ECONOMIA- Pagina 2

Le industrie della ricerca fanno squadra per un’infrastruttura Cloud to Edge

Politecnico di Torino, Fondazione Bruno Kessler, Enea, Engineering, Fincantieri, Replay, Team e Tiscali alleati

 

Le industrie della ricerca italiane fanno squadra nel principale progetto europeo di politica digitale. Politecnico di Torino, Fondazione Bruno Kessler, Enea, Engineering, Fincantieri, Replay, Team e Tiscali realizzeranno un ambiente di test condiviso che punta a valorizzare i risultati delle attività di “8 RA”, il progetto finanziato dalla Comunità Europea nell’ambito del programma IPCEI ( Important Project of Common European Interest). L’obiettivo è favorire l’interoperabilità e l’integrazione delle offerte Cloud in Europa, la disponibilità di investimenti pubblici e privati nell’ambito dell’Edge e del Cloud e l’ingresso di nuove imprese sul mercato con conseguente crescita del sistema. Nel dicembre 2023 la Commissione Europea ha autorizzato, attraverso aiuti di Stato per oltre 1,2 miliardi a livello europeo, di cui circa 409 milioni di euro destinati all’Italia, la realizzazione del primo IPCEI incentrato sulle tecnologie che mirano a creare una catena del valore europea per le infrastrutture e i servizi Cloud (CIS).

Questa iniziativa rappresenta una nuova collaborazione tra industria e ricerca in Italia, attraverso la quale aziende italiane ed estere possono sperimentare e integrare sulle piattaforme Edge realizzate dai partner soluzioni tecnologiche innovative e specifiche dei diversi settori e, più in generale, dei comparti industriali in cui operano. La collaborazione è infatti uno dei fondamentali abilitativi tecnologici del progetto IPCEI – CIS, finalizzata a creare un continuum fra le risorse Cloud e i diversi partner coinvolti. L’ambiente di test sarà in grado di fornire una piattaforma condivisa in cui ciascun partner potrà sfruttare in maniera integrata le risorse realizzate da tutti i partecipanti del gruppo, e effettuare sperimentazioni, studi di fattibilità e validazione dei rispettivo progetti. L’approccio collaborativo ha inoktrebl’obiettivo di ottimizzare l’efficienza, facilitando un più rapido sviluppo di soluzioni tecnologiche avanzate ed amplificarne l’adozione nelle fasi future di industrializzazione dei prodotti.

Questa fase di collaborazione rappresenta il primo passo verso l’utilizzo commerciale dei risultati del progetto, tracciando un modello che potrà essere ulteriormente esteso. Grazie a questo ambiente di test sarà infatti possibile certificare la validità di progetti complessi in un contesto condiviso, aprendo nuove prospettive per lo sviluppo e l’adozione di soluzioni tecnologiche all’avanguardia.

 

Mara Martellotta

È ‘Torino riflessa’ la nuova guida che narra la città del commercio, della tradizione e dell’innovazione

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Da giovedì 19 dicembre Torino ha una nuova guida turistica, promossa dalla Città di Torino, in collaborazione con EDT, e si intitola “Torino riflessa. La città vista dalle vetrine”. Si tratta di un viaggio tra gli spazi del commercio locale che raccontano storie di resilienza, innovazione e tradizioni tramandate, svelando il volto autentico della città attraverso le vetrine dei suoi negozi, i mercati rionali, le botteghe artigianali.

“Abbiamo voluto mostrare la Città attraverso le vetrine dei negozi – ha dichiarato l’assessore al Commercio Paolo Chiavarino- per raccontare storie di tradizione, resilienza e innovazione, sottolineando l’importanza del commercio di prossimità come motore economico e pilastro della comunità. Non solo guida, ma un invito a guardare la Città che ha saputo coniugare memoria e modernizzazione con occhi nuovi. Un viaggio tra passato e presente che ci invita a riflettere sul valore delle nostre scelte di acquisto e sulla nostra capacità di valorizzare ciò che rende unica la nostra città “.

“Ci siamo sentiti a casa nello sviluppare questo progetto – ha dichiarato il direttore di EDT Angelo Pittro – perché EDT condivide lo spirito delle storie raccontate da questa guida. Siamo una casa editrice torinese fondata cinquanta anni fa dalla famiglia Peruccio e anche la nostra sede è frutto della riconversione di un’antica fabbrica. Con ‘Torino riflessa’, grazie alla scrittura ispirata di Alessandro Lamacchia e Stefano Cavallito e agli scatti di Michele d’Ottavio, abbiamo voluto dar voce alle storie nascoste dietro le vetrine, raccontando luoghi che custodiscono il valore del lavoro artigianale delle cose fatte con cura e passione.

Il progetto riesce a mettere in luce come, dal cuore elegante di Torino, con i suoi fasti barocchi e risorgimentali, alle periferie più vitali, Torino abbia mostrato più di una volta il suo talento nel cambiare pelle, mantenendo, però, una profonda connessione con il suo passato.

Le vetrine di Torino non sono solo spazi di esposizione, sono specchi del tempo capaci di riflettere le trasformazioni sociali e culturali della città. Ogni angolo ha qualche cosa da raccontare, dalle scaffalature in legno, così preziose, della storica Erboristeria della Consolata, che profuma ancora di timo serpillo, alla splendida boiserie della gioielleria Palmerio 1932, sita in via XX Settembre, un tempo sede dell’agenzia di viaggio Transatlantica Robotti, fino a via San Secondo dove le vetrine viola di un centro dentistico convivono con la grande devanture lignea con motivi neoclassici di inizio Novecento e parte degli arredi dell’attuale caffetteria Nobili.

Porta Palazzo, il mercato più grande d’Europa, rappresenta il simbolo della diversità e dell’accoglienza di Torino, come ci ricordano le Luci d’artista di Michelangelo Pistoletto “Amare le differenze”, che decorano l’Antica Tettoia dell’Orologio.

Girando per questo mercato e per gli altri che si trovano più a Nord nella città, si trovano specialità uniche come il sapone di Aleppo della Drogheria Rinaldi o i taralli fragranti del tarallificio il Covo in piazza Foroni. Nella galleria Umberto I, che si imbocca dall’esedra di Porta Palazzo, la storica Casa della Tuta, nata nel 1933, continua a vendere abiti di tradizione da lavoro ormai da generazioni. Questi mercati, più che spazi commerciali, si sono trasformati in luoghi di incontro e di vita dove tradizioni e storie si intrecciano.

Gli spazi industriali dismessi di Torino, come il Lingotto, ora polo culturale e commerciale, e il birrificio Metzger di via Catania, trasformato in birreria artigianale e sede di eventi culturali, dimostrano la straordinaria capacità della città di reinventarsi e rigenerarsi. Lo stesso accade nei piccoli negozi come la Panetteria Bertino, in via Galliari, che all’epoca delle leggi razziali salvò alcuni dei suoi clienti storici nascondendoli nei sotterranei, o alla Torrefazione Samambaia di via Madama Cristina, dove un florilegio di dolciumi testimonia storie di resilienza e passione con una fragranza di altri tempi.

‘Torino Riflessa’ sottolinea l’importanza del commercio locale non solo come motore economico, ma anche come pilastro della comunità. Nella centralissima via San Tommaso negozi come la latteria delle sorelle Bera e la Drogheria fondata da Lavazza nel 1895 raccontano un passato che si rinnova ogni giorno. Non meno significative sono le attività periferiche, come la fabbrica di vernici Zoccali, che ha saputo reinventarsi per rispondere alle attuali esigenze.

‘Torino riflessa’ è molto più di una guida, è un invito a guardare la Città con occhi nuovi, a perdersi nei suoi quartieri e a scoprire la bellezza nascosta nelle sue vetrine.

Attraverso luoghi simbolici come il San Giors, una stazione di posta rinnovata alla fine dell’Ottocento e oggi bellissimo ristorante tradizionale e locanda con “camere d’artista”, o come il grande ostello Combo, ospitato nell’antica caserma dei pompieri, il progetto conferma e rivela che la città ha saputo coniugare memoria e innovazione. Seguire l’ispirazione di ‘Torino riflessa’ rappresenta un viaggio tra passato e presente, che ci invita a riflettere sulle scelte quotidiane dei torinesi e sulla loro capacità di convogliare le energie per rendere unica la loro città.

 

Mara Martellotta

Economia, finanza, etica. Intervista a De Marchi

In un suo recente libro lei pone l’accento sulla necessità di distinguere tra finanza etica e finanza speculativa. Fa anche un interessante excursus storico, a cominciare dai Greci e dai Romani, per finire ai filosofi e agli economisti …

 

L’etica è un valore che nasce praticamente con la civiltà, quando l’uomo prende coscienza del fatto che non è un essere isolato ed indipendente dal mondo in cui vive, in particolare dalla collettività in cui vive.

Il rapporto con gli altri esseri obbliga ognuno a porsi domande sul proprio comportamento, che deve essere il più possibile improntato a valori come tolleranza, rispetto del prossimo, valorizzazione delle qualità, cooperazione; valori che possiamo definire “sociali”.

A partire dai greci e dai romani, e, proseguendo il lungo cammino del pensiero umano, passando per il Rinascimento e l’Illuminismo fino ai giorni nostri, i grandi filosofi hanno espresso il loro pensiero sull’etica trovando straordinarie assonanze su principi comuni.

E’ proprio sulla base di questa constatazione che ho introdotto le mie riflessioni sull’etica applicata al mondo della finanza: perché l’etica non è un concetto fine a se stesso, ma un concetto che deve pervadere l’intera attività umana in tutte le sue sfaccettature. Si pensi alle implicazioni dell’etica nel mondo del lavoro, della medicina, della scienza, dell’ambiente.

Nella finanza ritengo urgente rispettare regole e valori che consentano a chi svolge l’importante ruolo di protagonista (imprenditore, dirigente d’azienda, commerciante, bancario, consulente finanziario) di lavorare non solo per se stesso e per la propria azienda puntando (giustamente) al profitto, ma tenendo anche conto del “contorno”: dipendenti, clienti, fornitori, collettività locale, ambiente che non possono essere sfruttati in nome del “Dio denaro”. Il motto che propongo ai lettori è: “Non bisogna massimizzare il profitto, ma ottimizzare il profitto!”

Che cosa pensa del crescente ruolo della finanza nell’economia reale?

La finanziarizzazione dell’economia è uno scandalo da eliminare. Oggi circolano titoli, contratti derivati, future, swap per un valore pari a 12 volte il PIL mondiale; una massa impressionante di carta che non produce nulla se non stratosferici profitti per chi la crea e la commercializza. La finanza non serve più a facilitare la produzione di reddito, quindi posti di lavoro, ma è diventata autoreferenziale.

Parlare oggi in questi termini apre un orizzonte nuovo in cui le finanze possano essere impiegate per sviluppare nuovi modelli economici. Ricordiamoci sempre che l’etica non è un freno a mano dell’economia, ma è anzi la garanzia che l’economia non impazzisca in un delirio di onnipotenza che genera un aumento dell’ingiustizia e delle differenze.

Possiamo affermare che anche per merito di specifiche iniziative di Banca d’Italia e ABI la conoscenza finanziaria dei risparmiatori italiani sia migliorata?

 

Sicuramente la Banca d’Italia e ABI hanno fatto fare un grosso salto di qualità all’educazione finanziaria ed alla conoscenza del mercato in tutti i suoi aspetti. Sui loro siti forniscono importantissimi elementi per fare scelte consapevoli conoscendo gli aspetti tecnici degli strumenti finanziari e dei mezzi di finanziamento. Però, a fronte di questa importante e meritoria attività, spesso si ha l’impressione di una certa inerzia o vischiosità negli interventi: non basta “ammonire”, “monitorare”, “avvisare”, “insegnare”, occorrerebbe anche intervenire drasticamente contro abusivismi finanziari, truffe, attività illecite messe in atto da soggetti che, magari operando con sede in Stati compiacenti con legislazioni meno rigide, offrono investimenti o finanziamenti apparentemente vantaggiosissimi ma che nascondono rischi enormi. Purtroppo le cronache abbondano di esempi su questi argomenti.

Che cosa ne pensa delle criptovalute?

 

Le criptovalute (ricordiamone l’etimologia: monete “nascoste”!) rappresentano un fenomeno che è esploso con una forza impressionante negli ultimi anni. Si tratta di sedicenti monete che in realtà sono semplicemente connessioni elettroniche nel mondo web con un’utilità prossima a zero. La “regina” delle criptovalute, il bitcoin ha fatto registrare impressionanti rialzi di prezzo, sui quali è stata costruita un’azione di marketing martellante, con migliaia di società che offrono i servizi d’intermediazione e gestione. E il successo ha generato circa 10.000 imitatori, con monete digitali che nascono come funghi ma che non hanno alcun valore. Il bitcoin, nato come moneta, è praticamente inutilizzabile per comprare beni o servizi, e le altre 10.000 pseudo monete non sono accettate da alcun punto vendita. Il fatto è che le quotazioni hanno dimostrato che si tratta semplicemente di un bene speculativo che, se genera (a volte) profitti, genera (spesso) perdite, come dimostrato dall’esperienza degli anni 2021-2022.

Questo tema l’ho ampiamente trattato nel mio recente libro “PINOCCHIOCOIN, verità e bugie sulle criptovalute”, edito da Amazon.

Mara Martellotta

 

demarketing2008@libero.it

Fondazione Crt, trasparenza e nuove regole

APPROVATE LE MODIFICHE AL SISTEMA DELLE TERNE, ALLA NOMINA DEI COOPTATI E ALLA DURATA DEI MANDATI
 
Le revisioni, deliberate all’unanimità dal Consiglio di Indirizzo, sono state integrate oggi nel nuovo Statuto, completando il percorso di revisione
La Fondazione CRT ha ufficializzato oggi alla presenza del Notaio Remo Maria Morone le modifiche proposte dalla Presidente Anna Maria Poggi lo scorso 11 dicembre e approvate all’unanimità dal Consiglio di Indirizzo. Le modifiche riguardano il sistema delle terne per parte delle designazioni per la composizione del Consiglio di indirizzo, la nomina dei cooptati e il riallineamento della durata dei mandati degli organi, e si inseriscono nell’ambito del processo di revisione statutaria avviato dalla Fondazione lo scorso agosto. Ora lo Statuto verrà inviato al MEF per il controllo previsto dalla legge.
Le revisioni riguardanti i poteri di nomina e consistenti nel passaggio dalla terna alla designazione, una volta validate dal Ministero, saranno da subito operative e comunque in occasione della prima designazione utile. I consiglieri cooptati saranno nominati dal Consiglio entrante anziché dal Consiglio uscente.
A partire dal 2029, anno di scadenza degli organi della Fondazione, il nuovo riallineamento dei mandati sarà operativo, con una durata uniforme di quattro anni, fatta eccezione per la carica di Presidente.
La revisione del sistema delle terne ha l’obiettivo di garantire maggiore trasparenza e rigore nel processo di designazione, rispondendo alle necessità emerse nel corso delle precedenti gestioni. In particolare, la modifica è stata supportata dall’istituzione lo scorso agosto di un Comitato Nomine che ha il compito di valutare preliminarmente i profili designati garantendo il pieno rispetto dei requisiti statutari dell’Ente e, nel contempo, l’autonomia della Fondazione cui compete in ultima istanza la nomina effettiva dell’ente designante.
Le modifiche concludono così il processo di riforma statutaria intrapreso dalla Fondazione CRT, che ha introdotto anche criteri di eleggibilità, compatibilità e requisiti di professionalità per i membri degli organi, nonché nuove modalità di gestione dei conflitti di interesse.
CS

Stellantis, a Torino il quartier generale. Secondo modello a Mirafiori

“Come era emerso negli incontri di queste settimane con il ministro Urso e nelle interlocuzioni che abbiamo avuto come Regione Piemonte con il nuovo responsabile del mercato europeo, l’ingegner Imparato, oggi è arrivato il cambio di passo che tanto attendevamo e a cui lavoriamo da anni. Si tratta di un buon punto di partenza che però deve essere attuato con rapidità, concretezza e azioni su cui vigileremo giorno per giorno. È positiva la conferma della centralità dell’Italia nelle produzioni di Stellantis e l’individuazione di una precisa identità produttiva per ciascuno degli stabilimenti italiani con la garanzia dei livelli occupazionali”. Lo dichiarano il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e il vicepresidente, Elena Chiorino, al termine del tavolo Stellantis svoltosi oggi al Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

“Positivo per Mirafiori e per il Piemonte il riconoscimento della centralità del nostro sito produttivo. Torino viene individuata come quartier generale e centro direzionale e finanziario – dove avrà la sua sede operativa anche l’ingegnere Imparato – e hub internazionale per i veicoli commerciali. Incoraggianti prospettive poi per l’indotto, per il quale Stellantis conferma l’impegno ad acquistare circa 6 miliardi di fornitura nel 2025, come accaduto nel 2024. Inoltre l’azienda ha comunicato l’istituzione di struttura di missione, con un referente specifico, che si interfacci con le aziende italiane” proseguono Cirio e Chiorino.

“Abbiamo ottenuto da Stellantis la conferma  del secondo modello a Mirafiori, che sarà anticipata all’autunno 2025. Per la prima volta si è inoltre discusso di volumi: si prevede una produzione tra le 90 mila e le 100 mila unità per questo nuovo modello, con due turni produttivi. Un dato che, insieme all’attuale produzione della 500 elettrica, proietta lo stabilimento verso le 120-130 mila unità annue, avvicinandosi all’obiettivo condiviso di 200 mila veicoli fissato con sindacati e associazioni datoriali. Per quanto riguarda la produzione di cambi, l’incremento stimato è del 50%, passando dagli attuali 600 mila a 900 mila pezzi all’anno. Inoltre, lo sviluppo dell’hub del riciclo prosegue con una crescita costante, come evidenziato dai dati presentati oggi” affermano presidente e vicepresidente.

“Alla luce di questa situazione, nel rappresentare l’apprezzamento della Regione per l’importante cambio di passo tanto auspicato, abbiamo voluto anche evidenziare in maniera molto netta un avvertimento: siamo pronti a monitorare, insieme al Governo che ringraziamo per la costante attenzione mostrata sul tema, il rispetto degli impegni presi soprattutto per quanto riguarda la tutela dei posti di lavoro e delle filiere produttive. Il piano presentato oggi deve tradursi in realtà. Questo anche, e soprattutto, alla luce della posizione che vorrà prendere l’Europa, dove per la prima volta assistiamo a un’altra svolta nella quale, pur mantenendo gli obiettivi, Bruxelles decide di investire sul sostegno al settore auto e alla tutela dell’ occupazione” affermano presidente e vicepresidente. 

“Per quanto riguarda in particolare Maserati – affermano Cirio e Chiorino – abbiamo chiesto quali siano le prospettive e l’ingegnere Imparato ha detto che presenterà a breve un piano specifico su Maserati il cui rilancio consentirebbe a Mirafiori di arrivare alle tanto auspicate 200 mila vetture all’anno”. 

“Naturalmente in questo orizzonte temporale di interventi è necessario garantire i livelli occupazionali per i quali  il governo ha garantito il proprio impegno con misure di sostegno ad hoc a cui  si aggiungono quelle che la Regione Piemonte, unica in Italia, ha messo in campo con un investimento di oltre 10 milioni di fondi europei per integrare il reddito dei lavoratori che, in questa fase di transizione, vivranno ancora l’incertezza della cassa integrazione” concludono Cirioe Chiorino.

Noleggio con conducente, la preoccupazione di Confartigianato

Le modifiche normative rischiano di compromettere l’operatività del trasporto pubblico non di linea. La preoccupazione di Confartigianato Torino

 

Confartigianato Torino Trasporti, alla luce delle modifiche delle normative legate alle attività di noleggio con conducente, sta seguendo con attenzione l’evolversi della situazione e manifesta preoccupazione per questa nuova disciplina che, nei fatti, metterebbe a rischio l’intero settore con gravissime ripercussioni lavorative ed economiche, compromettendo il futuro del trasporto pubblico non di linea, cruciale per la mobilità e il turismo in Piemonte e a Torino. In particolare, per il foglio di servizio elettronico, si chiede un intervento urgente a sostegno del settore, che essendo già sottoposto a innumerevoli oneri burocratici e fiscali potrebbe essere compromesso nella competitività. In Piemonte sono coinvolti 1746 taxi e 488 NCC. A Torino 1622 taxi e 233 NCC.

“La nostra associazione ha sempre lavorato con senso di responsabilità e di costante impegno, con l’obiettivo di costruire le migliori condizioni per la modernizzazione del servizio trasporti non di linea – afferma Dino De Santis, Presidente di Confartigianato Torino – in armonia con l’evoluzione tecnologica e l’avvento delle piattaforme digitali, ma salvaguardando l’autonomia gestionale delle imprese nel rispetto dei valori dell’artigianato”.

Nello specifico, sul RENT (Registo Informatico Pubblico Nazionale delle Imprese), titolare di licenza per il servizio Taxi, di quelle di autorizzazione per il servizio di NCC istituito a luglio scorso, Confartigianato ha chiesto interventi per una regolamentazione equa e sostenibile che possa essere utile per la programmazione dei contingenti e l’accesso alle ZTL. Sul foglio di servizio elettronico, l’associazione ha suggerito soluzioni operative e tecnologiche per una gestione più efficiente e meno burocratica. Sulle sanzioni e sul codice della strada ha sostenuto modifiche per combattere l’abusivismo e tutelare la legalità nel settore, a vantaggio della sua responsabilizzazione senza comprometterne la continuità lavorativa. Inoltre Confartigianato ha chiesto un intervento risolutivo per contrastare la deregolamentazione del mercato, a cui stiamo andando incontro a seguito della recente sentenza della Corte di Cassazione sulle agenzie di viaggio. Questa decisione consentirà a queste ultime di effettuare trasporti per i propri clienti bypassando i requisiti professionali e tecnici necessari, mettendo a rischio la sicurezza dei passeggeri e violando le norme di circolazione stradale.

“Confartigianato continuerà la sua azione nel segno della salvaguardia della professionalità degli operatori di settore e la sicurezza degli utenti. Il settore – conclude De Santis – non può più essere gravato di ulteriori oneri che appesantiscano le imprese senza offrire vantaggi in termini di un miglioramento dei servizi offerti”.

Di fronte a questa situazione in particolare, con l’introduzione del foglio di servizio elettronico, Confartigianato ha chiesto un incontro urgente al governo per affrontare e risolvere le criticità che rischiano di mettere in difficolta l’intero comparto.

 

Mara Martellotta

Economia Piemonte, situazione di stallo: automotive e moda in crisi

Dalla quarta indagine trimestrale congiunturale del 2024 i valori previsionali rilevati confermano il trend negativo dei precedenti trimestri. La previsione di produzione totale, già preceduta dal segno meno nella terza indagine trimestrale, rimane ancora negativa passando da 16,19% a 12,79%. L’andamento occupazionale passa da 6,08% a 3,69%, mentre il dato sull’ipotesi apprendisti si riduce passando da 21,45% a 18,62%.

 

Le previsioni circa l’andamento occupazionale vedono passare il dato, da –6,08% a            –3,96%.

In merito all’ipotesi di assunzione di apprendisti, il saldo negativo si riduce, passando dal –21,45% al –18,62%.

Rimane ancora negativo il dato relativo alle previsioni di produzione totale, che passa da –16,19% al –12,79%.

Il saldo relativo all’acquisizione di nuovi ordini mantiene un valore negativo passando dal –14,74% al –12,79%.

Le proiezioni di investimenti per ampliamenti salgono leggermente e passano da 7,32% a 7,91%; salgono anche quelle per sostituzioni che passano da 13,81% a 15,45%; infine, scende la percentuale di imprese che non hanno programmato investimenti dal 78,87% al 76,64%.

La percentuale di previsione di acquisizione di nuovi ordini per esportazioni passa da      –31,34% a –28,04%.

Scende la previsione di regolarità negli incassi, che varia dal 69,18% al 66,23%; aumenta la stima dei ritardi, passando dal 30,62% al 33,42%; le previsioni di anticipi negli incassi continuano a rimanere minimi passando dallo 0,21% al 0,35%.

Commenta Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte: “Questa analisi ci fotografa un Piemonte collocato in una posizione di stallo. Pesa la crisi dell’automotive che investe, con effetto domino, tutto l’indotto e la filiera componentistica che rischia la sua stessa sopravvivenza. Questo clima di incertezza si abbatte soprattutto su Torino che con il +87% conquista il tragico primato di città più cassintegrata d’Italia. Anche le tensioni geopolitiche influiscono negativamente sull’economie locali, rallentando una ripresa che ci aspettavamo più robusta. Il settore manifatturiero, in particolare, sta risentendo di queste difficoltà, con una produzione in calo e vendite del made in Italy che stentano a riprendersi. Settori chiave come l’automotive e la moda vivono una crisi profonda, aggravata dalla recessione dei nostri principali partner commerciali, come la Germania. Inoltre, l’intervento sulle detrazioni edilizie contenute nel disegno di legge di bilancio frena anche questo comparto e l’attività di ristrutturazione delle abitazioni. Ma, mentre questi settori hanno subito una importante frenata, ci sono aree in crescita come quelle dei servizi e del turismo che aiutano ad alleviare gli esiti negativi della crisi legata, in primis, al crollo dell’automotive”.

Continua Felici: “Nel dettaglio si evidenzia che scende di circa 3 punti percentuali la previsione di regolarità negli incassi, che varia dal 69,18% al 66,23%, aumenta di circa 3 punti percentuali la stima dei ritardi, passando dal 30,62% al 33,42% e le previsioni di anticipi negli incassi continuano a rimanere minimi passando dallo 0,21% al 0,35%. Mentre sono sostanzialmente stabili le proiezioni di investimenti per ampliamenti che salgono leggermente e passano da 7,32% a 7,91%, migliorano di circa 2 punti percentuali anche quelle per sostituzioni che passano da 13,81% a 15,45% e scende la percentuale di imprese che non hanno programmato investimenti dal 78,87% al 76,64%. Nonostante la Banca Centrale Europea abbia ridotto i tassi di un quarto di punti, (il quarto dallo scorso giugno), che porta al 3% il costo del denaro, gli effetti sulle imprese non è percettibile. Inoltre, questa estrema cautela della BCE, capace solo di mettere in campo una politica monetaria priva di visione, non si addice ad un contesto geopolitico ed economico di profondo cambiamento rispetto allo scorso semestre.

Occorre restituire fiducia alle Pmi perché il costo del denaro continua a rappresentare un vincolo per la ripresa. Ricordiamo che la stretta monetaria ha rallentato le scelte di investimento delle imprese come le evoluzioni di processo, l’acquisto di nuovi macchinari, la rivoluzione degli spazi di lavoro ecc. Tutto questo costa e le Pmi non possono permetterselo e quindi riducono drasticamente la loro capacità di stare sul mercato e di esprimere tutto il loro potenziale, minandone la competitività.”

Conclude Felici: “L’indagine congiunturale conferma il trend negativo delle indagini precedenti. La previsione di produzione totale, già preceduta dal segno meno nella terza indagine trimestrale, passa dal 16,19% al 12,79%. L’andamento occupazionale ancora rimane negativo da –6,08% a –3,69%, mentre il dato sull’ipotesi apprendisti varia passando da 2–1,45% a 1–8,62%. Questi dati ci restituiscono un’economia regionale che resiste, nonostante l’indebolimento dell’economia nazionale e le difficoltà che registrano alcuni settori. Certo il quadro generale è fosco e instabile ed è difficile fare previsioni a lungo termine ma il nostro punto di forza è il tessuto differenziato”.

L’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Piemonte ha redatto la quarta indagine trimestrale congiunturale del 2024 utilizzando un questionario telematico rivolto ad un campione significativo di 2.250 imprese selezionate nei comparti di produzione e di servizi che rappresentano maggiormente l’artigianato della nostra regione.

CS

Montagna, ministro Calderoli: con nuova legge basta cittadini di serie B

Cuneo, 14 dic. – “Si sono concluse le celebrazioni della Giornata internazionale della Montagna in quel delle due Frabose, un appuntamento fondamentale per approfondire gli aspetti dei temi montani, lo stato dell’arte attuale e le prospettive per il futuro. Continuerò sempre a ritenere inaccettabile che i cittadini delle Terre Alte vengano trattati dallo Stato come di serie B, ecco perchè grazie alla nostra nuova legge per la montagna intendiamo riconoscere e promuovere la vera montagna con misure concrete. Sostegno a famiglie e imprese, garanzia di servizi pubblici essenziali, tutela dell’ambiente e del patrimonio e contributi a supporto della vera montagna. Questo è il nostro obiettivo. Un grazie ai Sindaci, ai tanti relatori di alto livello, al presidente Cirio e alle tante istituzioni presenti. Ringrazio Unimont per il lavoro titanico con il nostro Libro bianco sulla montagna, uno strumento necessario per conoscere e quindi anche per deliberare. Appuntamento al prossimo anno!”
Così attraverso i propri canali social il Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, salutando le Frabose e l’edizione 2024 della ricorrenza.

Semiconduttori, alleanza Piemonte – Lombardia

Lombardia e Piemonte rinsaldano l’alleanza strategica avviata un anno e mezzo fa con la costituzione della “Cabina economica del Nord Ovest” intensificando la collaborazione, in particolare, su temi centrali come automotive e semiconduttori. L’obiettivo è fare rete per tutelare i rispettivi sistemi produttivi ed economici, agevolando sinergie tra aziende, centri di ricerca e filiere produttive.

Dal punto di vista politico-istituzionale, le due Regioni uniranno sempre più le forze rispetto a istanze comuni da portare ai tavoli nazionali ed europei. Sotto questo profilo sono rilevanti le presidenze assunte dalla Lombardia in ARA (Automotive Regions Alliance) e dal Piemonte in ESRA (European Semiconductor Regions Alliance). Inoltre, a breve riprenderà la collaborazione con la Liguria, dando nuovo slancio al “Triangolo industriale del Nord Ovest”.

L’assessore allo Sviluppo delle attività produttive del Piemonte Andrea Tronzano evidenzia che “ci misuriamo su sfide che non possiamo affrontare in solitudine: l’auto da rigenerare e rinvigorire o in alcuni casi da riconvertire, i semiconduttori da rafforzare, l’energia da garantire a costi adeguati, l’aerospazio come pilastro di crescita sicuro nei prossimi 5 anni, la manifattura sempre centrale nello sviluppo. Per questo abbandoniamo i nostri campanili e andiamo verso questa cooperazione interregionale con Lombardia e Liguria. Sono certo sia la strada giusta e che sia la strada che tutto il sistema industriale e artigianale vuole che la politica percorra. Ci sono tante luci nell’economia attuale e non tutto sta andando male come sembra emergere da letture parziali. Vogliamo fortificare quelle e sostenere I settori in crisi in collaborazione con il Governo. In questo senso ci siamo sentiti telefonicamente con il ministro Urso, che ci ha illustrato le finalità del tavolo con Stellantis del prossimo 17 dicembre sulle misure per le aziende della componentistica. Il Piemonte, la Lombardia e il Governo si aspettano impegni chiari e sostenibili anche da Stellantis”.

“Lavoriamo insieme – afferma l’assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia Guido Guidesi – per concretizzare politiche e strategie di filiere di respiro interregionali, nella consapevolezza che molte tematiche economiche non possono essere circoscritte ai confini regionali. Fare sistema tra Regioni affini da un punto di vista economico significa creare nuove opportunità per le nostre imprese, per i nostri ecosistemi e i nostri lavoratori e rafforzare le istanze condivise rispetto all’interlocuzione con le istituzioni sovraregionali”.

Nei prossimi mesi Lombardia e Piemonte proporranno due eventi di rilevanza europea: prima a Novara sual tema dei semiconduttori, poi in Lombardia per un appuntamento sull’automotive. Sarà un modo per rimettere al centro dell’agenda nazionale ed europea le esigenze di comparti che necessitano di tutela e rilancio.