CULTURA- Pagina 68

Apart Fair 2022, mostra d’arte ed antiquariato

Dal 2 al 6 Novembre alla Palazzina Promotrice delle Belle Arti di Torino

APART FAIR 2022,  mostra d’arte ed antiquariato, è giunta quest’anno alla sua sesta edizione e, come d’abitudine, apre la settimana dedicata alle arti nel capoluogo piemontese con quello che è divenuto un appuntamento di grande rilevanza e tra i più attesi per quanto riguarda il mondo dell’ antiquariato in Italia ed all’estero. Dal 2, giorno dell’inaugurazione, al 6 Novembre la mostra è ospitata, come per le altre edizioni, presso la Palazzina Promotrice delle Belle Arti di Torino.

E’ una sede prestigiosa quanto storica che trovò spazio nel 1914,  anno della sua costruzione, in uno dei luoghi più affascinanti ed unici della città sabauda, il parco del Valentino, a pochi metri dall’omonimo castello, oggi sede della facoltà di Architettura e luogo tanto amato da Cristina di Francia, prima Madama Reale di Casa Savoia.

 

 Sono presenti in mostra quaranta espositori provenienti da tutte le regioni italiane e dall’estero, con un ventaglio di opere che spaziano dall’archeologia al design contemporaneo negli stand che arricchiscono i due piani della mostra, in un percorso quanto mai vario e di grande fascino. Il visitatore può muoversi tra proposte, epoche, stili differenti anche per la  provenienza. Non a caso è stato scelto un tema che ne è anche il sottotitolo “ l’arte come viaggio tra i continenti nei secoli “, dove alle differenti epoche si associano le varie aree d’origine, Europa, Asia, Africa.  L’offerta si sviluppa tra quadri importanti come “ Il porto di Genova “ di Delleani ed il ritratto inedito di Emanuele Filiberto di Savoia attribuito al pittore fiammingo Adriaen Thomasz Key a tappeti e kilim orientali, da tavolini e lampade di epoca liberty a cofanetti, crocifissi ed arredi seicenteschi, sino alle moderne mappe in pelle delle metropoli più note partendo da immagini satellitari dove emergono le città nelle loro linearità spaziali.

Grande l’impegno degli organizzatori dell’evento aderenti all’A.P.A, Associazione Piemontese Antiquari di cui è presidente Aldo Ajassa, in collaborazione con ASCOM Confcommercio Torino e Provincia, con il patrocinio della Città di Torino, della Regione Piemonte e con il contributo della Camera di Commercio. Per offrire ai visitatori ed ai collezionisti una garanzia che sia sinonimo di certezza e correttezza di attribuzioni, la presenza ed il lavoro del Comitato scientifico della F.I.M.A, Federazione Italiana Mercanti d’Arte, ha evidenziato la grande attenzione ed il costante impegno dell’organizzazione. Nel salone centrale, sapientemente illuminato, campeggia un olio su tela settecentesca attribuita al veneto Simone Brentana, dal titolo  “ Cena in Emmaus “  ai cui piedi è presente un’opera contemporanea , quasi un dialogo tra secoli. E’ previsto un calendario di incontri con storici d’arte e studiosi in cui a farla da padrona sarà ovviamente l’arte nei suoi tanti aspetti, dall’antico Egitto al Novecento, da personaggi come Pietro Piffetti a riflessioni sul mondo del collezionismo.

La Presidente Ascom Confcommercio Torino e Provincia, Maria Luisa Coppa, ha sottolineato come la mostra nel suo complesso sia il risultato dell’impegno e del lavoro costante che gli antiquari svolgono durante tutto l’anno per giungere in questa sede a questi risultati perché dietro a questa mostra vi è una grande capacità di ricerca.

Patrizia Foresto                                                               

Quaglieni ricorda Prezzolini

A TORINO AL “CENTRO PANNUNZIO”APPUNTAMENTO LUNEDI 7 NOVEMBRE ALLE ORE 17,30

Presso la sede di Via Maria Vittoria 35h, Pier Franco QUAGLIENI (nella foto) parlerà, con l’ausilio di un filmato, di “GIUSEPPE PREZZOLINI, ANARCHICO CONSERVATORE”. Con Prezzolini (1882-1982) nasce la figura dell’intellettuale moderno, immerso nelle contraddizioni della società di cui è allo stesso tempo testimone e protagonista. Le avanguardie del primo Novecento, l’esperienza della “Voce”, la più importante rivista culturale del secolo, la Grande Guerra, la nascita del fascismo, la Seconda guerra mondiale, il dopoguerra: Prezzolini ha marcato la vita culturale e politica italiana sfuggendo sempre alla tentazione delle ideologie e del conformismo. Amico di Papini e Longanesi, ma anche di Amendola, Croce e Gentile, anarchico ma conservatore, ha fatto della libertà la sua religione e della sua vita un romanzo dove nulla è inventato.

Musei, mostre e CioccolaTo’: Torino fa il pieno di turisti

La grande Kermesse del cioccolato, le mostre e i musei torinesi hanno fatto da richiamo per migliaia di visitatori. Si è registrato il sold out negli alberghi cittadini

Il primo weekend della rassegna CioccolaTo’, in via Roma e piazza San Carlo ha registrato la presenza di migliaia di visitatori

Non solo i torinesi, complici  gli oltre 20 gradi di temperatura, ma anche tanti turisti hanno preso d’assalto il centro. Le stanze degli hotel sono infatti tutte esaurite per questo lungo ponte di Ognissanti.

GLI APPUNTAMENTI 
Torino e il Piemonte sono luoghi simbolo per il mondo del cioccolato. Ci sono gli ingredienti migliori, aziende prestigiose e una tradizione unica che unisce le botteghe, le pasticcerie e l’industria. Ogni anno tra ottobre e novembre la città diventa la capitale del cioccolato e il profumo del cibo degli dei scivola tra le strade del centro come una magia.

Quella magia la compie CioccolaTò. Quest’anno è un’edizione speciale perché racconta un viaggio che comincia e finisce a Torino e che mescola cioccolato e caffè grazie al main sponsor Oropuro Caffè.

‘Il giro del cioccolato in 10 giorni’ è il claim dell’edizione 2022 di CioccolaTò.

Dal 28 ottobre al 6 novembre ritorna il villaggio del cioccolato dove protagonisti assoluti sono i maestri cioccolatieri più famosi d’Italia. Un viaggio lungo dieci giorni fatto di gusto, spettacoli e che coinvolge tutti i sensi e regala emozioni a ogni assaggio.

 

MOSTRE E MUSEI, BOOM DI VISITATORI

 

Palazzo Madama, GAM e MAO

Sono 14.873 le persone che hanno visitato, dal 29 ottobre al 1 novembre 2022Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica, la GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea e il MAO Museo d’Arte Orientale, trascorrendo il ponte di Ognissanti nei tre musei della Fondazione Torino Musei all’insegna dell’arte e della cultura.

In particolare, 10.808 persone hanno visitato Palazzo Madama (di cui 3.781 attratte dal nuovo allestimento della Corte Medievale), 1.755 la GAM e 2310 il MAO.

Il giorno di maggiore affluenza è stato martedì 1 novembre con 3.515 ingressi (a Palazzo Madama 2098, alla GAM 651 e al MAO 766) con una crescita percentuale del 40% rispetto al 1 novembre del 2021.

Le mostre in corso:

 

  • PALAZZO MADAMA – Museo Civico d’Arte Antica

Margherita di Savoia, Regina d’Italia e La porta della città. Un racconto di 2.000 anni (biglietto a parte)

 

  • GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea

Ottocento. Collezioni GAM dall’Unità d’Italia all’alba del Novecento (incluso nel biglietto di ingresso al museo), Flavio Favelli I Maestri Serie Oro e Jannis Kounellis in Videoteca.

  • MAO Museo d’Arte Orientale

Buddha10  

Weekend di Ognissanti, oltre 16mila ingressi ai Musei Reali

Anche durante il lungo fine settimana di Ognissanti il pubblico ha premiato l’offerta culturale dei Musei Reali di Torino e partecipato alle varie attività organizzate per la ricorrenza di Halloween. Il complesso museale, che propone un affascinante e ricco itinerario tra storia, arte, natura e architettura, tra sabato 29 ottobre e martedì 1 novembre ha accolto più di 16mila visitatori. Di questi, oltre 1100 hanno potuto ammirare la mostra Focus on Future. 14 Fotografi per l’Agenda ONU 2030, aperta nelle Sale Chiablese fino al 19 febbraio 2023, che illustra i valori dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite in un inedito viaggio fotografico dedicato alle situazioni di fragilità del nostro pianeta, attraverso i progetti di artisti e fotoreporter.

AFFLUENZA RECORD AL MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA 

Affluenza record al Museo Nazionale del Cinema per il ponte di Ognissanti. Da sabato 29 ottobre a oggi, 1 novembre, oltre 13.700 persone hanno varcato la soglia della Mole Antonelliana, con un picco di più di 4.500 presenze nella giornata di lunedì 31 ottobre. 

“Sono numeri eccellenti, addirittura superiori al periodo pre pandemia – sottolinea Enzo Ghigo, presidente del Museo Nazionale del Cinema – anche perché va tenuto conto che l’ascensore panoramico è chiuso per manutenzione straordinaria. Siamo molto soddisfatti di questo risultato, che premia non solo il lavoro fatto da ogni singola istituzione ma la sinergia della politica culturale cittadina e piemontese che risulta essere nuovamente molto attiva”. 

“Tanti turisti da ogni parte del mondo ma anche molti torinesi che ne approfittano per riappropriarsi della città – racconta Domenico De Gaetano, direttore del Museo Nazionale del Cinema. Per Halloween abbiamo organizzato percorsi didattici per i più piccoli e arricchito il percorso di visita con nuove esperienze di realtà virtuale e realtà aumentata e una visione straordinaria di film su uno schermo trasparente. La sera abbiamo presentato un documentario inedito sulla mostra su Dario Argento, alla presenza del regista. L’evento è andato sold-out in un baleno, segno tangibile che stiamo andando nella direzione giusta”.

CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia 

Grande successo anche nel ponte di Ognissanti per la mostra “Robert Doisneau”: oltre 4.000 visitatori nelle sale di CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia. Fino al 14 febbraio 2023 | Aperta tutti i giorni

Dall’apertura della mostra, l’11 ottobre, ad oggi sono stati oltre 13.000 i visitatori totali, con una media di 600 al giorno, che hanno apprezzato le oltre 130 fotografie di uno dei più importanti maestri della fotografia del Novecento, Robert Doisneau, che è considerato, insieme a Henri Cartier-Bresson, uno dei padri della fotografia umanista francese e del fotogiornalismo di strada.

A partire dalla sua fotografia più conosciuta – che ritrae il bacio di una giovane coppia indifferente alla folla dei passanti e al traffico della place de l’Hôtel de Ville di Parigi – l’esposizione ne racconta la carriera attraverso i temi ricorrenti da lui affrontati in più di cinquant’anni con la fotocamera sempre pronta a scattare.

Curata da Gabriel Bauret e promossa da CAMERA, Silvana Editoriale e Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, la mostra è una grande antologica dedicata ad uno dei più famosi fotografi del Novecento ed è accompagnata dal catalogo “Robert Doisneau”, edito da Silvana Editoriale.

La proposta di mostra si arricchisce di un fitto programma di incontri aperti al pubblico, “I Giovedì in CAMERA”, di visite guidate per adulti e bambini, di attività per le scuole di ogni ordine e grado e, per la prima volta, di un percorso dedicato alle persone ipovedenti e non vedenti che comprende disegni a rilievo e relative audiodescrizioni.

 

Per maggiori informazioni: www.camera.to

I numeri sono aggiornati alle ore 17.00 di martedì 1 novembre.

Salvator Gotta a 135 anni dalla nascita

 

Dall’11 al 20 novembre prossimi Salvator Gotta, autore piemontese di fama nazionale ed internazionale verrà ricordato con una serie di eventi di arte e letteratura a 135 anni dalla sua nascita. L’iniziativa, a cura dell’associazione Luci, presieduta da Ennio Pedrini, si svolgerà tra Ivrea e Borgofranco di Ivrea, ma coinvolge anche le province di Vercelli e di Alessandria. Ed è significativo che la presentazione sia avvenuta venerdì mattina in Sala Giunta a Palazzo Ghilini, sede della Provincia di Alessandria che, insieme a diversi altri enti, la patrocina. Massimo Iaretti, consigliere delegato alla Cultura dell’Unione Valcerrina, e coordinatore dell’evento per Alessandria e Vercelli, ha ricordato che Salvator Gotta aveva un forte legame con il Monferrato, essendo il nonno  materno medico condotto a Valmacca (da questo derivava anche una parentela con un altro grande autore piemontese del Novecento, Cesare Pavese) e, in particolare il suo romanzo, ‘Addio Vecchio Piemonte’ è ambientato proprio tra Casale, Valenza, Valmacca, Pomaro, ai tempi della seconda guera d’Indpendenza. Il sindaco di Valmacca, Pierino Bovio si è detto lieto di ospitare un evento del Festival letterario nel Teatro Comunale, evidenziando che Gotta ricevette la cittadinanza onoraria con delibera del consiglio comunale il 18 agosto del 1971, evento richiamato anche dall’assessore Annamaria Broveglio Boselli che a scuola la maestra faceva leggere, all’epoca, il ‘Piccolo Alpino’ di Gotta. Gianpaolo Lumi, consigliere delegato al Turismo della Provincia ha sottolineato, dal canto suo, l’importanza di fare squadra per la promozione del territorio, anche attraverso eventi culturali che hanno comunque sempre una ricaduta anche sotto l’aspetto del turismo, ed evidenziato come al Provincia sia ‘la casa dei Comuni’.

Il festival incomincerà alle 10 dell’11 novembre a Crescentino con una incontro con gli studenti dell’Istituto Calamandrei di Luciana Banchelli autore del libro ‘Il Piemonte di Salvator Gotta’, moderato da Ilaria Rey docente di lettere nell’Istituto.  Il secondo evento, sempre l’11 novembre, ma alle ore 18, si svolgerà al Teatro Comunale di Valmacca, moderato da Masimo Iaretti, e sarà la conferenza ‘Salvator Gotta, cittadino onorario del Comune di Valmacca’, incentrato sull’Antologia Gotta e lettura tratte da ‘Addio Vecchio Piemonte’. Dal 13 al 20 novembre proseguirà con un fitto calendario di apputamenti a Ivrea e Borgofranco d’Ivrea

 

 

Cronaca postuma di un paese che non esiste più

“Di dove sei? Della Jugoslavia. È un paese che esiste? No, ma io vengo da lì”.

Un dialogo breve e asciutto, mirabilmente sintetizzato dalla scrittrice croata Dubravka Ugreši ne “La confisca della memoria” svela molto bene il dramma della dissoluzione di quello che era il paese degli slavi del sud. E Bruno Maran, fotoreporter di Stampa Alternativa che ha firmato importanti reportage dalle zone più calde del pianeta, con il libro “Dalla Jugoslavia alle Repubbliche indipendenti. Cronaca postuma di un’utopia assassinata e delle guerre fratricide”, pubblicato da Infinito Edizioni, racconta con lucidità e passione la parabola della Jugoslavia. Un paese che dopo la prima guerra mondiale si chiamava Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, poi Regno di Jugoslavia e successivamente un’originalissima esperienza socialista e federale per oltre quarant’anni, dal 1945 al 1991. La Jugoslavia era il frutto unitario composto da sei repubbliche  e due  province autonome (nell’ordine: Croazia, Slovenia, Serbia, Montenegro, Bosnia ed Erzegovina, Macedonia, Kosovo, Vojvodina ), formatosi dopo aver attraversato una tremenda guerra di liberazione dagli invasori nazi-fascisti, che provocò molti lutti e sparse rancori mai sopiti. Il paese venne così delineato da Josip Broz Tito e da Edvard Kardelj, il teorico e costituzionalista sloveno.  La “terra degli slavi del sud” si basava sulla politica della Fratellanza e Unità (Bratsvo i Jedinstvo) fra i diversi popoli jugoslavi, garantendo a ciascuno, comprese le minoranze nazionali, dignità, autonomia decisionale e rappresentatività istituzionale. Tito era infatti riuscito a bilanciare le rappresentanze etniche e a placare antichi odi in un equilibrio che appariva stabile, grazie probabilmente anche al collante dell’ideologia socialista rinnovata in chiave antistalinista e per alcuni versi filo-occidentale. L’originalità del progetto jugoslavo iniziò il suo declino nei primi anni ottanta, con la morte del maresciallo Tito. Nel 1991 scoppiò la guerra, che portò nell’Europa di fine Novecento i crimini contro l’umanità, lo stupro etnico, il genocidio, l’urbicidio di Sarajevo e di altre città, la fuga di milioni di profughi, per concludersi con una pace ingessata, cui fece seguito una guerra “umanitaria” in Kosovo e Serbia. Un modo drammaticamente coerente per chiudere un secolo segnato dalle guerre. Il libro di Maran è la storia di quel Paese, anno per anno, giorno per giorno. Un lavoro paziente, di ricerca, con il quale l’autore ha realizzato un testo per alcuni versi di fondamentale importanza per chi vuol conoscere questa parte della storia europea e un paese dove – secondo i più – è iniziato ed è finito  nel sangue quello che lo storico britannico Eric Hobsbawm definì il “secolo breve”. Un libro di storia, dunque. Da leggere, come meritano questi libri, con calma.  “Questo libro ci aiuta a comprendere il presente facendoci conoscere settant’anni e più di passato e ci consente di immaginare, o quanto meno, di auspicare, un futuro possibile”, ha scritto  Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia. “Un futuro che, per quanto mi riguarda, deve comprendere, perché sia tale, due concetti fondamentali: giustizia e diritti”. Temi ricorrenti, spesso violati, a volte dimenticati che si accompagnano al bisogno di ricostruire storie e vicende partendo dai fatti. “La lettura del lavoro di Maran dimostra come gli eventi tragici verificatisi nei Balcani non affondino le loro ragioni in un atavismo tribale, bensì in “semplici” e fin troppo evidenti scontri tra gruppi di potere interni allo spazio jugoslavo e sostenuti da potenti alleati stranieri”, sottolinea Luca Leone, autore dei più importanti libri sulla Bosnia. Che aggiunge come “a restare stritolati, sfregiati, dilaniati, alla fine sono sempre i popoli, la giustizia e la verità”.  Soprattutto in questi paesi dove la storia è passata come un vento impetuoso nel corso dei secoli, tanto da far dire a Winston Churchill che “gli spazi balcanici contengono più storia di quanta ne possano consumare”.

Marco Travaglini

Tutti gli eventi nei musei della Fondazione

AGENDA APPUNTAMENTI FONDAZIONE TORINO MUSEI

28 ottobre – 3 novembre 2022

 

SABATO 29 OTTOBRE

 

Sabato 29 ottobre ore 15

ARTE E TÈ IN ORIENTE

MAO – Visita guidata alla mostra Buddha10 con degustazione di tè.

A cura di Theatrum Sabaudiae in collaborazione con The Tea

Nella mostra temporanea, un’installazione di composizioni vegetali accoglie il pubblico e depura l’aria: un momento di purificazione che prepara ad accedere agli spazi successivi della mostra, custodi di icone buddhiste sacre e devozionali.

L’incontro con straordinarie statue buddhiste delle collezioni del MAO, alcune delle quali mai esposte al pubblico, messe in dialogo e in contrasto con alcuni esemplari provenienti dal Museo delle Civiltà di Roma e dal Museo d’Arte Orientale E. Chiossone di Genova e con significative opere di artisti contemporanei, diventa l’occasione per riflettere su molteplici tematiche, spaziando dall’originaria collocazione e funzione delle opere, alle modalità di importazione in occidente, dalle logiche e procedure di restauro, alle complesse relazioni fra vero e falso.

Questi e altri interrogativi saranno al centro della visita guidata che si propone come momento di condivisione e riflessione su questioni che si celano dietro a soggetti dalla natura e funzione essenzialmente sacra.

Segue La fragranza celeste dell’autunno: l’osmanto, una proposta autunnale per la degustazione di tè Gui Hua, a cura di Claudia Carità (The Tea – Torino), studiata come ideale prosecuzione dell’esperienza in mostra.

I fiori di osmanto e la loro inebriante fragranza autunnale, costituiscono un’icona dell’immaginario orientale. Nelle regioni remote di Cina e Giappone è possibile trovare arbusti di osmanto coltivati nei giardini dei templi buddhisti per ricordare la riconoscenza alle divinità lunari.

La mitologia cinese e, successivamente, la poesia Tang e Song hanno attribuito ai fiori di osmanto origini paradisiache associandolo alla luna. Essenza amata durante la dinastia Ming, per la gente comune l’osmanto simboleggiava oro e giada, fama e fortuna.

Tre giorni di vita per ogni fiore e un’essenza spirituale che in 2000 anni non è mai svanita anche attraverso il tè, la bevanda elitaria d’eccellenza, servita alla corte degli imperatori.

Il percorso di degustazione affronterà la dolcezza e la complessità aromatica del fiore dell’osmanto. Terroir, cultivar e grandezza delle foglie si combineranno con la stagione autunnale a raccontare l’inebriante fragranza fruttata e floreale di questi piccolissimi fiori che colorano di ambra. Infusioni differenti per apprezzare la freschezza del Gui Hua Cha con provenienza Guangxi e le note calde da Red Osmanthus da piccole tea cake originarie di Lincang – Yunnan.

La degustazione si accompagnerà con dolcezze e piccole preparazioni ideali in abbinamento ai tè proposti, servite in monodose ad ogni partecipante presentate su un piccolo vassoio dedicato.

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Claudia Carità, selezionatrice di té, laureata in economia e commercio presso l’Università di Torino, fonda nel 2011 il marchio The Tea che identifica un catalogo di tè scelti attraverso il confronto diretto con produttori e importatori con preferenza per chi si avvale del marchio ETP (Ethical Tea Partership). Dal 2013 The Tea è stato scelto da Slow Food Italia e valutato dal Laboratorio Chimico della Camera di Commercio per rientrare nel progetto “Maestri del Gusto” di Torino e Provincia.

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Prenotazione obbligatoria, l’iniziativa verrà attivata con un minimo di 10 partecipanti, fino a un massimo di 20 persone.

Info 011.5211788 –  prenotazioniftm@arteintorino.com  (da lunedì a domenica 9.30 – 17.30)

Costi: 19 € a partecipante

Costi aggiuntivi: biglietto di ingresso alla mostra; gratuito per possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte.

Appuntamento 15 minuti prima dell’inizio.

 

Sabato 29 ottobre, ore 15 e domenica 30 ottobre, ore 10 e ore 15

CACCIA AI MOSTRI. ATTIVITÀ PER LE FAMIGLIE IN OCCASIONE DI HALLOWEEN

GAM – Attività per le famiglie

La GAM per le famiglie ha in serbo un’insolita visita in museo per il weekend più terrificante dell’anno: Halloween! Attraverso le opere del ‘900, in un viaggio tra i mostri di Francis Picabia e le suggestioni animalesche di Alberto Savinio fino alle forme fantastiche di Pinot Gallizio, i bambini e i loro genitori potranno confrontarsi con la paura del diverso, del brutto e mostruoso. Vedremo insieme che spesso dietro le apparenze si nascondono personaggi molto meno spaventosi di quello che la nostra fantasia vuol farci credere e le maschere sono spesso una protezione contro ciò che ci spaventa.

In laboratorio negli spazi dell’Educational Area utilizzeremo carta, forbici colori e fantasia i bambini potranno creare un mostro a regola d’arte. Al termine dell’attività verrà offerta a ogni bambino una sacca piena di dolci e sorprese a tema Halloween!

Costo: Euro 10 a partecipante

Costo aggiuntivo: adulti biglietto di ingresso al museo ridotto; gratuito per i possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte e Valle d’Aosta

Informazioni e prenotazioni: 0115211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

DOMENICA 30 OTTOBRE

 

Domenica 30 ottobre ore 15

TERRIFICHE PARVENZE. DIVINITÀ IRATE NELLE COLLEZIONI DEL MAO

MAO – visita guidata in occasione di Halloween

Ghirlande di teste umane, cadaveri come seggi e calotte craniche che fungono da ciotole sono solamente alcuni fra gli innumerevoli simboli apparentemente macabri che costellano l’immaginario tantrico buddhista e induista. Attraverso una selezione di opere d’arte indiana e himalayana, l’itinerario si sofferma su immagini e simboli strettamente connessi alla morte che, molto spesso, si trovano in associazione a divinità dalle fattezze terrifiche, illustrandone i particolari significati e funzioni, in un totale rovesciamento di prospettiva nel quale anche parvenze feroci e mostruose sono strumenti per allontanarsi dalle angosce del samsara.

A cura di Theatrum Sabaudiae.

Costo: € 6 a partecipante; costi aggiuntivi: ingresso alla mostra temporanea (gratuito per possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte)

Info e prenotazioni: t. 011.5211788, prenotazioni ftm@arteintorino.com

 

LUNEDI 31 OTTOBRE

 

Lunedì 31 ottobre

MUSEI DA BRIVIDO! HALLOWEEN AL MUSEO

musei aperti e ingresso gratuito per gli under 35 alle collezioni di GAM, MAO e Palazzo Madama

 

Per festeggiare il ponte di Ognissanti i musei della Fondazione Torino Musei propongono numerose iniziative dedicate alle famiglie e al pubblico adulto che, nel lungo weekend di festa, potranno trascorrere un pomeriggio al museo fra mostre, visite guidate e attività tematiche.

Inoltre, per celebrare la Giornata nazionale “Giovani e Memoria” del Ministero per gli Affari Regionali e le Autonomie, GAM e MAO saranno eccezionalmente aperti lunedì 31 ottobre e, insieme a Palazzo Madama, offriranno l’ingresso gratuito alle collezioni per tutti gli under 35: un’occasione da non perdere per tutti i giovani che desiderano conoscere il patrimonio artistico dei Musei Civici e, per tutte le famiglie, l’opportunità di trascorrere un Halloween diverso dal solito!

 

COSA SI PUÒ VISITARE:

 

  • GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea

Nella giornata del 31 ottobre ingresso gratuito per gli under 35 alle collezioni permanenti e alle mostre Ottocento. Collezioni GAM dall’Unità d’Italia all’alba del NovecentoFlavio Favelli I Maestri Serie Oro e Jannis Kounellis in Videoteca.

  • MAO Museo d’Arte Orientale

Nella giornata del 31 ottobre ingresso gratuito per gli under 35 alle collezioni permanenti custodite nelle cinque gallerie del Museo. Ingresso alla mostra temporanea Buddha10   secondo le tariffe ordinarie (gratuito per possessori di Abbonamento Musei e Torino Card).

 

  • PALAZZO MADAMA – Museo Civico d’Arte Antica

Nella giornata del 31 ottobre ingresso gratuito per gli under 35 alle collezioni permanenti e all’allestimento nella Corte Medievale La porta della città. Un racconto di 2.000 anni.

Ingresso alla mostra temporanea Margherita di Savoia, Regina d’Italia secondo le tariffe ordinarie (gratuito per possessori di Abbonamento Musei e Torino Card).

I musei osserveranno il consueto orario di apertura dalle 10 alle 18 (le biglietterie chiudono un’ora prima). Ultimo ingresso ore 17.

 

Lunedì 31 ottobre ore 15

TERRIFICHE PARVENZE. DIVINITÀ IRATE NELLE COLLEZIONI DEL MAO

MAO – visita guidata in occasione di Halloween

Ingresso gratuito alle collezioni per under 35.

Ghirlande di teste umane, cadaveri come seggi e calotte craniche che fungono da ciotole sono solamente alcuni fra gli innumerevoli simboli apparentemente macabri che costellano l’immaginario tantrico buddhista e induista. Attraverso una selezione di opere d’arte indiana e himalayana, l’itinerario si sofferma su immagini e simboli strettamente connessi alla morte che, molto spesso, si trovano in associazione a divinità dalle fattezze terrifiche, illustrandone i particolari significati e funzioni, in un totale rovesciamento di prospettiva nel quale anche parvenze feroci e mostruose sono strumenti per allontanarsi dalle angosce del samsara.

A cura di Theatrum Sabaudiae.

Costo: € 6 a partecipante; costi aggiuntivi: ingresso alla mostra temporanea (gratuito per possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte).

Info e prenotazioni: t. 011.5211788, prenotazioni ftm@arteintorino.com

GIOVEDI 3 NOVEMBRE

 

Giovedì 3 novembre

HIC SUNT DRACONES. ATELIER DELL’ERRORE • CHIARA CAMONI

GAM – apre la mostra

3 novembre 2022 – 5 marzo 2023

Hic sunt Dracones si compone di due percorsi intrecciati: quello di Chiara Camoni e quello del collettivo Atelier dell’Errore. È un racconto in cui le due storie artistiche, molto diverse, si fronteggiano e si rispondono l’una all’altra. Dopo la precedente mostra a cura di Elena Volpato, Sul principio di contraddizione, questa esposizione riconosce la presenza di un pensiero metamorfico nell’arte contemporanea o, quanto meno, nei suoi territori più fertili, quelli distesi a cavallo del suo confine estremo, dove i cartografi un tempo avrebbero lasciato scritto il loro avvertimento e disegnato draghi d’ogni specie e forma.

Infohttps://www.gamtorino.it/it/hic-sunt-dracones-chiara-camoni-atelier-dellerrore

Giovedì 3 novembre

POETICIZZARE IL DESERTO INVECE DI SAPERE DOVE TERMINA

GAM – opera inedita di Riccardo Benassi (galleria Zero…, Milano) in occasione di Artissima

3 novembre 2022 – 8 gennaio 2023

A partire dal 3 novembre 2022 e fino all’8 gennaio 2023 la GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea presenta nei suoi spazi l’opera inedita di Riccardo BenassiPoeticizzare il deserto invece di sapere dove termina, 2019-2022. Originariamente composta nel 2019, come colonna sonora temporanea dello shopping mall/concept store disegnato da Zaha Hadid per City Life a Milano, è ora rielaborata da Benassi in forma di scultura sonora la cui presenza, nello spazio della GAM, agisce attraverso la forza minimale di un segno grafico. La traccia audio, 4 secondi in loop, è interamente realizzata con la voce dell’artista, attraverso un uso non convenzionale dell’Autotune, una scelta che sottolinea la commistione tra il soggettivo corporeo delle corde vocali e la ‘rettificazione’ oggettivante della griglia digitale. La commistione si trova ribadita nella particolare scelta di utilizzare l’unico speaker morbido attualmente disponibile. Il suo corpo flessuoso si sovrappone idealmente alla corporeità dell’artista che ha generato i suoni, in una duplicazione tecnologica che sembra desiderare l’identificazione col biologico e persino il suo superamento in una forma assoluta. Benassi riconduce la traccia audio alla tipologia di suoni chiamata Mallwave, un sottoinsieme della Vaporwave, musica pensata per insinuarsi, come un sottofondo quasi inavvertito, nel vuoto psicologico degli ascoltatori distratti, dallo shopping, dalla necessità di spostarsi da un luogo all’altro, dai propri pensieri. Il dislocamento di quel vuoto nello spazio di un museo che, al contrario, è intessuto di significati e di volontà di ascolto e osservazione da parte del pubblico, rivoluziona la vacuità del centro commerciale e dei cosiddetti non-luoghi del contemporaneo, ne fa realmente la poesia di un deserto incastonato in un’architettura: una proiezione, o il miraggio, di uno spazio che non possiede un termine e forse neppure un tempo.

L’esposizione fa parte del progetto di Artissima, in collaborazione con la Fondazione Torino MuseiSo will your voice vibrate (Così vibrerà la tua voce), che comprende anche un’installazione sonora al MAO con Charwei Tsai (galleria mor charpentier, Parigi, Bogotà) e una performance a Palazzo Madama di Darren Bader (galleria Franco Noero, Torino).

Info: ingresso con acquisto del biglietto del museo (gratuito Abbonamento Musei)

 

Theatrum Sabaudiae propone visite guidate in museo

alle collezioni e alle mostre di Palazzo Madama, GAM e MAO.

Per informazioni e prenotazioni: 011.52.11.788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

 

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/gam.html

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/mao.html

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/palazzo-madama.html

 

Premi Internazionali Res Publica 2022

A Mondovì la consegna del riconoscimento. Sotto i riflettori giornalisti, sportivi e dirigenti della Finanza Etica e dell’assistenza ai rifugiati

Sabato 29 ottobre, ore 15

Mondovì (Cuneo)

La versione attualizzata dell’“Allegoria del Buono e del Cattivo Governo”, ciclo di affreschi di Ambrogio Lorenzetti (Scuola senese del Trecento) custodito nel Palazzo Pubblico di Siena, fa da immagine – guida all’evento. Mentre sarà una scultura bronzea di leggera informale geometria, appositamente realizzata dal grande Riccardo Cordero, artista di fama internazionale, origini albesi (allievo all’“Accademia Albertina” di Torino di Sandro Cherchi e Franco Garelli, e lui stesso docente di “Scultura” all’“Accademia” subalpina fino al 2000) ad essere consegnata ai vincitori dei “Premi Internazionali Res Pubblica 2022”, attribuiti a singoli e ad Associazioni che “si prodigano a favore del Bene Comune e del Senso Civico”.

 

La cerimonia di Premiazione si terrà il prossimo sabato 29 ottobre, dalle ore 15, presso la “Sala Ghislieri” (ex Oratorio di Santa Croce) di Mondovì Piazza. Quattro le sezioni scelte dalla “Giuria Internazionale” per il 2022: “Giornalismo investigativo”,“Assistenza ai rifugiati”, “Finanza etica” e“Sport come salute”. Il premio della prima sezione è stato assegnato al “Consorzio Internazionale dei Giornalisti Investigativi (CIGI)”, con sede a Washington DC: ritirerà il Premio il direttore Gerard Ryle. Per la seconda sezione il riconoscimento è andato alla “Caritas polacca” di Varsavia, rappresentata a Mondovì dal direttore, padre Marcin Iżycki. Il terzo premio riconosciuto al “Fondo Etica SGR” di Milano, verrà ritirato dal direttore generale Luca Mattiazzi. Duplice riconoscimento per il comparto “Sport come salute”: un premio è stato assegnato alla “Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali (Fispes)”, e un altroalle campionesse paralimpiche Martina Caironi, Monica Contrafatto e Ambra Sabatini.  Per la “Fispes” ritirerà la scultura di Cordero il presidente Sandrino Porru.

È possibile assistere alla cerimonia liberamente di persona, oppure tramite web collegandosi al sito www.premiorespubblica.it

La cerimonia di consegna del “Premio” – presentata da Diego Fabbri e Giorgia Vicari– sarà introdotta da Aldo Mola, storico e saggista, a colloquio con l’artista Riccardo Cordero, autore della scultura – Premio, sul tema “L’arte come ispirazione al senso civico”. Alcuni video illustreranno poi l’attività portata avanti da ognuno dei premiati. Altro momento chiave dell’evento sarà il concerto tenuto dalla giovane arpista Maria José Borello.

“Ambrogio Lorenzetti, nell’affresco del 1338 che abbiamo attualizzato nell’identità del ‘Premio’ – sottolinea Antonio Maria Costa, fra gli ideatori del Concorso – mostra i benefici della buona gestione della ‘res pubblica’ e il vantaggio di proteggere il bene comune, una preoccupazione particolare oggi, a seguito soprattutto della pandemia. La storia insegna che tanto maggiore è l’impegno comune, tanto meglio la società si confronta con le dislocazioni che accompagnano drammi sociali. Per questo dobbiamo reagire. Insieme”.

Per ulteriori info: www.premiorespublica.it

g.m.

Nelle foto:

–       Immagine-guida “Premio Res Publica”

–       Scultura – Premio di Riccardo Cordero

–       Marcin Izycki, direttore “Caritas Polonia” e Gerard Ryle, direttore “CIGI”

–       Luca Mattiazzi, direttore generale “Etica SGR”, Sandrino Porru, presidente “Fispes” e le campionesse paralimpiche Martina Caironi, Monica Contrafatto ed Ambra Sabatini

Le campane della Turandot

Un colpo secco, dato con ispirazione e manualità collaudata, e un suono intenso, pieno di vibrazioni profonde e cangianti, riempie l’atelier di Alessandro Sciaraffa, architetto, performer e artista di Torino, classe 1976.

Per questo tocco il Maestro ha utilizzato un martello speciale, fatto di legno, ferro e cuoio compresso, costruito da mani artigianali sapienti e ormai di altri tempi. Sciaraffa raccoglie e inventa strumenti a percussione di ogni sorta dal 2002, ma cerca suoni provenienti da ogni genere di fonte: dai mangiadischi Anni Sessanta agli scarti di alluminio, dalla sintesi via software a vecchi altoparlanti da circo, a radio malsintonizzate, in una commistione continua di tecnologia moderna e artigianato materico e senza tempo. Da molti anni gira il mondo a portare le sue atmosfere altrove, e altrove trova suoni nuovi, mille “sturie”, come le definisce lui, portandosi a casa ogni volta suggestioni e idee. Il mondo lo segue nella tasca del suo zainetto e nella sua memoria, attenta a tutto. Il suono, appena prodotto di fronte a me (di cui abbiamo realizzato una registrazione professionale, data l’unicità di questa occasione), durerà più di otto minuti, in autonomia, e ancora durerà, ma percepibile solo sfiorando con le dita lo strumento, ancora vivo, quasi fosse in grado di autogenerarsi.

A vibrare è un lungo e pesantissimo tubo in ottone di quasi due metri di altezza, e non un tubo qualunque, ma una delle due campane tubolari che la Fonderia Tronci di Pistoia costruì nel 1926 per la “prima” della Turandot di Giacomo Puccini, tratta da un racconto di Carlo Gozzi con libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni, avvenuta al Teatro alla Scala di Milano il 25 aprile 1926 sotto la direzione di Arturo Toscanini (la dirigerà solo questa volta e mai più). Il grande lucchese era mancato un anno e mezzo prima, a Bruxelles, lontano da casa e gravemente malato per le troppe sigarette, e il suo capolavoro non lo poté ascoltare, e neanche il suono delle sue campane tubolari. Questa canna di ottone che, mentre prendo appunti,continua a suonare, produce un suono irripetibile anche per motivi fisici, materiali: è una sola fusione in ottone destinata ai cannoni dell’esercito, per cui si presenta con uno spessore di poco inferiore al centimetro e con una rigatura interna elicoidale. Questa combinazione costruttiva genera battimenti (rinforzi ciclici del suono) lunghi e intersecati variamente tra loro. La campana più lunga fa coppia con una seconda leggermente più corta dall’intonazione poco più acuta. Sciaraffa ha ricevuto questo strumento, con altri, dall’amico Luigi Tronci, il titolare della Fondazione Tronci di Pistoia e fondatore della UFIP, Unione Fabbricanti Italiani Piatti, nata nel 1931 e ben conosciuta dai percussionisti di tutto il mondo. Si tratta di una collezione privata che, dal 2008, conta oltre ottocento strumenti musicali, per lo più a percussione, extraeuropei e delle tradizioni popolari europee e italiane, con sculture sonore, macchine rumoristiche da teatro, organi, macchine e strumenti della fonderia, molti dei quali rari e di grande valore storico. L’ amicizia tra Sciaraffa e Tronci dura da vent’anni e ha dato luogo a una fruttuosa collaborazione artistica e costruttiva. Questo prestito non è casuale, quindi, ma ha lo scopo preciso di far suonare e risuonare di nuovo questi pezzi di Storia, perché questi metalli, questi legni e queste pelli, non possono davvero stare fermi, ma devono suonare e suonare ancora! Qualche giorno fa, le due campane tubolari della Turandot e altri strumenti della Fondazione e dell’artista, sono partiti per Venezia e hanno allestito una piattaforma galleggiante, la Zattera Sonora, posizionata di fronte a Giudecca,il 16, 17 e 18 settembre scorsi, permettendo alle improvvisazioni di Sciaraffa di correre lungo l’acqua e di essere ascoltate a distanza; ma la zattera ha ospitato anche il pubblico (giunto via mare con delle barche predisposte), libero di suonare, oltre che ospiti musicisti di grande livello.

Tubi e piastre hanno suonato non solo appesi, ma anche parzialmente immersi nell’acqua, diffondendo le loro vibrazioni per chilometri, variando eventualmente l’intonazione percepita col variare dei movimenti del musicista nell’immergerli. Derive Meditative per un Paesaggio Veneziano, il titolo della performance.  Immancabili, nello strumentario del Maestro, i suoi grandi gong elettromeccanici, controllati da computer e sensibili alla prossimità del musicista (che ne varia il carico capacitivo), definiti Totem Sole.

I Totem, sollecitati in vario modo, producono un suono intenso e arcaico – precisa AlessandroSciaraffa – non fanno solo vibrare l’aria, ma mettono in vibrazione altro e di più sottile, appartenente alla sfera percettiva e forse spirituale dell’ascoltatore. Vibrazioni, che in qualche modo,ci uniscono a qualcosa di invisibile, ma presente.  Il Maestro porta per il mondo la Torino sperimentativa e intellettualmente curiosa e aperta di sempre, e porta il mondo da noi. Attendiamo la prossima performance, la prossima invenzione, come io attendo che la campana di Turandot smetta di vibrare. Sempre che, picchiettata da una mano invisibile e con un profumo di sigaro uscito da chissà dove, lo voglia fare davvero.

DAVIDE FICCO

Quanto piace la “Festa del libro medievale e antico di Saluzzo”!

Per la seconda edizione, successo sopra le aspettative da parte di autori, editori, librai e lettori

In chiusura, Franco Cardini (26 ottobre) e Paolo Mieli (2 novembre)

Saluzzo (Cuneo)

L’alta qualità dell’organizzazione, certamente. Gli illustri ospiti. La varietà degli argomenti trattati e la grande collaborazione fra Enti promotori e cittadinanza. Ma anche il leit motive che ha guidato tutto il percorso, a partire da venerdì 21 ottobre, ovvero il tema delle “donne nel Medioevo”; il tutto ha contribuito, nel suo complesso, a decretare per la seconda edizione della “Festa del libro medievale e antico di Saluzzo” (promossa dalla locale “Fondazione Cassa di Risparmio” e dalla “Città di Saluzzo”, in collaborazione con il “Salone Internazionale del Libro” di Torino e la “Fondazione Amleto Bertoni”) un successo sopra ogni più rosea aspettativa e un vero sold out, dagli incontri con autrici e autori alle lezioni magistrali, dagli spettacoli alle performance di piazza alle azioni pittoriche per le scuole fino ai laboratori e alle suggestive, non meno che prelibate, cene medievali. Anche il centrale spazio espositivo, allestito nel cuore della manifestazione “Il Quartiere (ex Caserma Musso)”, che ha riunito editori, librerie e librerie antiquarie sabato 22 e domenica 23 ottobre, ha accolto dalla mattina alla sera un fitto pubblico di lettrici e lettori, presentando novità o proposte di catalogo in tema, copie di libri esclusivi, sia manoscritti sia a stampa. Grande soddisfazione, dunque, da parte degli amministratori e della realtà promotrici: “Anche per la ‘Fondazione CR Saluzzo’ – commenta Marco Piccat, presidente della ‘Fondazione’ – l’affinarsi della condivisione del programma tra gli enti e le realtà cittadine ha prodotto un successo ben superiore a quello dello scorso anno, prova evidente dell’inizio del radicarsi di una tradizione che rivendichiamo come emergente nel futuro del territorio. Il suo crescere in collaborazione piena col ‘Salone del Libro’, sembra delinearsi come appuntamento annuale di sempre più grande richiamo”. A ben funzionare, pure quest’anno, è stata inoltre la piena disponibilità degli esercizi commerciali che hanno ospitato titoli di libri selezionati sul tema, dalla saggistica alla narrativa, dal fantasy ai libri antichi: una bibliografia medievale che confluirà nel “Fondo del libro medievale”, nato con la prima edizione della Festa, custodito dalla Biblioteca civica di Saluzzo “Lidia Beccaria Rolfi” per la fruizione libera e gratuita. Ed ora, a giochi pressoché fatti, restano due appuntamenti particolarmente ghiotti e attesi.

Il primo è per mercoledì 26 ottobre (ore 18) presso l’“ex Convento di San Giovanni” (via San Giovanni, 1), con Franco Cardini, noto volto Tv, docente di Storia medioevale all’“Università di Firenze” e atteso ritorno a Saluzzo, anche per questa seconda edizione della Festa, che terrà una lectio magistralis su “Le donne e il potere nel Medioevo”, un itinerario alla scoperta della figura femminile all’interno della società medievale (prenotazione consigliata su www.eventbrite.itinfo: tel. 3480 707998)

Mercoledì 2 novembre (Cinema Teatro “Magda Olivero”, via Palazzo di Città 1, ore 21) arriverà invece Paolo Mieli, giornalista e storico, che terrà una lezione tratta dal suo nuovo libro “Ferite ancora aperte” (Rizzoli), in cui lo studioso parte dal periodo romano e dal Medioevo per arrivare alla storia del Novecento alla ricerca di quelle lesioni del passato che ancora oggi fanno sentire le proprie conseguenze (sempre prenotazione consigliatawww.eventbrite.it).

g.m.

Nelle foto:

–       Spazio espositivo

–       Franco Cardini

–       Paolo Mieli

Tra scuola genovese e scuola torinese

L’espressione dell’ensemble, ideato e dichiarato coro amatoriale di livello, maturata artisticamente dalle collaborazioni con Opera Giocosa di Savona, Alba Music Festival Italy&Usa, Berner Musikkollegium e Cappella Sistina.
La prima corale cittadina fu fondata nel 1963 dal maestro Marino Merlo (1916-1998) di Cereseto, riunendo cantori della diocesi di Casale Monferrato per circa un decennio eseguendo concerti di musica sacra e gregoriana. Già organista presso la parrocchiale di Moncalvo e compositore di musica per pianoforte e orchestra, fino al 1987 fu organista e maestro di cappella della cattedrale di Casale. La sua produzione musicale è stata raccolta in tre volumi dal figlio Augusto con il titolo Musicae
Repertorium.
Nel 1997 fu creato il Casale Coro sotto la guida artistica del maestro Gian Marco Bosio nato a Genova, con sede al teatro comunale casalese. L’anno successivo egli costituì il coro Mario Panatero di Alessandria ereditando l’esperienza della Azienda Teatrale Alessandrina (ATA) con la quale partecipò al tour svedese nel 1993. Bosio ha compiuto gli studi musicali presso il conservatorio genovese Paganini conseguendo i diplomi di musica corale, direzione e composizione, perfezionandosi alla accademia di Siena e alla Hochschule  di Vienna. È direttore dell’orchestra da camera del conservatorio di Genova e fondatore della associazione musicale Casella di Novi Ligure. Ha diretto concerti in Italia (anche alla Scala), Svezia, Svizzera, Austria e Spagna. La collaborazione dei due gruppi associati ai Cori Piemontesi, conclusasi nel 2008, si è misurata con la drammatica Cantata di San Sabba eseguita nel giorno della memoria in unione al Laboratorio Teatrale di Maria Pia Casorelli e con concerti di Rossini, Haydn, Vivaldi, Orff e Bernstein. Hanno partecipato alle opere liriche La Traviata, Otello, Tosca, Turandot, La Bohème, Cavalleria Rusticana, I Normanni a Salerno, Nabucco. Hanno collaborato con i festival  Vignale Danza, Cantiere Musicale di Santa Croce, Lavagnino di Gavi, una Provincia all’ Opera e con i teatri di Casale, Alessandria, Fermo e Salerno.
Nel 2008 la direzione del Casale Coro è passata al maestro Giulio Castagnoli, nato a Roma e laureato al conservatorio Verdi di Torino in storia della musica, composizione e pianoforte. Si perfeziona all’Accademia di Santa Cecilia di Roma e alla Hochschule di Friburgo ed è docente di composizione al conservatorio di Torino. Fu ospite del governo e senato tedesco nel 1998-99 e 2003 e ha tenuto seminari nelle università di Melbourne, Hong Kong, Berlino, Boston e ha avuto incarichi con la biennale di Venezia e Radio France. Vinse il concorso internazionale di Amsterdam nel 1987 e il Grand Prix Italia di Roma per Rai Radio 3 nel 1991.
Il Casale Coro collabora con i gruppi Stefano Tempia di Torino, Vivaldi di Cambiano, Haendel di Trofarello, Coro Città di Rivarolo, Viotti di Vercelli, Eufonè di Ciriè, Panatero di Alessandria, Fondazione Fossano Musica, MCO, Stadt Orchester di Solothurn (Svizzera), Filarmonica di Stato della Romania e Collegio Musicale di Berna. Nel suo repertorio spiccano la Nona Sinfonia di Beethoven, Carmen, Il Barbiere di Siviglia, L’ Elisir d’amore, Carmina Burana, messe sacre di Puccini, Verdi, Mozart, canti popolari italiani e si è esibito in diverse regioni dell’Italia settentrionale e centrale, in Svizzera e al festival estivo di Cap Ferrat in Costa Azzurra. A Torino il coro ha eseguito concerti al conservatorio Verdi, nelle basiliche Corpus Domini e Maria Ausiliatrice, nelle chiese di San Carlo, San Tommaso, San Giuseppe, San Filippo Neri, Santi Apostoli e nel palazzo Chiablese.
La sera del 24-12-2017 il coro ha partecipato alla celebrazione della Santa Messa natalizia presieduta da papa Francesco in Vaticano. Nell’occasione il Casale Coro e i cori torinesi Haendel e Vivaldi sono stati introdotti in San Pietro come Coro Cottolengo dall’avvocato torinese Lino Marchisio, fornitore di paramenti papali. Nel 2018 egli ha ricevuto l’onoreficenza al merito della Repubblica Italiana per il volontariato e il sociale, operando nell’associazione Volontari Cottolengo e Chaaria Mission Hospital in Kenya. Durante la Santa Messa sono state eseguite antifone, salmi e cori liturgici gregoriani a fianco del coro e orchestra della Cappella Sistina. Il Casale Coro ha all’attivo due CD registrati dal vivo a Casale, il Requiem di Mozart al teatro comunale nel 1997 e lo Stabat Mater di Rossini nella chiesa di San Domenico nel 2000.
Armano Luigi Gozzano