CULTURA- Pagina 171

L’isola del libro

Rubrica settimanale sulle novità in libreria. A cura di Laura Goria

 

Silvia Bisconti “Diario di una viaggiatrice eccentrica” -La nave di Teseo-   euro 18,00

Difficile inquadrare in un genere preciso questo libro che è un mare magnum di più cose: diario di viaggio, taccuino in cui sono annotati pensieri e suggestioni, foto, consigli per viaggiare con leggera essenzialità…e tanto altro. Nel ricco curriculum dell’autrice ci sono gli studi di moda a Milano, un decennio come braccio destro di Romeo Gigli, poi mente creativa di Maliparmi e l’esperienza come personal designer per una sceicca araba. Ma il punto di svolta è il 2013 quando fonda l’azienda Raptus & Rose. Un innovativo concetto di Moda Liberata: forme morbide e tessuti pregiati che arrivano da lontano e hanno il sapore dell’Oriente. Silvia Bisconti da anni gira il mondo in lungo e in largo alla ricerca di bellezza a 360 ° e stoffe uniche e particolari da drappeggiare in vestiti che potete scoprire sul suo sito @raptusandrose, ordinare via Internet o acquistare nel suo Atelier sul Fiume a Belluno. Un vestire che ha del rivoluzionario perché realizza la libertà di essere se stesse. Colori carezzevoli, morbidezza e comodità. In questo libro troverete i suoi viaggi e le sue valigie perfette per ogni latitudine, rigorosamente riempite in base alla legge del tre (che lascio a voi scoprire). 7 capitoli sciorinati in circa 300 pagine lievi e divertenti, all’insegna del motto “La bellezza ci salverà”. In cui lei miscela vestiti, alberghi con l’anima, luoghi adorati …in primis l’India, amori letterari, cibi e odori, sfilate e lavoro…raccontati da parole e foto fatte con l’iPhone.

 

 

 

Sigrid Nunez “L’amico fedele” -Garzanti_ euro 17,60

Sigrid Nunez è una delle più importanti autrici contemporanee, molti romanzi al suo attivo e collaborazioni prestigiose con testate come “The New York Times” e “The Wall Street Journal”, e con questo libro ha vinto il prestigioso National Book Award. E’ un romanzo sull’immenso valore della letteratura, perché, come sosteneva Karen Blixen, anche la più dilaniante sofferenza diventa sopportabile se inserita in una storia…insomma, le parole come balsamo. E la protagonista cerca di elaborare un lutto proprio sciorinando pagine che scorrono tra citazioni letterarie, riflessioni personali, ricordi e pensieri. A morire è il suo insegnante di scrittura, quello che tanti anni prima le aveva dischiuso l’inesauribile universo dei libri. Lei era stata l’allieva più promettente e nello scorrere degli anni la loro amicizia si era nutrita di complicità e confidenze, amore, affetto, lettura e scrittura: tutto sullo sfondo della scena letteraria newyorkese. Lui, la sua complicata vita di seduttore seriale e le sue 3 mogli, fino al giorno in cui si suicida buttandosi dal Golden Gate Bridge. Il suo mentore le lascia in eredità un gigantesco alano di nome Apollo che diventa l’inseparabile compagno: entrambi sono orfani del professore e finiscono per condividere il dolore. Tra una passeggiata nel parco e la vita nel minuscolo appartamento, la protagonista ripensa all’amico, ai momenti che non torneranno, al mondo intellettuale della grande mela (un ritratto spietato e ironico) al perché del suicidio e finisce per   rendersi conto che Apollo è l’unico a cui confidare pensieri ed emozioni.

 

 

Mariangela Traficante   “Luoghi e libri”  – Morellini Editore- euro 17,90

Questo libro è una fonte preziosa di spunti letterari per viaggiare in modo diverso in Italia ed Europa. Impostate la road map su scrittori che amate e poi seguite le pagine trasformandovi in “turisti letterari”, ovvero un modo diverso di percorrere il mondo. Si parte dal bicerin con gli scrittori a Torino, si percorre l’italico stivale sulle orme degli autori più amati in 14 regioni; poi si vola in 13 tappe, dall’Inghilterra all’Islanda, si attraversa tutta l’Europa e si plana in Turchia. In ogni capitolo troverete non solo le grandi città dove da sempre la letteratura si respira ad ogni angolo (come Parigi, Londra o Praga) ma scoverete anche informazioni su paesini ed angoli misconosciuti che però hanno grandi storie da raccontare. Ogni capitolo è una messe di indirizzi, riferimenti web, indicazioni precise e dettagliate, citazioni, calendari di eventi letterari e, tra le tante altre cose, anche vari consigli di lettura. Qui non trovate le solite mete turistiche delle guide tradizionali; ma sono suggeriti luoghi in cui andare alla ricerca dello spirito più profondo degli scrittori che amate. Non l’hotel di grido, ma il ben più emozionante b&b nella dimora di Agatha Christie, la camera dell’albergo di Parigi in cui morì Oscar Wilde…o ancora il tavolo del bar di Lisbona in cui era solito sedersi Fernando Pessoa. Tutto condito da incursioni anche nell’arte, nella musica e nel cinema (con ricostruzioni di scene e romanzi, come per esempio i “Buddenbrook” a Lubecca) per offrirvi itinerari a 360° gradi e memorabili. Buona lettura e buon viaggio sulle orme di…..(di chi decidetelo voi).

 

 

Un viaggio a piedi nudi

Domenica 16 febbraio 2020 – ore 15.30 e ore 17.30 Teatro Vittoria, via Gramsci 4 – Torino

RACCONTAMI UNA NOTA – Favole musicali per famiglie

 

Due sorelle che scoprono con gioia e a suon di musica il mondo, a piedi nudi: domenica 16 febbraio 2020, al Teatro Vittoria (ore 15.30 e ore 17.30) per la rassegna “Raccontami una nota” dell’Unione Musicale, va in scena Un viaggio a piedi nudi, uno spettacolo di teatro musicale con le attrici Debora Mancini e Lara Quaglia e i musicisti Daniele Longo al pianoforte e Mario Marzi ai sassofoni.

Lo spettacolo prosegue lunedì 17 febbraio con due repliche riservate al pubblico delle scuole (Teatro Vittoria, ore 9.30 e ore 11).

 

Il viaggio di Emma e Matilde comincia presto, come racconta la più grande delle due sorelle: «Nella pancia della mamma Emma non tirava calci: ballava! Quando è nata, io portavo già le scarpe, quelle vere, quelle che indossano i grandi, per andare lontano…». A piedi nudi Emma e Matilde lasciano il luogo sicuro degli affetti, la loro casa, per affrontare il cammino che conduce alla conoscenza di sé, del mondo… in musica. E così una notte il letto diventa una nave, il lenzuolo una vela e via, si leva l’ancora e – senza scarpe – si salpa, con la musica in poppa! Perché è proprio la musica, alla base della vita, a dettare i ritmi del loro cammino, a cominciare dal primo battito del cuore, dal primo vagito, dal primo respiro, per proseguire con i ritmi e le melodie delle danze, che raccontano le storie antiche e la memoria di tanti popoli. Musiche che provengono dai più svariati repertori popolari e dal genio di grandi compositori del passato e del mondo di oggi, come Johann Sebastian Bach, György Ligeti, Béla Bartók, Aram Khačaturjan, Chick Corea, Daniele Longo e Mario Marzi.

 

Il percorso delle due protagoniste ha radici profonde: parte dal coraggio dei più piccoli che, senza scudi e senza scarpe, corrono alla scoperta del mondo, giocano per allenarsi al vivere adulto; un viaggio dentro le emozioni che attraverso la musica, le parole e la danza rivelano la loro natura più semplice, immediata e pura. Alla fine del viaggio Emma e Matilde si troveranno unite e forti nel loro essere sorelle, a piedi nudi. Afferma Debora Mancini: «Ci siamo domandati come fare a unire la danza – quella che viene dal contatto con la terra, con i ritmi ancestrali, col rapporto corpo-natura – con la musica e con i bambini. La risposta era nel cuore: con un viaggio. Il viaggio come metafora della vita, della scoperta di sé, simile a una danza su una partitura di emozioni e passioni, attraverso una storia intima di sorellanza».

 

Leggi qui l’intervista completa ai protagonisti dello spettacolo (RealtàDeboraMancini).

 

La rassegna di spettacoli di teatro musicale per famiglie Raccontami una nota si conclude (per questa stagione) nel mese di marzo con Pierino e il lupo, intramontabile fiaba musicale di Sergej Prokof’ev (Teatro Vittoria, 8 marzo 2020).

 

BIGLIETTI

numerati interi, euro 10

bambini (fino a 12 anni compiuti), euro 5

in vendita presso la biglietteria dell’Unione Musicale e online su www.unionemusicale.it

 

INFORMAZIONI, VENDITA E PRENOTAZIONI:

Unione Musicale – martedì e mercoledì 13-17 – venerdì 10.30-14.30

tel. 011 566 98 11 – info@unionemusicale.it

www.unionemusicale.it/bambini

 

 

I PROTAGONISTI

Dal 1998 Debora Mancini e Daniele Longo realizzano, tra le altre cose, reading musicali, spettacoli e concerti in duo e in collaborazione con diversi artisti (pittrici, disegnatrici, scenografe e scenografi, scrittori, fotografi, stiliste, tecnici, danzatori, grafiche, designer, fioristi, musiciste e musicisti di varia estrazione, partecipando a rassegne, festival ed eventi in tutta Italia e all’estero.

Realtà Debora Mancini nasce nel 2012 per desiderio di Debora Mancini, attrice, Daniele Longo, musicista e Giorgia Mancini, musicista, dopo quasi due decenni di ricerca, studio, spettacoli, concerti, incontri e collaborazioni. Il progetto artistico condiviso è dedicato alla produzione, cura e organizzazione di eventi teatrali, musicali e culturali, partendo dalla considerazione che la ricerca di commistioni con altre forme d’arte è uno dei fondamenti della poetica dell’associazione, così come la diffusione di arte, letteratura e musica con i mezzi della parola, della musica eseguita dal vivo.

Tra i progetti realizzati ricordiamo Le avventure di Martina Tremenda in musica, dedicato al personaggio del libro, edito da Scienza Express, ispirato all’astrofisica Samantha Cristoforetti; Martina Tremenda nello spazio, spettacolo teatrale commissionato da INAF- Istituto Nazionale di AstroFisica; Donna. Dei diritti e dei doveri, rassegna di spettacoli dedicata alle donne; Con tutti i sensi – Emozioni per tutto l’anno, rassegna di spettacoli dedicata alle famiglie e ai bambini al Teatro Menotti di Milano; Girotondo di storie edizioni 2017-2018 e 2018-2019, rassegna di spettacoli dedicata alle famiglie e ai bambini per la Biblioteca Italo Calvino e il Comune di Senago (MI); concerti e lezioni-concerto con AIGAM e Nati Per la Musica; letture e spettacoli per i progetti promossi da Nati Per Leggere; Buon compleanno Calvino con reading musicali e letture integrali in musica; III edizione di pH_performing Heritage 2013 presentata dal distretto Culturale Evoluto di Monza e Brianza.

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UN VIAGGIO A PIEDI NUDI

Musiche di Bach, Ligeti, Bartók, Kačaturjan, Corea, Longo, Marzi

e repertori popolari di varia origine

Audio e luci di Andrea Pozzoli

Regia di Aurelia Pini

 

Daniele Longo / pianoforte, cajon, piccole percussioni

Mario Marzi / sassofoni, piccole percussioni

Debora Mancini / attrice

Lara Quaglia / attrice circense

 

produzione RealtàDeboraMancini

 

Consigliato per un pubblico dai 4 anni

 

A San Valentino, un occhio di riguardo per tutte le coppie nei Musei torinesi

Venerdì 14 febbraio, si entra in due e ne paghi uno… di biglietto!

Nei Musei torinesi, sarà avanti tutta per le coppie, comunque esse siano formate, per il giorno dedicato alla Festa di San Valentino, venerdì 14 febbraio prossimo.

La formula si ripete a copione un po’ per tutti, ma non mancano iniziative tematiche particolari attentamente studiate per l’occasione. Intanto, per l’appunto, fil rouge comune: si entra in due con un biglietto solo. Così sarà per il Museo Nazionale del Risorgimento (via Accademia delle Scienze, 5) dove, con un unico biglietto valido per due persone, venerdì 14 febbraio si potrà accedere e visitare le meraviglie storiche ed artistiche custodite nel più antico e importante Museo dedicato al Risorgimento italiano, dalle 10 alle 18, ultimo ingresso alle 17. “Naturalmente – dicono al Museo – l’iniziativa non coinvolge solo gli innamorati, ma chiunque si recherà al Museo in coppia: fidanzati, amici, genitori e figli, nonni e nipoti…”. Alle ore 16.00 verrà inoltre organizzata la visita guidata tematica “Uomini e donne, amori e eroiche imprese” in cui la storia del Risorgimento sarà raccontata attraverso le passioni dei protagonisti che, uniti nella vita e nell’attività politica, hanno segnato le vicende storiche dell’Indipendenza e dell’Unificazione italiana. Il biglietto di ingresso costerà 10 euro ogni due persone. Quanti sceglieranno anche la visita guidata pagheranno 14 euro, sempre in due. Per info: tel. 011/5621147 o www.museorisorgimentotorino.it

“Reali Mon Amour” è invece lo slogan, per un San Valentino speciale all’insegna della cultura e del buon cibo, adottato dai Musei Reali, in Piazzetta Reale 1 a Torino. Intanto anche qui chi entrerà in coppia in uno dei prestigiosi siti inseriti nel Polo Museale costituitosi nel 2016 (Palazzo Reale, Giardini Reali, Biblioteca e Armeria Reale, Galleria Sabauda, Museo Archeologico, Palazzo Chiablese e Cappella della Sacra Sindone), per la giornata di San Valentino pagherà un solo ingresso anziché due. Ma non solo, alle 17 e alle 18, è anche in programma uno speciale percorso guidato agli Appartamenti Nuziali del secondo piano di Palazzo Reale, accompagnato ad uno sfizioso aperitivo, in Caffetteria, nella Corte d’Onore. Costo Euro 5, a persona; prenotazione al numero 011/19560449. E ancora, sempre al Caffè Reale, sarà possibile cenare le sere del 14 e 15 febbraio al prezzo di Euro 40 a coppia. Per chi si presenterà con il biglietto dei Musei Reali emesso in giornata, prezzo speciale scontato di Euro 32. Prenotazione al numero 335/8140537.

E infine “A San Valentino innamorati dell’Arte”: è questo l’invito lanciato anche quest’anno dalla Fondazione Torino Musei, che per il 14 febbraio s’allinea con le precedenti proposte, offrendo un biglietto per due per visitare le collezioni permanenti alla GAM-Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea (via Magenta, 31; tel. 011/4429518), a Palazzo Madama (piazza Castello, tel. 0114433501) e al MAO-Museo d’Arte Orientale (via San Domenico, 11; tel. 011/4436932). Dall’offerta sono però escluse le mostre temporanee con biglietteria separata.

Da ricordare inoltre che fino al 16 febbraio sarà possibile fruire della “promozione speciale” di San Valentino acquistando due tessere relative all’Abbonamento Musei Piemonte Valle d’Aosta al costo di Euro 45 ciascuna invece di Euro 52. La carta permette di accedere gratuitamente e ogni volta che lo si desideri ad oltre 250 musei, residenze reali, castelli, giardini, fortezze, collezioni permanenti e mostre temporanee del Piemonte e della Valle d’Aosta aderenti al circuito (Info Piemonte – Abbonamento Musei, via Garibaldi 2, Torino; tel. 800329329).                            g.m.

 

Nelle foto
– Musei Reali Torino
– Museo Nazionale del Risorgimento Italiano
– Erulo Eroli: “Garibaldino ferito”, olio su tela, 1880 – Sala 22 Museo del Risorgimento
– Visita guidata in Palazzo Madama

 

Con Biblio Tour alla scoperta dei libri

Il nuovo format di conferenze promosso da GiovedìScienza e Biblioteche civiche torinesi

Primo appuntamento mercoledì 12 febbraio ore 17.45 – Biblioteca civica Centrale Via Cittadella 5, Torino

La conferenza scientifica cambia volto e il pubblico diventa protagonista attivo! Prende il via a Torino BIBLIO_TOUR, il nuovo format di conferenze partecipate promosso da GiovedìScienza in collaborazione con le Bilioteche civiche torinesi.

Un ciclo di quattro incontri che si terranno nelle biblioteche aderenti al progetto, in cui verranno affrontati gli obiettivi fissati nell’Agenda 2030.

Cambiamento climatico, economia e finanza per il cittadino, rivoluzione digitale e rapporto tra scienza, tecnologia e società. Il pubblico, nelle settimane precedenti l’incontro, avrà l’opportunità di informarsi e approfondire questi temi grazie ai materiali messi a disposizione dalle biblioteche e potrà depositare le domande per i relatori online, tramite l’apposito modulo a disposizione sui siti di GiovedìScienza e delle Biblioteche civiche torinesi o presso le biblioteche stesse.

A partire dalle domande del pubblico i relatori avranno due settimane di tempo per preparare la conferenza, individuando gli argomenti da approfondire.

Gli incontri saranno così costruiti grazie alla collaborazione del pubblico che continuerà ad interagire con il relatore anche durante la conferenza.

Un nuovo format che ha già ottenuto grande successo in tutta Europa e che sta muovendo i primi passi in Italia. BILBLIO_TOUR è un progetto nato con l’obiettivo di trovare nuove modalità per parlare di scienza e che mira al coinvolgimento diretto di nuovi pubblici.

 

CALENDARIO CONFERENZE

Mercoledì 12 febbraio 2020 ore 17.45

Biblioteca civica Centrale Via Cittadella 5

Scienza e società a cura di Observa Science and Society, con Giuseppe Pellegrini e Andrea Rubin.

Observa Science and Society è un centro di ricerca indipendente che promuove la riflessione e il dibattito sui rapporti tra scienza e società, favorendo il dialogo tra ricercatori, politica e cittadini. Ogni anno pubblica l’Annuario Scienza Tecnologia e Società, in cui fotografa la percezione dei temi scientifici nella cittadinanza. Giuseppe Pellegrini e Andrea Rubin, ricercatori di Observa, parleranno dei temi caldi del dibattito contemporaneo, dai vaccini al cambiamento climatico, cercando di capire cosa ne pensino i cittadini e come sia possibile discuterne in modo civile ed efficace. Saranno presenti anche gli studenti di una scuola superiore cittadina che presenteranno una loro ricerca sulla percezione dei temi scientifici nei giovani.

 

Giovedì 12 marzo 2020 ore 17.45

Biblioteca civica Villa Amoretti, Corso Orbassano 200

Cambiamento climatico con Elisa Palazzi.

Il cambiamento climatico generato dalle attività umane è forse l’argomento più discusso negli ultimi tempi in ambito scientifico. C’è molta confusione e molti sono i dubbi e le domande del pubblico. Proverà a mettere ordine nel dibattito Elisa Palazzi, ricercatrice presso l’Istituto di Scienze dell’atmosfera e del clima presso il CNR di Torino, esperta di modelli climatici e protezione ambientale, ma soprattutto appassionata divulgatrice.

Mercoledì 15 aprile 2020 ore 17.45

Biblioteca civica Don Milani, via dei Pioppi 43

Economia per il cittadino con Pietro Terna.

L’economia e la finanza negli ultimi anni si sono legate a doppio filo alle rivoluzioni tecnologiche della nostra epoca: il denaro circola con velocità impressionante, grazie alla rete e a sofisticati algoritmi; affidarsi alle macchine, però, in alcuni casi porta a disastri come crisi generalizzate e crolli in borsa. Si ha l’impressione che il cittadino risparmiatore sia del tutto impotente di fronte a certe dinamiche. A dissipare dubbi in materia sarà Pietro Terna, professore emerito di Modelli per l’economia all’Università di Torino, autorità nel campo delle applicazioni della matematica e della fisica alle scienze economiche.

Mercoledì 13 maggio 2020 ore 17.45

Biblioteca Calvino, Lungo Dora Agrigento 94

Rivoluzione digitale con Marco Mezzalama

Chi avrebbe scommesso, anche solo alle soglie del millennio, che le tecnologie informatiche e di rete avrebbero rivoluzionato in modo così clamoroso le nostre vite? Oggi tutto passa attraverso macchine e algoritmi, che ci permettono di comunicare con il mondo intero e spesso ci facilitano la vita, ma che comportano anche rischi di alienazione. E in un prossimo futuro delegheremo agli automi sempre più cose, come per esempio la guida delle automobili. Per fare il punto della situazione abbiamo chiamato Marco Mezzalama, del Politecnico di Torino, esperto informatico con una lunga carriera di conferenziere e divulgatore.

Per maggiori informazioni:

www.giovediscienza.it

www.comune.torino.it/cultura/biblioteche

Moduli online per depositare le domande ai relatori:

www.comune.torino.it/cultura/biblioteche

www.giovediscienza.it/it/biblio_tour

Alla Gam: Giulio Paolini. Disegno geometrico, 1960

Martedì 11 febbraio alle 18 – Sala Uno GAM – Via Magenta, 31 Torino

GLI AMICI DELLA BIBLIOTECA D’ARTE
Per il ciclo Esercizi di lettura. Libri, album, cataloghi

 

Presentano il volume di Fabio Belloni
Giulio Paolini. Disegno geometrico, 1960
Corraini Edizioni-Fondazione Giulio e Anna Paolini, Mantova-Torino 2019

Intervengono
Fabio Belloni, 
Università di Torino
Flavio Fergonzi, 
Scuola Normale Superiore di Pisa
Elena Volpato, 
GAM – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino

Nel 1960 il ventenne Giulio Paolini realizzò un’opera con l’aiuto di un manuale, un tiralinee e un compasso. Su una tela dipinta di bianco vergò a inchiostro la squadratura della superficie, intitolandola Disegno geometrico. Alcuni anni dopo egli riconobbe in quel quadro di modeste dimensioni il proprio battesimo d’artista: punto di inizio, ma anche di continuo ritorno – mentale quanto formale – di ogni sua prova. Per quale ragione un lavoro così precoce e dall’evidenza tanto essenziale è divenuto fondamento della poetica paoliniana? Fabio Belloni avanza per la prima volta un’approfondita lettura critica di Disegno geometrico. Ne indaga genesi e significati: anche il valore del formidabile ruolo, nelle vicende dell’autore come della contemporaneità artistica. Il volume costituisce la quinta uscita della serie “In collezione,” curata dalla Fondazione Giulio e Anna Paolini e dedicata ad approfondimenti monografici di alcune opere di Giulio Paolini.

 

Ingresso libero fino a esaurimento posti.
L’accesso sarà consentito fino al raggiungimento della capienza massima della sala

 

L’isola del libro

Rubrica settimanale sulle novità in libreria. A cura di Laura Goria

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Costanza DiQuattro “La mia casa di Montalbano”   -Baldini + Castoldi- euro   15,00

La casa è quella sulla spiaggia in cui, nella fiction, vive il commissario Salvo Montalbano, creato da Camilleri. Costanza DiQuattro è la nipote del proprietario della villa di Puntasecca e in questo delizioso libro ci racconta storia, aneddoti, abitanti e ricordi legati a quella terrazza appoggiata sul mare in cui il commissario più famoso d’Italia sorseggia caffè all’alba dopo una vigorosa nuotata. Ha il sapore nostalgico dell’infanzia dell’autrice che era solita trascorrere lì le vacanze estive con genitori e nonni. 16 anni idilliaci tra caldo, mare, pranzi amorevolmente cucinati dall’elegantissima nonna, che faceva trovare lenzuola di lino rosa con le iniziali ricamate di Costanza e di sua sorella Vichy. Momenti bellissimi trascorsi con l’affascinante nonno, “…avvocato per hobby, imprenditore per professione, sognatore nostalgico, bambino mai cresciuto”. Entusiasmanti pesche ai ricci con tanto di retino, nuotate in quel mare dal fondale sabbioso “…e limpido che diventa casa, un liquido amniotico nel quale sguazzare felici”. Un ritaglio di Eden perché, come scrive l’autrice, “In fondo al mare si spegne il rumore del mondo, si attutisce ogni dolore, si camuffa ogni pensiero”. Pagine indimenticabili in cui fanno capolino personaggi famosi, come lo scrittore Gesualdo Bufalino e l’editrice Elvira Sellerio, ospitati dai nonni. Poi c’è anche il racconto di come quella casa fu notata da chi di dovere e diventò il set della serie tv “Il commissario Montalbano”. Prendeva così vita la Vigata di Andrea Camilleri nel Golfo di Marinella: nella casa di villeggiatura di Giovannino DiQuattro “… proprio sulla spiaggia, quasi dentro al mare”. E con il successo della fiction arriverà anche il continuo pellegrinaggio dei fans alla scoperta della magica location, dove l’anziano proprietario finirà per   intrattenerli   piacevolmente.

 

Maria Dueñas “Le figlie del capitano” – Mondadori – euro 22,oo

In Spagna questo romanzo corposo si è rivelato un fenomeno editoriale; del resto, l’autrice già nel 2010 aveva fatto un bell’exploit con “La notte ha cambiato rumore” (oltre 5 milioni di copie). Questa sua ultima fatica letteraria è ambientata a New York nel 1936 ed è la storia della resilienza tutta al femminile delle giovani protagoniste, catapultate nel calderone multietnico dell’immigrazione di quegli anni. Inizia con il funerale di Emilio Arenas, spagnolo 52enne, sbarcato in America all’ inizio del 1929, pochi mesi prima del crollo della Borsa e della Grande Depressione. Tempismo pessimo per l’apertura del suo piccolo ristorante “El Capitán” sulla14° strada, nel cuore del quartiere spagnolo. Emilio rimane vittima di un infortunio che gli spezza vita e speranze. A piangerlo sono la moglie analfabeta Remedios –donna timorosa di tutto e chiusa ai cambiamenti- e le tre figlie Victoria, Mona e Luz. Dapprima tentano di continuare il lavoro paterno, ma si scontrano con le difficoltà del Nuovo Mondo. Il romanzo è la storia della loro complicata integrazione nella città caotica, dove arrancano con inesperienza e ingenuità. Tentano di rimettere in piedi la trattoria paterna che ribattezzano “Le figlie del Capitano”, e passano attraverso varie avventure e disavventure che le aiuteranno a maturare e fortificarsi. Poi c’è un nutrito corollario di personaggi che intersecano la strada della tre fanciulle: da un’eccentrica suora a un perfido avvocato, passando per personaggi realmente esistiti come l’erede al trono spagnolo Alfonso di Borbone (esiliato negli States per sfuggire alla guerra civile e al pugno duro del Regime Franchista). Sullo sfondo e grande protagonista è la minuziosa ricostruzione storica dello sviluppo veloce e multietnico della New York di quegli anni, con un occhio particolare al quartiere della Little Spain e alla sua metamorfosi.

 

John Galsworthy “Il patrizio” – Elliot-   euro 15,00

Tra le infinite e decisamente troppe uscite editoriali, ben venga la riscoperta di grandi autori classici. E’ il caso dello scrittore e drammaturgo britannico John Galsworthy (1867- 1933), autore della famosa”Saga dei Forsyte” e vincitore del premio Nobel per la letteratura nel 1932. Elliot riedita “Il patrizio” pubblicato per la prima volta nel 1911. E’ una storia di grandi ambizioni, politica, amori che si mettono di mezzo, convenzioni difficili da aggirare: tutto sullo sfondo di spettacolari tenute di campagna e blasonati palazzi londinesi in cui si fa politica. Protagonista è Lord Eustace Miltoun, rampollo primogenito di una famiglia nobile. Ha 30 anni ed ha viaggiato in lungo e in largo, è coltissimo (legge dalla poesia alla storia, dalla filosofia alle scienze sociali e alla religione), costruisce la sua ambiziosa   carriera politica all’ombra del padre e mira ad essere il candidato ideale al ruolo di Primo Ministro. Ma sulla sua strada incappa nella passione amorosa per l’affascinante Audrey Noel; peccato che non sia esattamente la compagna ideale per un uomo destinato a grandi cose in una società in cui l’etichetta è tutto. Si dice che sia divorziata, ma pare invece che sia ancora legata al marito, un uomo di Chiesa che si rifiuta di lasciarla libera. Per Eustace s’innesca la titanica lotta tra ragione e sentimento. E Galsworthy con la sua penna vi guida nei pensieri e nelle azioni del protagonista, caduto nelle spire del conflitto atavico tra la brama, da un lato, di potere e lustro e dall’altro, il sacrosanto diritto e desiderio di amare la donna che gli ha preso il cuore.

 

Il Pannunzio ricorda Giampaolo Pansa

MARTEDÌ 11 FEBBRAIO alle ore 17,30 nella Sala di Palazzo Cisterna (Via Maria Vittoria, 12) verrà ricordato Giampaolo PANSA, recentemente scomparso

 

Interverranno il giornalista Marco CASTELNUOVO e gli storici Gianni OLIVA e Pier Franco QUAGLIENI. A Pansa fu conferito il Premio “Pannunzio” nel 2006.

Nato a Casale Monferrato nel 1935, si laureò all’Università di Torino con Alessandro Galante Garrone e iniziò subito la carriera giornalistica a “La Stampa”. Ha poi lavorato a “Il Giorno”, “Corriere della Sera”, “Panorama”, “la Repubblica” ed è stato condirettore de “L’Espresso”. La sua attività di scrittore ha avuto come principale interesse la Resistenza italiana con numerosi saggi, tra i quali “Il sangue dei vinti”, “Sconosciuto 1945”, “La Grande Bugia”. Dopo la pubblicazione de “Il sangue dei vinti”, Pansa è stato accusato di aver gettato fango sulla Resistenza.

Negli anni recenti si è dedicato ad argomenti, per certi aspetti più legati all’attualità, pubblicando diversi saggi: “Vecchi, folli e ribelli. Il piacere della vita nella terza età”, “L’Italia non c’è più. Come eravamo, come siamo”.

Carlo Mollino, un libro sull’archistar torinese

 Al Forte di Bard, si presenta il nuovo volume di Luciano Bolzoni 

Domenica 9 febbraio, ore 15,30

Bard (Aosta)

Quarantacinque anni di attività. Intensa e funambolica. Di studio. Di progettazione e costruzione. Estrosa e geniale, ma sempre scientificamente controllata.

Fra le sue ultime “creature” torinesi, solo per citarne alcune, il Palazzo della Camera di Commercio e il nuovo Teatro Regio, ricostruito dopo l’incendio del ’36 e inaugurato nel 1973. Carlo Mollino (Torino, 1905 – 1973) fu indubbiamente una figura di primo piano nell’ambito dell’architettura internazionale del Novecento. Ma non solo. Mollino, infatti, fu anche designer e arredatore, fotografo e scenografo e perfino uomo di grandi passioni sportive, sciatore professionista (ottenne anche l’incarico di direttore della “Coscuma”, la Commissione delle scuole e dei maestri di sci), corridore automobilista e aviatore acrobatico, oltreché influente docente universitario al Politecnico di Torino e scrittore di razza. A lui è dedicato il nuovo libro “Carlo Mollino architetto”, scritto per “Silvana Editoriale” da Luciano Bolzoni, architetto e direttore culturale di “Alpes”. Il volume verrà presentato domenica prossima 9 febbraio, alle ore 15,30, in Vallée, nella Sala Archi Candidi del Forte di Bard, alla presenza dell’autore e del fotografo e artista Armin Linke, nell’ambito della rassegna culturale “Forte di Bard_incontri”, con il patrocinio e il supporto dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Valle d’Aosta. Un omaggio, questo vuole essere il libro “al genio creativo e irrequieto di Mollino, archistar nota all’estero – sottolinea Bolzoni – ma ancora poco compresa in Italia”. L’intento è quello di indagare “due storie, coincidenti e trasversali: quella dell’uomo dai molteplici interessi e passioni e quella dell’architetto che, navigando nel passato, si proietta nel domani”.

g. m.

“Carlo Mollino architetto”

Forte di Bard, via Vittorio Emanuele II 85, Bard (Aosta); tel. 0125/833818 o www.fortedibard.it

Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria a: prenotazioni@fortedibard.it

 

Pansa l’anticonformista. Era lui il gigante del giornalismo

Martedì 11 febbraio alle ore 17,30, a Palazzo Cisterna (via Maria Vittoria 12), il Centro “Pannunzio” organizza un RICORDO DI GIAMPAOLO PANSA, recentemente scomparso. Ricorderanno il giornalista che scrisse su “La Stampa”, “Il Giorno”, “Il Corriere della Sera”, “La Repubblica”,” L’Espresso”, “Panorama” e l’autore coraggioso di numerosi libri di grande successo sulla storia italiana,  Marco Castelnuovo, Gianni Oliva, Pier Franco Quaglieni. A Pansa fu conferito nel 2006 il Premio “Pannunzio”. Coordina Elisabetta Cocito.
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di Pier Franco Quaglieni
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Giampaolo Pansa e’ stato uno dei più grandi giornalisti contemporanei. Simili a lui io ricordo solo Indro  Montanelli e Oriana Fallaci anche perché Pansa, oltre ad essere un giornalista che sapeva scrivere come pochissimi altri, ebbe sempre un’indipendenza di giudizio che gli fa molto onore e che risulta essere un’eccezione nel giornalismo d’oggi

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A scoprire, prima di tutti, in lui l’inviato speciale  di razza fu Giulio Debenedetti, il grande direttore, irascibile ed intrattabile, de “La Stampa” che regnò incontrastato per vent’anni e non esitò a bistrattare Enzo Bettiza e a cestinare con crudeltà  articoli scritti  anche da firme  importanti.
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Dopo esperienze alla “Stampa “ di Ronchey (che mi parlò sempre con entusiasmo di Pansa) al  “ Giorno” e al “Corriere” di Ottone (una brutta  parentesi  per il giornale di via Solferino)  Pansa rispose all’appello di Scalfari e fu da subito una firma di punta  di “ Repubblica”. Ma non appartenne mai al club radical- chic di quel giornale perché veniva da un mondo totalmente estraneo ad esso.
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Pansa era un piemontese di Casale Monferrato, figlio di gente modesta, laureatosi a Torino in storia con Sandro Galante Garrone che mi parlò spesso dell’ex allievo e che non avrebbe approvato alcuni libri di Pansa. Il gruppo di quelli che “La sera andavano  in via Veneto “non annoverò mai Pansa, come non ebbe mai trai suoi frequentatori Giorgio  Bocca. Ma anche  Bocca, nel suo faziosissimo giellismo, ebbe molto poco da spartire con Pansa che, ad un certo punto, si rese conto – dimostrando un’assoluta onestà intellettuale -come certi rituali di una sinistra obsoleta, fatti di intolleranza e di bigottismo ideologico, non erano più proponibili. E capì anche che una  certa vulgata antifascista  che ignorava il dramma della guerra civile che insanguinò l’Italia dal 1943 al 1945, non era più sostenibile perché il fluire degli anni imponeva  ragionamenti storici e non esaltazioni acritiche ed edulcorate.
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Il presidente Napolitano parlò di eccessi durante la Resistenza che andavano denunciati. Quello che accadde nel “ Triangolo della morte “ e non solo,  non poteva più essere nascosto e Napolitano e persino lo stesso Fassino ebbero il coraggio di trarne  alcune conseguenze. Pansa con “Il sangue dei vinti”  diede voce ai fascisti e ai non comunisti ammazzati in modo truculento   prima e dopo il 25 aprile’45 , quando invece  si sarebbero dovute deporre le armi. Claudio Pavone aveva parlato di guerra civile e Pansa ha dimostrato che quella guerra civile era continuata in modo terribile anche dopo. Già Mario Pannunzio aveva denunciato nel suo “Risorgimento liberale”, subito dopo la fine della guerra, i delitti orrendi commessi dai comunisti. Gli bruciarono la redazione del suo giornale “Risorgimento liberale” , un giornale che era nato nella clandestinità durante la Resistenza.
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Forse Pansa non seppe contestualizzare quei fatti, spiegandoli – senza giustificarli, come vorrebbero alcuni faziosi – anche con i misfatti di fascisti e nazisti commessi durante la RSI. Il sangue chiama sempre sangue e quella legge terribile valse anche per quel periodo della storia italiana. Ma Pansa non ebbe mai l’ ambizione di essere  uno storico,  si considerò solo un giornalista, limitandosi a raccontare dei fatti che non vennero mai smentiti. In sintesi, Pansa ha raccolto materiali per la storia che fino ad allora erano rimasti nascosti. Per questo suo lavoro venne fatto oggetto di una campagna di odio senza eguali in cui si distinse anche Giorgio Bocca.
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Tentarono di impedirgli di parlare con la violenza, ma  i milioni di libri venduti  fecero giustizia dei facinorosi che, invece di confutare le sue tesi, tentarono di impedirgli di presentare i suoi libri. Pansa ha avuto dei grandi meriti ed ha consentito agli Italiani di conoscere una parte della loro storia rimasta occultata per decine anni. Questo è  un dato incontrovertibile. Poi forse esagerò, scrivendo anche su giornali che erano inadeguati  allo stile di Pansa e  io cessai di seguirlo. Ma il nostro dialogo iniziato una sera al “Cambio”  quando uscì  “Il sangue dei vinti”, non subì interruzioni attraverso la lettura dei suoi libri. Pansa e Bocca ebbero ambedue il Premio “Pannunzio” ma non ho  dubbi sul fatto che il gigante del giornalismo italiano sia stato lui e non Bocca.
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Il coraggio dell’incoerenza è infatti molto  spesso una grande, rarissima virtù civile. Ieri ho avuto una lunga e toccante conversazione telefonica  con Adele Grisenti , la moglie di Pansa che condivise con lui trent’anni di vita. Mi ha raccontato la generosità umana di Pansa che non  ebbe mai  rancore verso i suoi nemici . Era un uomo superiore che sapeva appassionarsi alla verità, di cui fu un testimone straordinario . Ricordarlo a Torino l’11 febbraio in anteprima nazionale e’ un motivo di grande orgoglio. Solo il Centro “Pannunzio “ poteva promuovere  un incontro del genere: una sfida a tutti i conformisti  che ripetono, come paradossali  litanie laiche,  le solite, logore  vulgate, senza capire l’importanza della ricerca storica che deve sempre prevalere sulla propaganda politica.
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Mentre Stella e il suo collega  hanno delegittimato la politica con la scusa di denunciare la casta , facendo oggettivamente il gioco dei grillini, Pansa ha sempre avuto una concezione alta della politica che criticava con asprezza ed ironia nel suo “Bestiario”, una concezione che gli veniva anche dall’essere stato allievo di Sandro Galante Garrone , il “mite giacobino”,  non sempre mite, che  si ispirava anche a Salvemini,  a Calamandrei, a Rosselli, al liberale Ruffini  Pansa, pur nella sua coraggiosa incoerenza, era rimasto il giovane allievo di Sandro.

Le foto di Cantamessa per i 50 anni della Regione

Nell’ambito delle celebrazioni per il 50° anniversario dell’istituzione della Regione Piemonte, il Consiglio regionale del Piemonte con l’associazione culturale In Arte, in collaborazione con l’Archivio Augusto Cantamessa, presenta la mostra fotografica “Augusto Cantamessa. Atmosfere piemontesi”

All’inaugurazione, giovedì 6 febbraio, il Consigliere Segretario Gianluca Gavazza ha portato il saluto istituzionale del Consiglio regionale:

“La mancanza di colori negli scatti di Cantamessa spinge l’osservatore a vedere oltre, così da riconoscere l’atmosfera che circonda la foto, restituendo profondità  emotiva alle forme e significato evocativo al ‘non colore’. Ospitare le fotografie di Augusto Cantamessa – conclude Gavazza – è una meravigliosa opportunità per compiere un viaggio nella nostra profondità. Il Consiglio regionale del Piemonte è onorato di ospitare questo evento prestigioso proprio in occasione del suo 50esimo anniversario”.

Sono intevenuti alla presentazione: Cinzia Tesio storica dell’arte, Bruna Genovesio e Patrik Losano curatori dell’Archivio Augusto Cantamessa.

La mostra presenta trentadue immagini formato 50×60 – esclusivamente in bianco e nero – realizzate dal fotografo piemontese Augusto Cantamessa (Torino 1927 – Bibiana 2018) tratte dall’immenso archivio fotografico dell’autore, che comprende diversi inediti. Le immagini ripercorrono la storia di oltre mezzo secolo della nostra regione, scoprendo luoghi e paesaggi che diventano istantanee di vita del Piemonte.

Inoltre sono esposti alcuni cataloghi delle mostre a cui Cantamessa ha partecipato in tutto il mondo in 70 anni di attività e la macchina fotografica che lo seguiva in tutti i suoi spostamenti. Un video introduce i visitatori alla mostra: si tratta di una intervista della durata di circa 20 minuti realizzata nel 2017 da Federico Cramer, in occasione del novantesimo compleanno del fotografo.

La selezione delle opere esposte rimanda ad alcune delle tematiche cardine della ricerca fotografica di Augusto Cantamessa: terra, paesaggi, ritratti. La mostra restituisce immagini colme della bellezza del territorio che nel tempo muta e si trasforma insieme ai suoi abitanti. Tanti sguardi su innumerevoli paesaggi, sulle campagne e sui paesi della provincia e anche su Torino con le sue prestigiose piazze, i suoi quartieri caratteristici, le luci dei Luna park, i giochi dei bambini sulla neve e le zone periferiche avvolte dalla nebbia.

Gli scatti di Cantamessa raccontano un universo di vita vissuta in Piemonte, dagli anni Cinquanta ad oggi, da cui si percepisce una forte appartenenza ai luoghi, attraverso la rappresentazione del paesaggio, di intensi ritratti di contadini, donne e bambini, di operai alle prese con l’edilizia popolare ma anche di persone che passeggiano per le strade della città.

La mostra “Augusto Cantamessa. Atmosfere piemontesi” rimarrà aperta al pubblico fino al 6 marzo, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17. Ingresso gratuito.

Venerdì 6 marzo 2020 – ultimo giorno di esposizione – si terrà un evento di chiusura in cui verrà presentato il catalogo della mostra.