ECONOMIA- Pagina 2

Più famiglie torinesi in difficoltà: spendono meno per il cibo

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Con 2.609 euro si registra un moderato incremento della spesa mensile, ma aumentano le famiglie torinesi  in fascia di debolezza, costrette a scelte più sobrie.

In crescita la spesa non alimentare, per viaggi e vacanze, ma anche per visite mediche e attività sportive. In netto calo la spesa per vestiario e calzature. In lieve aumento la capacità di risparmio, ma solo per alcune famiglie.

Presentati a Palazzo Birago i nuovi dati dell’Osservatorio sulle spese delle famiglie torinesi, l’indagine realizzata dalla Camera di commercio di Torino che, in linea con l’analisi nazionale Istat, monitora i consumi e le abitudini di acquisto di 240 nuclei residenti a Torino, attraverso la compilazione di due diversi questionari per le spese a maggiore o minore frequenza.
“Dopo un anno di aumento deciso, rallenta nel 2024 la crescita dei consumi delle famiglie torinesi, registrando un calo nell’ambito delle spese alimentari e, nel non alimentare, un incremento limitato solo ad alcune voci, come pasti fuori casa, vacanze e visite mediche – spiega Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino. – Crescono le famiglie in fascia di debolezza e diminuiscono quelle di fascia agiata, ma soprattutto si amplia il divario tra loro in termini di possibilità di spesa e risparmio”.

Le spese delle famiglie nel 2024
A fine 2024 la spesa media mensile delle famiglie torinesi si è attestata a 2.609 euro. Sebbene si tratti del valore più elevato registrato negli ultimi dieci anni (al lordo dell’inflazione), la crescita dell’ultimo anno è stata moderata (+0,5% rispetto al 2023; +12 euro).

A frenare i consumi delle famiglie torinesi, sono state le spese alimentari che, dopo un 2023 di forte recupero, tornano ai livelli del 2022, attestandosi a 407 euro (-2,9%; -12 euro). Al contrario, continua la crescita delle spese non alimentari che, nel 2024, raggiungono quota 2.202 euro (+1,1%, +24 euro).

La condizione economica delle famiglie torinesi
Elaborando i risultati è possibile classificare ex post i nuclei famigliari torinesi in quattro gruppi in base alla condizione economica familiare (debolezza, autosufficienza, livello medio, benessere/agiatezza). Nel 2024 si assiste a un generale peggioramento: rispetto al 2023 sono più che raddoppiate le famiglie in fascia di “debolezza”, passate dal 12,9% al 29,2%; si ridimensiona la classe “autosufficienza” (dal 29,6% al 18,8%). Stabili le famiglie in condizione economica “media”, ma in diminuzione quelle “agiate” (dal 21,7% al 14,5%). In particolare, difficoltà si trovano le persone sole: il 66% si colloca nella fascia di debolezza; se si aggiungono anche i single della fascia di autosufficienza (il 23,4%), quasi 9 persone sole su 10 nel 2024 vivono in una condizione economica sotto la media.

Le spese alimentari
La spesa alimentare nel 2024 è stata pari a 407 euro (-2,9% rispetto al 2023; -12 euro). I cali più significativi hanno riguardato le carni e salumi (il 20,3%; -3 euro), il latte e i formaggi (il 13,2%; -3 euro), il pesce (il 5,5%; -2 euro) e le bevande (il 6,6%; -2 euro). Diminuiscono i cibi pronti da asporto o a domicilio (il 5,2%), dove la flessione ha riguardato, per il secondo anno consecutivo, le spese in cibi “take away” (-1 euro), stabili i cibi da banco/gastronomia. Crescono lievemente tutte le altre categorie (+1 euro), compresa la voce “pane e cereali” (il 13,5%).

Le spese non alimentari
La spesa non alimentare nel 2024 è stata pari a 2.202 euro, in crescita del +1,1% (+24 euro) rispetto a fine 2023. Tra le varie voci, quella dell’abitazione (a cui si sommano anche le utenze domestiche) continua ad essere la componente principale: nel 2024 rappresenta il 48,1% delle spese non alimentari, pressoché stabile rispetto allo stesso periodo del 2023.

A Torino l’Executive Master EMPA

Per volontà della SAA e di FEPECS, preposto alla formazione del Personal Car Shopper per rispondere ai bisogni del nuovo mercato auto

Il mercato automobilistico è in completa trasformazione, guidata da nuove tecnologie, dall’accelerazione digitale e da un radicale cambiamento nelle aspettative dei consumatori.  L’acquisto di un auto, un tempo dominato dal venditore tradizionale, si confronta oggi con milioni di clienti che, più autonomi e informati, desiderano trasparenza, consulenza personalizzata e un’esperienza basata sulla fiducia, non sulla pressione commerciale

È emersa con prepotenza l’esigenza di formare una figura professionale in grado di accompagnare  il cliente nel complesso percorso di scelta, un  vero e proprio Assistente Personale Automotive che sia guida esperta piuttosto che mero venditore.

È da questa concreta e crescente necessità del mercato, avvertita sia dai consumatori che dagli operatori più lungimiranti del settore che nasce FEPECS, Federazione Personal Car Shopper, fondata allo scopo di definire, dar voce a una nuova figura professionale, il Personal Car Shopper, un professionista formato, certificato e capace di unire competenze tecniche, digitali, relazionali ed etiche, per offrire un supporto completo, trasparente e personalizzato al cliente lungo tutto il percorso di acquisto.

La SAA School of Management dell’Università di Torino, da sempre attenta all’evoluzione del mercato e impegnata nell’offrire  percorsi formativi di eccellenza rispondenti alle reali esigenze del mondo del lavoro, ha riconosciuto l’importanza strategica di questa trasformazione e la necessità di un percorso di alta formazione strutturato per professionalizzare questa nuova figura.

Dall’incontro tra l’esigenza del mercato, la visione innovativa di FEPECS e l’expertise accademica e manageriale di SAA, nasce l’Executive Master in Personal Automotive Assistant (EMPA). Il Master è stato concepito con l’obiettivo specifico di preparare i nuovi operatori e manager della vendita Automotive, trasformandoli in Assistenti Personali Automotive, Personal Car Shopper, dotandosi delle competenze tecniche, digitali, relazionali e etiche indispensabili per operare con successo nel nuovo paradigma della vendita Automotive.

A guidare i partecipanti in questo percorso trasformativo sarà una facukty multidisciplinare di eccellenza, composta da docenti universitari, esperti del mercato, professionisti affermati  e innovatori del settore automotive, esperti di aree chiave quali la comunicazione, il digitale, la leadership.

Mara Martellotta

Regione, ecco i corsi 2025: formazione gratuita e specializzata per giovani e adulti

La Regione ha approvato i nuovi corsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS) per l’anno 2025. Interamente gratuiti grazie a un finanziamento di 2,5 milioni di euro del Fondo Sociale Europeo, i corsi sono frutto della collaborazione tra scuole secondarie di secondo grado, agenzie formative accreditate, università e imprese del territorio.

Chi può partecipare

Possono iscriversi:

  • giovani e adulti in possesso di un diploma di scuola superiore o di diploma professionale di tecnico;

  • studenti ammessi al quinto anno della scuola secondaria di secondo grado;

  • candidati senza diploma, ma con competenze acquisite in percorsi formativi, lavorativi o scolastici successivi all’obbligo d’istruzione (previa verifica delle competenze).

È previsto un test di ammissione per l’accesso.

Come si svolgono i corsi

I percorsi IFTS offrono una formazione tecnica avanzata in ambiti strategici come:

  • disegno e progettazione industriale,

  • marketing dei prodotti locali,

  • amministrazione economico-finanziaria,

  • logistica e programmazione della produzione,

  • informatica applicata alla medicina,

  • edilizia innovativa,

  • allestimento scenico,

  • artigianato del Made in Italy,

  • installazione e manutenzione di impianti,

  • progettazione e gestione di database.

Ogni corso ha una durata annuale di 800 ore, suddivise tra teoria, pratica e laboratorio, con una forte componente di apprendimento sul campo: almeno il 50% delle ore è curato da professionisti del settore e include attività in alternanza scuola-lavoro. Le aziende partner possono inoltre offrire contratti di apprendistato agli studenti più meritevoli.

Al termine del percorso, e dopo il superamento della prova finale, si ottiene un certificato di specializzazione tecnica superiore, riconosciuto a livello nazionale.

Una formazione che crea occupazione

“Con i corsi Ifts offriamo ai giovani e agli adulti un’opportunità concreta di specializzazione tecnica di alto livello, in stretta sinergia con il mondo produttivo – commenta Elena Chiorino, vicepresidente e assessore regionale alla Formazione professionale – È un modello virtuoso di formazione mirata che risponde alle reali esigenze del tessuto economico piemontese e consente un rapido inserimento lavorativo. Investiamo 2,5 milioni di euro perché crediamo nel valore del saper fare e nella formazione come leva strategica per garantire occupazione di qualità e sviluppo per il nostro territorio”.

La Cina spaventa il mercato dell’auto europeo mentre Mirafiori attende il rilancio

Secondo John Elkann “ il destino dell’industria automobilistica europea si gioca quest’anno”. L’allarme  è lanciato dal presidente di Stellantis John Elkann e dall’amministratore delegato di Renault Luca De Meo in un’intervista pubblicata dal quotidiano francese Le Figaro. I due vertici dell’auto affermano che quest’anno per la prima volta “la Cina produrrà più dell’Europa e degli Stati Uniti messi insieme.” Le nubi sul mondo dell’auto continuano ad addensarsi minacciose, mentre Mirafiori attende il rilancio annunciato tra le preoccupazioni dei sindacati. Nonostante il clima, nella nostra regione un’impresa su due nel comparto automotive afferma di essere pronta a fare nuovi investimenti.  Intanto la cassa integrazione nell’industria piemontese nel primo trimestre è salita del 127%. Il 2025 è un “momento cruciale”, sostiene Elkann. “Il livello attuale del mercato è un disastro, è in gioco una strategia  anche per gli Stati, visto che il comparto rappresenta 400 miliardi di entrate fiscali in Europa”, gli fa eco  De Meo. Le immatricolazioni di nuove vetture vendute nell’Unione Europea sono scese dello 0,2% rispetto a marzo 2024 e dello 0,4% nel trimestre. I dati comunque positivi di Italia e Spagna nel mese di marzo non hanno compensato il crollo di Francia e Germania.

Al Politecnico di Torino la prima vigna urbana hi-tech al mondo

CAMPUS GRAPES

Oltre 90 mila euro raccolti attraverso il crowdfunding:

prende vita Campus Grapes, il vigneto cittadino firmato Citiculture.

Nelle prossime settimane la posa della prima barbatella.

 Campus Grapes diventa realtà: nasce la prima vigna urbana hi-tech al mondo. Il progetto pionieristico, ideato dalla start up torinese Citiculture, sorgerà nel cuore del Politecnico di Torino, su una superficie di circa 1.000 metri quadri, trasformando lo spazio universitario in un laboratorio a cielo aperto per la sostenibilità, la scienza e la socialità. Oltre 750 le piante di vite in vaso che saranno collocate entro il mese di giugno. Nelle prossime settimane la posa della prima barbatella.

Stamani nella Sala delle Colonne del Comune di Torino, è stato presentato il piano operativo alla presenza delle istituzioni e delle aziende sostenitrici e partner. Lanciata, inoltre, la collaborazione con 1 Caffè Onlus.

Un progetto condiviso: raccolti oltre 90.000 euro

Campus Grapes prende vita grazie al successo della prima fase del crowdfunding, conclusa con il raggiungimento di 90mila euro, risultato della generosa partecipazione di 10 aziende sponsor del territorio torinese – Exclusive Brands Torino, Engas, Enoteca Regionale dei Vini della Provincia di Torino, Eventum/Grapes in Town, Lavazza Group, Luca&Violina, I Magredi, Reale Foundation, SellaLab, Zenit – oltre a numerosi sostenitori corporate e privati. Un segnale forte della fiducia e dell’entusiasmo che circondano questa iniziativa innovativa e partecipativa.

Il progetto entra ora nella seconda fase di raccolta fondi, aperta attraverso la piattaforma Produzioni dal basso, con l’obiettivo di raccogliere ulteriori risorse che serviranno per completare e arricchire lo spazio con panchine, illuminazione, segnaletica interattiva e altre infrastrutture per la fruizione pubblica, sempre più accogliente e funzionale.

Vigna urbana, simbolo di rigenerazione e innovazione green

«Con Campus Grapes, inauguriamo un nuovo modello di rigenerazione urbana e innovazione green, trasformando le città in luoghi di benessere, inclusione e sperimentazione scientificaha dichiarato Luca Balbiano, amministratore delegato e fondatore di Citiculture -. Una vigna urbana come simbolo concreto per migliorare la qualità della vita in città, rafforzare i legami sociali e ridurre l’impatto ambientale».

La futura vigna si inserisce all’interno del più ampio piano di riqualificazione del verde dell’Ateneo, «e fa parte del Piano di Decarbonizzazione e Resilienza a cui il Politecnico di Torino sta lavorando – ha spiegato Patrizia Lombardi Vicerettrice per Campus sostenibile e Living Lab del Politecnico -, con l’obiettivo di fornire soluzioni basate sulla natura per rafforzare la capacità di adattamento al cambiamento climatico non solo della comunità universitaria ma anche ai cittadini. A questo si aggiunge la forte valenza didattica e scientifica del progetto».

Il vigneto, infatti, sarà a disposizione della comunità del Politecnico e in particolare di studenti e studentesse della nuova Laurea Magistrale in Agritech Engineering, «diventando un laboratorio all’aperto per testare soluzioni di adattamento al cambiamento climatico e pratiche dell’agricoltura 4.0: un ecosistema vivo in cui teoria e pratica si incontrano» ha aggiunto il referente scientifico Danilo Demarchi.

Altrettanto fondamentale è la dimensione sociale e comunitaria del progetto. Campus Grapes sarà un punto di incontro, di aggregazione per la comunità accademica, ma è teso ad allargare la propria funzione partecipativa all’intera cittadinanza, grazie anche alla progettazione di iniziative virtuose e benefiche in collaborazione con Associazioni del territorio.

L’evento, organizzato in collaborazione tra 1 Caffè Onlus prima realtà sociale digitale nata per sostenere i piccoli-medi enti non profit italiani attraverso la diffusione della cultura del gesto del dono – e Citiculture, segna inoltre l’inizio di una partnership strategica finalizzata allo sviluppo di progetti ad alto impatto sociale e ambientale. «Affiancheremo questo progetto nello sviluppo di attività culturali, educative e solidali, con l’obiettivo di rendere il vigneto una piattaforma fisica e simbolica per promuovere il dono, la consapevolezza ambientale e l’attivismo civico» ha commentato Pietro Mazza Midana socio onorario e membro del Direttivo di 1 Caffè Onlus.

Fin dall’inizio, 1 Caffè Onlus ha creduto nel valore di Citiculture, attivandosi come partner promotore per rendere possibile questo primo importante appuntamento. La convinzione che l’incontro tra innovazione tecnologica e impegno sociale rappresenti una leva fondamentale per generare cambiamento positivo e partecipazione attiva nelle comunità è al centro di questa collaborazione.


Ambasciatori d’eccezione

Per celebrare la nascita di Campus Grapes, Citiculture oggi ha premiato alcune personalità di spicco del territorio che, con la loro professionalità e dedizione, hanno contribuito in modo significativo “nel coltivare il futuro di Torino”:

  • Luca Argentero, attore

  • Davide Avino, amministratore delegato di Argotec

  • Arturo Brachetti, artista

  • Alberto Cirio, presidente Regione Piemonte

  • Sarah Cosulich, direttrice della Pinacoteca Agnelli

  • Marco Gay, imprenditore

  • Barbara Graffino, imprenditrice

  • Stefano Lo Russo, Sindaco di Torino

  • Daisy Osakue, atleta olimpica

  • Don Luca Peyron, ideatore del Centro Nazionale per l’IA

  • Giacomo Portas, presidente Environment Park

  • Patrizia Sandretto Re Rebaudengo – Presidente Fondazione Sandretto

A ciascuno è stata consegnata un’opera in legno e offerta l’adozione di una barbatella, simbolo della crescita e della connessione tra natura, scienza e comunità, diventando a tutti gli effetti “ambasciatori di Campus Grapes”.

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Nota tecnica

Dal punto di vista vitivinicolo, l’elemento sperimentale sta nella scelta di diversi tipi di clone, di filari e pergole, e in diversi tipi di varietà di vite e bacca, anche per ridurre al minimo l’intervento di fitosanitario, oltre che nella scelta di piantare le vigne in vaso. La selezione delle viti è fatta in collaborazione con il Vivaio Rauscedo, uno dei più grandi vivai d’Europa e tra i pionieri nello sviluppo delle varietà resistenti Piwi.

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Citiculture, startup innovativa che progetta, crea e manutiene vigne urbane come strumento di generazione di impatti ESG, wellbeing e brand reputation. Offre soluzioni su misura per le aziende che desiderano integrare una vigna urbana come strumento di wellbeing aziendale, marketing sostenibile e compliance legata al Bilancio di Sostenibilità.

Dunque, attraverso la creazione di vigneti urbani, la start up torinese punta a trasformare le città in luoghi di innovazione green, migliorando la qualità della vita, la coesione sociale e riducendo l’impatto ambientale. Sono azioni concrete che mettono in evidenza come si possa migliorare il benessere delle persone e dei contesti urbani è possibile, con idee innovative che affondano le radici nella tradizione dei territori, tenendo però lo sguardo al futuro. Nel contesto dell’urbanizzazione crescente, la viticoltura urbana rappresenta un esempio di come le città possano evolvere, integrando elementi naturali e sostenibili, migliorando il benessere collettivo e creando nuovi spazi di socialità e inclusione. Il progetto Citiculture si rivolge ad aziende, amministrazioni pubbliche, professionisti del settore green e a tutti coloro che credono che nel cambiamento concreto. Sito web: www.citiculture.com

Il Politecnico di Torino dal 1859 è una delle istituzioni più prestigiose della cultura politecnica e un centro di eccellenza per la formazione e ricerca in Europa, con strette relazioni e collaborazioni con il sistema economico-sociale.

Il Politecnico promuove la ricerca, teorica e applicata, la capacità di realizzare processi produttivi concreti ed affidabili e di organizzare servizi, offrendo tecnologie di eccellenza. Gli studenti laureati presso il Politecnico di Torino possiedono un vasto e variegato bagaglio di conoscenze e competenze, in accordo con la natura interdisciplinare dei vari campi del mondo scientifico contemporaneo.

Attualmente, quasi 40.000 studenti sono iscritti al Politecnico, di cui il 20%internazionali. L’Ateneo offre un’offerta formativa ampia e diversificata che negli ultimi anni si è arricchita anche di corsi volti a formare nuove professionalità, come quello in Agritech Engineering, che si propone di offrire una formazione completa a un ingegnere in grado di gestire e generare innovazione tecnologica nel campo dell’Agricoltura 4.0.

Le competenze inter/multi-disciplinari che caratterizzano il corso coniugano agronomia e tecnologia in ambito ingegneristico, fornendo un solido approccio metodologico, a supporto delle strategie aziendali.

Sito web: www.polito.it

1 Caffè Onlus è la prima realtà sociale digitale, nata nel 2011 per sostenere i piccoli e medi enti non profit italiani, promuovendo la cultura del gesto del dono. Il Direttivo, composto da Luca Argentero, Beniamino Savio e Pietro Mazza Midana, si è ispirato alla tradizione partenopea del caffè sospeso, che invita a lasciare al bar un caffè pagato per chi è meno fortunato.

Attraverso la propria piattaforma di crowdfunding, 1 Caffè Onlus supporta ogni anno 52 realtà solidali — una a settimana — aiutandole a promuovere progetti di assistenza in diversi ambiti sociali, tramite campagne di raccolta fondi. Il modello adottato è quello del microfunding, che permette di donare anche solo l’equivalente del costo di un caffè, rendendo la solidarietà un gesto semplice e accessibile a tutti.

Forte dell’esperienza maturata in oltre dieci anni di attività e del dialogo con più di 900 realtà non profit, 1 Caffè Onlus svolge anche il ruolo di intermediario tra aziende e Terzo Settore, supportando la costruzione di progetti di Corporate Social Responsibility (CSR) ad alto impatto sociale sul territorio.

L’associazione assiste le aziende nella selezione e valutazione degli enti beneficiari, garantendo che le operazioni di CSR siano orientate verso una donazione sempre più consapevole, efficace e sicura.

Dal 2023, 1 Caffè Onlus ha inoltre avviato Campo Base, un centro polivalente dedicato agli enti non profit piemontesi e alla comunità locale. Ospitato all’interno di Villino Caprifoglio – bene artistico-culturale torinese restaurato dall’associazione – Campo Base è un innovativo spazio di co-working solidale, dove la sharing economy si applica al Terzo Settore: un luogo di incontro tra chi offre tempo e competenze e chi cerca supporto per realizzare progetti ad alto impatto sociale.

Cassa integrazione record in Piemonte: + 127% nel primo trimestre

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È  il peggior dato dal 2021
Nel primo trimestre del 2025 la cassa integrazione in Piemonte ha segnato un balzo preoccupante, facendo registrare un incremento del 127% rispetto allo stesso periodo del 2024. A fornire i dati è l’INPS, tramite il suo Osservatorio, che segnala oltre 8 milioni di ore autorizzate ogni mese. Una situazione definita allarmante dalla CGIL, che sottolinea come non si registrasse un livello simile dal 2021, in piena pandemia.

Secondo il sindacato, è urgente un piano straordinario per rilanciare la manifattura, attrarre investimenti e rafforzare gli strumenti di protezione del lavoro. “Il precariato non può essere la base per far ripartire il Paese. Il referendum dell’8 e 9 giugno deve riportare al centro il tema del lavoro e del salario”, osserva il segretario Giorgio Airaudo.

La crescita del ricorso agli ammortizzatori sociali interessa sei province su otto. Stabili solo Biella, mentre gli aumenti più marcati si registrano ad Asti (+432%), Vercelli (+287%) e Torino (+152%). Anche Cuneo segna un’impennata (+135%).

Proprio Torino è la provincia che traina l’intera regione: da sola ha totalizzato 17 milioni di ore autorizzate nei primi tre mesi del 2025, superando l’intero monte ore concesso nel corso del 2023. Il settore più colpito è quello manifatturiero, con un incremento di 13 milioni di ore, di cui 9,5 milioni solo nell’automotive e nel suo indotto. Questo comparto rappresenta oltre il 90% delle ore autorizzate a livello regionale. Al secondo posto, il commercio.

Confagricoltura: “Infortuni sul lavoro in calo”

“L’agricoltura in prima linea nella difesa dei suoi lavoratori”

 

Il settore dell’agricoltura è uno dei comparti ad alto rischio di infortuni per il quale la Regione Piemonte sviluppa azioni specifiche di prevenzione, nell’ambito del Piano regionale di prevenzione.

I dati INAIL sull’incidenza degli infortuni in agricoltura in Piemonte mostrano una tendenza decrescente nel tempo, con un tasso grezzo di infortuni riconosciuti sceso da circa 22 eventi per mille addetti a 10 eventi per mille addetti tra il 2010 e il 2020.

Sono i numeri a certificare l’impegno profuso dalle aziende agricole in questi anni sul tema prioritario della sicurezza sul lavoro. È un percorso che vede Confagricoltura da sempre attenta e in prima linea, ma che tuttavia richiede una mole ingente di risorse per essere portato avanti, penso soprattutto al rinnovo del parco macchinari, ma anche alla necessaria opera di formazione degli addetti. Ecco perché occorre procedere tutti uniti verso l’obiettivo di ridurre sempre più il numero e la gravità degli infortuni”. Sono le parole di Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte, nel giorno in cui si celebra la Festa del Lavoro in molti paesi del Mondo.

“La tecnologia e l’innovazione ci vengono incontro, ma rappresentano anche un costo non da poco, che in questo delicato momento storico le imprese del settore primario faticano a sostenere da sole. Ben vengano quindi i fondi messi a disposizione in questi anni dallo Stato e dai bandi CSR della Regione Piemonte per attrezzature più performanti e sicure, accompagnando così gli imprenditori agricoli”, sottolinea Allasia.

Non abbassare la guardia, quindi, applicando tutte le strategie che mettano imprenditori e lavoratori nella condizione di tutelare la propria salute. Alla base di queste, l’informazione e la formazione hanno una ricaduta fondamentale sulle buone pratiche negli ambienti di lavoro e Lella Bassignana, direttore della Federazione regionale degli imprenditori agricoli e presidente di Agripiemonteform ci crede fortemente, attivando ogni anno piani mirati di miglioramento formativo: “Le aziende agricole hanno esigenze differenti a seconda dell’attività svolta: per questo motivo il catalogo dei corsi erogati è ampio e cerca di soddisfare tutte le loro necessità” sottolinea. “Questa nostra mission incontra quella promossa dal Governo nelle ultime ore, con il DL 1° maggio, che intende premiare le aziende virtuose, con le carte in regola e che adottano misure riguardanti la formazione certificata sui temi della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”.

Confagricoltura Piemonte e Agripiemonteform si fanno ancora una volta promotrici di pratiche che innalzano i livelli di attenzione interni alle imprese agricole, supportandole con modelli organizzativi e disciplina.

Primo Maggio, la Regione: “In Piemonte lavoro in crescita: meno disoccupazione e più futuro”

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Il Piemonte celebra il Primo Maggio con dati occupazionali diffusi dalla Regione che segnano una fase positiva per il mercato del lavoro. In una congiuntura internazionale ancora incerta, la Regione evidenzia segnali di tenuta e rilancio, con miglioramenti diffusi nei principali indicatori: crescita dell’occupazione, calo della disoccupazione e aumento dei contratti stabili.

Occupazione in aumento: i dati del Piemonte

Nel 2024 il tasso di occupazione in Piemonte ha toccato il 69%, superando la media nazionale e migliorando sensibilmente rispetto al 2023 (67,1%). L’incremento riguarda sia gli uomini (75,6%) sia le donne (62,3%), segnando un deciso cambio di passo rispetto agli anni precedenti. Il tasso di disoccupazione è sceso al 5,5%, con performance particolarmente brillanti in province come Cuneo (2,8%) e Biella (3,4%). Anche l’inattività registra un calo, passando dal 28,4% al 27%.

Tra i giovani dai 15 ai 29 anni crescono gli occupati (40,5%) e diminuiscono i disoccupati (11,5%), mentre la percentuale dei Neet scende al 27%.

L’incremento degli occupati dipendenti è stato pari a 35.000 unità, trainato da una forte crescita dei contratti a tempo indeterminato (+56.000), a fronte di un calo di quelli a termine (-21.000). Il saldo positivo di 21.248 contratti stabili è dovuto anche a oltre 56.000 trasformazioni contrattuali da apprendistato e tempo determinato.

Anche l’inizio del 2025 conferma il trend favorevole: nel primo trimestre, il saldo occupazionale è di +15.906 posti di lavoro dipendente, in netta crescita rispetto allo stesso periodo del 2024. Tutte le province registrano dati positivi, in particolare Torino (+4.934), Alessandria (+3.091), Cuneo (+2.382) e Novara (+1.427).

Le dichiarazioni di Chiorino

Chiorino ha commentato con soddisfazione i risultati raggiunti: “Il Primo Maggio è la festa del Lavoro e in Piemonte celebriamo questa giornata con l’orgoglio di un territorio che non si è mai arreso di fronte alle difficoltà. Il 2024 è stato l’anno della svolta: più occupazione, più stabilità contrattuale, più fiducia. Questa giornata ci invita a riflettere sull’importanza di scelte politiche coraggiose e di visione strategica, a supporto dei lavoratori: i risultati evidenziati oggi non arrivano per caso, ma grazie a una linea chiara e alla collaborazione concreta con il Governo Meloni, il sistema produttivo, gli enti di formazione, gli imprenditori e i lavoratori stessi. Sono loro i destinatari di scelte che hanno consentito di rimettere in moto l’ascensore sociale: talento, dedizione e professionalità devono poter fare davvero la differenza per un lavoratore, indipendentemente dal punto di partenza”.

Ha poi aggiunto: “Ora guardiamo al 2025 con la stessa determinazione: vogliamo una Regione che continui a crescere offrendo opportunità reali. Ecco perché continuiamo a investire sulla formazione, penso al sistema ITS, che in Piemonte è un’eccellenza e alle Accademie di Filiera, una rivoluzione di cui oggi iniziamo a vedere il segno anche in termini occupazionali”.

E ha concluso: “Crediamo fortemente nel potenziamento dei servizi alla famiglia, fondamentali per liberare il potenziale femminile nel mondo del lavoro. Sostenere l’occupazione femminile – con numeri mai così alti come oggi – significa dare a ogni donna la possibilità di scegliere se essere madre, lavoratrice o entrambe. E farlo con ambizione di carriera”.

Programma GOL: un modello virtuoso

Il Piemonte si conferma tra le Regioni più efficaci nell’attuazione del programma GOL, grazie a una proposta formativa solida e risultati occupazionali tangibili. Delle 211mila persone coinvolte, il 35% (76mila) ha ottenuto un contratto di lavoro, di cui circa 50mila con durata superiore ai sei mesi (65%).

Mettersi in Proprio: protagonisti giovani e donne

Il programma MIP – Mettersi in Proprio continua a sostenere con successo l’imprenditoria e il lavoro autonomo. Dal febbraio 2024 a marzo 2025, sono nate 237 nuove attività (175 imprese e 62 iniziative autonome), con un’età media dei promotori di 39 anni. Di queste, ben 150 sono state avviate da donne, a conferma della forte partecipazione femminile e giovanile.

Accademie e ITS: la formazione che crea lavoro

Le Accademie di Filiera, giunte a pieno regime, mostrano già risultati concreti: 990 corsi attivati per 6.791 allievi, 245.922 ore di formazione per occupati e 25 corsi destinati a 291 disoccupati. Ben 791 imprese – dalle micro alle grandi – hanno richiesto corsi specifici per soddisfare i propri fabbisogni.

Anche il sistema ITS si conferma eccellente: secondo INDIRE, le sette fondazioni piemontesi hanno diplomato 733 studenti, di cui 639 già occupati (93,6%). Una dimostrazione chiara del valore della formazione tecnica nella costruzione di percorsi professionali solidi.

Interventi post-olimpico, Gallo: “Montagna priorità strategica”

A seguito della conferenza stampa “Le opere del Post Olimpico, Torino 2006 tra presente e futuro”, interviene l’assessore della Regione Piemonte, Marco Gallo
«Con l’avvio della fase finale della gestione post-Olimpica di Torino 2006 si chiude una stagione complessa ma fondamentale per il territorio. I 75 milioni di euro messi a disposizione dal Governo, grazie anche alla collaborazione del Ministro Andrea Abodi, ci hanno permesso di riqualificare impianti strategici, sanare criticità e continuare a sul percorso che in questi anni ha consentito di valorizzare l’eredità e renderla sempre di più un’opportunità concreta per lo sviluppo. Questo riguarda in particolare l’intervento a Cesana, che sana una ferita importante per il territorio, e quello previsto a Pragelato, dove, recependo il desiderio del territorio, la Regione ha messo a disposizione oltre 3 milioni di co-finanziamento per realizzare il centro eccellenza per biathlon e skiroll. La Regione Piemonte continua quindi nel suo impegno a sostegno della montagna e del suo sistema economico: insieme ai 50 milioni appena stanziati con il Bando Neve, questi investimenti dimostrano che la montagna è per noi una priorità strategica e un volano per l’economia e il turismo dell’intero Piemonte».

Risparmio: torinesi più formiche che cicale

Far fronte alle necessità del presente come primo obiettivo. Ricerca dell’Osservatorio Sara Assicurazioni

 

 

Far fronte alle difficoltà economiche del momento (25%) è il principale obiettivo di risparmio e investimento dei torinesi. Le soluzioni più considerate? Polizze vita (30%) e mercato finanziario (14%).

 

 

 Prudenti sì, ma con lo sguardo rivolto al futuro. È il ritratto del rapporto tra torinesi e risparmio che emerge dall’ultima ricerca dell’Osservatorio Sara Assicurazioni.

Nel guardare al proprio futuro economico, quasi un abitante di Torino su due (45%) vede un po’ di incertezza, un 33% si dichiara ottimista e fiducioso e il 22% si dice pessimista.

Le principali preoccupazioni riguardano soprattutto l’inflazione e i rincari (55%), le retribuzioni (39%) e le tasse (37%).

Ma quali sono gli obiettivi di risparmio e investimento dei torinesi? Al primo posto, la volontà di far fronte alle necessità del presente (25%), seguito dal desiderio di incrementare il proprio tenore di vita (22%) e di proteggersi da imprevisti futuri (22%). Un ulteriore 12% dichiara invece di pensare al futuro della famiglia e dei figli.

Tra le forme di investimento cui guarderebbero i torinesi per incrementare il proprio capitale, le più considerate sono le soluzioni assicurative e previdenziali (30%), che precedono il mercato finanziario (14%) e il mattone (10%).

Dalla ricerca è poi emerso come a Torino vi sia un significativo desiderio di informazione su questi ambiti, tanto che il 27% si dice propenso a restare aggiornato anche tramite i social network. Quando si tratta tuttavia di valutare nella pratica decisioni di investimento, si conferma fondamentale il ruolo dei consulenti professionisti (37%), seguito da quello dei familiari (18%) e della propria banca (14%).

La nostra ricerca evidenzia una buona propensione dei torinesi a investire nel proprio futuro e in quello della propria famiglia, con una chiara preferenza per soluzioni che garantiscano sicurezza (43%) e rendimenti (43%)” – dichiara Emiliano De Salazar, Direttore Vita di Sara Vita – “Le polizze assicurative per il risparmio e l’investimento rappresentano un’opportunità per far crescere il proprio capitale in modo vantaggioso, professionale e flessibile, adattandosi agli obiettivi e agli orizzonti temporali di ciascuno. In questa direzione, anche il welfare aziendale può giocare un ruolo chiave: non a caso, quasi 9 torinesi su 10 apprezzerebbero l’inserimento di queste soluzioni tra i benefit offerti dal proprio datore di lavoro”.