Settimana decisiva per il Salone del Libro, mercoledì si incontrano gli editori e nei palazzi della politica sono in corso riunioni e confronti. “La nostra città vuole continuare ad avere il Salone del Libro e stiamo attrezzando non solo per continuare ad organizzarlo, ma per rafforzarlo”. Così la sindaca di Torino, Chiara Appendino, in Sala Rossa, rispondendo ad una richiesta del Pd sul futuro della rassegna. “La trentennale storia del Salone ci permette di essere avanti anni luce nella cultura del libro rispetto a Milano. Ci siamo trovati a gestire una situazione emergenziale e complessa, tra governance da rinnovare, rapporti difficili con l’Aie e un modello da rivedere”, ha detto la Appendino. “L’inchiesta giudiziaria non ha facilitato questo processo – ha concluso – ma con Regione Piemonte e ministeri stiamo lavorando per superare i limiti e per consolidare i punti di forza del Salone del Libro di Torino”.
F. Scanderebech: “Sì alla cessione di Amiat”
“Le privatizzazioni non riguardano esclusivamente la città di Torino ma è ormai un mutamento storico e culturale che si sta divulgando sempre di più in tutta Italia e non ha colore politico questa idee da perseguire”
Si è discusso in Consiglio Comunale sulla parziale privatizzazione di Amiat, relativamente alla cessione parziale della partecipazione detenuta da FCT Holding srl pari al 31%.
Comunica la consigliera Federica Scanderebech: “Le privatizzazioni non riguardano esclusivamente la città di Torino ma è ormai un mutamento storico e culturale che si sta divulgando sempre di più in tutta Italia e non ha colore politico questa idee da perseguire”.
Continua la Consigliera: “La mia posizione sulle privatizzazioni e la vendita di quote di società partecipate è ben nota all’Aula; sono senza dubbio favorevole alla cessione del 31% di Amiat, con la convinzione che ci sarà più efficienza, redditività e produttività”.
Conclude il Capogruppo di “Al centro con Scanderebech”: “Sono convinta che con questa privatizzazione si possa non solo ridurre il debito pubblico e della città, ma aumenterà gli investimenti nel settore e svilupperà i mercati finanziari con la conseguente diffusione dell’azionariato”.
(Foto: il Torinese)
Maurizio Marrone: “Bilancio comunale, che caos!”
“Neanche quest’anno la Corte dei Conti ci va leggera con l’Amministrazione Fassino e mette nero su bianco segnalazioni preoccupate che, partendo dall’esercizio 2012, confermano le inquietudini manifestate dal Collegio dei Revisori sui deficit strutturali del bilancio 2013”
<<Caos sui residui attivi e passivi del Comune, che ingenera dubbi sulla consistenza effettiva dell’avanzo calcolato a rendiconto 2012 e dunque sull’applicazione dello stesso nel 2013 previsto per l’intero importo, confusione nei rapporti creditori e debitori della Città con le sue partecipate, il punto interrogativo sull’operazione di dismissione GTT sospesa, nessuna chiarezza sui giustificativi delle spese di rappresentanza: neanche quest’anno la Corte dei Conti ci va leggera con l’Amministrazione Fassino e mette nero su bianco segnalazioni preoccupate che, partendo dall’esercizio 2012, confermano le inquietudini manifestate dal Collegio dei Revisori sui deficit strutturali del bilancio 2013>> spiega Maurizio Marrone, Capogruppo di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale in Comune di Torino, che ha chiesto le comunicazioni urgenti del Sindaco Fassino nella seduta del Consiglio Comunale <<Nel dettaglio i punti più critici sollevati dal Giudice dei conti pubblico contro il Comune di Torino sono:
– Residui attivi tossici ancora per centinaia di milioni di cui la Corte dei Conti pretende un immediato accertamento contabile di inesigibilità e stralcio sui vecchi crediti, che parrebbero superare l’avanzo di esercizio, respingendo la gradualità attuata dall’Amministrazione comunale, che potrebbe nascondere disavanzi sostanziali a scapito dei vincoli di trasparenza e chiarezza dell’ordinamento contabile ex art. 193 Tuel.
– Ricorso all’anticipazione di tesoreria protratto nel tempo, operazione ormai rientrata nell’ordinaria attività gestionale, che denota persistenti squilibri nella gestione di cassa, portando ad un milione di euro gli interessi passivi per il suo utilizzo e costituendo un elemento di criticità nell’ambito di una sana gestione finanziaria.
– 22 milioni di euro di perdite imputabili a società in cui il Comune di Torino ha partecipazioni minime (es. FinPiemonte) o comunque non di controllo (15 milioni solo per la fallita CSEA), a fronte dei 3 milioni di euro di perdite imputabili a municipalizzate controllate dalla Città.
– Cartolarizzazioni immobiliari definite come finanziamenti occulti, doppiamente elusivi del patto di stabilità, che celerebbero dietro ad una formale alienazione un sostanziale indebitamento, attraverso la sua partecipata CCT, pari a mezzo milione di euro all’anno.
Gia’ il progetto di bilancio 2014 si preannuncia “tecnico”, ovvero provvisorio al buio del caos fiscale per cui dobbiamo ringraziare il PD di Renzi e delle dimissioni societarie sospese per cui dobbiamo ringraziare il PD di Fassino: se l’Assessore Passoni non farà chiarezza una volta per tutte sui numeri precisi di residui attivi inesigibili e di debito conglomerato delle municipalizzate e verso di loro, alla Corte dei Conti il bilancio preventivo lo portiamo noi in anticipo!>>.