ECONOMIA- Pagina 239

Ma quanti ristoranti fighetti possono sopravvivere a Torino?

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Di Augusto Grandi

Un intelligente articolo di Luca Iaccarino sul Corriere di Torino ha il merito di aprire un dibattito – che ovviamente non ci sarà – sul futuro dell’alta ristorazione e, soprattutto, della ristorazione di medio/buon livello in una città in pieno decadimento come l’ex capitale subalpina.

Perché ormai Torino ha un ruolo sempre più marginale anche in Piemonte. Iaccarino aveva di fatto stroncato il Mercato Centrale, ossia la teorica piazza coperta ricavata recuperando l’orrenda struttura realizzata da Fuffas a Porta Palazzo.

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Saldi, come comportarsi per acquistare in sicurezza

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

Il via dei saldi è una buona occasione per fare buoni acquisti ma è necessario anche fare attenzione alle fregature. Dato che prevenire è meglio che curare vi indichiamo di seguito alcuni consigli utili.

Prodotti difettosi. Conservate sempre lo scontrino. Non è vero che i capi in saldo non si possono cambiare. Valgono le regole di sempre. Il negoziante è tenuto a cambiare il prodotto difettoso. N

o ai fondi di magazzino. Le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce messa in saldo deve essere l’avanzo della stagione che sta finendo, non fondi di magazzino. Come accorgersene? Un tempo suggerivamo di stare lontani da quei negozi che a fine stagione avevano ancora, per ogni articolo, tutte le taglie ed i colori. Ma, con l’invenduto di questi mesi, non è più un criterio utile. Oggi, l’unica è essere aggiornati sulle tendenze dell’ultima stagione.

Confrontate i prezzi. Non fermatevi mai al primo negozio, ma confrontate i prezzi di più esercizi. Eviterete di mangiarvi le mani. A volte basta un giro in più per evitare l’acquisto sbagliato o per trovare prezzi più bassi. Nei giorni che precedono i saldi andate a curiosare nei negozi, segnandovi il prezzo della merce che vi interessa. Potrete così verificare se lo sconto praticato è reale ed andrete a colpo sicuro, evitando inutili code.

Idee chiare. Cercate di avere le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio: sarete meno influenzabili dal negoziante e correrete meno il rischio di tornare a casa carichi di capi di abbigliamento, magari anche a buon prezzo, ma dei quali non avevate alcun bisogno e che non userete mai.

Bontà del capo. Valutate la bontà della merce guardando l’etichetta che descrive la composizione del capo d’abbigliamento (fibre naturali o sintetiche, lino o cotone…). Pagare un prezzo alto non implica che sia un prodotto di qualità.

Diffidate degli sconti esagerati. Gli sconti superiori al 50% spesso nascondono merce non esattamente nuova o prezzi vecchi gonfiati. L’abitudine di ritoccare il prezzo vecchio così da alzare la percentuale di sconto ed invogliare maggiormente all’acquisto, è dura a morire. Per questo suggeriamo ai consumatori di guardare sempre al prezzo effettivo da pagare e di non farsi incantare da ribassi troppo elevati.

Servitevi preferibilmente nei negozi di fiducia o acquistate merce della quale conoscete già il prezzo o la qualità, così da poter valutare autonomamente la convenienza dell’acquisto.Negozi e vetrine. Controllate il prezzo e non acquistate nei negozi che non espongono il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo e la percentuale dello sconto, anche se in alcune regioni non è obbligatorio farlo. Il prezzo deve essere inoltre esposto in modo chiaro e ben leggibile.

Controllate che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. La merce in saldo deve essere separata in modo chiaro dalla “nuova”. Diffidate delle vetrine coperte da manifesti che non vi consentono di vedere la merce.

Datevi un budget. In tempo di saldi è tra i consigli forse più utile, seppur possa sembrare ovvio!

Se nonostante tali accorgimenti dovesse presentarsi qualche problema nell’acquisto potrete contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.itcompilando l’apposito format.

Il mercato di piazza Bengasi tornerà nella sua sede tradizionale

Dopo più di dodici anni, nei primi mesi del 2024, è previsto il ritorno del mercato di piazza Bengasi nella sua sede originaria e sarà anche ultimata la realizzazione del parcheggio sotterraneo.

Ad annunciarlo, nel corso di una riunione della commissione di mercato, sono stati gli assessori al Commercio, Paolo Chiavarino, e alla Mobilità, Chiara Foglietta.

La ICIS, società di progettazione del parcheggio e del layout del mercato, ha presentato il progetto relativo alla configurazione del nuovo plateatico e del parcheggio pubblico interrato che – spiega l’assessore Chiavarino, il quale riveste anche il ruolo di presidente della Commissione mercato – ha riscosso il parere favorevole dell’impostazione generale da parte dei componenti (rappresentanti degli ambulanti)

la commissione di mercato Bengasi. A breve, verificate ed eventualmente accolte le osservazioni e le proposte emerse in sede di commissione, saranno varati i progetti definitivo ed esecutivo e tra un anno è previsto l’inizio dei lavori che consentiranno di riportare in piazza Bengasi, quindi alla sua storica collocazione, uno dei più importanti mercati per Torino e per i vicini comuni di Moncalieri e Nichelino”.

Per il sindaco Stefano Lo Russo “il ritorno del mercato di piazza Bengasi alla sua storica collocazione previsto per il 2024, con una nuova organizzazione degli spazi vendita e un serie di servizi come la già attiva fermata della metropolitana e la creazione del parcheggio sotterraneo, contribuiranno alla completa riqualificazione di una zona cittadina che, per troppo tempo, ha patito i disagi legati alla presenza dei cantieri della metropolitana. Di questo – aggiunge il primo cittadino – potranno trarre senza dubbio vantaggio i residenti del quartiere e quella parte importante del tessuto economico locale costituita dalle attività che operano nell’ambito del commercio fisso e di quello ambulante”.

Nel mercato di piazza Bengasi troveranno posto 182 operatori del commercio ambulante.

Comparto agricolo, è allarme prezzi e bollette

“Gli agricoltori subiscono l’aumento dei prezzi: oggi preoccupano soprattutto quelli energetici.

Per quanto riguarda le nocciole soffriamo l’impatto della Turchia, dove non vengono rispettati i diritti dei raccoglitori, mentre l’Asti Spumante patisce soprattutto la concorrenza sleale in loco, visto che ci sono aziende che importano mosti da altre regioni e anche dall’estero, poi li spumantizzano in Piemonte. Serve poi un Servizio fitosanitario sempre più forte” ha spiegato l’attenzione Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti Piemonte.

L’occasione per fare il punto sul comparto e sull’allarme bollette, è stata l’audizione in Consiglio regionale, in Terza commissione (presidente Claudio Leone), delle principali associazioni agricole per approfondire la tematica relativa al sistema della produzione e del commercio del comparto ortofrutta, come richiesto da Monica Canalis (Pd).

Per il vicepresidente di Confagricoltura Piemonte Paolo Bertolotto, ci vuole sempre più sensibilità nel favorire aggregazione, promozione e innovazione tecnologica. Ci vuole una seria politica rivolta ai fondi assicurativi e le Enoteche regionali devono essere maggiormente valorizzate.

“L’ortofrutta è a un bivio e necessita di una specifica politica regionale. Il fallimento del Gruppo T18 dimostra che c’è una forte evoluzione” ha sottolineato Gino Anchisi, presidente dell’Associazione produttori di asparagi di Santena e delle terre del Pianalto.

Per la Fondazione Agrion, nata per la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo tecnologico dell’agricoltura piemontese, è importante interpretare i bisogni delle diverse filiere produttive e fare ricerca al loro servizio. Sì alla lotta ai cambiamenti climatici e alla riduzione dei pesticidi. Anche per l’Accademia di Agricoltura di Torino, intervenuta con Enrico Gennaro e Silvana Nicola, si deve continuare a puntare sulla ricerca.

Gabriele Carenini, presidente regionale della Confederazione italiana agricoltori (Cia) ha auspicato che “la stesura del nuovo Piano di sviluppo rurale (Psr) e dei nuovi obiettivi della Politica agricola comune (Pac) dovrà coinvolgere tutto il settore, in quanto trattasi di strumenti vitali per la nostra agricoltura”. Ha poi posto l’attenzione sull’utilizzo dell’acqua per le irrigazioni.

Sono intervenuti nell’ordine, per delucidazioni e approfondimenti i consiglieri Gianluca Gavazza (Lega), CanalisAlberto Avetta (Pd), Matteo Gagliasso (Lega) e Paolo Demarchi (Lega).

L’ortofrutta in Piemonte può contare sul distretto del pomodoro da industria nell’Alessandrino e sul fresco, in cui è soprattutto il Braiedese con le sue serre a giocare un ruolo fondamentale. Il commercio viene gestito soprattutto dalla grande distribuzione e dal mercato di Torino, che incide per oltre il cinquanta per cento. C’è poi grande interesse per le produzioni tipiche e biologiche, in Piemonte si contano 51 varietà orticole. La frutticoltura è sviluppata essenzialmente nel Saluzzese e nell’area di Cavour con indotti specifici. Forte è la concorrenza dell’Emilia Romagna e della Spagna. Le aree in cui si pratica la coltivazione delle piante di nocciolo sono passate da 12 mila a 26 mila ettari. La viticoltura continua ad essere comparto più importante, capace di penetrare con successo i mercati esteri.

Bar e ristoranti torinesi perdono più di un milione di euro al giorno

 A Torino e nel territorio metropolitano sono stimate in 1.150.000 euro al giorno in meno rispetto al normale le mancate consumazioni presso  bar e ristoranti.
Ciò per la mancata possibilità di entrare nei locali per chi non è dotato del Green Pass. Il quadro emerge da un’indagine di Epat/Ascom.
La riduzione degli incassi è in parte dovuta anche alla mancanza di turisti. Rimanere aperti è l’obiettivo fondamentale. Gli esercenti temono  un’ulteriore perdita di posti di lavoro e sottolineano poi le difficoltà dei controlli, che “in un bar, diversamente dal ristorante dove la consumazione è di una lunga durata, nella maggior parte dei casi è solo un mordi e fuggi”. Claudio Ferraro, direttore dell’ Epat Torino chiede di prendere in considerazione “ulteriori ristori e finanziamenti, dato che la normalità non pare intravvedersi prima di due anni”

Marazzato: crescita sostenibile, etica e trasparenza

AMBIENTE E RIFIUTI: ‘MARAZZATO CRESCE E MODIFICA IL SUO MODELLO DI PREVENZIONE 231

Il Board: “Etica d’impresa e trasparenza i valori assoluti per incrementare lavoro, solidità e sviluppo”.

La crescita sostenibile del Gruppo Marazzato, che quest’anno celebra i 70 anni di attività, richiede l’adeguamento costante di procedure di gestione e di controllo, in linea con nuovi obiettivi e altrettante necessità.

La storica impresa vercellese oggi leader italiano nelle bonifiche ambientali e soluzioni per il pianeta ha infatti, in linea con le modalità e gli orientamenti delle migliori aziende italiane, ha corretto e aggiornato il cosiddetto ‘Modello di prevenzione 231: un ulteriore passo verso l’obiettivo di ricercare condizioni di correttezza e trasparenza nella gestione delle attività aziendali.

Il tutto perfettamente in linea con quanto disposto dal nuovo Codice della crisi e della insolvenza, che impone proprio di costruire adeguati assetti organizzativi ai big large account attivi nei vari settori del mercato.

Uno strumento funzionale a rilevare tempestivamente eventuali crepe nella gestione delle operations di prassi e la perdita della continuità aziendale, prevenendo al contempo la commissione di reati e il rischio di fallimento.

In questo modo, è possibile assicurarsi una corretta gestione organizzativa, di controllo gestionale e amministrativo, atta a far emergere i segnali insorgenti dell’eventuale crisi d’impresa prima che la stessa diventi irreversibile, rimuovendone per tempo le cause e attuando interventi immediati ed effettivi tesi al recupero della normale e serena continuità.

Marazzato Soluzioni Ambientali S.r.l., società del Gruppo, ha adottato il modello 231 ormai dieci anni fa. Nel corso di questi anni abbiamo provveduto a numerose modifiche e implementazioni, a seguito di alcune modifiche organizzative e di struttura societaria o per recepimento di novità normative.

Oggi, questo aggiornamento integrale del Modello interviene in maniera ancora più significativa. Sebbene l’adesione al modello sia facoltativa, il CdA ha deciso di predisporre una mappa delle attività aziendali e ha individuato al suo interno le cosiddette attività “a rischio” ovvero quelle che, per loro natura, rientrano tra le attività da sottoporre ad analisi e monitoraggio alla luce delle prescrizioni del Decreto

introduce Alberto Marazzato, General Manager del Gruppo che porta il suo cognome e che guida insieme ai fratelli Luca e Davide, terza generazione di imprenditori alla guida dell’azienda familiare fondata dal nonno Lucillo e implementata dal padre Carlo.

Per poi chiosare: L’adesione sempre più convinta ai protocolli correnti in grado di assicurare benefici alle imprese e a chi vi opera in termini di correttezza amministrativa, fiscale, gestionale e procedurale costituisce uno degli obiettivi più ambiziosi sul quale fondare il nostro business quotidiano, specialmente in un anno così importante quale quello del nostro primo settantesimo anniversario”.

Rapporto Sanità-Politica, Patrizia Polliotto fa il punto su ‘Radio Radio’

Oggi alle 13.35 è ospite in diretta nazionale anche in tv sul 253 del digitale terrestre

Sanità e politica, un rapporto difficile ma inevitabile. E soprattutto, che futuro attende la prima? A che punto è giunto il rapporto fra Stato e privati nel miglioramento della spesa per la salute pubblica?

A parlarne oggi a ‘Radio Radio’ in diretta alle 13.35 in fm, in streaming e in diretta tv nazionale sul canale 253 in qualità di voce autorevole e competente opinionista su ‘Radio Radio’ a ‘Un Giorno Speciale’ con Francesco Vergovich e il giornalista radiotelevisivo Maurizio Scandurra è Patrizia Polliotto, famoso legale d’impresa e Presidente degli ospedali milanesi Sant’Ambrogio, San Siro e Galeazzi, entrambi questi ultimi IRCCS.

Tre eccellenze sanitarie in capo al ‘Gruppo San Donato’ che con 1,7 miliardi di euro di fatturato e ben 16 ospedali (di cui 14 in Lombardia e 2 in Emilia-Romagna).

Patrizia Polliotto, proprio oggi, ha rilasciato un’interessante intervista nazionale al quotidiano on line Ilsussidiario.net, anticipando anche che “Anche la sanità si muove sui binari congiunti di formazione e innovazione tecnologica. A partire da luglio 2022 gli ospedali Galezzi e Sant’Ambrogio si sposteranno dalle loro sedi storiche nel nuovo superpolo tecnologico-sanitario che come ‘Gruppo San Donato’ stiamo ultimando nell’area ex Expo di Rho, zona di cerniera fra Piemonte e Lombardia. Sarà una delle strutture più ampie e avanzate d’Europa, frutto di un investimento complessivo, incluse attrezzature e macchinari, di ben 600 milioni di euro”.

Per ascoltare e vedere l’intervista radiotelevisiva, basta sintonizzarsi all’orario indicato sul sito www.radioradio.it.

Tavolo nazionale auto, decolla la proposta di Giachino

 “La mozione della Lega apre concretamente la strada al tavolo nazionale auto che coinvolga i parlamentari delle sette a regioni dove hanno sedi stabilimenti auto e aziende dell’indotto, come avevo proposto dopo il voto della legge finanziaria che scandalosamente non ha previsto fondi per il settore motore della industria in Italia e a Torino”. E’ il commento del leader dell’associazione Si Tav Si Lavoro Mino Giachino. “La mozione al governo farà riferimento ai ministri Giorgetti e Cingolani per la difesa e la trasformazione di un settore con oltre un milione di posti di lavoro, che negli ultimi anni non è stato difeso come si doveva dai governi precedenti – osserva  Giachino, sottosegretario ai Trasporti nell’ultimo governo Berlusconi e promotore del tavolo -. E’ un settore che va ancora più difeso dopo la vendita della Fiat alla Peugeot. Come dicono i grandi esperti di politica industriale è più facile difendere posti di lavoro esistenti che crearne nuovi. Il settore automotive con il settore edile sono quelli che propagano di più gli effetti delle politiche governative, non sarebbe male se la Regione o la Camera di commercio di Torino preparasse la documentazione più autorevole a sostegno della mozione auto”.

Obbligo vaccinale over 50, Confagricoltura: misura importante ma…

 “Bene per contrastare il Covid, ma occorre un inquadramento a livello europeo”

“L’introduzione dell’obbligo vaccinale per i lavoratori ultracinquantenni è un provvedimento importante per arginare il Covid, ma deve essere analizzato in un contesto più ampio per garantire gli equilibri utili all’avvio della prossima stagione dei raccolti”. Il presidente di Confagricoltura Alessandria, Luca Brondelli, interviene così sulle misure che riguardano il mondo del lavoro, approvate il 5 gennaio da Palazzo Chigi.
In Italia, quasi il 35% della manodopera in agricoltura ha più di 50 anni. Stando ai dati Inps, l’obbligo vaccinale disposto dal Governo riguarda infatti 356.070 operai su un totale di 1.049.336.
Circa un terzo degli addetti (390mila) è straniero, di cui il 60% di provenienza extracomunitaria. Molti hanno ricevuto vaccini non riconosciuti dalle autorità sanitarie europee e altri non sono proprio vaccinati.
“Tra poche settimane si avvierà la stagione dei primi raccolti e le aziende agricole attendono l’arrivo di lavoratori extracomunitari, ma sono ancora molte le questioni aperte che, a nostro avviso, devono trovare un equilibrio in ambito internazionale. Il super green pass per gli over 50 è una di queste, così come il riconoscimento dei diversi vaccini somministrati extra UE. Bene ha fatto il Governo italiano a mettere in atto tutti i provvedimenti per contrastare la nuova ondata di Covid – precisa Brondelli – ma due anni di pandemia hanno palesato evidenti difficoltà nel trovare soluzioni condivise dagli Stati per garantire il flusso e la permanenza dei lavoratori stranieri nel settore primario”.
“Siamo inoltre in attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Flussi 2021 appena approvato – aggiunge il Presidente di Confagricoltura Alessandria – e della conseguente circolare interministeriale per conoscere le date e i dettagli per avvalersi delle quote di lavoratori in agricoltura”.
Dopo la sperimentazione del 2020, nell’ambito dei 42mila addetti stagionali previsti dal Decreto nei settori agricolo e turistico-alberghiero – ricorda Confagricoltura Alessandria – è infatti prevista una quota di 14mila unità riservata alle istanze presentate dalle organizzazioni professionali agricole per conto dei datori di lavoro.
“Il nostro appello – conclude Brondelli – è di mettere in atto tutte le soluzioni possibili per risolvere i problemi pratici ed evitare che le giuste misure per contrastare l’emergenza sanitaria impattino con le necessità delle imprese agricole di garantire continuità produttiva e pertanto alimenti per tutta la popolazione”.

Prenotazioni ferme al 10 per cento negli hotel: “Peggio della zona rossa di un anno fa”

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La crescita dei contagi incide in modo disastroso sul turismo in questo mese di gennaio

Le stime di Federalberghi Torino indicano che il tasso di occupazione delle camere per gennaio e febbraio si fermerebbe sul 10%.

Una situazione che gli addetti ai lavori paragonano ai primi mesi dell’anno scorso, forse addirittura peggio, quando Torino e  il Piemonte erano in zona rossa  con il divieto di spostamento tra regioni.

Federalberghi sottolinea l’urgenza di aiuti per un settore che vale il 13 per cento del Pil italiano.