CULTURA- Pagina 81

Ribellarsi…ma con filosofia!

Incontro al Castello di Miradolo, a San Secondo di Pinerolo, con Matteo Saudino, in arte “BarbaSophia”

Sabato 1 ottobre, ore 15

San Secondo di Pinerolo (Torino)

Torinese, classe ’74, insegnante di “Filosofia e Storia” al Liceo Scientifico “Giordano Bruno” di Torino, ha collaborato anche con l’Ateneo torinese come docente di “Istituzioni Politiche” (presso la “SISS-Scuola di Specializzazione per la Formazione di Insegnanti”) ed è l’ideatore di “BarbaSophia”, il canale Youtube in cui spiega e racconta concetti e storia della Filosofia. Al secolo, Matteo Saudino, sarà lui, sabato 1 ottobre (ore 15) a presentare al Castello di Miradolo a San Secondo di Pinerolo (via Cardonata 2, tel. 0121/376545) il suo ultimo libro, certamente uno dei più provocatori fra quelli, del genere, pubblicati quest’anno. Titolo: “Ribellarsi con filosofia. Scopri con i grandi filosofi il coraggio di pensare”, Vallardi editore. L’appuntamento fa parte del cartellone di “Bellezza tra le righe”, la rassegna organizzata da “Fondazione Casa Lajolo” e “Fondazione Cosso” con il contributo della Regione Piemonte che, per il terzo anno, anima due luoghi speciali: il giardino di Casa Lajolo, a Piossasco, e, appunto, quello del Castello di Miradolo. L’incontro rientra anche nel ciclo di appuntamenti “Trame: traduzioni, passaggi, metamorfosi”, il festival di “Pensieri in Piazza”, organizzato in collaborazione con la “Fondazione Cosso”. Scrive del libro di Saudino, lo scrittore Fabio Geda:  “Matteo Saudino disegna una mappa per far sì che ciascuno trovi la propria strada nella complessità. Invita a godere della bellezza del pensiero e a fare ciò che si può per lasciare il mondo meglio di come lo abbiamo trovato. Ricorda, in ogni riga, quale meravigliosa avventura sia la vita e quanto profonda sia la capacità dell’uomo di interrogarla”. Proprio attraverso quella disciplina, la Filosofia, da molti studenti e da noi ex-studenti a torto ritenuta troppo fumosa, esercizio di pensiero incapace di incidere con concretezza nella vita di ogni giorno. Materia scolastica. Quasi mai strumento utilizzato a superare gli inciampi della vita quotidiana. “Kant è utile – chiede Saudino- per riparare la ruota di una bicicletta? Studiare Anassimandro aiuta a postare una foto su Instagram? Conoscere Ipazia contribuisce a compilare un curriculum vitae? Insomma, a cosa serve la filosofia? La risposta è: a cambiare la vita. Perché fare filosofia non è solo un atto di ribellione contro l’utilitarismo della nostra società, ma anche uno strumento per costruire un pensiero autonomo che può condurci a realizzare molto di più. In compagnia di Kant, che ha sfidato il re di Prussia Federico Guglielmo per difendere un’idea, di Anassimandro, coraggioso evoluzionista ante-litteram, della geniale Ipazia, astronoma e matematica, esempio di emancipazione femminile e disobbedienza civile, e di molti altri filosofi”. Nel suo libro Matteo Saudino – in arte “BarbaSophia” – mostra come il coraggio delle idee possa impattare sulla nostra esistenza, insegnandoci a guardare alla filosofia con occhi nuovi e alla vita con “gli occhiali della filosofia”. Attraverso la biografia e il pensiero di dieci filosofi e filosofe l’autore ci guida alla scoperta del “pensiero critico”, strumento fondamentale per cambiare noi stessi e il mondo, al fine di renderlo un luogo più bello e giusto. Accettiamo l’invito. Non ci costa nulla!

Incontro gratuito con prenotazione obbligatoria; tel. 0121/502761 o prenotazione@fondazionecosso.it

g.m.

Nelle foto:

–       Matteo Saudino

–       Castello di Miradolo

Le stanze chiuse del re La Palazzina di Caccia di Stupinigi apre le porte dei suoi spazi segreti chiusi al pubblico

Sabato 1 ottobre 2022

 

“Le stanze chiuse del re” è il nome della visita guidata straordinaria, in programma sabato 1 ottobre, all’appartamento di Ponente di Carlo Felice con le sue particolari decorazioni a tema marino. Opposto allo speculare appartamento di Levante, l’appartamento in attesa di restauro è l’insieme delle stanze appartenute al Re Carlo Felice e alla duchessa Cristina di Borbone.

Gli spazi vennero ampliati sotto la direzione di Benedetto Alfieri nel XVIII secolo per accogliere le stanze di Vittorio Emanuele, duca d’Aosta e figlio di re Vittorio Amedeo III. L’appartamento si apre all’ingresso con un atrio contraddistinto da due statue in marmo dei fratelli Collino rappresentanti rispettivamente Meleagro e Atalanta. Le due anticamere successive sono contraddistinte da una decorazione della seconda metà del XVIII secolo ascrivibili alla scuola del Cignaroli con scene di caccia e di vita agreste. Tutte le sovraporte degli ambienti raffiguranti Marine, datate 1755, sono riconducibili alla maniera di Francesco Antoniani. Nelle camere da letto i lampadari in vetro di Murano con bracci a cornucopie, risalgono alla fine del XVIII secolo così come i letti intagliati e laccati. I camini di tutto l’appartamento sono in marmo di Valdieri, il pavimento in seminato alla veneziana.

La visita rientra nel programma di Passepartout, le visite guidate straordinarie alla (ri)scoperta degli spazi segreti, normalmente chiusi al pubblico, della Palazzina di Caccia di Stupinigi. L’appartamento di Ponente, gli ambienti della servitù e la cupola juvarriana sono gli spazi della corte, in alcuni casi aperti per la prima volta ai visitatori, che raccontano la storia della Palazzina nelle sue diverse fasi abitative e il progetto architettonico alla base della sua costruzione.

 

INFO

Palazzina di Caccia di Stupinigi

piazza Principe Amedeo 7, Stupinigi – Nichelino (TO)

Le stanze chiuse del re – Visita all’appartamento di Ponente

Sabato 1 ottobre, ore 10.30, 12, 14.30 e 16

Durata: un’ora circa.

Prossimi appuntamenti: 5 novembre, 6 novembre, 12 novembre

Costo del biglietto: 17 euro.

Per partecipare alle visite guidate è obbligatoria la prenotazione.

Prenotazione obbligatoria al numero: 011 6200633, dal martedì al venerdì 10-17,30, entro il venerdì precedente la visita.

www.ordinemauriziano.it

Vercelli si prepara a ospitare il “Premio Wilde”

Manca ormai poco alla finale della XVª edizione del concorso europeo di poesia “Premio Wilde” edizione 2022, che si svolgerà a Vercelli il 22 ottobre, nella Sala S.O.M.S”.  L’evento Wilde ormai da anni riceve l’alto patrocinio dell’Osservatorio Parlamentare Europeo e del Consiglio d’Europa.

Tra i poeti finalisti, provenienti da ogni regione, che si sfideranno in questa edizione, saranno ben 14 i piemontesi presenti, saranno infatti gli stessi autori a decantare la loro opera davanti alla III commissione di giuria.

Tra i poeti del nostro territorio, la poetessa canavesana Barbara Barducco di Rivarossa, con l’opera “Il valore delle cose”.

Durante l’evento di finale saranno inoltre assegnati i Vip European Awards 2022, agli artisti Roberto Turatti, produttore musicale e fondatore dei Decibel, scopritore del grande Enrico Ruggeri, e al maestro Lorenzo Maria Bottari, uno dei maggiori rappresentanti della pittura italiana nel mondo. Tra autorevoli esponenti che presenzieranno, anche l’ex Ministro dell’Istruzione.

Torna al “Circolo Arci Risorgimento” di Torino il Festival di “Comunet – Officine Corsare”

“LIBER-AZIONI”

Fra gli ospiti, Marianella Sclavi e Cecilia Strada

Da venerdì 30 settembre a domenica 2 ottobre

All’indomani delle elezioni politiche, torna a Torino il Festival targato “Comunet – Officine Corsare” che non poteva che incentrarsi su un tema particolarmente consono alla situazione (aspettata? inaspettata?) del dopo-voto: “LIBER-AZIONI”. L’appuntamento è da venerdì 30 settembre a domenica 2 ottobre negli spazi del “Circolo Arci Risorgimento” in via Poggio 16, luogo di particolare memoria partigiana (aperto pochi mesi dopo la Liberazione in via Rondissone, dedicato al caduto partigiano Anselmo Audagna) e oggi Centro aggregativo fra i più importanti della Barriera di Milano. “Sarà una tre giorni intensa  – dicono gli organizzatori – incentrata sull’importanza di riaprire spazi, tempi e percorsi dedicati per l’appunto alle Liber-Azioni”. In agenda, quindi, dibattiti politici, il lavoro, le guerre, il conflitto Russia-Ucraina e il coinvolgimento europeo, ecologia e food, ma anche biciclettate, passeggiate di quartiere con iniziative culturali e ricreative e non solo, “per dare il via ad una profonda riflessione che parta da Barriera per attivare un vero processo collettivo vivo e vitale nell’obiettivo di creare e far crescere nuovi legami sociali, reti politiche e solidarietà mutualistiche (da sempre primo obiettivo di ‘Comunet-Officine Corsare’) per dare risposte concrete ai bisogni tornati prepotentemente in agenda politica negli ultimi anni”. Su questo percorso l’intenzione è di riuscire a coinvolgere il più possibile la cittadinanza  anche attraverso la presenza di rilevanti ospiti fra esponenti della politica e protagonisti di importanti battaglie sociali non solo riguardanti la realtà torinese.

Il Festival prende il via  venerdì 30 settembre (ore 19), con l’aperitalk  a tema “Municipalismi. La potenza e i limiti della politica a partire dai territori”. Insieme a importanti esperienze di partecipazione locale ci si interroga su quanto queste realtà possano essere la base per una rinnovata alternativa politica e sociale. Intervengono Giulia Massolino (Adesso Trieste), Paolo Brugnara (Coalizione civica Bologna), Nello Fierro (Cuneo Bene Comune), Stefano Collizzolli (Coalizione civica per Padova), Alice Ravinale (Sinistra ecologista). Modera Serena Vitucci (co-portavoce di UP! Su la testa).

Alle 21.30 sempre di venerdì 30 si torna anche sugli eventi che hanno sconvolto l’Ucraina e l’Europa negli ultimi mesi con il talk Oltre la guerra. Le pratiche e le parole della pace. Un’importantissima occasione di dialogo, in cui si andrà oltre il rifiuto inorridito della violenza della guerra e delle folli sirene nucleari, per domandarsi insieme cosa significa vivere all’insegna di pace e solidarietà. Intervengono: Martina Pignatti (Un ponte per…), la sociologa Marianella Sclavi (MEAN – Movimento Europeo di Azione Nonviolenta), Cecilia Strada (ResQ People Saving People, ex-presidente ONG Emergency e figlia di Gino Strada). Modera Rocco Albanese (Comunet Officine Corsare).

Sabato 1 settembre si prosegue con il “Pranzo Sociale con talk” sul tema della sostenibilità alimentare: “Cibo etico ovvero liberare la filiera alimentare da ogni forma di sfruttamento del lavoro e dell’ambiente. Storie di lotte e impegno civile”, a cura di Irene Dionisio (regista e operatrice culturale) e “Movimento degli Invisibili”.

A seguire (ore 16), il dibattito “Comunità energetiche. Cosa sono e cosa possono diventare” vedrà protagonisti Giuseppe Moccia (Orti Generali – Mirafiori Sud), Emanuel Giraudo (A.T.S. Comunità Energetica del Pinerolese), Giulia Proietti (assessora all’ambiente e alla mobilità sostenibile Comune di Pinerolo). Modera Giuseppe Cataldo (“Comunet- Officine Corsare”).

La giornata termina alle 18.30 con gli ospiti del Collettivo di fabbrica “GKN” nell’incontro “Liberazioni al lavoro. Crisi, auto-organizzazione e auto-gestione operaia”. Accanto ai componenti del Collettivo protagonista negli ultimi anni della più grande lotta nel mondo del lavoro – quella per salvare la “GKN” di Campi Bisenzio – interverrà Romolo Calcagno (CRS- Collettivo di Ricerca Sociale per la Rete italiana delle imprese recuperate). Modera Anita Marafioti (“Comunet-Officine Corsare” – Gruppo Lavoro UP! Su la Testa).

A chiudere la tre giorni sarà, domenica 2 ottobre (meteo permettendo), alle 10,30, una “biciclettata di quartiere”, con ritrovo, partenza e arrivo al “Circolo Arci Risorgimento”.

Per info: “Comunet-Officine Corsare” e “Circolo Arci Risorgimento”, via Poggio 16, Torino; tel. 011/2059573 o 351/6182774

  1. m.

Il “Pannunzio” inaugura la 54^ stagione con il Memorial Olivetti

Venerdì 30 settembre alle ore 17, nell’Aula Magna del Rettorato  dell’Università di Torino ( via Verdi, 8), avrà luogo l’inaugurazione del 54° anno di attività del CENTRO “PANNUNZIO” con il “Memorial”  Camillo Olivetti, Presidente Emerito del Centro “Pannunzio”.  Seguirà, a 50 anni dall’assassinio del Commissario Luigi Calabresi per mano di  militanti di “Lotta continua”, un omaggio musicale del violinista M.o  Massimo Coco, accompagnato al pianoforte dal M.o Gianni Franceschi. Lo storico Pier Franco Quaglieni ricorderà l’omicidio del commissario Calabresi e la violenza eversiva.

Caccia ai Tesori arancioni del Touring Club

domenica 2 ottobre torna anche quest’anno la Caccia ai Tesori Arancioni del Touring Club Italiano.

100 i Comuni certificati con la Bandiera Arancione coinvolti per la più grande caccia al tesoro in contemporanea mai vista in Italia che invita a scoprire le piccole eccellenze dell’entroterra attraverso dei percorsi unici che si snodano nel cuore dei borghi e accompagnano i partecipanti – indizio dopo indizio – sulle tracce di storie, persone, monumenti e piccole curiosità custodite nei luoghi meno noti del nostro Paese.

In Piemonte, in particolare a Cannero Riviera (VB) la caccia al tesoro porta alla scoperta della storia e delle curiosità legate allo storico Corpo Filarmonico Cannerese. Tra le attività collaterali, previsti anche piccoli eventi e laboratori musicali per adulti e bambini. A Revello (CN) l’iniziativa si legherà ad attività dedicate ai fiori, ai frutti, alle verdure tipiche e ai funghi commestibili, con spiegazioni sulla flora autoctona. A Cherasco (CN) verrà allestito il Mercatino dell’antiquariato ed è prevista una passeggiata sul Sentiero del Bacio, un anello di 4 km per scoprire tutte le bellezze del luogo. A Castagnole delle Lanze (AT), invece, la caccia al tesoro comprenderà un percorso tra i filari con pranzo al sacco e degustazione di grappa e torta di nocciole, prodotti tipici della regione. A Usseglio, in provincia di Torino, la caccia è dedicata ai lavori di ieri e di oggi e sarà realizzata in concomitanza della Festa della transumanza e della patata di montagna.

Giornata nazionale dei locali storici: Torino e Piemonte protagonisti

GIORNATA NAZIONALE DEI LOCALI STORICI D’ITALIA: SABATO 1° OTTOBRE PIEMONTE PROTAGONISTA CON 18 EVENTI DEDICATI.

PORTE APERTE NEI LUOGHI CULT DELLA RISTORAZIONE E OSPITALITÀ MADE IN ITALY

Laboratori che hanno scritto l’eccellenza del gusto e piccoli gioielli della pasticceria, arredamenti che fermano il tempo e luoghi che hanno ospitato i protagonisti della storia del nostro Paese. Sono i Locali storici d’Italia, alberghi, ristoranti, pasticcerie, confetterie e caffè simbolo della ristorazione e dell’ospitalità made in Italy che, sabato 1° ottobre, apriranno le loro porte per svelare aneddoti, ricette e frequentazioni illustri a visitatori e curiosi. Organizzata dall’Associazione Locali storici d’Italia, la Giornata Nazionale è un evento diffuso in tutto il territorio italiano che, per l’edizione 2022, incorona Torino “capitale della memorabilità”, protagonista del calendario con ben 13 (su 90) iniziative in programma, a cui si affiancano i 5 eventi previsti nel resto della Regione.

Durante la giornata, nel capoluogo sarà infatti possibile scoprire i segreti di statisti e ministri del Risorgimento che frequentarono il Caffè Del Cambio, specchiarsi all’Albergo Ristorante San Giors come un commerciante del passato o sedere al Caffè Plattidove leggeva Luigi Einaudi. Non mancano le pillole per gli amanti della letteratura, che potranno rivivere le suggestioni de “Il Cimitero di Praga” di Umberto Eco tra le pareti del Caffè Al Bicerin, o fare un salto fuori provincia per esplorare una delle soste preferite di Fenoglio, il Bar pasticceria Converso di Bra (CN), o pranzare al Ristorante Corona di San Sebastiano Curone (AL) sulle tracce di D’Annunzio. E se, di nuovo a Torino, il Caffè pasticceria Baratti & Milano risuona al ricordo di Mascagni, l’Antico ristorante Porto di Savona annovera tra i clienti del jet-set Luis Sepulveda, Nanni Moretti e Raoul Bova. Tra i paladini del palato, la Pasticceria Pfatisch, che per l’occasione proporrà una degustazione delle sue creme spalmabili, l’inventore dei tramezzini, il Caffè Mulassano, il Caffè Elena con vermouth di Giuseppe Carpano, la Gelateria Pepino 1884 con i gelati Pinguino e la Confetteria pasticceria Stratta con i suoi gianduiotti. Deviazione in provincia, invece, per fare una sosta nel regno dei “nocciolini”, il Caffè pasticceria Bonfante di Chivasso, e a San Giorgio Canavese per assaggiare i “biscotti della Duchessa” della Pasticceria Roletti 1896. Spazio al gusto anche con le altre degustazioni in Regione, con le proposte dolcissime della Pasticceria Barberis di Valenza (AL), le paste di meliga e Monregalesi al rhum del Bar caffè pasticceria Grigolon(Mondovì – CN) e le bruschette gourmet del Caffè delle Rose Bistrot di Verbania (VB).

I 200 Locali storici d’Italia sono tutelati e valorizzati da oltre 45 anni dall’omonima Associazione, devono avere almeno 70 anni di storia e devono conservare ambienti e arredi originali (o comunque che testimonino le origini del locale), ma anche presentare cimeli, ricordi e documentazione storica sugli avvenimenti e sulle frequentazioni illustri. La Giornata Nazionale dei Locali Storici d’Italia è organizzata grazie al sostegno dalle aziende storiche e socie sostenitrici Birra Forst, Lavazza, Acqua Minerale San Benedetto e Select.

Il programma dell’evento (in continuo aggiornamento) con i dettagli sulle singole iniziative è pubblicato su www.localistorici.it; per le prenotazioni è necessario rivolgersi ai singoli locali aderenti.

Elenco dei locali aderenti alle iniziative in Piemonte, aggiornato al 22 settembre 2022:

Torino: Albergo Ristorante San Giors; Caffè Al Bicerin;Pasticceria Pfatisch; Pasticceria Stratta; Gelati Pepino 1884;Caffè Elena; Caffè Mulassano; Ristorante Del Cambio; Antico Ristorante Porto di Savona; Caffè Pasticceria Baratti & Milano; Caffè Platti; Caffè Pasticceria Bonfante (Chivasso); Pasticceria Roletti 1896 (San Giorgio Canavese).

Cuneo: Caffè Pasticceria Converso; Bar Pasticceria Grigolon(Mondovì).

Alessandria: Ristorante Corona (San Sebastiano Curone);Pasticceria Barberis (Valenza).

Verbano-Cusio-Ossola: Caffè delle Rose Bistrot (Verbania).

La Cappella della Sindone tra storia e restauro

/

 

Presentazione degli atti del convegno internazionale di studi sul restauro del capolavoro barocco

 

 

Venerdì 23 settembre alle ore 17, nel Salone delle Guardie Svizzere di Palazzo Reale è stato presentato il volume La Cappella della Sindone. Tra storia e restauro, che raccoglie il patrimonio di conoscenze emerse nel corso del restauro della Cappella progettata da Guarino Guarini, a seguito del disastroso incendio del 1997.

 

19 autori e 284 pagine con illustrazioni restituiscono gli studi e le attività che, per oltre vent’anni, hanno visto impegnati i migliori esperti di diverse discipline. Questo traguardo è stato accompagnato nel 2018 dal convegno internazionale Un capolavoro dell’architettura barocca. La Cappella della Sindone a Torino tra storia e restauro, che ha portato nuovi elementi per la comprensione dell’edificio e messo in luce le sue peculiarità, anche in relazione agli indirizzi e alle metodologie del restauro. Gli atti del convegno sono ora uno strumento indispensabile per conoscere e approfondire gli studi condotti e i risultati scientifici conseguiti durante un intervento unico nel suo genere, premiato da Europa Nostra nel 2019 con lo European Heritage Award per la categoria Conservazione.

 

Il volume, curato da Marina Feroggio, realizzato con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, raccoglie questo patrimonio di conoscenze e affronta un’ampia rosa di temi: la storia del Sacro Lino e del monumento progettato per custodirlo; i simboli e gli usi della Cappella nel contesto dei cerimoniali di Corte; i momenti drammatici dell’emergenza post-incendio attraverso le voci dei protagonisti; gli studi e le sperimentazioni che hanno condotto agli interventi di riabilitazione strutturale e di restauro architettonico per una comprensione del tutto inedita della rinascita del mirabile monumento barocco. Dal 2018 la Cappella della Sindone è entrata a far parte del percorso di visita dei Musei Reali ed è tornata a essere, per la città e il mondo intero, un grande simbolo di arte e storia.

 

Alla presentazione del volume sono intervenuti Enrica Pagella, direttrice dei Musei Reali; Laura Fornara, responsabile Missione Custodire la bellezza, Obiettivo Cultura della Fondazione Compagnia di San Paolo; Marina Feroggio, funzionario architetto dei Musei Reali; Michela di Macco, già docente dell’Università di Roma La Sapienza; Paolo Cornaglia, docente del Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino; Gennaro Miccio, già Segretario regionale del Ministero della Cultura per il Piemonte.

 

Gli autori del volume sono Lisa Accurti, Daniela Biancolini, Paolo Cozzo, Giuseppe Dardanello, Maria Beatrice Failla, Marina Feroggio, Giuseppe Forlani, Maurizio Gomez Serito, Roberto Gottardo, Andrea Longhi, Pasquale Bruno Malara, Andrea Merlotti, Maurizio Momo, Gennaro Napoli, Paolo Napoli, Luisa Papotti, John Beldon Scott, Gian Maria Zaccone, Thomas Wilke.

Il volume, pubblicato da Sagep Editori Srl, potrà essere acquistato nel Museum Shop dei Musei Reali.

Elena Varaldo. L’artista fra poesia e comicità

Un’esigenza naturale quella di esprimere se stessi attraverso l’arte. La poesia, mezzo che per eccellenza conferisce voce ai sentimentitorna con tutta la sua potenza ad occupare la scena artistica mondiale evolvendosi ma traendo forza dalle radici del passato.

In un’epoca in cui tutto è molto diverso dai giorni de “Il cinque maggio” le rime oggi han ceduto il passo ad una poesia più prosaica e meno schematica.

Esempio di quest’evoluzione è la scrittrice Elena Varaldo, responsabile in Piemonte dell’associazione culturale Rinascimento Poetico fondata da Paolo Gambi. Un movimento che vede attivi moltissimi giovani impegnati nella divulgazione culturale in ogni comune italiano e non solo.

Con uno stile pungente e a tratti perforante, la poetica dell’autrice riesce a consegnare ai lettori emozioni comuni attraversoimmagini surreali.  

“Su un passaporto, per esempio, ci si può grigliare una bistecca”scrive l’autrice.

Versi lontani dai toni aulici della poesia classica di D’Annunzio e lontanissimi dal tumbrl dei social media dove vige il concetto – Deve star bene sulla maglietta-

La sua ultima pubblicazione “All’ordine del giorno” descriveuna riunione condominiale dove ogni inquilino è parte della medesima personalità.

 

 

In questo condominio non si è mai d’accordo su nulla.

la facciata da rifare

l’ascensore

i sentimenti che bramo

che uccido

che rifuggo

l’inquilino del quinto piano urla

l’altro brandisce cucchiai

l’altro minaccia di camparsi giù

 

Chi lancia frigoriferi

chi culla neonati

chi telefona alla polizia

e chi racconta

le indicibili complessità

di un domicilio interdipendente, sovraffollato.

il problematicissimo plurale

della parola

io

 

Tema centrale: il conflitto e l’ambivalenza, in una silloge che vuole riprodurre in versi il bello ma complicato rapporto con se stessi. Organizzato in capitoli giunge al termine con la domanda

“Siete ancora convinti di appartenere ad un nome soltanto?

 

 

Definita dai colleghi “Artista poliedricaElena Varaldo comica per vocazione, è fondatrice del progetto Verità Brutte. Nuova frontiera del giornalismo sul web il cui slogan recita “Giuro di dire la verità, nient’altro che la verità”. Con provocazioni, luoghi comuni, cenni storici e personaggi stereotipati conquista il cuore e il sorriso dei follower senza rinunciare a diffondere pillole dicultura.

Un progetto in ascesa nato su tiktok che non  risparmierà sorprese.

 

Noi dunque come Elena promettiamo di dire la verità, nient’altro che la verità: Un personaggio dissacrante che sa senza dubbiolasciare il segno.

 

La visione del futuro di Giulio Cesare Rattazzi

“La biografia di Rattazzi ci consegna il profilo di una personalità che ha saputo interpretare, con grande rigore intellettuale e passione civile, la dimensione etica della politica, servizio al bene comune e alla promozione della dignità e dei diritti delle persone”.

Le parole di Rosy Bindi, già ministra e presidente della Commissione parlamentare Antimafia, riassumono così la poliedrica figura di Giulio Cesare Rattazzi, intellettuale verbanese di nascita  e torinese d’azione, storico preside del prestigioso istituto Avogadro, proposta ai lettori nel libro “Giulio Cesare Rattazzi. Uomo e politico del nostro tempo”, curato da Tiziano Pera e recentemente pubblicato dalla casa editrice verbanese Tararà con l’introduzione dell’ex ministra della sanità. Poco più di duecento pagine ricche di testimonianze, foto, ricordi che raccontano a dieci anni dalla scomparsa la parabola politica di un uomo colto, arguto, ironico e dotato di uno stile e di una eleganza che sono sempre più merce rara in questi tempi. Giulio Cesare Rattazzi, “Gege” per gli amici, era nato a Verbania il 22 agosto del 1936 e per quasi mezzo secolo è stato uno dei protagonisti più vivaci e interessanti, dal punto di vista culturale, della scena non solo locale (fu più volte vicesindaco e assessore nella sua città, oltre che promotore e dirigente di importanti realtà intercomunali) ma anche piemontese e nazionale. Dagli anni ’60 ( dopo la laurea in fisica all’ateneo torinese) dove ricoprì l’incarico di dirigente nazionale dei giovani democristiani fino all’esperienza maturata negli anni ’70 con il Movimento Politico dei Lavoratori di Livio labor, dagli anni della sinistra indipendente e del rapporto dialettico con il Pci fino all’ approdo convinto e entusiasta nell’Ulivo di Romano Prodi e successivamente nel Partito Democratico, Rattazzi visse  con la politica un rapporto intenso e appassionato, intendendola come strumento di cambiamento, di miglioramento della vita delle persone. Una politica dove i valori, la tensione, la passione, l’ ispirazione  hanno saputo intrecciare la battaglia per un futuro migliore con la condivisione del dolore, delle ansie, dei problemi della vita di tutti i giorni. Nelle testimonianze raccolte da Tiziano Pera emerge il profilo di un uomo che incarnava la sua idea di militanza politica con l’attività di amministratore. A Verbania prima, a Torino poi, Rattazzi fu protagonista in tanti organismi dove lasciò il segno di un impegno fortemente sostenuto da una visione etica della politica. Per molti anni nel Consiglio di Amministrazione del CSI Piemonte in rappresentanza dei Comuni piemontesi mentre negli anni ’70 e ’80 fu Segretario Regionale e membro della Segreteria Nazionale della Lega per le Autonomie Locali, nonché nell’Anci e nel Consiglio dei Comuni d’Europa. A Torino, dove si era trasferito, venne eletto in Consiglio comunale come indipendente nell’Ulivo nel 2006, e riconfermato alle amministrative del 2011 nelle liste del Partito Democratico, diventando Vicepresidente dell’organismo che si riunisce in Sala Rossa. Si occupò anche di comunicazione e televisione dai tempi della nascita dell’emittente Tele Vco 2000, del circuito “Cinque stelle” (il consorzio costituito da 28 tv locali) e del “Terzo polo” come segretario nazionale dell’Associazionismo tra Tv locali e Vicepresidente di un Circuito televisivo nazionale, pubblicando con la prefazione di Leopoldo Elia il volume ”L’Antenna Negata” sulle anomale vicende dell’assetto televisivo italiano. Dal 2001 al 2006 ricoprì l’incarico di vicepresidente del Corecom, il Comitato regionale piemontese delle comunicazioni. L’attenzione ai media, all’associazionismo, all’importanza delle relazioni culturali è documentata in ogni pagina di questo ritratto senza mai incorrere nel rischio dell’agiografia. La scuola fu l’altra, grande passione di “Gege” Rattazzi. Dagli esordi all’istituto Cobianchi di Verbania all’Avogadro di Torino, da professore e dirigente scolastico contribuì alla costruzione di una scuola moderna e pronta a tradurre in progetti concreti le aspettative dei giovani. Per un lunghissimo arco temporale, dal 1979 al 2006, svolgendo l’incarico di preside dell’ istituto torinese di corso San Maurizio, una delle scuole più prestigiose e storiche di tutto il paese, introdusse tra i primi in Italia la specializzazione di informatica, il liceo scientifico tecnologico nei corsi diurni, il progetto Sirio nei corsi serali per studenti lavoratori, contribuendo alla nascita degli istituti tecnici di Mirafiori “Primo Levi” e “Enzo Ferrari”. Rattazzi era molto amato dagli studenti e da dirigente appassionato e lungimirante, seppe dare alla scuola un ruolo nell’evoluzione sociale ed economica del paese con lo scopo di farne un luogo di preparazione civile alle responsabilità della democrazia. Nel racconto della sua vita che compone l’ossatura di “Giulio Cesare Rattazzi. Uomo e politico del nostro tempo” sono moltissimi gli episodi, gli spunti di riflessione, le intuizioni che costituiscono una ricca eredità da raccogliere, testimoniando la modernità e l’attualità del lascito culturale di quest’uomo “brillante e operoso”.

Marco Travaglini