L’incomunicabilità è il tema centrale di “Todestriebe”, 9 opere video che ripercorrono l’ultimo decennio di lavoro (3 sono nuove) della coppia artistica; tutte accomunate dal respiro cinematografico ed intrise di psicanalisi; non a caso, il titolo rimanda al concetto freudiano della pulsione di morte
Doppio appuntamento con i Masbedo, acronimo del duo Nicolò Massazza e Iacopo Bedogni che a Torino sono autori-protagonisti del progetto “Todestriebe”, alla Fondazione Merz dal 4 ottobre all’11 gennaio 2015. In concomitanza, il loro primo film “The Lack” (prodotto da Beatrice Bulgari) sarà proiettato il 15 ottobre al Cinema Massimo, dopo il successo ottenuto alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nella sezione “Giornate degli autori”.
L’incomunicabilità è il tema centrale di “Todestriebe”, 9 opere video che ripercorrono l’ultimo decennio di lavoro (3 sono nuove) della coppia artistica; tutte accomunate dal respiro cinematografico ed intrise di psicanalisi; non a caso, il titolo rimanda al concetto freudiano della pulsione di morte.
Scenario ideale, in cui le persone sembrano quasi sculture, sono le immagini di una natura matrigna e affascinante (soprattutto d’Islanda), lande deserte, ghiaccio, rocce, acqua e vulcani. E’ la storia del genere umano, pericolante verso l’autodistruzione, l’impossibile relazione con se stessi, con gli altri viandanti dell’esistenza, con il creato. Le riflessioni, in suoni e immagini, di questa coppia di artisti, scrutatori dell’intima esistenza, esplorano anche il rapporto creativo con altri alfabeti come teatro, musica, cinema, danza e letteratura, in un gioco visionario dell’umano esistere. E l’allestimento è pensato come un’installazione globale in cui il visitatore può intraprendere un viaggio (interiore) ispirato dai lavori che intrecciano i vari mezzi espressivi.
Il curriculum dei Masbedo include importanti tappe, anche internazionali. Sono stati selezionati come unici artisti italiani per la mostra”Moving Stories”, progetto della Comunità Europea sostenuto dai principali Festival e biennali per l’arte. Hanno intrapreso anche geniali e strategiche collaborazioni con altri artisti. L’attrice Fanny Ardant ha partecipato alla video audio performance tratta da “Le Remède de Fortune” di Guillaume de Machault; mentre dal 2002 collaborano con lo scrittore Michel Houellebecq. Insieme hanno scritto e prodotto le opere 11.22.03, dialogo tra un uomo e una donna in cui l’intento è la sopraffazione reciproca, e “Il mondo non è un panorama”, video d’arte in cui recita l’attrice premio Oscar Juliette Binoche, presentato in anteprima al Gran Palais di Parigi.
Poi, come da tradizione, la Fondazione prevede anche un momento di dialogo e confronto con la figura e l’opera di Mario Merz. Gli artisti hanno scelto il video “Lumaca” realizzato da Gerry Schum nel 1970, in cui Merz disegna una spirale su un vetro davanti a lui. I Masbedo hanno allora pensato ad un’opera collettiva e chiamato all’appello 33 artisti internazionali, ognuno a riflettere su quel lavoro storico, con un video personale che finisce in un’unica installazione a spirale, una sequenza di video, tanti frammenti di un dialogo.
Laura Goria