CULTURA- Pagina 116

“Animals”, due appuntamenti “family friendly” alla Palazzina di Caccia di Stupinigi

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Giovedì 6 e domenica 30 gennaio

L’idea nasce in occasione della mostra “Animals”.  Una sessantina di scatti a firma del gigante della fotografia, l’americano di Philadelphia Steve McCurry, realizzati nel 1991, in giro per tutti e sei i continenti del Pianeta, e ospitati fino al prossimo primo maggio – per la prima volta in Piemonte – nelle antiche cucine della Palazzina di Caccia di Stupinigi. Luogo ideale per una simil mostra. Gli animali e la Palazzina juvarriana rappresentano infatti, da sempre, un binomio indissoluble, se si pensa che la residenza sabauda (proclamata nel 1997 dall’UNESCO “Patrimonio dell’Umanità”) fu eretta fra il 1729 ed il 1733 proprio per per essere adibita alla pratica tanto amata dai Savoia dell’attività venatoria. Cosa di meglio dunque che abbinare alla visita della mostra di McCurry, i primi appuntamenti  family friendly del nuovo anno, alla scoperta di animali quali soggetti di decorazione pittorica propria  da secoli della Palazzina o quali mirabilia ambientali da osservare con tanto di illustrazione scientifica in un’apposita passeggiata birdwatching che non mancherà di interessare grandi e piccini? Due gli appuntamenti: giovedì 6 gennaio “Ma quanti sono? Fritz, il cervo e tutti gli altri”, visita guidata sul mondo animale fortemente presente nelle decorazioni della Palazzina,  e domenica 30 gennaio “Birdwatching, in Palazzina!” una passeggiata con laboratorio di birdwatching, guidata da un ornitologo, alla scoperta degli uccelli, dei loro canti e dei loro habitat. Ma andiamo con ordine.

Il primo appuntamento è, dunque, per giovedì 6 gennaio, ore 15,45, con “Ma quanti sono? Fritz, il cervo e tutti gli altri”. Ripercorrendo le immagini classiche di cervi, cani e cavalli, ci si accosterà a storie di terre lontane e si troveranno simpatiche scimmiette e uccelli dai piumaggi variopinti. Senza dimenticare che alla Palazzina di Stupinigi nel 1820 circa fu costruito il “Serraglio delle Belve” destinato ad ospitare una gran varietà di animali esotici, molti dei quali mai visti prima a Torino. Una sorta di giardino zoologico ante-litteram in cui trovò posto anche Fritz, l’elefante indiano regalo del viceré d’Egitto al re Carlo Felice, la cui storia a corte è ricca di aneddoti.

A fine mese, domenica 30 gennaio, sempre alle ore 15,45, sarà la volta di “Birdwatching, in palazzina!”, visita guidata realizzata in collaborazione con l’“Ente Parco” e un ornitologo alla scoperta degli uccelli, dei loro canti e dei loro habitat, negli apparati decorativi del percorso di visita.

Interessante è anche ricordare che la Palazzina di Caccia di Stupinigi ha aderito al progetto “Nati con la cultura” per distribuire ad ogni nuovo nato il “passaporto culturale” che permette un ingresso libero al Museo aderente al progetto al bambino/a con il nucleo famigliare (fino a 2 accompagnatori) fino al compimento del suo primo anno d’età.

Info: entrambe le attività costano 5 euro. In dettaglio: fino a 6 anni e possessori di “Abbonamento Musei”: 5 euro (biglietto d’ingresso al Museo gratuito); da 6 a 18 e maggiori di 65 anni: 5 euro + 5 euro (biglietto d’ingresso al museo ridotto); adulti: 5 euro + 8 euro (biglietto d’ingresso al museo ridotto). E’ consigliata la prenotazione della visita: tel. 011/6200634 o www.ordinemauriziano.it /biglietteria.stupinigi@ordinemauriziano.it

  1. m

È stato un anno di cultura nei musei della Fondazione

Il 2021 ha visto un sostanziale ritorno ai luoghi della cultura e alla frequentazione dei musei. Nonostante i mesi di chiusura (fino al 2 febbraio e poi dall’1 marzo al 27 aprile) gli orari ridotti e le capienze contingentate per gran parte dell’anno, il pubblico ha premiato GAM, MAO e Palazzo Madama: sono state 241.498 su un totale di 221 giorni di apertura – oltre 100 giorni in meno rispetto a un anno “normale” – le persone che hanno visitato le mostre e le collezioni permanenti, hanno partecipato alle attività didattiche, hanno seguito le conferenze e le attività collaterali realizzate dai nostri tre musei. La percentuale di crescita rispetto al 2020 si attesta a più del 20%.

 

 

I DATI DEI MUSEI

I visitatori registrati nel corso del 2021 sono stati 84.711 alla GAM, 54.863 biglietti staccati al MAO e 101.924 sono stati i visitatori di Palazzo Madama, per un totale di 241.498 in tutti i musei della Fondazione.

 

L’esperienza maturata nel corso del 2020 in ambito digitale è stata messa a frutto anche nel 2021: accanto alla modalità “in presenza”, i musei hanno infatti continuato a proporre attività e contenuti disponibili da remoto, per consentire al pubblico, in particolare alle scuole, di accedere al patrimonio e ai laboratori didattici limitando gli spostamenti. Per questo il progetto In Onda, partito lo scorso anno, ha ulteriormente ampliato l’offerta disponibile con nuovi video e con nuove tipologie di contenuto, destinati alle scuole ma anche alle famiglie e agli adulti.

L’attività sui canali social si è concentrata sul coinvolgimento del pubblico nelle attività dei musei attraverso la produzione di video di approfondimento sulle mostre e sulle collezioni, testimonianze dei restauri in corso, rientri o partenze delle opere in prestito, allestimenti e disallestimenti e tutte le attività di ricerca, formazione e didattica.

 

I DATI DEL WEB E DEI CANALI SOCIAL

Per tutti e quattro i siti internet di Fondazione Torino Musei nel 2021 la ricerca organica continua a essere la modalità più diffusa di generazione del traffico. Al 22 dicembre 2021 le visualizzazioni di pagina sono state 164.194 per il sito di Fondazione Torino Musei, 537.022 per la GAM, 271.762 per il MAO e 524.885 per Palazzo Madama.

Per quanto riguarda i canali YouTube, la GAM ha raggiunto le 56.295 visualizzazioni, il MAO 17.768 e Palazzo Madama ha toccato quota 38.874.

La GAM al 22 dicembre 2021, ha raggiunto 43.833 followers su Instagram, il MAO 17.700 e Palazzo Madama 25.812, per un numero totale di followers sui 3 musei di 87.395.

Il totale dei like sulla pagina Facebook della GAM è di 44.404, 29.214 su quella del MAO e di 25.45 per Palazzo Madama.

Il canale Twitter della Fondazione Torino Musei conta 14.295 followers, mentre Linkedin 10.531.

 

I PROGETTI SPECIALI DEL 2021

Oltre alla consueta attività di tutela e ricerca, organizzazione di mostre ed eventi dei musei, la Fondazione continua a gestire progetti di collaborazione con altre importanti realtà locali e internazionali.

Anche nel 2021 Artissima ha trovato spazio al MAO e a Palazzo Madama: Hub India | Classical Radical ha portato nelle due sedi museali un progetto espositivo legato all’arte contemporanea del subcontinente indiano, messa in dialogo con le collezioni permanenti dei musei. Un’occasione per riflettere sui lasciti del passato e su come sono sopravvissuti nelle diverse culture per arrivare fino a noi.

 

Grazie a un accordo tra il Consorzio delle Residenze Reali Sabaude e la Fondazione Torino Musei, in base al quale oltre 90 opere della GAM sono diventate il nucleo centrale di una rassegna che riunisce capolavori provenienti dai più importanti musei italiani e da prestigiose collezioni private, alla Reggia di Venaria si è aperta la mostra Una infinita bellezza. Il paesaggio in Italia dalla pittura romantica all’arte contemporanea a cura di Virginia Bertone, Guido Curto e Riccardo Passoni. Alla GAM è stata inoltre esposta Sinfonia, di Alessandro Sciaraffa, una delle opere vincitrici della nona edizione del bando Italian Council 2020 promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura: Sinfonia, che è entrata a far parte delle collezioni della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, sarà esposta nei prossimi mesi alla Fondazione TSE Art Destination di Nur Sultan, una delle realtà più dinamiche nel panorama artistico contemporaneo del Kazakhstan.

Tappa estera anche per il MAO, che ha esportato la mostra Goccia a goccia dal cielo cade la vita. Acqua, Islam e Arte nell’Emirato di Sharjah, dove è stata presentata dal 9 giugno all’11 dicembre 2021 al Sharjah Museum of Islamic Civilization. Nell’ambito dei legami bilateriali tra gli Emirati Arabi Uniti e l’Italia, la Fondazione Torino Musei ha avviato una stretta collaborazione con la Sharjah Museums Authority per proporre la mostra in una versione rinnovata. Attraverso l’esposizione di oltre 120 opere provenienti da prestigiose collezioni pubbliche e private italiane, con contributi importanti dal MAO, da Palazzo Madama, dalla GAM e dalle collezioni permanenti del Sharjah Museum of Islamic Civilization, la mostra illustra lo sviluppo storico dei tanti ruoli ricoperti dall’acqua e l’incarnazione dei suoi significati nella produzione artistica arabo-islamica.

 

Continuano le collaborazioni di Palazzo Madama con il territorio, con le mostre Tesori del Marchesato di Saluzzo. Arte, storia e cultura tra Medioevo e Rinascimento, a cura di Simone Baiocco, organizzata nelle tre sedi di Saluzzo: il Monastero della Stella, il Museo Civico Casa Cavassa e La Castiglia, e Fantastiche Grottesche. Giovanni Caracca e i Duchi di Savoia, a cura di Clelia Arnaldi di Balme, che si è svolta al Castello degli Acaja di Fossano. Il Museo d’Arte Antica ha inoltre proseguito la pubblicazione della sua rivista, giunta al numero 5, Palazzo Madama. Studi e notizie, disponibile gratuitamente in versione digitale: il magazine, scaricabile in PDF, racconta l’attività del museo e offre approfondimenti su vari temi relativi agli studi, alla ricerca, alla conservazione e all’innovazione.

 

 

I musei hanno partecipato alla vita cittadina offrendo aperture straordinarie e ingressi gratuiti o a tariffe agevolate in occasione della festa di San Giovanni, della Notte Europea dei Musei, del Ferragosto, delle Giornate Europee del Patrimonio, della Notte delle Arti Contemporanee e della giornata AMACI.

I tre musei hanno inoltre celebrato lo scorso 18 dicembre la giornata in ricordo della prima Presidente della Fondazione Torino Musei, Giovanna Cattaneo Incisa, offrendo a tutti i visitatori l’ingresso gratuito alle collezioni permanenti.

 

Proseguono le importanti collaborazioni avviate lo scorso anno, in particolare quella siglata con la scuola Madre Mazzarello e Slow Food: il 2021 ha segnato l’avvio delle lezioni del primo anno del nuovo Liceo Linguistico Artistico ed Enogastronomico. La FTM infine ha collaborato con l’Area Attività Culturali della Città di Torino nella realizzazione del Public Program “Incontri illuminanti con l’Arte Contemporanea” in relazione a Luci d’Artista.

La storia dell’automobile e Diabolik per il Natale del Mauto

VARIAZIONE DEGLI ORARI DI APERTURA DURANTE LE  FESTIVITÀ
Venerdì 24 dicembre
Aperti dalle 10 alle 14
Sabato 25 dicembre
Aperti dalle 14 alle 19
Lunedì 27 dicembre
Aperti dalle 10 alle 19
Venerdì 31 dicembre
Aperti dalle 10 alle 14
Sabato 1° gennaio
Aperti dalle 14 alle 19
Lunedì 3 gennaio
Aperti dalle 10 alle 19
Si ricorda che la biglietteria chiude sempre un’ora prima del Museo.
In tutti gli altri giorni verrà rispettato il consueto orario di apertura.
LE ATTIVITA’ PER FAMIGLIE
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Diario di viaggio.
L’epica avventura della Pechino-Parigi
Visita guidata e laboratorio 

Domenica 26 dicembre, ore 16
Scopri QUI maggiori dettegli

Caccia all’indizio!

Visita guidata per bambini

Venerdì 7 gennaio, ore 16
Scopri QUI maggiori dettegli

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LE MOSTRE IN CORSO
COLPO GROSSO AL MUSEO
60 anni di Jagua E-Type e 60 anni di Diabolik
Due gioielli Jaguar in mostra e Diabolik che trama dietro le quinte.
Fino al
 6 marzo, il MAUTO rende  omaggio alle regine di Coventry e al signore del brivido più famoso dei fumetti.
Scopri di più

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MICHELOTTI WORLD.  1921-2021 Cento anni di un designer senza confini.
Prorogata fino al 20 febbraio la retrospettiva dedicata
a uno dei designer piemontesi più famosi nel mondo.
Scopri di più
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QUEI TEMERARI DELLE STRADE BIANCHE.
Nuvolari, Varzi, Campari e altri eroi alla Cuneo Colle della Maddalena

Prorogata fino al 20 febbraio, l’esposizione delle quaranta immagini scattate dal fotografo Adriano Scoffone nelle edizioni tra il ’25 e il ’30 e popolate dai miti dell’epoca, Nuvolari in testa.
Scopri di più.
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CATY TORTA. UN’ARTISTA LIBERA
Visitabile fino al 23 gennaio  la mostra monografica dedicata all’ artista anticonformista e moderna, allieva di Felice Casorati
e grande appassionata di automobili.

Scopri di più.
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UN MUSEO PER TUTTI
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Tre nuovi percorsi museali inclusivi per rendere il museo un luogo accessibile e confortevole per tutti i potenziali utenti, bambini e giovani, adulti e anziani, prendendo in considerazione anche le diverse disabilità (motorie, sensoriali, cognitive). Scopri QUI tutte i dettagli.

La Fondazione Ordine Mauriziano propone la smart box culturale “A Natale regala la bellezza!”

La bellezza di un’opera d’arte, di un luogo, di un territorio: per Natale, la Fondazione Ordine Mauriziano invita a regalare la bellezza con un biglietto a un prezzo speciale per sostenere i luoghi d’arte

Sulla scia dell’iniziativa che ha coinvolto città d’arte e istituzioni culturali, la Fondazione Ordine Mauriziano propone la smart box culturale “A Natale regala la bellezza!” con la visita agevolata ai suoi tre gioielli: la Palazzina di Caccia di Stupinigi, la Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso e l’Abbazia di Staffarda. Un biglietto unico a un prezzo speciale per sostenere i luoghi d’arte e vivere l’esperienza di poter tornare a scoprire i musei e i luoghi ricchi di storia, dai quali per troppo tempo si è stati lontani.

La smart box costa 15 euro, ha validità di un anno ed è acquistabile fino al 24 dicembre 2021direttamente alla biglietteria di uno dei tre luoghi della Fondazione.

 

INFO

Palazzina di Caccia di Stupinigi, piazza Principe Amedeo 7, Nichelino (TO)

Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso, Località Sant’Antonio di Ranverso, Buttigliera Alta (TO)

Abbazia di Staffarda, piazza Roma 2, Frazione Staffarda, Revello (CN)

Info: 011 6200634biglietteria.stupinigi@ordinemauriziano.it

www.ordinemauriziano.it

Nuovo direttore al MAO E’ Davide Quadrio

Docente presso l’Università IUAV di Venezia

” Il MAO è un museo prezioso, pieno di possibili narrazioni che portano l’Asia globale a Torino. Il museo rappresenta un’occasione per ripensare identità nomadi, per imparare a conoscere le tante Asie esistenti attraverso un approccio sistematico con materiali culturali storici e non, ma anche un’opportunità per capire la società multietnica in cui viviamo.”

Con queste parole, relative al suo pensiero e di conseguenza ai suoi obiettivi rispetto al futuro del MAO, si è presentato alla stampa Davide Quadrio, nominato nei giorni scorsi dal Consiglio Direttivo della “Fondazione Torino Musei” alla direzione del “Museo d’Arte Orientale”  di via San Domenico a Torino. “L’Asia – ha proseguito Quadrio – è un continente culturale immenso, ricco di tradizioni ma anche di intuizioni culturali e sociali innovative e importanti. Essere direttore del MAO è per me una grande opportunità per portare a Torino la mia esperienza trentennale in Asia e per accompagnare il museo in una dimensione culturale ancor più internazionale”. Parole pienamente condivise ed apprezzate anche da Maurizio Cibrario, presidente della “Fondazione Torino Musei”.

Davide Quadrio è un produttore culturale, curatore e educatore che vive e lavora tra Asia e Italia. Ha fondato e diretto per un decennio il “BizArt Center”, il primo laboratorio artistico indipendente no-profit a Shanghai, nato per promuovere la scena artistica contemporanea locale. Nel 2007 ha creato “Arthub”, una piattaforma curatoriale dedicata alla produzione e alla promozione dell’arte in Asia e nel mondo. Gli archivi di “BizArt” e “Arthub”, attivi in Cina dagli anni 2000, sono stati presentati come una delle realtà culturali e risorse artistiche principali per la mostra “Art and China after 1989: Theatre of the World”, ospitata dal “Guggenheim” di New York e Bilbao. Quadrio è stato ospite presso il “Shanghai Visual Art Institute” (2011-2017), ha curato e prodotto il progetto monumentale “City Pavilion” per la Biennale di Shanghai del 2012. Dal 2013 al 2016 ha curato la sezione di arte contemporanea dell “Aurora Museum” di Shanghai, una delle collezioni di arte antica cinese più spettacolare al mondo.  Dal 2020 è professore d’eccellenza presso lo IUAV (fino al 2001 Istituto Universitario di Architettura) di Venezia.

g.m.

Quel vàire che non scorderò mai

“La trappola dei ricordi”

La mamma mi aveva istruito alla lettera. E, in quegli anni, del resto si poteva ancora lasciare uscire da soli i bambini per fare qualche piccola compera. Una cinquantina di metri. Non di più. Tutto diritto, sempre sul marciapiedi, nessun rischiosissimo (?) attraversamento stradale e (parola d’ordine) non dare mei retta agli sconosciuti!

Dal vecchio portone di casa alla vicicinissima bottega del Droghiere. Dieci minuti, andata e ritorno e compere in borsa. Botteghe, le drogherie, dove allora si trovava un po’ di tutto, dallo zucchero alla carta igienica agli alimentari alle stringhe per le scarpe. Botteghe ormai scomparse. O rarissime. Oggi reinventate in stile vintage che va tanto di moda e molto molto cult. Avrò avuto sette anni, da poco arrivato a Torino. Io con la mamma per ricongiungerci al papà. Immigrati piacentini. Ricordati bene – mi aveva straraccomandato mamma Giulia, che sarebbe stata in ansia da ricovero fino al mio ritorno – devi chiedere ‘per favore due etti di fontina e due di prosciutto cotto’! Capito? Certo che sì. E la richiesta me l’ero memorizzata alla parfezione in testa per tutto il “lungo” tragitto. Ragazzino sveglio fin d’allora! Due etti di fontina… No, prima, per favore. Per favore, due etti di fontina e due di prosciutto cotto; per favore, due etti di fontina e due di prosciutto cotto; per favore,due etti di…Ero arrivato ed entrato trafelato, gridando a squarciagola …fontina e due di prosciutto cotto. Il gelo. Silenzio assoluto. Sguardo minaccioso dell’omaccione (a me tale sembrava) che stava dietro al bancone e di stizzito e indispettito rimprovero dalla madamin tutta in ghingheri che l’omaccione stava servendo. Avevo decisamente sbagliato i tempi. Calma gàgno, t’las nèn vist che servu madamin? Bofonchiò il gigante droghiere. Che vergogna! Le guance di fuoco. Mi sentivo piccolo picolo. E tale ero. E maldestro e maleducato. Servita la madamin arriva finalmente il mio turno. Du..du..no, (prima) per favore, due etti di fontina e due di prosciutto cotto. Il gigante mi guarda ancora un po’ stizzito. Ed è allora che dalla sua bocca esce quella (per me) terribile, imprevista  parola. Vaire? Sudori. Mi guardo intorno in cerca di aiuto. Co..co..come? “Oh gàgno – replica terribile il droghierone – mi l’hai nén temp da pèrde, l’hai ciamate ‘vaire’. Che tonto (io)! Avrei potuto arrivarci da solo. Vaire come dire quanto. Ma ero da poco arrivato a Torino e parlavo solo (e male) l’italiano, mentre in casa (benissimo) quel dialetto della bassa piacentina che ancora oggi con orgoglio mi ostino a parlare con quanti dei miei famigliari hanno resistito all’onda lunga del tempo. Vaire – mi venne in aiuto una deliziosa nonnina o fatina – in piemontese vuol dire ‘quanto?’Ah, quanto! Le sorrisi, con gratitudine. E mi co’ l’hai dite?, s’innervosì ancora di più quell’omaccione-omicciatolo del droghiere. Finalmente arrivarono i due etti di fontina e di prosciutto cotto. Ero impaurito, ma anche arrabbiato e indispettito. A quell’omaccione (che non m’avrebbe visto mai più) avrei ficcato volentieri due dita negli occhi. Tanto più che uscendo, dopo aver ringraziato la nonnina, lo sentii brontolare ‘Sti Napuli! Eh già, per la sabauda torinesità di allora tutti quelli che arrivavano da appena un po’ al di sotto di Asti erano tutti “terroni” o meglio “Napuli”. Corsi a casa, con una rabbia in corpo da far preoccupare la mamma. Quel maledetto vaire me lo porto dietro da oltre sessant’anni. E mai lo scorderò. Proprio oggi me l’ha fatto tornare in mente un maleducatissimo e un tantino razzista (la parola ci sta) signore in là con gli anni e dall’italiano fortemente sicilianizzato che ho colto a sgridare un ragazzo di colore, davanti ad un noto supermercato cittadino, semplicemente perché aveva “osato” salutarlo. Ciao papà, l’aveva apostrofato come il giovane è solito rivolgersi a tutte le persone di una certa età, il sottoscritto compreso. Un ragazzo bravo, gentilissimo, negli occhi la tristezza e il ricordo di un villaggio lontano. E di chissà quale viaggio infernale! Minchia, quante volte devo dirti di non salutarmi! Lo aveva rimbrottato l’anziano malamente piemontesizzato. Io alla tua età andavo a spalare la neve e al mattino presto a scaricare i camion ai mercati generali! Cazzolina. La frase mi bastò per farmi tornare alla mente quel dannato vaire! I “Napuli” (nel senso lato di “migranti”) ci sono ancora. E sono tanti tanti  Come tanti sono anche purtroppo i “Napuli” (quelli nostrani – e sempre nel senso di “migranti”- settentrionali e meridionali di prima, seconda, terza…generazione) che danno tristemente segno d’aver perso la dolorosa memoria del loro passato. Le sole differenze fra gli uni e gli altri: la lingua e il colore della pelle.

Gianni Milani 

 

Gli appuntamenti culturali della Fondazione Torino Musei

SABATO 18 DICEMBRE

 

Sabato 18 dicembre dalle 10 alle 18

ROSE BIANCHE per Giovanna Cattaneo Incisa

Una giornata in ricordo della prima Presidente della Fondazione Torino Musei

Ingresso gratuito alla GAM, MAO e Palazzo Madama. Arte, letture, musica e testimonianze.

 

Il 18 dicembre 2011 Giovanna Cattaneo Incisa, prima Presidente della Fondazione Torino Musei, lasciava per sempre i suoi collaboratori e i suoi musei, che aveva guidato fino all’ultimo istante per 13 anni.

A 10 anni esatti dalla scomparsa, la Fondazione dedica una giornata speciale alla sua Presidente che da protagonista della vita culturale di Torino seppe imprimere un segno indelebile al potenziamento e allo sviluppo dei musei della Città.

Per chi ha conosciuto e lavorato con la Signora Cattaneo rimane viva la memoria di una personalità unica, che coniugava acume, intelligenza e tenacia a una rara sensibilità e a un particolare rispetto per le persone che con lei collaboravano, valorizzandone le qualità e le competenze.

È per questo che ancora una volta vogliamo offrire a Giovanna Cattaneo Incisa i fiori che lei amava, un metaforico mazzo di rose bianche, insieme alla musica classica e alla lettura di brani di poeti e scrittori a lei cari. Per tutta la giornata di sabato 18 dicembre la GAM, il MAO e Palazzo Madama apriranno gratuitamente al pubblico le collezioni permanenti e le mostre Una Collezione senza confini, Luigi Ontani, Alessandro Sciaraffa, Claudio Parmiggiani alla GAM, Kakemono e Hub India al MAO Hub India a Palazzo Madama. Il programma della giornata si articola in diversi momenti distribuiti nei tre musei: al mattino a Palazzo Madama un omaggio che vede protagonisti personalità e istituzioni del mondo della cultura cittadina, in un incontro che alterna letture a cura di Gian Luca Favetto a sonate di Bach per violoncello; nel pomeriggio interventi musicali nelle sale della GAM e del MAO a cura del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino e attività per le famiglie che si svolgono nei Laboratori Didattici “Giovanna Cattaneo Incisa” della GAM.

IL PROGRAMMA DELLA GIORNATA

Palazzo Madama 

Ingresso gratuito alle collezioni permanenti e alla mostra Hub India.

ore 11:00 Gran Salone dei Ricevimenti

Lo scrittore Gian Luca Favetto legge brani e poesie di autori amati da Giovanna Cattaneo, accompagnati da interventi musicali a cura del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino

Intervengono:

Maurizio Cibrario, Presidente Fondazione Torino Musei

Mario Verdun, Presidente Onorario Amici Fondazione Torino Musei)

Piergiorgio Re, Presidente Fondazione Guido ed Ettore De Fornaris

Introduce: Adriano Da Re

 

MAO – Museo d’Arte Orientale

Ingresso gratuito alle collezioni permanenti e alle mostre Kakemono. Cinque secoli di pittura giapponese Hub India.

ore 14:00 e ore 14:30

Interventi musicali a cura del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino nelle sale della mostra Kakemono.

 

GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea

Ingresso gratuito alle collezioni permanenti e alle mostre Una collezione senza confiniArte internazionale dal 1990, Luigi Ontani. Alam Jiwa & Vanitas, Alessandro Sciaraffa. Sinfonia, Claudio Parmiggiani.

dalle ore 15:00 alle 17:00

Attività per famiglie Colori in Libertà nei Laboratori Didattici “Giovanna Cattaneo Incisa”

ore 15:30

Intervento musicale a cura del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino
nelle sale della mostra “Una collezione senza confini

ore 16:00

Intervento musicale a cura del Conservatorio Statale di Musica “Giuseppe Verdi” di Torino
1° piano Collezione del ‘900, sala “Arte tra le due guerre”

ore 16:30

Intervento musicale a cura del Conservatorio Statale di Musica “Giuseppe Verdi” di Torino
1° piano Collezione del ‘900, sala “Pop art”

 

Sabato 18 dicembre a partire dalle 15

COLORI IN LIBERTÀ

GAM – attività per famiglie

Attività a cura del Dipartimento Educazione GAM aperta a tutti. Ingresso libero

In occasione della giornata in ricordo di Giovanna Cattaneo Incisa, Presidente della Fondazione Torino Musei scomparsa il 18 dicembre 2011, la GAM il MAO e Palazzo Madama offrono l’ingresso gratuito per tutta la giornata. Gli spazi del Dipartimento Educazione della GAM, che sono intitolati proprio alla Signora Cattaneo in omaggio alla cura e attenzione con cui seguiva le attività, a partire dalle 15:00 saranno aperti per laboratori a ciclo continuo dedicati a tutti i bambini presenti in museo.

Per maggiori informazioni:

infogamdidattica@fondazionetorinomusei.it

tel. 011.4429630

 

DOMENICA 19 DICEMBRE

Domenica 19 dicembre ore 11

A CERCAR STELLE

Palazzo Madama – attività per famiglie

Nessuno lo sa ma in museo c’è una collezione di stelle! Splendono silenziose appese sul soffitto, negli stemmi di famiglia o sul fondo di antichi piatti. A parlarci di loro c’è un prezioso astrolabio che ne indica la posizione nel cielo: così belle e irraggiungibili le cercheremo in dipinti e sculture per poi tracciarne, in laboratorio, di nuove a cui affidare sogni e desideri per il nuovo anno. Con fili metallici e colori che brillano al buio creeremo una nuova collezione…costellazione di stelle!

Info: età consigliata: 5/10 anni; durata: 90 minuti

Costo: €7 a bambino; biglietto ridotto per gli adulti accompagnatori (gratuito con Abbonamento Musei). Tutti gli spazi sono accessibili

Prenotazione obbligatoria: 011 4429629 madamadidattica@fondazionetorinomusei.it

 

Domenica 19 dicembre ore 15

NATALE IN GAM. ARTE DI FAMIGLIA

GAM – Attività per le famiglie (dai 6 anni in su)

Il Natale è un momento di importante aggregazione per le famiglie, che spesso segna il ritorno di famigliari che vivono o lavorano lontano. La GAM propone un’attività dedicata alle famiglie in cui sia i bambini sia i genitori saranno coinvolti in un laboratorio a tema, un’occasione per riunirsi e lavorare insieme a un progetto comune. Partendo dai ritratti presenti tra i capolavori delle collezioni del ‘900, nello spazio dell’Educational Area genitori e figli utilizzeranno la stessa tecnica per creare originali autoritratti portanti, grazie a un gioco di trasformazione individuale. A termine dell’attività le famiglie uniranno le loro opere nella ricomposizione di un unico ritratto tridimensionale.

Costo: 7 euro a partecipante

Costo aggiuntivo: adulti biglietto di ingresso ridotto; gratuito per i possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte e valle d’Aosta

Informazioni e prenotazioni: 0115211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

 

 

LUNEDI 20 DICEMBRE

 

Lunedì 20 dicembre

20 dicembre 2021 – 9 gennaio 2022

PICCOLO ATELIER DI NATALE

Palazzo Madama – attività per la famiglia

Dal 20 dicembre per tutto il periodo natalizio Palazzo Madama offre alle bambine e ai bambini curiosi la possibilità di scoprire di cosa sono fatte le stelle presenti in museo e un’attività creativa da fare a casa con tutta la famiglia.

Sul sito del museo al link: https://www.palazzomadamatorino.it/it/education/famiglie  troverete quiz e brevi schede descrittive gratuite che suggeriranno la creazione di stelle colorate da appendere in casa come augurio per il nuovo anno e da condividere: preparate forbici e colla!

Info: attività gratuita

Una seconda Venaria: parte il rilancio di Stupinigi e del suo borgo

Il presidente della Regione Piemonte Cirio e gli assessori Poggio e Tronzano: «Sarà una seconda Venaria.

Creeremo un sistema in grado di superare i Castelli della Loira»

 

Prende il via concretamente il progetto di rilancio della Palazzina di Caccia di Stupinigi, presentato nei mesi scorsi da Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione Crt e Fondazione Ordine Mauriziano: ieri durante un incontro presso la Presidenza della Regione Piemonte è stata definita la costituzione dell’Unità di missione “Stupinigi 2030” che avrà il compito di attuare una delle più grandi sfide internazionali di riqualificazione architettonica e culturale, dopo quella che ha coinvolto in passato la Reggia di Venaria.

L’investimento previsto è di 25 milioni di euro, 20 nell’ambito del Pnrr e 5 nell’ambito della programmazione del Fondo europeo di sviluppo regionale: sarà proposto al Ministero della Cultura con l’obiettivo di non frammentare le energie di queste risorse, concentrandole in un grande intervento dalle ricadute storiche per l’intero territorio piemontese e italiano.

«Stupinigi 2030 mira alla creazione di una seconda Venaria capace di attrarre milioni di visitatori e di un sistema in grado non solo di competere, ma anche di superare per qualità e attrattività i Castelli della Loira – sottolinea il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio con l’assessore alla Cultura e Turismo Vittoria Poggio e l’assessore al Patrimonio Andrea Tronzano -. Mentre per la Reggia di Venaria la vocazione è principalmente culturale e artistica, per la Palazzina di Caccia di Stupinigi immaginiamo una mission storica e architettonica, ma allo stesso tempo rurale ed esperienziale. Per questo il progetto di recupero non coinvolgerà solo la Residenza reale, ma anche le sue cascine e le antiche botteghe. Daremo nuovamente vita ad un borgo, dove il visitatore potrà immergersi in una esperienza unica».

Per non generare nuove strutture, l’ipotesi è di insediare l’Unità di missione “Stupinigi 2030” all’interno del Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”, punto di riferimento nel panorama nazionale per il recupero di opere e beni artistici. Nata nel 2005 nell’ambito dei grandi interventi di riqualificazione della Reggia di Venaria, la Fondazione vede già tra i suoi fondatori il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino, Comune di Torino, Comune di Venaria Reale, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, Compagnia di San Paolo e Università degli Studi di Torino.

Lattes-Grinzane, ecco i bandi di concorso

“Premio Lattes Grinzane” e “Premio Mario Lattes per la Traduzione”. Pubblicati i bandi per la XII edizione del primo e per la II edizione del secondo

Monforte d’Alba (Cuneo)

Organizzato come sempre dalla “Fondazione Bottari Lattes”,  presieduta da Caterina Bottari Lattes e con sede a Monforte d’Alba, prende il via il “Premio Lattes Grinzane 2022”, dedicato a Mario Lattes – storicamente sostenuto da Regione Piemonte, “Fondazione CRC”, “Fondazione CRT” e “Banca d’Alba” – e rivolto ad opere di narrativa italiana e internazionale pubblicate in Italia fra il gennaio del 2021 e il gennaio del 2022, “riconfermando la sua vocazione di progetto culturale e didattico di promozione alla lettura e di diffusione della letteratura contemporanea, in particolare tra i giovani”. Il bando di questa XII edizione scade il 31 gennaio del prossimo anno ed è scaricabile sul sito www.fondazionebottarilattes.it, con tutte le informazioni e le modalità di adesione.  Le tappe: entro aprile 2022, la “Giuria Tecnica”, presieduta da Gian Luigi Beccaria (linguista, critico letterario e saggista), selezionerà i cinque romanzi finalisti, che verranno, per l’esattezza, annunciati mercoledì 13 aprile a mezzo stampa, sul sito e sui canali social della “Fondazione”. Dopodichè, la scelta del vincitore sarà affidata al giudizio di 400 studenti delle “Giurie Scolastiche”, create in 25 scuole superiori (una all’estero e 24 in Italia) che sabato 15 ottobre 2022 al “Teatro Sociale Busca” di Alba esprimeranno in diretta il loro voto per proclamare il vincitore nel corso della cerimonia di premiazione in cui saranno presenti gli stessi finalisti. Scrittrici e scrittori in gara terranno anche un incontro con gli studenti delle scuole del territorio cuneese. Accanto al “Premio Lattes Grinzane”, anche quest’anno la “Fondazione Bottari Lattes” ha istituito il “Premio Speciale Lattes Grinzane”, assegnato dalla “Giuria Tecnica” a un’autrice o ad un autore internazionale che, nel corso del tempo, si sia dimostrato meritevole di un condiviso apprezzamento da parte della critica e del pubblico. Il vincitore, sempre sabato 15 ottobre e sempre al “Teatro Sociale Busca” di Alba, terrà una lectio magistralis, aperta al pubblico, su un tema letterario a propria scelta e sarà insignito del riconoscimento. I due appuntamenti saranno trasmessi in diretta streaming sul sito e sui canali social della “Fondazione”, “permettendo così – sottolinea Caterina Bottari Lattesdi raggiungere pubblici diversi e lontani e mettendo a disposizione di tutti importanti contenuti della grande narrativa contemporanea”.

E, dopo l’esordio dell’anno scorso che ha visto al centro la lingua araba, riparte anche, con la seconda edizione dedicata ai romanzi tradotti dalla lingua cinese, il “Premio biennale Mario Lattes per la Traduzione”, iniziativa della “Fondazione Bottari Lattes” in collaborazione con l’“Associazione Castello di Perno”. Il bando, in scadenza il 19 gennaio 2022 é scaricabile sul sito www.fondazionebottarilattes.it ed è aperto alle opere di narrativa contemporanea tradotte ed edite in Italia nel 2020 e 2021. La “Fondazione” di Monforte d’Alba “torna dunque a riconfermarsi attenta al fondamentale ruolo dei traduttori nella diffusione della letteratura e dell’impareggiabile contributo dato dalla traduzione nell’avvicinare popoli e culture differenti, abbattendo muri ideologici, creando ponti culturali e favorendo il dialogo. Il tutto nella piena consapevolezza che la traduzione non si risolve in una semplice trasposizione di parole da una lingua all’altra e nello spostamento di un segno linguistico da un codice all’altro, ma è una disciplina che sa trasferire pensieri e concezioni del mondo da una cultura all’altra e che richiede una compenetrazione totale del traduttore in quella cultura”. La “Giuria stabile” del Premio individuerà cinque opere finaliste selezionate tenendo conto della capacità del traduttore di rendere in italiano la qualità letteraria del testo. La cinquina dei traduttori finalisti sarà resa nota, a mezzo stampa, entro la fine del mese di maggio. Il nome del traduttore vincitore sarà annunciato nel corso della premiazione che si svolgerà sabato 25 giugno 2022 al “Castello di Perno” (Cn).

Info: tel. 011/19771755 o 0173/7892412; book@fondazionebottarilattes.it, eventi@ fondazionebottarilattes.it WEB fondazionebottarilattes.it | FB Fondazione Bottari Lattes | TW @BottariLattes | YT FondazioneBottariLattes

g.m.

Nelle foto:

–         “Fondazione Bottari Lattes”

–         Caterina Bottari Lattes

Quei piccoli grandi doni di Santa Lucia

“La trappola dei ricordi”

Butto un occhio al calendario. Mi capita, a volte, mentre faccio colazione di mattina in cucinino. Più che la data che spesso dimentico (uno dei tanti regali dell’età), ciò che m’interessa è sapere qual è la Santa  o il Santo del giorno, per non bucare qualche “buon onomastico” alle amiche o agli amici o ai parenti più cari. Oggi è martedì 14 dicembre: San Venanzio. San Venanzio Fortunato. No, non conosco nessuno che porti il nome del Santo trevigiano eletto – leggo – nel 599 d. C. Vescovo di Poitiers, lì scomparso nel 607. Pericolo scampato. Non fosse che l’occhio mi fa un balzo sopra il 14. Ieri era lunedì 13 dicembre: Santa Lucia. No, anche di Lucie non mi ricorda presenze significative la mia segreta mnemonica “agenda amicale”. Eppure. Eppure. Cribbiolina! Ecco acchiapparmi, ancora una volta e senza pietà, la tenera ma anche un po’ fastidiosa “trappola dei ricordi”. Mi immobilizzo. Come potevo scordarmene? Santa Lucia, proprio Lei, la mia amata e tanto attesa dispensatrice di giochi pre-natalizi in tempi di una dolce infanzia dall’eco lontana. Un ricordo lo merita, eccome! Capitava una camionata d’anni fa. Si era a Pontenure, gran bel paesotto a un tiro di schioppo da Piacenza, dove ho abitato con mamma Giulia fino all’età di sette anni, in attesa di raggiungere papà Renzo, emigrato (come tanti, in quegli anni) a Torino, assunto come operaio alle Carrozzerie di Mirafiori, alla Fiàt. Sì, proprio con quell’à “accentata” che era dizione frequente per i molti emigrati dal Sud, che per la stessa ragione del babbo si erano trasferiti, valigie valigione e famiglie scaglionate al seguito, sotto la Mole.

Ebbene, proprio oggi 14 dicembre, se potessi per magia invertire (ma di tanto) la ruota del tempo, mi ritroverei bambino, felicissimo, nella cucina della piccola casa di Pontenure, in fondo al lungo cortile dove abitavano anche zia Ida, zio Natale e i cugini, l’Emma e l’Enrico, a giocare con i tanto attesi doni (doni? Andiamoci piano: un dono, un gioco, povero ma per me magnifico, una fetta di panettone, un mandarino o un’arancia) portati nella notte, fra il 12 e il 13 dicembre, dalla buona Santa Lucia. Il Piacentino è, infatti, una delle non poche province italiane in cui ancora oggi – credo – si pratica il culto di Santa Lucia, risalente pare al XIV secolo, quando i nobili veneziani, nel giorno dedicato alla Santa (siracusana e martire cristiana sotto la persecuzione dell’imperatore Diocleziano) erano soliti fare doni ai bambini. I doni che precedevano quelli un po’ più importanti (ma appena un po’) della notte di Natale. Noi bambini scrivevamo una letterina alla Santa – protettrice della “vista” per il nome che richiama la “lux” o luce latina – elencando con molta parsimonia i regali che avremmo voluto ricevere, mentre le mamme erano solite lasciare del cibo (arance, biscotti, caffè, mezzo bicchiere di vino rosso) per rifocillare e ingraziarsi la Santa, che viaggiava dalla sua Sicilia fino al Trentino a cavallo di un asinello, anche lui ripagato con un po’ di fieno o farina gialla. Alla mattina del 13 dicembre, noi bambini si trovava un piatto con gli avanzi lasciati dalla Santa (furtivamente smangiucchiati dalla mamma), ma arricchito di caramelle, monete di cioccolato e qualche mini-dono, lasciato lì in anticipo rispetto a quelli che ci avrebbe portato il più generoso Babbo Natale.

Ricordo confusamente un trenino (forse neanche elettrico), una macchinina di legno, qualche soldatino in terracotta, cow-boys o “giubbe” blu da mettere in guerra con i “grigi” della secessione americana. Mai i terribili (ingiusto sgarbo della Storia) Indiani Sioux. Pochi, piccoli ma grandi doni. Ci giocavo per giorni interi. Altroché playstation o tablet o altre (per allora) inimmaginabili futuristiche diavolerie! Per tutto il giorno di Santa Lucia – per detto popolare ancora oggi “il giorno più corto che ci sia” – non li mollavo un attimo. Me li portavo perfino sotto le coperte. Forse per paura che Santa Lucia venisse a riprenderseli. Ricordo di aver trascinato, un 13 dicembre di non so quale anno, una macchinina di legno legata ad una corda fino alla piazza del paese. Ciau Giani – mi apostrofò in stretto piacentino la signora dell’edicola mentre distribuiva copie della gloriosa “Libertà” – ist’an l’è sté bréve eh cun te Santa Lusia! E io con un sorriso ridicolmente tronfio: Cun me Santa Lusia l’è seimper bréva. Era quasi sera. Per mano alla mamma feci tutto il giro della piazza trascinandomi dietro orgoglioso la mia macchinina di legno. Fino al giorno di Natale, non l’avrei abbandonata un solo secondo. Faceva un gran freddo. E tirava un forte vento. Gelido come l’amara-dolce “trappola dei ricordi”. E come il caffè che questa mattina ho qui davanti, abbandonato a mezz’aria. Ormai imbevibile.

Gianni Milani