di un tavolo interassessorile per affrontare in modo innovativo e moderno alle politiche del cibo in città.

La mozione è stata approvata con 25 voti a favore e 5 astenuti.

L’VIII Congresso di Slow Food segna una nuova epoca per il movimento

 

Il nuovo presidente di Slow Food è Edward Mukiibi, agricoltore, educatore e imprenditore sociale nato in Uganda nel 1986, lo stesso anno in cui Carlo Petrini a Bra fondava Slow Food

 

 

Il 16 luglio 2022 resterà una data impressa nella storia di Slow Food. In questa giornata, il movimento della Chiocciola ha organizzato a Pollenzo (Bra, Cuneo) il suo VIII Congresso Internazionale: un momento storico, di profondo cambiamento e di rigenerazione. Un passo fortemente voluto da Carlo Petrini, che questa associazione l’ha fondata più di trent’anni fa nella poco distante città di Bra.

 

Oltre 50 delegati dai cinque continenti riuniti nella sede dell’Università di Scienze Gastronomiche hanno rinnovato il Consiglio di Amministrazione, il più importante organo decisionale dell’organizzazione, affidando alla nuova leadership il compito di guidare Slow Food attraverso le numerose sfide che la produzioni di cibo ci pone davanti che sono ambientali, climatiche, politiche e sociali. Contestualmente, il Consiglio di Amministrazione ha nominato il nuovo presidente. Il movimento Slow Food coinvolge attualmente 160 paesi nel mondo. I delegati riuniti a Pollenzo hanno anche deliberato il passaggio dalla forma associativa a quella di Fondazione di partecipazione Ets, riconosciuta dallo Stato italiano come Ente del Terzo Settore, che permette la partecipazione di una pluralità di soggetti, sia pubblici che privati, che ne condividono le finalità. Un rinnovamento del movimento internazionale iniziato durante il Congresso internazionale del 2017 a Chengdu proprio per andare oltre il modello associativo e rendere Slow Food più aperto e inclusivo con l’obiettivo di affrontare nel modo migliore le sfide odierne rispettando le diversità di tutti i territori in cui il movimento è attivo.

 

«Emerge in maniera sempre più forte e chiara il ruolo del cibo come responsabile principale del disastro ambientale. Il nostro movimento, impegnato da trent’anni a garantire l’accesso al cibo buono, pulito e giusto per tutte e tutti, deve avere il coraggio di assumere un ruolo politico di primo piano nel frenare questa deriva dai risvolti catastrofici – dichiara Carlo Petrini –. Abbiamo bisogno di una governance che lasci spazio alle nuove generazioni, dobbiamo avere la capacità di coniugare il nuovo con la storia, di avere coscienza che il percorso fatto fino a oggi ha permesso il conseguimento di obiettivi che sembravano irraggiungibili, permettendoci di essere ciò che siamo. Il mondo di oggi è però profondamente diverso da quello degli inizi del nostro movimento: c’è quindi bisogno di farci affiancare e indirizzare dalla creatività e dall’intuizione di soggetti nuovi capaci di interpretare il presente, per poi delineare la traiettoria che consentirà il raggiungimento di traguardi futuri».

 

La nuova leadership di Slow Food, assunta da Edward Mukiibi, origina proprio da queste premesse. Mukiibi è un giovane agronomo ed educatore ugandese, nato lo stesso anno in cui è stato fondato il movimento Slow Food: il 1986, l’anno delle proteste contro l’apertura di McDonald’s a Roma. Ha ricoperto il ruolo di vicepresidente di Slow Food dal 2014 fino a oggi.

Mukiibi è nato nella zona di Kisoga, un’area distante una quarantina di chilometri dalla capitale dell’Uganda Kampala, un tempo rurale e votata all’agricoltura per via dei terreni fertili e divenuta negli ultimi decenni un importante centro di commercio. La sua famiglia gestisce da sempre una fattoria e Mukiibi ha, fin da giovane, voluto proseguire l’attività dei suoi genitori. La nomina odierna a presidente di Slow Food è il riconoscimento a un lavoro lungo anni, nel solco della sostenibilità, e simbolo della capacità e della volontà di dar forma al futuro dell’agricoltura rigenerativa.

«È il momento giusto per ricostruire, rafforzare e rinnovare. Anche le più piccole azioni messe in campo dalle nostre comunità sono portatrici di una speranza concreta e generano un impatto positivo sulle nostre vite, perché siamo una famiglia globale: ciò che riguarda uno di noi riguarda tutti, indipendentemente dalle differenze geografiche, sociali e culturali. Come Slow Food, è importante essere coscienti del fatto che una piccola azione intrapresa a livello locale può avere un impatto enorme altrove – sottolinea Edward Mukiibi –. Vorrei esortare ciascuno di noi a lavorare con lo stesso spirito di resilienza dimostrato durante la pandemia, con lo stesso senso di appartenenza e solidarietà, al fine di coinvolgere sempre più persone nelle nostre attività. Lo scopo rimane lo stesso: dar vita a un sistema alimentare che garantisca cibo buono, pulito e giusto a tutti. È questo il nostro ruolo comune, abbracciamolo con convinzione».

Agronomo con una laurea triennale in Agricoltura e gestione del territorio conseguita presso la Makerere University di Kampala (Uganda) e un Master in Gastronomia all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (Italia), Edward Mukiibi è un educatore nel campo dell’alimentazione e dell’agricoltura ed è impegnato nella diffusione e promozione di progetti sociali in questi ambiti.

Il lavoro di Edward Mukiibi, volto a promuovere un sistema alimentare sostenibile, equo e giusto, ha ottenuto diversi prestigiosi riconoscimenti: tra questi, il premio per la sostenibilità Ray Charles Black hand in the pot della Dillard University di New Orleans e una onorificenza da parte del Consiglio comunale della città di Detroit, negli Stati Uniti. Edward Mukiibi, inoltre, è stato incluso nella categoria Educatori della classifica 50 Next Awards dalla rivista Forbes, che ha individuato gli under 35 anni che stanno plasmando il futuro della gastronomia.

Il Consiglio di Amministrazione di Slow Food

 

Il Congresso ha rinnovato anche il Consiglio di Amministrazione di Slow Food. Ne fanno parte sette persone, quattro donne e tre uomini provenienti da diversi angoli del mondo, un gruppo che è il riflesso della ricca diversità che da sempre contraddistingue il movimento. Del Consiglio di Amministrazione fa parte il presidente, Edward Mukiibi, mentre Carlo Petrini è membro di diritto in qualità di fondatore.

Qui un breve profilo per ognuno dei nuovi componenti del Consiglio e una breve dichiarazione in merito al proprio impegno alla guida di Slow Food.

Le mozioni presentate

Durante i lavori sono state presentate diverse mozioni, frutto del percorso di confronto tra gli esponenti del movimento Slow Food nel mondo in vista del Congresso, consegnate alla nuova dirigenza affinché si faccia carico della loro attuazione durante il proprio mandato. Tra i documenti presentati, in particolare: l’impegno a denunciare ed eliminare il razzismo intrinseco nelle nostre società, mozione presentata dalle Americhe e Caraibi; il ruolo che le donne possono svolgere nel rigenerare il sistema alimentare, come cuoche, produttrici o consumatrici, proposta dal Collettivo femminista dell’America Latina; la difesa della terra dall’accaparramento, dell’acqua e dei semi dalle mire delle multinazionali dell’agribusiness, un tema particolarmente sentito dalle reti del ConoSur che uniscono le comunità di Cile, Argentina e Uruguay; insiste sul tema dell’educazione come strumento essenziale per difendere la nostra salute e quella del pianeta la rete Slow Food nei Caraibi; mentre la Alice Waters, vice-presidente di Slow Food nel precedente mandato, propone di estendere a livello globale il progetto School Supported Agriculture, sottolineando il ruolo che possono avere le scuole nella scelta dei canali di approvvigionamento delle materie prime per la preparazione dei pranzi scolastici: le scuole potrebbero essere infatti promotrici di quei cambiamenti che Slow Food auspica da 35 anni semplicemente sostenendo l’economia dei piccoli produttori e della terra di cui hanno cura attraverso le pratiche rigenerative applicate; dallo Slow Food Youth Movement arriva la richiesta di un maggiore protagonismo proprio dei giovani come motore della transizione alimentare; Slow Food Cile si presenta al Congresso con due mozioni per la promozione di un’economia di solidarietà con l’obiettivo di garantire la sovranità alimentare a favore delle famiglie e delle comunità produttrici.

Il Piemonte politicamente irrilevante ma protagonista in agricoltura

A cura di Electomagazine

Il Piemonte, che aveva assicurato la classe dirigente per l’Unità d’Italia e per i primi anni di gestione successiva, non offre ora un grande spettacolo a livello di politica nazionale (ed anche locale). Però può vantare alcune eccellenze in ambito professionale ed imprenditoriale. Non tante, però ci sono. Così i vertici nazionali di Confagricoltura hanno deciso di puntare sul piemontese Ercole Zuccaro per andare a guidare la Direzione nazionale Area Sviluppo Territoriale e Digitale. In pratica a Zuccaro farà capo tutta la gestione organizzativa della Confederazione agricola.

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Torino guardi Genova, Lione e Milano se vuole ripartire

Caro Direttore, 

Le belle donne si fanno guardare. Quando si inizia a guardarsi  l’ombelico invece di andare avanti ci si ferma o si va indietro. Per 50 anni il Paese , la cultura e l’imprenditoria guardavano Torino per capire come andavano le cose . Da quando, negli anni novanta, invece di difendere la propria eccellenza industriale ha dato per scontata la fine di un’era industriale puntando tutto su turismo , loisir e cultura, e ha usato gli investimenti per le Olimpiadi per abbellire i propri palazzi,  ha iniziato un lungo declino pagato dai giovani che qui non trovano più lavoro e dalla metà della Citta’ più svantaggiata.
Torino se invece di guardare il suo ombelico e le sue presunte eccellenze guardasse  meglio Genova, Milano e Lione troverebbe spunti veri e non presunti  per la rinascita. Sulla prima pagina del giornale della Superba trovate  l’ingresso dell’Hapag Lloyd , il quinto operatore marittimo mondiale , nel capitale del Gruppo Spinelli . Nell’articolo si vedrà che tra gli azionisti della quinta compagnia marittima mondiale c’è la Citta’ di Amburgo che pochi mesi fa aveva  acquisito un terminal portuale a Trieste. Rotterdam da tempi  e’ azionista del più grande porto europeo.
La politica sinistra che ha studiato poco Cavour anche perché preferiva il rivoluzionario Mazzini, non ha studiato la articolata strategia con la quale il Conte dotò l’Italia unita di una politica industriale, Infrastrutturale, agricola e appunto marittima. A Cavour si deve la genialità di trasferire l’Arsenale militare dal porto di Genova a La Spezia , consentendo così alla Città della Lanterna di disporre del più grande porto italiano.
Se non lo fa Lo Russo ci pensi il più vivace Cirio a invitare in Piazza Castello i suoi colleghi di Liguria , della Lombardia e della Regione di Lione.  La TAV VALLEY il frutto del nuovo collegamento ferroviario della TAV metterà in rete 4 Regioni che insieme valgono 800 miliardi di PIL, trenta tra Università e centri di ricerca, la terza area più importante d’Europa .Di fronte a un approccio del genere anche Stellantis dovrebbe rispettare maggiormente la storia industriale di Mirafiori.
Mino Giachino 
SITAV

Piemonte e Israele al lavoro insieme su tecnologia e innovazione

Incoraggiare la cooperazione sui temi legati a tecnologia e innovazione tra le aziende piemontesi e le loro controparti in Israele è quanto si propone l’accordo di cooperazione siglato a Gerusalemme fra Ceipiemonte e Margalit Startup City Jerusalem, società di sviluppo economico che costruisce centri internazionali tematici di innovazione.

Il Piemonte avrà così a Gerusalemme uno spazio a disposizione delle istituzioni del territorio e delle delegazioni imprenditoriali che parteciperanno alle attività frutto della collaborazione fra i sottoscrittori e un canale privilegiato per favorire investimenti di aziende israeliane in Piemonte.

“Il percorso di collaborazione iniziato tempo fa con lo Stato di Israele arriva ad una svolta decisiva – commenta l’assessore regionale alla Internazionalizzazione Fabrizio Ricca – Le aziende piemontesi avranno un presidio stabile che potrà appoggiarle e aiutarle, favorendo la nascita di accordi commerciali con le realtà imprenditoriali di un Paese all’avanguardia in numerosi settori produttivi. Sono tanti i comparti di eccellenza che si avvantaggeranno da un infittirsi delle relazioni tra le aziende che costituiscono i nostri rispettivi tessuti produttivi, penso a quelle dell’aerospazio, dell’automotive e della sicurezza digitale, per citarne alcune”.

Il prossimo passo sarà a metà settembre una missione imprenditoriale per il settore aerospazio organizzata nell’ambito dell’apposito progetto integrato di filiera della Regione.

Comprare casa in albergo, porzioni di hotel diventano appartamenti grazie alla Regione

 IN PIEMONTE ARRIVA LA RIVOLUZIONE DEL CONDHOTEL

 

Il presidente Cirio e l’assessore Poggio: «Riforma che va nella direzione della libertà d’impresa e che scommette anche sulla diversificazione del settore immobiliare»

Un po’ casa un po’ albergo ma con i comfort degli hotel e la possibilità di guadagnare: prende il via in Piemonte la rivoluzione del condhotel, la formula che consente agli albergatori di trasformare alcune camere in abitazioni residenziali fisse e di metterle a reddito dividendo i profitti con altri privati.

«Mettiamo a disposizione delle aziende un altro strumento che va nella direzione della libertà di impresa per rafforzare la competitività del settore della ricezione che ha bisogno di diversificare il mercato favorendo anche gli scambi immobiliari» hanno sottolineato il Presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alla Cultura, Turismo e Commercio, Vittoria Poggio

Con la riforma introdotta dalla Regione, alcune porzioni dei complessi alberghieri potranno essere acquistate dai privati con i quali il proprietario potrà dividere l’incasso degli affitti in caso di utilizzo a fini ricettivi, o essere cedute per uso residenziale.

«Uno strumento importante per le imprese del settore che consente di rispondere alle richieste dei consumatori – dichiarano il presidente di Federalberghi Piemonte Alessandro Comoletti e di Federalberghi Torino Fabio Borio – Più scelta per i clienti, più opportunità per chi vuole investire, senza rinunciare ai vantaggi ed ai servizi tipici del pernottamento in albergo».

«Un ottimo strumento per la categoria che rilancia il settore anche grazie a investimenti privati – ha dichiarato il Coordinatore Assohotel Confesercenti Piemonte Luca Amato –. Con questa misura, inoltre, anche gli alberghi potranno offrire nuove opportunità ricettive, andando in contro alle esigenze dei turisti».

La formula del Condhotel che in questi anni ha preso piede soprattutto nei centri a forte vocazione turistica, è un ibrido fra la camera d’albergo e una propria abitazione. Il privato potrà, infatti, comprare un appartamento che fisicamente si trova all’interno di un complesso ricettivo con il vantaggio di poterlo utilizzare come casa anche solo in determinati periodi, o in alternativa essere gestita come se fosse una qualunque delle sue stanze di hotel per poi divide gli incassi con il nuovo proprietario.

Quest’ultimo sarà sgravato di ogni incombenza perché delegherà all’amministratore della proprietà tutto quanto concerne la gestione, i costi condominiali e la manutenzione. Le strutture alienabili dovranno avere un minimo di tre stelle e non potrà essere ceduto più del 40% della superfice dell’hotel.