ECONOMIA- Pagina 108

Coldiretti Torino, “Contro l’emergenza cinghiali finalmente interverrà l’esercito”

Dopo un anno e mezzo di battaglie Coldiretti Torino accoglie con soddisfazione la decisione del vertice di governo, con il commissario Per l’emergenza Psa Caputo, di utilizzare l’esercito per fermare l’epidemia del virus della Peste dei cinghiali.
“Fin dall’inizio dell’esplosione dell’epidemia di PSA – ricorda il presidente Bruno Mecca Cici – Era evidente che le forze messe in campo a inizio 2022 erano insufficienti. Solo la capacità organizzativa e logistica dell’esercito può ottenere risultati concreti sia nei numeri degli abbattimenti che nello smaltimento in sicurezza delle carcasse”.
L’emergenza cinghiali per Coldiretti Torino
è una vera e propria “emergenza” di protezione civile che deve essere affrontata con strumenti eccezionali, prevedendo, appunto l’impiego massiccio di una forza pubblica, organizzata, come l’esercito.
“Siamo preoccupati sia per la difesa delle nostre coltivazioni sia per la possibile diffusione di malattie che per gli incidenti stradali”.
Si deve ridurre la popolazione di cinghiali almeno del 50% e il semplice sforzo dei cacciatori è sembrato subito come svuotare il mare con un secchiello. In attesa di sbloccare l’utilizzo dell’esercito Coldiretti Torino ha ottenuto che anche gli agricoltori possano contribuire al depopolamento difendendo i propri terreni dopo aver partecipato a corsi di formazione.

Edilizia scolastica, fondi per garantire continuità didattica in emergenza

“Questa è la politica del fare, mettendo in campo misure che siano di serio supporto alle realtà messe in difficoltà da emergenze, che debbono essere risolte nel miglior modo possibile, cercando contestualmente di contenere al massimo i disagi per tutti gli attori coinvolti: con queste due misure, che mancavano in Piemonte e che ho fortemente voluto, pensiamo a tutelare la  sicurezza degli studenti, dei lavoratori della scuola e, con 4 milioni di investimenti,  a sostenere gli amministratori pubblici che devono poter fronteggiare le criticità cercando di aiutarli a ridurre il più possibile il peso sui bilanci locali”. Così l’Assessore all’Istruzione e Merito della Regione Piemonte Elena Chiorino a seguito dell’uscita di due bandi per interventi di edilizia scolastica urgenti e per garantire la continuità didattica in caso di emergenza.

Sono 4 milioni di euro i fondi stanziati complessivamente dalla Regione per sostenere le comunità locali in caso di emergenza:  3 milioni di euro sono destinati ai comuni piemontesi che, tra il 2023 e il 2025, faranno richiesta di contributi per la realizzazione di interventi di edilizia scolastica urgenti e imprevisti, causati da eventi che hanno compromesso l’agibilità degli edifici, come ad esempio calamità naturali o atti vandalici; un milione di euro è destinato, invece, alla copertura delle spese per il noleggio di “container”, o l’affitto di altre strutture di appoggio temporanee, dove poter collocare gli studenti e far proseguire le lezioni, in situazioni di chiusura straordinaria.

Le date e i dettagli del Bando per gli interventi in emergenza di edilizia scolastica

Per l’annualità 2023 sarà possibile presentare la domanda a partire dal 10 agosto al 31 ottobre 2023, mentre le date di apertura degli sportelli per le annualità 2024 e 2025 saranno comunicate successivamente.

I contributi saranno assegnati in base all’ordine cronologico di arrivo delle domande, e non potranno superare l’importo di 100 mila Euro per ogni singolo intervento.  

In considerazione dell’imprevidibilità delle situazioni critiche che potrebbero presentarsi, non è posto un tetto al numero di candidature per ogni singolo ente, che, per ciascun edificio, potrà presentare una richiesta di contributo diversa per ogni annualità.

Saranno richiesti progetti di fattibilità tecnica ed economica finalizzati al ripristino delle condizioni di agibilità compromesse, le quali dovranno essere dimostrate da documentazione specifica come verbali dell’Asl o dei VV.FF, ordinanze di chiusura, dichiarazioni di inagibilità (totale o parziale), ecc.

Il bando “Interventi urgenti imprevisti e imprevedibili“ è pubblicato sul sito della regione piemonte alle pagine

ove sarà possibile trovare il link al video tutorial di presentazione del Bando e della procedura di caricamento della domanda.

Il bando e le date per l’affitto di “Container”

Gli interventi ammissibili devono riguardare il periodo scolastico ancora da svolgersi e non spese di affitto o noleggio già sostenute.

Le richieste di contributo possono essere presentate in maniera continuativa entro il 30 ottobre 2023. Ogni ente potrà richiedere un solo contributo per un importo massimo di 300 mila euro, che potrà essere utilizzato per la locazione temporanea di locali o il noleggio (non è contemplato l’acquisto) di strutture temporanee.

Il bando “Ricollocazione temporanea degli alunni in caso di situazioni di emergenza di edilizia scolastica“ è pubblicato  sul sito della regione piemonte alle pagine

 

Fiera del Peperone: reti di eccellenza nel settore agroalimentare

“Costruire reti di eccellenza nel settore agroalimentare “, un evento presso la Sala Conferenze di piazza Sant’Agostino a Carmagnola promosso e tenuto nell’ambito della Fiera del Peperone da Simona Riccio, Agrifood & Organic Specialist

 

Sabato 2 settembre prossimo, a Carmagnola, presso la Sala Conferenze di piazza Sant’Agostino, dalle 16 alle 18 Simona Riccio, Agrifood & Organic Specialist, condurrà un evento dal titolo “Costruire reti di eccellenza nel settore agroalimentare”, evento che riunisce i distretti del Cibo e della Consulta nazionale dei Distretti del Cibo, con la partecipazione anche dell’Assessore regionale all’Agricoltura Marco Protopapa, per costruire reti, attivare sinergie, rafforzare la comunità e fare sistema con la Consulta nazionale e le istituzioni per lo sviluppo identitario dei territori.

L’incontro sarà focalizzato sull’importanza cruciale di costruire reti di collaborazione all’interno del sistema agroalimentare, attraverso i cosiddetti “distretti del cibo”. Questi distretti rappresentano un mezzo potente per creare sinergie, rafforzare comunità e promuovere interi territori.

L’evento metterà in luce l’importanza dei mercati agroalimentari e del ruolo che essi ricoprono all’interno della filiera agroalimentare e come possano essere considerati quali un’opportunità da cogliere da parte dei distretti.

Tra i relatori che parteciperanno all’evento l’Assessore regionale all’Agricoltura Marco Protopapa, i rappresentanti della Consulta nazionale dei Distretti del Cibo con il suo vicepresidente Ignazio Garau e dei Distretti del Cibo riconosciuti dalla Regione Piemonte, il Direttore del sito Unesco Langhe Monferrato Roero e Coordinamento Tecnico del distretto del Cibo, Roberto Cerrato, il Direttore generale del CAAT (Centro Agroalimentare di Torino) Gianluca Cornelio Meglio.

Il contributo video è di Patrizia Lusi, presidente dell’Associazione Paesaggi Rurali di Interesse Storico.

La cura della parte grafica dell’evento è di Alessio Criscuolo.

Per ulteriori informazioni visitare il sito ufficiale dell’evento https://fieradelpeperone.it/

Mara Martellotta

Al via, a Saluzzo, la tradizionale “Mostra della Meccanica Agricola”

Si parlerà anche di “clima” e “cambiamenti climatici” con il geologo Mario Tozzi e il Capitano dell’Aeronautica Militare Paolo Sottocorona

Dal 2 al 4 settembre

Saluzzo (Cuneo)

Sarà una tre giorni particolarmente intensa, quella dedicata alla “Mostra della Meccanica Agricola” di Saluzzo, che, alla sua 76esima edizione, sarà come sempre ospitata presso il “Foro Boario” di via Don Giacomo Soleri 16, da sabato 2 a lunedì 4 settembre prossimi.Organizzatori, la “Fondazione Amleto Bertoni” e la “Città di Saluzzo” – in collaborazione con le aziende meccaniche “Supertino”, “Vaudagna” ed “Olimac” – la tradizionale kermesse, che caratterizza il fine estate saluzzese, si svolgerà su un’area espositiva di 40mila metri quadratiinserendosi nel calendario di appuntamenti della grande “Festa Patronale di San Chiaffredo”, in programma fino al 7 settembre.

Saranno complessivamente 550 gli stand espositivi di una “Fiera” diventata ormai, negli anni, naturale crocevia per protagonisti e appassionati di frutticoltura e innovazione della meccanizzazione, allevamento della razza bovina “Frisona” e produzione e lavorazione del legno. Tema d’obbligo però sarà anche quest’anno il “clima”, la riflessione e la discussione su quegli eclatanti e spaventosi “cambiamenti climatici”, colpevolizzati, a torto o a ragione, dei molteplici eventi calamitosi occorsi, con danni di enorme portata, forse impensabili fino a qualche anno fa, alla natura e all’uomo. E proprio per fare il punto su un tema di drammatica e stringente attualità come questo, alla nuova edizione della “Fiera” sono stati invitati ospiti e scienziati illustri da cui attendersi lumi e preziosi suggerimenti in merito alla situazione. Attuale e futura. Si tratta del noto geologo e divulgatore scientifico Mario Tozzi e del Capitano dell’Aeronautica Militare Paolo Sottocorona. Il primo è atteso sabato 2 settembre, alle 21, in piazza Montebello, per parlare di “Appunti per un mondo nuovo”, evento collaterale a cura di “Attraverso Festival” e “Green Community Terre del Monviso” (prevendite: www.mailticket.it, info: 335/7250603 o info@attraversofestival.it); mentre, domenica 3 settembre, alle 10,30, Paolo Sottocorona, in collaborazione con “Datameteo Educational ODV”, sarà protagonista, nell’area “Polo Legno”, del convegno “L’agricoltura tra eventi meteo estremi e transizione green”.

Alcune note di viaggio. Sabato 2 settembre, la “Fiera” aprirà al pubblico alle 8. Alle 9,30, negli spazi dell’“Area Polo Legno Monviso” – che ospiterà anche la terza “Esibizione del legno locale”, organizzata dal “Polo del Legno” con il sostegno di professionisti del territorio – “Coldiretti” organizza il convegno “Il Fotovoltaico”, incentrato sulle prospettive di sviluppo delle comunità energetiche territoriali e sul progetto “Energia Agricola Km zero”, varato da “Coldiretti Veneto”. Alle 18, è in programma il laboratorio Food Experience “Aspettando il Festival della Cucina Popolare Alpina”.

Domenica 3 settembre, alle 9, sempre nell’“Area Polo Legno Monviso”  ritorna il “Triathlon del Boscaiolo”, organizzato dall’“Associazione Amici Boscaioli d’Italia”. Nel pomeriggio, a partire dalle 14, si svolgeranno le finali della categoria “Manze e Giovenche” della 50^ “Mostra Regionale dei Bovini di Razza Frisona Italiana” e del 18° “Junior Show Regionale”, due iniziative targate “Ara Piemonte”.

Lunedì 4 settembre, a partire dalle 8,30, si svolgeranno le finali della “Categoria Vacche”, seguite alle 12 dalla premiazione della 50^ “Mostra Regionale dei Bovini di Razza Frisona Italiana” e del 18° “Junior Show Regionale”. Alle 10,30 l’“Uncem” metterà in scena il dialogo “Modelli di sviluppo delle filiere forestali tra crisi climatiche e nuovi cluster”, con gli interventi di addetti ai lavori ed esperti in materia. Alle 21, a mostra ormai conclusa, presso il cinema-teatro “Magda Olivero” in via Palazzo di Città, avrà luogo la proiezione del docu-film “Nel Bosco”, a cura di “Walde srl” in collaborazione con il “Polo Legno Monviso”. Si tratta del primo appuntamento della mostra interattiva “Nel Bosco”, animata da eventi collaterali, tutti ad ingresso gratuito, la cui inaugurazione si terrà venerdì 8 settembre, alle 18, nelle sale de “Il Quartiere”. Per ulteriori info: www.nelbosco.eu

g.m.

Nelle foto: immagini di repertorio

Ryanair, la Regione: “Abbiamo investito su Caselle”

L’ASSESSORE VITTORIA POGGIO: «INVESTITI OLTRE 500.000 EURO DA PARTE DELLA REGIONE PER L’AEROPORTO DI CASELLE»

«Siamo convinti che per lo sviluppo turistico del nostro territorio i collegamenti aerei e la crescita dell’aeroporto di Torino siano strategici. Per questo la Regione ha mantenuto i suoi impegni e sostenuto lo sviluppo dell’aeroporto con azioni di co-marketing per oltre 400 mila euro, in collaborazione con la Camera di Commercio e Turismo Torino, e investito ulteriori 100 mila euro per l’allestimento della nuova Lounge Piemonte. Da oltre 4 anni insieme a VisitPiemonte e ai players locali lavoriamo per incrementare la capacità attrattiva di Torino e del Piemonte che si confermano in crescita. Abbiamo ricevuto rassicurazioni da Turin Airport che non avverrà alcuna riduzione dell’impegno di Ryanair rispetto alla scorsa stagione invernale che offre anzi nuovi voli per l’Irlanda del Nord, Oporto, Tel Aviv con un’offerta generale sullo scalo che si preannuncia, per i charter invernali, in aumento del 20% rispetto alla Winter 2022/2023. Altri vettori hanno scelto lo scalo torinese come Air Baltic che ha schedulato su Vilnius, Wizz Air ha incrementato le rotte su Tirana e su Foggia operato da Lumiwings».

Così l’assessore al turismo della regione Piemonte, Vittoria Poggio sulla pianificazione invernale delle rotte di Ryanair sull’aeroporto di Caselle.

«Per proseguire l’incremento di nuove rotte e far conoscere il nostro Piemonte alle compagnie aeree e poi ai turisti – conclude l’assessore – a febbraio 2024 ospiteremo “Connect – Routes Development Forum”, il forum mondiale del settore volto a programmare le future rotte commerciali. Una sfida di prospettiva che la Regione ha voluto sostenere e ospitare convintamente, visti i risultati ottenuti dalle precedenti città ospitanti, in termini di incremento delle rotte e di nuovi passeggeri».

Politecnico di Torino ateneo internazionale: aspiranti studenti da 115 Paesi del mondo

/

Confermato rispetto allo scorso anno il numero complessivo di pre-immatricolati, con quasi 19 mila test effettuati

Anche quest’anno è incoraggiante il trend dei dati che riguardano gli iscritti ai test di ammissione al Politecnico di Torino: i corsi di Ingegneria, Architettura, Design e Pianificazione Territoriale, Urbanistica e Paesaggistico-Ambientale, anche per l’Anno Accademico 2023/2024, confermano un aumento dei test erogati, che sono quasi 19.000. Le prove di ammissione sono iniziate a febbraio, come ormai tradizione da diversi anni in modo da allinearsi con le università straniere e di dare ai ragazzi e alle ragazze maggiore possibilità di fare una scelta consapevole, e si concluderanno il 31 agosto e 1 settembre per i corsi di Ingegneria, Design e Pianificazione (eccezion fatta per la laurea professionalizzante in Tecnologie per l’industria manifatturiera, la cui scadenza è il 21 settembre).

I dati sugli iscritti attestano ancora una volta la reputazione positiva dell’Ateneo a livello internazionale. Il numero degli studenti stranieri che hanno affrontato l’ammissione ai corsi triennali – quest’anno arrivato a ben il 27% del totale – cresce anche in una situazione globale complessa come quella attuale e grazie a loro è possibile compensare il trend di denatalità che ormai da anni si registra in Italia e la conseguente costante diminuzione dei neo diplomati. Aumenta anche il numero di Paesi rappresentati, che quest’anno provengono da 115 stati differenti. Sono principalmente la Turchia – che si conferma il primo paese per numero di iscritti – con un incremento superiore al 15% di pre-immatricolati rispetto allo scorso anno, l’Iran che ha triplicato la sua presenza a partire dall’anno accademico 2021/22 arrivando ad avere 634 iscritti ai test e l’India.

Si può osservare, a livello generale, che i corsi di studio più apprezzati sono quest’anno quelli legati alla rivoluzione digitale e quelli con un’impostazione fortemente interdisciplinare e trasversale nell’ambito dell’Ingegneria, mentre confermano la crescita già registrata lo scorso anno Architettura e Pianificazione Territoriale, Urbanistica E Paesaggistico-Ambientale; stabile Design e Comunicazione.

 

“Siamo molto soddisfatti di questi dati, che ci confermano la validità delle scelte coraggiose che abbiamo fatto in questi anni particolarmente difficili – commenta il Rettore Guido Saracco – ma la nostra reputazione internazionale continua a crescere, frutto anche dei numerosi accordi di collaborazione che continuiamo a sottoscrivere con le migliori università del mondo e della presenza internazionale, cominciata con l’Uzbekistan e la Cina e continuata quest’anno con l’apertura del Japan Hub a Kyoto”.

 

“Di fronte al fisiologico calo delle nascite e della conseguente diminuzione dei diplomati, particolarmente sentita in Piemonte, abbiamo risposto elevando ed attualizzando la qualità dell’offerta formativa con corsi sempre più interdisciplinari ed orientati al “learning by doing”, e progettando percorsi in cui le discipline tecniche vengono affiancate alle scienze umane e sociali per proporre nuove chiavi di lettura ed una maggiore capacità di leggere il futuro e le conseguenze del progresso tecnologico sulla società” aggiunge la Vice Rettrice per la Didattica Anita Tabacco.

Gli iscritti ai test si contenderanno i 4.992 posti disponibili per i corsi di Ingegneria, gli 85 per il corso in Pianificazione territoriale, urbanistica e paesaggistico-ambientale, i 250 per il corso di Design e comunicazione, e i 500 posti disponibili per il corso di laurea in Architettura. Questi numeri di pre-immatricolati consentiranno, quindi, di coprire tutti i posti a disposizione e garantiranno all’Ateneo di confermare il numero dei propri iscritti, considerato che tutti i corsi sono a numero programmato.

 

Sono, infine, ancora aperte fino al 14 settembre le iscrizioni al test per accedere ai 60 posti del corso di laurea professionalizzante in Tecnologie per l’industria manifatturiera, che mira alla creazione di figure tecniche di alto profilo professionale che possano essere operative rapidamente nel settore della produzione di realtà manifatturiere, rispondendo pienamente alla richiesta delle aziende, soprattutto PMI, interessate a figure professionali multidisciplinari.

 

Libri scolastici: consegne in ritardo. L’allarme dell’associazione librai di Ascom

Contro il rincaro dei libri servono più interventi a sostegno delle famiglie e l’equiparazione degli sconti ai libri di lettura. Zoppica il sistema di distribuzione dei testi. Stefania Bellitti, presidente ALI: «Tutti vogliono la libreria di fiducia sotto casa, ma come facciamo a resistere se non abbiamo margini di guadagno?»

 

La riapertura delle scuole è alle porte e, come ogni anno, è caccia ai libri. Sempre più cari e sempre più introvabili. ALI, l’Associazione dei Librai di Ascom Confcommercio, lancia il grido di allarme per le librerie torinesi, che non riescono a soddisfare le richieste a causa di tempi di distribuzione inadeguati rispetto al calendario scolastico. «In Piemonte ci sono 371 librerie iscritte alla Camera di commercio – sottolinea Stefania Bellitti, presidente di ALI, aderente ad Ascom Confcommercio Torino e Provincia – e rappresentano l’11,3% delle 3.280 imprese della filiera editoriale*. Tutti gli anni a fine estate si ripresenta il problema della consegna tardiva dei libri da parte degli editori. In un mondo che consegna qualsiasi tipo di merce il giorno dopo l’ordine non è accettabile aspettare un libro 15 giorni da parte dell’editore. Il problema viene sollevato da decenni, ma ci sembra che non ci sia mai la volontà di affrontarlo in maniera seria. La rete commerciale di vendita ha subito negli ultimi anni un calo di punti vendita e di occupati impressionante con il risultato che 13 milioni di italiani non hanno più una libreria sotto casa».

A questo si aggiunge il tema del ‘caro libri’, perché se sono gratuiti alle scuole primarie diventano un costo enorme dalle scuole secondarie in poi. La spesa media da sostenere quest’anno è di 300-350 euro, con picchi più alti per le classi prime di medie e superiori. «La scuola dell’obbligo arriva fino a 16 anni – commenta la presidente Bellitti – ma la gratuità copre solo le elementari. Come ALI chiediamo una politica seria che tenga in considerazione sia le famiglie e le scuole con i dovuti sostegni e le detrazioni fiscali, sia noi librai, che non abbiamo nessun margine di guadagno. Chi ha nella scolastica il suo core business rischia di chiudere».  La legge sul libro ha infatti fissato al 15% il tetto massimo dello sconto applicabile agli acquirenti sui libri scolastici, ma il margine che viene oggi riconosciuto dall’editore all’esercente è del 16% circa. In pratica il libraio non ci guadagna nulla.

ALI ha lanciato una serie di proposte, tra cui la detrazione fiscale per l’acquisto dei libri di testo analogamente, per esempio, alle spese mediche, la riduzione dello sconto sui libri di testo al 5% come per i libri di lettura, l’introduzione di un margine minimo fisso garantito per le librerie del 25% sui libri di testo adottati nelle scuole e la revisione dei servizi e dei tempi della distribuzione dei libri di testo riducendo al minimo il blocco estivo. «Vogliamo essere in condizione di lavorare come tutti – evidenzia la presidente Bellitti -.  Se mi serve un libro ed è disponibile devo averlo in tempi ragionevoli e devo poter avere un margine di guadagno certo. I clienti comprendono bene il valore del libraio, con cui hanno un rapporto di fiducia e apprezzano la comodità e la sicurezza di consegnare una lista e, semplicemente, tornare a ritirare i libri. Tutti vogliono la libreria di fiducia sotto casa, ma come facciamo a resistere se non abbiamo margini di guadagno?».

 

*fonte Camera di commercio di Torino

Industria: in Piemonte ordini adeguati e fatturati stabili o in crescita

OSSERVATORIO MECSPE PIEMONTE

Primo quadrimestre. Cresce l’attenzione per le tematiche ESG e proseguono gli investimenti in innovazione e formazione.

AI: per il 60% degli imprenditori un’opportunità

 

Nel I trimestre 2023, l’industria manifatturiera piemontese ha registrato ben 34.265 imprese attive (6° posto in Italia per numerosità), rappresentando il 9% delle aziende totali nella regione.

Torino e Cuneo sono le province con il numero più alto di imprese.

 

MECSPE dà appuntamento alla Nuova Fiera del Levante di Bari dal 23 al 25 novembre per orientare le aziende verso pratiche efficienti.

 

Secondo l’Osservatorio MECSPE[2] sull’industria manifatturiera realizzato in occasione della prossima fiera di riferimento per la filiera organizzata da Senaf (Bari, 23-25 nov. ’23), il I quadrimestre 2023 in Piemonte è stato segnato sicuramente dalla difficoltà di reperimento delle risorse umane (per il 59%) e delle materie prime (50%), oltre che dall’aumento dell’inflazione (47%) e dei tassi di interesse (32%), mentre per quanto riguarda l’andamento, per quasi otto imprese su dieci i fatturati restano stabili o in crescita rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, e per il 72% il portafoglio ordini è considerato adeguato.

Un dato importante se si considera il tessuto produttivo piemontese: nel I trimestre 2023, l’industria manifatturiera nel territorio ha registrato ben 34.265 imprese attive (6° posto in Italia per numerosità), rappresentando il 9% delle aziende totali nella regione. Un dato, quest’ultimo, in linea con la media nazionale. A livello provinciale, il numero più alto di imprese manifatturiere si registra a Torino (16.999), seguita da Cuneo (4.998), Alessandria (3.550), Novara (2.907), Asti (1.698), Biella (1.615), Vercelli (1.322), e, fanalino di coda, Verbania (1.176) [3].

 

Sulla base dei dati emersi dall’Osservatorio si rende necessario per le imprese diventare sempre più efficienti in modo da ottimizzare i costi, essere sostenibili economicamente e competitive a livello globale. Sicuramente l’innovazione è uno degli aspetti principali per trasformare le aziende e renderle più moderne, ma per una crescita strutturale del settore questo è solo un tassello. Sarà necessario proseguire anche sulla crescita delle risorse, tema oggi molto sentito dalle imprese, e sulla creazione di una cultura green che metta al centro le persone e la società in ottica ESG. Innovazione, formazione e sostenibilità sono esattamente i tre pilastri portanti di MECSPE, che torna per la seconda volta a Bari come punto di riferimento per il settore manifatturiero del Centro e Sud Italia.

L’industria si conferma pilastro dell’economia italiana e gli imprenditori hanno capito l’importanza di continuare a investire in innovazione e nella crescita delle risorse con una formazione adeguata  dichiara Maruska Sabato, Project Manager di MECSPE – Soprattutto in questa fase dove si stanno affacciando nuove tecnologie come l’AI che potrebbero rivoluzionare il settore, ma che richiedono competenze specifiche e difficili da reperire sul mercato. Oggi MECSPE ha un compito importante: accompagnare gli imprenditori durante questo percorso di trasformazione digitale mettendo a loro disposizione non solo la parte espositiva, che resta importante, ma tutte le connessioni che si creano in fiera grazie alla presenza di associazioni di settore, aziende ed esperti. Una piattaforma completa dove le aziende possono scoprire le ultime soluzioni, toccarle con mano, condividere esperienze e apprendere le novità del settore”

Ritornando ai tre pilastri per le aziende, a che punto siamo in Piemonte sul fronte dell’innovazione e della digitalizzazione, fattore che più di tutti ha un impatto diretto sulle imprese in termini di efficienza? Quali sono i trend emergenti? Oltre sette aziende su dieci ritengono di aver avuto nel I quadrimestre una crescita digitale da media ad alta e tante iniziano a essere “attratte” dalle nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale, che potrebbero “cambiare” sensibilmente il settore: per sette imprenditori su dieci l’AI avrà un impatto positivo (solo per il 6% sarà negativo), il 20% già la utilizza, il 17% la introdurrà prossimamente e il 37% si sta già informando.

Le imprese piemontesi ci credono e investono in innovazione, ed è per questo che MECSPE ha previsto un programma ricco di iniziative dedicate per promuovere i vantaggi di una cultura digitale e agevolare l’implementazione nei processi aziendali e produttivi.

Un esempio è il Villaggio AIDAM – Associazione Italiana di Automazione Meccanica, un’area tecnologica e innovativa che rappresenta il comparto della meccatronica italiana, un’eccellenza a livello mondiale. “L’industria manifatturiera in Italia è sicuramente ai primi posti europei per tecnologia ed innovazione. Un risultato a cui ha senza dubbio contribuito l’automazione industriale, insieme alla personalizzazione delle soluzioni che solo le aziende italiane riescono a creare – afferma Michele Merola, Presidente AIDAM – Il piano Industria 4.0, oggi chiamato Transizione 4.0, ha rivoluzionato il nostro paese e il modo di produrre. Si trattava di un processo già in atto in numerose aziende italiane e il piano ha solo accelerato questa trasformazione grazie alla quale le aziende hanno compreso i vantaggi della digitalizzazione. Le sfide non sono finite, il nostro comparto, che serve praticamente tutto il mondo e le più svariate filiere, sta continuando ad innovare per mantenere l’eccellenza che ci viene riconosciuta come brand Italia”.

Accanto al Villaggio AIDAM, spazio anche alle giovani imprese -che rappresentano un indice di dinamicità del tessuto imprenditoriale del Paese- con l’iniziativa StartUp Factory: un’area su misura per favorire il networking tra startup innovative e tecnologiche e piccole, medie, grandi imprese.

L’attenzione crescente verso la digitalizzazione, quindi, porta con sé la necessità di acquisire nuove competenze e formare le risorse umane. Cosa fanno oggi le imprese piemontesi per far crescere il bagaglio di competenze interne? Tra le azioni che hanno adottato o adotteranno, oltre due aziende su tre investono in corsi di aggiornamento e formazione per il personale già presente e più di tre su dieci stanno puntando sui giovani stringendo accordi con ITS, IFTS e università. Il tema dei giovani è infatti molto sentito dagli imprenditori, in quanto da un lato rispecchia un nuovo modello di industria più in linea con le aspettative della Gen Z, dall’altro è un bacino interessante da cui attingere risorse in parte già formate, come nel caso degli ITS.

Per affrontare questa sfida, MECSPE e l’ITS A. Cuccovillo Meccatronica Puglia porteranno in fiera per la seconda volta la Piazza Formazione 4.0, un punto d’incontro tra gli studenti e le aziende partner che metterà in luce l’importanza del legame tra imprese e formazione.

Oltre all’innovazione e alla formazione, il tema che più di tutti sta crescendo, almeno sul fronte della sensibilità, è quello della sostenibilità. E qui si apre un capitolo importante: se le grandi aziende hanno una cultura green più sentita, anche per una questione di “obblighi”, qual è la fotografia tra le PMI? Su questo, secondo l’Osservatorio MECSPE, in Piemonte ci sono dei piccoli miglioramenti: il livello di conoscenza dei criteri ESG sale al 50% del campione (13 p.p. in più dell’ultima rilevazione) e il 31% ritiene abbastanza o molto green la propria azienda.

Ma la strada è ancora lunga e sarà necessario sensibilizzare gli imprenditori sui vantaggi diretti e indiretti di una cultura green più marcata, che si riflette positivamente su tutte le aree aziendali.

Un ruolo colto appieno da MECSPE grazie a tante iniziative come il Percorso Ecofriendly – io faccio di più, un percorso reale e virtuale tra gli espositori che si distinguono per pratiche aziendali green e sostenibili.

Ma la novità più importante su questo fronte per l’edizione barese è rappresentata dal Cuore Mostra “Transizione energetica & sostenibilità nell’industria manifatturiera: dai trasporti alle imprese”, l’area più strategica della fiera che si svilupperà su tre focus: mobilità, industria manifatturiera e filiera dell’idrogeno.

Attraverso tavole rotonde, speech e momenti di confronto arricchiti da best practice e case history di successo, gli esperti di tecnologia e di mercato illustreranno le sfide che il comparto automotive e le aziende dovranno affrontare in ottica del 2035, il possibile impatto della mobilità sostenibile sulla filiera, e quali misure e soluzioni dovranno adottare le aziende.

 

Infine, non mancheranno gli storici appuntamenti di rilievo, come il Villaggio Confartigianato e il Villaggio ASCOMUT – Associazione Italiana Macchine Tecnologie e Utensili, oltre alla partecipazione di CNA Produzione e Confindustria Bari BAT e al supporto del Comune di Bari e della Regione Puglia.

Provincia

Num. Imprese attive Attività manifatturiere – I trim 2023

% Num. Imprese attive Attività manifatturiere – I trim 2023 / Num. Imprese attive tutti i settori

TO

16.999

VC

1.322

NO

2.907

CN

4.998

AT

1.698

AL

3.550

BI

1.615

VB

1.176

TOTALE PIEMONTE

34.265

9,0%

Fonte: elaborazione MECSPE su base dati Unioncamere-InfoCamere, Movimprese relativi all’andamento del I trimestre del 2023.

Traforo Monte Bianco, Piemonte e Francia al lavoro per soluzioni condivise

Urgente le seconda canna al Bianco per superare fragilità degli attraversamenti transalpini
Ieri il presidente del Piemonte Alberto Cirio ha avuto un colloquio telefonico con Emily Rini, la presidente della società Società italiana per il Traforo del Monte Bianco. Al centro del confronto la prevista chiusura del tunnel del Monte Bianco a partire dalla prossima settimana e le ricadute attese in Piemonte alla luce della chiusura del tunnel del Frejus ai mezzi pesanti, oltre che della linea ferroviaria, a causa della frana di domenica sera in Maurienne, in Francia. «Le notizie odierne, che prospettano l’allungamento dei tempi di ripristino della frana in Francia, e quindi della completa riapertura del Frejus, meritano particolare attenzione alla luce della prevista chiusura del tunnel del Monte Bianco – spiega il presidente della Regione Alberto Cirio* – Per questo ho avuto un confronto con la presidente Rini: la frana in Francia e le ricadute sulla circolazione in Piemonte confermano ciò che il Piemonte sostiene da tempo, ovvero la necessità, non più rinviabile, di realizzare la seconda canna del Monte Bianco – prosegue Cirio – Della questione si sta occupando anche il ministro Tajani che porrà il tema alla sua omologa francese in occasione di un incontro già previsto giovedì a Toledo».
«Stiamo monitorando la situazione insieme alla parte francese per trovare una soluzione, alla luce degli ultimi eventi – aggiunge la presidente Emily Rini – Quello che è accaduto in questi giorni dimostra la fragilità del sistema degli attraversamenti transfrontalieri e l’urgente necessità di trovare soluzioni condivise».

Agenti di commercio, autotrasportatori, ambulanti: “Il blocco Euro 5 diesel penalizza tutta l’economia”

/

LA POSIZIONE DI ASCOM TORINO

L’estate 2023 ha portato una ‘tempesta perfetta’ che rischia di mettere in ginocchio il terziario torinese. L’annuncio del blocco dei diesel Euro 5 è, infatti, l’ultimo atto di una concentrazione di elementi avversi al commercio, al turismo e ai servizi, dall’aumento dei biglietti dei mezzi pubblici e delle strisce blu al rincaro del carburante, dall’inflazione alle temperature eccessive, le bombe d’acqua e le strade interrotte per le frane.

«Siamo seriamente preoccupati – sottolinea la presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia Maria Luisa Coppa – per quella che si configura come un’amplificazione della crisi già in essere di molti settori del commercio, che rischia di pesare anche su un turismo che stava finalmente vedendo la ripresa. Rischiamo un cortocircuito letale, dove il blocco dei diesel Euro 5 rappresenta un problema enorme per molti lavoratori, in particolare per le categorie rappresentate da Ascom. Autotrasportatori, agenti di commercio, ambulanti e tutte le attività che devono portare e ricevere le merci sono le prime vittime di questa misura, che chiediamo di sospendere».

«I consumatori e i lavoratori non sono in grado di adeguarsi a queste disposizioni – dichiara Enzo D’Alicantro Pompilio, presidente F.A.I. Federazione Autotrasportatori Italiani di Torino -, anche in presenza dei pochi incentivi esistenti, che sono del tutto inadeguati. La soluzione proposta dalla Regione, il sistema del “move-in” appare comunque insufficiente e complicato dal punto di vista burocratico. Peraltro, i provvedimenti individuati non sono risolutivi del problema e creano difficoltà assurde alla sola economia e cittadinanza piemontese. Vogliamo inoltre ricordare che il settore dei trasporti è già in forte tensione a causa di due eventi: la chiusura del traforo del Monte Bianco per 15 settimane a partire da lunedì prossimo con un forte impatto sul traffico della A32, la Torino-Bardonecchia (attualmente interessata da un numero eccezionale di cantieri) e il blocco forzato del traforo del Frejus a causa della frana del 27 agosto. Al momento la chiusura del traffico merci ferroviario è previsto per almeno 4 settimane e per il traffico merci stradale si prevede una riapertura più breve, ma con forti limitazioni e tempi di attesa inquantificabili. L’autotrasporto piemontese è di fatto isolato, non può sostenere ulteriori limitazioni al libero esercizio di impresa a causa della nuova normativa regionale per motivi ambientali».

«I rappresentanti e gli agenti di commercio sono tra le categorie più colpite, ma l’emergenza è ben più ampia – evidenzia Gino Mattiolo, presidente Piemonte e Val d’Aosta FNAARC Federazione Nazionale Associazioni Agenti e Rappresentanti di Commercio -. Annunciare il blocco dei mezzi

 

da mattina a sera significa, di fatto, paralizzare totalmente l’economia del territorio. Non parliamo, infatti, solo delle difficoltà per gli agenti di commercio, per i quali l’automobile è il bene strumentale indispensabile, ma pensiamo anche, ad esempio, ai negozianti che non possono ricevere la merce dai padroncini o ai ristoratori a cui non vengono consegnati i prodotti. Non diciamo che le misure ambientali non vadano prese, ma chiediamo di dare ai lavoratori un tempo congruo per provvedere al cambio mezzo. La transizione significa ‘accompagnamento’, quindi le imprese devono essere accompagnate da misure governative utili, in modo che non siano una mannaia sul collo delle imprese».

«La categoria degli ambulanti – commenta Silvano Ritta, presidente UBAT Unione Battitori Ambulanti Torino – è nella totale disperazione. I nostri mezzi servono solamente per portare la merce sul posto di lavoro, rimangono fermi per otto ore, quindi non inquinano. In questo modo impediscono a molti di noi di lavorare. Il sistema del move-in proposto non è risolutivo e, inoltre, nella zona arancione non permette la circolazione. Acquistare un mezzo nuovo con la crisi in corso e dopo una pandemia è impossibile: i tempi di attesa per la consegna sono di un anno, un anno e mezzo. Temiamo, inoltre, che di questo passo a breve vengano bloccati anche gli euro 6».

«Da parte nostra – conclude la presidente Coppa – siamo impegnati a collaborare con le istituzioni locali per trovare soluzioni immediate e a lungo termine, dove le imprese non siano soggetti passivi, ma protagonisti delle innovazioni che ci permetteranno di superare questa crisi e le problematiche ambientali. Torino è una città sensibile al tema ambientale, ma i problemi non si risolvono senza la cooperazione e il supporto di tutte le istituzioni».