CULTURA- Pagina 92

Palazzo Madama: Conferenze in museo per le Atp Finals

Giovedi 11 e 18 novembre 2021 ore 17.30

Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica

Piazza Castello, Torino

 

 

In occasione delle ATP Finals, Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica di Torino propone due conferenze a tema:

 

Corti e cortili. Giochi di palla e di racchetta fra Rinascimento e Barocco (11/11/21) con Clelia Arnaldi di Balme (conservatore di Palazzo Madama), Alessandra Castellani Torta (Accademia di Sant’Uberto) e Blythe Alice Raviola (Università degli Studi di Milano).

 

Il tennis ha origini antiche. Giochi di palla con bracciali e racchette di vario genere sono praticati in tutta l’Europa già a partire dal Medioevo e coinvolgono uomini e donne diventando non solo forme di passatempo, ma validi strumenti di esercitazione fisica e di strategia didattica, oggetto di trattati e di studi scientifici. Le partite animano con uguale entusiasmo i cortili – i molti spazi del gioco popolare – e le corti principesche, dove si costruiscono campi da gioco ancora oggi riconoscibili in alcune strutture cittadine. La conferenza traccia la lunga storia del tennis, dalle origini al Settecento, e propone un itinerario per immagini attraverso l’evoluzione delle tecniche di gioco, alla scoperta delle sue valenze simboliche ed educative.

 

“Come bianche farfalle”: immagini del tennis nella modernità (18/11/21) con Alessandro Tosi (Università di Pisa)

 

La conferenza ripercorre alcuni motivi che dalla fine dell’Ottocento accompagnano il tennis nell’immaginario della modernità. Una suggestiva selezione di dipinti, sculture e stampe compone, attraverso le opere dei maggiori artisti moderni e contemporanei, una storia che riprende i temi tradizionalmente legati al più nobile dei giochi per declinarli in molteplici registri visivi, poetici ed emozionali.

 

 

Clelia Arnaldi di Balme, conservatore Palazzo Madama

Conservatore per le raccolte di arte moderna a Palazzo Madama, collabora con la Soprintendenza torinese per la valorizzazione delle residenze reali sabaude. Ha scritto saggi e curato mostre su argomenti legati al collezionismo di corte, alle arti decorative e alla cultura figurativa in Piemonte in età barocca.

 

 

Alessandra Castellani Torta, Accademia di Sant’Uberto

Alessandra Castellani Torta è esperta di storia dello sport con particolare attenzione alla trattatistica e allo studio dei passatempi alla corte sabauda nel XVII secolo. È socia fondatrice e vicepresidente dell’Accademia di Sant’Uberto, che si occupa di valorizzazione delle residenze reali piemontesi attraverso lo studio della musica a corte e del corno da caccia.

 

 

Blythe Alice Raviola, Università degli studi di Milano

  1. Alice Raviola insegna Metodologia dello studio della storia all’Università degli studi di Milano e Storia moderna nei Master in Public History e Digital Humanities del medesimo Ateneo. Studiosa delle corti sabauda e gonzaghesca, sulle quali ha all’attivo numerosi lavori, è vicepresidente della Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura della Compagnia di San Paolo.

 

 

Alessandro Tosi, Università di Pisa

Alessandro Tosi insegna Storia dell’arte moderna all’Università di Pisa e dirige il Museo della Grafica di Pisa. Nell’ambito degli studi sui rapporti tra arte e scienza, si è occupato anche della storia del tennis nella prima età moderna.

Info: Ingresso gratuito previa prenotazione obbligatoria: t. +39 0114429629; madamadidattica@fondazionetorinomusei.it

 

 

Scoprire i segreti di Torino e le sue curiosità? C’è Culturalway

Promuove visite guidate in lingua italiana e straniera

 

Conoscere Torino attraverso guide turistiche esperte, scoprendo i segreti e le curiosità di una città  che riserva sempre sorprese, è possibile attraverso “Culturalway”, una società di servizi culturali nata per iniziativa della storica dell’arte e accompagnatrice turistica Alessia Orofino che, da anni, è attiva sul campo, proponendo visite a tema, visite guidate serali e anche progetti formativi legati alla fotografia, al team holding, alla comunicazione e al coaching, oltre ad esperienze culturali-emozionali.

Quest’anno  Culturalway ha organizzato visite a tema presso il Cimitero monumentale di Torino, che riserva opere di grande prestigio,  quali la tomba di Francesco Tamagno, e propone visite guidate serali al Museo e alla Redazione del quotidiano torinese de La Stampa e al suo stabilimento produttivo.

Il 13 novembre prossimo Culturalway proporrà una visita guidata alla scoperta del progetto di “Luci d’artista 2021″, attraverso l’approfondimento delle principali installazioni luminose esposte nel centro urbano. La rassegna, nata nel lontano 1998, come esposizione  di installazioni d’arte contemporanea  realizzate con la luce en plein air nello spazio urbano, dal 2018 si è arricchita di un nuovo percorso educativo-culturale, capace di favorire l’incontro tra le opere e il pubblico.

Il ritrovo sarà in piazza San Carlo, accanto al monumento, alle 20.45. Il tour, della durata di circa due ore, si concluderà  in piazza Vittorio, e ha il costo di 13 euro; 6 euro per i ragazzi tra i 6 e i 18 anni, gratuito per gli under 6.

In occasione delle ATP Finals, Culturalway propone anche un tour alla scoperta delle caratteristiche peculiari di Torino, da città romana a prima capitale d’Italia. Verranno illustrati i primati, le tradizioni gastronomiche, le leggende e i monumenti torinesi, attraversando le principali vie e piazze del centro storico. Il ritrovo è  previsto alle 10.30 accanto all’Info Point di Turismo Torino, in piazza Carlo Felice.

Costo del tour 13 euro; 6 euro per i ragazzi di età compresa tra i 6 e i 18 anni

Info e prenotazioni  al n. 3393885984  o scrivendo a Culturaway alla mail info@culturalway.it.

Sempre il 14 novembre CulturalWay propone un approfondimento nella visita della mostra allestita al Museo Accorsi Ometto, dal titolo “Parigi era viva. De Chirico, Savinio e Les Italiens  de Paris ( 1928-1933)”. L’esposizione restituisce il clima artistico, culturale e provocatorio che era vivo nella Parigi tra gli anni Venti e gli anni Trenta, quando questa era diventata lo scenario di una cultura cosmopolita, antitradizionale, in cui furono molto attivi artisti italiani nel quinquennio compreso dal 1928 al 1933, poi definiti “Les italiens de Paris”.

Alessia Orofino,  che ha fondato otto anni fa la società di servizi  Culturalway, offrendo visite, tour culturali e turistici rivolti a tutti i tipi di utenza, sia torinese, sia extraregionale, svolge anche da quattordici anni il servizio di referente didattica presso gli spazi museali della Basilica di Superga e da un anno è  Presidente della CNA di Torino e del Piemonte nel settore turismo e commercio, oltre ad essere iscritta nella sezione di Torino di Donne nel Turismo e operatore incoming di Turismo Torino.

Culturalway è presente sui social Facebook, Instagram, Twitter, TikTok e YouTube

Mara Martellotta

info@culturalway.it  www.culturalway.it ; tel 3393885984

 

Incontri d’autunno del Centro Congressi dell’Unione Industriale a Palazzo Arsenale

Il Centro Congressi Unione Industriale Torino, in collaborazione con il Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito propone un nuovo ciclo di incontri culturali, in presenza, presso l’aula magna di Palazzo Arsenale, in Via dell’Arsenale 22, 10121 – Torino.

L’inizio del programma è previsto per giovedì 11 novembre alle ore 18.00, cui seguiranno altri tre appuntamenti, mercoledì 17 novembre, martedì 23 novembre e mercoledì 1 dicembre, sempre alle ore 18.00.

Gli accrediti saranno scaricabili dal sito www.ccui.it, alla sezione “Biglietti e accrediti” e durante la procedura verranno richieste le informazioni di contatto per ogni partecipante. L’ingresso alle conferenze, inoltre, sarà autorizzato solo in possesso di Green Pass.

E’ questo un primo passo verso la ripresa della normalità anche per il nostro Centro Congressi” – dichiara la presidente Cristina Tumiatti – “dopo un periodo di chiusura dovuto prima alla pandemia e successivamente per un servizio nei confronti delle imprese associateall’Unione Industriali e della cittadinanza come centro vaccinale”. “Siamo particolarmente grati al Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito per questa collaborazione volta a far conoscere un’eccellenza del territorio, in un percorso di valorizzazione, promozione e salvaguardia del patrimonio culturale” – prosegue la Presidente – per raggiungere quella sostenibilità realmente integrata auspicata da più parti”.

Tenendo conto delle disposizioni in materia di contenimento del contagio da Covid-19, i posti in sala saranno limitati e strettamente legati alla richiesta di accredito sul sito. Per tutte le persone che non potranno partecipare di persona, gli incontri saranno trasmessi sul sito del Centro Congressi, nelle pagine dedicate a ogni evento.

Anche questo ciclo di incontri si avvarrà del prezioso sostegno delle eccellenze del territorio Reale Mutua Assicurazioni e Lavazza.

Il primo appuntamento giovedì 11 novembre alle ore 18.00, dal titolo “I Musei d’Impresa. Il Museo storico Reale Mutua: un museo a quattro dimensioni” vedrà protagonisti Andrea Montorio – fondatore di Promemoria, società che si occupa della gestione e valorizzazione dei patrimoni storici di aziende, istituzioni e grandi brand per trasformarli in strumenti di innovazione strategica e culturale – a colloquio con Eugenio Giannetta, brillante penna di Avvenire, Vanity Fair, Esquire, Harper Bazaar. All’incontro interverranno anche Silvana Della Penna e Ester Tornavacca del Museo Storico Reale Mutua.

Una parte dell’evento sarà dedicata alla narrazione di alcuni Musei d’Impresa dell’Unione Industriali quali Casa Martini, Officina della Scrittura -Aurora, Lavazza, Spazio La Stampa, Heritage Lab Italgas, per scoprire insieme la nascita e l’evoluzione di testimonianze d’azienda che resistono al tempo e si fortificano con il passare degli anni, trasformandosi in valori ed esperienze.

Un’altra parte dell’incontro sarà invece rivolta al racconto del Museo Storico Reale Mutua, con sede a Palazzo Biandrate Aldobrandino di San Giorgio, edificato in epoca tardomedievale e passato, nel ‘500, a proprietà dei Savoia. Dopo diverse vicissitudini storiche, tra il 2010 e il 2012 una grande opera di restauro ha interessato i tre piani che affacciano su via delle Orfane e gli spazi al piano terra che si sviluppano intorno al cortile d’onore: soffitti a cassettoni, dipinti, affreschi, scaloni d’onore e sale di rappresentanza ospitano oggi eventi aziendali e accolgono, in parte, i visitatori diretti al museo.

Il secondo appuntamento, mercoledì 17 novembre ore 18.00, “Il colpo di Stato del 1964. La madre di tutte le fake news”, omonimo titolo del libro edito da Rubettino Editore e coinvolgerà l’autore Mario Segni che dialogherà con il giornalista Marco Zatterin, vice direttore de La Stampa, oltre allo storico Gianni Oliva. L’incontro è organizzato in collaborazione con l’Associazione Dumsedafè e l’Ordine dei Giornalisti del Piemonte per fornire i crediti formativi previsti dalla piattaforma nazionale.
Il libro è un’ampia e originale disamina dei fatti della crisi apertasi nel giugno 1964. La crisi del governo Moro, l’ostilità di Segni alla politica di collaborazione Dc-Psi, i profondi imbarazzi a destra e a sinistra per opposti ma coincidenti motivi, le difficoltà dell’Italia in politica economica. Un presidente che si trova stretto in una morsa che a tratti pare senza via di uscita e che lo scuote non solo politicamente, ma anche fisicamente, psicologicamente, con le ben note nefaste conseguenze che questo avrà a breve sulla sua salute. A lungo è stato raccontato che la democrazia italiana era stata messa in pericolo dal cosiddetto “piano Solo”: si sfiorò davvero un colpo di Stato oppure lo scoop giornalistico di alcuni anni dopo portava false accuse al Presidente della Repubblica e al vertice dell’Arma dei Carabinieri? Come dimostra Mario Segni nulla di questo racconto è vero; è stata una gigantesca fake news, la prima nella storia repubblicana, e forse la più importante.

Il terzo incontro martedì 23 novembre ore 18.00, ospiterà il prof. Roberto Manfredini, figura nota al pubblico per la sua frequente partecipazione alle trasmissioni televisive sulla salute, medicoesperto di cronobiologia e professore ordinario del Dipartimento di Scienze Mediche dell’Università di Ferrara, in un evento dal titolo “Attività lavorativa e ritmi circadiani: esiste una giornata ideale?”.

Con lui sarà presente la giornalista Noemi Penna, entrambi coinvolti in un dibattito sui ritmi e sui tempi di una possibile giornata ideale, partendo appunto dal concetto di ritmo circadiano di cui il professore Manfredini è uno dei massimi esperti. Il dialogo prende spunto dal libro “Un tempo per ogni cosa. Vivere in sintonia con il proprio orologio biologico”, edito da Piemme, affrontando il tema di come i ritmi biologici interagiscano e condizionino il nostro stato di salute. E’ vero, dunque, che c’è sempre un momento “migliore” e uno “peggiore” nell’arco del giorno, per svolgere ogni attività? E’ risaputo che durante la giornata, ognuno di noi si sente più o meno in forma per lavorare, studiare, fare attività fisica e sportiva, dormire e così via. Ma forse non tutti sanno che quanto affermato dal prof. Manfredini ha solide basi scientifiche e che l’attività ritmica delle cellule di ogni organismo presente sulla Terra è scritta nel DNA dei nostri geni. Non solo, anche la rotazione della Terra sul suo asse, con la conseguente alternanza luce-buio, rappresenta un regolatore del nostro cervello. E’ come se ognuno di noi possedesse un orologio, preciso e affidabile, ma invece di portarlo al polso lo custodisse nel proprio cervello.

L’ultimo incontro, la cui gestione organizzativa è stata interamenteaffidata all’Associazione Culturale Torino del Centro Congressi Unione Industriale, si terrà mercoledì 1 dicembre alle ore 18.00 e sarà dedicato alla Serata finale del Premio Mattia Serafini – Edizione 2021, durante il quale interverranno Marco Aimone del Circolo Amici della Magia e le comiche Le Due e Un Quarto, Silvia Laniado e Martina Soragna, il tutto diretto e presentato dalla giornalista Elena Masuelli. Durante l’evento, ideato e creatocome uno spettacolo, avverrà la premiazione del vincitore finale di questa edizione. Anche quest’anno un appello rivolto alle case editrici e ai responsabili della comunicazione digitale, invitati a presentare progetti di campagne di comunicazione social di opere editoriali edite tra giugno 2020 e giugno 2021, mettendo in risalto il lato tecnico e quello creativo dei propri operati. Al vincitore sarà consegnato un premio del valore di 5.000 €.

Oltre all’esibizione degli ospiti dell’evento, sarà presente anche la giuria tecnica che si è occupata di individuare il vincitore: Paolo Lottero, CEO di StrutturaFine, digital strategist e formatore; Marianna Bruschi, capo redattore Gedi Digital, responsabile sviluppo digitale per GNN; Marco Castelnuovo, direttore Corriere Sera Torino; Bruno Ruffilli, coordinatore di Italian Tech, hub di tecnologia del Gruppo Gedi; Serena Uccello, vice capo servizio e social media editor Il Sole 24 Ore.

Il premio Mattia Serafini, anche in quest’edizione, si avvale del patrocinio della CCIAA di Torino e dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte, con il prezioso sostegno della stessa Camera di Commercio di Torino, dell’Associazione Finanziamento Studi in Ambiti Aziendali – FINSAA –, del Gruppo Imprese Gomma Plastica e Imprese Chimica dell’Unione Industriali Torino e di Square Design.

“Scene dal vivo” arricchisce la proposta culturale rivolese

Scene dal vivo 21-22, realizzata dal partenariato fra Rivolimusica e Associazione Revejo, rappresenta una delle iniziative più rilevanti nell’ambito delle proposte culturali che l’Amministrazione comunale di Rivoli promuove.


“Sostenere cultura oggi, al di là di ogni retorica, – commenta il vicesindaco Laura Adduce – rappresenta una delle azioni più concrete e significative sulle quali un amministratore pubblico debba impegnarsi. Il cartellone di Scene dal vivo infatti, rappresenta oltre alla rassegna pregevole di spettacoli di musica, di teatro e di danza che si articoleranno, dal novembre 2021 al settembre 2022, con importanti collaborazioni – oltre a quella con Revejo cito tra le altre quelle con l’Unione Montana dei Comuni della Val di Susa, con Borgate dal vivo, con il Castello di Rivoli, con Polincontri, con il Perinaldo Festival – anche un modo concreto di concreto di affrontare le sfide di grande attualità e valore sociale, quali l’inclusione delle persone, la sostenibilità ambientale, e la conoscenza di culture. Affidare la divulgazione di queste grandi sfide ai linguaggi dell’arte, della musica, della parola e della danza, rappresenta un modo per coinvolgere e sensibilizzare ancor più direttamente le persone e, in particolare, le giovani generazioni.”
Per tale motivo il Comune di Rivoli saluta con molto favore un ulteriore tratto saliente di questa Stagione: e cioè, insieme alla valorizzazione dei luoghi di cultura storici delle principali Città coinvolte – da Rivoli, a Torino, ad Avigliana, a Collegno – il portare la propria azione in luoghi anche più decentrati – penso alla costellazione di Comuni della Val di Susa – ma egualmente importanti e significativi per il nostro territorio.
“Desidero infine ringraziare le realtà che insieme contribuiscono al sostegno economico di questa iniziativa, – prosegue Adduce – dagli enti pubblici quali Regione Piemonte e Unione dei Comuni della Val Susa, agli enti privati, in primis Compagnia di San Paolo, alla Fondazione CRT, a tutti gli altri enti che offrono il loro prezioso contributo.”

I Templari in Monferrato

Alla scoperta del Piemonte/ Gabiano, centro della Valcerrina è un comune ricco di storia e di tradizioni. Pertanto, nel viaggio alla scoperta della Valcerrina Sconosciuta sarà necessari tornarvi più volte nel prossimo futuro. La chiesa parrocchiale del capoluogo è dedicata a San Pietro Apostolo ma c’è nel borgo anche un altro edificio religioso, sia pure di minori dimensioni merita attenzione. E’ la cappella di San Defendente, situata nel centro storico del paese nella borgata cosiddetta del “Rollino” appena prima dell’ingresso principale del Castello, proprietà dei Cattaneo Adorno. Negli ultimi anni è diventata, la sera del Venerdì Santo, una delle tappe iniziali della Via Crucis Animata che è organizzata dalla parrocchia e che ormai attira molti partecipanti, anche dalle province vicine di Asti, Vercelli o della Città Metropolitana di Torino. Lo scorso anno, venendo incontro ad un’idea del parroco del paese, don Carlo Pavin, alcuni componenti dell’Associazione Templari d’Italia, a titolo assolutamente gratuito, ne hanno ripulito e risistemato gli interni. Intanto è stata avviata una precisa ricerca storica sulle origini dell’edificio di culto dalla quale sono emersi alcuni particolari interessanti. Molti ritrovamenti hanno portato a considerare particolarmente anche la figura di un altro Santo, San Biagio, al quale era dedicata una chiesa eretta sulle fondamenta di un castrum romano situato sulla collinetta che domina la borgata di Case Richetta (Ca’d’Ruchetta). Di questa antica chiesa risalente all’anno 1600 rimane poca cosa: nel luogo dove era sita si intravedono ancora tracce delle fondamenta; i mattoni di cui era fatta furono riutilizzati, dopo la sua decadenza, per costruire l’edificio dell’Asilo Infantile “Durazzo Pallavicini”, ora sede dello Story Park.

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La presenza della bella pala d’altare raffigurante San Biagio, traslata nella cappella di San Defendente insieme a diversi arredi ed oggetti sacri, catalogati scrupolosamente dai Templari, testimoniano quanto anche questo Santo fosse venerato dalla gente locale; inoltre, all’entrata del castello, una formella ritrae e ricorda il Santo Vescovo Biagio. Perciò il Parroco vorrebbe co-intitolare la chiesetta di San Defendente anche al Vescovo Martire San Biagio e ripristinare la festa di S. Defendente (2 gennaio), come da antica tradizione gabianese. Occorre a questo punto aprire un’incidentale e fare un riferimento alla chiesa di San Biagio. Una pregevole pubblicazione, a tiratura molto limitata di Mario Richetta, già sindaco di Gabiano, sulla storia della sua famiglia recupera alla memoria collettiva quanto accaduto e ricorda che “Sul Brik di San Biagio, vie era una chiesetta dedicata al Santo, con un suo quadro che fu poi portato nella chiesa di San Defendente vicino al Castello. Nel 1922 la chiesa era con il tetto distrutto e il fattore del Castello decise di portare il quadro a San Defendente e recuperare gran parte dei mattoni per usarli nella costruzione dell’Asilo Infantile di frazione Serra”. Ritornando a San Defendente giova ricordare che era un soldato della Legione di Tebe d’Egitto, guidata da San Maurizio, che fu martirizzato con alcuni compagni di fede ad Agauno, in Francia, presso l’odierna Marsiglia, dove la Legione era accampata. Il Santo è invocato contro il pericolo dei lupi. L’eccidio avvenne mediante decapitazione sembra intorno al 286 d.C. Durante l’episcopato di Teodoro, vescovo di Martigny, verso il 380, si trovò un cimitero gallo – romano e si pensò che fosse il luogo di sepoltura dei Martiri, per cui il presule fece erigere una chiesa in loro onore trasferendovi le reliquie. Il culto prse a diffondersi e a loro vennero dedicate chiese, basiliche, abbazie. Nell secondo XIV San Defendente gode va di un largo culto nell’Italia Settentrionale, venendo rappresentato vestito da militare.

Massimo Iaretti

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Si ringraziano per i loro contributi a questa tappa, don Carlo Pavin, Edi Trentin e Mario Richetta.

 

 

I Cimbri dei sette comuni dell’Altopiano di Asiago

ISOLA GERMANOFONA NELLE ALPI. INTERVISTA CON GIANCARLO BORTOLI PRESIDENTE DELL’ISTITUTO DI CULTURA

 

Quando si parla di ‘cimbri’, soprattutto in chi ha fatto studi classici, la memoria rimanda a quella tribù di origine celtica o germanica che, assieme ai Teutoni ed agli Ambroni invase il territorio della Repubblica di Roma alla fine del II secolo a.C. ma venne annientato definitivamente nella battaglia di Vercelli, alla confluenza del Sesia con il Po nel 101 a.C. Ai giorni odierni, però, c’è un termine il ‘Cimbro’ che contraddistingue una lingua parlata  nei Sette Comuni Vicentini dell’Altopiano di Asiago, nei Tredici Comuni Veronesi e a Luserna in Provincia di Trento che vanno a contraddistinguere una realtà che nulla ha a che vedere con le popolazioni germaniche sterminate dalle legioni romane. I Cimbri sono una realtà di boscaioli e contadini che dopo l’anno Mille lasciarono il territorio dell’attuale Baviera per insediarsi nel Nord Est, popolazione germanofona che nel corso dei secoli si integrò con i vicini di lingua romanza pur preservando tradizioni e lingua. Durante il Novecento subì una serie di discriminazioni che portarono ad una drastica riduzione di coloro che la parlavano e solo negli anni Settanta è iniziato un processo di ricoperta dell’identità cimbra. Su quest’onda è stato fondato nel 1973 a Roana l’Istituto di Cultura Cimbra di Roana, fondato e fortemente voluto da Sergio Bonato, attuale vice presidente dopo esserne stato per anni il dinamico propulsore. Oggi è presieduto da Giancarlo Bortoli. Nato ad Asiago in Contrada Cuba il 16 febbraio 1951, alle ore 3.30, come si legge sul duo profilo in internet, già vice presidente della Provincia di Vicenza e presidente della Comunità Montana dei 7 Comuni, Bortoli è anche autore di diversi studi ed articoli sui Cimbri e sui Sette Comuni dell’Altipiano di cui è un profondo conoscitore. Lo abbiamo incontrato nella sua casa di Asiago in un pomeriggio di fine agosto ed è stato uno di quei colloqui che ti arricchiscono dalla prima all’ultima parola.

Cosa c’entrano i Cimbri dei 7 Comuni con quelli che vennero sterminati da Caio Mario ?

Non c’entrano nulla. Tutto è nato da un equivoco dei colti del Trecento che non si spiegavano che negli attuali 7 Comuni dell’Altipiano e nei 13 del Veronese si parlasse una lingua che somigliava al tedesco e che i tedeschi non capivano. Si era pensato che il nome dei cimbri si fosse radicato anche nella nostra popolazione, ma con alla base un equivoco sul significato di ‘Tzimbar’. A questa opinione se ne sono aggiunte altre sulla derivazione gotica. L’abate Agostino Dal Pozzo,, nato a Castelletto di Rotzo nel 1732 fece una lunga dissertazione nella sua opera fondamentale ‘Memorie storiche dei Sette Comuni vicentini’ e dice che i documenti più antichi risalivano agli Ezzelini.

Rimane il fatto che la lingua è un vernacolo germanico ….

Nell’Ottocento l’Altopiano venne visitato, per curiosità, dal filologo Andreas Schmiller, ricercatore e studioso delle antiche lingue tedesche. Egli ritenne che gli abitanti dell’Altipiano fossero popolazioni di origine bavarese, trovando un punto di collegamento con un documento del 1050 proveniente dal ‘Benediktbauer’ (monastero) benedettino, in Baviera, famoso perché sono raccolti i manoscritti dei ‘Carmina Burana’. La pergamena in questione dice che ‘in tempore famis’ molte famiglie fuggirono dal Monastero. La conclusione è che diverse famiglie incomente la carestia, fuggirono in Italia, dove le campagne erano state abbandonate.

La teoria fu che venne seguita la strada dei monasteri benedettini nelle aree del Veneto.

Lei su questo ha delle riserve ?

Non credo che il nostro popolo sia immigrato nello stesso anno. Ad esempio il capostipite dei Bortoli è ad Asiago nel 1437, essendo stato ricostruito l’albero genealogico. Non tutti poi sono arrivati dallo stesso luogo. La Baviera era all’epoca lo stato più grande della Germania. Importante è che tutto questo è avvenuto dopo l’anno Mille.

Poc’anzi ha citato gli Ezzelini, il più famoso dei quali fu Ezzelino Da Romano, fedele alleato dell’Imperatore Federico II di Svevia, perché ?

Gli Ezzelini in contrato con i padovani avevano una presenza forte sull’Atopiano, con Gastaldo e possedimenti a Rotzo, Gallio, Enego, Foza. Ezzelino era tedesco e aveva portato con se parte del suo esercito che si è insediato qui. Si diceva che considerasse la gente di montagna come i suoi scudieri più fedeli.

L’Altipiano è sempre stata una zona a forte connotazione religiosa, ma i 7 Comuni dipendono dal Vescovo di Padova come mai?

Va precisato che la religiosità cristiana era frammista a quella del paganesimo nordico 8così scrive l’Abate Dal Pozzo). Quanto alla Diocesi di Padova e non di Vicenza dipende dall’intenso rapporto che da sempre ha legato i 7 Comuni con Padova, in particolare per la transumanza delle pecore specie lungo l’asse fluviale (la via è conosciuta come L’Arzeron de la Regina) e della vendita di lana all’industria laniera di Padova, che in epoca romana era il più importante centro laniero dell’Impero, nonché dei formaggi cui poi si associò l’ultimo prodotto della filiera lattiero casearia: i salimi.

Certamente la connotazione religiosa è sempre stata forte. Per necessità linguistiche i sacerdoti venivano ricercati austriaci o tedeschi ed effettivamente Asiago e l’Altipiano dipendono dalla Diocesi di Padova e non da quella di Vicenza. Le chiese, poi, erano costruite dal popolo e in diritto canonico chi costruisce la chiesa nomina il rettore e lo deve pagare. Negli anni Quaranta/Cinquanta si è cercato di superare questa situazione ma ad Asiago sono ancora i capifamiglia che hanno il diritto di eleggere l’arciprete. Soltanto ad Asiago il rapporto comunità/parrocchia è oggetto di un contratto simile al concordato.

Cosa è rimasto della lingua e della cultura cimbra ?

Il Cimbro vive ancora nei toponomi, in qualche espressione e nella ripresa della cultura, della ricerca delle origini. L’Istituto di Cultura Cimbra di Roana organizza ogni anno corsi di lingua e cultura cimbra, ha curato la riedizione di diverse pubblicazioni, nonché di specifiche ricerche e traduzioni (come Schmeller), vocabolari, antiche favole e sponsorizzato studi storici e linguistici. Il Museo di Roana è, grazie all’apporto dei volontari, un eccellente punto di riferimento.

Ad Asiago e nell’Altipiano di parla dei ‘profugati’, una storia della Prima Guerra Mondiale spesso ignorata dai libri di storia …

Quando cade la prima bomba ad Asiago, tirata dagli Austriaci, le campane suonano a martello, la gente scappa prima verso Gallio poi verso la pianura e si incrociano con i soldati che stanno salendo. La scena è narrata con drammatica intensità nel libro di Emilio Lussu ‘Un anno sull’Altipiano’. Arrivati a Vicenza sono accolti con malfidenza perché parlano in tedesco, o almeno così pensa la gente. Mussolini sul Popolo d’Italia scrive, ‘quando li vedete sputategli addosso’. Eppure gli abitanti dell’Altipiano erano italiani a tutti gli effetti dalla cessione del Veneto all’Italia. Hanno partecipato alle guerre per l’Indipendenza, con nomi prestigiosi, ed alla spedizione dei Mille (il caso del generale Lobbia) furono valorosi combattenti nella Grande Guerra: molti i decorati ….

Iniziò lì la perdita della lingua ?

Se i bambini parlavano in cimbro si prendevano magari una sberletta . Con il fascismo, poi, non si è parlato più ed i nomi sono stati italianizzati come è avvenuto in Alto Adige.

Quando è iniziata la rinascita linguistica ?

Con il secondo dopoguerra sono ripresi l’orgoglio e l’idea di riproporre la lingua cimbra con l’ausilio di persone anziane che ancora lo parlavano. Alla fine degli anni Sessanta, poi, si è ripresa la voglia di identità che non era mai stata smarrita. Così nel 1973 è nato l’Istituto di Cultura Cimbra di Roana con primo presidente Sergio Bonato, mentre Umberto Matello Martalar ha portato a termine e pubblicato il ‘Dizionario della lingua Cimbra dei Sette Comuni vicentini’ a cura dell’Istituto di Ricerca ‘A. Dal Pozzo’ di Roana. A questo va aggiunto il rinato interesse anche da parte germanica da parte del ‘Curatorium Cimbricum Bavarensis’ e l’intervento dello studioso Hogo Resch. Tutto questo non è stato un fuoco di paglia ma ha visto anche il coinvolgimento di un Gruppo giovani che è un’importante risorsa.

Tra i 7 Comuni ed il Piemonte c’è un legame con Fra’ Dolcino ?

Ho scritto un racconto ‘Margareta e Fra’ Dolcino. Amore e Libertà. A.D. 1299’. Dolcino fu a Rotzo nel 1299 e, probabilmente, ha gettato il seme di quello spirito comunitario che è rimasto negli usi civici per boschi e pascoli di proprietà collettiva.

 

Con questo primo articolo abbiamo voluto aprire uno spiraglio su uno dei popoli germanofoni delle Alpi, eppure legati alla storia d’Italia sin da quando i 7 Comuni costituivano la Reggenza della Repubblica sotto la Repubblica di Venezia. Ma questa è un’altra storia, sui cui ritorneremo.

 

Massimo Iaretti

 

 

Luca Mercalli e Giobbe Covatta ospiti di “CuneiForme” a Bra

“Noi e l’ambiente” /”SCOOP (Donna Sapiens)”  Venerdì 5 e sabato 13 novembre

Bra (Cuneo)

Un climatologo, di quelli che vanno oggi per la maggiore, volto noto della Tv. E un attore comico, anche lui di ampia notorietà e forte richiamo. Luca Mercalli e Giobbe Covatta. Sono loro i prossimi ospiti della rassegna “CuneiForme 2021”, realizzata dall’Associazione Culturale “Progetto Cantoregi” e da “Le Terre dei Savoia”, dedicata quest’anno al tema di assoluta attualità del “riCostruire”.  Primo appuntamento, il prossimo venerdì 5 novembre, con Luca Mercalli, climatologo torinese, classe ’66, presidente della “Società Meteorologica Italiana” e docente di “Sostenibilità Ambientale” (materia che lui stesso sperimenta ogni giorno in prima persona “vivendo in una casa a energia solare, viaggiando in auto elettrica e coltivando l’orto”) presso l’“Università di Torino-SSST”, in Svizzera e in Francia. Mercalli terrà al Teatro “Politeama” di Bra ( piazza Carlo Alberto 23ore 18,30) una lezione dal titolo “Noi e l’ambiente”, incentrata sul tema attualissimo dell’“emergenza climatica”. Com’è cambiata la nostra relazione con l’ambiente? Come “riCostruire” un rapporto sano e rispettoso con l’ambiente, l’ecosistema, il clima? Sono alcune delle domande a cui la lezione di Mercalli darà sicuramente convincenti risposte. L’incontro, aperto al pubblico e gratuito, è realizzato in collaborazione con la Città di Bra.

Ingresso fino a esaurimento posti e consentito ai possessori di Green Pass. Prenotazione consigliata. Info: 349.2459042 – info@progettocantoregi.it.

A ruota di Luca Mercalli, sarà l’attore comico Giobbe Covatta l’ospite successivo di “CuneiForme”. L’appuntamento è per sabato 13 novembre, alle ore 21, sempre al Teatro “Politeama” di Bra, dove l’attore tarantino presenterà il suo nuovo spettacolo “SCOOP (Donna Sapiens)” realizzato insieme alla moglie Paola Catella e che vuole dimostrarci, col suo linguaggio irriverente e provocatorio, la superiorità della donna sull’uomo. Altro tema che più attuale non si può. E per convalidare il quale, il comico spazia dalla storia, alla sociologia, alla medicina e da ogni punto di vista il maschio della razza umana esce sempre perdente e ridicolo rispetto alla donna. Non mancano interviste impossibili con personaggi importanti che supportano tale tesi: da Dio stesso, che svela gli esilaranti retroscena della creazione dell’uomo e della donna, fino a un improbabile uomo del futuro che ci mette in guardia sui rischi di un mondo assoggettato all’arroganza maschile, passando per Nello, il povero membro maschile che chiede aiuto per le sue pessime condizioni di vita, schiavo dei ridicoli appetiti sessuali del suo padrone. Giobbe Covatta dimostra in una narrazione divertente  e surreale il proprio amore e rispetto per le donne, a cui dedica nel finale un poetico omaggio. “Donna Sapiens: il maschio è una specie animale o una specie di animale?” é anche un libro, edito da Giunti nel 2020, scritto sempre da Giobbe Covatta e Paola Catella. Un racconto intelligente ed esilarante: perché “per cambiare il mondo non c’è nulla di meglio che ridere di noi stessi, dei luoghi comuni a cui troppo spesso non ci ribelliamo”.

L’ingresso è consentito ai possessori di Green Pass.

Biglietti: 10 euro intero / 8 euro ridotto.

Prenotazione consigliata. Info: 349.2459042 – info@progettocantoregi.it.

  1. m.

Nelle foto

–         Luca Mercalli

–         Giobbe Covatta: Photo da sito “AgenziaMismaonda creazioni”

100 anni di Barba Toni

E’ passato un secolo dalla nascita di Tòni Bodrìe, uno dei più grandi poeti in lingua d’oc e in lingua piemontese del 900.

‘Barba Tòni’ nacque a Frassino, in Val Varaita, nel cuore del Piemont più ‘genìt’. Era un uomo rustico di montagna, ma anche un grande letterato. Si laureò in lettere all’università degli studi di Torino. Fu docente di storia dell’arte nei licei e direttore della Biblioteca Civica di Saluzzo.
Dedicò tutta la sua vita alla riscoperta e alla difesa delle culture naturali, d’amont e dell’òm servaj, minacciato dalla massificazione e dall’omologazione globale.
I suoi versi erano raffinati, il suo lessico ricco e ricercato, amava usare giochi di parole, ossimori, rime rare e complesse. Barba Tòni era una sorta di giocoliere delle parole, che innestava sulla koiné millenaria piemontese le varianti tipiche cuneesi.
Le tematiche che trattava maggiormente erano la natura, le montagne e la preservazione di un certo mondo incontaminato e armonioso come quello delle vallate alpine, facendo emergere in certi casi sfumature antiprogressiste e antiurbaniste.
Sul piano più politico Barba Tòni, dopo essere stato influenzato in gioventù dalle idee ‘occitaniste’, sposò in seguito il piemontesismo, cogliendo quella che era l’anima storica più profonda e intima del Piemont: quella del Piemont come ‘pais’, come nazione, come patria sovrana, punto di incontro delle culture transalpine, padane e italiche.
Un Piemont che trovava collocazione, secondo la visione del poeta, in un’Europa federale di ‘villaggi e città e non degli stati’.
Idee e visioni che oggi, in un mondo nichilista e omologato, minacciato da crisi sanitarie, economiche e ambientali, dominato da superpotenze globali, con un’Europa debole, in declino, lacerata da spinte neonazionaliste, neocentraliste, ‘sovraniste’, andrebbero certamente riscoperte. Ne trarremmo tutti beneficio.
Milian Giaco Racca, Liberi Elettori Piemonte
Milian Racca

Assegnato il Premio Res Publica

La splendida Sala Ghislieri (ex chiesa di Santa Croce) di Mondovì Piazza, in provincia di Cuneo, ha fatto da cornice sabato 30 ottobre alla cerimonia di consegna della quarta edizione del Premio Internazionale Res Publica, attribuito a singoli e associazioni che si prodigano a favore del bene comune e del senso civico. Di altissimo livello il panel dei premiati 2021, su tutti il diplomatico Filippo Grandi, Alto Commissario ONU per i Rifugiati (premio sezione “Rifugiati di guerra”) intervenuto di persona alla cerimonia e il Gen. Francesco Paolo Figliuolo, Commissario straordinario per l’emergenza Covid che ha fatto pervenire il suo messaggio di ringraziamento per il Premio. Premiata anche l’Associazione Nazionale Alpini (premio sezione “Protezione civile”), rappresentata dal presidente Sebastiano Favero. Gli altri riconoscimenti sono andati all’ “Angelo di Kabul” Alberto Cairo (premio sezione “Speranza di vivere”), premio ritirato dal fratello Domenico, e al Soccorso Violenza Sessuale e Domestica (SVSeD) di Milano, rappresentato dalla Direttrice Generale, dr.ssa Alessandra Kustermann (premio sezione “Violenza contro le donne”). Il Premio Res Publica, promosso dall’associazione “Buon Governo e Senso Civico” presieduta da Antonio Maria Costa, è simboleggiato in una scultura bronzea di Riccardo Cordero, consegnata a ciascuno dei premiati.

Appuntamento con la storia e la cultura nei musei della Fondazione

AGENDA FONDAZIONE TORINO MUSEI

29 ottobre – 4 novembre 2021

 

SABATO 30 OTTOBRE

 

Sabato 30 ottobre

FERNANDO SINAGA. IL LIBRO DELLE SORTI E DEI MUTAMENTI

30 ottobre 2021 – 6 marzo 2022

MAO – apre la mostra

 

ANTEPRIMA PER LA STAMPA

VENERDI 29 ottobre ore 11

RSVP MAO Chiara Vittone chiara.vittone@fondazionetorinomusei.it

 

L’autunno al MAO si apre all’insegna dell’arte contemporanea: il Museo ospiterà la mostra “Il Libro delle Sorti e dei Mutamenti”, di Fernando Sinaga, artista spagnolo classe 1951 rappresentato dalla galleria Aural di Alicante e Madrid, anche quest’anno fra gli espositori di Artissima.

La mostra è un progetto site specific in cui alcune delle tematiche ricorrenti nelle opere di Sinaga vengono messe in relazione con il contesto museale, per lasciare spazio alla virtualità divinatoria dei processi artistici contemporanei tra Oriente e Occidente.

Al MAO l’installazione dialoga con due importanti volumi, una copia a stampa del classico cinese Il Libro dei Mutamenti (I Ching / Yijing) di metà Ottocento, proveniente della Biblioteca dell’Università La Sapienza di Roma, e un facsimile del Libro delle Sorti proveniente dalla Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia. Quest’ultimo esemplare è una pregevole riproduzione dell’opera omonima scritta da Lorenzo Spirito nel 1482.

L’opera di Sinaga affronta un tema presente in tutte le culture di ogni tempo e latitudine: quello del tentativo di immaginare il futuro. Un futuro che rimane però imperscrutabile e si fa via via meno intellegibile. Nella mostra Il Libro delle Sorti e dei Mutamenti, in cui riaffiorano tutti i turbamenti già presenti in mostre precedenti come On Prediction (2003) e in opere come Oscillum (2009-2010), l’artista offre però nuovi spunti di riflessione sul suo lavoro sullo sfondo di un presente segnato dall’incertezza: ci troviamo in uno scenario di domande senza risposte, nel flusso di una trasformazione in continuo divenire, in bilico fra speranza e disorientamento.

 

Sabato 30 ottobre ore 16.30

GENESI DI IL LIBRO DELLE SORTI E DEI MUTAMENTI

MAO – conferenza in occasione della mostra “Fernando Sinaga. Il Libro delle Sorti e dei Mutamenti”

Con Fernando Sinaga e Pedro Medina, artista e curatore della mostra

Evento in collaborazione con Artissima (in lingua italiana)

Artista e curatore della mostra “Il Libro delle Sorti e dei Mutamenti” dialogheranno sul progetto site specific in cui alcune delle tematiche ricorrenti nelle opere di Sinaga vengono messe in relazione con il contesto museale. L’artista offre però nuovi spunti di riflessione sul suo lavoro e sull’arte contemporanea, sullo sfondo di un presente segnato dall’incertezza. Orfana della visione del futuro e abbandonata al suo incerto destino, la mostra Il Libro delle Sorti e dei Mutamenti compie un’operazione poetica, creando un contesto dove tradizioni oracolari dell’Oriente e dell’Occidente si intrecciano nell’immaginario plastico dell’artista spagnolo.

Accesso libero. Partecipazione gratuita.

 

Sabato 30 ottobre ore 10.30, 15 e 16.30

Domenica 31 ottobre ore 10.30 e 15   

RICONOSCERE I SANTI

Palazzo Madama – visita guidata a tema

Con l’avvicinarsi della festa di Tutti i Santi Palazzo Madama propone una visita guidata per riscoprire gli attributi e gli atteggiamenti che la Chiesa mediante l’opera degli artisti ha voluto conferire a santi e sante della liturgia dell’anno. Attraverso una selezione di opere del museo di diversa epoca e impegno di materiali, il percorso prenderà l’avvio con le storie di santa Maria Maddalena, realizzate intorno al 1200 su legno scolpito dipinto e dorato, per passare poi alle raffigurazioni su tavola e tela dei santi Giovanni Battista e Francesco di Gandolfino da Roreto, al sant’Ivo di Defendente Ferrari tra Quattro e Cinquecento. A concludere, san Gerolamo di Orazio Gentileschi e la santa Caterina di Giovanni Ricca illustreranno il naturalismo e i cambiamenti apportati nella devozione e nell’arte dallo spirito della Controriforma.

Tappa dopo tappa il percorso visivo permetterà ai partecipanti di creare una personale Biblia pauperum.

Costo: €6 per visita guidata (max 10 persone) + biglietto di ingresso al museo (ingresso gratuito per i possessori di Abbonamento Musei e possessori Torino + Piemonte Card)

Prenotazione obbligatoria: la visita sarà attivata a raggiungimento del numero minimo di partecipanti: t. 011 5211788 / info@arteintorino.com

Appuntamento 15 minuti prima dell’inizio.

 

Sabato 30 ottobre ore 16

LA PORCELLANA NELLE RACCOLTE DI PALAZZO MADAMA

Palazzo Madama – visita guidata riservata Abbonati Musei

Nell’ambito dell’iniziativa “L’arte con chi ne fa parte”, promossa da Abbonamento Musei, Palazzo Madama propone un percorso guidato alla scoperta della residenza sabauda rinnovata tra Sei e Settecento da Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours, duchessa di Savoia e seconda Madama Reale.

Maria Giovanna Battista aveva una vera e propria passione per la porcellana e amava circondarsi di vasi, tazze, figurine importate dall’Oriente. Gli inventari dei suoi beni testimoniano il gusto per la ceramica e per gli argenti e descrivono gli spazi dedicati a questo genere di oggetti. Grazie a questi spunti, andremo alla scoperta della raccolta di ceramiche di Palazzo Madama, cresciuta nel tempo fino a divenire una delle più ricche d’Europa.

Costo: visita guidata € 6

Info e prenotazioni: ingresso gratuito possessori di Abbonamento Musei. Prenotazioni telefonando ad Abbonamento Musei t. 800329329

 

Sabato 30 ottobre ore 15.30

AROMATA

Palazzo Madama – visita guidata con aperitivo

Ultimo appuntamento con l’aperitivo a Palazzo Madama: un viaggio affascinante nel mondo dei frutti e delle piante aromatiche, coltivate e impiegate nella preparazione di bevande alcoliche, in collaborazione con Casa Martini a Pessione.

Accompagnati da esperte guide nei diversi spazi dei due musei – il Giardino Botanico Medievale e le auliche sale di Palazzo Madama, gli spazi espositivi ed esperienziali di Casa Martini e lo stabilimento produttivo Martini – si potranno scoprire le diverse specie di piante e le tecniche di lavorazione e trasformazione che, fin dai tempi più antichi, hanno dato origine alla produzione di bevande alcoliche: dal vino aromatizzato degli antichi romani al Martini declinato nelle sue diverse espressioni, icona del bere Made in Italy.

Per ogni appuntamento un aperitivo in esclusiva: dal calice di vino, che si accompagna a delizie salate servite nella lussuosa cornice juvarriana di Palazzo Madama, alle proposte di aperitivo con cocktail e appetizer presso Casa Martini, da più di 150 anni protagonista dell’aperitivo italiano.

La proposta prevede l’acquisto di un pacchetto con due esperienze, comprensive di ingressovisite guidate aperitivo, una a Palazzo Madama e una a Casa Martini, scegliendo due date tra quelle in calendario:

 

Palazzo Madama:

Sabato 30 ottobre ore 15.30

Ritrovo: 15 minuti prima dell’orario di partenza alla biglietteria

 

Casa Martini:

Domenica 7 novembre | Domenica 14 novembre ore 18:00

Ritrovo: 15 minuti prima dell’orario di partenza

 

Costo: 100€ a partecipante | 90€ a partecipante per possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte e Valle d’Aosta (due esperienze, una proposta da Palazzo Madama e una da Casa Martini, comprensive di ingresso, visite guidate e aperitivo)

I partecipanti dovranno essere maggiorenni.

 

Modalità di prenotazione: per aderire alla proposta è necessario prenotare entrambe le date insieme, ossia una delle date in calendario di Palazzo Madama e una delle date in calendario di Casa Martini, telefonando o scrivendo al n.  011.5211788 – mail prenotazioniftm@arteintorino.com

Il pagamento potrà avvenire 8 giorni prima della data scelta attraverso acquisto online oppure attraverso bonifico bancario alle seguenti coordinate (IBAN IT08B0326801011052907921460 c/c intestato a Theatrum Sabaudiae Torino) e inviando a seguire copia del versamento.

Info: https://www.arteintorino.com/2-visite-guidate-torino/189-aromata.html

 

Costo: 100€ a partecipante | 90€ a partecipante per possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte e Valle d’Aosta (due esperienze, una proposta da Palazzo Madama e una da Casa Martini, comprensive di ingresso, visite guidate e aperitivo)

I partecipanti dovranno essere maggiorenni.

 

Modalità di prenotazione: per aderire alla proposta è necessario prenotare entrambe le date insieme, ossia una delle date in calendario di Palazzo Madama e una delle date in calendario di Casa Martini, telefonando o scrivendo al n.  011.5211788 – mail prenotazioniftm@arteintorino.com

Il pagamento potrà avvenire 8 giorni prima della data scelta attraverso acquisto online oppure attraverso bonifico bancario alle seguenti coordinate (IBAN IT08B0326801011052907921460 c/c intestato a Theatrum Sabaudiae Torino) e inviando a seguire copia del versamento.

Info: https://www.arteintorino.com/2-visite-guidate-torino/189-aromata.html

 

 

LUNEDI 1 NOVEMBRE

 

Lunedì 1 novembre ore 15 e 16.30

RICONOSCERE I SANTI

Palazzo Madama – visita guidata a tema

Con l’avvicinarsi della festa di Tutti i Santi Palazzo Madama propone una visita guidata per riscoprire gli attributi e gli atteggiamenti che la Chiesa mediante l’opera degli artisti ha voluto conferire a santi e sante della liturgia dell’anno. Attraverso una selezione di opere del museo di diversa epoca e impegno di materiali, il percorso prenderà l’avvio con le storie di santa Maria Maddalena, realizzate intorno al 1200 su legno scolpito dipinto e dorato, per passare poi alle raffigurazioni su tavola e tela dei santi Giovanni Battista e Francesco di Gandolfino da Roreto, al sant’Ivo di Defendente Ferrari tra Quattro e Cinquecento. A concludere, san Gerolamo di Orazio Gentileschi e la santa Caterina di Giovanni Ricca illustreranno il naturalismo e i cambiamenti apportati nella devozione e nell’arte dallo spirito della Controriforma.

Tappa dopo tappa il percorso visivo permetterà ai partecipanti di creare una personale Biblia pauperum.

Costo: €6 per visita guidata (max 10 persone) + biglietto di ingresso al museo (ingresso gratuito per i possessori di Abbonamento Musei e possessori Torino + Piemonte Card)

Prenotazione obbligatoria: t. 011 5211788 / info@arteintorino.com

Appuntamento 15 minuti prima dell’inizio.

 

 

MERCOLEDI 3 NOVEMBRE

 

Da mercoledì 3 novembre

UNA COLLEZIONE SENZA CONFINI. Arte internazionale dal 1990

GAM – apre la mostra

La GAM di Torino rinnova l’allestimento delle collezioni permanenti del Contemporaneo con un nuovo percorso che presenta 33 grandi artisti della scena artistica internazionale.

Una collezione senza confini nasce dalla volontà di dare visibilità a una importante selezione di opere del patrimonio del museo focalizzando l’attenzione su 56 opere, molte delle quali non hanno avuto negli ultimi anni la possibilità di essere esposte al pubblico, se non per brevi periodi.  Nel corso del tempo il museo ha raccolto opere di grande importanza, e tutti i lavori oggi esposti fanno riferimento alla storia recente di acquisizioni: sono giunti in museo negli ultimi vent’anni attraverso diversi canali, dalle scelte effettuate ad Artissima grazie al contributo determinante della Fondazione CRT per l’Arte Contemporanea, alle opere entrate a far parte della collezione in seguito a serie espositive, quali ad esempio il ciclo di mostre dal titolo Avvistamenti nei primi anni 2000, oltre a doni e acquisti mirati.

Gli artisti selezionati per questo appuntamento appartengono a diverse generazioni: si va dai nomi dei protagonisti nati negli anni Trenta (Georg BaselitzChristian Boltanski) fino alla generazione nata negli anni Settanta (Kcho, Hannah Starkey, Laurent Grasso).

www.gamtorino.it

 

 

 

GIOVEDI 4 NOVEMBRE

 

Giovedì 4 novembre ore 18

LA FESTA INDIANA DELLE LUCI. CONVERSAZIONE SU DIVALI CON ALBERTO PELISSERO

MAO – incontro in occasione di Divali

Il Professor Alberto Pelissero – che insegna Lingua e letteratura sanscrita e Filosofie, religioni e storia dell’India e dell’Asia Centrale presso l’Università di Torino – propone una conversazione sulla ricorrenza di Divali, la festa indiana delle luci. Dopo un breve inquadramento del tema (origine, significato, rituali legati all’evento) il pubblico in sala potrà partecipare attivamente con interventi e domande.

A seguire, intervento di musica classica indiana a cura di Riccardo Di Gianni (sitar).

Riccardo Di Gianni è uno dei pochi musicisti europei ad aver studiato musica classica in India e ad eseguirne concerti in Europa. Dal 2010 esegue concerti di musica classica indiana, accompagna noti musicisti indiani in tournée in Italia ed organizza incontri di meditazione guidati dal suono del sitar.

L’appuntamento si svolge in collaborazione con il Coordinamento Divali a Torino, che per il 2021 propone un programma di iniziative in presenza e online.

Accesso gratuito fino a esaurimento posti disponibili. Distribuzione dei tagliandi per l’accesso a partire dalle 17.30.

 

 

 

Theatrum Sabaudiae propone visite guidate in museo

alle collezioni e alle mostre di Palazzo Madama, GAM e MAO.

Per informazioni e prenotazioni: 011.52.11.788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

 

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/gam.html

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/mao.html

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/palazzo-madama.html