ECONOMIA- Pagina 133

Marketing territoriale all’aeroporto di Caselle. Principali motivi di viaggio vacanze (55%) e lavoro (10%)

Si chiude la prima fase del progetto 

 

È giunta alla sua conclusione la prima fase di “Discover Turin”, progetto di marketing territoriale promosso da Federalberghi Torino con il contributo della Camera di Commercio di Torino e sviluppato in collaborazione con Turismo Alpmed-Booking Piemonte e Weforguest presso gli aeroporti di Caselle e Orio Al Serio.

Questa profilazione ha permesso di individuare il tipo di turismo diretto verso la nostra città.

Nei sette mesi di vita della piattaforma sono state profilate alcune migliaia di turisti e di questi il 55 per cento ha indicato come motivazione del viaggio le vacanze e il 10 per cento il lavoro business. Quanto alle provenienze prevale un turismo interno con un 21,4% di turisti italiani, seguiti da un 20,9% di inglesi, 5,1% di brasiliani, un 5 per cento proveniente dagli Stati Uniti e un 3,2% rappresentati da francesi.

La piattaforma Discover Turin, ideata e promossa da Federalberghi, ha come obiettivo la profilazione dei turisti in transito dai due aeroporti per veicolare informazioni mirate, scontistica e agevolazioni da utilizzare sia durante la permanenza sul territorio, sia in un momento successivo di fidelizzazione del cliente.

Questa piattaforma consente di registrarsi accedendo ai Digital Touch Point presenti in aeroporto, beneficiare di una connessione wi-fi gratuita e ricevere, tramite web app, una serie di sconti e agevolazioni da sfruttare nel corso del soggiorno a Torino, ricevendo offerte per incentivare i turisti a tornare a Torino.

Mara Martellotta

“Premio America innovazione” al torinese torinese iThanks

Sono state premiate le migliori 500 Startup innovative italiane che hanno ricevuto il prestigioso riconoscimento nazionale “Premio America innovazione” presso la Camera dei Deputati di Roma. Tra queste, spicca la startup innovativa e torinese iThanks, già premiata lo scorso 2 febbraio a Roma nella sede della commissione europea, all’ evento “vivere a spreco zero” come vincitrice nella categoria economia circolare, che si è distinta per la sua tecnologia all’avanguardia contro lo spreco alimentare nei supermercati.

La tecnologia di iThanks consente di monitorare le date di scadenza dei prodotti alimentari sugli scaffali dei supermercati, migliorando le performance dei punti vendita grazie alla raccolta e alla creazione di report dettagliati e precisi. Questo permette di ridurre significativamente lo spreco alimentare e di rendere i supermercati più efficienti.

L’amministratore delegato di iThanks, Marco Cartolano, ha espresso la sua soddisfazione per il premio ricevuto, che testimonia l’impegno della sua startup nella lotta allo spreco alimentare. “Siamo orgogliosi di essere stati selezionati tra le migliori 500 Startup italiane e di ricevere il premio America innovazione. Continueremo a lavorare con impegno per ridurre lo spreco alimentare e rendere il nostro Paese sempre più innovativo”, ha dichiarato Cartolano.

Il premio America innovazione rappresenta un importante riconoscimento per le startup italiane che si distinguono per l’innovazione e la creatività nella loro attività imprenditoriale. La cerimonia di premiazione si è svolta presso la Camera dei Deputati di Roma, lo scorso 5 maggio

Welfare aziendale, Stellantis lancia il volontariato per i dipendenti

Stellantis ha presentato oggi ai propri dipendenti dell’area torinese (comprensorio di Mirafiori, Grugliasco, Orbassano e Rivalta) e biellese (Verrone), Stellantis Motor Citizens, il programma di volontariato del Gruppo, già lanciato a livello globale, che da oggi è disponibile anche per i circa 12.000 dipendenti a tempo indeterminato di queste sedi di lavoro.


Stellantis Motor Citizens, fanno notare fonti vicine all’azienda, darà la possibilità ai dipendenti di utilizzare fino ad un massimo di un giorno di permesso retribuito all’anno per mettere a disposizione il proprio talento e il proprio tempo lavorativo in attività di volontariato a supporto delle comunità locali.

Si tratta di un’iniziativa aziendale storica con ambizioni globali, ricordano le fonti aziendali, volta a creare un rapporto continuativo con le associazioni presenti sul territorio dove Stellantis svolge attività di produzione. Il programma infatti è nato nel 2014 in Nord America ed è stato successivamente lanciato nella regione Asia-Pacifico nel 2016 e in Sud America nel 2019. L’obiettivo è di estendere l’iniziativa, entro il 2023, a tutti i Paesi in cui è presente Stellantis, tenendo conto delle specificità di ogni nazione.

Le attività di volontariato previste nel programma Stellantis Motor Citizens sono collegate agli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite sui temi “comunità sostenibili”, “cambiamento climatico” e “istruzione di qualità”.

Le associazioni attualmente coinvolte nell’iniziativa sono Caritas, Save the Children, Sermig e UGI (Unione Genitori Italiani).
Stellantis segue un’attenta politica di welfare aziendale attraverso la policy dedicata We All Care che ha come obiettivo il miglioramento del benessere fisico, sociale, professionale, emotivo e finanziario dei propri dipendenti, con particolare sensibilità verso le relazioni sociali e il volontariato.
Questo progetto si ispira al pilastro Care del piano strategico di lungo periodo Dare Forward 2030.

Giachino: “Il declino di Torino frutto di ritardi e incapacità”

La CGIA di Mestre dice oggi le cose che dico invano da 15 anni. Torino è stata tradita da chi l’ha amministrata e dai loro esperti che non han voluto leggere i dati per tempo come deve fare qualsiasi bravo amministratore sia di azienda privata che pubblico.  Meno male che noi abbiamo salvato la TAV

Caro Direttore,
Ieri La Stampa ha dedicato due pagine intere allo Studio della CGIA adì Mestre che partendo dall’assunto che il Nord Est ha superato il vecchio triangolo industriale conclude dicendo che Torino è fuori.
Purtroppo i numeri sono veri e come si vede anche in questi ultimi  due anni il Piemonte cresce meno non solo delle Regioni forti ma anche della media nazionale che come è noto è tenuta bassa dalle regioni del Sud. Ma la bassa crescita inizia venticinque anni fa non due anni fa.  Perché non è stata vista prima? Se un medico  ti fa la diagnosi in ritardo rischi di morire . Qui la diagnosi in ritardo ha voluto dire l’impoverimento di mezza Città denunciato dalla Caritas e dall’aumento delle code al Banco dei Pegni, una Citta’ come ha detto l’ing. Bastianini che non attrae più investimenti.
Oltre venticinque anni di bassa crescita hanno fatto abbassare il PIL procapite il dato che interessa di più ai cittadini perché indica la media di incasso annuale delle famiglie . Nella classifica del PIL procapite il Piemonte che è tenuto giu dal ritmo basso di Torino , che vale quasi il  55% del PIL dell’intera regione , e’ solo 11mo. Il Piemonte che per oltre 100 anni ha trainato lo sviluppo italiano oggi è trainato. Cavour si rivolterà nella tomba.
Eppure questi dati limitati al 2008 erano identici nella proporzione quando a maggio del 2009 li lèssi alla Bresso e a Chiamparino che invece di studiarli mi mandarono a stendere. Ripetei all’infinito che stavamo crescendo meno della media nazionale di un Paese penultimo in Europa per tasso di crescita.
La sinistra che amministra Torino dal 1993, molto vezzeggiata e coccolata dai giornali, ha la responsabilità politica del Declino di Torino insieme a una parte della imprenditoria e insieme a tanti esperti  che hanno sempre presentato analisi compiacenti sui giornali .
Viene in mente il Tradimento dei Chierici come dal libro di J. BENDA quando gli esperti invece di fare diagnosi severe giustificano le scelte e spargono ottimismo immotivato. Il medico compiacente che non dice la verità.
In una Città seria ora si aprirebbe il dibattito con tutti coloro che hanno qualcosa da dire è che hanno fatto qualcosa di concreto per Torino come noi SITAV.
Si, perché pensate un po’ come starebbe TORINO se noi non avessimo salvato la TAV?
Oggi il Presidente della Camera di Commercio dice che la soluzione è quella di unirci a Genova perché le Infrastrutture e la Logistica ci potranno aiutare molto e punta molto sull’aerospazio.
Era la strada da intraprendere nel  2008-2009 quando io presentai i dati alla Bresso e a Chiamparino e chiedevo di accelerare i lavori della TAV e del Terzo Valico . Era la strada indicata nel Piano Nazionale della Logistica che presentai al Governo Monti nel  2012 da Presidente della Consulta Nazionale dei Trasporti e della Logistica proponevo la Piattaforma Logistica del Nord Ovest guidata dalle tre Regioni.
Si sono persi almeno 12 anni anni e nel frattempo i poveri sono sempre più poveri oltre ad essere aumentati.
E se noi non avessimo salvato la TAV?
Ma la TAV a a avanti troppo lentamente dopo il freno di Toninelli e del governo giallorosso.
Il Presidente della Camera di Commercio  non nomina mai il settore automotive, poco e mal difeso in questi anni, che ci da quasi la metà delle esportazioni e che rischia di perdere molte aziende dell’indotto se non verrà cambiata la decisione europea di puntare solo e tutto sull’auto elettrica.
A fronte dei dati pesanti della CGIA adì Mestre , la Città di Torino punta invece a diventare la Città dei diritti dimenticando che senza lavoro o con un lavoro povero le persone sono molto più deboli e senza futuro.
Ecco perché saranno decisive le elezioni europee e regionali del prossimo anno.
Le europee per cambiare la politica dell’auto e le regionali per aiutare di più il rilancio della economia e del lavoro a Torino.
Mino GIACHINO

Antichi mestieri e artigianato in mostra a Bosconero

Il 14 maggio 2023 a Bosconero Canavese torna la manifestazione Mostra dell’Artigianato e degli antichi mestieri nata 15 anni fa – per dare la possibilità alle numerose realtà artigianali del territorio di farsi apprezzare e di conseguenza conoscere.  Una giornata di botteghe aperte e spettacoli, unita a cantieri tematici dedicati al suono, ai sapori e alla scultura. Questi i “piatti forti” della Mostra dell’Artigianato, organizzata dal Comune di Bosconero. Dopo le quindici edizioni locali che hanno registrato migliaia di visitatori, domenica 14 maggio a Bosconero Canavese si presenta la 16° manifestazione che ormai è annoverata nell’ambito degli eventi a carattere regionale/nord-ovest riguardante questo tipo di kermesse. Decine e decine di bancarelle daranno vita ad un serpentone variopinto con tanti prodotti dell’artigianato Canavesano, senza dimenticare i prodotti tipici dell’enogastronomia e i vari spettacoli musicali. Una esposizione originale sarà quella dei trattori e auto d’epoca, e per dar modo a tutta la famiglia di svagarsi senza pensieri, è prevista un’animazione per i più piccoli compresa una esibizione equestre. Alla mostra partecipano artigiani d’eccellenza, produttori, artisti e scuole professionali provenienti non solo dal Piemonte, ma anche dalla Valle d’Aosta, dalla Liguria, dalla Lombardia, dalla Toscana e dall’Emilia Romagna. Il programma prevede una serie di eventi all’insegna del “saper fare” e vede riconfermati i percorsi tematici: cantieri delle sculture, dei sapori e dei suoni. Oltre a queste tradizionali proposte verrà allestita la sezione “arte e natura”, dedicata ai orovivaisti, al biologico e alla bioedilizia. A Bosconero saranno presenti bancarelle e punti di ristoro, le dimostrazioni dal vivo serviranno ad illustrare tutto l’iter della produzione agricola del territorio Canavesano.

«Siamo molto soddisfatti dell’ultima edizione, la prima regolare dopo la pandemia del Covid 19 – ha dichiarato  la sindaca PaolaForneris – abbiamo veramente avuto un ottimo afflusso nonostante il meteo non proprio favorevole, specialmente nel pomeriggio a partire dalle 15, quando guardando dall’alto la piazza e l’incrocio con le vie non si vedevano che teste una vicina all’altra»

L’ingresso alla manifestazione è completamente gratuito e per informazioni si può telefonare al numero 0119889616 oppure consultare il sito del Comune di Bosconero all’indirizzo www.comune.bosconero.to.it

Lavoro, Confagricoltura: una legge regionale per tutelare chi opera in campagna

Occorrono garanzie per gli operatori agricoli sia stabili, sia stagionali”. È il commento di Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte in attesa della pubblicazione del decreto-legge sulle misure urgenti per l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro.

In Piemonte, abbiamo circa 45 mila aziende agricolein diversi comparti che necessitano di manodopera specializzata, per svariati mesi all’anno” afferma il presidente della Federazione piemontese degli imprenditori agricoli. “Crediamo che una legge studiata per le realtà locali possa garantire agli occupati maggiori tutele, mantenendo in salute un settore che conferisce all’Italia e all’Europa prodotti di alta qualità”.

 

Apprezzamento è stato espresso verso il nuovo intervento del Governo sul cuneo fiscale, che riducendo le aliquote contributive delle imprese sosterrà, oltre ai consumi, anche la competitività del settore primario stesso.

 

“Il fattore umano nelle aziende è importante: i nostri imprenditori sono costantemente impegnati nella formazione dei dipendenti, nell’ammodernamento di impianti e attrezzature che migliorino le condizioni di lavoro, per ridurre al minimo i casi di infortunio” prosegue Allasia che ha rammentato, in occasione della scorsa “Giornata mondiale per la sicurezza sul lavoro”, i dati forniti dall’INAIL sull’andamento degli infortuni totali, denunciati che ammontano a 144.586; “A livello nazionale, apprendiamo di una riduzione complessiva del 25,5% rispetto a marzo dello scorso anno ma ancora molto c’è da fare per il nostro settore e con gli Enti di formazione di Confagricoltura, ci candidiamo a incentivare l’aggiornamento e lo sviluppo delle competenze degli operatori agricoli”.

Trasporti, anche per il 2023 c’è il bonus dedicato

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori

E’ attiva la piattaforma per la domanda di accesso al bonus trasporti 2023, il beneficio per studenti, lavoratori, pensionati e cittadini con un reddito complessivo 2022 non superiore a 20mila euro.

Ancora prima che la piattaforma partisse ufficialmente, si registravano oltre 200mila utenti in coda per la richiesta del contributo fino a 60 euro sul sito bonustrasporti.lavoro.gov.it . Ciascun beneficiario potrà chiedere un bonus al mese, entro il 31 dicembre 2023 e fino a esaurimento risorse.

Possono richiedere il bonus trasporti gli studenti, i lavoratori, i pensionati e i cittadini che hanno conseguito un reddito complessivo individuale nel 2022 non superiore a 20mila euro.

L’importo del bonus è pari a un massimo di 60 euro ogni mese. Se non si conosce il costo dell’abbonamento, si richiede il bonus per il valore massimo di 60 euro: sarà poi il gestore a riscattare la sola parte corrispondente al valore dell’abbonamento.

Il buono è nominativo e si può utilizzare per acquistare un solo abbonamento (annuale, mensile o valido per più mesi) relativo ai servizi: trasporto pubblico locale, regionale, interregionale; trasporto ferroviario nazionale.

Restano esclusi i servizi di prima classe, executive, business, club executive, salotto, premium, working area e business salottino.

La richiesta del bonus può essere effettuata una volta al mese e, in caso di disponibilità di fondi residui, sarà possibile effettuare ulteriori richieste nei mesi successivi. Al momento della richiesta il richiedente deve specificare il Gestore del servizio di trasporto presso il quale acquisterà l’abbonamento annuale o mensile. Questa scelta sarà vincolante.

Si potrà fare la domanda online per sé o per un minore del quale si ha la potestà o la rappresentanza. I figli maggiorenni, anche se fiscalmente a carico, devono provvedere autonomamente alla richiesta del buono. Resta il limite del reddito complessivo individuale conseguito nell’anno di imposta 2022 non superiore a 20.000 euro. Nel caso in cui il beneficiario sia minore, tale requisito deve esistere in relazione al minore beneficiario del buono, a prescindere dal reddito del richiedente.Se il minore non è a carico dei propri genitori, anche avente reddito proprio e con reddito inferiore a 20.000 euro, la richiesta va fatta da chi esercita la patria potestà (curatore, amministratore).

Per fare domanda si deve accedere all’apposita piattaforma, e si può fare con SPID con livello di sicurezza 2 oppure con Carta d’Identità Elettronica (CIE), indicando poi il codice fiscale del beneficiario, ad esempio il genitore può richiedere il bonus per il figlio minorenne.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

Farine con insetti? Coldiretti: “Torino non scordi il principio di precauzione. Rilanciamo il pane km Zero”

 E’  la base della nostra sicurezza alimentare. Rilanciamo tra i giovani il consumo di pane da filiera a Km Zero

Coldiretti Torino accoglie con preoccupazione la notizia che proprio dal capoluogo subalpino potrebbe partire la panificazione commerciale con farina di insetti polverizzati.

«Non sono la sperimentazione e la conoscenza a spaventarci – ci tiene a precisare Bruno Mecca Cici, presidente di Coldiretti Torino – Il mondo agricolo torinese è carico di innovazione e lavora ogni giorno a stretto contatto con la ricerca scientifica come dimostrano i numerosi progetti in corso tra l’Università di Torino e le aziende agricole. Nemmeno ci spaventa l’entomologia. Gli agricoltori conoscono bene gli insetti: ci hanno a che fare tutti i giorni. Nessun agricoltore prova ribrezzo nell’osservarli, nel maneggiarli e nel cercare di capire come può difendersi dagli attacchi dei parassiti, vecchi e nuovi che il cambiamento climatico porta con sé. Ed è proprio da questo approccio disincantato e non modaiolo che ci sentiamo di esprimere le nostre riserve sulla diffusione dei derivati proteici da insetti nell’alimentazione dei torinesi».

La tradizione alimentare piemontese ha da sempre fonti proteiche invidiate dalle diete di tutto il mondo. Pensiamo ai formaggi freschi leggeri come il tomino o quelli più grassi e stagionati ma gustosissimi come la toma o gli erborinati. Senza contare la carne cruda piemontese o le mocette magre come la bresaola. Altre fonti proteiche tradizionali sono i legumi, le uova da galline allevate a terra, i prodotti apistici, i pesci di acqua dolce come la trota. «Ci troviamo di fronte al paradosso che le nostre tradizionali fonti di proteine, cui il nostro microbiota è adattato da millenni, vengono demonizzate mentre si saluta con entusiasmo un “novel food” di cui non conosciamo fino in fondo la nostra capacità di assimilazione e le potenzialità allergeniche. A differenza dei rigidi protocolli in vigore per gli allevamenti degli animali vertebrati, per gli insetti non abbiamo nemmeno metodiche sufficientemente rodate per evitare contaminazioni da agenti patogeni dannosi per l’Uomo».

Sui pericoli allergenici sono ancora troppi i dubbi da parte del mondo scientifico. Gli insetti sono utilizzabili per i mangimi dei pesci, in acquacoltura, e spesso dal 2015, cioè da quando si è iniziato a parlare di moda dell’entomofagia, si confonde l’utilizzo come mangime ittico con l’alimentazione umana.

Torino ha un forte tradizione di soggetti che si occupano di sicurezza alimentare e tutela dei consumatori. La città ha imparato dagli scandali del passato che hanno investito mense scolastiche, esercizi di alimenti etnici, commercio alimentare illegale.

Coldiretti Torino si appella alle istituzioni perché non venga meno il principio di precauzione che è alla base della legislazione sanitaria europea e che a Torino guida da anni le attività amministrative e di controllo sul settore della produzione e della commercializzazione alimentare.

«Non possiamo permetterci scandali alimentari che lederebbero l’immagine estremamente positiva che ha oggi il sistema torinese del cibo nel suo rapporto tra produzioni sicure e spesso tipiche e i consumatori su cui occorre continuare l’opera di educazione verso la salute alimentare anche rilanciando prodotti tradizionali oggi ingiustamente attaccati.

«Invece di assecondare la nascita di una moda, magari passeggera, che proporrebbe pagnotte con farine di insetti Coldiretti Torino chiede di rilanciare il consumo del pane, oggi ingiustamente demonizzato. Serve diffondere nuovamente la cultura del pane e l’educazione alla sua fragranza. Serve diffondere la conoscenza dell’arte della coltivazione del grano, della molitura e della panificazione. Oggi il vero rischio è che, nelle nostra vita frettolosa, il pane fresco sia sostituito da prodotti cerealicoli a lunga conservazione. Coldiretti Torino ha creato le filiere del pane torinese al Km Zero con il Gran dij Bric prodotto sulla collina Chivassese e con i grani prodotti a Stupinigi. Noi facciamo della conoscenza del pane e del grano una battaglia per tutti i cittadini e per l’ambiente. Le esperienze con insetti lasciamole ai nostri viaggi esotici: il nostro pane profumato, dalla crosta croccante semplice e nutriente è quello che vogliamo tramandare anche alle giovani generazioni».

Deposito logistico Zero Carbon a Orbassano

Il deposito logistico situato a Orbassano (Torino), rappresenta un connubio di sostenibilità e innovazione per il settore delle costruzioni, ed è il primo edificio in Italia – e tra i primi in Europa – a concorrere alla certificazione Zero Carbon by International Living Future Institute

 GSE Italia filiale italiana del gruppo francese operante nel settore dell’edilizia industriale, con oltre 600 dipendenti e più di 1 miliardo di Euro di fatturato nel 2022 – da sempre ha la sostenibilità nel suo DNA. Uno degli obiettivi primari del gruppo, infatti, è quello di innovare il settore, contribuendo a migliorare costantemente gli standard in ambito di sviluppo sostenibile.

Ne è un esempio il progetto realizzato per Vailog-SEGRO, leader in Italia per il settore dello sviluppo immobiliare industriale. Un deposito logistico con una superficie coperta di 36.305,66 mq situato a Orbassano (TO), che rappresenta un esempio eccellente e virtuoso per l’intero settore dell’edilizia industriale, grazie alla capacità di conciliare due aspetti fondamentali: sostenibilità e innovazione.

Il primo edificio in Italia a concorrere alla certificazione Zero Carbon

Il deposito rappresenta un particolare motivo di soddisfazione per GSE Italia, dato che grazie alle sue caratteristiche persegue la certificazione BREEAM International New Construction by BRE livello Excellent e, in particolare, perché si tratta del primo edificio logistico in Italia a concorrere alla certificazione Zero Carbon by International Living Future Institute.

Per accedere a questa importante certificazione è richiesto di dimostrare la “carbon neutrality” dell’edificio, sia per emissioni “embodied” – relative ai materiali e al processo di costruzione – sia per quelle operative – relative all’utilizzo dell’immobile. Questo è stato possibile grazie a un attento monitoraggio delle quantità di materiali installati in fase di progettazione e di costruzione, oltre al monitoraggio delle caratteristiche tecniche relative alle emissioni di CO2, attentamente documentate attraverso EPD (Dichiarazioni Ambientali di Prodotto). Hanno giocato un ruolo di primo piano anche l’ottimizzazione delle quantità di materiali utilizzati, la selezione dei fornitori e l’approvvigionamento dei materiali.

Per la costruzione dell’edificio, inoltre, GSE si è impegnata a non superare la produzione di 500 kg di CO2 per mq, raggiungendo pienamente l’obiettivo con 325kg di CO2 / mq: un risultato che ha superato del 30% il target concordato.

GSE e sostenibilità: un impegno allineato agli obiettivi europei

La certificazione Zero Carbon è importante in ambito edilizio per due ordini di motivi: uno di contesto e un altro più «settoriale». In primo luogo, la Commissione Europea ha fissato degli obiettivi ambientali molto sfidanti, che puntano a rendere l’Europa il primo continente neutrale dal punto di vista climatico con una riduzione del 55% delle emissioni climalteranti in atmosfera entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. In secondo luogo, va considerato che circa il 40% delle emissioni a livello globale sono generate dal settore delle costruzioni. Proprio per questo, la Commissione Europea è intervenuta con una normativa specifica che regolamenta il settore edilizio e prevede l’azzeramento delle emissioni derivanti dagli edifici entro il 2050.

Consapevole di questo aspetto, è con grande senso di responsabilità che GSE, a livello di gruppo, ha reso lo sviluppo sostenibile parte integrante della propria filosofia aziendale a partire dal 2010 con le prime certificazioni ambientali per gli edifici logistici.

Innovazione, alte prestazioni e attenzione al paesaggio

Per la realizzazione dell’immobile di Orbassano sono state adottate soluzioni particolarmente all’avanguardia, tra cui l’impiego di fondazioni e pavimentazione industriale low carbon, con l’utilizzo di cemento di classe III/B e III/A e aggiunta di aggregati riciclati. L’impiego di questi materiali attentamente selezionati ha consentito un risparmio rispettivamente del 30% e del 25% delle emissioni di CO2 rispetto all’utilizzo di miscele tradizionali.

Il progetto è dotato di una trincea drenante con una capacità di 10.000 mc di acqua piovana e di un sistema di recupero delle acque piovane, da riutilizzare per irrigazione e scarichi wc. Dal punto di vista impiantistico, invece, il magazzino punta in modo deciso sull’efficienza energetica, grazie all’installazione di un impianto fotovoltaico da 1 MWp e di un sistema HVAC idronico basato su pompe di calore polivalenti collegato a unità di trattamento dell’aria e fan-coils a 4 tubi che riducono l’impatto ambientale dell’edificio, diminuendone i costi in termini di emissioni e consumi energetici.

Siamo molto orgogliosi di questo progetto, per il quale GSE si è impegnata a garantire un risparmio di emissioni di CO2 superiore al 30% della soglia imposta e, in fase di progettazione, l’energia utilizzata è stata ridotta del 25% rispetto a un edificio convenzionale equivalente”, afferma Vincenzo Binetti, Sustainability Manager di GSE Italia. “Oltre ai risultati in termini di prestazioni ambientali, un altro aspetto che rende il progetto di Orbassano una milestone nella nostra storia recente, è la capacità dell’immobile di rispondere perfettamente alle necessità finali di utilizzo integrando al tempo stesso tecniche che ne minimizzano l’impatto ambientale”.

Un altro risultato non trascurabile e meritevole di menzione”, aggiunge Mathieu Hamm, Project Director GSE Italia, “ritengo sia stata la capacità di mantenere gli impegni concordati con il cliente a livello contrattuale anche in termini di tempistiche di consegna del progetto, nonostante le difficoltà insorte in corso d’opera a causa dell’importante rialzo dei prezzi delle materie prime”.

Per GSE Italia, infatti, un edificio logistico sostenibile è un edificio che, oltre a garantire il proprio aspetto funzionale, riesca a integrare una gestione corretta dei diversi ambiti della sostenibilità quali, per esempio, performance energetica, impatto di CO2, comfort, biodiversità, localizzazione strategica.

Infine, l’integrazione paesaggistica degli edifici è un aspetto fondamentale dei suoi progetti. In questo caso, nell’area del deposito logistico di Orbassano saranno riqualificati 7 ettari di aree verdi, tra aree private e ad uso pubblico, ed è prevista la piantumazione di oltre 500 nuovi alberi scelti tra le specie locali.

SU GSE

Il gruppo GSE, fondato nel 1967, è il Global Contractor di riferimento per la gestione di tutti gli aspetti di un progetto di costruzione, impegnandosi contrattualmente nel rispetto di un corrispettivo fisso, di tempi di costruzione certi e di una qualità garantita dell’opera. Nel 2022 il gruppo GSE ha sviluppato un giro d’affari appena superiore al miliardo di euro per la sua prima volta, e a oggi conta 554 dipendenti tra Europa e Cina, dove costruisce edifici industriali, logistici, direzionali e commerciali. Nel 2019 GSE è stata acquisita da Goldbeck Gmbh, leader europeo nel mercato immobiliare con un fatturato 2022 di oltre 6 miliardi di euro e 10.000 dipendenti in più di 100 sedi in Europa. Insieme, le due società costituiscono il primario operatore pan europeo in grado di svolgere interventi “tailor-made” o “system-based” con una fitta rete di filiali operative per essere quanto più prossimi al cliente.

GSE Italia, filiale italiana del gruppo francese fondata nel 1999, è una società operante nel settore immobiliare e delle costruzioni come General Contractor e specializzata nel mercato della logistica e dell’industria, partner di fondi e sviluppatori immobiliari, di aziende della GDO, operatori logistici, aziende manifatturiere, con un centinaio di collaboratori e un fatturato nell’anno 2022 di circa 255 Mn Euro.

Tra gli utilizzatori finali e i clienti di GSE Italia rientrano aziende come: Carapelli, Euronics, Kramp, Fresenius Medical Care, Lyreco, Michelin, Pirelli, Susa Trasporti, DEA Capital Sgr, Prologis, Vailog-Segro, Carlyle.

Per più informazioni su GSE: www.gsegroup.com/en/

Canavese, nuovo slancio per le imprese

ANDAMENTO DELLE IMPRESE E DEL LAVORO

Presentati nel corso di una Conferenza Stampa i dati elaborati da Confindustria Canavese, Camera di commercio di Torino e Agenzia Piemonte Lavoro  

 

Sono stati presentati  i dati relativi all’andamento del lavoro e delle imprese elaborati da Agenzia Piemonte LavoroCamera di commercio di Torino e Confindustria Canavese con l’obiettivo di fornire una fotografia il più esaustiva possibile sullo stato di salute delle imprese e sull’andamento del lavoro nel territorio del Canavese. La lettura complessiva dei dati elaborati dagli enti che hanno partecipato all’analisi denota un clima discretamente positivo, in un contesto nel complesso però ancora piuttosto fragile, poiché in parte legato alle molteplici criticità dello scenario economico e internazionale.   

I dati relativi al Canavese restituiscono una situazione di crescita che conferma i risultati positivi tra le aziende registrati nelle nostre ultime indagini congiunturali. Stiamo, cioè, assistendo a un importante consolidamento della fiducia di imprese e, con essa, a una ripresa degli investimenti con conseguente effetto positivo sullo sviluppo delle nostre aziende“, commenta Cristina Ghiringhello, Direttore di Confindustria Canavese. “Le aziende del territorio sembrano cioè aver preso lo slancio necessario per imboccare a tutti gli effetti una nuova fase di crescita, il nostro auspicio è che il trend di risalita venga mantenuto e confermato e che, con il primo calo di costi energetici, anche i margini economici tornino ad essere adeguati. Il mondo imprenditoriale è chiamato ad affrontare sfide importanti nel prossimo futuro (trasformazione digitale, transizione ecologica…), risulta quindi determinante non soltanto informarsi e aggiornarsi in continuazione sulle nuove opportunità, come il PNRR e i Fondi strutturali del Programma 2021/2027ma anche sfruttare l’onda positiva del rientro in Europa di molte catene di fornitura”. 

“Il numero di imprese che abbiamo registrato nel 2022 è pressoché stabile nel Canavese, con una lieve flessione delle sedi di impresa e un aumento delle unità locali, ma alcuni comuni a maggiore densità imprenditoriale, come Caluso e Volpiano mostrano tassi di crescita più alti”, commenta Guido Bolatto, Segretario Generale della Camera di commercio di Torino. “La ripresa è in parte frenata dalla ripartenza delle cessazioni che si erano fermate durante il periodo pandemico e che adesso inevitabilmente incidono nel bilancio complessivo: continua la crescita di costruzioni e servizi alle imprese, ma il commercio mantiene il primato di primo settore per consistenza”.

 

ANDAMENTO DELLE IMPRESE IN CANAVESE 

 

Il sistema imprenditoriale 

Il bacino oggetto dell’analisi è composto dai 158 comuni di riferimento di Confindustria canavese, territorio che corrisponde a una definizione estensiva del Canavese e riconducibile a 5 delle 11 Zone Omogenee della Città metropolitana di Torino (Eporediese, Canavese occidentale, Ciriacese, Chivassese, AMT Nord). 

  

Secondo i dati Istat, al 1° gennaio 2023 su tale territorio risiedono 362.510 abitanti, il 16,5% della popolazione dell’area metropolitana torinese, di cui il 6,6% è di origine straniera. 

In termini imprenditoriali, nel Canavese sono insediate 32.956 sedi d’impresa (il 14,8% del torinese), alle quali si aggiungono 8.077 unità locali (il 15,5%) per un totale di oltre 41.000 localizzazioni che, nel complesso, impiegano più di 113.000 addetti. 

Il 95,5% del totale delle sedi d’impresa sono microimprese,il 3,8% sono piccole e soltanto lo 0,7% è di medie e grandi dimensioni

Dopo il lieve aumento registrato nell’anno precedente, nel 2022 cala leggermente il numero di sedi d’impresa (-0,2%) mentre continua l’aumento delle unità locali (+1,8%), in particolar modo di quelle con sede fuori provincia, per le quali si rileva un +2,7%. 

L’andamento dei flussi di iscrizioni e cessazioni d’impresa è stato caratterizzato, rispetto all’anno precedente, da una diminuzione delle nuove iscrizioni (1.725 rispetto a 1.908) e da un aumento delle cessazioni (1.738 a fronte di 1.563), producendo un sostanziale avvicinamento dei due valori che si è tradotto in un tasso di crescita pressoché pari a zero (-0,04%). 

 

Tuttavia, un affondo sui primi dieci comuni del Canavese per presenza di sedi d’impresa (dove si concentrano il 43% delle imprese totali) evidenzia come nel 2022 essi presentino tassi di crescita quasi tutti positivi, con risultati migliori per Caluso, che conferma il primato già registrato nello scorso anno, e Volpiano

 

La suddivisione delle imprese per forma giuridica mostra una presenza predominante di imprese individuali (il 64,3% rispetto al 53,5% della CMTO), seguite dalle società di persone (il 19,4% a fronte del 21,9% torinese), mentre risultano meno consistenti le società di capitali (il 14,4% contro il 22,4% provinciale). Tuttavia, sono proprio le società di capitale a registrare il miglior tasso di crescita rispetto al 2021: +2,9%, a fronte del -0,3% delle imprese individuali e del -1,0% delle società di persone.


 

L’analisi della composizione del sistema imprenditoriale del Canavese consente di individuare alcune caratterizzazioni produttive: diversamente da quanto si rileva nella Città metropolitana di Torino, è il commercio il primo settore per consistenza (il 22,4%), seguito dalle costruzioni (il 18,6%) che per il primo anno sorpassa i servizi prevalentemente orientati alle imprese (il 18,5%). Emerge, inoltre, una maggiore incidenza dell’agricoltura (il 12,5% contro il 5,2% del dato torinese) e dell’industria (l’11,3% verso l’8,9%). 

Continua la crescita del settore edile (è pari a +1,6% la variazione di stock del 2022 sul 2021 che fa seguito al +2,3% del 2021 sul 2020), grazie alla prosecuzione dei bonus governativi, e di quelli dei servizi alle imprese (+1,2% e +2,5%) e alla persona (entrambe le variazioni al +0,7%). Tuttavia, confermano la contrazione già rilevata negli scorsi anni i restanti settori: l’industria (-2,3%), il commercio (-1,3%), l’agricoltura (-1,1%) il turismo (-1,0%)

In ultimo, uno sguardo alle componenti imprenditoriali presenti sul territorio. Rispetto alla Città metropolitana di Torino, il territorio si connota per una maggiore presenza di imprese femminili (il 23,7% a fronte del 22,3%) e di imprese artigiane (il 33,2% rispetto al 26,8%), medesima per le realtà giovanili (il 9,7% contro il 9,6%) e minore per quelle straniere (il 7,9% verso il 13,9%); tuttavia sono proprio le imprese straniere a registrare una crescita sul 2021 (+3,3%), mentre le restanti componenti imprenditoriali registrano una contrazione. 

Il mercato del lavoro 

Accanto all’analisi della natimortalità imprenditoriale, anche quest’anno è stato realizzato a cura di Agenzia Piemonte Lavoro – ente strumentale di Regione Piemonte che coordina i 31 Centri per l’impiego piemontesi – un focus dedicato al mercato del lavoro e ai movimenti contrattuali all’interno dei 164 comuni esaminati.

L’approfondimento, grazie alla collaborazione avviata con Camera di commercio di Torino nel 2021, prevede l’integrazione degli archivi delle imprese attive sul territorio estratti dal Registro Imprese e gli archivi delle comunicazioni obbligatorie di assunzioni/cessazioni relative al bacino di riferimento. La metodologia di analisi da sperimentale diventa sistematica: sono 4.451 le imprese registrate CCIAA (13,4% del totale) che hanno movimentato il mercato del lavoro locale per il 71,2% del totale dei contratti da lavoro dipendente. Mentre il 13,3% ha terminato rapporti di lavoro.

Oltre al già proposto indicatore di dinamicità delle imprese, da quest’anno è stato elaborato anche quello della dinamicità del mercato del lavoro locale. La fotografia restituita rispetto ai movimenti occupazionali evidenzia un dinamismo positivo: il 2022 chiude con +978 contratti in attivo da parte delle imprese iscritte al registro.

Nel 2022 i saldi assunzioni/cessazioni, impiegati come indicatori di consistenza contrattuale, sono negativi per i servizi, anche se in leggera ripresa; positivi per tutti gli altri settori tra cui spiccano industria e costruzioni. Incrementano i saldi positivi delle Professioni Tecniche, Professioni Intellettuali, Scientifiche; rimangono invece negativi quelli delle professioni non qualificate.

A completamento della panoramica del mercato del lavoro locale, vengono presi in esame i servizi erogati alle parti datoriali intermediati dai Centri per l’impiego: sono 527 le aziende che hanno ricevuto 2.026 servizi; tra questi servizi 928 sono rivolti ad aziende in obbligo ai sensi della L. 68/99.

Il Centro per l’impiego intercetta vacancy prevalentemente di professioni di media qualifica e riesce a evadere il 16,5% delle richieste.

L’indagine Congiunturale di Confindustria Canavese Trimestre – aprile-giugno 2023 

 

L’ultima Indagine congiunturale elaborata da Confindustria Canavese per il Trimestre aprile-giugno 2023 evidenzia una situazione positiva per le Imprese manifatturiere e di servizi del nostro Territorio con dati in miglioramento rispetto al trimestre precedente e mediamente più elevati di quelli della media regionale. 

Tutto ciò nonostante le difficoltà legate agli incrementi dei costi dell’energia e delle materie prime, che hanno inciso sui margini ma che ora registrano una prima discesa, la difficile reperibilità dei componenti elettronici e metallurgici, i rischi geopolitici presenti o in agguato in molte parti del mondo. 

La reattività del nostro sistema produttivo ha permesso di adattarsi a tali situazioni, non sempre agevolmente comunque, e di cogliere i primi segnali della modifica delle catene di fornitura nelle principali filiere produttive, con una maggiore attenzione alla possibilità acquistare più vicino e direttamente in Europa ed in Italia in particolare. 

Riguardo ai dati, sono molto positivi in particolare le previsioni per Produzione e Ordini totali, con il 32,6% delle imprese che dichiarano aumento e il 62,8% costanza. Sono lievemente inferiori, invece, le previsioni relative all’Export e in sostanziale pareggio quelle sulla Redditività. Dati per lo più in crescita anche per l’Occupazione ma con una prima risalita, seppur limitata al 7% delle Aziende, della Cassa Integrazione Guadagni

Il dato più significativo, tuttavia è quello degli Investimenti programmati per i prossimi 12 mesi, con il 50% degli intervistati che li prevedono per Ampliamento e il 34% per Sostituzione

Questo evidenzia che le Aziende canavesane sono consapevoli che solo investendo e guardando al futuro è possibile cogliere quelle opportunità che pur in una fase critica come questa si possono aprire. Sapendo, tuttavia, che i cicli economici sono ormai più brevi e che non è escluso che un rallentamento economico possa prefigurarsi nei prossimi mesi come scenario globale.