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Si è tenuta lunedì 22 maggio 2023, presso la sede della Circoscrizione 1 di Torino la riunione
della quarta commissione con all’ordine del giorno la disamina del progetto “Badanti Condivise”,
in riferimento all’ordine del giorno approvato dal Consiglio di Circoscrizione il 29/03/2023.
Su invito della Coordinatrice della commissione è intervenuto il Presidente nazionale di Confabitare
Alberto ZANNI che ha illustrato come 13 anni fa a Bologna Confabitare ha dato vita al progetto
della Badante di Condominio. Progetto che ad oggi è attivo in oltre 50 condomini bolognesi e negli
anni si è esteso ad altre città d’Italia.
Una sola badante all’interno di un condominio , che suddivide le ore di lavoro tra più famiglie,
parcellizzando il contratto domestico di colf e badante in quote. “L’idea, ha spiegato Alberto
Zanni, è nata proprio per volere dare a più famiglie una soluzione semplice, facilmente attuabile,
e soprattutto economicamente conveniente, considerando il condominio, non solo come il luogo in
cui si vive, ma anche come luogo di comunione in cui condividere bisogni e soluzioni”.
Alla riunione hanno presentato la loro esperienza anche associazioni e cooperative sociali che hanno
sviluppato iniziative analoghe in altre città del paese.
Confabitare Torino ha dichiarato la propria disponibilità ad affiancare la Circoscrizione
nell’iniziativa di promuovere e far nascere questa esperienza anche a Torino.
SVILUPPO RURALE PIEMONTE: APRE IL BANDO DA OLTRE 1 MILIONE DI EURO PER ADERIRE AI REGIMI DI QUALITA’ DELLE PRODUZIONI AGROALIMENTARI E VITIVINICOLE
L’Assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte ha pubblicato il bando 2023 a sostegno delle aziende agricole piemontesi che aderiscono ai regimi di qualità dei prodotti agroalimentari, istituiti da Unione Europea, Stato e Regione: Dop (denominazioni d’origine protetta), Igp (indicazione geografica protetta), Stg (specialità tradizionali garantite), Doc e Docg per i vini, indicazioni geografiche delle bevande spiritose, vini aromatizzati, sistemi di qualità nazionale per la zootecnia (SQNZ), produzione biologica, sistema di qualità nazionale di produzione integrata (SQNPI), sistemi di qualità per il benessere animale, regimi di qualità di natura etica e sociale, indicazione facoltativa di qualità “prodotto di montagna”.
Il bando è relativo all’intervento SRG03 dello sviluppo rurale del Piemonte 2023-2027 e ha una dotazione finanziaria complessiva di 1.100.000 euro per l’anno 2023.
“Con la nuova programmazione dello sviluppo rurale 2023-2027 prosegue l’impegno della Regione a sostegno delle produzioni agroalimentari e vitivinicole di qualità certificata in Piemonte, il cui valore complessivo è di 1 miliardo e 570 milioni di euro, punto di forza dell’economia del Piemonte grazie all’impegno di tutti i soggetti che operano nella filiera, dai produttori ai Consorzi di tutela ai trasformatori”, sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura e Cibo Marco Protopapa.
Possono partecipare al bando le aziende agricole singole o associate, di nuova costituzione o già esistenti, che aderiscono per la prima volta ai regimi di qualità ammissibili o che hanno partecipato ai medesimi regimi nei cinque anni precedenti alla presentazione della domanda di sostegno.
Viene assegnato un contributo a fondo perduto a copertura del 100% dei costi sostenuti per la partecipazione al regime di qualità nel periodo di riferimento di ciascuna annualità, fino ad un massimo di 3 mila euro all’anno per ciascun beneficiario e per un massimo di cinque anni.
Dal 19 maggio 2023 è possibile presentare le domande di preadesione al sostegno, obbligatorie per la successiva trasmissione delle domande di sostegno a partire dal mese di luglio 2023.
Link al bando: https://bandi.regione.piemonte.it/contributi-finanziamenti/csr-2023-2027-partecipazione-regimi-qualita-srg03
«Chiediamo che il Governo e le autorità competenti vigilino sul prezzo del grano, per evitare che le aziende agricole siano costrette ad abbandonare la produzione per scarsa redditività. Abbiamo lanciato una campagna di mobilitazione nazionale per far fronte alle principali cause della crisi che sta investendo le aziende del comparto, denunciando il vertiginoso crollo delle quotazioni e gli insostenibili costi di produzione. Oltre che sul grano duro, in Piemonte l’allarme è scattato soprattutto sul grano tenero, che qui rappresenta la produzione di riferimento. Senza un prezzo consono alle spese sostenute, le aziende andranno incontro al tracollo».
Così il presidente regionale di Cia Agricoltori italiani del Piemonte, Gabriele Carenini, in vista della stagione della mietitura, richiama l’attenzione sulla situazione del mercato cerealicolo.
«Non si può invocare il ruolo degli agricoltori soltanto quando l’emergenza mette a rischio la fornitura delle derrate alimentari – osserva Carenini – e dimenticarsene quando si tratta di pagare il conto. Prima con la pandemia e poi con la guerra, ci è stato chiesto di produrre. L’anno scorso, a ottobre, abbiamo seminato il grano con il gasolio a un euro al litro e il prezzo del concime al massimo storico. Adesso che ci apprestiamo alla mietitura, sono scattate le speculazioni e il prezzo è crollato, con la prospettiva di veder importare il grano dall’estero e spacciarlo per italiano. Tutto questo, sulla pelle dei produttori e dei consumatori».
Il prezzo del grano nelle ultime settimane, come riferisce ancora il presidente di Cia Piemonte, è sceso del 40 per cento, mentre quello della pasta sullo scaffale è aumentato in media del 30 per cento. L’Italia si trova nella paradossale situazione di rappresentare il primo Paese europeo per produzione di grano duro ed il secondo al mondo per importazione dello stesso cereale, con le quotazioni del grano Made in Italy costrette ad allinearsi a quelle delle produzioni estere che registrano standard qualitativi, di salubrità e costi di produzione molto più bassi rispetto a quelli italiani.
«Per questo – conclude Carenini – chiediamo il riconoscimento dei costi medi di produzione ai cerealicoltori e maggiori controlli sull’etichettatura, l’istituzione della Commissione Unica Nazionale del grano per una maggiore trasparenza dei prezzi, il potenziamento dei contratti di filiera tra agricoltori e industria e l’avvio immediato del Registro telematico dei cereali. Una battaglia imprescindibile in primo luogo per gli interessi generali di tutela del Made in Italy, oltre che dei produttori e dei consumatori».
Siglato al Castello del Valentino un protocollo d’intesa
Per contribuire ad un rapporto più stretto tra
università, associazionismo e impresa nello sviluppo della ricerca in Italia
“Un rapporto più stretto tra università e impresa è necessario per affrontare le sfide italiane”. A dirlo è stata Antonella Giachetti, presidente di Aidda, l’Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti d’Azienda, in occasione della firma del protocollo d’intesa con il Politecnico di Torino “Fare sistema per la ricerca e l’innovazione di impresa”, siglato al Castello del Valentino con il professor Andrea Bocco, Direttore del Dipartimento interateneo di Scienze, Progetto e politiche del territorio del Politecnico.
All’incontro erano presenti anche Valeria Panini, presidente Aidda Piemonte e Val D’Aosta e la professoressa Patrizia Lombardi, Vice Rettrice per Campus e Comunità sostenibili, che hanno collaborato alla stesura dell’accordo, a conferma della condivisione di interessi e obiettivi comuni nell’ambito accademico e culturale e del reciproco interesse a potenziare la collaborazione nell’ottica di favorire la cooperazione nell’ambito di progetti di ricerca in partnership.
Grazie all’accordo verranno così sviluppati progetti di supporto alla formazione accademico-professionale di studentesse e laureande al fine di fornire loro l’opportunità di una migliore conoscenza del mercato del lavoro; progetti per la promozione di dottorati di ricerca nel campo del genere, della sostenibilità e della creazione di impresa; progetti per la definizione di network di rapporti a livello internazionale e di eventi istituzionali di promozione della cultura scientifico-tecnologica ed imprenditoriale a livello locale; l’individuazione di nuovi modelli e strategie che consentano di rafforzare il legame con il territorio, anche in termini sociali e culturali, periodi di studio, tirocini e seminari, scambi di informazioni, documentazione e pubblicazioni scientifiche, nonché la possibilità di tirocini presso le aziende associate ad AIDDA.
“Le sfide attuali possono essere affrontate solo insieme, con una visione integrata tra le imprese il mondo pubblico e il mondo universitario, un mix che può fare la differenza per il nostro Paese – sottolinea la presidente nazionale di Aidda Antonella Giachetti – L’obiettivo è quello di sviluppare e stimolare sinergicamente la nascita di nuovi progetti imprenditoriali, in particolare legati al mondo dell’impresa italiana e trovare risposte per realizzare un Paese più equo, prospero ed armonico mentre sfide complesse e di carattere internazionale si pongono davanti a noi. Formazione, creatività e interazione fra i vari attori rappresentano un enorme potenziale”.
Andrea Bocco aggiunge: “Abbiamo siglato un accordo con obiettivi ampi ed ambiziosi, e da domani ci impegneremo tutti per realizzarli al meglio, anche creando un ambiente e una rete di relazioni il più favorevole possibile. Il nostro obiettivo comune sarà offrire alle nostre studentesse – che dimostrano una spiccata sensibilità alle tematiche legate alla sostenibilità – le condizioni in cui possano essere supportate ed incoraggiate nel perseguirle e metterle in pratica nel loro lavoro”
Valeria Panini commenta: “E’ particolarmente significativo per AIDDA siglare questo Protocollo d’intesa con il Politecnico di Torino in occasione della Festa della nostra Fondazione avvenuta proprio a Torino nel maggio 1961. Esprime il simbolo del constante impegno di ogni territorio ad accompagnare le donne imprenditrici e manager nei loro percorsi evolutivi. In particolare questo accordo nasce dalla collaborazione con la professoressa Patrizia Lombardi a partire dal Premio “Donna d’Eccellenza” che AIDDA Piemonte le ha assegnato nel 2021 e che ha già permesso l’assegnazione di una borsa di studio. Questi sono per noi i contributi più significativi per arrivare a formare donne portatrici di una leadership al femminile più inclusiva e sostenibile”.
Patrizia Lombardi conclude: “La collaborazione con il mondo imprenditoriale è per il Politecnico di Torino un elemento imprescindibile e di fondamentale importanza in tutti i campi di azione, nell’istruzione, nella ricerca e nell’innovazione ad elevato impatto sociale. La co-produzione della conoscenza e delle competenze, necessarie per le transizioni verde e digitale, infatti, richiede una collaborazione sempre più stretta con le industrie collegate e i portatori di interessi. La partnership con l’associazione AIDDA ha un duplice valore: non solo consente di raggiungere il mondo privato imprenditoriale in tutti i diversi settori, ma anche la componente manageriale di genere, di cui oggi mediamente l’Europa, non solo l’Italia, risultano tristemente carenti”.
Accordo triennale tra FS, MIT, MIMiT e DTD
Una rete di oltre 16mila chilometri di linee ferroviarie per connettere il Paese e rendere l’Italia sempre più digitalizzata. Correrà sulla capillare rete ferroviaria del Gruppo FS la sfida contro il digital divide e quella per la piena connettività dell’Italia, grazie alla diffusione lungo i binari di reti ultraveloci di nuova generazione, sia in fibra ottica sia in 5G. A stabilirlo un protocollo d’intesa siglato dall’amministratore delegato del Gruppo FS Luigi Ferraris, dal Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture de dei Trasporti Matteo Salvini, dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso e dal Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione tecnologica, Alessio Butti.
L’accordo dalla durata triennale prevede la posa di un cavo a fibre ottiche a uso pubblico su tutto il territorio nazionale, con priorità lungo le tratte ad alta velocità, che favorirà lo sviluppo di reti di comunicazione di nuova generazione, fisse e mobili. A beneficiarne sarà l’intero sistema Paese, grazie alla diffusione della rete veloce anche in quelle aree interne o periferiche, limitrofe alla rete ferroviaria, che ancora oggi sono afflitte da problemi di connettività che negli anni hanno determinato spopolamento e problemi economici e sociali.
Il momento della firma del Protocollo
“Sono molto soddisfatto di questo accordo che vede il nostro progetto Gigabit Rail&Road entrare a far parte del più ampio disegno nazionale di trasformazione digitale promosso dal Governo”, ha sottolineato l’AD di FS Luigi Ferraris. “La capillarità della nostra rete ferroviaria ci permetterà di portare la fibra ottica in aree oggi poco o per niente coperte, per migliorare la connettività e diventare così un fattore abilitante di molteplici processi di digitalizzazione. A beneficio dei nostri viaggiatori, ma anche di imprese, cittadini e, non ultimo, di un più efficace monitoraggio delle nostre infrastrutture ferroviarie e stradali, che per circa 12mila km camminano a poca distanza tra loro”.
Un passo avanti, dunque, verso la digitalizzazione del Paese, come ha sottolineato il Ministro Salvini, che potrà “superare il digital divide e implementare le sue reti infrastrutturali”. Il tutto, secondo il Sottosegretario Butti, puntando “sulla cooperazione e le sinergie istituzionali” come previsto dall’accordo che dà il via a un cofinanziamento da parte del Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dal valore massimo complessivo di 550 milioni di euro. Fondi che consentiranno al Gruppo FS di accelerare il percorso di raggiungimento degli obiettivi di connettività fissati dal Piano Industriale decennale, a un anno dal suo lancio. Già oggi, inoltre FS ha completato il piano di connettività 4G su tutta la linea Alta Velocità Milano-Firenze, con l’intento di estendere entro il 2023 il servizio fino a Roma e Napoli, da Torino a Milano e da Bologna a Venezia.
Lo sviluppo della rete di comunicazione 5G, prevista dal Protocollo d’intesa, inoltre, andrà a beneficio anche dei passeggeri che potranno navigare online con stabilità e velocità a bordo dei treni, grazie alla copertura che riguarderà le tratte in galleria. La piena connettività garantita dal piano, inoltre, avrà impatti sullo sviluppo di una logistica sempre più integrata e digitale e sulla sicurezza e manutenzione delle infrastrutture. Il 5G, infatti, grazie alla velocità e alla riduzione dei tempi di latenza, è l’abilitatore dell’internet of things alla base della manutenzione predittiva, che sfrutta la sensoristica avanzata per monitorare lo stato delle reti e intervenire in tempo, con impatti positivi in termini di efficienza e di sicurezza delle infrastrutture. Senza trascurare l’impatto su cittadini, imprese, attività turistiche e su quelle che operano nel settore agro-alimentare, come dimostra la collaborazione già avviata in questo campo tra il Gruppo FS e Coldiretti.
• CON LA FIRMA DAL NOTAIO L’AZIENDA SI IMPEGNA A PERSEGUIRE FINALITÀ CHE VADANO A BENEFICIO DELLA COLLETTIVITÀ
• TRA GLI OBIETTIVI: LA PROTEZIONE DELL’AMBIENTE ATTRAVERSO LA RIDUZIONE DELL’IMPATTO AMBIENTALE E LA PROMOZIONE DI PRATICHE SOSTENIBILI NELLO SVOLGIMENTO DELL’ATTIVITÀ
• LA SOCIETÀ BENEFIT PROMUOVE ANCHE LA CREAZIONE DI UN AMBIENTE DI LAVORO INCLUSIVO E POSITIVO E IL DIALOGO COLLABORATIVO CON GLI STAKEHOLDERS AL FINE DI RAGGIUNGERE UN MODELLO DI BUSINESS CHE TENDA ALLA NEUTRALITÀ CLIMATICA
Marazzato Soluzioni Ambientali è diventata una società benefit, con l’atto firmato dal notaio che ha suggellato quanto programmato da tempo. Con questa mossa l’azienda, a fianco del perseguimento degli scopi di lucro tipici di un’attività imprenditoriale, si impegnerà a perseguire anche finalità che vadano a beneficio della collettività.
Per raggiungere i nuovi obiettivi, l’oggetto sociale è stato arricchito con l’introduzione di una nuova finalità: la protezione dell’ambiente riducendo l’impatto ambientale e promuovendo pratiche sostenibili nello svolgimento delle proprie attività.
Nello specifico, tante saranno le best practice adottate: la gestione dei rifiuti, la manutenzione del servizio idrico, il risanamento ambientale con la rigenerazione dei territori e il recupero di siti produttivi dismessi, il sostegno allo sviluppo di nuove tecnologie e soluzioni sostenibili per la gestione dei rifiuti e la protezione dell’ambiente per il raggiungimento di un’economia circolare efficiente.
Il tutto promuovendo anche la creazione di un ambiente di lavoro positivo e inclusivo tra i collaboratori, che ne tuteli i diritti e doveri, la sicurezza, la formazione, la valorizzazione e lo sviluppo delle potenzialità, compresa l’adozione di misure concrete di welfare aziendale.
Marazzato Soluzioni Ambientali si impegna anche nella promozione di un modo consapevole e sostenibile di condurre l’attività d’impresa, anche attraverso il dialogo collaborativo con gli stakeholder come enti del terzo settore, società e enti profit o benefit, il cui scopo sia allineato e sinergico con quello della società, per contribuire al reciproco sviluppo, ampliando l’impatto positivo. L’impresa si pone l’obiettivo di attuare un’evoluzione progressiva del proprio modello di business e operativo verso un’economia a zero emissioni di gas climalteranti, in linea con gli obiettivi europei di neutralità climatica e quelli nazionali di transizione ecologica.
La reportistica dell’impegno
Il primo output tangibile di questo impegno è la produzione del report di sostenibilità, disponibile sul sito del Gruppo, che prende in esame lo status quo e i relativi margini di miglioramento.
Un obbligo importante di ogni società benefit è infatti quello della rendicontazione delle azioni intraprese a livello di responsabilità sociale. L’espressione di questa rendicontazione è un documento, di solito redatto su base annuale, che riassume le misure adottate e il relativo impatto positivo su ambiente e persone.
Marazzato Soluzioni Ambientali ha scelto quindi di redigere un report di sostenibilità che permette all’azienda di identificare il proprio impatto e predisporre le azioni correttive a seguito dell’analisi.
https://www.gruppomarazzato.com/sostenibilita/
Da febbraio c’è la Fondazione Marazzato
La trasformazione in una società benefit si inserisce in un percorso verso la sostenibilità non soltanto ambientale ed economica, ma anche sociale, avviato a inizio anno con la nascita della Fondazione Marazzato, costituita lo scorso 24 febbraio.
La Fondazione Marazzato è sorta con l’obiettivo di raccogliere sotto di sé e coordinare tutte le attività di Corporate Social Responsibility dell’azienda Marazzato Soluzioni Ambientali e della Holding Gruppo Marazzato, e quelle di Marazzato Mezzi Storici nell’ambito della conservazione e condivisione del patrimonio culturale.
La Fondazione, che è un ente senza scopo di lucro, persegue finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, con particolare attenzione alla tutela dell’ambiente e della cultura industriale legata ai mezzi storici.
Gli obiettivi che si propone di perseguire vanno dal contributo attivo alla sostenibilità e allo sviluppo del territorio, anche in termini di lavoro ed economia, all’educazione e all’orientamento scolastico dei giovani, alla cultura. A questo si aggiungeranno anche attività di sostegno alla sanità, alle tematiche di inclusività sociale e allo sport.
https://www.gruppomarazzato.com/fondazione-marazzato/
Il Gruppo Marazzato
Il Gruppo Marazzato, nato nel 1952, si occupa di servizi ambientali con 8 sedi nel Nord Ovest e un raggio d’azione nazionale grazie alle reti d’impresa a cui aderisce. Con 300 dipendenti e un parco mezzi di oltre 250 unità fornisce servizi di gestione, intermediazione e trasporto rifiuti industriali, bonifiche ambientali, rimozione amianto e serbatoi e spurghi civili e industriali.
Lo scorso febbraio 2023 il Gruppo ha dato vita alla Fondazione Marazzato, che si occupa di tutte le iniziative legate al mondo della CSR, della sostenibilità ambientale e della preservazione del patrimonio culturale, con particolare riferimento alla collezione privata di mezzi storici di oltre 250 esemplari custodita presso lo showroom di Stroppiana.
“La recente alluvione che ha colpito la Regione Emilia Romagna non resterà un caso isolato: se non si interviene pragmaticamente con una progettualità diversificata per territorio e piani di manutenzione, assisteremo solo ad altre catastrofi”. Lo ha detto Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte manifestando la massima solidarietà al popolo emiliano – romagnolo che si trova a combattere da martedì scorso per salvare vite e attività, tra fango e disperazione, ancora sotto una pioggia incessante.
“Negli ultimi 12 anni, in Italia, abbiamo assistito a più di 500 eventi alluvionali che hanno causato danni al territorio in termini economici ma, soprattutto, per numero di vite perse” prosegue Allasia ricordando che il Piemonte è stato segnato dal 2000 al 2020 da diversi eventi alluvionali, che hanno registrato complessivamente 33 vittime.
“Auspichiamo che quanto prospettato nelle ultime ore dal Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare, Sebastiano Musumeci possa avverarsi in breve tempo” afferma il presidente; “Concordiamo sul fatto che si debba procedere con la logica della prevenzione e non dell’interventismo eccezionale, con piani di adeguamento delle infrastrutture e della viabilità che tengano presente le peculiarità di ciascun territorio italiano. Suggeriamo di migliorare la governance dei dati rurali, agricoli e forestali affinchè, attraverso una conoscenza dei contesti in cui è necessario operare, sia più snello ogni intervento”.
Confagricoltura Piemonte ravvisa poi un’opportunità di sensibilizzazione della cittadinanza e un momento di formazione al rischio: “E’ necessario educare la popolazione a comportamenti virtuosi e a saper far fronte ai problemi ambientali che purtroppo si presenteranno, sempre più frequentemente, negli anni a venire” propone Lella Bassignana, direttore dell’organizzazione e presidente di Agripiemonteform, suo Ente di formazione. “I nostri imprenditori agricoli sono da sempre sensibili a questo tema, si informano costantemente e operano per calmierare gli effetti della mitigazione del clima, mettendo al primo posto la salvaguardia del territorio” conclude.
Foto: Mario Alesina
L’ASSOCIAZIONE DEGLI ESERCIZI PUBBLICI ASSOCIATI TORINO E PROVINCIA.
RISTORANTI, BAR, PASTICCERIE, GELATERIE E LOCALI DELL’INTRATTENIMENTO SERALE E NOTTURNO MARCHIO DISTINTIVO DELLA TRASFORMAZIONE DI TORINO
Il nuovo presidente Vincenzo Nasi: «I settori rappresentati da Epat stanno affrontando sfide e ritmi di marcia diversi. Temi come abusivismo, tassazione, burocrazia e restrizioni amministrative, nonché questioni sociali legate alla vita notturna, richiedono un forte impegno e una collaborazione stretta tra l’amministrazione pubblica e l’imprenditoria privata».
L’ex presidente Alessandro Mautino: «Il settore è vivo, ha bisogno di essere interpretato al meglio e son certo visto i numerosi volti nuovi e giovani dell’associazione, che verrà fatto con impegno. Di certo occorre la sensibilità della città».
Rinnovo dei vertici in EPAT, la principale associazione dei pubblici esercizi di Torino e provincia, aderente ad Ascom. L’assemblea odierna ha eletto alla guida di EPAT Vincenzo Nasi, imprenditore titolare di numerose attività torinesi, tra cui enoteche e cocktail bar come “Cafe Bloom”, DDR ed Astoria e locali serali come Q35 ed Azimut, oltre al laboratorio di pasticceria Q35.
Vincenzo Nasi succede ad Alessandro Mautino, presidente dell’associazione in questi ultimi sei anni, e porta il contributo di una vasta esperienza nel mondo associativo, di cui è parte attiva da oltre dieci anni.
«Il mondo della somministrazione di alimenti e bevande sta attraversando un periodo molto problematico, ma anche suscettibile di un forte sviluppo dopo lo choc pandemico», ha dichiarato il neo presidente Nasi. «A Torino e provincia, i ristoranti, i bar, le pasticcerie, le gelaterie e i locali dell’intrattenimento serale e notturno stanno affrontando sfide e ritmi di marcia diversi. Il capoluogo dovrà affrontare una trasformazione significativa e non potrà sottovalutare l’importanza delle attività di somministrazione come marchio distintivo della città, del suo stile di vita e del suo progresso. Temi come abusivismo, tassazione, burocrazia e restrizioni amministrative, nonché questioni sociali legate alla vita notturna, richiedono un forte impegno e una collaborazione stretta tra l’amministrazione pubblica e l’imprenditoria privata. Ci sono ancora molte sfide da affrontare per ottenere il riconoscimento che il nostro settore merita».
Nel nuovo consiglio di EPAT, sono stati confermati come vicepresidenti il pasticcere Giovanni Dell’Agnese, titolare della pasticceria Dell’Agnese; il ristoratore Stefano Vicina di “Casa Vicina” e il barista Paolo Troccoli del Caffè delle Erbe.
Tutte le sezioni associative sono state peraltro rinnovate con volti nuovi ed importanti del settore con particolare riguardo all’esperienza. Alessandro Mautino a cui va il ringraziamento di tutto il Consiglio Epat per questi anni d’impegno di presidenza dell’associazione sottolinea che «sono passati 6 anni, con il rinnovo intermedio del mio incarico e non me ne sono accorto. Purtroppo, anni difficili ed unici anche in negativo, per il Covid. Ma il settore è vivo, ha bisogno di essere interpretato al meglio e son certo visto i numerosi volti nuovi e giovani dell’associazione, che verrà fatto con impegno. Di certo occorre la sensibilità della città. Rimarrò a disposizione per ogni esigenza e con particolare riguardo alla night and music life, sempre sul pezzo, per un ritmo cittadino che sia come la batteria che amo suonare».
Le sezioni specifiche di EPAT saranno coordinate da Maurizio Zito per i ristoratori (“Gufo Bianco”), Roberto Nosengo per i bar (“Caffè Liberty”), Costantino Guardia per i pasticceri (“Pasticceria Guardia”), Leonardo La Porta per i gelatieri (“Caffè Miretti”), Alia Alfred per i cocktail bar (“Cafè Mojo”) e Alessandro Mautino per le discoteche (discoteca “Milk). Confermati anche il Direttore Claudio Ferraro e l’Amministratore Flavio Zanetti.
EPAT TORINO
Epat Torino si propone come aggregatore del tessuto imprenditoriale del turismo e, in particolare, della ristorazione e dell’intrattenimento in Torino e provincia nelle sue più varie forme. E’ garante delle numerose convenzioni e agevolazione dedicate ai Soci, fornisce assistenza su SIAE E SCF e contribuisce alla diffusione e alla partecipazione dei suoi associati ai numerosi eventi sia in Torino che nella provincia. Inoltre, partecipa ai tavoli Istituzionali di Comune e Regione per tutelare gli interessi dei pubblici esercizi.
Il Comitato Torino Finanza della Camera di commercio di Torino diffonde le sue stime sull’andamento dell’economia regionale. Torna il segno più dopo il calo dell’ultimo trimestre dell’anno scorso.
Crescita superiore alle previsioni dell’economia piemontese nel primo trimestre di quest’anno: a livello congiunturale (ossia sul trimestre precedente) l’aumento è stato dello 0,8%. Il calcolo è stato fatto dal Comitato Torino Finanza della Camera di Commercio di Torino con il superindice PILNOW, che permette di calcolare il Pil regionale in notevole anticipo rispetto alle stime ufficiali. L’incremento della produzione regionale è stato superiore a quello del Pil nazionale, che secondo i dati diffusi dall’ Istat ha fatto registrare un +0,5%.
Torna, dunque, il segno più e fa dimenticare la variazione negativa dell’ultimo trimestre del 2022 (-0,2%), che poteva aprire la strada a quella che gli economisti definiscono “recessione tecnica”. Il progresso dell’indicatore, che per via della struttura dell’economia piemontese è influenzato più che altrove dalle dinamiche della produzione manifatturiera, recupera un po’ del divario che la regione aveva accumulato nel corso del 2022, quanto in media annuale il Pil era cresciuto (+2,7%) un punto circa in meno della media nazionale (+3,9%), proprio per l’impatto sul settore manifatturiero della crisi Ucraina e dell’aumento dei costi dell’energia.
In termini tendenziali, ossia rispetto allo stesso periodo del 2022, nel primo trimestre la crescita a livello regionale è del 2%, anche in questo caso valore superiore alla media nazionale (+1,7%) e ancor di più alla media Ue (1,3%). Risultato decisamente soddisfacente, tenuto conto che in Germania, nel primo trimestre, il Pil ha fatto registrare, in termini tendenziali, -0,1%.
Buone notizie dalla crescita acquisita, ossia dalla crescita finale media del 2023 qualora il PILNOW, nei tre ultimi trimestri, facesse segnare una variazione congiunturale nulla, cioè pari a zero. Se il PILNOW non si muovesse più, la crescita acquisita per il Piemonte sarebbe del +1,1%. Ma è da sottolineare che alcuni degli indicatori che compongono il PILNOW, segnatamente quelli tratti da Google Trend, fanno registrare andamenti per lo più positivi anche nella prima metà del secondo trimestre dell’anno.
Il Piemonte è dunque al 9° trimestre consecutivo di crescita tendenziale. A determinare questa buona prestazione sono state pressoché tutte le sue componenti, come i trasporti dei mezzi pesanti, l’occupazione, la costante riduzione del tasso di disoccupazione e della disoccupazione temporanea misurata dalle varie forme di CIG, che in rapporto all’occupazione è scesa all’1,1%, pressoché pari allo 0,8% che si aveva prima della pandemia.
Il PILNOW si avvale di indicatori economici disponibili in tempo reale, o quasi, a cadenza mensile o trimestrale, il che permette di anticipare la variazione regionale del PIL con alta affidabilità: oggi conosciamo il Pil 2021 del Piemonte, che è cresciuto del 7,1%, contro il +7,3% stimato dal PILNOW. Si possono così avere importanti indicazioni dello stato dell’economia di un territorio con molto anticipo, se si pensa che di norma il Pil regionale è diffuso dall’Istat con oltre 12 mesi di scarto, è solo annuale e non permette letture semestrali, trimestrali e mensili.
Il PILNOW non ha componenti settoriali, per ora. Attraverso le sue variabili si è però rilevato che negli ultimi trimestri una quantità di crescita superiore alla norma è derivata sia dai consumi al dettaglio non alimentari, sia dai settori turistico e culturali colpiti, più di tutti, durante il fermo pandemico. All’andamento dei consumi non alimentari contribuisce anche l’alleviamento delle paure e incertezze sulla crisi energetica, che erano state responsabili dei comportamenti prudenti che avevano rallentato il PILNOW nel 2022.
Vladimiro Rambaldi, Presidente Comitato Torino Finanza della Camera di commercio di Torino: “In un quadro internazionale ancora difficile, con l’inflazione che rialza la testa e la conseguente crescita dei tassi di interesse, i dati che abbiamo raccolto col PILNOW ci permettono di essere cautamente ottimisti sull’andamento dell’economia piemontese. Merito della operosità della gente e della capacità di resilienza nei confronti della crisi dei nostri imprenditori, che nonostante tutto hanno continuato a investire per innovare processi e prodotti. L’economia regionale sta risalendo la china, ma mancano ancora 1,3 miliardi per tornare ai livelli del Pil precovid e 11 miliardi per tornare ai livelli del 2008”.
“Il Piemonte cresce, con performance superiori a quelle nazionali: un buon risultato quello del Pil piemontese nel primo trimestre dell’anno che riguarda la quasi totalità delle componenti del modello econometrico del Comitato Torino Finanza. Il settore della logistica risulta sempre determinante sui risultati trimestrali, così come l’occupazione. Puntare, come la nostra regione sta già facendo, sui fondi del PNRR e sui bandi europei in tema di innovazione, digitalizzazione e trasformazione green è la strada maestra per continuare a crescere come territorio e sistemaeconomico” commenta il Presidente di Unioncamere Piemonte, Gian Paolo Coscia.