CRONACA- Pagina 84

Difesa personale – Difesa donna: il corso a Torino

Fdkm e Usic presentano

il corso di Difesa personale Difesa donna

Il segretario regionale USIC  dott. Leonardo Silvestri invita tutti a partecipare all’evento: “La sicurezza  è una priorità e insieme possiamo fare la differenza. Sia per chi è  principiante sia per chi ha già esperienza, questo evento gratuito è  l’occasione perfetta per imparare e crescere in un ambiente positivo e di supporto”.

SABATO 24 NOVEMBRE

PALESTRA MARCHESA

Istituto Morricone Corso Vercelli 141 Torino

DALLE 9 ALLE 13

 

Giornata contro la violenza, il grattacielo Sanpaolo si tinge di arancione

Iniziative alle Gallerie d’Italia e al Museo del Risparmio

 

 In occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, Intesa Sanpaolo si tinge di arancione e illumina il grattacielo di Torino, le storiche sedi di Via Verdi a Milano, di via Toledo a Napoli e di via del Corso a Roma a sostegno della campagna promossa dall’ONU e UNWomen.

Numerose sono le iniziative del Gruppo a Torino:

  • Intesa Sanpaolo aderisce alla campagna #NessunaScusa attraverso un messaggio di sensibilizzazione su oltre 3000 sportelli automatici e sui videowall del grattacielo di Torino e di Gioia 22 a Milano. La campagna riprende in Italia la mobilitazione #NoExcuse lanciata dalle Nazioni Unite con l’obiettivo di respingere le giustificazioni troppo spesso utilizzate per minimizzare la violenza: la gelosia, il raptus, la provocazione, l’abbigliamento, le abitudini di vita.
  • Anche i musei di Intesa Sanpaolo si impegnano sul tema con iniziative dedicate in tutte le sedi: alle Gallerie d’Italia – Torino, domenica 24 novembre ore 16:00 visita guidata “Contro la violenza sulle donne tra passato e presente”: il percorso parte dagli appartamenti barocchi di Palazzo Turinetti dove la selezione di dipinti antichi della collezione di Intesa Sanpaolo offre la possibilitࠤi confrontarsi con alcune figure femminili note per la loro forza (Sant’Eulalia, Trifena e la Madama Cristina di Francia), offrendo uno spaccato storico sulle difficoltࠤella condizione femminile, dalla prima epoca cristiana fino al XVIII secolo. Il percorso continua poi nell’Archivio Publifoto, una raccolta di circa sette milioni di immagini che fornisce una finestra sulla storia d’Italia del XX secolo. Tramite l’installazione interattiva chiamata Archivio Vivo sar࠱ui possibile scoprire alcune vicende emblematiche della condizione femminile, e della violenza spesso ad essa correlata, nel corso del Novecento. Tramite l’App Gallerie d’Italia sar࠰ossibile, inoltre, acquisire alcune delle immagini oggetto del racconto, per far rivivere queste storie di forza e di coraggio anche fuori dal museo.

  • Il Museo del Risparmio a Torino sviluppa lungo tutto l’anno attivit࠶olte ad evidenziare l’altra faccia della violenza di genere ovvero quella economica. Negli anni questo impegno ha permesso di formare e sensibilizzare circa 20.000 donne attraverso progetti, eventi e webinar. Tra le proposte, il 28 novembre alle ore 18, in presenza e online, 蠩n programma l’evento “Niente sconti. Stop alla violenza economica” per affrontare il tema da una prospettiva diversa. L’incontro si aprirࠣon una narrazione teatrale dedicata alla violenza economica, seguita da un confronto con la partecipazione anche maschile, perch頰er cambiare una cultura dominante essenziale il coinvolgimento di tutte le persone.

Intesa Sanpaolo ha da tempo messo in campo numerose iniziative rivolte alle proprie persone: tra queste la possibilitࠤi accedere a un supporto psicologico con un servizio di ascolto e di prima informazione e, dal 2021, una policy specifica di prevenzione e contrasto delle molestie e di diffusione della cultura del rispetto e dell’inclusione.

Intesa Sanpaolo sostiene inoltre le organizzazioni non profit impegnate in questo ambito, tra cui l’Associazione D.i.Re – Donne in Rete contro la Violenza con cui collabora per garantire ospitalitࠩn Case Rifugio alle donne vittime di violenza. Attraverso il Fondo di Beneficenza in capo alla presidenza, dal 2019 sono stati 166 i progetti supportati orientati al contrasto della violenza di genere per circa 5,3 milioni erogati, un tema che in questo biennio 2023-2024 蠴ra le linee guida che ne indirizzano l’attivit஼o:p>

Il Gruppo ha aderito all’Accordo per le donne vittime di violenza tra ABI e i principali sindacati: per le donne inserite nei percorsi certificati di protezione, che si trovino in difficoltࠥconomica, prevede la sospensione del pagamento della quota capitale dei mutui e dei prestiti personali per 18 mesi. La Banca ha previsto anche la sospensione dell’intera rata per offrire un maggior supporto.

Intesa Sanpaolo ha inoltre sottoscritto il Protocollo d’Intesa tra il Ministero per la Famiglia, la Natalitࠥ le Pari Opportunitࠥ l’ABI per la prevenzione e il contrasto della violenza contro le donne favorendo anche iniziative di formazione e informazione per sostenere l’inclusione finanziaria e il superamento delle differenze legate al genere.

Città della Salute, identificato  nuovo meccanismo di sviluppo delle metastasi cerebrali  che ostacola  risposta immunitaria

Nell’ambito del progetto di ricerca europeo RISEBrain, che ha visto coinvolti ricercatori della Città della Salute e dell’Università di Torino si è potuto identificare un meccanismo che contribuisce allo sviluppo delle metastasi cerebrali e alla definizione di possibili bersagli terapeutici. Lo studio, i cui risultati sono stati recentemente pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale Cancer Discovery, ha visto coinvolto il professor Luca Bertero della Anatomia Patologica (diretta dalla professoressa Paola Cassoni, entrambi afferenti al Dipartimento di Scienze mediche di UniTo) e la dottoressa Alessia Pellerino della Neuro-oncologia dell’ospedale Molinette di Torino (diretta dalla professoressa Roberta Rudà).
Ad oggi lo sviluppo di metastasi cerebrali rimane una problematica complessa della malattia oncologica, relativamente frequente in alcuni tipi tumorali come il tumore polmonare, dove può interessare fino al 30% dei pazienti. Le metastasi cerebrali sono spesso associate ad un decorso aggressivo malgrado l’utilizzo combinato di diversi tipi di trattamento, quali chirurgia, radioterapia e terapie farmacologiche.
Nell’ambito delle terapie oncologiche, l’immunoterapia ha rappresentato una rivoluzione terapeutica che ha consentito un miglioramento significativo della prognosi dei pazienti, anche in fase avanzata di malattia. Tuttavia i risultati ottenuti fino ad oggi in pazienti con metastasi cerebrali sono variabili e difficilmente prevedibili nel singolo paziente, anche a causa della specificità e complessità del sistema nervoso.
Grazie a questo progetto di ricerca è stato identificato un nuovo meccanismo attraverso il quale una specifica popolazione di cellule cerebrali, gli astrociti, contribuisce a bloccare la risposta immunitaria diretta contro la metastasi facilitandone lo sviluppo. Attraverso la valutazione di modelli derivati da campioni di metastasi cerebrali di pazienti affetti da tipi tumorali ad elevata incidenza (prevalentemente di origine polmonare e mammaria) è stato possibile indagare le interazioni tra astrociti ed un sottotipo di linfociti citotossici, ed identificare la proteina TIMP1 quale elemento fondamentale di questa interazione. Il legame di TIMP1 con i linfociti inibisce la risposta immunitaria facilitando lo sviluppo della metastasi.
Le potenziali ricadute di questo studio sono numerose. La prima è quella di sfruttare la proteina identificata, TIMP1, per stimare la prognosi dei pazienti con metastasi cerebrali e per ottimizzare le scelte terapeutiche. Nello studio è stato infatti dimostrato come sia possibile misurare la quantità di TIMP1 a livello del liquor, un particolare liquido circolante a livello cerebrale e nel midollo spinale. Quindi, un esame relativamente poco invasivo, come un prelievo liquorale, potrà consentire di identificare i pazienti con maggiore probabilità di rispondere al trattamento attraverso un approccio di biopsia liquida.
La seconda potenziale ricaduta di questa scoperta è terapeutica, in quanto questo meccanismo potrà diventare un bersaglio per nuovi approcci di immunoterapia in grado di controllare la progressione di malattia in questa sede.
“Una scoperta che dimostra ancora una volta quanto la Sanità piemontese riesca a conciliare al massimo sia la parte assistenziale sia quella della ricerca, ottenendo risultati come questo” dichiara Federico Riboldi (Assessore alla Sanità della Regione Piemonte).
“Un grande complimento ai nostri ricercatori della Città della Salute, dove alle eccellenze sanitarie si aggiungono anche quelle della ricerca. Una scoperta importantissima che potrà dare una svolta nelle terapie delle metastasi cerebrali” dichiara Giovanni La Valle (Direttore generale della Città della Salute di Torino).

Trenitalia, sciopero personale mobile Piemonte e Valle d’Aosta

 La Segreteria regionale Piemonte e Valle D’Aosta dell’Organizzazione sindacale Orsa ha proclamato uno sciopero di 24 ore del personale mobile della Direzione Business Regionale di Piemonte e Valle D’Aosta di Trenitalia dalle ore 3.00 di domenica 24 alle ore 2.00 di lunedì 25 novembre 2024.

 

Tentato furto e aggressione in casa, tre misure cautelari

Tentano di rubare in un appartamento, ma il proprietario reagisce al tentativo di furto. Le indagini della Polizia di Stato portano poi all’esecuzione di tre misure cautelari.

Lo scorso maggio, un uomo è in casa con la propria famiglia quando il sistema di allarme gli segnala ripetutamente un tentativo di intrusione all’interno dell’abitazione. Dopo aver messo in sicurezza i familiari, il proprietario di casa nota dallo spioncino la presenza di tre persone, due uomini e una donna che, vistisi scoperti, si danno alla fuga. La vittima tenta di fermare uno dei tre ma subisce un’aggressione da parte dei complici, che lo spintonano violentemente contro il cancello.

Sul posto intervengono gli agenti del Commissariato di P.S. San Paolo che iniziano le indagini. Grazie alla visione delle immagini del sistema di video sorveglianza gli agenti identificano i responsabili dell’aggressione. La Polizia di Stato ha eseguito nei confronti di due di loro la misura cautelare dell’obbligo di dimora e, per uno, degli arresti domiciliari, emesse dall’A.G.

Dimore storiche, soddisfazione per l’accordo con la Regione

Ne parliamo con Guido Calleri di Sala, proprietario, con la famiglia, del Palazzo dei Conti di Bricherasio

Guido Calleri di Sala, figlio di Edoardo Calleri di Sala, politico italiano e primo Presidente della Regione Piemonte dal 1970 al 1973, lega il suo nome alla dimora storica della famiglia, il Palazzo dei Conti di Bricherasio, nel Pinerolese, che egli gestisce da qualche anno. 

Guido Calleri di Sala ha commentato l’accordo siglato poche settimane fa tra Regione Piemonte e l’Associazione Dimore Storiche Italiane della sezione Piemonte e Valle d’Aosta (ADSI), che prevede un ampliamento dell’offerta turistica a 46 nuove dimore storiche private di interesse storico e culturale oltre a quelle già presenti sul territorio 

“Nell’ambito di quella che è la gestione del patrimonio delle dimore storiche, noi proprietari siamo soddisfatti dell’accordo raggiunto tra la Regione Piemonte e l’ADSI – spiega Guido Calleri di Sala-  Ultimamente, a causa della mancanza di fondi e di un progetto approfondito sulle dimore storiche, le difficoltà gestionali erano aumentate significativamente, incidendo in modo importante sulle personali risorse economiche. Noi responsabili delle dimore storiche ci riteniamo pionieri in un mondo che sta guardando sempre di più verso altre situazioni, e sentiamo il dovere di portare avanti la conoscenza e la storia locale. Il rapporto di collaborazione costante con l’ADSI ( che conta più di 4000 soci) è per tutti noi proprietari molto prezioso e rassicurante. Personalmente faccio parte dell’Associazione Dimore Storiche del Pinerolese, territorio che conta diverse dimore storiche (il più alto numero a livello piemontese) e, in quanto luogo di confine, ricco di una storia che ha visto la lotta tra i francesi e il Regno di Savoia e alcuni scontri religiosi tra i cattolici e i valdesi (questi ultimi molto presenti nel Pinerolese)”

“Il circuito di queste Associazioni esiste da molto tempo – continua Guido Calleri di Sala – e ci consente di programmare tante attività nei periodi di bella stagione. I dati postpandemici che riguardano le visite alle dimore storiche sono davvero confortanti, e tutto questo grazie alle diverse iniziative che hanno fatto sì che il progetto in sé potesse avere anche una valenza commerciale. Abbiamo beneficiato in questi anni del “bonus facciate” per ridipingere la facciata esterna della dimora, e questo è un invito a porre attenzione ai bandi che escono, anche se talvolta presentano paletti molto rigidi, come quello di tenere la struttura aperta 120 giorni l’anno, aspetto impossibile da condurre se una persona deve gestire un lavoro primario”.

“I progetti artistici e letterari che faccio crescere con passione – conclude Calleri di Sala –  servono ad attrarre pubblico e a calmierare i soli costi di gestione che prevedono spese ordinarie e straordinarie, come quelle che possono riguardare, per esempio, la gestione del parco. L’accordo tra l’ADSI e la FIAVET è sicuramente feconda di prospettive per far conoscere le dimore storiche a un largo numero di persone, organizzando pacchetti turistici proposti dalle stesse agenzie viaggio. Anche nel 2025 si ripeterà, con un tema diverso, la rassegna ‘Bellezza tra le righe’, giunta alla sua quinta edizione e che prevede format letterari alla presenza degli stessi autori. Per il prossimo anno penso di organizzare una mostra di scultura di Franco Garelli, amico di mio padre Edoardo e di cui possiedo alcune opere. Insieme all’Associazione Archivio Franco Garelli stiamo collaborando per la messa in opera della mostra”.

Mara Martellotta 

La Regione: “Assemblea Anci momento strategico di confronto delle amministrazioni locali”

La 41ª Assemblea annuale dell’ANCI, che per tre giorni ha riunito a Torino i sindaci provenienti da tutta Italia e numerosi esponenti del Governo nazionale, ha rappresentato un momento fondamentale di confronto sul ruolo strategico delle amministrazioni locali e sulla loro capacità di rispondere concretamente alle esigenze dei territori e dei cittadini.

Ancora una volta Torino e il Piemonte sono protagoniste con una grande manifestazione che arriva esattamente un anno dopo il Festival delle Regioni e che in questi giorni ha accolto nel nostro territorio migliaia di sindaci a cui va il nostro ringraziamento per il difficile ruolo che svolgono ogni giorno con passione, impegno e coraggio”, ha commentato il presidente della Regione Alberto Cirio.
Presente in tutte le giornate l’assessore agli Enti Locali, Autonomia, Logistica e Infrastrutture strategiche 
Enrico Bussalino: “È stato un onore ospitare questa assemblea nazionale a Torino, che per tre giorni è diventata il simbolo dell’Italia dei territori. I sindaci rappresentano il primo punto di riferimento per i cittadini: sono loro che ogni giorno affrontano le sfide concrete, dando voce alle esigenze delle comunità e portando le istanze locali alle Regioni e al Governo centrale. È un lavoro impegnativo e carico di responsabilità, ma al contempo di un’importanza cruciale per il futuro del nostro Paese. Conosco bene le difficoltà che ogni amministratore affronta quotidianamente, ma so anche quanto sia gratificante lavorare per la propria comunità, perché sono stato anch’io sindaco di un piccolo Comune di 2.000 abitanti in Val Borbera e ho voluto rimanere tutt’ora consigliere comunale”.
Bussalino vuole anche sottolineare il compito della Regione Piemonte e di ANCI di individuare strategie per migliorare le città e i territori, con un’attenzione particolare al decentramento istituzionale, all’autonomia finanziaria e al benessere sociale. “In questo contesto si inserisce il percorso verso l’Autonomia differenziata, un’opportunità per il Piemonte e per i suoi territori”, ha proseguito Bussalino.

Durante l’assemblea grande attenzione è stata dedicata anche al tema della logistica, un argomento di primaria importanza per gli amministratori locali poiché incentivare l’insediamento industriale porta benefici concreti, non solo in termini occupazionali ma anche attraverso il rafforzamento del tessuto economico. “È fondamentale mettere in atto politiche regionali mirate, capaci di attrarre investimenti e creare condizioni favorevoli per il loro sviluppo – evidenzia Bussalino – E qui i sindaci trovano nuovamente un ruolo centrale nel monitorare e potenziare i servizi per i cittadini, come asili, scuole e punti di aggregazione, che rappresentano il cuore pulsante delle comunità. Garantire che questi luoghi siano accessibili e ben gestiti è fondamentale per mantenere vive le nostre città e rispondere ai bisogni delle persone”.


All’assemblea di ANCI la Regione ha animato insieme ad Anci Piemonte, Città metropolitana e Città di Torino, uno stand per la promozione del territorio, dei grandi eventi e delle sue bellezze paesaggistiche, che ha ospitato anche una serie di degustazioni delle eccellenze gastronomiche del nostro territorio.


La Regione Piemonte è presente pure ad ANCI OFF, l’evento speciale in programma da oggi al 24 novembre nel centro di Torino con uno stand allestito in piazza Castello nel quale vengono distribuiti materiali promozionali. Nell’ambito del palinsesto culturale si inserisce domenica 24 novembre, dalle 13 alle 14 nella Cupola geodetica, la presentazione dei Campionati mondiali di magia, che dal 14 al 20 luglio 2025 vedranno i 150 maghi migliori del mondo sfidarsi nel Centro congressi del Lingotto a Torino.

Sotto i portici di via Sacchi il talento contagia

I portici torinesi di Via Sacchi sono tra quelli noti a Torino, una cifra urbanistica e architettonica della città. Via Sacchi è ad un passo dalla Grande Stazione Porta Nuova con una sua storia, in pieno centro ma sulla veloce traiettoria verso Stupinigi. Via Sacchi residenza storica di personaggi famosi, di belle vite. Chi vive lì ha tanto da raccontare e merita un nuovo impulso che durante il giorno restituisca il dinamismo commerciale e culturale appartenuto alla zona in passato.

Con questi obiettivi ecco domenica 24 novembre la seconda edizione di Sacchi di Talento. Un evento, appoggiato fin da subito con calore dall’Assessorato al Commercio, sostenuto dai commercianti della Via –Caffetteria  “artigianale” Donna Rosa e Madama Giancarla in testa e la nota Pasticceria Pfatisch dall’altra lato del percorso , e animato dal talento degli operatori creativi della neo nata Associazione Fatto-a-mano.

Evento culturale sfaccettato e ricco di stimoli proprio per dimostrare quanto straordinario e virtuoso contenitore di talento possano diventare i Portici.  Tra una colonna e l’altra, dalle ore 10 alle 18, esporranno 30 creativi artigianali di vario e differenziato ambito, di qualità. Ed alcuni di loro organizzeranno per adulti e piccoli (perché Sacchi di Talento è pensato anche per loro) laboratori e workshop a tema.

Ma il talento è anche proposto dalla musica dell’eclettico duo acustico Paola & Renata, voce femminile e chitarrrista con un vario repertorio internazionale

E poi ancora libri con la nuova pubblicazione di Francesco Nugnes e Angelo Toppino “Incontriamoci a Torino”: un viaggio nel tempo, nella storia e negli angoli di Torino attraverso parole, documenti, poesie e le fotografie Ana Maria Dinu.

L’Associazione Fatto-a-mano nella mattinata di domenica organizza uno dei suoi tipici Tour  guidati,  che quest’anno prevede la visita di due musei “unicum” della città, un suo vanto di recente apertura: Il Choco Story Museum in Via Sacchi e il piccolo Museo della Scrittura manuale in Via San Secondo. Ci sarà modo di apprezzare anche i primi pannelli del progetto “Arte in transito”, sempre nell’ottica della riqualificazione artistica della via.

A poco tempo dall’appuntamento natalizio, Sacchi di Talento diventa una vetrina anticipata per i regali . Non doni qualsiasi ma pensieri unici, rigorosamente fatti a mano e made in Italy, conattenzione al riciclo e all’impatto ambientale. Per un consumo ed un acquisto consapevole che siamo certi gradirà anche il destinatario del regalo. Perché il talento contagia ed è una catena virtuosa di positività.



Piattaforma Residenzialità rinnovata: ecco le nuove funzioni

La Piattaforma regionale per la Residenzialità si è rinnovata con nuove funzioni che consentono agli operatori sanitari di gestire con efficienza la realtà sanitaria e socio-assistenziale delle 1.861 strutture del Piemonte.

Creata durante l’emergenza Covid per monitorare la situazione dei contagi, in particolare nelle strutture per anziani, amplia le sue potenzialità diventando un vero e proprio cruscotto digitale che consente una migliore gestione del settore, dalle Rsa alle strutture per anziani, minori, persone con disabilità fisica o psichica oppure con dipendenze.

Al momento consente di avere in tempo reale la situazione dei posti letto disponibili e una gestione centralizzata della documentazione di autorizzazione e accreditamento delle strutture, permettendo così un’assistenza sempre più tempestiva e adeguata ai pazienti, poi entro fine anno si amplierà includendo la parte che riguarda la vigilanza fino ad arrivare, in futuro, al censimento della sanità territoriale.

“È un esempio unico a livello nazionale di informatizzazione del sistema e di buona gestione del settore”, sottolinea l’assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi, mentre l’assessore al Welfare Maurizio Marrone evidenzia come sia “uno strumento molto prezioso anche per chi eroga il servizio per avere un contatto informativo costante con la Regione. Mettere a sistema questo strumento e ampliarlo rendendolo sempre più operativo rappresenta una grande leva di semplificazione“.

Con la raccolta e la condivisione online della documentazione necessaria per l’accreditamento delle strutture e la gestione dei documenti in modalità centralizzata, si agevola infatti anche l’attività di vigilanza, perché è possibile accedere alla documentazione in qualsiasi momento, anche da remoto. La sezione dedicata alle attività di verifica a cui le strutture sono sottoposte periodicamente permette alle commissioni di vigilanza delle aziende sanitarie di pianificare sopralluoghi e condividerne gli esiti con i referenti grazie all’area documentale integrata.

La storia di Romina, operata in ipnosi

I nuovi traguardi della Cardiologia di Asti

Il Rapporto Agenas la classifica prima in Piemonte per la velocità di intervento nell’infarto

A 40 anni esatti di distanza dalla prima operazione al cuore che, a soli 2 mesi di vita, le ha salvato la vita, Romina è tornata a sorridere grazie a un intervento complesso realizzato in due tempi nella sala di elettrofisiologia dell’Ospedale Cardinal Massaia di Asti.

Con un primo intervento nell’agosto 2023 si è liberata dal ripetersi continuo e sfiancante di attacchi di tachicardia mal tollerate, al punto di dover ricorrere continuamente e prontamente all’assistenza medica. Originaria di Alessandria, la giovane donna era all’epoca in vacanza ad Aosta quando è stata costretta a rivolgersi al pronto soccorso per l’ennesimo attacco di “flutter atriale”. Da Aosta la paziente si è rivolta al Gaslini di Genova, dove è in cura, che ha creato un ponte con il reparto ospedaliero di Asti con cui collabora da anni. Come da prassi, l’equipe diretta dal cardiologo Marco Scaglione ha ricostruito minuziosamente la storia e l’anatomia della paziente tramite tracciati e Tac, per programmare la strategia con cui effettuare l’ablazione transcatetere, procedura mini-invasiva durante la quale il medico introduce un sottile tubicino flessibile (catetere) nei vasi sanguigni e lo manovra fino a raggiungere il cuore, isolando i percorsi elettrici anomali presenti nei tessuti cardiaci, causa dell’aritmia.

«Oltre alla complessità del caso, una nuova sorpresa è arrivata quando abbiamo scoperto che la paziente era priva della vena cava inferiore a livello addominale, via d’accesso privilegiato per portare il catetere al cuore passando dalle gambe come avviene abitualmente – spiega Marco Scaglione – Tale intervento richiedeva di effettuare una puntura per passare dalla parte destra a quella sinistra del cuore, dove si trovava il problema, utilizzando un ago rigido lungo circa 60 centimetri, per questo motivo normalmente inserito dalle vene delle gambe. Non essendo questa via praticabile, rimaneva una sola possibilità, finora effettuata in pochi casi al mondo per la sua elevata difficoltà, resa ancora maggiore dall’anatomia cardiaca completamente inusuale della paziente».

L’equipe determinata a risolvere il problema alla giovane donna, forte della propria esperienza, ha deciso di così di effettuare la difficile manovra usando una via dall’alto: la vena giugulare nel collo. A livello internazionale si registrano pochissimi casi di interventi simili.

«Dopo essere finalmente riuscito a entrare nell’atrio sinistro del cuore – prosegue il cardiologo – ho potuto mappare il circuito elettrico e studiare la strategia di ablazione, interrompendo la sequenza consecutiva di tre circuiti responsabili dell’aritmia. Il cuore è stato successivamente stimolato fino a 220 battiti al minuto per verificare che non ripartissero nuove aritmie, dimostrando il successo della procedura».

L’eccezionalità dell’intervento non è solo nella complessità tecnica e nella durata di oltre 6 ore, ma nell’utilizzo dell’ipnosi quale tecnica analgesica, grazie alla quale la paziente è rimasta tranquillamente immobile sul lettino operatorio per tutta la durata dell’intervento. Nel 2018 il reparto astigiano ha utilizzato per primo al mondo l’ipnosi per gestire l’analgo-sedazione nell’impianto di un defibrillatore sottocutaneo. Da allora la tecnica è diventata routine ed è già stata utilizzata ad Asti su oltre 2.000 pazienti in tutte le procedure di elettrofisiologia interventistica. Tale esperienza è stata divulgata in congressi europei ed è stata oggetto di pubblicazione su riviste scientifiche cardiologiche internazionali, tra cui la Rivista della Società Americana di Aritmologia.

A distanza di un anno, alla fine dell’estate 2024, il percorso di cura di Romina ha richiesto ancora un intervento della Cardiologia astigiana per il posizionamento di un pace-maker: «Ora finalmente gestisco la quotidianità in modo più sereno e sono fiduciosa nel futuro», commenta la paziente.

La Cardiologia dell’Asl AT è tra le poche in Italia ad eseguire interventi di alta complessità sia negli adulti sia nei bambini e, ancor più, in pazienti affetti da cardiopatie congenite. Collabora, infatti, con l’Ospedale infantile Regina Margherita di Torino, il Gaslini di Genova, il Sant’Orsola di Bologna e il Meyer di Firenze. Su un totale di circa 420 ablazioni transcatetere all’anno, il 66% dei pazienti afferisce dal resto del Piemonte e d’Italia.

A livello nazionale è sede di training per l’Associazione Italiana di Aritmologia e Cardiostimolazione ed è collegata con le Università di Torino, Verona, Bologna, Modena-Reggio Emilia, Roma, Palermo, e altri, che inviano specializzandi ad Asti per completare il loro percorso di formazione. È un punto di riferimento per la formazione anche a livello internazionale. La Regione Piemonte nel novembre 2022 lo ha riconosciuto con una Dgr quale Centro di Alta Specializzazione e di riferimento piemontese per l’Elettrofisiologia interventistica e l’Aritmologia.

Secondo l’ultimo rapporto di Agenas, la Cardiologia dell’Asl AT è prima in Piemonte (e nona in Italia) per la rapidità nell’esecuzione dell’angioplastica nei pazienti con infarto, dall’arrivo in pronto soccorso all’ingresso nella sala interventistica che cura circa 200 casi in urgenza su un volume complessivo annuo attorno ai 1.200 interventi di emodinamica.

«La Struttura complessa di Cardiologia dell’azienda sanitaria astigiana risponde ottimamente alle esigenze del territorio e nello stesso tempo è un punto di riferimento internazionale nell’Elettrofisiologia e nella cardiologia interventistica sempre più avanzata – conferma l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Federico Riboldi – Il caso di Asti testimonia che l’eccellenza nelle cure è un traguardo raggiungibile anche nei centri di provincia di minori dimensioni, quando a politiche sanitarie lungimiranti si unisce la determinazione verso nuovi traguardi da parte dei medici e degli operatori sanitari. La Regione Piemonte ha sostenuto e sosterrà convintamente questo modus operandi, assicurando le risorse e il sostegno che merita».