ECONOMIA- Pagina 197

Il Piemonte è sostenibile? Ricerca e tecnologia al top, male la povertà e le carceri

Il Piemonte è ancora lontano dal raggiungimento dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’Onu, seppur abbia compiuto passi in avanti. 

La situazione non è rosea per quanto riguarda povertà, acqua e servizi igienico sanitari, biodiversità e giustizia. Dal 2020 vanno però meglio  salute, istruzione, energie rinnovabili, innovazione e infrastrutture,

Bisogna riflettere su quanto  emerge dal terzo Rapporto “I territori e lo sviluppo sostenibile” dell’ASviS, l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile. È una regione a due facce: tra le regioni con più alta intensità di ricerca (2,3% del Pil nel 2020) e specializzazione nei settori ad alta tecnologia. Bene anche l’energia da fonti rinnovabili (+4,7%) e l’efficienza energetica (+6,5%). Inoltre nel  2021 la speranza di vita alla nascita migliora, dopo il calo del 2020, ma è ancora inferiore al 2019 (-0,5 anni). Ma non mancano le ombre, come il sovraffollamento degli istituti di pena. Tra il 2019 e il 2021 aumenta la durata media dei procedimenti civili (da 195 giorni a 213), comunque migliore del dato Italia (416 giorni). Crescono le truffe e frodi informatiche (nel 2020 5,3 per 1.000 abitanti, triplicate dal 2010). Aumenta la povertà relativa familiare (+2,2%) e, tra il 2019 e il 2021, sono più che raddoppiate le persone che vivono in abitazioni con problemi strutturali.

Il primo incontro post Covid di Amici ed Alumni dell’Università

Nei giorni scorsi  si è tenuto presso la School of Business & Economics dell’ Università di Torino il primo incontro post Covid promosso dall’Associazione Amici ed Alumni dell’Università di Torino, che ha ribadito il ruolo di collegamento tra alumni unito, mondo universitario torinese, istituzioni ed imprese.

Il ruolo è stato peraltro ben rappresentato dal panel dei relatori del convegno intitolato “L’intelligenza  artificiale, il mercato e le imprese: nuove occasioni per produrre valore oggi”.

Dopo i saluti del Presidente Domenico Arcidiacono è stata la volta di Antonio De Carolis, Vice Presidente di Amici UNITO che nel suo intervento ha indicato gli obiettivi 2023 dell’associazione, promuovendo altresì l’adesione di alumni ed amici a questo nuovo corso che ha come principale obiettivo quello di rafforzare le relazioni tra tutti gli iscritti e rendere sempre più percepibile ed evidente i valori di Torino come città universitaria, della cultura e dell’innovazione.

Gli interventi si sono succeduti non solo sulle potenzialità dell’applicazione delle nuove tecniche di intelligenza artificiale ma anche su esempi concreti di servizi oggi attivi ed in via di veloce sviluppo nei mercati della comunicazione e del marketing ( Andrea Bosso AD di Domino); nel miglioramento nella gestione delle interfacce virtuali ( Davide Borra AD di No Real Interactive); nel miglioramento della comunicazione tra la domanda di prodotti e servizi ed un’offerta sempre più personalizzata, grazie a sistemi evoluti di customer experience (Andrea Peron – Regional Sales Manager Adobe).

Il giro degli interventi, coordinati da Bruno Ruffilli, Innovation Editor de La Stampa, è quindi terminato con l’intervento della d.ssa Paola Pisano ex Ministro e Professore di Gestione dell’Innovazione dell’ Università di Torino che ha sottolineato l’importanza del contributo universitario nel processo di ricerca ed innovazione, esponendo esempi pratici di applicazioni a supporto dell’attività istituzionale e governativa.

Il percorso di introduzione dei servizi basati su intelligenza artificiale è già iniziato e spesso non ancora percepito. La gran quantità di dati disponibili, la contemporanea crescita di basi di conoscenza sempre più vaste non solo circoscritte a specifici ambiti applicativi, l’evoluzione nei programmi e sistemi di interfaccia uomo – macchina porterà cambiamenti nel modo di lavorare, di informarci e di prendere decisioni. Nuovi lavori emergeranno altri forse scompariranno; certamente nuove competenze saranno richieste in primis in campo informatico ma anche in campo umanistico in grado di riflettere e dibattere sulle tematiche di carattere etico dell’impatto che lo sviluppi delle nuove tecnologie potrà avere nella vita e nei rapporti tra le persone. Ci saranno nuove opportunità ed Amici UNITO vuole essere pronta ad accoglierli ed a metterli in evidenza ai propri soci.

Nel nuovo sito internet all’indirizzo: www.amiciunito.itsaranno presto disponibili contenuti e video degli interventi; informazioni sulle attività degli Amici ed Alumni dell’Università di Torino e su come aderire all’Associazione per partecipare a tutte le prossime attività.

La Regione insieme alle Pmi: solide basi per affacciarsi sui mercati internazionali

La giunta regionale ha approvato una misura che intende consolidare la presenza a livello competitivo delle piccole e medie imprese piemontesi, favorendone la penetrazione nei mercati esteri.

È stata presentata alle pmi e prevede l’avvio di una procedura ad evidenza pubblica, finalizzata alla partecipazione di progetti integrati di filiera, attivati per i comparti dell’Automotive, Transportation,  Aerospazio, Cleantech, Green Building, Tessile, Abbigliamento alta gamma, design, agroalimentare, meccatronica e Salute Benessere.

Il bando  a cui le Pmi potranno presentare domanda, sino alle ore 12 del 15 dicembre prossimo, permette alle imprese di accedere alle attività  promosse e realizzate dalla Regione Piemonte, attraverso il soggetto CeiPiemonte s.c.p.a.

Oggi è  una giornata importante perché  presentiamo alle imprese un nuovo bando per la partecipazione ai Pif, Progetti Integrati di filiera. Sono progetti ponte che traghetteranno verso i nuovi fondi europei del periodo 2021-27, che vedranno destinati all’internazionalizzazione 45 milioni di euro – ha affermato l’assessore all’Internazionalizzazione  della Regione Piemonte, Fabrizio Ricca. Oltre 3 milioni di fondi FSC saranno destinati al finanziamento di questo bando per i PIF, tanto da assicurare alle circa 800 PMI piemontesi già partecipanti alla precedente edizione la partecipazione ai principali eventi del primo semestre 2023, oltre che consentire a sempre nuove imprese di aggiungersi.

“I progetti Integrati di Filiera sono pensati e ideati  a misura delle pmi piemontesi che vogliono affacciarsi nel mondo del lavoro –ha dichiarato Dario Peirone, presidente di CEI Piemonte.  Sono strumenti concreti che, grazie al supporto della Regione Piemonte, offrono alle imprese del territorio un insieme strutturato di attività  per supportare la crescita sui mercati esteri del Made in Piemonte.

Nell’ultima annualità che si è appena conclusa sono state oltre 150le iniziative organizzate da Ceipiemonte, tra cui fiere internazionali, business convention e workshop con buyer in Piemonte, incontri b2b con la committenza internazionale,  assistenza continuativa e percorsi individuali. Si riparte con una nuova edizione, con slancio rinnovato e energia, in sinergia con le imprese e forti delle eccellenze produttive del territorio, con l’obiettivo di supportarle efficacemente sui mercati internazionali.

Fondi per l’agricoltura dalla Regione

Fino al 2024 le risorse per l’agricoltura si attestano intorno ai 145 milioni di euro l’anno. È quanto ha annunciato l’assessore regionale Marco Protopapa in Terza commissione (presieduta da Sara Zambaia) che si è riunita per l’espressione del parere consultivo sul Documento di economia e finanza 2023-2025 (Defr).

Tra gli obiettivi da raggiungere figurano in primo luogo il reddito agricolo (come peraltro previsto anche dall’Ue); il miglioramento economico e ambientale; la trasformazione e commercializzazione dei prodotti; lo sviluppo, ammodernamento e adeguamento in agricoltura e silvicoltura; il sostegno all’agroambiente e all’agricoltura biologica; il cibo di qualità come strumento per tutelare la salute; il contrasto allo spreco alimentare.

L’assessore, alla luce dei cambiamenti climatici, ha poi ribadito la necessità di gestire sempre più in modo sostenibile anche l’agricoltura, uno dei comparti più importanti per l’intera economia piemontese.

Per delucidazioni sono intervenuti Valter Marin e Paolo Demarchi (Lega), Sean Sacco (M5s) e Mauro Fava (Fi).

Formazione professionale e lavoro

Per quanto riguarda Documento di economia e finanza 2023-2025 (Defr) relativamente alla formazione professionale e al lavoro l’assessore Elena Chiorino ha conferma che non sono state apportate variazioni rispetto a quanto approvato a giugno.

Istruzione e diritto allo studio

L’assessore Chiorino ha riferito, in Sesta, che in materia di istruzione si mantengono gli investimenti dello scorso anno; sul diritto allo studio universitario, alle risorse previste a bilancio, vanno aggiunte quelle del Fondo sociale europeo: circa 10 milioni per ciascuna annualità.

Ricerca e innovazione
Tra i risultati attesi, sempre in Sesta, l’assessore Matteo Marnati ha indicato l’avanzamento nei percorsi di transizione digitale e transizione ecologica del sistema produttivo regionale. Si promuoverà anche la collaborazione tra imprese, in particolare in termini di progetti di filiera e forme di rete organizzativa. Le risorse stanziate sono pari a 1,24 milioni per il 2023, e circa 1,17 per i successivi due anni; saranno integrate con quelle destinate alla ricerca nell’ambito del Por 2021-2027.
Oltre 44 milioni, in prevalenza di fondi regionali, sono invece destinati allo sviluppo dei sistemi informativi della Pa, con l’obiettivo di una sempre maggiore semplificazione delle procedure e servizi completamente digitalizzati.

Stellantis prima in Italia per veicoli a basse emissioni

Stellantis si conferma in Italia al primo posto nei primi 11 mesi dell’anno nelle vendite dei veicoli Lev, a basse emissioni con la spina. L’azienda che nasce dall’evoluzione di Fiat e Fca consolida così  la sua supremazia nei più rilevanti segmenti di mercato. Stellantis conquista  nel mercato delle auto una quota del 32,6%, in crescita a confronto con lo stesso periodo dello scorso anno di 1,8 punti nel contesto del mercato italiano che sul fronte dei Lev è pari all’8,8%.

Start up in Piemonte: crescono ma sono fragili

Di Paolo Girola


Lo startup system piemontese cresce, ma con un “tallone di Achille”: Negli ultimi 4 anni l’indice di “sopravvivenza garantita” delle startup piemontesi passa da 4,3 anni (pari alla media di sistema) ad appena 1,9 anni, che indica l’esistenza di imprese che si trovano in area di pericolo.

Hanno cioè meno di due anni per dimostrare di produrre beni e servizi appetibili per il mercato dei clienti o per gli investitori, oppure devono realizzare nuovi round di finanziamento a breve termine.

Il problema è che  le start up hanno una dotazione di capitale troppo bassa che dà un tempo ristretto agli imprenditori e ai loro collaboratori per dimostrare la validità della loro idea. È quanto emerge dalla quinta edizione dell’Osservatorio sulle startup innovative del Piemonte, del Comitato Torino Finanza della Camera di commercio di Torino, che dopo la pandemia serve anche per valutare la resilienza del settore.

Le startup innovative del Piemonte sono (al 30/6/2022) 790. Rappresentano il 5,4% del totale nazionale, una quota che non riflette a pieno l’importanza economica della regione, che esprime l’8% del Pil nazionale. Il sottodimensionamento è il frutto della dinamica di concentrazione delle startup su Milano (al primo posto in Italia) e Roma (al secondo posto), una città che ne accoglie molte per ragioni amministrative e anche perché l’accesso ai capitali pubblici è fondamentalmente ritenuto più semplice.

Il 42% delle startup create sei anni fa in Piemonte non esiste più. È un dato normale (media nazionale 41%), perché queste aziende corrono il rischio d’impresa più il rischio di lancio sul mercato di prodotti e servizi che spesso non hanno mai incontrato una domanda effettiva.

Sotto il profilo dei dati economici e finanziari, il cluster delle startup piemontesi è stato confrontato con quelle del Nord Italia, ad esclusione del capoluogo milanese, eterogeneo. Innanzi tutto emerge che in Piemonte il volume della produzione del sistema delle startup innovative passa in 4 anni da 6 a 46 milioni di euro, la crescita annuale è del 66%, il che significa che il sistema raddoppia ogni 22 mesi. Ma la strada per l’indipendenza finanziaria è in salita, come dimostra l’indice di sopravvivenza in calo.

Le startup, in ogni caso, non si dovrebbero contare, ma pesare. Per questo la quinta edizione dell’Osservatorio ha provato a mettere sulla bilancia 10 “casi esemplari”, scelti in tutte le province e in diversi campi dell’innovazione: Novotir di Novara, che studia molecole antivirali innovative; le torinesi Atelier Riforma, che ha l’obiettivo di ridurre il negativo impatto ambientale della moda, attraverso l’economia circolare; Oceanhis, che ha messo a punto un sistema integrato per

l’analisi di dati oceanici e marini; Tompoma, creata da un disabile che ha brevettato una stampella innovativa nel design, ergonomica, leggera e comoda; Ecoplasteam, che produce un polimero derivante dal riciclo dei rifiuti poliaccoppiati (come cartoni per bevande tipo tetrapak), trasformandoli in un nuovo materiale plastico ecologico con una ampia varietà di usi; Homes4all, che riduce l’emergenza abitativa favorendo la rigenerazione urbana grazie alla sua rete di investitori a impatto sociale. E ancora Robota di Borgosesia (Vercelli), che ha messo a punto un sistema di sterilizzazione automatizzato per gli studi dentistici; Ri.ciclo di Asti, che ha brevettato una “greenway” modulare, realizzata con pneumatici fuori uso per l’installazione rapida sopra linee ferroviarie dismesse e non solo; le cuneesi Vortex, che ha sviluppato una linea di cura della pelle utilizzando gli scarti delle mele, ed Elemento (azienda informatica che ha sviluppato un sistema operativo in grado di rivendere la potenza di calcolo in eccesso, mettendola a disposizione in rete in modo sicuro).

Vladimiro Rambaldi, Presidente del Comitato Torino Finanza della Camera di commercio di Torino: “Dal rapporto emerge un sistema regionale che cresce, ma con una dotazione di capitale, combinata con i cash flow operativi, che danno un tempo ristretto agli imprenditori e ai loro collaboratori per dimostrare la correttezza del concetto alla base della proposta di innovazione. In generale le strategie di incentivazione e di finanziamento (agevolato) dovrebbero essere selettive, per fornire non già una dotazione parzialmente sufficiente a molti, ma una dotazione decisamente sufficiente alle startup più meritevoli, in quanto il rischio di liquidazione precoce per mancanza di tempo riguarda tutte queste imprese

Logistica, grandi investimenti sul Piemonte. La Regione pianifica le azioni per Tav e Terzo Valico

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Lo ha detto il vicepresidente della Giunta regionale Fabio Carosso che ha illustrato gli argomenti principali della programmazione in materia urbanistica in seconda Commissione, presieduta da Valter Marin.
La commissione Urbanistica ha dato parere favorevole a maggioranza al Documento di economia e finanza regionale 2023 – 2025 per la propria materia.
“Ci impegneremo per promuovere lo sviluppo sostenibile del settore socio economico – ha specificato l’assessore – I Comuni dovranno modernizzare i loro Piani regolatori alla luce del piano paesaggistico e delle altre norme regionali”. L’assessore Carosso ha anche precisato che sta lavorando al testo di una nuova legge urbanistica. 

Nella foto: lavorazioni per la Tav

Le Start Up Innovative dopo la pandemia

Il Comitato Torino Finanza presenta il V Rapporto dell’Osservatorio sulle Start Up Innovative

7 dicembre 2022, ore 10:00 – 12:30 

Centro per le Biotecnologie Molecolari 

Sala Keplero 

Via Nizza 52 Torino 

 

La quinta edizione dell’Osservatorio sulle start up innovative del Piemonte fa il punto delle start up nate negli ultimi dieci anni e calcola il loro contributo al Valore Aggiunto (Pil) regionale. Saranno approfonditi alcuni casi emblematici, grazie alla voce dei protagonisti, per comprendere i punti più delicati dei meccanismi di nascita e sviluppo di queste imprese, per trarre insegnamento dagli errori da non commettere e dalle buone pratiche da disseminare e per rendere il Piemonte sempre più una terra per startup e startupper ad alto potenziale.

La manipolazione della società dei consumi

Ci basterebbe una sola giacca per ripararci dal freddo, ma ogni inverno ne compriamo una nuova perchè il colore deve essere alla moda.

Potremmo fare a meno del caffè dopo pranzo, ma senza quello il pasto non ci sembrerebbe completo. Eppure se parlassi a un lettore qualunque, probabilmente mi risponderebbe che non potrebbe mai fare a meno di tutto ciò che possiede, di tutto ciò che fa. Mi risponderebbe che ogni cosa è frutto di un suo bisogno, e che la sua vita non sarebbe la stessa senza. Tuttavia le cose non stanno esattamente così. Vedete, è come se al giorno d’oggi il mercato funzionasse al contrario: non siamo noi
che abbiamo bisogno dei prodotti, ma sono i prodotti che hanno bisogno di noi. O meglio, che hanno bisogno della nostra attenzione, del nostro interesse, della nostra
fame di consumo. Persino i bisogni omeostatici – quelli di prima necessità – sono ormai influenzati da questo meccanismo perverso. Pensiamo ai supermercati.
Come direbbe il sociologo Marc Augè, i supermercati sono un perfetto esempio di non – luogo: uno spazio che manca di identità, nel quale nulla ha un valore relazionale e
tutto è finalizzato al profitto. Infatti, nulla all’interno di un supermercato è casuale. Il carrello ha la ruota storta? Il cliente passerà più tempo tra le corsie perchè fa fatica a spingerlo. Le casse di acqua al fondo? Il cliente avrà tutto il tempo di riempire il carrello prima di aggiungere il prodotto più voluminoso. La musica è ritmata? Il cliente andrà a passo veloce, comprando qualsiasi tipo di articolo senza rifletterci prima. In poche parole, l’acquirente pensa di essere responsabile delle scelte che fa quando
in realtà sono i prodotti che lo chiamano. E non solo lo chiamano, creano anche in lui dei bisogni del tutto illusori. Ecco spiegato perchè accumuliamo nelle nostre case così tanti oggetti, spesso inutili, o che spesso creano in noi dipendenze inspiegabili. C’è di più: in un mondo in cui tutto è pianificato così accuratamente, in cui siamo
sommersi da stimoli sensoriali di ogni tipo ovunque noi siamo, qualsiasi cosa può far nascere in noi un profondo senso di disagio.
Il rischio è quello di non accontentarsi mai, non importa quante giacche possediamo o quanti caffè beviamo in un giorno. Perchè ci sarà sempre qualcos’altro pronto a farci sentire manchevoli, inadeguati, incompleti. Occorre dunque prendere coscienza di quanto il mondo ci voglia manipolare, prima di
liberarci dalla frustrazione che ci provoca. Forse basterebbe essere un po’ meno assertivi e non dare tutto per scontato. Creiamo le nostre regole, diventiamo padroni di noi stessi per davvero… varrebbe più di mille caffè messi insieme.
Valentina Veronese

Un passo avanti verso l’integrazione e il rilancio economico del Triangolo Industriale

L’abbattimento del Diaframma al Terzo Valico e la firma sulla Gronda autostradale 

 
GIACHINO: L’abbattimento del Diaframma al Terzo Valico e la firma del Ministro SALVINI sulla Gronda Autostradale di Genova sono un grande passo avanti verso la integrazione e il rilancio economico e sociale delle tre Regioni del Vecchio Triangolo Industriale.  Ora occorre  integrare nella Cabina di Regia delle tre Regioni anche i Sindaci di Genova, Torino e Milano.
 
Ricordo che senza l’aumento delle esportazioni negli ultimi dieci anni il PIL italiano, al penultimo posto in Europa, sarebbe stato negativo con grandi problemi sul fronte del lavoro.
 
L’import e l’export  fuori Europa utilizzano il trasporto via mare e il porto di Genova, la infrastruttura cui dava molta importanza Cavour che , dal suo ufficio di piazza Castello, vedeva molto più  in la’ di oggi, al punto da dire al Re Vittorio Emanuele II che bisognava governare anche per quelli che non capivano.
 
Il porto di Genova , con la nuova Diga finanziata dal PNRR , il Terzo Valico,la TAV e  la Gronda oltre alla implementazione del Ferrobonus, l’incentivo che varai  e finanziai nel 2009 quando fui al Governo, potranno aumentare la competitività dell’area , la crescita economica e attraverso lo sviluppo della logistica anche l’aumento della occupazione. La Gronda autostradale alleggerirà la congestione per il traffico su strada per le merci in uscita o in arrivo dal primo porto italiano.
 
Torino e il Piemonte, che da anni crescono meno della media nazionale, debbono capire che una logistica regionale efficiente attrae investitori e aziende così come occorre confrontarsi con le aziende che vanno bene , in particolare con quelle che esportano tre quarti della propria produzione, affinché continuino la espansione in loco e non delocalizzino parte delle produzioni .
 
Mino GIACHINO 
SITAV SILAVORO