CULTURA- Pagina 128

Al via l’anno del Rotary club Torino Duomo

Il castello di Casalborgone, recentemente riportato agli antichi splendori, è stato la cornice dell’apertura dell’anno rotariano 2020-’21 (segnato dal governatorato dell’ing. Michelangelo De Biasio)del Rotary Club TORINO DUOMO

Il Castello di Casalborgone vanta una storia millenaria che risale al 999, ricca di avvenimenti e contraddistinta dall’avvicendarsi di famiglie nobiliari, eventi bellici e influenze diverse, per approdare in quest’ultimo anno ad un completo rinnovamento ad opera del suo nuovo proprietario.

Mercoledì 22 luglio scorso il castello non poteva costituire una cornice più adatta ad accogliere la serata che ha sancito l’inizio dell’anno rotariano 2020-2021 del Rotary Club TORINO DUOMO, la cui presidenza è stata affidata al M° Antonmario Semolini, personalità nativa di Siena, ma ormai di adozione torinese, molto conosciuta nel panorama culturale e musicale subalpino e non solo italiano, spesso anche sul podio dell’Orchestra dei Virtuosi dell’Accademia di San Giovanni nel Duomo di Torino.

“La serata ha raggiunto momenti di grande intensità – spiega il neopresidente del Rotary Torino Duomo,  M° Antonmario Semolini –  quando sono stati accolti due nuovi soci ai quali ha fatto seguito il padre di due giovanissimi dirigenti del Club, un granduomo la cui generosità e affetto nei confronti dell’umana sofferenza erano da tempo noti e che gli anno valso l’iscrizione a Socio Onorario; ma soprattutto quando, accogliendo nelle file del Torino Duomo la giovane concertista Enrica Pellegrini, sono stato colto da autentica e palese commozione rievocando la figura di un nostro giovane amico di Conservatorio che, parecchi anni or sono, aveva volontariamente intrapreso il cammino del non ritorno…”.

“La serata è poi proseguita – aggiunge il Presidente Antonmario Semolini – con l’interessante visita a questo maniero, coronata da una piacevole sorpresa: la neo socia s’è seduta al pianoforte posto al centro dell’immenso salone d’onore e ha regalato ai presenti una toccante interpretazione dell’Intermezzo op. 118 n. 2 di Brahms. Questo entracte musicale invera ulteriormente la missione di questo bel Club vocato alla cultura (non a caso tra i Soci onorari ne troviamo grandissimi esponenti!…). Come allora non ricordare l’attivazione di una biblioteca d’arte nel Museo Diocesano o il restauro del celebre “Paliotto” del Paroletto, che si trova nello stesso Museo, al quale ha fatto seguito, l’anno scorso, la nascita della rivista mensile del club “Il Paliotto”, e l’aver posto all’attenzione del Distretto 2031 la necessità d’un restauro conservativo per “L’Ultima Cena” del Gagna, presente in Cattedrale? ”

“Con una quota annua – conclude il M° Semolini –  che non eccede il costo di due caffè giornalieri, questo “sodalizio della volontà”, come ebbe a definire il Rotary Gabriele D’Annunzio, si pone indubbiamente all’attenzione soprattutto dei giovani i quali, anche con un minimo reddito derivatogli da un’attività lavorativa, potranno far parte della più importante associazione di servizio e intraprendere il fascinoso cammino verso la filantropia, con un giusto richiamo all’arte e alla sua spiritualità”.

Mara Martellotta

Per informazioni: rc.torinoduomo@gmail.com

Nelle due fotografie il presidente Semolini con la giovanissima (25 anni) prefetto del Club, Paola Angela Battigaglia e con l’assistente – per il gruppo 8 – del governatore De Biasio, Liliana Remolif.

 

Riapre il forte Bramafam

Il Museo Forte Bramafam riapre a Bardonecchia, per la stagione 2020. Un anno che segna anche i 25 anni della rinascita della fortezza: da rudere abbandonato a quello che oggi è un Museo di Storia Militare fra i più apprezzati e conosciuti d’Europa, interamento curato dall’A.S.S.A.M. (Associazione per gli Studi di Storia e Architettura Militare)

La stagione di visite 2020 – inizia il 1° agosto – con nuovi allestimenti e mostre – e continuerà sino a ottobre.

La nuova vita del Forte Bramafam in Alta Val Susa iniziava infatti il 18 maggio 1995, quando Pier Giorgio Corino – oggi  direttore del Museo e ideatore e progettista  dell’impianto museale – a nome dell’A.S.S.A.M. direttore del Museo e curatore degli allestimenti museali, prendeva formale consegna dal Demanio, sulla piazza d’armi, di ciò che restava del Forte, vilipeso da decenni di abbandono e saccheggio.

Una ricorrenza che si sarebbe voluta celebrare in modo adeguato, ma che la pandemia ha impedito, ritardando invece la tradizionale apertura estiva prevista a giugno.

Con Alliance Française corsi intensivi a distanza

Corsi collettivi intensivi di francese, quest’estate a distanza in videoconferenza. Per migliorare rapidamente il livello di lingua da casa, con i nostri insegnanti madrelingua e una classe virtuale di studenti. E se porti un amico, sconto del 10% per te e per lui! La promozione è valida anche per studenti universitari e componenti della stessa famiglia.*

I corsi di francese collettivi dedicati ad adulti e adolescenti rappresentano uno strumento fondamentale per l’apprendimento della lingua. Classi e obiettivi sono definiti dai 6 livelli previsti dal QERL (da A1 a C2). I programmi prevedono lo studio approfondito del francese e la preparazione alle certificazioni ufficiali per ogni livello di conoscenza.

Nel periodo estivo proponiamo corsi intensivi, occasione per immergersi nello studio del francese con appuntamenti quotidiani da 3 ore che permettono di avanzare rapidamente nell’apprendimento. Quest’anno, a causa dell’emerngenza Covid-19, i corsi si terranno a distanza in videoconferenza e con una bella sorpresa: se porti un amico, ricevete entrambi il 10% di sconto sul costo del corso! Lo sconto del 10% è valido anche per studenti universitari e membri della stessa famiglia*.

CALENDARIO E ORARI

Prime conoscenze – Competenze elementari  | A1.1 – A1.2 – A2.1 – A2.2
Sessioni: 29 Giugno – 10 Luglio / 13 – 24 Luglio / 14 – 25 Settembre
Dal Lunedì al Venerdì | Orario 8.00 – 11.00 / 18.00 – 21.00

Livello intermedio – Utilizzatore indipendente | B1.1 – B1.2 – B2.1 – B2.2 | 45 ore
Sessioni: 11 Giugno – 2 Luglio / 6 – 24 Luglio / 7 – 25 Settembre
Dal Lunedì al Venerdì | Orario 8.00 – 11.00 / 18.00 – 21.00

MODALITA’ DI SVOLGIMENTO DEI CORSI A DISTANZA

  •  In videoconferenza tramite ZOOM (da scaricare gratuitamente cliccando qui) o altri strumenti, in base a quanto concordato dal gruppo con il singolo insegnante. A livello tecnico si richiede: una connessione internet; un computer /notebook/ smartphone; webcam e audio del dispositivo funzionanti.
  • Tenuti dai nostri insegnanti madrelingua certificati, i corsi si svolgono in videoconferenza con interazione in gruppi da 6 a 10 persone. I nostri insegnanti, con strumenti diversi, stimolano il lavoro di gruppo (anche con suddivisione della classe in piccoli gruppi per determinati progetti) e la partecipazione attiva di ciascuno studente, con le modalità più adatte ai singoli partecipanti.
  • La modalità in videoconferenza offre strumenti aggiuntivi rispetto al corso in presenza, permettendo una forte personalizzazione del percorso, grazie a un dialogo continuo con il docente, alla condivisione del materiale pedagogico ricco ed eterogeneo che ogni insegnante prepara in base alle esigenze del gruppo, alla possibilità di registrare la lezione, all’accesso ai documenti prodotti durante il corso e agli approfonimenti suggeriti sulla base delle carenze di ciascuno studente.
  • Ogni docente mette a frutto la propria esperienza per strutturare un percorso pedagogico di alto livello su misura per i propri studenti:  scopri nel dettaglio, direttamente dalle parole dei nostri insegnanti!

TARIFFE, PROMO E ISCRIZIONE

  • Corso da 30 ore (livelli A): prima iscrizione € 340,00 | tariffa scontata seconda iscrizione € 312,00
  • Corso da 45 ore (livelli B): prima iscrizione € 464,00 | tariffa scontata seconda iscrizione € 420,00
  • * Sconto 10% per: Studenti universitari (presentando tessera universitaria), Membri della stessa famigliaDue amici nell’ambito della promozione “porta un amico” (per accedere alla promozione è necessario effettuare entrambe le iscrizioni e i pagamenti nello stesso giorno. Tutti e due gli iscritti accedono alla tariffa scontata). Lo sconto del 10% non è cumulabile con la tariffa scontatata seconda iscrizione.
  • Se non hai già la nostra tessera, associati all’Alliance Française Torino al costo di 20,00 € (tessera trimestrale) o 35,00 € (tessera annuale) e scopri tutti i vantaggi, tra cui l’accesso gratuito a Culturethèque!
  • Richiedi un test di livello gratuito a corsi@alliancefrto.it. Ci è necessario per permetterci di inserirti nel corso più adatto a te, ma sostenerlo non ti obbliga all’iscrizione
  • Le iscrizioni chiudono una settimana prima dell’inizio dei corsi!
  • Per informazioni e iscrizioni: corsi@alliancefrto.it

Al castello l’“Ulisse” da Claudio Monteverdi

L’estate della musica prosegue al Castello di Miradolo con i concerti di “Avant-dernière pensée” e le singolari performances di Duda Paiva. Martedì 28 luglio, ore 21,30. San Secondo di Pinerolo (Torino)

Si preannuncia come un concerto di intensa spettacolarità e modernità, accompagnato da una video installazione, realizzata appositamente per l’occasione e che vedrà come protagonista il noto ballerino e performer di origine brasiliana, Duda Paiva.

In programma per il prossimo martedì 28 luglio (alle ore 21,30), promosso dalla “Fondazione Cosso” e realizzato, nel Parco storico del Castello di Miradolo, dal progetto artistico “Avant-dernière pensée” diretto dal maestro Roberto Galimberti, l’“Ulisse” da Claudio Monteverdi rientra nella Rassegna proposta dalla Fondazione di San Secondo di Pinerolo per l’estate 2020 e segna oltre dieci anni di ricerca e sperimentazione in ambito musicale, presentandosi come secondo appuntamento dopo il “Concerto d’estate” da Steve Reich, con cui si è salutata la prima alba d’estate il 21 giugno scorso, e in attesa del prossimo concerto del 15 settembre, allorché andrà in scena “Metamorphosis” da Buster Keaton e Philip Glass. La performance – presentata in una veste totalmente inedita, che vedrà il pubblico al centro di un’arena di oltre 2mila mq. circondato dalla corona verde di alberi secolari e da grandi schermi per video proiezioni – vuole porsi come una profonda ri-lettura del “Ritorno di Ulisse in patria” di Monteverdi. “L’intento – spiegano gli organizzatori – è quello indagare il tema del viaggio, dentro e fuori di sé, e i sentimenti e le contraddizioni profonde dell’uomo, in una figura come quella di Ulisse che ha attraversato la musica, la letteratura, il cinema e la poesia”. Esemplare sarà in tal senso l’esibizione di Paiva, che nel 2004 ha creato la “Duda Paiva Company”, con cui porta in giro per il mondo, performances spettacolari, tra danza e teatro, accompagnato dai “puppets” di gommapiuma, suoi inseparabili compagni di scena.
Il pubblico è invitato a spostarsi nel Parco per trovare la propria personale prospettiva del concerto ed è anche simpaticamente invitato a portarsi un plaid da casa per lasciarsi andare al video-ascolto comodamente rilassato sul tappeto verde del prato. Le cuffie silent system luminose, attraverso cui si fruisce della partitura, divengono autentiche “stanze d’ascolto”, in cui ricercare non la solitudine, ma il raccoglimento che richiede l’ascolto.

Alle 19, il Bistrot del Castello sarà già a disposizione per un aperitivo o una cena leggera nella corte interna, alla luce del tramonto. Alle 20 avrà luogo una guida all’ascolto curata da Roberto Galimberti, ideatore del progetto artistico, che dialogherà con il pubblico.

Gli esecutori: Roberto Galimberti, violino e direzione; Francesca Lanza, soprano; Evans Tonon, basso; Marco Pennacchio, violoncello; Laura Vattano, armonium
I tecnici: Marco Ventriglia, supervisione tecnica e regia audio Edoardo Pezzuto; allestimento tecnico Duda Paiva, Ulisse on video.
Prenotazione obbligatoria.

Castello di Miradolo, via Cardonata 2, San Secondo di Pinerolo (Torino); tel. 0121/502761 o prenotazioni@fondazionecosso.it

g. m.

Salone del Libro, prove generali in autunno

L’incontro svoltosi oggi in Regione per il Salone del Libro è stato molto positivo, si legge in una nota del Salone, e ha posto le basi per la definizione di un percorso che porterà all’edizione del Salone di maggio 2021 attraverso un significativo evento autunnale.

L’evento unirà i contenuti in rete con appuntamenti dal vivo, fatte salve le condizione di sicurezza consentite delle normative del momento, e fungerà al contempo da segno della ripartenza e lancio per l’organizzazione del Salone 2021.

Sono stati garantiti entro la prima metà di agosto il saldo dei pagamenti in sospeso e il rinnovo dei contratti per consulenti e collaboratori che sono già impegnati a progettare e definire le prossime tappe.
Entro la fine di settembre verrà approvato il nuovo protocollo d’intesa con una validità fino al 2023.

E’ stato reso attivo, nelle more dell’approvazione del protocollo, il Comitato di Gestione presieduto da Giulio Biino, Presidente della Fondazione Circolo dei Lettori, a cui partecipano la Città di Torino, Associazione Torino Città del Libro, Salone Libro S.r.l e il Direttore Editoriale del Salone con il supporto operativo di Marco Pautasso.

È prossima la convocazione del Comitato d’Indirizzo del Salone per un confronto con le associazioni rappresentative dell’intero mondo editoriale italiano quali gli editori, AIE e ADEI, i librai, ALI e SIL, i bibliotecari, l’AIB.

All’incontro tenutosi oggi in Regione hanno partecipato l’Assessore Vittoria Poggio, l’Assessore Maurizio Marrone, la Sindaca della Città di Torino Chiara Appendino, l’Assessore alla Cultura Francesca Leon, il Presidente e il Direttore della Fondazione Circolo dei Lettori Giulio Biino, Elena Loewenthal, Nicola Lagioia Direttore Editoriale del Salone del Libro, Silvio Viale, Presidente dell’associazione “Torino la Città del Libro” e Piero Crocenzi, Amministratore Delegato della Salone Libro S.r.l.

La responsabilità di un uomo dentro un viaggio nella notte

Per la rassegna “Summer Plays” al Carignano “Locke”, regista e interprete Filippo Dini

 

È dalla scrittura cinematografica di Steven Knight – per il film che aveva a protagonista un grandioso Tom Hardy anche in veste di regista, ricordiamolo anche per la sceneggiatura di La promessa dell’assassino di Cronenberg – che nasce l’Ivan Locke che Filippo Dini sta in questi giorni portando per la rassegna “Summer Plays” al Carignano (produzione Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Teatro Franco Parenti, Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia), uno di quei film – anno 2013, girato in otto notti consecutive, ogni notte le riprese dell’intero film, al montaggio affidate le parti migliori – difficili ma capaci di entrare nel ristretto terreno dei cult, veri campioni di assolo interpretativi, esempi inseguiti di raffinatezza registica.

Certo Dini non ha dalla sua la calibrata bellezza del montaggio né le piccole imprese della fotografia e nemmeno il soffoco, la componente claustrofobica del luogo recitativo: ma incrocia con convinzione e con atmosfere e climi da thriller sempre tesi, giusti, quasi fossero una lunga snervante cavalcata, i 75’ del dramma. Locke si trasporta in palcoscenico senza alcuna fatica, diventa una convincente opera a sé, con leggi proprie, ricostruisce racconto ed emozioni e pensieri solidamente impiantati tra le lame dei fari o le intermittenti luci di sosta di Pasquale Mari, lungo il nastro stradale disegnato da Laura Benzi.

Locke è un uomo di successo, ha il proprio lavoro, una casa e una famiglia che adora, il giorno successivo sarà uno dei più fortunati della sua vita, per la mattina seguente è stabilita “la più grande colata di calcestruzzo dell’edilizia urbana forse europea” e lui è “il più bravo capocantiere dell’Inghilterra”, deve assolutamente correre a casa perché là lo aspettano una moglie e l’entusiasmo dei figli e una partita da applaudire insieme. E un paio di birre ghiacciate. Si sfila gli stivali con cui ogni giorno lavora nel cantiere, sale in macchina e di lì innesta una lunga serie di telefonate: da queste abbiamo lo sviluppo della vicenda, dal loro stretto succedersi, dal prolungarsi, dalle interferenze, dalla rabbia e dalle apprensioni, dagli incidenti e i ritardi a poche ore dall’evento, dalle voci che dicono e raccontano, che si inseguono, che in una sorta di gorgo, in un esempio di linguaggio teatrale quantomai libero e viscerale, s’avvicinano o s’allontanano sempre più dal protagonista. Ma la vita di Locke cambia, coscientemente, doverosamente. Un cambiamento che lo porta a intraprendere un viaggio diverso, un viaggio che ha anche il compito di guardare all’interno dell’uomo, di renderlo responsabile, di spingerlo a perdere tutto e a guadagnare tutto. A ricostruire.

Un cambio di rotta, un’inversione, un altro orizzonte a cui avvicinarsi, “un grande inno al coraggio” lo definisce Dini, “alla sua espressione più potente e più arcaica: il coraggio di abbandonare la propria vita, le proprie certezze, i successi personali, i propri affetti”, una cognizione del dolore che punti verso quella responsabilità che ci accompagna, tutti nessuno escluso, verso il nostro miglioramento. Locke impartisce ancora ordini perché lui vuole che quella colata sia un vero capolavoro, senza intoppi o difetti, accetta il licenziamento, lancia invettive e pugni chiusi contro un dio e ed un padre che un giorno lo ha abbandonato (e lui non ripeterà quello stesso errore), chiama la moglie per confessarle che sette mesi prima l’ha tradita con un’altra donna, neppure lui sa spiegarsi come sia successo, forse la colpa sta soltanto in due bottiglie di vino, una donna non bella e non più giovane che quella notte stessa partorirà, lascia che i figli gli raccontino della partita (le telefonate più umanamente belle): alla fine, arrivando nei pressi dell’ospedale, un’ultima telefonata, quella nuova madre gli fa ascoltare il vagito di un bambino che è appena venuto alla luce. Al centro del palcoscenico, con il suo volante in mano, Filippo Dini interpreta e dirige lo spettacolo, è vulnerabile e combattivo al tempo stesso, intesse un passato e un faticoso presente, guarda coraggiosamente avanti, raccoglie momenti, a tratti attimi impercettibili, ed emozioni dal proprio personaggio, e la ribellione sempre in primo piano, e dalla fitta ragnatela delle voci di quanti “lo circondano”.

 

Elio Rabbione

 

Le foto dello spettacolo sono di Noemi Ardesi

Il Regio riparte all’insegna di Janacek con l’opera Jenufa

Stagione lirica / Atteso il debutto di Calatrava nell’allestimento dell’opera di Poulenc “I dialoghi delle Carmelitane”

 

Sarà nel segno di Janacek e della sua opera Jenufa la riapertura della stagione lirica del Teatro Regio di Torino, interrotta lo scorso marzo a causa dell’emergenza sanitaria da Covid 19.

Un’altra novità di grande interesse sarà il debutto operistico, nell’allestimento dell’opera “I dialoghi delle Carmelitane” di Poulenc, da parte dell’architetto di fama internazionale Santiago Calatrava. A precedere l’avvio della vera e propria stagione operistica sarà il concerto d’apertura della Stagione Sinfonica del Teatro Regio, in programma il 28 ottobre prossimo, con Orchestre e Coro del teatro stesso, diretti dal maestro Stefano Montanari.

Ad apertira della stagione operstica del Teatro Regio di Torijo, a novembre, la Jenufa di Janacek, da lui scritta e musicata nel 1904. Si tratta di un’opera che affonda le radici nella tradizione agreste della Moravia, capace di fondare una tradizione operistica ceca autonoma e lontana dagli schemi tradizionali di quella italiana e tedesca. La scrittura del libretto della Jenufa fu mantenuta da Janacek in prosa, a differenza delle tradizionali trascrizioni librettistiche in versi, a lui coeve. Janacek si dimostrò inoltre capace di avviare un’inedita ricerca musicale che fu capace di far rimbalzare alcuni passaggi vocali della lingua ceca nella sua musica operistica.

Il fil rouge con la passata stagione del Regio di Torino rimane e viene riaffermato con la messinscena di alcuni titoli che erano stati previsti proprio prima della brusca, quanto inaspettata, interruzione per l’emergenza Covid. Si preannunciano il nuovo allestimento della Boheme di Giacomo Puccini (per la regia di Paolo Gavazzeni e Piero Maranghi), della “Passione secondo Matteo” di Johann Sebastian Bach, e del “Don Pasquale” di Donizetti, storica produzione dell’ente lirico torinese, per la regia firmata da Ugo Gregoretti; produzione del teatro Regio di Torino insieme al Barbiere di Siviglia di Rossini (per la regia di Vittorio  Borrelli) e al “Ballo in maschera” di Verdi, la cui regia è firmata da Lorenzo Mariani.

Il nuovo cartellone della stagione del Teatro, diretto artisticamente dal Sovrintendente  Sebastian F. Schwarz, comprende 14 titoli, di cui cinque nuovi allestimenti e cinque opere mai rappresentate sul palcoscenico del teatro lirico torinese: “La scuola de’ gelosi” di Salieri, “La finta semplice” di Mozart, “L’opera seria” di Florian Leopold Gassmann, “I dialoghi delle Carmelitane” di Francis Poulenc ( per la regia  di Sophie Hunter) e “Powder Her Face” di Thomas Ades, per la regia di Philipp Krenn.

Saranno registi di fama internazionale a firmare la messinscena di questi allestimenti, da Barrie Kosky a Sophie Hunter, da Christof Loy a Francesco Micheli, da Piero Gavazzeni e Piero Maranghi ( per la prima volta ospiti al Regio di Torino) a Gabriele Lavia, che forma la regia dei “Pagliacci” di Ruggero Leoncavallo, a Laurent Pelly e Lorenzo Mariani.

Mara Martellotta

Una visita estiva al Giardino Ducale e al Boschetto

Un ricco calendario di eventi estivi / Il Giardino Ducale rinnovato attende i visitatori con una scenografica accoglienza serale.  E la riapertura prosegue nel Boschetto con performance, musica dal vivo, attività e visite guidate.

 

Uno spazio verde che rivela meraviglie naturali e architettoniche, in cui concedersi un momento speciale di relax o una passeggiata tra giochi prospettici e sculture, all’ombra di Palazzo Reale, della Cappella della Sindone e della Galleria Sabauda. Dopo un importante intervento di recupero e rifunzionalizzazione, il Giardino del Duca torna a essere patrimonio dei torinesi e di tutti i visitatori, uno dei luoghi simbolo della città nuovamente fruibile con un’ampia offerta di attività.

 

Torna a essere fruibile anche il Boschetto, restaurato nel 2017 grazie all’intervento congiunto del MiBACT e della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino con il socio Reale Mutua. La giornata inaugurale presenta un ricco programma di performance e musica dal vivo, realizzato con i giovani partecipanti al progetto Talenti per il Fundraising della Fondazione CRT e con la collaborazione di Piatino Pianoforti dal 1910. Alle ore 10.30, 16 e 17.30 sono previste delle visite speciali condotte dalle guide CoopCulture.

 

Il Giardino Ducale

La rifunzionalizzazione e il recupero del Giardino Ducale è parte della grande opera di valorizzazione dei sette ettari di verde che si sviluppano a ridosso degli antichi bastioni, il tessuto connettivo dei Musei Reali di Torino. Dal primo disegno di Henri Duparc del 1563 al progetto di André Le Nôtre, architetto dei giardini di Versailles, l’impianto attuale dei Giardini Reali è frutto di molteplici trasformazioni che attraversano secoli di storia. Teatro delle passeggiate e di spettacolari feste che animavano la corte, i Giardini Reali sono ancora oggi un luogo dal valore monumentale e ambientale irripetibile.

 

Grazie all’intervento conservativo finanziato dalla Fondazione Compagnia di San Paolo con un contributo di 2 milioni di euro, sospeso a marzo per l’emergenza sanitaria, la porzione più antica dei Giardini Reali collocata a nord del Palazzo, il Giardino Ducale, assume un nuovo splendore.

 

“La Fondazione Compagnia di San Paolo, ispirata all’agenda 2030 delle Nazioni Unite, si rivolge alla cultura con uno sguardo che ci permette di attingere alla creatività e all’arte per rendere più attrattivi i nostri territori, pensare e reinterpretare spazi in cui le persone diventano protagoniste, rapportarsi ai beni culturali con spirito di custodia e protezione. Coerentemente con questo approccio oggi partecipiamo all’apertura al pubblico dei Giardini di Palazzo Reale, nel cuore di Torino, che rappresentano un ulteriore arricchimento, con la messa a disposizione di un elegante spazio verde, dell’offerta dei musei reali oltre al loro capitale di architetture, collezioni e offerta di servizi al pubblico. Vero e proprio polmone verde cittadino, i giardini giocano un ruolo determinante nel processo in corso di sviluppo dei MRT in una logica di investimento strategico, attraverso un’evoluzione gestionale/organizzativa e il miglioramento della sostenibilità economico-finanziaria fortemente appoggiato dalla Compagnia”, osserva Alberto Anfossi, Segretario generale della Fondazione Compagnia di San Paolo.

 

“I Giardini sono un elemento centrale dell’agenda dei Musei Reali – spiega la Direttrice Enrica Pagella –. Il 24 aprile 2016 sono stati riaperti al pubblico dopo una chiusura di quasi dieci anni e da quel momento i cantieri non si sono mai interrotti. Tra il 2017 e il 2018, grazie anche alla collaborazione con la Consulta di Torino e il suo socio Reale Mutua, è stata rifunzionalizzata l’area del Boschetto, arricchita dall’inserto monumentale Pietre preziose di Giulio Paolini. Successivamente, con il sostegno della Compagnia di San Paolo, i lavori sono stati dedicati al Giardino del Duca e a breve si completerà anche l’intervento nella parte di Levante, con la restituzione della settecentesca Fontana dei Tritoni. L’attenzione per la radice storica di questo grande spazio verde è andata di pari passo con la cura per tutti gli aspetti legati all’accessibilità e al comfort, nella convinzione che i Giardini del Palazzo Reale costituiscano un naturale prolungamento dello spazio museale e una impareggiabile risorsa di benessere per la vita dei cittadini, in un paesaggio antico e moderno insieme, all’incontro tra natura e cultura”.

 

In occasione della riapertura del 2 giugno, la nuova pavimentazione in pietra di Luserna posta lungo le facciate di Palazzo Reale e della Galleria Sabauda, collegamento tra la Corte d’Onore e la Manica Nuova della residenza, ha reso pienamente accessibile l’ingresso e l’uscita del percorso museale dal Giardino. Il perimetro esterno dei due edifici è ornato da 42 casse in acciaio inossidabile contenenti piante di Ligustrum Iaponicum Texanum, arbusti sempreverdi simili agli aranci e resistenti ai freddi invernali. Nelle innovative citroniere hi-tech sono integrati i dispositivi per illuminare scenograficamente le facciate e segnalare i percorsi. All’allestimento del Giardino Ducale si aggiungono 61 nuove anfore in ghisa, realizzate sul modello dei 43 vasi originali facenti parte delle collezioni storiche, ma con un disegno semplificato per facilitarne l’identificazione; i vasi delimitano i parterre   e segnano l’incrocio dei viali. Rose paesaggistiche della varietà Meilland Bonica completano la composizione che poggia su basamenti ottagonali in granito di Montorfano, contenenti piccoli fari Led per illuminare i camminamenti. Al confine dell’aiuola nord sono state aggiunte panchine, corpi illuminanti e cestini di servizio, coordinati con gli arredi già progettati per il recupero del Boschetto, situato a nord-est e di matrice ottocentesca. L’intero sistema di conduzione delle acque, così come l’impianto di irrigazione, è stato ripensato per rispondere nel modo migliore alle esigenze del giardino, mentre nuove prese di servizio a scomparsa sono state inserite nella pavimentazione per alimentare zone strategiche per favorire lo svolgimento di eventi serali. In una posizione di snodo tra i Giardini del Duca e di Levante e il Boschetto troverà spazio un nuovo punto informazioni per il pubblico con il supporto dei volontari del Touring Club Italiano, progetto Aperti per voi, che dal 1° luglio riprendono le attività di accoglienza nei Giardini.

 

La scultura in granito intitolata Ulisse, opera dello scultore Giuliano Vangi e donata dall’artista ai Musei Reali, sarà posizionata su un basamento nell’area settentrionale del Giardino Ducale, in prossimità dell’ingresso alla Manica Nuova.

 

I Giardini Reali non saranno soltanto un luogo in cui concedersi una piacevole divagazione nella natura, ma anche uno spazio in cui partecipare agli eventi per festeggiare la riapertura al pubblico. Si comincia domenica 28 giugno con “Welcome green”, osservazione guidata alla scoperta delle specie floreali che impreziosiscono i Giardini. Le visite continueranno nel fine settimana per tutto il mese di luglio. Domenica 12 e 26 luglio, alle ore 17, vista, tatto, udito e olfatto saranno convolti nell’inedita esperienza “Giardini sensoriali” per conoscere da vicino piante e materiali che compongono le aree verdi dei Musei Reali. Grandi e piccoli appassionati del disegno a mano libera, sabato 18 luglio non potranno perdere l’appuntamento con “MRT Garden Drawing 2020”: affiancati dai giovani artisti e maestri della Pinacoteca Albertina, i partecipanti si cimenteranno con il disegno dal vero, prendendo ispirazione dalla natura e dall’affascinante panorama architettonico che incornicia i Giardini (ingresso esclusivo e contingentato, al costo di 2 euro).

 

Dal virtuale al Reale

Se durante il lockdown l’esperienza di visita si è trasferita sui canali digitali e sulla piattaforma èreale (ereale.beniculturali.it), a partire dal 3 luglio, ogni mercoledì e venerdì alle ore 17 gli approfondimenti tematici tornano in presenza con il programma “Dal virtuale al Reale”. Curatori e tecnici dei Musei Reali conducono i visitatori alla scoperta di opere e luoghi meno noti, rivelando curiosità inedite secondo il seguente calendario:

 

3 luglio – La Manica Nuova di Palazzo Reale, dove l’architettura incontra il museo, con Filippo Masino

8 luglio – Una creatura sorprendente: il Drago da passeggio di Carlo Mollino, con Giorgia Corso

10 luglio – Le Cucine Reali, con Lorenza Santa

15 luglio – Il Giardino del Duca, con Barbara Vinardi

17 luglio – L’Oriente a Palazzo: gli stipi giapponesi nell’Appartamento dei Principi, con Linda Lucarelli

22 luglio – Prove di allestimento: Sumeri e Assiri in passerella, con Patrizia Petitti

24 luglio – Roma antica in miniatura. Viaggio tra le città romane in Piemonte, con Elisa Panero

29 luglio – La pittura dei Bassano, oltre la superficie, con Annamaria Bava

31 luglio – I soffitti dipinti dell’appartamento dei Principi Forestieri, con Lorenza Santa

5 agosto – Porcellane per la tavola del re. Le collezioni di Palazzo Reale, con Franco Gualano

7 agosto – In guerra per gioco. La targhetta da giostra dell’Armeria Reale, con Alessandra Curti

19 agosto – L’immaginario e la memoria. I Longobardi e il culto degli antenati, con Gabriella Pantò

21 agosto – L’Oriente in Armeria Reale. Armi e armature dal continente asiatico, con Giorgio Careddu

26 agosto – Sulle tracce degli Etruschi nel Piemonte preromano, con Rosario Anzalone

28 agosto – Una Madonna fiamminga rivelata. Leggere la pittura attraverso le indagini scientifiche, con Sofia Villano

 

Caffè con il restauratore

Due incontri speciali, il “Caffè con il restauratore”, saranno dedicati alla conoscenza dell’intenso lavoro dei restauratori che, con i curatori delle collezioni, ogni giorno conservano il grande patrimonio artistico dei Musei Reali. Giovedì 9 luglio, alle ore 10, Alessandra Curti presenterà l’approfondimento Santi cavalieri: La spada di San Maurizio e l’armatura nel Medioevo, mentre giovedì 6 agosto, alla stessa ora, l’intervento di Elisabetta Andrina verterà su Pareti tessute: gli arazzi a Palazzo Reale, affrontando gli aspetti tecnici ed esecutivi dei preziosi tessili. I partecipanti saranno accolti nella Corte d’Onore da una guida CoopCulture che, al termine degli interventi, condurrà i visitatori al Caffè Reale per condividere un piacevole momento di pausa.

 

Visite speciali

Giovedì 16 luglio, alle ore 16, “C’è qualcosa di nuovo in Armeria”: le vetrine della Galleria del Beaumont si arricchiscono di didascalie pensate per lo sguardo e la curiosità dei bambini. Le famiglie sono invitate a scoprire questa novità con i curatori Giorgio Careddu e Giorgia Corso. Prenotazione obbligatoria e costo compreso nel biglietto di ingresso, gratuito fino a 18 anni.

 

Venerdì 17 luglio, alle ore 18, il pubblico avrà la straordinaria opportunità di accedere all’Appartamento della Regina Elena, percorso composto da sale di grande fascino arredate e decorate da affreschi mitologici, stucchi dorati, parati in seta alla cinese, pavimenti in marmi policromi, e alle sorprendenti Cucine Reali. L’incontro si concluderà con un aperitivo. Solo su prenotazione.

 

Per tutto il mese di luglio, ogni sabato e domenica continuano le visite guidate a cura dei Volontari dell’Associazione “Amici di Palazzo Reale” nell’Appartamento dei Principi di Piemonte, al secondo piano di Palazzo Reale, con il suggestivo affaccio sulla terrazza panoramica. Il percorso, della durata di un’ora, è visitabile alle ore 11, 12, 15, 16, 17 e 18 ed acquistabile in biglietteria.

Le attività del Caffè Reale

Nella suggestiva Corte d’Onore di Palazzo Reale, il Caffè Reale Torino accoglie i visitatori per un momento di ristoro in una cornice unica ed elegante, tra oggetti provenienti dalle collezioni sabaude. A giugno e a luglio la cucina della tradizione piemontese è protagonista di un ciclo di lezioni alla scoperta di specialità del territorio, come flan di spinaci con fonduta (19/6), bagnetto verde e rosso (20/6), verdure ripiene (26/6), savoiardi e tiramisù (27/6), carpione (3/7) e bunet (4/7). Gli incontri si svolgono dalle 17 alle 19 per un numero minimo di 12 persone. Il costo è di 20 euro per gli adulti, 28 euro per chi partecipa con un minore. Ogni venerdì e sabato di giugno è possibile partecipare anche alle cene speciali “Grill and Traditional Arcade”. Informazioni e prenotazioni al numero 335 8140537 o via e-mail all’indirizzo segreteria@ilcatering.net.

 

In foto, il Giardino Ducale (Credits: Officina delle Idee per i Musei Reali, giugno 2020)

Arte: un masterplan di cinquanta idee per portare Stupinigi in Europa

Realizzato con il cofinanziamento di Fondazione CRT e dei 6 Comuni dell’area per accedere ai fondi UE per 25 milioni di euro

 

Un masterplan di 50 idee per “portare” Stupinigi in Europa ed accedere ai fondi comunitari. Il documento è stato realizzato dall’agenzia di Sviluppo Lamoro, con il cofinanziamento della Fondazione CRT e dei sei Comuni del Protocollo di Valorizzazione di Stupinigi: Nichelino, Orbassano, Candiolo, Beinasco, None e Vinovo.

 

Dalla valorizzazione del turismo ecosostenibile alla promozione delle produzioni agricole agroalimentari per un distretto del cibo; dal recupero del patrimonio immobiliare (esedre, chiese, poderi e granai) alla realizzazione di un biciplan che crei un raccordo tra la rete ciclabile dell’area e le grandi “strade” come VENTO ed EuroVelo8; dal potenziamento del trasporto pubblico a percorsi museali e naturalistici inclusivi e di formazione per le fasce più fragili: il masterplan raccoglie progettualità in linea con le policy dei programmi comunitari per poter accedere ai fondi europei, per un importo atteso di circa 25 milioni di euro.

 

Azioni messe in campo da una vera e propria cabina di regia: Comuni, Ente Parco, Fondazione Ordine Mauriziano e imprenditori privati da tempo impegnati, anche grazie all’attività di coordinamento del Protocollo, nell’attivazione di strategie di valorizzazione turistica, ambientale e produttiva dell’area.

 

Il Sindaco di Nichelino Giampiero Tolardo afferma: “Il lavoro che da anni stiamo portando avanti per rendere Stupinigi il nuovo motore di sviluppo dell’Area Metropolitana è stato finalmente compreso: prova ne è l’attenzione che ci ha promesso la Regione Piemonte con forti investimenti nella futura programmazione europea. Noi siamo pronti, e con la nuova struttura tecnica e il supporto di Fondazione CRT, stiamo offrendo al nostro Distretto una grande opportunità di crescita”.

 

“La nostra grande esperienza nella progettazione europea e nella gestione di bandi di finanziamento – spiega Umberto Fava dell’Agenzia Lamoro – sarà messa a disposizione di questo territorio, che ha enormi potenzialità e sta per fare un salto di qualità dotandosi di un sistema di governance moderno, snello ed efficace”.

 

“Facciamo un nuovo, importante passo in avanti per la valorizzazione di Stupinigi, che rappresenta un bene universale e un volano per lo sviluppo del territorio – dichiara il Presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia –. Nel suo duplice ruolo di co-regista al fianco delle istituzioni elettive e di ‘tessitrice’ di reti tra enti diversi tra loro, Fondazione CRT ha contribuito alla definizione del masterplan strategico per il futuro dell’area, perché solo la messa a sistema di tutte le idee e un efficace lavoro di squadra possono dare lo sprint necessario per accedere alle risorse e alle potenzialità offerte dall’Europa”.
Ora il “testimone” passa alla Regione Piemonte, cui il masterplan verrà presentato nelle prossime settimane.

L’isola del libro

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Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

 

Carmen Korn   “Aria di  novità”    -Fazi Editore-    euro 20,00

 

E’ il terzo ed ultimo romanzo della saga della scrittrice tedesca 68enne Carmen Korn (dopo “Figlie di una nuova era” e “E’ tempo di ricominciare” pubblicati da Fazi) che ci racconta il seguito delle vite di 4 personaggi femminili di Amburgo, sullo sfondo delle vicende storiche che in questa puntata della saga vanno dal 1970 al 2000.

La Germania è ancora divisa e Berlino è tranciata in due dal muro che cadrà nel 1989, aprendo una nuova era; ma ci sono anche il terrorismo, echi della guerra del Vietnam e gli scandali della Casa Bianca visti nell’ottica europea.

In un alternarsi di flash su eventi storici e sequenze delle vite dei molti personaggi, la Korn costruisce un romanzo in cui le vite dei personaggi sono andate avanti, alcune invece sono finite con la morte.

Gli anni sono passati per Hanny che è al terzo matrimonio e festeggia i suoi 100 anni all’alba del nuovo millennio, circondata da parenti e amici. Ma che fine hanno fatto le sue amiche?

Lina, ex insegnate e libraia gay che viveva con l’amata compagna Louise che non vuole invecchiare, né tantomeno arrendersi alla malattia.

Käthe, vicina di casa durante l’infanzia, prigioniera in un campo di concentramento a causa della sua propensione al comunismo, tornata alla fine della guerra dopo varie traversie, che si ritrova con una figlia adottiva simpatizzante del gruppo Baader Meinhof.

Ida, ragazza viziata di buona famiglia alla quale la vita ha riservato qualche sorpresa. Due matrimoni e la bellissima figlia Florentine: super modella sempre in giro per il mondo, con un adorante compagno dotato di sovrumana pazienza che accudisce i figli, ma anche l’incognita della paternità di uno di loro.

E intorno alle 4 amiche una girandola di personaggi affascinanti come l’amico pianista Alex che si è scoperto omosessuale e vive con l’amore della sua vita, il più giovane Klaus, che però non ha disdegnato le donne…anzi.

Poi ci sono le nuove generazioni  che vivono in pagine bellissime del romanzo. Come Katja, fotografa impegnata nelle zone di guerra più calde del pianeta; e Ruth giornalista e militante che sconta anni di carcere per la vicinanza con un terrorista…..

Aspettatevi sviluppi e vite incredibili, tutto raccontato con l’innegabile bravura della Korn, abilissima nell’intessere una trama fitta di destini individuali.

 

 

Olga Tokarczuk “Guida il tuo carro sulle ossa dei morti”  -Bompiani-  euro 18,00

Dopo il Premio Nobel per la letteratura vinto con “I vagabondi”, viene ora ripubblicato questo romanzo che la scrittrice aveva dato alle stampe nel 2009. E’ il racconto in prima persona di un’anziana signora della Slesia (Polonia del sud, al confine con la Repubblica Ceca), ex ingegnere di ponti, insegnante di inglese che vive in un paesino isolato su un altipiano tempestato da venti e abbondanti nevicate.

Si chiama Janina  Duszejko ed è amante degli animali, compassionevole verso il prossimo, con il pallino dell’astrologia e degli oroscopi (in grado di prevedere le morti). Le sue giornate nell’isolamento della natura scorrono tra le traduzioni delle poesie di William Blake insieme a un suo ex alunno e la sorveglianza e i lavori di manutenzione nelle case dei dintorni che i proprietari abitano solo d’estate.

Uno scossone al suo tranquillo ritmo quotidiano viene datoa dal ritrovamento del cadavere di un suo vicino, strozzatosi con l’osso di una cerva che aveva cacciato di frodo. Ed è solo l’inizio di una serie di oscure morti di uomini collegati alla caccia e all’uccisione delle adorate cagnoline di Janina.

Lei è più che convinta che a vendicarsi della malvagità dei cacciatori (che odia con tutta se stessa) siano stati gli animali, volpi e cervi, a vendicarsi. La rivincita delle vittime contro i loro carnefici in un romanzo tra il noir e  il filosofico in cui le sorprese non mancheranno.

 

Louise Penny    “Il regno delle ombre”    -Einaudi –  euro 15,00

La  scrittrice canadese Louise Penny torna con un’altra avventura ambientata nel paese fittizio di Three Pines, e rimette in campo il suo pacato, saggio ed equilibrato detective Armand Gamache, in una storia nella quale l’indagine sulle relazioni umane e i sentimenti vengono prima della violenza omicida.

Three Pines è già di per se il grande protagonista dei suoi 14 libri con Gamache. Un villaggio a pochi chilometri da Montreal, inventato in ogni minimo dettaglio: ideale per il turismo e le famiglie, con negozietti vari, natura incontaminata, asticella del termometro ampiamente sotto lo zero e nevicate memorabili.

Chi ama questa scrittrice sa già che le sue trame iniziano lente e quasi rassicuranti, poi si scatena il thriller ed entra a gamba tesa il capo della Sûreté du Québec, Gamache.

Questa volta il commissario è stato sospeso dal suo incarico a causa di una precedente indagine un po’ controversa, e viene inspiegabilmente nominato esecutore testamentario di un’anziana signora a lui sconosciuta.

La defunta è una certa Bertha Baumgartner, si faceva chiamare Baronessa, era un po’ eccentrica, eccezionale nelle pulizie delle case altrui  e “..C’era nobiltà nel suo attaccamento al dovere”.

Questa atipica colf, insieme a Gamache  ha coinvolto nella gestione del suo lascito anche la libraia-psicologa Myrna e il giovane impresario-manovale Benedict.

Inutile dire che neanche loro conoscevano Bertha e si ritrovano a gestire una situazione complicata. La Baronessa ha tre eredi  Anthony,     Caroline e Hugo, ed ha scritto un testamento bislacco, lasciando una casa pericolante, il titolo al suo primogenito, e 5 milioni a ciascun figlio. Una fantomatica fortuna di cui i tre avevano sentito parlare fin da quando erano piccoli.

Poi la storia si complica ulteriormente, ci scappa il morto ed ecco scattare l’indagine, e Gamache si ritrova a dover risolvere parallelamente anche l’emergenza di una partita di droga che sta seminando morte nelle strade di Montreal….