CRONACA- Pagina 826

Il Giorno della Memoria, commemorazione a Palazzo Civico

Un omaggio alle vittime dei campi di sterminio nazisti, con l’impegno solenne a contrastare non solo il revisionismo storico ma anche l’oblio che rischia di affermarsi, a maggior ragione con il progressivo scomparire nel tempo dei sopravvissuti e delle loro testimonianze. Questo è stato il Giorno della Memoria celebrato in Sala Rossa stamattina, alla presenza di autorità civili e militari, rappresentanti delle associazioni della Resistenza e dei deportati nei lager, assessori ed assessore, consiglieri e consigliere.

 Dopo una breve introduzione musicale a cura dei Piccoli Cantori dei Torino, la presidente del Consiglio comunale Maria Grazia Grippo ha aperto la cerimonia, ricordando i timori sul possibile prevalere di oblio e indifferenza espressi dalla senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta alla deportazione. Grippo ha anche evidenziato la necessità di andare oltre il rituale politico e morale di una singola data, per cercare nel nostro agire quotidiano, in primo luogo da parte delle Istituzioni, di creare la consapevolezza e contrastare l’oblio, perché mai come ora siamo di fronte al bivio tra coerenza e compromesso: occorre armarsi di verità, l’apatia è un terreno fertile per ciò che è accaduto e non dovrà più accadere.

Ha poi preso la parola il vicepresidente del Consiglio Regionale, Daniele Valle, ricordando come, secondo una recente ricerca Eurispes, il 16% degli italiani non creda che la Shoah sia realmente avvenuta: e sottolineando inoltre la necessità di uscire dal quadro delle cerimonie per raggiungere e sensibilizzare non solo i giovani, ma la popolazione nel suo complesso.

Il presidente della Comunità Ebraica torinese, Dario Disegni, denunciando il diffondersi di intolleranza e antisemitismo, ha poi citato Edith Brück e Sami Modiano, due superstiti dei campi di sterminio, i quali proprio nel rapporto con i giovani hanno maturato la fiducia nel fatto che quelle terribili pagine di storia non saranno dimenticate. Disegni ha anche ricordato la recente costituzione della Rete dei Musei della Memoria, dalla Risiera di San Sabba al campo di concentramento di Fossoli passando per altre istituzioni come il Museo della Shoah di Roma.

Ariel Finzi, rabbino capo della Comunità, ha a sua volta evidenziato come quella tra il bene e il male sia una scelta quotidiana, che a quel tempo tanti fecero nel modo sbagliato. Opporsi al male, ha commentato, è difficile per chi lo subisce e per chiunque altro, ma occorre ricordare che scegliere il bene significa scegliere la vita.

Alberto Sinigaglia, presidente del Polo del 900, ha voluto sottolineare le pesanti responsabilità del fascismo italiano, non solo per le leggi razziali del 1938 ma per l’attiva partecipazione alla deportazione nei campi di sterminio e nei lager degli ebrei, degli oppositori politici, dei militari che rifiutavano di servire la Repubblica Sociale Italiana.

A chiudere la serie degli interventi è stato quello del sindaco Stefano Lo Russo, il quale ha rievocato come i totalitarismi della prima metà del Novecento avessero inferto una sanguinosa battuta d’arresto allo sviluppo di una civiltà di progresso, pace, giustizia sociale, democrazia. Ricordare i milioni di vittime innocenti, ebrei ma anche rom e sinti, omosessuali, oppositori politici, disabili, è un dovere, così come occorre non perdere di vista il fatto che il germe dell’odio e della sopraffazione va contrastato con la cultura del rispetto e della diversità. Anche la memoria, ha concluso il sindaco invitando ad educare alla tolleranza e alla pace, è un fondamento della nostra Repubblica, basata sui principi di uguaglianza, libertà, rispetto dei diritti universali della persona.

Aperto l’Anno giudiziario a Torino

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Inaugurazione dell’Anno giudiziario questa mattina al Palagiustizia di Torino. Edoardo Barelli Innocenti, presidente della Corte di Appello del Piemonte, ha parlato di “luci e ombre” a proposito delle recenti riforme:  “ci si aspettava velocizzazione e semplificazione. Se non si attenua il flusso dei procedimenti in entrata, in primo e  in secondo grado, o non si forniscono efficaci strumenti nel settore civile ma soprattutto in quello penale, non potrà migliorare sensibilmente la situazione”.

 

Ivrea, i terreni intorno alla Variante del Peduncolo restano agricoli

I terreni intorno alla “Variante del Peduncolo” di Ivrea rimarranno agricoli. La rassicurazione da parte dell’Amministrazione comunale è arrivata ieri con un incontro tra il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici, il segretario di Zona Coldiretti, Massimo Ceresole, gli assessori all’agricoltura e all’urbanistica del Comune di Ivrea Giuliano Balzola e Michele Cafarelli.

Gli agricoltori che coltivano l’area interessata dall’opera viaria tirano così un sospiro di sollievo: il progetto di miglioramento dell’arteria che collega Ivrea a Burolo si portava dietro il rischio concreto di una nuova ondata di consumo di suolo e per questo, Coldiretti Torino, ha chiesto chiarimenti ai vertici comunali.

«Siamo soddisfatti: le nostre posizioni sono le stesse della giunta eporediese – commenta il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici – Non siamo contrari a un ampliamento che possa rendere più scorrevole la viabilità esistente, non siamo nemmeno contrari a opere accessorie di accesso ed eventuale interscambio. Ma non saremmo d’accordo se il progetto prevedesse un’occupazione massiccia dei terreni oppure se l’opera si portasse dietro la trasformazione dell’area in zona produttiva o residenziale. Gli assessori Balzola e Cafarelli ci hanno chiaramente mostrato che una trasformazione nella destinazione d’uso non è prevista nella variante di Piano regolatore che ha appena iniziato l’iter di approvazione, e di questo siamo soddisfatti».

Coldiretti Torino ribadisce la richiesta di non consumare nuovo suolo agricolo anche nella scelta del nuovo ospedale del Canavese. «Per il nuovo nosocomio, al momento solo il sito proposto dal comune di Ivrea sembra non comportare nuova cementificazione. Al contrario, quello di Pavone, oltre a problemi idrogeologici che i nostri agricoltori conoscono bene, prevede la sparizione di una vasta area di campi agricoli».

(foto di repertorio)

Premio GiovedìScienza, il bando è aperto

12 EDIZIONE

Aperto il bando per giovani ricercatrici e ricercatori Under35

La ricerca scientifica svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo della società: dalla medicina alle nuove tecnologie, dalle risorse energetiche al cambiamento climatico, le nuove conoscenze consentono di fronteggiare in modo più preciso le criticità dei giorni nostri. A fianco del lavoro di ricerca diventa dunque sempre più rilevante la capacità degli scienziati e delle scienziate di saper comunicare in modo chiaro ed efficace i risultati ottenuti. E diventa dunque cruciale promuovere e valorizzare il lavoro di giovani ricercatori e ricercatrici, creando occasioni di incontro e di scambio continuo di idee favorendo, al tempo stesso, la diffusione delle loro ricerche oltre i confini dell’università.

Il Premio Nazionale GiovedìScienza, giunto alla 12ᵃ edizione, si pone l’obiettivo di essere palcoscenico per ricercatori e ricercatrici under 35 che, con il loro lavoro, contribuiscono allo sviluppo scientifico-tecnologico del nostro paese.

Il Premio si proietta verso il futuro perseguendo gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, un programma d’azione per le persone e per il Pianeta.

 

Dal 26 gennaio al 28 febbraio 2023 è aperto il bando per presentare le candidature.

L’iniziativa è rivolta alle ricercatrici e ai ricercatori under 35 che abbiano ottenuto risultati rilevanti dal punto di vista scientifico-tecnologico operando in un Ente di Ricerca italiano e che parallelamente abbiano dimostrato competenza nella diffusione di tali conoscenze al grande pubblico.

Il Premio si articola in 3 fasi: candidatura, selezione e competizione: oltre 100 i referees coinvolti in ogni edizione.

Una giuria tecnica, una popolare e un comitato di rappresentanti dell’ecosistema dell’innovazione decreteranno vincitori e vincitrici.

I premi da assegnare sono 4:

·         Premio GiovedìScienza: un premio per la capacità divulgativa pari a €5.000. Chi vincerà sarà inserito/a nella programmazione della prossima edizione di GiovedìScienza (2023/2024) con una conferenza dedicata.

·         Premio Speciale Elena Benaduce, dedicato a lavori di ricerca che si distinguano per avere ricadute dirette o importanti sul benessere delle persone e sulla qualità della vita. Premio in denaro pari a € 3.000.

·         Premio GiovedìScienza Futuro, assegnato al miglior studio di fattibilità delle potenziali applicazioni della ricerca. Premio di 3.000 € e un percorso di accompagnamento finalizzato allo sviluppo del progetto sostenuto da uno dei partner.

·         Premio GiovedìScienza Industria 4.0, per chi sviluppa la proposta progettuale partendo dal concetto di “Industria 4.0”: premio di 3.000 €.

Le candidature devono pervenire esclusivamente online nella sezione Premio del sito www.giovediscienza.it entro le ore 13:00 di martedì 28 febbraio 2023.

Bando e regolamento su www.giovediscienza.it/premio.

Scoperta droga in carcere

Riceviamo dal Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE e pubblichiamo

Prosegue incessante l’attività del personale appartenente al Corpo di Polizia Penitenziaria in servizio nelle carceri del Piemonte nelle attività di controllo finalizzate al rinvenimento di sostanze stupefacenti nelle strutture detentive regionali. Ed è nella casa circondariale di Vercelli che si è registrato un nuovo rinvenimento e sequestro di droga. Mario Corvino, vice segretario regionale per il Piemonte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, evidenzia che “gli uomini della Polizia Penitenziaria hanno attentamente ispezionato, come di consueto, il perimetro interno e quello esterno del carcere rinvenendo involucri contenenti droga. Questo ha ovviamente imposto il controllo delle aree adiacenti alla zona, che ha però dato esito negativo. E’ dunque grazie allo scrupolo, all’attenzione ed alla professionalità dei Baschi Azzurri in servizio a Vercelli che si è stroncata la circolazione illegale di droga tra le sbarre, salvaguardando e garantendo la sicurezza interna dell’istituto. Il SAPPE rimarca una volta di più che senza un immediato intervento dell’amministrazione in termini di strumenti operativi di contrasto all’uso di telefonini e di droga sarà sempre più difficile garantire la legalità e la sicurezza all’interno dei penitenziari italiani”.

Plauso agli uomini del Reparto di Polizia Penitenziaria di Vercelli arriva anche da Donato Capece, segretario generale del SAPPE, che torna a sottolineare come il rinvenimento sia avvenuto grazie all’attenzione, allo scrupolo e alla professionalità di Personale di Polizia. Questo deve far comprendere una volta di più come le attività di intelligence e di controllo del carcere da parte della Polizia Penitenziaria divengono fondamentali. Ogni giorno la Polizia Penitenziaria porta avanti una battaglia silenziosa per evitare che dentro le carceri italiane si diffonda l’illecita introduzione ed il possesso di telefoni cellulari nonché lo spaccio sempre più capillare e drammatico, stante anche l’alto numero di tossicodipendenti tra i detenuti, di sostanze stupefacenti. Auspico che l’Amministrazione penitenziaria promuova ed intensifichi momenti di formazione ed aggiornamento professionale per il personale di Polizia Penitenziaria di tutta la Regione, in particolare sui temi – come quelli del contrasto all’introduzione di droga e telefonini cellulari in carcere – maggiormente utili alla quotidianità operativa dei Baschi Azzurri.”

Per questo, il leader del primo Sindacato della Polizia torna a sollecitare un intervento dei vertici dell’Amministrazione Penitenziaria.

Un tè con Cavour

Caro direttore,

dopo aver sperimentato la “merenda sinoira” come un luogo per tornare a parlare di Torino e del Piemonte ora, da un’idea nata parlando con alcune amiche, ci troviamo a parlare di Torino in uno dei luoghi frequentati da Cavour, il più grande politico torinese e italiano, il Caffè Querio 1858. Il locale vide l’apertura di via Cernaia verso la nuova Stazione di Porta Susa dove appunto, nel 1858 arrivo’ la ferrovia Torino-Milano che unì l‘Italia e le diede le gambe per camminare e crescere, con le ferrovie, con la politica industriale, con la politica agricola, con la politica marittima e con la apertura alla Europa che si stava industrializzando.

Mino Giachino

Nuovo testo del regolamento sui dehors per snellire i procedimenti

L’elaborazione del Regolamento è avvenuta grazie alla stretta collaborazione e al proficuo lavoro tra gli Uffici Comunali, la Sovrintendenza e le Associazioni di Categoria.

In particolare il nuovo testo prevede:

–      un ulteriore snellimento delle procedure per la categoria ‘dehors’, attraverso l’autodeterminazione del pagamento del canone d’occupazione, con possibilità di rateizzazione trimestrale e l’immediato rilascio della Concessione di suolo pubblico, salvo il verificarsi di esito negativo emerso dal controllo formale dell’istanza;

–      la verifica delle istanze con l’estrazione a campione o per ragionevole dubbio e comporterà la successiva revoca in caso di sostanziali violazioni o inosservanza delle prescrizioni;

–      il rinnovo automatico delle Concessioni per le occupazioni con dehors, per periodi limitati, purché conformi al progetto originale;

–      l’introduzione di una nuova tipologia dehors D3 da utilizzarsi nella stagione invernale tra il 15 ottobre e il 15 aprile, che introduce la possibilità di delimitare il dehor D2 con pannelli trasparenti fino a m 1,60 per riparare gli avventori;

–      la possibilità di estendere l’occupazione in aree e vie pedonali;

–      l’estensione dell’uso dei Progetti Integrati d’Ambito per valorizzare la funzione commerciale e promuoverne al contempo la valenza architettonico – culturale.

Infine è stata richiesta l’istituzione di un nuovo capitolo di bilancio dotato di 40.000€ per il servizio di smontaggio, rimozione e trasporto dehors nel caso in cui si debba procedere coattivamente.

La delibera varata dalla Giunta passerà nei prossimi giorni all’esame delle Circoscrizioni e del Consiglio Comunale per l’approvazione definitiva.

A Villar Dora nuovo supermercato Borello

A Villar Dora in Via del Cerrone  ha aperto un nuovo Market della catena Borello Supermercati.

Il punto vendita sostituisce la storica attività commerciale Perrero.

Sugli scaffali il meglio dell’ortofrutta, i freschi e i freschissimi, vini, bevande, panetteria e macelleria.

Soddisfatto il responsabile della catena di supermercati, Fiorenzo Borello (nella foto): “una nuova apertura all’insegna dei prodotti di qualità per offrire un servizio puntuale e sempre efficiente ai nostri clienti”.

Decine di denunce a Moncalieri per reddito di cittadinanza indebito

I carabinieri di Moncalieri hanno denunciato 63 persone  indebite percettrici del reddito di cittadinanza. Lo Stato avrebbe versato per  loro indebitamente circa mezzo milione di euro. Tra i denunciati lavoratori in nero, non residenti  in Italia e persone con residenza fittizia. Uno dei denunciati viaggiava su un’auto di lusso.

Giornata della Memoria, laboratorio anziani a Volvera

Nella RSA “Soggiorno Mariuccia” di Volvera, gestita da Sereni Orizzonti, per il 27 gennaio 2023, Giornata della Memoria, gli anziani ospiti della struttura hanno preso parte ad un laboratorio creativo, finalizzato a onorare il senso del giorno.

In questa occasione gli ospiti, soprattutto quelli un po’ più anziani, avranno la possibilità di ricordare e raccontare ciò che ricordano degli anni della guerra. Successivamente, dopo aver letto alcuni frammenti del “Diario” di Anna Frank, gli anziani realizzeranno alcuni cartelloni appesi alle pareti della struttura e alcuni segnalibri contenenti una frase molto famosa del libro: «quel che è accaduto non può essere cancellato, ma si può impedire che accada di nuovo». I segnalibri, poi, verranno distribuiti in occasione del banchetto della festa patronale.

«La Giornata della Memoria rappresenta un momento importante, ancor più in questo periodo storico, proprio per non dimenticare» – dichiara Angelo Alvaro, direttore della struttura – «Una giornata di cui volevamo onorare il senso, dal momento che ogni giorno assistiamo persone che spesso hanno un ricordo ancora molto vivo degli anni della guerra. Abbiamo molto parlato di quel periodo insieme a loro: quasi tutti ricordano la paura delle bombe e la fame. Questo ci aiuta a ricordare, e talvolta anche apprendere, partendo dalle vivide esperienze di chi ha vissuto in prima persona tutto ciò. Ci aiuta anche a guardare con occhi diversi ai piccoli e grandi problemi che quotidianamente viviamo imparando allo stesso tempo a godere, dare valore e apprezzare ciò che invece abbiamo. Non dimenticando e anzi ponendoci l’obiettivo di sensibilizzare le generazioni, perché chi non conosce la storia è destinato a ripercorrerla».

La struttura “Soggiorno Mariuccia” di Volvera è gestita da Sereni Orizzonti, uno dei primi tre gruppi a livello nazionale che opera nella costruzione e gestione di residenze sanitarie assistenziali, con circa 80 Rsa e più di 5mila posti letto in Italia e all’estero.