AI MUSEI REALI PER LA MOSTRAVENERE INCONTRA VENERE
Ultimi giorni per Venere incontra Venere, la mostra-confronto che presenta due delle affascinanti Veneri dipinte da Sandro Botticelli oggi esposte insieme per la prima volta in Italia fino al 18 settembre, presso la Galleria Sabauda dei Musei Reali di Torino. Numeroso il pubblico che in queste settimane ha affollato le sale della Sabauda per ammirare le due opere.
I dipinti, molto simili ma allo stesso tempo differenti, sono stati realizzati intorno al 1490 dal maestro fiorentino con la collaborazione della sua bottega. A ispirarlo fu Simonetta Vespucci, considerata la donna più bella dell’epoca, amante di Giuliano De’ Medici e morta tragicamente a soli ventitré anni. Oltre alla celebre Nascita di Venere conservata presso gli Uffizi a Firenze, solo altre tre Veneri sono giunte sino a noi: una si trova in una collezione privata in Svizzera, una appartiene alla Gemäldegalerie di Berlino e la terza rientra nel patrimonio dei Musei Reali. Grazie a Venere incontra Venerel’opera berlinese è giunta per la prima volta nel nostro Paese.
Per coloro che volessero scoprire affinità e differenze dei due quadri i Musei Reali propongono due visite guidate domenica 11 e 18 settembre, entrambe alle 16 (partenza all’ingresso della sala; ingresso compreso nel biglietto dei Musei Reali).
La Venere “di Torino” proviene dalla collezione Gualino. La prima traccia dell’opera risale al 1844 quanto fu acquistata da un reverendo inglese, che in seguito la cedette a un barone. L’opera si pensava perduta nell’incendio della casa di quest’ultimo ma fu ritrovata dagli eredi da cui la acquistò il grande collezionista biellese Riccardo Gualino. Nel 1930 la Venere realizzata da Botticelli con la collaborazione dei suoi allievi divenne patrimonio della Galleria Sabauda.
In mostra anche il modello di bellezza classica a cui Botticelli si ispirò, quello della Venere pudica, rappresentata dalla statua in marmo di Afrodite Anadiomene (cioè nascente dal mare), di età romana (II secolo d.C.) realizzata da un originale di età ellenistica e sormontata da una testa epoca rinascimentale. L’opera appartiene al patrimonio della Soprintendenza Archeologia del Piemonte ed è normalmente conservata a Palazzo Chiablese, sempre a Torino. Completa l’allestimento una riproduzione del dipinto fiorentino.
In precedenza la Venere di Torino è stata esposta in Cina (Pechino, Hong Kong e Macao), in Giappone (a Tokyo) e insieme all’opera berlinese anche a Londra e Berlino. Oggi è richiestissima nelle grandi mostre internazionali ed è una delle ambasciatrici dei Musei Reali nel mondo.
Venere incontra Venere ha inaugurato lo Spazio confronti della Galleria Sabauda, dedicato ad allestimenti di ridotte dimensioni ma di grande efficacia, che metteranno due o più opere talvolta a confronto, talvolta in dialogo, per far scoprire al pubblico i tanti parallelismi e legami dell’arte attraverso le epoche.
Il prossimo allestimento sarà Storie di bambini. Giovanni Boldini incontra Antoon van Dyck. In mostra il noto I figli di Carlo I d’Inghilterra, olio su tela del 1635, di Antoon Van Dyck, dalle collezioni della Sabauda, che dialogherà con Ritratto del piccolo Subercaseaux, dipinto da Giovanni Boldini nel 1891, in prestito dalle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara, per la prima volta a Torino.