ECONOMIA- Pagina 197

Il pessimismo degli artigiani in vista del 2023. Chiuderanno altre imprese

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DATI ARTIGIANATO

COMPENDIO DICEMBRE 2022

 

Le rilevazioni delle indagini congiunturali trimestrali del 2022, realizzate dall’Ufficio studi di Confartigianato Imprese Piemonte, dipingono il cupo clima pessimistico percepito dalle imprese artigiane piemontesi analizzando la variazione demografica delle imprese artigiane piemontesi, per il primo semestre 2023 si prospetta una diminuzione nel numero di imprese pari a 304 unità

 

Dalle analisi dell’Osservatorio del Mercato del Lavoro della Regione Piemonte, aggiornate a dicembre 2022, si è osservata una notevole crescita nel numero di apprendisti, che ha raggiunto le 31.606 unità, a fronte delle 28.118 del 2021

 

Giorgio Felici (Presidente Confartigianato Imprese Piemonte):

“Senz’altro è da apprezzare lo sforzo della nuova compagine governativa messo in campo con la Legge di bilancio, ma a questi primi passi deve seguire una riforma del sistema tributario all’insegna della semplificazione degli adempimenti e della riduzione della pressione fiscale sugli imprenditori, una necessaria riduzione del costo del lavoro a carico delle imprese ed un deciso potenziamento degli strumenti a sostegno degli investimenti e della liquidità per le micro e piccole imprese”.

 

 

L’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Piemonte ha redatto il compendio dei dati statistici del secondo semestre 2022 in relazione agli indicatori maggiormente significativi per l’andamento del comparto dell’artigianato piemontese.

Le rilevazioni delle indagini congiunturali trimestrali del 2022, realizzate dall’Ufficio studi di Confartigianato Imprese Piemonte, dipingono il cupo clima pessimistico percepito dalle imprese artigiane piemontesi. Nonostante i timidi miglioramenti registrati nel terzo trimestre dell’anno, infatti, tutti gli indicatori monitorati hanno registrato un netto peggioramento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il forte clima di incertezza a livello geopolitico, la crescente crisi legata prezzi dell’energia, nonché alcune controverse misure che hanno toccato un enorme numero di imprese artigiane – basti pensare agli affastellati interventi legati ai bonus edilizi, che hanno colpito il settore trainante della ripresa nazionale e regionale – hanno contribuito ad alimentare la sfiducia verso un prossimo futuro altrettanto incerto.

“A partire dagli sconvolgimenti pandemici – commenta Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte – le imprese artigiane piemontesi stanno combattendo quotidianamente contro una serie di crisi concatenate che hanno portato ad una vera e propria economia di guerra: l’inflazione galoppante, che dai beni energetici si è progressivamente allargata a tutti i beni di consumo e colpisce più duramente le aziende di minori dimensioni con una disponibilità di risorse più limitata, un’instabilità a livello internazionale che non accenna a placarsi, ma anzi sembra peggiorare con i recenti avvenimenti, vanno a restringere ogni giorno di più i margini di manovra delle nostre imprese e famiglie, minando la loro fiducia nello stesso sistema economico di cui troppo spesso si sentono ostaggio”.

“In relazione al credito – continua Felici – l’incremento dei prezzi delle materie prime, la crisi energetica e gli effetti della guerra in Ucraina hanno alzano esponenzialmente le tensioni sulla finanza d’impresa. L’Osservatorio di Confartigianato Imprese, infatti, ha stimato che in Italia nel 2022 circa 87mila micro e piccole imprese sono a rischio, presentando forti difficoltà che potrebbero pregiudicarne la capacità di far fronte agli impegni, anche di breve termine”.

Le rilevazioni dell’Osservatorio dell’Artigianato della Regione Piemonte, al 30 giugno 2022, evidenziano che le imprese artigiane piemontesi ammontano a 117.733; l’Ufficio studi di Confartigianato Imprese Piemonte, analizzando la variazione demografica delle imprese artigiane piemontesi, per il primo semestre 2023 ha prospettato una diminuzione nel numero di imprese pari a 304 unità, determinando un saldo negativo che rallenterà leggera crescita osservata nell’ultimo semestre del 2022.

Dalle analisi dell’Osservatorio del Mercato del Lavoro della Regione Piemonte, aggiornate a dicembre 2022, si è osservata una notevole crescita nel numero di apprendisti, che ha raggiunto le 31.606 unità, a fronte delle 28.118 del 2021. Considerando il notevole calo che si era osservato nella prima metà dell’anno, l’aumento consistente nel numero di apprendisti è da considerarsi senz’altro come un dato positivo, ma è necessario altresì sottolineare che l’occupazione in Piemonte risulta essere ancora inferiore dell’1,6% rispetto ai livelli pre-pandemici, con una particolare flessione per i lavoratori indipendenti.

A dicembre 2022, infatti, l’occupazione nel comparto artigiano piemontese si posiziona a 235.255 unità lavorative, di cui 127.334 autonomi e 107.921 dipendenti; nel 2007 gli addetti, tra titolari e dipendenti, erano 313.533, con una perdita complessiva, nel periodo preso in esame, di 78.278 posti di lavoro.

“Senz’altro è da apprezzare lo sforzo della nuova compagine governativa messo in campo con la Legge di bilancio -continua Felici – in cui gli sforzi sono stati concentrati sulla priorità di ridurre l’impatto dei rincari energetici su imprese e famiglie, mantenendo saldo lo sguardo sui conti della finanza pubblica. Tra le misure più apprezzate, in particolare, l’eliminazione definitiva degli oneri generali di sistema dalle bollette delle imprese con potenza pari o superiore ai 16 Kw e, sul fronte dei sopracitati bonus-edilizia, lo sblocco dei crediti fiscali incagliati delle imprese che hanno concesso lo sconto in fattura e ad oggi sono a rischio-sopravvivenza”.

“Tuttavia – conclude Felici – come più volte sollecitato nel corso dell’anno, a questi primi passi deve seguire una riforma del sistema tributario all’insegna della semplificazione degli adempimenti e della riduzione della pressione fiscale sugli imprenditori, una necessaria riduzione del costo del lavoro a carico delle imprese, anche tramite la detassazione e decontribuzione degli aumenti salariali e delle voci retributive derivanti dalla contrattazione territoriale di secondo livello, ed un deciso potenziamento, anche con maggiori risorse, degli strumenti a sostegno degli investimenti e della liquidità per le micro e piccole imprese, tra cui il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali, il Fondo di garanzia per le Pmi, il credito d’imposta beni strumentali nuovi, il Fondo per il sostegno alle filiere produttive made in Italy. Il nostro sistema, così come tutte le imprese che ne fanno parte, hanno la voglia e le idee per contribuire alla ricostruzione di un futuro per il nostro comparto, ma è necessario dare delle risposte concrete e tempestive alle imprese e alle famiglie”.

Giachino: “Più managerialità (e umanità) nella politica per il rilancio di Torino”

Non prendiamo lucciole per lanterne. La notizia buona è che l’industria torinese, anche se si è ridotta, è ancora competitiva sui mercati internazionali e da’ un bel contributo all’aumento delle esportazioni. Ma, e qui la notizia è negativa,  nel 2022 il Piemonte, frenato proprio da Torino, cresce meno della media nazionale. Nel 2021 siamo cresciuti bene perché nel 2020 avevamo perso più delle altre regioni.

Caro Direttore,
Qualcuno, guardando l’andamento economico del 2021 della nostra Regione , sta prendendo lucciole per lanterne. Nel 2021 il Piemonte è cresciuto di più solo perché nel 2020 , l’anno del Covid , aveva perso più delle altre regioni, tanto è vero che le previsioni di Prometeia ci dicono che nel 2022 il Piemonte dovrebbe crescere meno della media nazionale, mentre tutte le altre regioni del Nord cresceranno più della media nazionale. Il dato positivo è quello messo in luce dal Presidente degli industriali torinesi, Giorgio Marsiaj, e cioè l’aumento superiore alla media nazionale delle esportazioni cui ha dato un grande contributo l’industria torinese e ciò malgrado le difficoltà del settore automotive. Senza l’aumento delle esportazioni il PIL piemontese e italiano sarebbero molto più bassi.
Questi dati  stanno a significare che malgrado il buon andamento del turismo, questo non basta a pareggiare ciò che si sta perdendo nell’industria. A quasi trent’anni dalla tesi del Sindaco Castellani in base alle quale all’industria che stava calando occorreva contrapporre un forte investimento nel turismo e nella cultura, dobbiamo dire che la ricetta era buona ma insufficiente . Dopo trent’anni i dati ci dicono che l’industria torinese anche se è stata ridimensionata, causa il ridimensionamento del settore auto dovuto agli insuccessi dei modelli FIAT e delle scelte dei suoi azionisti, è ancora molto importante per noi. Ma allora ora dovrebbe essere chiaro a tutti che negli ultimi vent’anni le Amministrazioni avrebbero dovuto difendere di più il settore industriale e l’automotive , mentre invece la FIAT ha fatto ciò che voleva e Torino si è lasciata scappare Salone dell’auto,  automotoretro’ e tante aziende .
Ecco perché sostengo da tempo che chi si candida a guidare la Città, la Regione o il Paese dovrebbe avere una esperienza e una cultura manageriale.
Qualsiasi manager studia meglio il portafoglio clienti della propria azienda e se per caso ne perde qualcuno si da subito da fare per trovarne dei nuovi altrimenti gli azionisti lo mandano a casa.  Ma molti purtroppo parlano senza conoscere la composizione del PIL torinese e regionale e non sanno che turismo e cultura , due settori importantissimi per le loro ricadute, valgono oggi la metà del settore industriale.
Ecco perché chi punta solo sull’auto elettrica , come il Sindaco e la FIOM, vuole il suicidio sociale di Torino perché perderemmo tante belle aziende dell’indotto e decine di migliaia di posti di lavoro.
La minore crescita economica della Città, che data dal 1996 , ha impoverito famiglie e aziende ma ha anche impoverito la struttura della Città causa la diminuzione degli investimenti sia sa parte della FIAT che quelli pubblici, dalla lentezza dell’investimento della TAV alla Linea 2 della Metro, fermi gli investimenti sul sistema tangenziale e in ritardo quelli sulle nostre autostrade . Anche gli investimenti annunciati da Lorusso riguardano lavori che partiranno prevalentemente nel 2024 (linea 2) .
Il 2023 sarà un anno difficile sia per il rallentamento internazionale della economia sia per il freno agli acquisti auto perché l’auto elettrica è molto cara. Ecco perché sarà importante il DPCM del Governo che dovrà indicare come impiegare il miliardo del fondo Giorgetti, che mi vanto di aver promosso insieme ad alcuni parlamentari e in particolare a Riccardo Molinari.
Ecco perché io insisto sulla accelerazione degli investimenti pubblici , a partire dalla TAV, ecco  perché insisto sul cambio di passo del nostro aeroporto, ecco perché insisto sul cambio di passo nella politica della logistica regionale.
Cercare la ripresa della economia e del lavoro è l’impegno più serio che dobbiamo prendere di fronte alle migliaia di famiglie costrette a rivolgersi alla Caritas, alle Parrocchie o al SERMIG per mangiare e per vestirsi.
Ecco perché urlo che le qualità migliori di chi si impegna in politica o si candida a governare Comuni, Regione o il Paese sono la sensibilità umana, cioè sentire come proprie le difficoltà degli altri, la competenza e l’esperienza. Michela Murgia in un pezzo incredibile ha accusato i cattolici di rifugiarsi nel Gesù Bambino per non voler affrontare la complessità della società moderna. Si rilegga l’esperienza di Don Bosco, dei Santi Sociali piemontesi e dei grandi uomini di governo piemontesi , a partire da Michele Coppino cui si deve l’obbligo scolastico , o a chi si è preso insulti per fare le infrastrutture che sono state e saranno  essenziali per sviluppare economia e lavoro, per capire che invece c’è qualcuno che non si gira dall’altra parte di fronte ai problemi e si impegna per rilanciare economia, lavoro e benessere per Torino a partire dai suoi Quartieri più svantaggiati perché sedotti e abbandonati da chi ha governato questa Città negli ultimi trent’anni.
Un augurio che è un impegno per l’anno che viene.
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Mino GIACHINO
SITAV SILAVORO

Tre Dipartimenti del Politecnico tra i 180 di Eccellenza Italiani

Con un finanziamento di quasi 27 milioni di euro, sono stati selezionati DISAT, DIATI e DENERG

Ancora una volta la valutazione di ANVUR premia il Politecnico di Torino assegnando a 3 dei suoi 11 Dipartimenti un finanziamento complessivo, per gli anni 2023-2027, di 26,7 milioni di euro.

I Dipartimenti di eccellenza che rientrano tra i 180 selezionati sono: Scienza Applicata e Tecnologia, Ingegneria dell’ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture ed Energia.

«Siamo molto soddisfatti del risultato ottenuto – afferma Guido Saracco, Rettore del Politecnico di Torino – a conferma l’ottima qualità della ricerca svolta nel nostro Ateneo e dei progetti di sviluppo dei Dipartimenti finanziati. I tre dipartimenti giudicati eccellenti sono tra l’altro sede principale delle discipline chiave per guidare la transizione ecologica. Questo predispone il nostro Ateneo ad assistere al meglio il nostro territorio e il nostro paese in questa imprescindibile trasformazione della nostra società.

Il risultato è anche frutto del lavoro svolto con competenza e generosità da tutto il personale coinvolto nell’elaborazione dei progetti, a cui va il mio ringraziamento. In linea con quanto previsto dal nostro Piano Strategico, questo ulteriore finanziamento contribuirà a migliorare la qualità della ricerca e l’impatto sul nostro territorio e consentirà un ulteriore ampliamento delle risorse di docenza da dedicare allo sviluppo del nostro Ateneo».

 

McDonald’s apre un nuovo ristorante Nel locale lavoreranno 54 persone

Rivarolo Canavese, 30 dicembre 2022 Il nuovo ristoranteMcDonald’s di Rivarolo Canavese, situato in Corso Torino 192, aprirà domani sabato 31 dicembre; nel nuovo locale lavoreranno 54 persone.

Il ristorante è completo di corsia McDrive, grazie alla quale è possibile ordinare, pagare e ricevere il proprio ordine comodamente dalla propria auto e di McCafé, luogo ideale per una colazione o una pausa. McCafé offre ai clienti la possibilità di gustare con calma un caffè di qualità e un’offerta varia di soft drink e prodotti da forno.

Il ristorante ha 193 posti a sedere tra interno ed esterno. È inoltre dotato di kiosk digitali grazie ai quali è possibile ordinare in autonomia, personalizzando alcune ricette e modificando le quantità degli ingredienti. Una volta effettuato l’ordine ai kiosk, il cliente si può accomodare dove desidera,aspettando che i prodotti acquistati gli vengano serviti al tavolodirettamente dal personale McDonald’s. L’ordine può essere effettuato e gustato presso il ristorante anche richiedendolo direttamente dal proprio tavolo tramite app.

È previsto anche uno spazio dedicato ai bambini con giochi interattivi in sala e un’area giochi esterna, per intrattenerli durante la loro permanenza.

Il ristorante di Rivarolo Canavese sarà aperto da domenica a giovedì dalle 7:00 alle 24:00 e venerdì e sabato dalle 7:00 all’1:00. La corsia McDrive, invece, sarà operativa da domenica a giovedì dalle 7:00 all’1:00 e venerdì e sabato h24. A partire dal 10 gennaio, nel nuovo locale sarà attivo anche il servizio di McDelivery.

B&B Hotels apre a Borgaro

 PROSEGUE IL SUO PIANO DI ESPANSIONE E CHIUDE IL 2022 CON UNA NUOVA APERTURA IN PIEMONTE

B&B HOTELS sale a 4 strutture in Piemonte e 59 sul territorio italiano

B&B HOTELS, catena internazionale con oltre 670 hotel in Europa amplia ulteriormente la sua presenza in Italia con l’acquisizione del B&B HOTEL Borgaro Torinese, portando così a 4 i suoi alberghi presenti in Piemonte, 3 dei quali aperti nel 2022, di cui 3 nell’area di Torino.

Situato nelle immediate vicinanze dell’aeroporto di Torino Caselle, a soli 7 km dalla Reggia di Venaria Reale, a 10 minuti dall’Allianz Stadium, l’hotel è la soluzione ideale per chi desidera soggiornare in una location a 4 stelle a 2 km dal capoluogo di regione per business o per leisure.

L’hotel dispone di 147 camere non fumatori in tipologia Singola, Doppia, Matrimoniale, Tripla e Quadrupla, tutte dotate dei comfort necessari per godersi un momento di relax dopo gli impegni di lavoro, un viaggio in aereo o un’intensa giornata alla scoperta della destinazione. Non mancano infatti Wi-Fi gratuito a 300 Mb/s in tutti gli spazi comuni e nelle camere, bagno con doccia e asciugacapelli, climatizzazione autoregolabile, Smart TV con canali satellitari e SKY, Frigobar e cassaforte elettronica. Uno stile smart e minimal ne caratterizzano l’arredamento e l’accoglienza. Al mattino, la colazione offre un ricco buffet dolce e salato di alta qualità che si completa con prodotti Bio e gluten free. Il B&B HOTEL Borgaro Torinese dispone inoltre di un ampio parcheggio esterno e garage privato accessibile agli ospiti.

Per chi non vuole rinunciare ai sapori autentici della tradizione piemontese, il Ristorante Rubino annesso alla struttura, è il posto ideale per pranzi e cene in grado di soddisfare ogni palato.

A completamento dei servizi è disponibile anche una navetta che collega l’aeroporto alla stazione di Torino.

“Crescita e aperture da record nel 2022 che, nonostante un inizio dell’anno segnato dalla pandemia, conta l’apertura di 9 strutture sul territorio nazionale superando le 8 del 2021.” ha dichiarato Valerio Duchini, Presidente e AD di B&B HOTELS Italia. “Una pipeline serrata, quella di B&B HOTELS, che per il 2023 vede oltre 10 nuove aperture, tra acquisizioni e riconversioni in destinazioni primarie e secondarie, per una clientela sia business che leisure da nord a sud Italia.”, conclude Duchini.

 

Il B&B HOTEL Borgaro Torinese è una location ideale per anche meeting aziendali grazie a sale modulabili e perfettamente attrezzate per ospitare qualsiasi genere di convegno o evento fino a un massimo di 500 persone. Spazio anche per ogni occasione speciale per chi abita nei dintorni: matrimoni, battesimi, comunioni, lauree ma anche compleanni, cene aziendali o semplici feste tra amici. Oltre alla sala conferenze principale, il B&B HOTEL Borgaro Torinese dispone anche di sale secondarie, come la Sala Panorama, la Sala Monterosa e la Sala Monviso, ideali per eventi minori fino a 120 persone.

Caro bollette e inflazione fanno spendere quasi 4 mila euro in più alle famiglie piemontesi

L’analisi condotta dall’avvocato Patrizia Polliotto, presidente del comitato regionale piemontese dell’Unione Nazionale Consumatori (Unc) rileva che l’aumento dei costi energetici e l’inflazione hanno costretto le famiglie residenti in Piemonte a spendere, in media, 3.800 euro in più nel corso del 2022.

 “Tra le voci di spesa che hanno più contribuito all’incremento del costo medio della vita  ci sono il caro-energia per le bollette di luce e gas (+30%), il caro-carburanti per riscaldamento e trazione (+35%), il caro-alimentari (+25%) oltre al caro libri, abbigliamento e cura della persona, in aumento complessivamente del 10%”, spiega Polliotto.  “Il problema principale sta nella maggiorazione di costi di filiera che ha investito l’industria nel suo complesso, dalle materie prime, alla logistica e trasporto, agli imballi in carta e cartone: che mai come quest’anno  sono stati drasticamente ridotti al minimo sindacale, in termini di quantità di materiale impiegato e decorazione delle confezioni”. In materia di regali di Natale circa il 30% dei piemontesi ha rinunciato a farli, e il 70% li ha acquistati in coppia per amici e parenti. Mentre l’80% dei residenti in Piemonte occuperà invece la tredicesima per coprire  spese di a casa e famiglia.

La Regione rilancia e finanzia i Distretti del Commercio

 

IN PROVINCIA DI TORINO FINANZIATI 18 PROGRAMMI PER 5 MILIONI DI EURO

Il Presidente Cirio e l’assessore Poggio: «Il più importante investimento regionale di sempre sul commercio di prossimità, incrementati i fondi da 5 a quasi 9 milioni di euro»

 

La Regione ha pubblicato la graduatoria dei Comuni che si sono aggiudicati i fondi regionali dedicati ai progetti strategici dei Distretti Diffusi e Urbani del Commercio. Sono 32 i programmi finanziati per un ammontare complessivamente di 8.832.989 di euro.

«Si tratta del più grande investimento degli ultimi anni sul commercio di prossimità – hanno spiegato il presidente Alberto Cirio e l’assessore alla Cultura Turismo e Cultura, Vittoria Poggioun segmento produttivo che costituisce buona parte dell’ossatura economica del Piemonte. Abbiamo incrementato da 5 a quasi 9 milioni i sostegni economici. Lavoriamo con sindaci e amministratori per rafforzare i sistemi locali che servono anche a riqualificare intere porzioni di territorio».

DETTAGLIO DEI PROGETTI FINANZIATI IN PROVINCIA DI TORINO

Al Comune di Ivrea sono stati assegnati 292.306 euro per la sistemazione dell’area mercatale di via circonvallazione, Placemaking e place managment e di arredo urbano della città.

A Settimo Torinese per il progetto strategico di rafforzamento delle capacità competitiva del distretto e per la riqualificazione di alcuni spazi pubblici sono stati assegnati 292.306 euro.

Al Distretto del Commercio di Nichelino per il progetto «un mercato per il commercio» sono stati assegnati 292.000 euro con i quali saranno riqualificazione alcune aree mercatali e realizzata la «Cassetta degli attrezzi» per la digitalizzazione delle imprese.

Al Distretto Urbano del Commercio di Venaria Reale sono stati assegnati 292.306 euro per il progetto «shopping cultura Benvenuti a Veneria» che prevede una serie di interventi di arredo urbano e l’installazione di nuova segnaletica.

Al Distretto Diffuso del Commercio «Dalla Dora al Chiusella» (capofila Pavone Canavese) sono stati assegnati 235.106 euro per l’allestimento di una nuova segnaletica informativa e per l’allestimento di «infopoint» nella zona ovest e sud del Distretto.

Al Distretto Diffuso del Commercio «Terre canavesana» con capofila il Comune di Castellamonte sono stati assegnati 213.600 euro per un progetto di riqualificazione e arredo delle aree «Cuore del commercio».

Il Distretto Diffuso del Commercio del Chierese con capofila il Comune di Riva Presso Chieri, è stato finanziato con 292.306 euro per la concessione di contributi alle Imprese commerciali e ristorative che operano sul territorio del Distretto e per il progetto di consegna della spesa a domicilio.

Il Distretto Diffuso della collina Morenica con capofila il Comune di Rivoli, è stato finanziato con 289.365 euro per un progetto di installazione di elementi di arredo lungo le vie commerciali della zona.

Al Distretto Urbano del Commercio di Chivasso sono stati assegnati 292.211 euro per un progetto di valorizzazione del commercio tra tradizione e innovazione; il completamento di impianti di filodiffusione per i portici di via Torino e di miglioramento delle parti esteriori delle attività commerciali di viale Matteotti Vittorio Veneto.

Al Distretto Urbano di Moncalieri sono stati assegnati 292.306 euro per una serie di interventi di abbellimento urbano, allestimento vetrine; corsi di formazione e aiuti alle imprese.

Al Distretto del Commercio di Torino sono stati assegnati 292.306 euro per il progetto «Lumen qualità urbana commercio Torino» che prevede la riqualificazione di porzioni di piazza Castello, via Po e piazza Vittorio Veneto e l’infrastrutturazione multimediale di un tratto dei portici di via Po.

Al Distretto Urbano del Commercio di Carmagnola sono stati assegnati 291.040 euro per la riqualificazione urbana di Via Valobra tra Largo Vittorio Veneto e Via Cantù e per l’installazione di pannelli promozionali del Distretto.

Al Distretto Diffuso Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone sono stati assegnati 263.200 euro per attività di formazione sull’utilizzo delle piattaforme online e delle strategie di marketing.

Al Distretto del Commercio di San Benigno Canavese sono stati assegnati 292.306 euro per la riqualificazione urbanistica di via Roma e piazza Vittorio Emanuele.

Al Distretto Urbano di Collegno sono stati assegnati 290.000 euro per il progetto «Collegno luminosa»; miglioramento delle infrastrutture per eventi e manifestazioni; riqualificazione dell’arredo urbano.

Al Distretto Urbano «Vivi Alpignano» sono stati assegnati 292.306 euro per un progetto che prevede la riprogettazione e l’allestimento di piazza Caduti e del rilancio del commercio locale.

Al Distretto del Commercio di Piossasco «Colline del Sangone» sono stati assegnati 257.200 euro per l’installazione di nuove vetrofanie; installazioni luminose; segnaletica distrettuale; Festival del Distretto.

Al Distretto Diffuso del Ciriacese e del basso canavese sono stati assegnati 238.273 euro per attività di formazione e informazione; attività di monitoraggio sugli standard di servizio al cittadino e dell’offerta commerciale del Distretto.

A Torino nasce il nuovo Salone del vino dedicato ai produttori piemontesi

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Torino, 28 Dicembre 2022 – Nasce il nuovo Salone del vino di Torino, interamente dedicato ai vini piemontesi. Dal 4 al 6 marzo 2023 la Città di Torino diventa una grande cantina che accoglie produttori delle nostre terre.

Un vero e proprio omaggio alla nostra terra e all’attività vitivinicola della nostra regione, tra storia e innovazione. Da martedì 28 febbraio fino alla conclusione del Salone, inoltre, più di 100 eventi diffusi, per un calendario OFF in cui, oltre ai produttori, diventano protagonisti i grandi ristoranti, le piole e le enoteche, artisti e scrittori, tra masterclass, cene, degustazioni e spettacoli.

Una nuova manifestazione rivolta al pubblico e agli addetti professionali che entra nel calendario dei grandi eventi della città.

La Città di Torino da sempre si contraddistingue per la capacità di accogliere e innovare – dichiarano Mimmo Carretta, Assessore Sport, Grandi eventi, Turismo della Città di Torino e Paolo Chiavarino, Assessore Commercio e Mercati della Città di Torino L’idea di portare un nuovo Salone del vino di Torino che ospiti le eccellenze, le sperimentazioni, la storia e il futuro delle nostre terre ha da subito convinto l’amministrazione per la valenza turistica e culturale che la viticultura può regalare ai cittadini e per la ricaduta che può portare sugli operatori del settore. Torino è la città in cui poter degustare tutte le nostre terre”

 

Patrizio Anisio, Direttore del Salone del vino di Torino sottolinea: “Abbiamo la fortuna di vivere in un territorio meraviglioso, dove, attraverso il vino, le eccellenze, le tradizioni e l’innovazione trovano cura e passione. Il salone del vino di Torino nasce per contribuire a questo racconto. Grazie ai  produttori e alle tante realtà che lavorano per far conoscere la nostra regione e le sue unicità, porteremo in città tutti i sapori delle nostre terre”

Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino aggiunge: “La Camera di commercio di Torino da molti anni attraverso il progetto Torino DOC, selezione enologica realizzata insieme al nostro Laboratorio Chimico, sostiene le filiere del vino di qualità. Il Salone del vino di Torino sarà dunque un’occasione importante per proseguire e valorizzare il lavoro portato avanti finora e contribuire alla diffusione delle eccellenze vitivinicole del territorio torinese.”

www.salonedelvinotorino.it

Misura regionale straordinaria per le aziende agricole

Per chi ha partecipato ai bandi 2021 del Programma di sviluppo rurale

A seguito dell’attuale situazione economica che ha determinato anche per il comparto agricolo un sensibile incremento dei costi per lavori e forniture, la Giunta regionale del Piemonte, su proposta dell’assessore all’Agricoltura e cibo Marco Protopapa, ha ritenuto necessario adottare una misura straordinaria d’intervento a sostegno delle aziende e imprese agricole piemontesi che hanno partecipato ai bandi 2021 del Programma di sviluppo rurale, relativi alle misure di investimento.

“Considerando l’attuale congiuntura economica internazionale e l’aumento dei costi delle materie prime, le aziende agricole che hanno partecipato ai bandi 2021 del Psr oggi si trovano nella difficoltà di realizzare lavori ed effettuare acquisti il cui costo era stato quantificato, a suo tempo, sulla base del livello dei costi pre-crisi. Pertanto la Regione adotta una misura straordinaria di intervento per sostenere i beneficiari dei bandi, al fine di scongiurare possibili rischi di rinuncia al completamento dei progetti di investimento nelle aziende”, dichiara l’assessore regionale Marco Protopapa.

Capodanno da tutto esaurito per il turismo a Torino e in Piemonte

Un 2022 ricco di soddisfazioni, dove numeri parlano chiaro: un turista su due sceglie il Piemonte come meta del proprio viaggio. Un risultato che nasce dalla varietà dell’offerta e che si conferma anche per la pausa natalizia: «Fioccano le prenotazioni – sottolinea Vittoria Poggio, Assessore alla Cultura, Turismo e Commercio della Regione Piemonte – Le difficoltà dovute prima alla pandemia e poi alla guerra in Ucraina sembrano per fortuna alle spalle. Sui canali online le prenotazioni per l’ultimo dell’anno arrivano fino al 63,6% delle camere e gli alberghi si avviano verso il tutto esaurito, con l’indotto destinato a fare il pieno e un tasso di saturazione più elevato rispetto agli altri giorni di vacanza: 75,8% per i Laghi, 71,5% per le Colline, 68,7% per le Montagne e 56,8% per Torino e prima cintura».

«E’ un risultato di cui andiamo orgogliosiperché è frutto del lavoro di tanti, istituzioni e operatori, unito alla ricchezza della nostra proposta – aggiunge Beppe Carlevaris, Presidente di Visit Piemonte – Tra Alpi, impianti sciistici, colline, laghi e pianure, 94 aree protette e oltre 20mila km di itinerari trekking e ciclo-escursionisti, possiamo soddisfare tutte le esigenze. Senza dimenticare la cultura, lo shopping e la semplice perfezione dell’enogastronomia, fatta di prodotti naturali e di qualità; di una cucina che coniuga i piatti della tradizione con l’innovazione e la creatività, capace di trasmettere le tante anime del Piemonte a tavola. Il turismo e la riscoperta dei borghi muovono il Pil regionale: in Piemonte si contano 82 prodotti DOP e IGP e il settore nel suo complesso genera un impatto economico pari a 1.570 milioni di euro nel 2021 (+15,4% sul 2020) grazie al lavoro di 13.027 operatori che ne fanno la quarta regione in Italia per valore delle filiere DOP e IGP e la seconda per il settore del vino».

Un viaggio dei sapori dove vino, tartufo, prodotti d’eccellenza e ben 45 ristoranti stellati rappresentano veri punti di forza: elemento confermato dal recente studio ENIT svolto da ISNART tra luglio e settembre 2022, che vede il Piemonte regione italiana più presente (seguono Campania e Toscana) nei pacchetti turistici dedicati al food&wine. Le colline enogastronomiche di Langhe, Roero e Monferrato si confermano una meta sempre più internazionale, con una crescita del 5% degli stranieri sugli arrivi e del 7% sui pernottamenti, dove le province di Cuneo, Alessandria ed Asti si posizionano tra le prime 12 della top list italiana. E non è un caso che l’Onu nello scorso mese di settembre abbia scelto Alba come sede del proprio Forum mondiale: un riconoscimento importante che ha permesso di avviare nuove sinergie per ulteriori benefici al territorio, non solo a livello economico ma anche sociale, per lo sviluppo e la valorizzazione dei territori.

Il Piemonte fa del buon bere uno dei suoi punti di forza: 45mila gli ettari di vigneto che si spingono fino alle fasce alpine e prealpine, 20mila aziende vitivinicole e tre milioni di ettolitri di vino prodotti annualmente, derivanti quasi tutti da una ventina di vitigni autoctoni e da cui hanno origine vini DOCG e DOC famosi in tutto il mondo: «Un patrimonio che, per rimanere in tema, va coltivato – conferma l’Assessore PoggioLo abbiamo fatto negli anni difficili, lo faremo con maggiore forza e impegno in questi mesi: convinti che ci siano spazi di occupazione lavorativa importanti, nel 2023 lavoreremo sulla formazione dei nostri giovani. Servono figure professionali con competenze articolate e in evoluzione, dove le conoscenze tecniche siano affiancate dalla capacità di fare marketing e di elaborare un’offerta dagli standard alti e innovativi.Secondo stime recenti, operando in questo senso sarà possibile aumentare il livello occupazionale di circa il 20%, offrendo lavoro stimolante e di grandi prospettive nel segno dell’innovazione e della sostenibilità: concetti che, sviluppati da occhi predisposti alla tecnologia e all’ambiente, garantirebbero un salto di qualità non da poco.

Compito delle istituzioni è agevolare un percorso naturale, ormai tracciato e irrinunciabile».