DALLA REGIONE- Pagina 3

Il Piemonte aderisce al progetto per la cura delle cronicità

L’iniziativa, di cui è capofila la Regione Emilia-Romagna, è stata realizzata in Piemonte con la collaborazione di esperti dell’Università di Torino

 

anzianiLa Giunta regionale ha deliberato l’adesione del Piemonte al progetto di collaborazione europea “SUNFRAIL – Rete dei Siti di riferimento per la prevenzione e la cura delle fragilità e delle cronicità nei Paesi europei”. Il progetto, finanziato dal Terzo Programma Salute dell’Unione europea, è finalizzato a promuovere la collaborazione tra i diversi siti europei di riferimento per l’invecchiamento sano e attivo (dal 2012 la Regione Piemonte è uno dei 32 siti europei in virtù delle buone pratiche di cui è portatrice) e ad individuare i fattori di fragilità nella popolazione anziana e le strategie per la prevenzione attraverso interventi pilota.

 

Il progetto, di cui è capofila la Regione Emilia-Romagna, è stato redatto in Piemonte con la collaborazione di esperti dell’Università di Torino, dell’Ires, dell’ASO San Luigi, dell’ASL CN1 e dell’Università della Terza età che parteciperanno alla costruzione e alla sperimentazione valutativa della formazione del personale sanitario (sono coinvolte nel progetto anche la Regione Liguria e istituzioni sanitarie e universitarie italiane, francesi, polacche, spagnole, britanniche e belghe).

 

L’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta ha espresso la propria soddisfazione per l’adesione della Regione Piemonte al progetto SUNFRAIL, “perché il tema dell’invecchiamento della popolazione è uno dei problemi più gravi che ci troviamo ad affrontare e dobbiamo dare alle cronicità delle risposte non solo di tipo ospedaliero. Questo, peraltro, è l’obiettivo che sta alla base del potenziamento della rete di assistenza territoriale deliberata qualche settimana fa. Spendere meglio per avere sistemi sanitari sostenibili, investire nella promozione della salute, ridurre le disuguaglianze e facilitare l’accesso a un’assistenza sanitaria migliore sono tutti obiettivi che condividiamo appieno e che caratterizzano l’azione di riorganizzazione della sanità piemontese che stiamo portando avanti da un anno”. Il progetto SUNFRAIL si svilupperà fino all’autunno del 2017 e sarà finanziato dalla Commissione Europea (circa 59.000), con un equivalente cofinanziamento da parte della Regione Piemonte.

 

www.regione.piemonte.it

Direttrici ciclabili, ci sono i fondi per il turismo verde

Nell’autunno sarà aperto un bando apposito dedicato alle piccole e medie imprese, imprese individuali e società cooperative che abbiano la loro attività principale nei Comuni limitrofi alle grandi direttrici ciclabili

 

BICICLAmmonta a due milioni di euro la dotazione finanziaria della misura per la creazione di microimprese finalizzate all’attivazione di servizi turistico-culturali lungo le direttrici delle piste ciclabili che la Giunta regionale ha deciso su proposta degli assessori al Lavoro, Gianna Pentenero, e al Turismo, Antonella Parigi. Nell’autunno sarà aperto un bando apposito dedicato alle piccole e medie imprese, imprese individuali e società cooperative che abbiano la loro attività principale nei Comuni limitrofi alle grandi direttrici ciclabili. Attenzione infatti sarà data a quei progetti che intendano investire nel settore del turismo “verde”, con particolare attenzione alle zone attraversate dalle direttrici esistenti o in fase di realizzazione (VenTo, Svizzera-Mare, Via Francigena, Pedemontana alpina). Per ogni progetto ritenuto ammissibile è previsto un contributo per la fase di avvio dell’impresa di circa 10mila euro fino a esaurimento delle risorse disponibili e non oltre il 31 dicembre 2017.

 

La misura intende sostenere progetti con finalità di accoglienza turistica connessi con l’avvio di nuove attività imprenditoriali che sviluppino servizi nel maggior numero di ambiti possibili: promozione turistica, promozione dell’enogastronomia del territorio, progettazione e organizzazione di eventi, promozione sportiva, noleggio e riparazione biciclette, attività innovative legate all’offerta turistica, digitalizzazione e riorganizzazione sistemica dell’offerta turistica territoriale, attività di turismo esperienziale, turismo accessibile per tutti. Inoltre, nei progetti dovrà essere rispettata la sostenibilità ambientale, dovranno essere comprese attività di valorizzazione culturale e dovrà essere descritta la promozione dell’attività imprenditoriale anche mediante il web e le modalità di intercettazione dei flussi turistici in arrivo sul territorio.

 

“Vogliamo incrementare l’offerta turistica coinvolgendo gli attori locali nella costruzione del prodotto turistico stesso e promuovendo la sinergia tra tutte le realtà culturali, ambientali e produttive di cui il territorio dispone. La Regione sta investendo molto nello sviluppo del turismo green e sulla ciclabilità, elementi in grande espansione – rileva l’assessore Parigi – La Regione ha stimato che negli ultimi anni il numero delle imprese riconducibili al comparto culturale e creativo è in crescita: nel 2012 se ne contavano già 33mila a cui vanno aggiunte le associazioni culturali no profit. Credo che questa misura sia importante per costruire una rete di operatori che lavorino mettendo a confronto le diverse esperienze e competenze, con il fine ultimo di migliorare la qualità dei servizi offerti e per favorire la nascita di nuove professionalità”.

 

“La Regione – aggiuge Pentenero – ha avuto nell’ultimo periodo un ruolo fondamentale nella creazione di nuovi soggetti imprenditoriali. Scopo di questa misura è cercare di aiutare le tante associazioni ed enti turistico-culturali a diventare imprese, all’interno delle azioni di accompagnamento all’autoimpiego che la Regione da sempre mette in atto. In concreto, intendiamo offrire un sistema di supporto operativo all’attività turistico-culturale attraverso i nostri sportelli di creazione d’impresa, i servizi degli incubatori, i laboratori esperienzali. E ora anche con un sostegno economico. Penso ai giovani, a quei soggetti che vogliono riqualificarsi… questa Misura è dedicata a loro”.

 

www.regione.piemonte.it

Ossigeno per la sanità, arrivano 77 milioni

Saitta: “Dovremo ancora lavorare con impegno per confermare che abbiamo ripreso il controllo dei conti pubblici nella sanità, e lo stiamo facendo giorno dopo giorno su tutti i fronti”

 

SAITTALo sblocco di ulteriori 77 milioni di euro di fondi sanitari fermi da anni a Roma in attesa che la Regione si dimostrasse realmente avviata sulla strada del rientro dal debito è il risultato più importante ottenuto durante la seduta del 28 luglio del Tavolo tecnico interministeriale di controllo e verifica della spesa sanitaria (cosiddetto ex Massicci). Il direttore generale dell’assessorato alla Sanità, Fulvio Moirano, ha illustrato le ultime azioni intraprese dalla Giunta Chiamparino per restituire al Piemonte la credibilità necessaria sul riordino dei conti delle aziende sanitarie e sulla programmazione, indispensabili per poter concordare modi e tempi per avviare l’uscita dal commissariamento romano.  “Dopo avere sbloccato a marzo il turnover del personale sanitario – commenta soddisfatto l’assessore Antonio Saitta – ora lo sblocco di 77 milioni di euro fermi da anni ci conferma che a Roma hanno compreso in pieno i nostri sforzi. Dovremo ancora lavorare con impegno per confermare che abbiamo ripreso il controllo dei conti pubblici nella sanità, e lo stiamo facendo giorno dopo giorno su tutti i fronti. Il direttore Moirano ha potuto consegnare al Ministero i bilanci 2014 di ben 18 aziende sanitarie su 19, dimostrando la mostra azione di monitoraggio in tempo pressochè reale”.

 

www.regione.piemonte.it

La riforma dell'assistenza territoriale

medico sanita

“Il piano – ha sottolineato Saitta – è il frutto di un lungo lavoro e di numerosi incontri con i sindaci, le Asl e le associazioni di categoria”

 

La Giunta regionale ha approvato il rafforzamento della rete di assistenza territoriale. Il documento messo a punto dall’assessore alla Sanità, Antonio Saitta, è già stato inviato al Comitato di monitoraggio a Roma e rappresenta un altro tassello importante verso l’uscita del Piemonte dal piano di rientro della sanità. L’obiettivo della manovra, che diventerà operativa dal 1° gennaio 2016, è l’eliminazione dei ricoveri impropri, che sono attualmente il 30%, e la cura delle cronicità fuori dagli ospedali. A regime si avrà un sistema nel quale le acuzie si cureranno in ospedale e le cronicità sul territorio. In questo modo, secondo l’assessore, “ci saranno grandi risparmi e si eviterà la violenza sul cittadino che deve stare ricoverato in ospedale quando non serve”.

 

“Il piano – ha sottolineato Saitta – è il frutto di un lungo lavoro e di numerosi incontri con i sindaci, le Asl e le associazioni di categoria. Partiremo da un censimento delle esperienze positive già esistenti in questo campo, puntando a potenziarle e a estenderle. Entro la fine dell’anno i direttori dovranno presentare i rispettivi piani territoriali, sulla base dei quali saranno assegnate risorse vincolate al potenziamento della rete”.Le grandi novità sono il ruolo forte del distretto (al momento sono 56, ma dovranno scendere a 52, lasciando ai sindaci la scelta sugli accorpamenti) e del suo direttore, del sistema dell’assistenza primaria compresa la continuità assistenziale, il coordinamento tra medici di famiglia e pediatri di libera scelta, strutture operative a gestione diretta, servizi specialistici ambulatoriali e strutture ospedaliere ed extra-ospedaliere accreditate, l’erogazione delle prestazioni afferenti all’area socio-sanitaria ad elevata integrazione sanitaria.

 

Il completamento del quadro avverrà con il rinnovo del contratto dei medici di famiglia, nel cui ambito verrà siglato un accordo regionale che che comprenderà i incentivi per la medicina di gruppo sotto forma di dotazioni e personale. Già ora il 32% dei medici di base fa medicina di gruppo, ma questa percentuale dovrà aumentare.“Sarà così possibile – ha voluto poi evidenziare Saitta – strutturare reti territoriali connesse con le reti ospedaliere per rispondere ai nuovi bisogni di salute di una popolazione che invecchia, ma soprattutto riportare nella sanità una vera civiltà assistenziale, che eviti inutili e dispendiosi passaggi del paziente tra i vari soggetti erogatori del sistema sanitario, restituendogli la sensazione di attenzione e di presenza da parte della sanità pubblica. La cura dei pazienti cronici richiede non tanto un aumento di risorse, quanto piuttosto un’inversione di tendenza culturale. Gli ospedali restano la sede più adatta per la diagnosi e la cura degli episodi acuti, ma le altre prestazioni, come visite ed esami specialistici, distribuzione di farmaci e riabilitazione, hanno sul territorio il luogo più appropriato di erogazione, anche al domicilio stesso dei pazienti”.

 

ggennaro – www.regione.piemonte.it

Piano amianto, 80 milioni in arrivo

amianto2

Le verifiche e i sopralluoghi sul campo sono tuttora in corso. Per questo i dati disponibili su questa applicazioni sono aggiornati in tempo reale, per dare un quadro della situazione dinamico

 

La bonifica dei due siti piemontesi inquinati dall’amianto, Balangero nella Città Metropolitana di Torino e Casale Monferrato, in provincia di Alessandria, entrambi Siti di interesse nazionale, dovrà venire ultimata entro il 2020, grazie alle risorse stanziate dal Governo, pari ad ottanta milioni di euro. Questa è una delle priorità contenute nel Piano regionale amianto approvato dalla giunta regionale. Il documento prevede, inoltre, che si giunga a una graduale eliminazione dei manufatti contenenti amianto, pressoché definitiva entro il 2025. La priorità è rappresentata dalla bonifica degli edifici pubblici, partendo dalle scuole. In conformità alla legge regionale 30/2008, il Piano evidenzia l’importanza di individuare risorse da destinare ai Comuni, singoli o associati, per attivare servizi di raccolta e smaltimento di determinati quantitativi di manufatti contenenti amianto nell’ambito del sistema regionale di gestione dei rifiuti. Adesso il Piano, per diventare definitivo, dovrà passare al vaglio del dibattito in Consiglio Regionale. Un passaggio importante, invece, è da pochissimo operativo per quanto riguarda la mappatura dell’amianto in Piemonte, pubblicata sul Geoportale di Arpa Piemonte. “Il lavoro, iniziato nel 2013, ha visto, e vede, il lavoro di tutta Arpa Piemonte per i diversi aspetti che la mappatura comporta – sottolinea il Direttore Generale di Arpa Piemonte Angelo Robotto – . La fase del telerilevamento si è conclusa all’inizio del 2015, ma le verifiche e i sopralluoghi sul campo sono tuttora in corso. Per questo i dati disponibili su questa applicazioni sono aggiornati in tempo reale, per dare un quadro della situazione dinamico, che cambierà man mano che i controlli saranno effettuati dai tecnici dell’Agenzia che quotidianamente operano sul territorio”.

Massimo Iaretti

Sei milioni in arrivo per mille aziende agricole

MUCCHE AGRICOLTURAArpea, l’agenzia per le erogazioni in agricoltura ha emanato un decreto di pagamento sui fondi del Piano di sviluppo rurale

 

Oltre 6 milioni di euro giungeranno presto nelle casse di 1074 aziende agricole piemontesi, in quanto Arpea, l’agenzia per le erogazioni in agricoltura ha emanato un decreto di pagamento sui fondi del Piano di sviluppo rurale.Nel decreto sono state incluse un considerevole numero di aziende che in questo ultimo anno e mezzo non avevano più potuto accedere ai contributi comunitari per effetti dell’operazione Bonifica, volta ad individuare a livello nazionale una serie di irregolarità nelle richieste di contributi comunitari. Il decreto ministeriale 1922 pubblicato il 16 maggio, fortemente voluto dalla Regione Piemonte e da Arpea, ha fornito i mezzi giuridici per verificare con maggior puntualità e precisione la posizione delle imprese, permettendo di individuare quelle estranee a comportamenti illeciti e riammetterle ai benefici comunitari.“Con questa operazione – commenta l’assessore regionale all’Agricoltura, Giorgio Ferrero – Arpea immette nel sistema agricolo piemontese una sostanziosa iniezione di liquidità, particolarmente importante in un momento difficile come quello che viviamo”.

 

www.regione.piemonte.it

Ecco le novità del Piano paesaggistico

PO COLLINAVALENTINO3La Giunta regionale ha riadattato il Piano paesaggistico, strumento di valorizzazione del patrimonio paesaggistico, naturale e culturale piemontese, realizzato d’intesa con il Ministero dei Beni, delle attività culturali e del turismo

 

 

La novità rispetto al documento elaborato nel 2009 è la ricognizione meticolosa dei beni e delle aree tutelate, oggetto anche di un fitto programma di consultazioni: 365 beni tutelati, più di 200 laghi, 1700 fiumi, torrenti e corsi d’acqua, 106 parchi e riserve, 90 zone di interesse archeologico, circa 460mila ettari di montagna, nonché ghiacciai, circhi glaciali e boschi. Il Piano è stato arricchito con i dati relativi ai perimetri dei beni paesaggistici di tutto il Piemonte, per la prima volta digitalizzati e resi disponibili agli enti locali. Un lavoro, nel complesso, enciclopedico, durato diversi anni e realizzato in Italia solo da poche altre Regioni.“Uno strumento importante – commenta l’assessore regionale all’Ambiente, Urbanistica e Programmazione territoriale e paesaggistica, Alberto Valmaggia – non solo per quanto riguarda la nuova disciplina dei beni paesaggistici, ma anche per il grado di approfondimento delle informazioni e delle indicazioni contenute, rivolte alla salvaguardia e valorizzazione del patrimonio paesaggistico del Piemonte ma anche alla gestione delle trasformazioni, per fondare sulla qualità del paesaggio e dell’ambiente lo sviluppo sostenibile dell’intero territorio”.

 

La riadozione del Piano è stata considerata opportuna alla luce degli approfondimenti effettuati dopo il 2009, in relazione anche alle osservazioni pervenute. Il Ppr è stato infatti sottoposto ad un’attenta rilettura e a un complesso processo di revisione e integrazione dei suoi aspetti conoscitivi, cartografici e normativi, che ha portato a una nuova formulazione di tutti gli elaborati. Una lettura più agevole, norme più semplici, informazioni cartografiche più precise, contenuti aggiornati: questi gli obiettivi della revisione, finalizzata a garantire una maggiore tutela e valorizzazione dell’intero territorio piemontese. Si è provveduto alla ricognizione e alla perimetrazione degli immobili e delle aree oggetto di “dichiarazione di notevole interesse pubblico”, nonché delle zone tutelate per legge. I beni sono rappresentati a una scala di maggior dettaglio in grado di consentirne la precisa identificazione, in una tavola di piano e in un nuovo elaborato del Ppr, il Catalogo dei beni paesaggistici del Piemonte.

 

A partire dalla data di adozione, le perimetrazioni dei beni paesaggistici e le prescrizioni contenute sono sottoposte alle misure di salvaguardia previste dal Codice dei beni culturali e del paesaggio. Non sono quindi consentiti sugli immobili e nelle aree tutelate interventi in contrasto con le prescrizioni delle norme di attuazione. Gli elaborati sono pubblicati sul sito della Direzione Ambiente, Governo e Tutela del territorio, in modo che chiunque possa prenderne visione e far pervenire entro i successivi 60 giorni dalla pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione le proprie osservazioni, anche ai fini della valutazione ambientale strategica (Vas). Secondo Valmaggia, “non sono da sottovalutare le indicazioni che entreranno in vigore una volta approvato il piano e che contribuiranno, attraverso il lavoro delle amministrazioni locali e dei professionisti, ad integrare e valorizzare il paesaggio, letto nelle sue molteplici componenti quale risorsa ed elemento strategico per lo sviluppo del nostro territorio”.

 

(pdevita – www.regione.piemonte.it – Foto: il Torinese)

Al via la riforma dei servizi psichiatrici

medico sanitaOggi in Piemonte sono operativi 355 gruppi appartamento con 1.365 posti letto, 21 comunità alloggio con 208 posti letto e 64 comunità protette con 1.263 posti 

 

La Regione vara la riforma dei servizi psichiatrici. Una delibera approvata il 3 giugno su proposta degli assessori alla Sanità, Antonio Saitta, e alle Politiche sociali, Augusto Ferrari, prevede che dal 1° gennaio 2016 il settore, per cui ora si spendono ogni anno 220 milioni, sarà censito e uniformato e che ora si apra una fase provvisoria che si chiuderà alla fine dell’anno. Oggi in Piemonte sono operativi 355 gruppi appartamento con 1.365 posti letto, 21 comunità alloggio con 208 posti letto e 64 comunità protette con 1.263 posti letto. Ciascun soggetto ha finora gestito in modo autonomo con la propria Asl accreditamento e costi, che sono molto difformi fra di essi. Quando la riforma sarà operativa, i criteri per l’accreditamento, il livello dei servizi e i costi saranno invece uniformi in tutto il Piemonte. Il nuovo quadro configurato dalla delibera prevede tre tipi di strutture residenziali psichiatriche: a carattere intensivo, a carattere estensivo, a carattere socio-riabilitativo. La Regione rimborserà 143 euro al giorno per paziente in quelle del primo tipo, 120 o 110 euro al giorno (a seconda del livello dei servizi offerti) in quelle del secondo, mentre per le strutture del terzo tipo sono previsti tre livelli, con rimborsi pari a 92 euro se l’assistenza è di 24 ore al giorno, 84 euro per 12 ore e 56 euro per fasce orarie più contenute. Dato per queste ultime strutture è prevista una compartecipazione alla spesa dei Comuni e dei gestori dei servizi socio-assistenziali, i termini saranno stabiliti separatamente e diventeranno oggetto di una delibera apposita. Le comunità protette di tipo A e B confluiranno nelle prime due tipologie, i gruppi appartamento e le comunità alloggio nella terza. Per le comunità protette, inoltre, viene rivisto il sistema di classificazione dell’utenza, adeguandolo ai nuovi bisogni mediante un sistema che prevede tre livelli di intensità assistenziale e terapeutico riabilitativa necessari.sanita

 

Coerentemente, vengono aggiornati i requisiti di accreditamento e le tariffe. Nel caso dei gruppi appartamento, invece, vengono definiti i sistemi autorizzativi e di accreditamento fino ad oggi mancanti e le tariffe.“Un impegno irrinunciabile – commenta Saitta – sia perchè rientra nei programmi operativi imposti dal tavolo ex Massicci, sia perché da troppo tempo in Piemonte non si riusciva a disciplinare l’intera filiera dei servizi residenziali psichiatrici presenti sul territorio, definendone i requisiti autorizzativi e di accreditamento, i criteri di accesso, il regime tariffario e la funzione di vigilanza e controllo. Non pensiamo di risparmiare, ma di spendere meglio i soldi pubblici. Su questo settore c’è una forte attenzione da parte della Conte dei Conti e la Giunta Chiamparino si era impegnata fin dall’insediamento a fare chiarezza e rimettere ordine”.“Questa riforma era necessaria e doverosa – annota Ferrari – Contiene un processo di accompagnamento proprio grazie alla fase transitoria fino a tutto il 2015, soprattutto per consentire ai gruppi di appartamento di accreditarsi continuando a lavorare alle attuali condizioni. Nessuna mannaia quindi, ma nuove regole certe e chiare dal prossimo anno, dopo il necessario confronto con i Comuni e gli enti gestori dei servizi socio-assistenziali”

In Piemonte, ricordano i due assessori, ci sono più posti letto psichiatrici che nel resto d’Italia. Fare un censimento della situazione sarà utile anche per dimostrare che non si tratta di una anomalia, ma del frutto di una storia e di una sensibilità particolare del territorio.

 

www.regione.piemonte.it

Il futuro della promozione turistica passa dalla rete

turisti

Verrà privilegiato il rapporto diretto con la  clientela potenziale tramite azioni imperniate sulla visibilità online

 

E’ attraverso la rete che saranno sviluppate le strategie di promozione future del prodotto turistico del Piemonte sul mercato nazionale e internazionale nel 2015. Verrà privilegiato il rapporto diretto con la  clientela potenziale tramite azioni imperniate sulla visibilità online. Azioni di comunicazione, secondo l’assessore al Turismo della Regione Piemonte, Antonella Parigi “ispirate ai principi del social media marketing e orientate all’ormai preminente dimensione dell’e-tourism”.

 

(Foto: il Torinese)

Ecco i nuovi manager della sanità regionale

dottori

Tutti i nuovi direttori aziende sanitarie

 

La Giunta, come proposto dall’assessore Antonio Saitta, ha nominato i direttori generali di 16 aziende sanitarie: Giovanni Soro all’Asl TO1, Valerio Fabio Alberti all’Asl TO2, Flavio Boraso all’Asl TO3, Lorenzo Ardissone all’Asl TO4, Massimo Uberti all’Asl TO5, Stefano Manfredi all’azienda ospedaliero-universitaria San Luigi di Orbassano, Silvio Falco all’azienda ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino, Giovanna Baraldi all’azienda ospedaliera SS. Antonio e Biagio e C. Arrigo di Alessandria, Gilberto Gentili all’Asl di Alessandria, Ida Grossi all’Asl di Asti, Chiara Serpieri all’Asl di Vercelli, Gianni Bonelli all’Asl di Biella, Adriano Giacoletto all’Asl di Novara, Giovanni Caruso all’Asl VCO, Francesco Magni all’Asl Cuneo1, Corrado Bedogni all’azienda ospedaliera S. Croce e Carle di Cuneo (vedere l’allegato).

 

“E’ stato svolto dall’assessorato un lavoro eccellente come metodo e contenuti – ha commentato il presidente Chiamparino al termine della seduta – Si era detto che la politica non avrebbe influito sulla scelta degli idonei, e così è stato, tra l’altro applicando per la prima volta la legge Balduzzi sulla composizione delle commissioni giudicatrici. In una seconda fase l’assessore Saitta ha effettuato verifiche ed approfondimento, anche sentendo i territori interessati”. “Vogliamo costruire – ha proseguito Chiamparino – una squadra compatta, con tutti i direttori che partono dai medesimi blocchi di partenza per arrivare a tagliare traguardi come l’uscita dal piano di rientro, il riordino della rete ospedaliera e la realizzazione della rete di assistenza territoriale. Potremo così vincere la sfida di far tornare la sanità piemontese un modello a livello nazionale e contrastare l’esodo verso altre regioni. Ogni direttore dovrà dimostrare capacità di leadership, e il primo esercizio di autonomia e indipendenza sarà la nomina dei direttori sanitari ed amministrativi delle rispettive aziende”. L’assessore Saitta ha voluto evidenziare che “dopo un lavoro utile ad individuare il tecnico più adeguato per risolvere i problemi delle singole aziende, si avvia un percorso di grande novità. Nel contempo inizia la fase di riorganizzazione dell’assessorato alla Sanità, dove verrà costruita una struttura in grado di verificare il raggiungimento degli obiettivi assegnati ai nuovi manager”.

 

(www.regione.piemonte.it)