Il Piemonte, come le altre Regioni, non conosce ancora l’ammontare esatto dei fondi europei di sviluppo e coesione, relativi alla programmazione 21/27. È quanto emerso nella seduta congiunta di Prima e Settima commissione, presieduta da Domenico Ravetti.
L’assessore al Bilancio Andrea Tronzano ha relazionato sui fondi europei, in particolare appunto sugli Fsc. La direttrice del settore ha sottolineato come, ancora, non ci siano certezze sulle somme poiché, dei 73,5 miliardi disponibili a livello nazionale, una trentina è stata spesa, per cui ne restano circa 43. Bisogna tenere conto che, per legge, l’80% di tali fondi va al Mezzogiorno, mentre soltanto il 20% restante spetta al Centro-Nord.
Anche il presidente Ravetti ha chiesto lumi sulle cifre definitive per il Piemonte, ma al momento – è stato risposto – “è difficile quantificare, visto che non sappiamo se il ministero vorrà gestire direttamente il 30 o il 40% del rimanente”.
Da un lato, ha sottolineato Tronzano, “visto che siamo stati in grado di spendere quasi il 90% di quanto assegnatoci, chiediamo di avere più fondi a disposizione. I ministeri, per esempio, sulla programmazione 2014/20, hanno speso soltanto il 10%. Dall’altro lato, comunque, noi siamo pronti: per intenderci, i 140 milioni che sono la quota fondi europei liberi, la Giunta ha già deciso di destinarli ai Comuni, divisi per 14 aree omogenee, quindi circa 10 milioni per zona. Abbiamo individuato i Comuni capifila, cui diamo un contributo per la gestione, dopodiché partiremo con i progetti che arriveranno dalle diverse aree”.
Per chiarimenti, sono intervenuti anche Silvio Magliano (Moderati), Matteo Gagliasso (Lega).
Al termine della seduta si sono svolte le prime determinazioni sul Ddl 265 “Misure urgenti di adeguamento delle disposizioni regionali”, che sarà discusso e votato nelle prossime convocazioni.