Il piccolo ma prezioso libro dal titolo “Nuvole” raccoglie alcune delle belle composizioni di Graziella Provera, poetessa costantemente sensibile ad ogni spettacolo della natura.
Istintivamente attratta dalle piccole cose, che per lei sono grandi verità, osserva tutto ciò che le scorre intorno appagando il desiderio di infinito e del senso della vita affidando alla parola la propria anima.
Le basta lo scorrere delle nuvole, compagne di viaggio, per farsi trasportare in misteriosi e sconfinati orizzonti, il canto di uccelli sui rami fioriti la fa cantare con loro di gioia, quando la sorprende la pioggia si lascia bagnare sentendosi parte della natura, quasi fosse “radice, foglia, fiore”.
Mentre nelle poesie in lingua aleggia una sottile e malinconica ricerca del tempo perduto dell’infanzia, in quelle dialettali, in particolare in romanesco, si svela un altro aspetto della sua personalità divertente ed autoironica.
La dualità dei diversi mezzi linguistici, l’uno più colto ed intimista, l’altro immediato e schiettamente impressionista, si concilia nel comune denominatore della sincerità e purezza d’animo che le fanno cogliere la vita attraverso il linguaggio del cuore.
Giuliana Romano Bussola
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Premessa: chiedo scusa a tutti li amici per li strafalcioni ne lo scrive in dialetto romanesco ma er maestro mio, onorato poeta Trilussa, che da l’aldilà me sugerisce la poesia nun se spreca a dimme l’ortografia. Me dice arangiate che ‘ndo sto io c’ è troppo da fa’.
RICCHEZZA E POVERTÀ
A vede’ sta vecchia barbona
sopra ‘na bici malandata più de lei,
carica de borse
che pare n’ asino da soma
se ferma la gente
e la fa passa’
presa da ‘n sentimento de pietà.
Si fosse un re co’ la carrozza d’oro,
con un corteo de dame
e cavalieri in pompa magna
se fermerebbe pure,
pe’ rispetto e ammirazzione
e pure un poco de invidia,
chi lo sa.
Ricchezza e Povertà so’ du sorelle
che se tengono pe’ mano
ma la mejo de le due
è Poverta
che per lo meno
fa nascere nell’omo
un sentimento puro
de bontà.
15 gennaio 2024
Du’ Anime
L’anima mia se divide en due :
l’una se fa’ pija’ da’ malinconia
e giù me scappa ‘na lacrima
de nostalgia.
L’altra parla en vernacolo,
me tira fori tutte ‘ste fregnacce
che vado a scrive sur quaderno mio.
Sarebbe ‘na traggedia si una de le due
pijasse er sopravvento,
invece stanno a pari:
l’ anima mia piagnona
e l’altra un po’ sbruffona.
Del resto niuno è perfetto a questo monno.
Pijateme così amichi mia.
Ve lascio n’eredita’ tutte ‘ste fole
che fanno ride e piagne
come fa la vita.
E pe’ vivela mejo, parola mia,
ce serve un poco de filosofia
come ce insegna Seneca, Zenone
e compagnia.
21 aprile 2024.
ODE A LA BICI
Io e la mia bici
famo ‘na cosa sola
‘ ndo ce sta lei
c’è sono pure io.
La reconoscerebbe in mezzo a mille
nun c’è nessuna come lei,
c’è metterebbe la mano sopra er foco
che vincerebbe er primo premio
pe’ la bici più brutta da’ città.
Ma a me m’ispira:
è la mia musa.
Quanno pedalo me vengono a mente
tutte ‘ste filastrocche :
è lei! Ne so sicura!
Er padrone de prima aveva d’ esse
un romano
altrimenti nun se spiega.
Me ce sono affezzionata
e lei a me.
Me aspetta ner cortile
e annamo a fa’ la spesa
e quanno piove che se fa?
Se resta a casa, avemo d’aspetta’.
26 marzo 2024
ABBRACCIA QUESTA VITA
Abbraccia questa vita con grande compassione,
anche i momenti vuoti e carichi di pioggia,
o quando una mortale tristezza soffoca il tuo cuore.
E quando, trepidante, insegui un desiderio
di amore e bellezza, incarnato in un viso, perdendoti in quegli occhi,
ebbro di dolcezza.
Quegli occhi sono gli occhi di Dio.
E le mani di tua madre che ti lavano le ginocchia nere
a forza di cadere quando muovi i primi passi,
e la mano di tuo padre, stretta intorno alla tua piccola mano,
quando ti portò la prima volta a vedere il mare, sono le mani di Dio.
E questa gioia, che vibra nel tuo cuore contemplando
la struggente bellezza intorno a te, ad ogni nuova primavera,
nel tripudio di fiori e profumi, nel canto degli uccelli,
che cos’è se non la gioia nel cuore di Dio?
E ci tornerai, si ci tornerai quaggiù,
finchè non avrai imparato ad amare, ad amare sempre,
ad amare di più, ad amare la vita nonostante a volte faccia male,
perché la Vita è Dio, perché l’Amore è Dio.
Abbraccia questa vita con amore e abbraccerai Dio.
BELLEZZA
Ovunque intorno a te la puoi scoprire,
se hai occhi per vedere e il cuore aperto.
La trovi nella luce che svela i colori delle foglie
in un giorno d’autunno,
e le piccole vite, che tutt’intorno danzano.
La vedi nelle opere dell’uomo, nella musica,
o nel canto di un uccello solitario,
in un freddo mattino.
Nell’anima tua infine la intuisci,
poiché scoprir non la potresti,
se non fosse già parte di te.
Ti celebro e canto un inno a Te,
Bellezza sublime, attributo divino,
discesa dai regni della Luce
a fecondar l’anima di gioia.
Cosa sarebbe quest’aspra vita senza te?
Attraverso i sensi tu penetri nel cuore
e il tuo soave balsamo lenisce e consola
lo spirito afflitto dagli affanni
e dalle pene.
Perciò ti rendo grazie con le mie povere parole
che mai potranno rendere
ciò che nell’intimo si cela.
Novembre 2013
NUVOLE
Nuvole a cumuli, bianche scogliere lontane all’orizzonte
ad arginare l’azzurra marea del cielo.
Nuvole candide, ovattate, silenti.
Nuvole grigie…incombenti…,
arrivano da occidente gravide di pioggia.
Nuvole a gruppi, nuvole sparse,
nuvole solitarie a piccoli fiocchi trasparenti.
Nuvole che solcano il cielo notturno come velieri,
in un oscuro mare infinito.
Ritorna un po’ bambino, ti prego, e guarda lassù,
lo vedi un drago che insegue un coniglio ?
Guardare le nuvole fa tornare bambini,
quando i giorni erano eterni e non soffrivi gli addii.
Le nuvole passando salutano e dicono: addio….addio…
Così, nel loro svaporare, ti ricordano quanto poco
Dura ogni cosa.
Lungamente anch’io dico: addio…addio…
salutando questo breve giorno di vita,
e questa ultima estate
che non vuole morire.
Settembre 2013