CULTURA- Pagina 44

Due tour alla scoperta di Pinerolo

APPUNTAMENTO SABATO 2 E 8 SETTEMBRE CON IL CONSORZIO TURISTICO PINEROLESE E VALLI

DUE TOUR ALLA SCOPERTA DI PINEROLO. ABBINATA ALLA VISITA, UNA DEGUSTAZIONE

Da Casa Bonadè Bottino alla salita sul campanile di San Maurizio

Vedere Pinerolo da punti di vista insoliti. E’ la proposta di due tour pensati dal Consorzio Turistico Pinerolese e Valli per i primi due weekend di settembre, quelli dove la ripresa del lavoro lascia ancora la voglia di scoprire il territorio a due passi da Torino.

Sabato 2 settembre si apre, nel quadrilatero più antico del centro storico di Pinerolo, Casa Bonadè Bottino, edificio al centro di un importante restauro. Vanta piccole chicche all’interno, dalle volte del 1300 agli affreschi del 1600 piemontese.
Vi si entra grazie al tour “Dal tardo Romanico alla Pinerolo Francese” (partenza alle 17 dall’Ufficio del Turismo di Pinerolo, via Duomo 1, fronte Municipio) che prevede, poi, grazie ai volontari dell’Associazione ArCo, la salita al campanile medievale di San Maurizio, recentemente aperto alle visite dopo lavori di restauro. Il campanile costituisce l’inconfondibile skyline di Pinerolo e domina tutto il centro storico con una visuale panoramica unica.
Il tour termina degustando un calice di vino dell’Azienda Agricola Dellerba sulla terrazza panoramica di San Maurizio.

L’itinerario di visita di sabato 8 settembre va in scena, invece, sul far della sera. L’appuntamento dei partecipanti è alle 19,30, con ritrovo sulle Terrazze Acaja, in via Principi d’Acaja, per saggiare un calice di vino del Consorzio per la Tutela e Valorizzazione dei Vini D.O.C. Pinerolese (possibilità di mangiare cibo locale e biologico). Alle 20,30 l’incontro con la guida sul sagrato della vicina Sant’Agostino e l’inizio del tour “Pinerolo francese: luoghi, personaggi e vicende”. La chiesa fu costruita proprio all’inizio del lunghissimo periodo di dominazione francese nel XVII secolo: il suo impiego come sede di un allestimento legato alle vicende che ne fecero un agguerritissimo avamposto militare del Regno di Francia, permetterà di iniziare una camminata di tre ore per scoprire – anche attraverso letture a temairapporti tra Pinerolo e la Francia che hanno caratterizzato lo sviluppo storico della città. La vicinanza ha fatto sì che, ogni qualvolta i re di Francia manifestassero mire espansionistiche in Italia, Pinerolo, come e più di altre città piemontesi, divenisse un obiettivo ambito per poter accedere alla pianura padana. Dopo essere stata per oltre 120 anni, nel tardo Medioevo, un’importante capitale regionale per i Savoia Acaja, per altri 120 anni Pinerolo diventerà infatti per i transalpini, in tre differenti fasi tra XVI e XIX secolo, un avamposto militare al di qua dello spartiacque. Nei tour si andranno a scoprire le tracce ancora visibili della presenza francese, legando i luoghi visitati alla storia e alle storie che ne hanno caratterizzato lo sviluppo.

I due tour si terranno indipendentemente dalle condizioni meteo.

Costo 5 euro. Gratuito fino a 12 anni non compiuti.

I biglietti si possono acquistare online su www.turismotorino.org.
Info: 0121806987.

I due tour  rientrano nel progetto ” Le strade dei forti”. Nello specifico fanno parte di “Paesaggio fortificato, nell’evoluzione del rapporto storico tra il Piemonte e la Francia – Fase 2 – Le Strade dei Forti”, realizzato con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando «In luce. Valorizzare e raccontare le identità culturali dei territori – Fase 2».

 

Bassetti e Galimberti sul palco di Attraverso festival

ATTRAVERSO FESTIVAL 
VIII Edizione
#parolenuove
Un viaggio nel Piemonte meridionale tra le terre inserite
nella Unesco World Heritage List
dal 15 luglio al 9 Settembre 2023
Langhe Roero Monferrato e Appennino Piemontese

29 e 30 agosto a Nizza Monferrato
UMBERTO GALIMBERTI e MATTEO BASSETTI

Martedì 29 agosto
NIZZA MONFERRATO (AT), Giardini di Palazzo Crova
ore 18.30, ingresso 12 €
lectio magistralis con
UMBERTO GALIMBERTI in Fratellanza
A questo link il comunicato stampa completo
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Mercoledì 30 agosto
NIZZA MONFERRATO (AT), Giardini di Palazzo Crova
ore 18.30, ingresso gratuito
MATTEO BASSETTI
in Il meraviglioso, intrigante e minaccioso mondo dei microbi
A questo link il comunicato stampa completo
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Con la fine del mese di agosto torna ATTRAVERSO, il Festival nato sotto le stelle dell’UNESCO che riunisce ancora una volta oltre 20 comuni di tre provincie piemontesi (Alessandria, Asti e Cuneo) e di quattro territori (Langhe, Monferrato, Roero e Appennino Piemontese). L’obiettivo è, come sempre, quello di contribuire ad abbattere le frontiere immaginarie e reali tra province per farle diventare un unico scenario, diverso per caratteristiche, ma uguale per potenzialità e armonia, nel nome della bellezza e del paesaggio umano, agricolo e architettonico.

ATTRAVERSO, giunto alla sua ottava edizione, accompagna l’estate piemontese dal 15 luglio al 9 settembre tra piazze, cortili, Forti possenti, Auditorium, giardini e naturasempre mantenendo la proposta di appuntamenti di qualità e non usuali, differenti rispetto a quelli normalmente in circuitazione, piccole produzioni in luoghi particolari di grande bellezza e suggestione. Quasi 40 appuntamenti tra concerti, spettacoli teatrali, incontri, dialoghi, “attraversamenti” di genere, di linguaggi, di artisti che con il loro lavoro ben rappresentano il tema “Le parole nuove”, sottotitolo di questa ottava edizione del Festival che intende approfondire l’esigenza ormai stringente di provare a costruire un nuovo alfabeto per la contemporaneità, una sorta di mappa di istruzioni per far fronte ai grandi cambiamenti del nuovo millennio e a quello spaesamento che ne è conseguito. L’#parolenuove accompagnerà dunque tutto il Festival.

Attraverso Festival è un progetto dell’Associazione Culturale Hiroshima Mon Amour e Produzioni Fuorivia con la collaborazione dell’Ente Aree Protette Appennino Piemontese. Con il patrocinio di Unesco World Heritage List – Paesaggi Vitivinicoli di Langhe Roero e Monferrato e Ministero della Cultura, è realizzato grazie al sostegno di Regione Piemonte, Fondazione CRT, Fondazione CRC e Fondazione CRAL. Con la collaborazione e il sostegno dei comuni di Alba, Barolo, Bergolo, Borghetto Borbera, Bosio, Bra, Calamandrana, Casale Monferrato, Cassano Spinola/Gavazzana, Cherasco, Gamalero, Gavi, La Morra, Morbello, Nizza Monferrato, Ovada, Parodi Ligure, Rocca Grimalda, Saluzzo, San Cristoforo, Serravalle Scrivia, Spigno Monferrato, Tortona e grazie al contributo di Gruppo Entsorga e di Banca d’Alba.  Un ringraziamento speciale va inoltre alla Direzione Regionale Musei Piemonte, ai numerosi soggetti che operano sul territorio e che sono partner fondamentali di questo Festival: Distretto Culturale Ambientale Oltregiogo, Associazione Libarna Arteventi, Associazione Memoria della Benedicta, Fondazione Amleto Bertoni, Green Community Terre del Monviso, Rete italiana di cultura popolare, Ente Turismo Langhe Monferrato e Roero, Alexala, Quarto Piemonte, i Consorzi dei vini, i produttori e le associazioni culturali e sociali del territorio.

I biglietti per gli spettacoli si possono acquistare tramite il circuito www.mailticket.it

www.attraversofestival.it;
https://www.facebook.com/ATTRAVERSOFESTIVAL/;

La Venezia nascosta di Hugo Pratt

 

Raccontava Hugo Pratt in un’intervista rilasciata all’Europeo all’inizio degli anni ‘70: “A Venezia studiavo, andavo a scuola, dimostravo di essere abbastanza dotato per il disegno, ma il mio scopo principale era di attraversare l’intera città da un tetto all’altro. Vivevo praticamente sui tetti, e, sui tetti, sotto le tegole, tenevo le mie cose, i miei giornali, i miei libri”. Considerato uno dei simboli della venezianità in realtà Hugo Pratt era nato a Rimini nel 1927. Giramondo e irrequieto, a dieci anni fu letteralmente trascinato in Africa dal padre, ufficiale dell’esercito, e restò nel continente nero fino al 1945, per poi vivere in Argentina e sviluppare lì la sua arte grafica e poi, dagli anni ’70 in avanti, sempre più spesso a Parigi e in Svizzera, a Losanna, dove morì nel 1995. Ma a Venezia, che lui adorava e di cui ha saputo esprimere l’essenza come pochi altri, Pratt ha vissuto intensamente tutta l’infanzia e una volta tornandovi si stabilì a Malamocco. “Scarso, Scarso, è pronto lo sfogio per Corto Maltese!”. Con questa battuta contenuta nell’Angelo della finestra d’Oriente, una delle sue storie veneziane, omaggiava la trattoria “da Scarso” a Malamocco, nella parte più meridionale del Lido, sulla laguna. Gestita dall’omonima famiglia, assieme all’annessa locanda, fa parte anch’essa della storia di Venezia. Sui suoi tavoli, a gustare sarde in saòr e baccalà mantecati, fritole e polenta e schie, risi e bisi, fegato alla veneziana, radicchi e ovviamente gli sfogi, cioè le sogliole, oltre all’autore di Corto Maltese si sono alternati tanti personaggi illustri, da Mario Soldati a Federico Fellini

 

. Tra calli, campielli e fondamenta della Serenissima Pratt amava perdersi, girovagando e incontrando il gruppo di amici storici che lui chiamava “i bighelloni di Venezia”, ritrovando il suo dialetto, rimanendo sempre fino al midollo un venessian. Del resto non fece mai mistero di considerare Venezia “il centro del mondo”, prediligendone le parti nascoste, quelle più intime e al di fuori dei classici itinerari dei turisti, dove stanno le corti sconte, quelle piazzette al riparo dallo sguardo indiscreto dei foresti. Raccontava, parlando della sua infanzia: “Avevo quattro o Cinque anni, forse sei, quando mia nonna si faceva accompagnare da me al Ghetto Vecchio di Venezia. Andavamo a visitare una sua amica, la signora Bora Levi, che abitava in una casa vecchia. A questa casa si accedeva salendo un’antica scala di legno esterna chiamata scala matta oppure scala delle pantegane, o ancora scala turca…andavo alla finestra della cucina e guardavo giù in un campiello erboso con una vera da pozzo coperta di edera. Quel campiello ha un nome: Corte Sconta detta Arcana. Per entrarvi si dovevano aprire sette porte, ognuna delle quali aveva inciso il nome di un shed, ossia di un demonio. Ogni porta si apriva con una parola magica”. In Favola di Venezia, venticinquesima avventura di Corto Maltese, ambientata nella Serenissima tra il 10 e il 25 aprile 1921, ci narra una storia che si svolge prevalentemente di notte, in equilibrio tra sogno e realtà, tra oriente e occidente, tant’è che nel fumetto compare anche il titolo in arabo del racconto ( Sirat Al Bunduqiyyah ). Nel finale, una rivelazione: “Ci sono a Venezia tre luoghi magici e nascosti: uno in calle dell’amor degli amici; un secondo vicino al ponte delle Meravegie; un terzo in calle dei marrani a San Geremia in Ghetto. Quando i veneziani (e qualche volta anche i maltesi..) sono stanchi delle autorità costituite, si recano in questi tre luoghi segreti e, aprendo le porte che stanno nel fondo di quelle corti, se ne vanno per sempre in posti bellissimi e in altre storie”. Nomi fantastici, luoghi magici, come maggior parte delle centinaia di ponti e calli nei rioni di Venezia dove, tra le ombre umide delle case strette sui rii silenziosi o sotto le logge dei grandi palazzi signorili, si svelano le trame di storie e racconti di epoche vicine o lontane. Come se tutto ciò non bastasse, Hugo Pratt si divertì un mondo a inventare nomi per i luoghi frequentati dal suo marinaio. Seguendo questa toponomastica fantastica si scopre che il ponte della Nostalgia è il ponte Widmann, nei pressi della Chiesa dei Miracoli, a Cannaregio o che il sotoportego dei Cattivi Pensieri in realtà corrisponde al Sotoportego dell’Anzolo che dà sulla Calle Magno, verso l’Arsenale, nel sestiere di Castello.

Il campiello de l’Arabo d’oro è in Corte Rotta a San Martino, nelle vicinanze di Campo Do Pozzi mentre la Corte del Maltese equivale a Corte Buello nei pressi di Corte Nova e  la Calle dei Marrani si trova in Salizada Santa Giustina, vicino a Campo San Francesco della Vigna, tutti nel sestiere di Castello. La famosa e già citata Corte Sconta detta Arcana è la Corte Botera  che deve il proprio nome ad una bottega di botteri, cioè di fabbricanti di botti, nei pressi della basilica dei Santi Giovanni e Paolo (detta San Zanipolo in dialetto veneziano) mentre nel citato racconto Pratt scelse l’abitazione di Tiziano come domicilio di Corto Maltese, nella corte che porta il nome del pittore, a Cannaregio. Negli ultimi suoi anni Hugo Pratt rammentava con un velo di tristezza il legame con la città sulla laguna, quasi parafrasando in maniera più o meno inconsapevole il testo della bella e triste canzone che Francesco Guccini ha dedicato alla città (“Venezia che muore, Venezia appoggiata sul mare, la dolce ossessione degli ultimi suoi giorni tristi Venezia, la vende ai turisti, che cercano in mezzo alla gente l’ Europa o l’ Oriente”). Quindi, per finire, è necessario ricorrere ancora alle parole del grande disegnatore: “Vado e vengo per il mondo, quasi senza meta. Ma a Venezia ci torno sempre. Cammino per le sue calli, attraverso i canali, mi fermo sui ponti e osservo che sulle rive non ci sono più i granchi che al pomeriggio se ne stavano pigramente a prendere il sole. Non ci sono più da tanti anni. Cerco i posti di quando ero bambino ma molte volte non li riconosco. La scala matta non c’è più e non più neppure la signora Bora Levi. Le finestre della sua casa sono murate, la fisionomia del luogo è cambiata. Quando chiedo non mi sanno rispondere. Gente giovane che non sa, oppure qualche vecchio che non vuole ricordare”.

Marco Travaglini

Tra speranze e illusioni l’insegnamento di Cesare Pavese a noi giovani degli anni ’70

27 agosto 1950 – 27 agosto 2023

E Cesare perduto nella pioggia sta aspettando il suo amore ballerina. Cesare Pavese era così fin da giovane. A 17 anni si era invaghito della cantante Milly che aveva altre mire come il futuro re Umberto, diventato famoso come il Re di Maggio.
Un Cesare Pavese sempre alla ricerca di un amore impossibile votato dunque alla sconfitta. Si era fatto il confino a causa della Donna dalla voce rauca alias Tina  Pizzardo iscritta al PCI clandestino. Anche Cesare Pavese si iscrisse al PCI dopo la liberazione.
E forse, non a caso le tessere del Pci le mise in bella mostra sul tavolino della stanza d’ albergo dove si suicidio’. Quel vizio assurdo che lo accompagnò tutta la vita.
Titolo della sua biografia scritta da Davide Lajolo.  I due si conoscono alla redazione dell’Unità di corso Valdocco. Chiuso il giornale camminano fino all’ alba per le colline di Torino. Cesare Pavese brutalmente, su se stesso disse : sono una vigna vecchia troppo concimata. Debolezza? Francamente non so.
Ma che grande scrittore fu. Cominciare dalla tesi di Laurea su Walt Whitman. Letteralmente sconosciuto nell’Italia fascista. Addirittura il Preside è Relatore si rifiutarono di partecipare alla commissione esaminatrice.
Professori fedeli al fascismo ma codardi verso le novità che arrivavamo da oltre oceano. La loro codardia non impedi’ la nascita di un gruppo di giovani intellettuali antifascisti torinesi da Leone Ginzburg a Massimo  Mila intorno alla casa Editrice Einaudi. Arrivarono il ligure Italo  Calvino e ed il siculo-lonbardo Elio Vittorini. Torino non solo classe operaia, capitale dell’antifascismo  tra tutti i ceti sociali.
Della casa Editrice Einaudi Cesare Pavese fu direttore editoriale. Qui uno dei suoi errori.
Rifiutò gli scritti di Beppe Fenoglio che dovette aspettare Italo Calvino per essere apprezzato. Del resto per Cesare Pavese la resistenza e la sua ignavia furono uno dei suoi punti dolenti. Rivoluzionario in letteratura e imboscato. Ne venne fuori un mirabile romanzo, la Casa in Collina.
” Io non credo che possa finire.  Ora che ho visto cos’è guerra civile, cos’è guerra civile, so che tutti, se un giorno finisse, dovrebbero chiedersi: E dei caduti che facciamo? Io non saprei cosa rispondere. “Sono tra le ultime righe del romanzo. Emblematico.
O la sberla che rimedio’ da Mamma Pajetta perché aveva spronato il figlio Gaspare Pajetta nel diventare partigiano morendo a 17 anni, e poi lui non fece nulla per la resistenza. Sicuramente si portava dietro questi complessi di colpa. Il 26 agosto 1950 pose fine a questa sua esistenza travagliata tra dubbi e rapporti, soprattutto con le donne, di fatto, sbagliati. Per noi e per chi non lo conosce il compito di ricordarlo ed attraverso lui un’intera generazione di intellettuali che segnarono positivamente la cultura italiana a 360 gradi. Anche ricordarsi gli anni del liceo e delle scuole superiori. 1975 1976, tra speranze e forse illusioni. Avremmo capito dopo le velleitarietà, comunque orgogliosi di averci tentato. Ed in questo Cesare Pavese ci ha dato sicuramente una mano nel tentare.
PATRIZIO TOSETTO

L’inesauribile vena poetica di Graziella Provera

L’inesauribile vena poetica di Graziella Provera rende

partecipi della sua anima sensibile e meditativa sullo

scorrere del tempo e della vita. Sempre affiorano delicati

accordi nostalgici dell’innocente fanciullezza, come in una

ricerca del tempo perduto. A contrappunto la consapevolezza

della fatica  del vivere dei nostri giorni, accolta senza accenti

drammatici e neppure con la sensazione di assenza della poesia

crepuscolare, poiché ci può salvare la consapevolezza delle

cnfinite risorse dell’Amore, che si rivela in ogni cosa, anche

la più piccola, offrendoci la contemplazione del creato

in tutta la sua bellezza, accolta con un senso di stupore

e incanto del mistero della vita.

Giuliana Romano Bussola

penna calligrafia

NEL CORTILE

Quand’eri bambino, sul principiare della notte

sortivi nel cortile a contemplar le stelle.

E al riguardar l’infinita distesa

di quel buio

e il tremolar di quelle luci lontane

nascevano  nel cuore l’incanto ed  il timore,

il mistero profondo dell’umana vita.

Brillavano le luci alle finestre,

e sommesse sentivi le voci

di chi lì viveva.

E lì restavi, nella frescura della sera,

ad ascoltare i fraterni rumori della notte,

finchè il richiamo del focolare e degli affetti

ti facevan ritornare dentro casa.

Allora lo sentivi che cielo, stelle

ed ogni essere che vive

è il palpitare di una sola unica Vita,

che dona sé stessa senza posa,

il cui principio e fine

è solo amore.

10 marzo 2022

 

***

 

UN GRILLO IN CITTA’

Lasciavo aperte le finestre

Per sentire il tuo frinire

nella notte estiva.

Mi figuravo  d’essere in campagna

in una casa circondata da siepi

di bosso e di ligustro.

Ora mi manca il tuo canto,

quella dolce

instancabile armonia

che mi cullava nella notte.

Anche tu,

nel tuo piccolo, umile essere,

hai dato gioia al mio cuore,

al mio sonno,

ai miei sogni.

28 giugno 2023

***

 

TI ASPETTO

Ti aspetto

Come si attende primavera

Quando, ancora buio, cantano i merli

Destandoti dal sonno,

e la magnolia carica di fiori

ti sorride dal giardino.

Più non sarò l’ombra fugace

Che porta il mio nome

Sarò soffio di vento, spirito nudo

Accordo celeste vibrante di gioia.

Sarà un cielo sommerso di luce

Che mi accoglierà

E note incantate, più belle

di qualunque terrestre armonia.

Entrerò nel verde giardino

Che vidi in un sogno

Dove la luce dolcissima

Non conosce tramonto

Sollievo e riposo

Per l’anima, dopo sì lungo viaggio.

24 agosto 2022

 

 

Il “Cavour” a Patuelli, un premio meritato

DI PIER FRANCO QUAGLIENI
Il prestigioso premio Cavour di Santena, fondato da Nerio Nesi nel 2007 verrà conferito per il 2023 ad Antonio Patuelli, presidente dell’Associazione Bancaria italiana e liberale di lungo corso. In passato fu premiato Carlo Azeglio Ciampi, l’ultimo in ordine di tempo è stato Mario Draghi. E’ un prestigioso riconoscimento che consiste nella riproduzione in oro degli celebri occhialini dello statista piemontese. Antonio Patuelli è stato deputato eletto a Bologna e Sottosegretario di Stato alla Difesa, in precedenza fu segretario nazionale della GLI e vicesegretario del PLI con Valerio Zanone. Imprenditore e giornalista ,è il direttore della rivista fondata da Giovanni Malagodi “Libro aperto”, l’unica voce della cultura liberale rimasta nel panorama delle riviste italiane. Nel 1993 ha pubblicato il volume “I liberali. Da Cavour a Malagodi”. Pur avendo una vasta esperienza politica e una coerenza lineare sul piano delle idee , Patuelli si distingue per la sua rigorosa indipendenza nello svolgimento degli incarichi pubblici a lui affidati, seguendo la tradizione degli statisti liberali da Cavour in poi. Quindi il premio di Santena appare particolarmente meritato per un uomo che ama e continua a studiare il Risorgimento di cui segue l’esempio anche sulle orme di Carlo Minghetti.

 

La street art a Torino

Torino è la capitale del Liberty, una magnifica rappresentante di capolavori in stile Barocco, la sua conformazione a “scacchiera” di origine romana contiene e accoglie capolavori di Juvarra, Guarini, Castellamonte, splendori come il Palazzo Reale, Palazzo Madama ma anche opere dallo stile eclettico più recenti come la Mole Antonelliana, simbolo della città e uno tra i più emblematici d’Italia

Torino tuttavia non è solo un glorioso passato, non ha ispirato esclusivamente artisti lontani nel tempo, è un centro moderno, vivace, colorato, detentore di un patrimonio artistico culturale attuale e contemporaneo.

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La città della Gran Madre è un brillante esempio di Arte Urbana, dopo gli anni 2000 questa espressione artistica infatti, spesso praticata per motivi personali, come critica, manifestazione di dissenso o di rivendicazione sociale, è decollata riqualificando molti aree cittadine, valorizzando superfici grigie e anonime, dando inoltre la possibilità a molti artisti di avere uno spazio espositivo vastissimo, una vetrina enorme dove le immagini parlano, a volte urlano.

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Tra le più famose rappresentazioni di questa giovane arte c’è il Murale Thyssenkrupp – Corso Valdocco – che ricorda la tragedia del 2007: un orologio digitale con la data e l’ora della strage, fiamme, i nomi delle vittime. A Via Farini, al Palazzo Nuovo un collettivo di artisti ne ha realizzato uno immenso e verticale che raffigura attraverso corpi e simboli il malessere attuale della società,

un ex magazzino industriale – in Corso Tortona 52 – trasformato in un Centro Culturale: dallo stato di abbandono all’energia, le bellissime opere di Millo a Barriera di Milano si collocano all’interno dell’iniziativa B.Art “Habitat” , un concept unico che ha come filo conduttore il rapporto tra uomo tessuto urbano.

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La Street Art è una straordinaria espressione artistica capace di regalare emozioni forti, comunicare scontento sociale, regalare vitalità, dipingere le città creando musei a cielo aperto disponibili e visibili da tutti, opere da contemplare senza fretta, manifestazioni di talento puro, di passione, creatività.

Su Inkmap.it, un progetto dell’Associazione Il Cerchio E Le Gocce, troviamo una mappa-percorso che ci indica i murales presenti in città, un suggestivo e interessante viaggio all’interno di una arte adolescente, ma fortemente impattante comunicativa, un linguaggio ecumenico ed intenso che ci racconta storie, entusiasmi e malcontenti.

 

Maria La Barbera

 

(Foto Museo Torino)

 

 

 

 

 

 

 

Un tour nella borgata di Lidia Poët

LIDIA POËT: NEL PINEROLESE IL TOUR SUI LUOGHI DOVE E’ NATA, CRESCIUTA E SEPOLTA 

Dalla casa natale nelle piccola borgata Traverse a Pinerolo dove incontrava Edmondo De Amicis

Sarà esposta e mostrata eccezionalmente la sua toga insieme ad altri oggetti, dalla cuffia valdese alle borsette da teatro

DEBUTTO SABATO 26 AGOSTO, GIORNO DEL COMPLEANNO DI LIDIA

Dopo lo straordinario successo della serie tv dedicata a Lidia Poët, per mesi in vetta alle classifiche internazionali di Netflix, premiata con il Nastro d’Argento come migliore serie crime dell’anno, debutta il tour che porta nei veri luoghi dove nacque e visse questa donna valdese, prima avvocatessa d’Italia, come la sperduta borgata di Traverse, a Perrero. Un lavoro che ha impegnato per oltre cinque mesi il Consorzio Turistico Pinerolese e Valli che ha contattato non solo i discendenti della Poët ma anche tutte le amministrazioni coinvolte seguendo le orme della donna.  Ne è nato il tour “La toga negata” che deve il suo nome al fatto che sarà eccezionalmente mostrata ai partecipanti proprio la toga di Lidia Pöet. Il percorso debutterà in una data simbolica, il 26 agosto, giorno del suo compleanno. Previste due navette: una parte da piazza Carlo Felice a Torino alle 8, l’altra alle 8,45 dalla stazione di Pinerolo.

Il titolo omaggia anche il libro “La toga negata” di Clara Bounous, che ha narrato figura della Pöet, riportata in auge, a livello nazionale, anche da “Prime… sebben che siamo donne. Storie di italiane all’avanguardia” di Bruna Bertolo.  «Anni fa “Elisa di Rivombrosa” portò alla ribalta Agliè e il Canavese. La differenza è che noi non abbiamo avuto la troupe a girare sul territorio: la serie diventa l’occasione per andare a vedere proprio dove Lidia è nata e vissuta. I luoghi veri, quelli della sua storia» sottolinea Rossana, Turina, la presidente del Consorzio Turistico Pinerolese e Valli. «Traverse, dove nacque Lidia, è una piccolissima frazione di Perrero: vederla fa molto più riflettere sul fatto che questa donna sia stata la prima avvocatessa d’Italia. Poteva incarnare questo ruolo una donna di Torino, invece lo è stata Lidia che arrivava da questo angolo di Val Germanasca». Lidia fu paladina di una battaglia ultradecennale per ottenere, fra il 1884 e il 1920, l’iscrizione all’Albo degli Avvocati, ma fu anche protagonista di battaglie sociali per l’emancipazione femminile (nel 1922 divenne la presidente del Comitato pro voto donne di Torino), si impegnò  a favore dei minori, e fu promotrice di tante attività in campo giuridico e culturale.  «La storia personale di Lidia Poët oggi è tornata con grandissima forza e ha raggiunto un pubblico enorme proprio grazie alla serie che Netflix e Groenlandia hanno scelto di raccontare, portando sullo schermo uno spaccato delle sue tante battaglie intraprese».  Così commenta il Presidente di Film Commission Torino Piemonte Beatrice Borgia, aggiungendo che «siamo molto soddisfatti di aver sostenuto fin dall’inizio un progetto di forte impatto produttivo e di poter ospitare ora le riprese delle seconda stagione. Il successo internazionale della serie ha trovato un corrispettivo locale molto significativo, facendo nascere percorsi e tour nei reali luoghi della vita di Lidia Poët: un segnale davvero positivo che dimostra ancora una volta il potere del cinema e la sua capacità di creare un immaginario o, come in questo caso, di riportarlo alla luce».

Il tour arriva da Perrero, borgata Traverse, dove Lidia nacque il 26 agosto 1855La strada è talmente stretta che una navetta farà la spola tra il bus e la casa natale.

Si racconterà l’infanzia, la storia della famiglia, di fede valdese. Si entrerà nel cimitero di località San Martino, davvero particolare: è per metà valdese e per metà cattolico e le due parti sono divise da un muro. Una tappa è proprio dedicata alla tomba dove oggi Lidia è stata sepolta: è morta, a 93 anni, nel 1949.

Subito dopo, è prevista una sosta a La Chabranda, agriturismo di Pomaretto che preparerà un menù su ricette di inizio Novecento.

Quindi tappa a San Germano Chisone dove oggi vivono una parte dei discendenti della donna: qui a Villa Widemann, edificio faceva parte delle proprietà di Vittorio Widemann, titolare del locale cotonificio chiuso nel 1977,  si potrà eccezionalmente vedere la toga appartenuta a Lidia. Grazie a un lavoro di ricerca portato avanti in questi mesi dal Consorzio, e alla collaborazione del Comune che ha messo a disposizione i locali, sarà inoltre esposta la sua cuffia, quella tipica dell’abito valdese, e uno scialle. E, poi, alcune borsine usate per andare in teatro, i libri di Lidia, in inglese e che riportano le sue annotazioni, l’abito di una pronipote che proprio Lidia aveva cucito a mano.

Quindi, Pinerolo. Non è nota la casa dove Lidia visse ma si farà tappa a San Maurizio dove era solita incontrarsi con quell’Edmondo De Amicis, scrittore e giornalista noto per il libro “Cuore”, ma anche caro amico di Lidia. Dopo si andrà a vedere il Teatro Sociale: Lidia era solita accompagnare il fratello agli spettacoli. Ultima tappa nella Biblioteca di Pinerolo che conserva scritti e carteggi della prima avvocata d’Italia.

Costo, comprensivo di bus, navette, guida turistica abilitata, assicurazione sanitaria e pranzo tipico, 80 euro da Torino; 70 euro da Pinerolo. Per partecipare: prenotazioni@turismopinerolese.it. Il tour, dopo la data del 26 agosto, sarà poi ripetuto, il 17 e 24 settembre e 1 e 8 ottobre, con stessi orari e costi.

Dall’estate fino a dicembre nelle circoscrizioni torinesi: la cultura dietro l’angolo

LA CULTURA DIETRO L’ANGOLO 2023

 

www.laculturadietrolangolo.it

 

Le novità di questa edizione, il programma, le feste di inaugurazione e i partner.

 

‘La cultura dietro l’angolo’, da un’idea di Fondazione Compagnia di San Paolo in collaborazione con la Città di Torino, giunge alla sua seconda edizione: un programma di oltre 120 attività culturali diffuse nelle circoscrizioni della città che, da maggio a dicembre 2023, porterà la cultura a poca distanza da casa, ovunque si abiti, creando nuove occasioni di relazione, condivisione, aggregazione e partecipazione.

 

 

Il bilancio degli effetti della pandemia sulla partecipazione culturale è stato, come dimostrano i dati, molto pesante. Osservando i dati del Piemonte saltano agli occhi alcune evidenze: nel 2021 il 2% dei residenti ha assistito a concerti di musica classica e opera, il 3,1% ha fruito degli spettacoli teatrali e l’11% ha visitato musei e mostre[1]. Ma non solo: questi due anni hanno determinato anche un forte cambiamento nelle abitudini di vita quotidiane delle persone. Le disuguaglianze si sono aggravate, la frammentazione sociale si è ampliata e le relazioni umane si sono indebolite. Tra le strategie adottate dalla Fondazione Compagnia di San Paolo per mitigare il dilagare di questi processi vi sono, da un lato, la riscoperta degli spazi pubblici di aggregazione della nostra città e, dall’altro, la costruzione di un sistema di alleanze con alcuni dei più importanti attori culturali torinesi.

Il programma di attività La cultura dietro l’angolo nasce, quindi, proprio per rispondere a questa sfida: favorire e facilitare la costruzione di relazioni interpersonali (di vicinato, amicali, di mutuo aiuto…) attraverso buone pratiche di cultura di prossimità.

I risultati positivi della sperimentazione del 2022 – che ha registrato 2300 presenze in occasione delle 80 attività culturali – hanno confermato che la traiettoria individuata è quella giusta. Alla luce di tali risultati e al riscontro positivo da parte del pubblico, Fondazione Compagnia di San Paolo ha deciso non solo di reiterare l’esperienza, ma di lavorare con la speranza di allargare sempre di più il bacino dei partecipanti, ampliare la compagine dei partner e rafforzare la collaborazione con e tra le realtà culturali e sociali del territorio.

Nella sua seconda edizione, La cultura dietro l’angolo rafforza la sinergia e la collaborazione con le istituzioni pubbliche. Fondazione Compagnia di San Paolo e Città di Torino, con questo programma, guardano insieme nella stessa direzione: favorire la parità di accesso ai diritti culturali, moltiplicando le occasioni e rendendo sempre più capillare sul territorio un’offerta culturale di qualità.

Ed è proprio sulla base di questa visione comune, che il programma de La cultura dietro l’angolo si arricchirà in estate della collaborazione con alcune progettualità del “Programma culturale estate 2022-2023” e in autunno con le iniziative di “Circoscrizioni, che spettacolo… dal vivo!”. Altra importante novità della seconda edizione, sempre in ottica di valorizzazione degli spazi pubblici, è il coinvolgimento delle Biblioteche Civiche Torinesi e del Centro Interculturale della Città di Torino. Punti di riferimento sul territorio, la Biblioteca civica Italo Calvino, la Biblioteca civica Don Lorenzo Milani e il Centro Interculturale vanno ad ampliare la rete dei presidi civici territoriali che collaborano attivamente al progetto e che saranno sede delle attività. Tra i nuovi partner territoriali anche il community hub Beeozanam.

Non solo più attività in più luoghi, ma anche più linguaggi artistici ed espressivi, aprendosi anche alla fotografia e all’arte moderna e contemporanea. L’edizione 2023 si arricchisce, infatti, anche in termini di proposta grazie al coinvolgimento di importanti realtà del comparto museale e teatrale, come TPE – Teatro Piemonte Europa, Gallerie d’Italia – Torino di Intesa Sanpaolo e GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino.

 

IL PROGRAMMA 2023

 

Da maggio 2023

La cultura dietro l’angolo riparte dalla partecipazione culturale come leva principale per favorire la costruzione di relazioni interpersonali. Grazie alla collaborazione inedita tra alcuni dei più importanti enti culturali della città e dieci presidi civici, La cultura dietro l’angolo propone un ricco calendario di appuntamenti gratuiti nelle circoscrizioni per ridurre le distanze attraverso arte, storia, musica, teatro, scienza e fotografia.

Si tratta di una proposta distribuita capillarmente su tutto il territorio cittadino per un tempo prolungato.

L’Unione Musicale propone attività laboratoriali coinvolgenti, in un clima informale e rilassato: Tutti in coro! offre la possibilità di provare l’esperienza del cantare insieme, mentre con Ascolta che musica si scopriranno segreti e curiosità della musica classica e degli strumenti musicali ascoltando dal vivo alcuni brani famosi.

Con il laboratorio di narrazione Racconti di quartiere del Teatro Stabile di Torino i cittadini potranno, invece, condividere memorie, personaggi e luoghi che hanno caratterizzato e che ancora oggi rappresentano un simbolo del loro territorio.

Grazie alla collaborazione tra la Fondazione TRG e l’Ospedale Koelliker si potrà scoprire cosa succede quando la comicità incontra la prevenzione: Bugiardini sarà un racconto comico per parlare di temi importanti, per sorridere alle abitudini sbagliate e cercare di capire quali sono quelle che possono aiutare a stare meglio, attraverso il linguaggio teatrale.

Quali emozioni possono trasmettere le fotografie? Come si realizza un ritratto? A queste domande cercheranno di rispondere i laboratori Incontri di emozioni e Ritrattiamoci, progettati da Gallerie d’Italia – Torino e realizzati da Civita Mostre e Musei. Tramite la tecnica del collage, immagini delle opere della collezione e scatti fotografici si potranno, infatti, realizzare opere personali cariche di emozioni e originali autoritratti.

La scoperta della molecola del DNA e del cuore saranno, invece, i temi delle attività dell’Associazione CentroScienza Onlus: con Innocente fino a test genetico contrario si imparerà a conoscere la struttura del DNA e il suo utilizzo anche nelle indagini della polizia scientifica; con Cuore, macchina fondamentale si andrà alla scoperta dell’anatomia di questo organo fondamentale e di tutto l’apparato circolatorio.

Le memorie individuali e collettive saranno al centro delle attività del Museo Egizio: Ricordati di te è un laboratorio pensato per avvicinare i partecipanti alle storie custodite dai musei, con uno sguardo personale ed emozionale. Sarà seguito da una visita guidata gratuita all’interno del Museo Egizio per i partecipanti.

TPE – Teatro Piemonte Europa propone Imparare a guardare senza occhi, un laboratorio teatrale aperto a tutti, finalizzato a scoprire e ad amplificare tutte quelle capacità di percezione sensoriale non legate direttamente all’organo della vista.

Infine, GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino con Theatrum Sabaudiae propone Posa la tua ombra, un laboratorio che permetterà di sperimentare la forza della gestualità a partire dalle opere d’arte e dal dialogo con la creazione di sagome-ombra.

 

La card

Ad arricchire ulteriormente le opportunità per i cittadini vi è la tessera gratuita La cultura dietro l’angolo, che offre numerose proposte e occasioni culturali. La tessera consente di entrare gratuitamente al Museo Egizio, alla GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino e alle Gallerie d’Italia – Torino di Intesa Sanpaolo fino alla fine dell’anno e di poter assistere con riduzioni a concerti, spettacoli e incontri previsti dalle stagioni autunnali di Unione Musicale, TPE – Teatro Piemonte Europa, Fondazione TRG, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale e Associazione CentroScienza Onlus.

È possibile scoprire tutte le agevolazioni sul sito www.laculturadietrolangolo.it e richiederla presso i presidi territoriali che partecipano al programma.

 

I partner

L’impegno collettivo, le sinergie, l’ascolto reciproco e lo scambio di competenze tra tutti i partner coinvolti sono ciò che rendono possibile la realizzazione del programma.

La cultura dietro l’angolo è un progetto di Fondazione Compagnia di San Paolo, con la collaborazione della Città di Torino. L’iniziativa è sviluppata con la Fondazione Ufficio Pio, Arci Torino, la Rete Case del Quartiere, la Rete di Torino Solidale. È resa possibile grazie all’impegno di enti quali Associazione CentroScienza Onlus, Museo Egizio, Unione Musicale, Fondazione TRG, TPE – Teatro Piemonte Europa, GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, Gallerie d’Italia – Torino di Intesa Sanpaolo, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, coordinati dall’Associazione Abbonamento Musei.

Il programma è realizzato grazie all’importante collaborazione di dieci presidi civici territoriali: Casa nel Parco nella Circoscrizione 2; Fabbrica delle E/Binaria nella Circoscrizione 3; Più SpazioQuattro nella Circoscrizione 4; Casa Vallette e Beeozanam nella Circoscrizione 5; Bagni Pubblici di via Agliè, Biblioteca civica “Don Lorenzo Milani” e Centro Interculturale della Città di Torino nella Circoscrizione 6; Biblioteca civica “Italo Calvino” nella Circoscrizione 7; Casa del Quartiere di San Salvario nella Circoscrizione 8.

Il programma si avvale, inoltre, del prezioso contributo di altri presidi della Rete Torino Solidale, come Cascina Roccafranca, Gruppo Abele e della Consulta per le Persone in Difficoltà.

Le librerie più belle e singolari

Le librerie sono luoghi incantati, posti meravigliosi, pianeti magici che ci coinvolgono in storie avvincenti, dove sogno e realtà si incontrano, dove il peso e l’importanza di avvenimenti del passato dimorano testimoniando di fatti ed eventi che ancora oggi ci influenzano, dove la fantasia e l’immaginazione di racconti incredibili ci fa volare via dalla realtà creando per noi un rifugio dall’oggettività del vita di tutti i giorni.

La libreria è un territorio sacro, non solo un posto dove i libri vengono venduti, ma una località dalle proprietà terapeutiche. Diceva Montesquieu “Non ho avuto mai un dolore che un’ora di lettura non abbia dissipato”. Le librerie sono luoghi di culto dunque, ma anche vere e proprie attrazioni che per la loro struttura, per la loro storia, per gli arredi e lo stile richiamano molti visitatori, turisti e appassionati di lettura. Girando per l’Italia ma anche per il mondo intero ne troviamo di bellissime e storiche ma anche molte dal design moderno e d’avanguardia. Vediamone alcune davvero particolari.
libreria
Partiamo dalla nostra bellissima Torino che ospita, tra le altre, una meravigliosa e storica libreria, sofisticata e ricercata: La Luxemburg. E’ la più antica di Torino, fondata nel 1872 ed è considerata una tra le più belle del mondo. Catalogo molto fornito, libri in molteplici lingue, riviste internazionali, questo elegante negozio si fa promotore di importanti eventi culturali ed è un punto di riferimento per i lettori della città e non solo.
El Ateneo, a Buenos Aires, era un bellissimo teatro progettato nel lontano 1919. Dopo ben 80 anni cambiò destinazione d’uso divenendo una meravigliosa libreria, un posto unico e scenografico. Il palco è ora un accogliente bar e le tribune laterali delle accoglienti sale di lettura.
A Roma, a Palazzo delle Esposizioni, troviamo il Bookabar. Bianca, minimal e dagli spazi molto ampi. Il catalogo è davvero fornito e i locali molto grandi permettono una mostra dei libri molto estesa con uno ottimo risalto per i titoli. All’interno della libreria, come si evince dal nome, si trova un bar moderno e piuttosto modaiolo.

Nella romanticissima capitale francese troviamo Shakespeare & Company. In questo luogo storico si incontravano i maggiori scrittori della Beat Generation e ad oggi rappresenta un vero e proprio fondamento della vita letteraria parigina. Vengono organizzati importanti eventi settimanali come il sunday tea, presentazioni di libri e letture di poesia.
Spostandoci in un altro continente, nella vivacissima Città del Messico troviamo la libreria più grande del mondo El Péndulo: un giardino e un ristorante in mezzo a migliaia di libri. Grandi piante ornamentali e sedie in vimini. Una riserva del pensiero e della lettura.libreria 2
Atlantis Books si trova a Santorini. Un paesaggio meraviglioso e incomparabile: mare cristallino e cielo azzurro mentre, seduti in terrazza, si legge un libro. Nata nel 2002 dall’idea di alcuni ragazzi che erano nell’isola in vacanza, oggi ospita vari eventi e festival, un cane ed un gatto. Un posto davvero unico.Tornando a casa nostra non possiamo non citare Acqua Alta a Venezia. Un negozio incredibile che, come tutta la città combatte appunto,con l’acqua che spesso diventa invadente e inopportuna. Non ci sono scaffali posizionati in basso, i libri si trovano all’interno di gondole e canoe. Un concentrato di cultura, di amore per i libri e di tenacia. Niente catalogo in digitale, unico supporto un sorridente e gentilissimo proprietario che accompagna nella ricerca del libro desiderato.

libreria 3La Città dei libri di Powell, Portland in Oregon è una delle librerie che vende libri usati più grandi del mondo. Gli avventori vengono accolti con una mappa che li aiuta ad orientarsi all’interno dell’edificio. 1 milione di libri, 200 impiegati, 10.000 visitatori al giorno. La formula vincente? Mettere un libro in vendita nuovo vicino ad uno usato e a bassissimo costo.
Altre bellissime librerie degne di nota ma soprattutto di visita sono: City Lights Books a San Francisco in California, Livraria Lello & Irmão a Porto in Portogallo, dove per entrare è necessario acquistare il biglietto, Daikanyama T-Site a Tokyo, Giappone, meraviglioso luogo tra il verde degli alberi, The Last Bookstore, Los Angeles in California, scaffali particolarissimi in una ex-banca abbandonata, Caverne aux Livres, nei pressi di Auvers-sur-Oise in Francia, allestita all’interno di un treno dismesso e Polare a Maastricht, in Olanda, nell’intimità di una sobria e spiritualissima chiesa domenicana, migliaia di scaffali ospitano altrettanti libri e nell’abside è possibile gustarsi un buon caffè.

Maria La Barbera