CULTURA- Pagina 105

Apre a Torino Officine S la “piazza lineare” più lunga d’Europa

Dedicata all’intrattenimento, allo sport e al food con tante novità in esclusiva

Nello storico stabilimento SNOS, un nuovo concept di rigenerazione urbana con spazi indoor e outdoor tutti da vivere, per grandi e piccoli Una vera e propria rinascita, tutta da vivere. L’attesa è finalmente finita: il 16 dicembre riprendono vita le storiche Officine Savigliano di corso Mortara 24 a Torino. Negli spazi industriali dell’ex stabilimento SNOS aprono le nuove Officine S.

S come svago, sapori e sorprese. Tantissime novità in arrivo per tutti, dai più piccoli ai più grandi.
Per quattro giorni, dalle 18 di giovedì 16 dicembre fino a domenica 19, una grande festa rivolta a
tutti in cui Officine S si presenta alla città. Tanti eventi, spettacoli e appuntamenti assolutamente da
non perdere per scoprire il nuovo grande polo attrattivo di Torino.

Officine S è un nuovo format originale di rigenerazione urbana, che coniuga nuove esperienze di
intrattenimento, tra food, sport, eventi, appuntamenti culturali, spettacoli unici e attività del tutto
innovative. Una grande “agorà” dedicata al divertimento di tutta la famiglia, allo sport, al buon
cibo, alla cultura e al relax: 12.600 metri quadri di spazi, 26 nuove attrazioni che aprono subito o a
inizio 2022.

Ma non chiamatelo centro commerciale, perché Officine S è qualcosa di mai visto prima: una
“piazza lineare” lunga 300 metri, tra le più lunghe gallerie d’Europa, che si sviluppa sia all’interno
che all’esterno della struttura originale delle storiche Officine Savigliano, conservate in tutti i loro
tratti industriali. All’esterno, una promenade di 160 metri con dehors e spazi tutti da vivere.
Accanto alle più classiche attività commerciali, arrivano grandi novità esclusive per Torino e il
Nord Italia.

Zero Gravity: la palestra di tappeti elastici più grande d’Italia
Zero-Gravity è un successo straordinario: è la palestra di tappeti elastici più grande d’Italia, con
scivoli, gonfiabili e tantissime attrazioni per i più piccoli, e spazi dedicati alle discipline
acrobatiche, al freestyle e al parkour. Un luogo fantastico anche per organizzare feste. Da fine
dicembre.

Miniso: il primo gadget store nel Nord Italia di ispirazione giapponese
Miniso è il brand lifestyle di tendenza di ispirazione giapponese: offre oggettistica, prodotti per la
casa, cosmetici e alimenti di alta qualità a prezzi accessibili. Piccoli e grandi gadget, smart e low
cost, tutti brandizzati e con una particolare attenzione al green.

Ma Bookstore: la prima libreria contemporanea – made in Italy – esperienziale & green
Una prima assoluta in Italia: a Torino sbarca Ma Bookstore, la prima libreria esperienziale
futuristica e green, con oltre 30mila titoli, un’area co-working open free, un caffè letterario, uno
spazio kids e un forum per tanti eventi culturali da non perdere.
Doppio Malto: la birra artigianale italiana che ha conquistato l’Europa
La prima birreria Doppio Malto a Torino: uno spazio di 600 mq aperto ogni giorno a pranzo e cena
con aree relax e giochi per adulti e bambini. Propone un ricco menù e ben 14 birre artigianali di
produzione propria. Fino al 6 gennaio menù bambini gratuito per tutti i piccoli accompagnati da un
adulto, e prima birra offerta a tutti i clienti (sia a pranzo che a cena).

Gli eventi alle nuove Officine S dal 16 al 19 dicembre
Non perdete gli eventi che dal 16 al 19 dicembre animeranno Officine S.

Ecco il calendario:
giovedì 16 dicembre
Dalle 18 alle 20 Music Show con la comicità di Max Angioni e le voci di Giulia Penna, Comete,
Luca Re e L’IDL delle folle. Conduce Marco Maccarini

venerdì 17 dicembre
Dalle 18 alle 20 Cucinare diverte!: showcooking “irriverente” con gli chef Stefano Callegaro e
Stefano Gorno. A seguire, esibizione di Rossana De Pace e Open Stage musicali di band emergenti.

sabato 18 dicembre
Dalle 16 alle 18 Urban Adrenaline: esibizioni sport experience con CUS Torino e la crew freestyle
Da Move + Open Stage band emergenti.

domenica 19 dicembre
Dalle 15 alle 19 Christmas Time per i più piccoli: Babbo Natale incontra i bambini e distribuisce
dolciumi nel villaggio natalizio.

La settimana al Circolo dei Lettori

GLI INCONTRI AL CIRCOLO 

Ingresso libero fino a esaurimento posti (salvo dove espressamente indicato). Con la Carta Plus è possibile prenotare il posto in sala: acquistabile sullo shop online o in Accoglienza.

 

lunedì 13 dicembre ore 18.30 | Circolo dei lettori, sala grande

Crepacuore (Rizzoli)

Selvaggia Lucarelli

Storia di una dipendenza affettiva

con Sara Ricotta Voza

“Quando non eravamo insieme sentivo uno strano disordine emotivo, una specie di febbre, di sete che dovevo placare. Vivevo le mie giornate senza di lui come un intervallo, una pausa dell’esistenza. Mi spegnevo, in attesa di riaccendermi quando lo avrei rivisto. Ero appena diventata una giovane tossica, convinta, al contrario, di aver colmato quella zona irrimediabilmente cava della mia esistenza.” Così Selvaggia Lucarelli descrive gli esordi di una relazione durata ben quattro anni in cui nulla, nella sua vita, ha avuto scampo: dal lavoro agli amici, l’ossessione per una storia che non aveva alcuna possibilità di funzionare, piano piano, come un fungo infestante, ha intaccato tutto quello che la circondava. Perfino l’amore per suo figlio, che finisce trascurato tra decisioni imprudenti e un’asfissiante sindrome abbandonica: “Oggi, guardandomi indietro, faccio ancora fatica ad ammetterlo, ma la felicità di mio figlio, la sua sicurezza perfino, erano la cosa più importante solo in quei rari momenti in cui sentivo di aver messo la mia relazione al sicuro. L’unico pericolo che avvertivo come costante e incombente era quello che lui mi lasciasse per la mia evidente inadeguatezza”. Con coraggio, senza fare sconti soprattutto a se stessa, racconta come un incontro tra un uomo che non vede nulla oltre se stesso e una donna che non vede nulla oltre lui può trasformarsi in una devastante dipendenza affettiva da cui la protagonista uscirà solo dopo aver toccato il fondo. Solo dopo aver compreso cos’era quel vuoto da colmare e perché ha coltivato la speranza distruttiva che qualcuno potesse colmarlo: “Siamo stati, insieme, una profezia feroce che per avverarsi aveva bisogno delle ferite di entrambi”.

 

lunedì 13 dicembre ore 21.00 | Circolo dei lettori, sala grande

Brillo. La guerra degli ovetti (Oblomov)

Igort

L’edizione integrale di un fumetto dal sapore antico

con Bruno Ventavoli

Brillo nasce sulle pagine di “Linus” a metà degli anni Novanta, durante l’esperienza giapponese di Igort. Serie tra le migliori mai scritte da Igort e molto amata dai lettori, rende omaggio al fumetto dei tempi antichi, quello di Herriman, Segar, della tradizione dei funny animals, gli animali parlanti dell’epoca d’oro del cartooning americano. Piccoli uomini, disegnati con le sembianze di pupazzi – un richiamo a Maus di Spiegelmann – vivono, soffrono e si confrontano con l’irrompere nel loro mondo fiabesco della realtà drammatica della guerra. Storie poetiche, dolenti, ironiche al contempo, che rivelano echi di Buzzati e George Grosz. Il paese di Fafifurnia – omaggio al Buzzati de La famosa invasione degli orsi in Sicilia – è scosso da una guerra che dura da sette lunghi anni. Noto con l’irriverente appellativo di “guerra degli ovetti”, il conflitto è il risultato di un effetto domino che origina dal banale errore di un impiegato innamorato: uno scambio di forniture di ovetti di cioccolato con sorpresa, nell’ordine provoca: la rabbia nazionalista di due popoli, una grave crisi diplomatica tra Stati, il fallimento di un’antica fabbrica di cioccolato con il conseguente licenziamento di 400.000 dipendenti e, infine, la guerra. Inserito da Oreste del Buono, mitico direttore di “Linus”, tra i “fumetti del millennio”, Brillo arriva in libreria in un’edizione integrale che include tutte le storie della serie pubblicate su “Linus” e le immagini inedite che restituiscono il percorso di una serie amatissima, oltre una postfazione di Igort sulle genesi della serie.

 

martedì 14 dicembre ore 18 | Teatro Colosseo, via Madama Cristina 71

Una vita nuova (Mondadori)

Fabio Volo

«Ero bambino e vivevo in un mondo più lento, e senza paure»

con Alberto Infelise
a cura di Fondazione Circolo dei lettori e Mondadori

in collaborazione con Teatro Colosseo Torino elaFeltrinelli Torino

Due amici su un’auto rossa attraversano l’Italia: musica da cantare, il vento tra i capelli, la mano fuori dal finestrino a giocare con l’aria. Hanno una quarantina d’anni e una vita incagliata. Andrea aspetta un verdetto da cui dipende la sua vita sentimentale. Paolo è in crisi: di coppia, di identità, di mezza età. O forse è solamente bisogno di leggerezza. L’auto su cui viaggiano è una vecchia Fiat 850 spider. Il padre di Paolo l’aveva dovuta vendere per far spazio alla famiglia, e ancora la rimpiange. Così Paolo ha deciso di recuperarla e fargli una sorpresa. Mentre risalgono dalla Puglia a Milano, Paolo e Andrea parlano tra loro con la spietatezza che ci si può concedere solo fra amici: l’amore, il lavoro, i genitori… E quelli che sembravano problemi insolubili si sgonfiano alla luce di una leggera ironia. Sarà un viaggio pieno di divertentissimi imprevisti e di scoperte, delle bellezze che a volte non si vedono mentre siamo concentrati a fare quello che gli altri si aspettano da noi. Un viaggio che condurrà Paolo dal dovere al volere, dal pensare al sentire, dal pudore alla tenerezza. Ingresso gratuito con posto assegnato | prenotazione obbligatoria su https://bit.ly/EventbriteVolo | Prenotazione Carte Plus 011 8904401 | info@circololettori.it

 

martedì 14 dicembre ore 18.30 | Circolo dei lettori, sala gioco

La prima figlia (e/o)

Anna Pavignano

Quel conflitto tra desiderio e paura di far venire al mondo un essere umano

con Enrica Baricco e Antonella Parigi

Una storia sul conflitto tra cuore e ragione, sul legame viscerale tra madre e figlio che si instaura prima della nascita, sul perché sentiamo il desiderio di procreare e sul timore di farlo per la responsabilità che comporta il decidere di far venire al mondo un essere umano. Un modo trasversale per accostarsi al mondo della diversa abilità, a ciò che significa essere genitori di una persona down, al “dopo di noi”. Sassi lanciati nello stagno e non risposte, perché quelle si possono trovare solo nella consapevolezza di ognuno e nel proprio modo di vedere la vita. E forse in un “sentire” che poco ha a che fare con la ragione e la saggezza. Poliana è incinta e ricoverata in day hospital per fare l’amniocentesi: ha quarant’anni, il rischio di avere un bambino down è piuttosto alto. Non ha mai pensato al feto che ha in corpo come a un bambino, l’ha sempre considerato un essere provvisorio il cui futuro è legato all’esito dell’esame. È scontato che se dovesse essere down non lo farà nascere. Poliana ha una fervida immaginazione e, così come in passato aveva dato vita con la fantasia a una figlia che non ha mai nemmeno concepito, ma che ha molto desiderato tanto da immaginarne ogni particolare, anche il modo in cui l’avrebbe vestita – la bambina con il vestito a pois – ora si concede di pensare alla creatura che ha in grembo, di parlarle, di essere certa che è femmina, di darle un nome, di farla essere viva e, in qualche modo, di affezionarsi a lei.

 

martedì 14 dicembre ore 21 | Circolo dei lettori, sala grande

La casa senza ricordi (Longanesi)

Donato Carrisi

Un bambino, un ipnotista e una storia da brividi

con Petunia Ollister

Un bambino senza memoria viene ritrovato in un bosco della Valle dell’Inferno, quando tutti ormai avevano perso le speranze. Nico ha dodici anni e sembra stare bene: qualcuno l’ha nutrito, l’ha vestito, si è preso cura di lui. Ma è impossibile capire chi sia stato, perché Nico non parla. La sua coscienza è una casa buia e in apparenza inviolabile. L’unico in grado di risvegliarlo è l’addormentatore di bambini. Pietro Gerber, il miglior ipnotista di Firenze, viene chiamato a esplorare la mente di Nico, per scoprire quale sia la sua storia. E per quanto sembri impossibile, Gerber ce la fa. Riesce a individuare un innesco – un gesto, una combinazione di parole – che fa scattare qualcosa dentro Nico. Ma quando la voce del bambino inizia a raccontare una storia, Pietro Gerber comprende di aver spalancato le porte di una stanza dimenticata. L’ipnotista capisce di non aver molto tempo per salvare Nico, e presto si trova intrappolato in una selva di illusioni e inganni. Perché la voce sotto ipnosi è quella del bambino. Ma la storia che racconta non appartiene a lui.

 

mercoledì 15 dicembre ore 18 | Circolo dei lettori, sala gioco

Ecchecavolo (Einaudi)
Mariolina Venezia

Il mondo secondo Imma Tataranni, la PM più famosa della tv
con Vanessa Scalera

I colleghi che si sentono in dovere di fare i simpatici a tutti i costi, le suocere impiccione, i tuttologi dell’ultimo minuto. Quelli che non si regolano durante il pranzo della domenica e quelli che chiedono «ti è piaciuto?» dopo aver fatto l’amore: nel suo mondo ideale Imma Tataranni non fa sconti a nessuno. Neanche a se stessa. Dopo il successo televisivo, la Dottoressa torna in libreria, ma non con una delle sue indagini: questa volta vuole dettare legge. Cosí, mentre risolve un caso o fa la spesa al supermercato, elabora le sue personali normative. Un libro divertente, struggente, pungente. Proprio come lei. In questa raccolta di leggi immaginarie, decreti e piccoli editti, architettati mentre fa la fila alla posta o risolve un caso, la Piemme piú chiacchierata di tutto il Centro Sud esprime la sua visione del mondo. Non com’è, naturalmente, ma come dovrebbe essere. Almeno secondo lei. Dalle misure per i proprietari di cani agli incentivi per chi è capace di starsene zitto, dal patentino per diventare madre alla lettera di motivazione per i turisti in visita nei Sassi di Matera, la Tataranni ne ha per tutti. Paradossale, insofferente, allergica ai luoghi comuni, ma anche capace di autocritica e autoironia, Imma si colloca di prepotenza fra i grandi pensatori di ogni epoca, da Platone a Cesare Beccaria. Immagina cosí una sua Società Ideale, un po’ dispotica, certo, ma con una profonda aspirazione alla giustizia. Legge dopo legge, intanto, prendono vita i personaggi che l’hanno accompagnata nei libri precedenti, il marito Pietro, la figlia Valentina, il bel Calogiuri, le compagne di scuola e tutta la Procura. Emergono in filigrana pensieri e desideri inconfessabili, idiosincrasie, debolezze, aneddoti inediti e segreti del Sostituto Procuratore che passando dai romanzi alla fiction di Rai 1 ha conquistato tanti cuori. Imma salta fuori dalla pagina grazie a una scrittura briosa, dissacrante, personalissima e letteraria, che attraversando il genere poliziesco e la commedia racconta la nostra società, le sue storture e il coraggio di tante straordinarie donne comuni.

 

mercoledì 15 dicembre ore 18 | Circolo dei lettori, sala biblioteca

La voce d’oro di Mussolini (Neri Pozza)

Sandro Gerbi

Storia di Lisa Sergio, la donna che visse tre volte

con Barbara Berruti e Enrica Bricchetto

Chi era l’elegante figurina che la sera del 9 maggio 1936, dai gradini più alti del Vittoriano, trasmetteva in inglese il famoso discorso di Mussolini sulla conquista dell’Impero?

Si chiamava Lisa Sergio (1905-1989) e stava vivendo la sua prima incarnazione: quella della «fervente fascista», nota all’estero come la «voce d’oro» di Roma. Giornalista fiorentina plurilingue, di madre americana e padre napoletano, nel 1937 fu licenziata dal ministero della Propaganda forse perché sospettata di mormorare contro il regime o più probabilmente perché ritenuta troppo loquace circa una sua breve relazione con il genero del duce Galeazzo Ciano. Protetta da Guglielmo Marconi, approdò negli Stati Uniti nel 1937 e ricominciò una brillante carriera radiofonica all’insegna della democrazia americana: ecco la sua seconda vita. Dopo la guerra però, ottenuta la nazionalità statunitense, fu accusata dall’FBI di simpatie per il comunismo, allontanata dalla radio e inserita in alcune «liste nere» da seguaci del maccartismo. Alla fine decise di trasferirsi a Washington, dove si reinventò come conferenziera.

 

mercoledì 15 dicembre ore 18.30 | Circolo dei lettori, sala grande

La mappa del mondo

Trent’anni dopo la caduta dell’Unione Sovietica

con Dario Fabbri, Orietta Moscatelli e Lorenzo Pregliasco

a cura di LIMES”

in collaborazione con YouTrend

 

mercoledì 15 dicembre ore 21 | Circolo dei lettori, sala grande

Il martirio di Norma
Cantata per Norma Cossetto, studentessa istriana caduta per la Libertà
musica di Luigi Donorà su testo di Luca Dorizzi
nell’ambito di Identità oltre confine

progetto realizzato da Fondazione Circolo dei lettori

in collaborazione con Assessorato all’Emigrazione Regione Piemonte

Cantata da Camera per Soprano, Baritono, Voce Recitante, Quartetto d’Archi e

Pianoforte.

La Cantata è stata scritta in onore e memoria di Norma Cossetto, studentessa istriana caduta per la Libertà. L’assassinio di Norma si consumò nella notte tra il 4 e il 5 ottobre 1943 assieme a quello di altre venticinque persone. Il suo cadavere venne estratto dalla foiba di Villa Surani il 10 dicembre dello stesso anno. Secondo la ricostruzione di autorevoli storici la ragazza fu ripetutamente violentata e successivamente le furono pugnalati i seni e penetrata nella vagina con un oggetto di legno, rinvenuto sulla salma. Su denuncia di Licia Cossetto, sorella di Norma, i soldati tedeschi catturarono sedici partigiani che avevano partecipato alle sevizie e li costrinsero a vegliare tutta una notte la salma di Norma, per poi fucilarli all’alba del giorno successivo: di questi, tre partigiani impazzirono nel corso della notte. La vita e soprattutto la morte di Norma – o meglio le ragioni delle violenze subite e della sua uccisione – continuano tuttavia a essere oggetto di interpretazione politica, in particolare il suo presunto legame diretto con il fascismo. Ricerche d’archivio avvalorano di contro la tesi che Norma ha sempre dimostrato un totale disinteresse per la politica e la non militanza fascista. Norma, come molte altre centinaia di donne e uomini infoibati, è stata uccisa perché colpevole di abitare un’area geografica oggi divisa tra Italia, Slovenia e Croazia. Non da ultimo, la drammatica vicenda di Norma Cossetto è riconducibile all’altrettanto drammatico fenomeno che oggi conosciamo con il nome di femminicidio. Prenotazione consigliataprenotazioni@circololettori.it

 

giovedì 16 dicembre ore 18 | Circolo dei lettori, sala musica

Estetica dell’improvvisazione (il Mulino)

Alessandro Bertinetto

Quella miscela di abitudine e creatività alla base dell’agire
con Pietro Cavallotti, Gaetano Chiurazzi, Nicola Perullo eFederico Vercellone

L’improvvisazione è un tema in auge fin dal secolo scorso, come testimoniano i grandi nomi dei filosofi che se ne sono interessati, fra gli altri Derrida ed Eco. Felice miscela di abitudine e creatività, di norma e libertà, l’improvvisazione è costitutiva dell’agire. La consentono e spesso la richiedono in gradi variabili molte pratiche umane anche ben regolamentate, come il gioco degli scacchi, il pilotaggio di aeroplani o la medicina. Ed è anche la sorgente stessa dell’esperienza artistica. L’arte nasce come improvvisazione, eppure quest’ultima ha una sua dimensione estetica specifica: quella di una «grammatica della contingenza» in cui nozioni quali emergenza, presenza, curiosità e autenticità spiegano il piacere dell’avventura improvvisativa e il coinvolgimento empatico che essa può generare. Questo libro propone una teoria estetica generale dell’improvvisazione nell’arte, in tutte le arti, performative e non, in riferimento a molti casi concreti.

 

giovedì 16 dicembre ore 19 | Circolo dei lettori, sala biblioteca

L’ultimo lupo (Rizzoli)

Corrado Fortuna

Enigmi e passioni nelle montagne della Sicilia

con Petunia Ollister

Tancredi Pisciotta ha quarant’anni, è nato a Palermo ma vive a Milano. Sente forte la mancanza di un figlio, che sembra non arrivare mai. E sente forte la Camurrìa, che invece sembra perseguitarlo. Ha bisogno di staccare e così si rifugia a Piano Battaglia, nelle Madonie. In quel pezzetto di terra sperduto tra le montagne siciliane, mezzo secolo prima, suo nonno Adelmo ha portato una casa mobile, che è diventata l’abitazione di famiglia. In quel luogo Tancredi spera di ritagliarsi qualche giorno di pace. Mai però avrebbe immaginato di essere catapultato tra le maglie di un mistero. Dopo una notte di luna piena infatti è lui a ritrovare il corpo di Amir, un pastore marocchino: è riverso a terra, con un grosso ramo vicino alla testa. Dalla sua bocca escono due parole debolissime: «Il lupo». Ma l’ultimo lupo delle Madonie è stato ammazzato tanto tempo prima. A Piano Battaglia la gente mormora; c’è anche Angela. È bionda, sulla ventina, di una bellezza selvatica, e non parla da quando era bambina. Dentro i suoi occhi si celano segreti più grandi di lei. Toccherà a Tancredi guadagnarsi la fiducia di questa strana ragazza, per riportare a galla verità nascoste in un remoto passato. In un romanzo caldo e amaro come la Sicilia, Corrado Fortuna si misura con le passioni indecifrabili dell’animo umano. Rivelazione dopo rivelazione, esplora i lati più inaspettati di personaggi sorprendenti, costretti a fare i conti con le proprie vite e con un enigma insondabile custodito dai boschi.

 

venerdì 17 ore 18.30 | Circolo dei lettori, sala grande

La cucina di famiglia (Einaudi)

Antonino Cannavacciuolo

40 ricette spiegate come a casa

con Elena Loewenthal

Quella di Antonino Cannavacciuolo è una cucina che nasce dal cuore, fatta di ingredienti scelti con cura ed elaborati con passione, sempre attenta a mantenere un perfetto equilibrio fra tradizione e innovazione. Ora, per la prima volta, le preparazioni complete, i suggerimenti per rendere eccezionale ogni piatto e i segreti che hanno conquistato migliaia di appassionati sono raccolti da Antonino in un libro che è una sintesi della sua arte: dall’antipasto al dolce.

 

sabato 18 dicembre ore 16 – 17.30 | Circolo dei lettori, sala grande

Il rapimento geometrico

dal movimento incontrollato a una direzione
laboratorio per bambini 6-10 anni con Fabrizio Einaudi

€ 10 (merenda compresa)

prenotazione obbligatoria 011 8904401 | info@circololettori.it

 

sabato 18 dicembre ore 18 | Circolo dei lettori, sala biblioteca

L’omino rosso (Sandro Teti Editore)

Doina Ruşti

Uno spaccato della Romania di oggi tra realtà e virtuale

con Roberto Merlo
a cura di Accademia di Romania in Roma e Libreria Internazionale Luxemburg
partner Dipartimento di Lingue e letterature straniere e culture moderne Università di Torino

Laura Iosa è una quarantenne costretta a competere con una società che delle donne apprezza soprattutto aspetto, giovinezza e impudenza. Trattata con sufficienza dalle case editrici a cui chiede invano di pubblicare un suo dizionario e delusa dall’ambiente che la circonda, Laura decide di scrivere la sua storia su un blog, aperto ai commenti dei visitatori, imprimendo così una svolta radicale alla sua vita: sviluppa una relazione con due strani personaggi, un ragazzo solitario, mago dell’informatica e un sorprendente omino saggio che la condurrà in un paradiso virtuale e allucinante. Doina Ruşti è una delle scrittrici romene contemporanee più celebrate dalla critica e dai lettori per la forza epica e l’originalità della narrazione.

Storico protocollo per il forte di Fenestrelle

Il territorio Pinerolese con l’Associazione San Carlo guardano congiuntamente al futuro e al bene comune attraverso un’importante intesa per la redazione di un piano operativo riguardante il Forte di Fenestrelle ed il Territorio delle Valli e del Pinerolese, finalizzato al restauro, conservazione e valorizzazione storica, ambientale e turistica dell’area del Forte di Fenestrelle in sinergia con progetti di sviluppo territoriale e di una ampia visione turistica e culturale.

E’ questo il riassunto di una giornata storica per il Pinerolese e per il Piemonte tutto che sancisce un Patto di collaborazione per il futuro comune del territorio. Una chiara volontà di collaborazione, di sinergia costruttiva, di desiderio di generare un circuito virtuoso, grazie alla collaborazione di tutti e alla volontà di valorizzare insieme il territorio. Ma anche un Patto che impegna e pone ciascuno di fronte al senso profondo di responsabilità del proprio ruolo nel dare il meglio per potenziare il Forte di Fenestrelle e il Territorio.

E’ questo il riassunto del protocollo d’intesa firmato dai principali attori pubblici e privati del territorio che dimostra la maturità di tutti nel vedere nell’unione degli intenti e negli obiettivi comuni la chiave necessaria per moltiplicare gli sforzi e renderli più efficaci.

Direbbe una metafora sportiva: non ci sono campioni del mondo senza gregari e compagni di squadra. Il campione del mondo è Il Forte di Fenestrelle nel cuore del Territorio delle Valli e del Pinerolese. I gregari sono tutti coloro che a vario titolo possono dare aiuto a realizzare quel sogno comune di emergere per la propria bellezza e gli immensi valori di cui si dispone.

La proposta progettuale, traendo le sue origini dal bene storico costituito dal Forte di Fenestrelle e coerentemente con le politiche di sviluppo sostenibile, propone di avviare e potenziare attività di turismo culturale, artigianato, commercializzazione di prodotti tipici dell’agricoltura ed allevamenti locali, turismo sportivo e di svago con l’obiettivo di generare opportunità di crescita economica e occupazionale diffusa e durevole, in armonia con il paesaggio e l’ambiente, valorizzando le risorse turistico – culturali dell’area, come leva per attivare flussi turistici nazionali ed internazionali in una logica di attrattività territoriale, contribuendo, così a migliorare la situazione socio-economica dell’area tutta rappresentata dal protocollo di intesa.

“Libriamoci” con gli allievi del Calamandrei

 NEL CORTILE DELL’INFERMERIA DEL SANTO SPIRITO DI CRESCENTINO

 

L’Istituto Calamandrei di Crescentino (che appartiene all’Istituto di istruzione superiore Galileo Ferraris di Vercelli, dirigente Cinzia Ferrara) ha preso parte a ‘Libriamoci’, iniziativa promossa dal Ministero della Cultura. Venerdì mattina gruppi di allievi delle classi III, IV, V Sia-Sistemi informativi aziendali, III agraria e III Cat (Costruzioni ambiente territorio), nel giardino dell’Infermeria Santo Spirito hanno letto brani di libri scelti in precedenza e concordati con gli insegnanti (le docenti di lettere Ilaria Rey e Beatrice Ferrari, di inglese Gianna Pastè, di francese Valentina Gualeni, con il supporto e la regia nella diretta Facebook del professor Francesco Brancaccio e del vice preside Alberto Averono) con il denominatore comune di ‘Varcare il confine’, ‘limen’ che può essere fisico o psicologico come migrazione, spostamento, confine mentale di opinioni, idee, preconcetti, sugli altri, su sé stessi, sul mondo.

“Guarda che storia! Racconti per lo schermo” Al “Circolo dei lettori” di Torino

Presentazione dei sette romanzi selezionati per diventare cinema

Venerdì 26 novembre, ore 14,30

Dalla scrittura al cinema. Si intitola “Guarda che storia! Racconti per lo schermo”, il nuovo progetto ideato e organizzato da “Film Commission Torino Piemonte” e “Salone Internazionale del Libro” di Torino per individuare romanzi adatti a essere trasformati in lungometraggi o serie tv, e permettere così alle case editrici di presentare i propri libri a registi, sceneggiatori, produttori e decision makers del settore: un’iniziativa insomma nata per facilitare il dialogo tra il mondo editoriale e quello della produzione cinematografica e audiovisiva. Rivolta a romanzi o graphic novel editi tra il 2019 e il 2021 – la cui call for application si è chiusa lo scorso 25 ottobre – la prima edizione dell’iniziativa ha visto  selezionati sette libri, che saranno presentati venerdì 26 novembre alle ore 14,30, presso il “Circolo dei lettori” di Torino (via Bogino 9, tel. 011/8904401), in una presentazione “pitching session” organizzata nell’ambito di “TFI Torino Film Industry – Production Days”.

Questi i “magnifici sette” selezionati: Ada Zeno“L’incanto del pesce Luna”, Torino, Bollati Boringhieri, 2020; Andrea Monticone“Carne mangia carne”, Torino, Buendia Books, 2020; Riccardo Humbert“Il cappotto di Bea”, Torino, Graffio, 2021; Francesca Manfredi“L’impero della polvere”, Milano, La nave di Teseo, 2019; Marco Zambelli“Fine corsa. Una storia giunta al capolinea”, Alessandria, Puntoacapo, 2021; Marina Visentin“Cuore di rabbia”, Milano, S.E.M., 2021; Giuliana Cutrona“La sposa sola”, Torino, Zedde, 2018/2019.

Dai thriller ai gialli ai racconti di formazione o ai racconti di vite che s’intrecciano con la Storia, in base a quanto richiesto nel bando, sono state privilegiate le storie ambientate in Piemonte, oppure collocate in altre regioni o in altri Paesi o in luoghi non definiti, ma potenzialmente in grado di prevedere la realizzazione cinematografica e audiovisiva in Piemonte. “Film Commission Torino Piemonte – afferma il direttore Paolo Manera – da tempo ha ampliato il suo raggio d’azione, avviando nuovi strumenti per stimolare lo sviluppo e la realizzazione di progetti sempre più rilevanti, capaci di intercettare storie significative e rappresentative, e mettere in connessione talenti e filiere culturali e produttive diverse, unendo il cinema e l’audiovisivo a tutte le espressioni artistiche e le eccellenza del territorio. In questo caso la sfida è agevolare e accelerare il contatto diretto tra autori, editoria e audiovisivo, a partire da una città che ha nella scrittura e nel pubblicare una tradizione e un presente formidabile, insieme a un partner più che eccezionale e internazionale come il Salone del Libro di Torino”. E a Manera fa eco Marco Pautasso per il “Salone del Libro”: “Si tratta di un progetto condiviso che speriamo possa crescere negli anni a venire, in un rapporto tra libro e film che può aprire nuove prospettive per il futuro dell’audiovisivo. Le scelte sui sette romanzi selezionati sono state prese all’unanimità, dopo un confronto approfondito tra le opinioni, lavorando con unità di intenti, portando ciascuno sul tavolo del confronto le proprie esperienze e professionalità”. A condurre l’appuntamento programmato al “Circolo dei lettori” sarà Gino Ventriglia, sceneggiatore e story editor, che insieme all’autrice e sceneggiatrice Paola Mammini e a Marco Pautasso ha composto il comitato di selezione chiamato ad individuare i progetti finalisti dell’iniziativa. La presentazione delle sette opere sarà invece affidata a Paolo Manera e allo stesso Marco Pautasso. L’evento è riservato agli accreditati a “TFI – Production Days”. Il pubblico interessato potrà scrivere a segreteria@salonelibro.it per richiedere di partecipare, lasciando la propria mail e il proprio numero di cellulare. La prenotazione è obbligatoria. L’ingresso è libero fino a esaurimento posti.

  1. m.

Nelle foto

–         Paolo Manera

–         Marco Pautasso

Davide Quadrio è il nuovo direttore del Mao

Il Consiglio Direttivo della Fondazione Torino Musei annuncia la nomina di Davide Quadrio a Direttore del MAO Museo d’Arte Orientale di Torino.

Sono convinto che questa scelta garantirà al museo uno sviluppo che ne rafforzerà l’immagine a livello internazionale – dichiara Maurizio Cibrario, Presidente della Fondazione Torino Musei.

L’Asia è un continente culturale immenso, ricco di tradizioni ma anche di intuizioni culturali e sociali innovative e importanti. – dichiara il neoeletto direttore Davide Quadrio – Essere direttore del MAO è per me una grande opportunità per portare a Torino la mia esperienza trentennale in Asia. Ringrazio la Fondazione Torino Musei per la fiducia riposta in me per accompagnare il MAO in una dimensione museale ancor più internazionale.

Davide Quadrio è stato selezionato al termine della call lanciata dalla Fondazione Torino Musei per individuare il nuovo direttore del Museo.

Davide Quadrio è un produttore culturale, curatore e educatore che vive e lavora tra Asia e Italia. Ha fondato e diretto per un decennio il BizArt Center, il primo laboratorio artistico indipendente no-profit a Shanghai, nato per promuovere la scena artistica contemporanea locale. Nel 2007 ha creato Arthub, una piattaforma curatoriale dedicata alla produzione e alla promozione dell’arte in Asia e nel mondo. Gli archivi di BizArt e Arthub, attivi in Cina dagli anni 2000, sono stati presentati come una delle realtà culturali e risorse artistiche principali per la mostra “Art and China after 1989: Theatre of the World”, ospitata dal Guggenheim di New York e Bilbao. Quadrio è stato ospite presso il Shanghai Visual Art Institute (2011-2017), ha curato e prodotto il progetto monumentale City Pavilion per la Biennale di Shanghai del 2012.

Dal 2013 al 2016 ha curato la sezione di arte contemporanea dell’Aurora Museum di Shanghai, una delle collezioni di arte antica cinese più spettacolare al mondo.

Dal 2020 è professore d’eccellenza presso lo IUAV di Venezia.

 

Martedì 21 dicembre alle 11 è prevista la conferenza stampa di presentazione del nuovo Direttore, nella sala polifunzionale del MAO, via San Domenico 11 Torino.

Premio Alessandro Marena: un ricordo a sostegno dei giovani artisti

Giunto alla quarta edizione, il Premio Alessandro Marena torna a supportare i giovani artisti dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino che hanno trovato presso l’Associazione Alessandro Marena una delle sedi formative ed espositive.

 

Abbiamo incontrato Franca Pastore Marena, mamma del compianto Alessandro e ideatrice dell’Associazione e del Premio in sua memoria.

 

Franca, il ricordo di Alessandro rimane vivo nelle moltissime persone che lo conoscevano e che hanno contribuito alla nascita di questa realtà che è l’Associazione Alessandro Marena. Come è nato questo progetto?

 

Alessandro è mancato il 7 luglio 2013, da questa data tragica è nata l’Associazione che porta il suo nome, da me fortissimamente voluta e caldamente sostenuta dai tanti amici vicini in quei terribili momenti.

La mission dell’Associazione intende continuare il progetto di Alessandro nel mondo dell’arte: dapprima nella galleria Marena Rooms Gallery e successivamente nell’Alessandro Marena Project. La galleria d’arte a tutti gli effetti, aperta insieme a me, e un secondo spazio, con installazioni e opere da lui volute, in un progetto più museale e di ricerca.

 

Si può dire quindi che l’arte è stata una passione tramandata di madre in figlio?

 

In un certo senso sì, fin da piccolino seguiva le mostre insieme a me. Andavamo per fiere, mostre e musei…

 

Quindi che attività svolge esattamente l’Associazione?

 

Oltre al Premio Alessandro Marena, con cadenza biennale, giunto oggi alla quarta edizione, l’Associazione organizza mostre ed eventi durante l’anno, per esempio in questi giorni – fino al 30 novembre 2021 – si potrà visitare la mostra “La valle dei pollini” di Theo Gallino a cura di Monica Trigona nel parco secolare di Villa Sassi, dove sono installate le sue monumentali opere in un perfetto connubio tra natura e arte.

 

Parliamo di questo Premio: un momento di ricordo, ma soprattutto uno spiraglio di speranza e di incoraggiamento per tanti ragazzi talentuosi, di cosa si tratta?

 

Il Premio Alessandro Marena consiste in un premio in denaro per consentire al vincitore o vincitrice di proseguire nella sua ricerca artistica e nel suo percorso formativo. L’impegno da parte dell’Associazione è quello di seguire la crescita artistica dei partecipanti.

 

Oltre al Premio Alessandro Marena 2021, quest’anno verranno assegnati altri due premi:

– il Premio conferito dai visitatori della mostra che darà l’opportunità al vincitore di esporre presso la sede dell’Associazione o presso un’altra sede selezionata
– il Premio Villa Sassi concesso dalla Presidente dell’Associazione Patrizia Reviglio che permetterà al vincitore di esporre una o più opere nella location storica.

Qual è stato il tema su cui gli artisti sono stati chiamati a riflettere e a produrre le proprie opere?

 

Quest’anno ho voluto fermamente, in accordo con la curatrice della mostra Francesca Canfora, che i partecipanti trattassero il tema della perdita nelle opere proposte. Nel 2013 io ho subito la perdita di un figlio, ma non sono la sola ad essere stata colpita da una perdita importante: la pandemia ha portato ognuno di noi a sentire la mancanza di qualcuno, sia dal punto di vista della perdita fisica causata dalla morte, sia dalla perdita dovuta all’interruzione dei rapporti umani, all’isolamento dalle persone. Ed ecco che i ragazzi hanno perfettamente recepito il concetto proponendo opere che si riferiscono ad ogni forma perdita.

 

Quanti ragazzi hanno partecipato quest’anno?

 

Ad ogni edizione cresce il numero di partecipanti: delle 56 candidature pervenute il nostro comitato scientifico ha selezionato i 23 artisti che meglio rispondevano al tema proposto nel bando “Missing Ties”.

 

Ricordiamo allora ai lettori i prossimi appuntamenti.

 

La mostra con le opere finaliste potrà essere visitata fino al 30 novembre dal lunedì al sabato dalle ore 16.00 alle ore 19.00 presso la sede dell’Associazione Alessandro Marena in Via dei Mille 40/A a Torino.

Il 30 novembre alle ore 17.00 si terrà un confronto/dibattito con esperti del settore dal titolo “Dall’accademia alla mostra: istruzioni per l’uso per artisti emergenti”, mentre alle 18.00 si potrà assistere alla premiazione finale.

 

Ringraziamo Franca Pastore Marena e rimaniamo in attesa di scoprire e comunicare i nomi dei vincitori.

 

Pietro Ruspa

Nuova vita, in via Massena a Torino, per il “Polski Kot”

Si riparte con la rassegna “Kobie To!”, in collaborazione con Arci Torino

Obiettivo: raccontare la condizione femminile nei Paesi dell’Est Europa. Rinasce, in quest’ottica, aderendo ad “Arci Torino” il Circolo Culturale “Polski Kot”.  Alla guida due giovani donne: la presidente Daria Anna Sitek, 28 anni, polacca, trasferitasi a Torino (dove si è laureata in “Lingue e Culture per il Turismo”) nel 2013 e Anna Mangiullo, vicepresidente, originaria della Terra d’Otranto e arrivata sotto la Mole nel 2014 per laurearsi in “Lingua e Letteratura Russa”, dopo aver trascorso periodi di studio in Russia ed aver vissuto per un anno in Ucraina. E Daria e Anna sono partite davvero in quarta con un’agenda di appuntamenti, da definire nei dettagli, ma tutti concepiti sotto il segno delle donne e della multiculturalità. Il primo appuntamento, realizzato con il sostegno della Città di Torino, è già fissato a partire da giovedì 25 novembre , in occasione della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, ed ha per titolo “Kobie To!”, una fotografia e un’attenta riflessione (con ospiti di rilievo come scrittori, artisti e attivisti) sulla condizione femminile nei Paesi di area slava.  “Il nome del progetto, ‘KobieTo!’, rimanda – spiegano Daria e Anna – a un gioco di parole tra la lingua polacca e la città di Torino: in polacco, il termine per indicare la donna è Kobiéta. Kobieto è la parola declinata al vocativo: ‘Ehi, donna!’. Dunque, un nome scelto per richiamare l’attenzione sulle donne. Inoltre, l’ultima sillaba di ‘KobieTo’ è un chiaro riferimento a Torino, in cui il progetto si è sviluppato e a cui è rivolto”.

La rassegna, s’è detto,  partirà giovedì 25 novembre, ospite Anna Zafesova, giornalista de “La Stampa”, analista politica per il “Foglio” e “Linkiesta”, esperta di Russia e spazio post-sovietico, nonché traduttrice dal russo, che parlerà di donne e diritti (dimenticati) nella Russia putiniana.  L’appuntamento è nella sede dell’associazione, in via Massena 19/A a Torino, alle 20: nella stessa sede e allo stesso orario si svolgeranno anche le conferenze successive.

Sabato 4 dicembre sarà la volta di Magda Górecka, attivista polacca e membro del movimento “Ogólnopolski Strajk Kobiet (OSK, Sciopero delle Donne Polacche)”: suo il focus sulle proteste che hanno alimentato la Polonia lo scorso anno. Venerdì 10 dicembre microfono a Azra Nuhefendić, giornalista bosniaca residente a Trieste, corrispondente per l’“Osservatorio Balcani e Caucaso” mentre domenica 11 dicembre, l’appuntamento è con Alessandro Ajres, fondatore del “Polski Kot”, professore all’Università di Torino e Bari, che racconterà le proteste polacche attraverso un’analisi linguistica.

Infine, domenica 19 dicembre, un’iniziativa performativa (che si svolge eccezionalmente al “Magazzino sul Po” – partner del progetto) con Urszula Gabriela Bertin. Parallelamente verrà allestita la mostra “Nigdy nie będziesz szła sama” ( “Non camminerai mai sola”) della fotografa polacca Anna Krenz e di Karol Szafranski.

La conclusione nel 2022: il 16 gennaio con Marta Lempart, avvocato e attivista polacca presidente del movimento “OSK” (Ogólnopolski Strajk Kobiet/All-Poland Women’s Strike). “E questa – precisa la presidente Daria Anna Sitek – è solo la prima iniziativa organizzata dal ‘Polski kot’, la cui traduzione letterale italiana è ‘gatto polacco’, anche se sarebbe meglio chiamarlo ‘Polski kąt, ossia angolo polacco”.

Il “Polski kot” è nato nel 2010 da un’idea di Alessandro Ajres, docente di lingua polacca e traduttore. Inizialmente è stata solo un’associazione culturale che faceva da vetrina alla Polonia e alle realtà culturali slave. Un anno dopo, il 17 febbraio 2011, si è trasformata in Circolo Culturale, organizzando corsi di lingue slave, presentazioni di libri, mostre, concerti, workshop, aperitivi, degustazioni a tema ed eventi culturali di vario genere. Dal 2015, il “Polski Kot” ha dato vita al “Festival Slavika”, primo festival italiano interamente dedicato alle culture dell’est Europa. Da quando esiste, il Circolo, ogni anno, accoglie ospiti italiani e stranieri: fra questi, ha avuto il premio Nobel per la letteratura Olga Tokarczuk, i poeti polacchi Adam Zagajewski e Tomasz Różycki, la scrittrice croata Dubravka Ugresič, il cantautore bosniaco Damir Imamovič e decine di altri personaggi del più vario mondo culturale. Nel tempo, ha anche avviato collaborazioni importanti con MOSTKioskUnione Culturale Franco AntonicelliTo je ToEastJournalRadio Beckwith Evangelica e Russia in Translation. Essenziale è stato anche il patrocinio della cattedra di Slavistica dell’Università di Torino.

g.m.

Nelle foto

–         Daria Anna Sitek e Anna Mangiullo

–         Anna Zafesova

–         Magda Gòrecka

Dante al Parco. Una proposta del Liceo Scientifico M. Curie di Pinerolo

In collaborazione con Fondazione Cosso  Domenica 21 novembre, ore 15

 

Domenica 21 novembre alle 15, la Fondazione Cosso è lieta di accogliere “Dante al Parco”: un momento di restituzione del lavoro fatto dal gruppo di Letture ad Alta Voce del Liceo M. Curie di Pinerolo, nell’ambito di un percorso di PCTO attivato dalla Scuola a livello nazionale, nell’anno delle celebrazioni dantesche. I momenti di lettura saranno accompagnati da brani musicali, eseguiti da  alcuni elementi dell’orchestra e del coro del Liceo M. Curie.

 

L’attività proposta al Castello di Miradolo è aperta al pubblico con ingresso gratuito, con l’obiettivo di condividere con le famiglie e la collettività il percorso fatto dai ragazzi nell’anno scolastico 2020/2021 e proseguire la positiva collaborazione, attiva da anni, tra il Liceo M. Curie e la Fondazione Cosso.

 

Lungo il filo della memoria che unisce l’umanità in cammino, il testo dantesco torna a risuonare nella cornice del Castello di Miradolo attraverso la lettura di alcuni passi della Commedia riproposta in chiave botanica, seguendo i ritmi delle stagioni e della vita.

Sarà un percorso a tappe, all’aperto, progettato e guidato dagli studenti che con la prof.ssa Deferrari hanno selezionato alcuni passi di Dante con l’obiettivo di creare un legame tra le parole del poeta e l’anima verde del luogo.

La selva dantesca risuona nell’interiorità di ognuno: basta saper ascoltare e amare!

 

Il gruppo di Letture ad Alta Voce del Liceo M. Curie, nato alcuni anni fa e in continuo mutamento, dal 2020 collabora con l’associazione LaAV di Torre Pellice nell’ambito dei percorsi di PCTO curando, ad esempio alcune puntate a radio LaAV.

L’iniziativa che sarà presentata domenica 21 novembre al Castello di Miradolo costituisce il coronamento di un progetto nazionale dedicato alle celebrazioni dantesche, “La voce nel testo”, organizzato da ADI-SD (Associazione degli italianisti sezione didattica) e CEPELL – Centro per il libro e la lettura, che ha coinvolto vari istituti scolastici, tra cui il Liceo M. Curie, comprendendo un corso di formazione per docenti e attività laboratoriali per gli studenti.

Ancora una volta Dante ha permesso di unire parti d’Italia lontane tra loro, ma vicine nel rispetto comune della cultura e della letteratura, offrendo occasioni di condivisione e confronto.

 

 

Informazioni e prenotazioni

L’attività si svolgerà all’aperto, su prenotazione: 0121 502761 prenotazioni@fondazionecosso.it

Torino patria del tennis con le ATP Finals 2021-2025 raccontata nel nuovo podcast “Fuoriclasse” del Salone del Libro

Dal 14 novembre il quarto episodio del podcast disponibile su SalTo+ e sulle principali piattaforme di streaming gratuite

www.salonelibro.it – SalTo+

Torino, il tennis e le ATP finals 2021-2025 sono al centro del quarto episodio del podcast “Fuoriclasse”, il progetto digitale del Salone Internazionale del Libro di Torino che racconta lo sport attraverso storie, libri, pellicole, cronaca e radiocronaca. Il nuovo episodio sarà disponibile dal 14 novembre 2021 su SalTo+ e sulle principali piattaforme di streaming gratuite.

Dopo l’omaggio agli Europei di calcio, dopo il racconto dedicato alle Medaglie d’oro femminili e dopo il giro in bici con i campioni del ciclismo Alfredo Binda e Gianni Bugno, nella nuova puntata di “Fuoriclasse”, dal titolo “Il tennis a Torino e le Atp Finals”, i curatori Marco Pautasso e Federico Vergari accendono i riflettori su Torino che da quest’anno diventa capitale del tennis, ospitando per la prima volta in Italia le ATP Finals per il quinquennio 2021-2025.

Il legame tra il tennis, il cosiddetto “sport bianco” e la prima capitale d’Italia risale al 1880, quando il primo circolo di tennis cittadino in Italia nacque proprio a Torino, su intuizione del conte Enrico di Cigala. Non disponeva di campi di proprietà, tanto che, per giocare, veniva adattata la superficie di un campo di pallone, concesso per tre ore alla settimana da una società di calcio.

Altra tappa significativa della storia del tennis a Torino è il 1931, per il secondo turno di Coppa Davis, il torneo internazionale per nazioni istituito nel 1900, quando l’Italia affrontò l’Olanda, vincendo per 3 a 0. Si giocò nei campi in terra vicino allo Stadium, un gigantesco impianto multisportivo inaugurato nel 1911, in occasione dell’Esposizione Internazionale, su progetto dell’architetto Vittorio Ballatore di Rosana, autore anche del Motovelodromo. Copriva un’area di 110mila metri quadrati in centro città. Un’opera forse eccessivamente ambiziosa per le dimensioni di Torino, che venne poi demolita nel 1946.

Queste curiosità, il rapporto di Torino con il tennis, ma anche la storia delle ATP Finals e dei suoi campioni come Roger Federer, Novak Djokovic, Pete Sampras e Ivan Lendl, si possono ascoltare e approfondire nei venti minuti del quarto episodio di “Fuoriclasse”. Ospite della puntata è Giorgia Meccagiornalista sportiva che scrive per Il FoglioCorriere della Sera Torino e Internazionale Kids.

Tra i riferimenti bibliografici dell’episodio: 500 anni di tennis di Gianni Clerici (Mondadori Electa), Il grande tennis, di Gianni Clerici (Mondadori); Gianni Clerici agli Internazionali d’Italia. Cronache dello scriba. 1930-2010, di Gianni Clerici (Rizzoli); Torino, Guida all’Architettura, di C. Chiorino, G. Fassino, L. Milan, M. Rosso; Federer come esperienza religiosa di David Foster Wallace (Einaudi); Serena e Venus Williams, nel nome del padre di Giorgia Mecca (66thand2nd).

Il podcast “Fuoriclasse”

Raccontare lo sport di ieri e di oggi e la sua epica, costellata di storie uniche ed esemplari, personaggi avvincenti – vincenti o perdenti che siano –, e valori condivisi, come la lealtà, la resistenza e la perseveranza. Narrare lo sport attraverso le sfide di donne e uomini capaci di risultati impensabili o di cadute eclatanti e con l’attenzione rivolta alla cronaca del tempo, alla letteratura e al cinema che hanno fatto da sfondo o accompagnato tanti momenti sportivi nel corso del tempo. Rileggere eventi agonistici del passato per meglio interpretare pezzi di storia del nostro Paese e del mondo. Con il nuovo podcast dal titolo “Fuoriclasse” il Salone Internazionale del Libro di Torino si apre alla narrazione sportiva.

Fuoriclasse” comprende una serie di episodi, rilasciati una volta al mese, dedicati ciascuno due storie di personaggi sportivi “fuoriclasse” (perché fuori dal comune, irregolari, precursori che hanno scritto pagine di storia), oppure due momenti storici differenti, che si intrecciano, raccontati attraverso due voci, quelle di Marco Pautasso del Salone del Libro e di Federico Vergari, giornalista, scrittore e consulente del Salone del Libro.

Fuoriclasse” intende approfondire la narrazione sportiva, dal calcio all’atletica, dal tennis al ciclismo e così via. Ha anticipato e accompagnato una delle novità che hanno caratterizzato la recente edizione del Salone Internazionale del Libro 2021: la presenza di Sala Olimpica, uno spazio dedicato allo sport, ai linguaggi con cui viene raccontato e alla sua editoria, per valorizzare una tendenza sempre più centrale nel mercato editoriale.

Spiegano Marco Pautasso e Federico Vergari:

«Il linguaggio sportivo è cambiato ed è facile fare un rapido confronto. Un evento che ricordiamo in molti è la telecronaca della finale di Coppa del Mondo di Spagna ‘82 di Nando Martellini. Un altro evento è la più recente finale del 2006 con la telecronaca di Fabio Caressa. Oggi la prima telecronaca annoierebbe, per quanto Italia – Germania del 1982 sia stata più entusiasmante (e ben giocata) di Italia-Francia del 2006. È cambiato qualcosa? La risposta è sì, perché è cambiato il racconto. Lo sport è (anche) un linguaggio e come tale è in continua evoluzione. L’obiettivo di “Fuoriclasse” è quello di fotografare questo cambiamento. Nell’epoca dello storytelling applicato a qualsiasi cosa, politica compresa, non si può pensare a un evento sportivo senza un adeguato racconto. Che avvenga per radio, in video, su un sito, con un libro o su un quotidiano è ormai un dato di fatto che la qualità della narrazione influirà sensibilmente sulla costruzione di un preciso ricordo sportivo. L’epica sportiva non manca ultimamente. Ci sono trasmissioni TV, case editrici e riviste che fanno dello sport una questione prima letteraria e poi sportiva. Parlare di sport significa prima di tutto parlare di uomini e donne. Ogni uomo e ogni donna si portano dietro una sua loro storia. Ognuno con la sua storia, ognuno con la voglia di spostare i limiti un po’ più in là.»

Per rimanere aggiornati sui podcast successivi: www.salonelibro.it – SalTo+.

Fuoriclasse” è l’ultimo podcast in ordine di tempo ideato dal Salone Internazionale del Libro di Torino, dopo “Vita Nova”, che raccoglie gli interventi audio di ospiti dell’edizione speciale online a dicembre del Salone Internazionale del Libro di Torino (come Alberto Angela, Richard Baldwin, Letizia Battaglia, Mathias Énard, Emma Dante, Fumettibrutti, Paolo Giordano, Vittorio Sgarbi, Eva Cantarella, Markarīs) e “Il Salone presenta Albert Camus”, che approfondisce le opere dello scrittore attraverso interventi di scrittori, scrittrici, traduttrici e intellettuali (Alessandro Piperno, Yasmina Melaouah, Annalena Benini, Leila El Houssi, Evelina Santangelo, Goffredo Fofi).

Cartella stampa:

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