In via PIO VII, all’altezza del civico 126 ieri 2 auto si sono scontrate e una delle due si è ribaltata su un lato. Feriti entrambi i conducenti che sono stati portati al pronto soccorso. La Polizia Locale è intervenuta per i rilievi e per verificare le cause dell’incidente. La foto e la segnalazione sono del lettore Luigi Gagliano
Un anno di Open, spazio aperto di diversità
A un anno dalla sua apertura in corso Stati Uniti a Torino, “Open – Fondazione Time2” fa i conti con il suo primo bilancio e i progetti futuri
Cifre notevoli e incoraggianti per i suoi primi 365 giorni di attività: quasi 3mila persone accolte, 20 laboratori realizzati, 494 ore di formazione e una buona ventina di eventi promossi. Sono i numeri presentati nei giorni scorsi da “Open”, lo spazio aperto di “diversità” (incentrato sulla ricerca e lo sviluppo di “pratiche educative e di cittadinanza” per le persone “con disabilità e non” su basi di uguaglianza e pari opportunità), che “Fondazione Time2” ha creato un anno fa a Torino, dopo l’apertura nel 2022 di “Casa Mistral” a Oulx, in Valsusa.
Lo spazio di “Open”, grazie ai laboratori proposti, agli eventi organizzati e alla disponibilità di spazi liberi e fruibili come l’aula studio, le zone di svago interne ed esterne e la caffetteria, si è distinto in questo anno “come punto di riferimento per le persone giovani del quartiere, del territorio cittadino e metropolitano” ed ha contribuito alla crescita delle attività della “Fondazione” dando concretezza alla sua mission e ampliando il numero delle persone coinvolte di quasi il 50% rispetto all’anno precedente.
Dicono Manuela e Antonella Lavazza, fondatrici, presidente e vicepresidente di “Fondazione Time2”: “ ‘Open’ si propone come luogo di trasformazione culturale. Per poter proseguire in questo percorso è fondamentale però creare una rete d’intervento che veda l’azione di enti pubblici, Enti del Terzo Settore, aziende e della società tutta. Solo così ‘Open’ potrà diventare, per davvero, spazio aperto di diversità, luogo di protagonismo giovanile atto a costruire possibilità di piena cittadinanza per giovani ‘con e senza disabilità’. Quella cittadinanza che, per noi, vuole essere possibilità di attraversare liberamente gli spazi pubblici, accedere al lavoro, scegliere dove e con chi vivere. Perché senza cittadinanza, non esiste una vera età adulta”.
Concetti e una filosofia di vita piena, in cui le sorelle Lavazza, eredi della nota famiglia di imprenditori del Caffè, credono fermamente e che hanno posto quali vere pietre miliari alla base delle attività di “Open”, hub di protagonismo giovanile che, nel corso di questo anno ha proposto attività sempre diverse, dagli eventi ai laboratori, fino ai corsi di formazione. Negli spazi di corso Stati Uniti, a Torino, sono stati organizzati e sono ancora attivi “laboratori di fotografia”, “illustrazione”, “doppiaggio”, “teatro” e “podcasting”. Ma anche di “cinema” e, proprio alla settima arte, è stato dedicato nel corso del 2024 un “CineClub”.
La vivibilità degli spazi accessibili, come la “sala studio” e la “caffetteria”, hanno favorito inoltre l’incontro e la partecipazione. Mentre la proposta di percorsi educativi, con circa 500 ore di formazione, ha creato empowerment e dato il via a percorsi di emancipazione personale. L’organizzazione di eventi come presentazioni, workshop, talk e concerti ha creato veri momenti di integrazione e confronto.
Molte di queste attività hanno visto anche il dialogo tra la “Fondazione Time2” e i soggetti più prossimi come scuole secondarie superiori, Università, residenze universitarie e altri centri di protagonismo e offerta giovanile.
Tante, dunque, le attività messe in piedi e avviate. Ora è tempo di mettere piede sull’acceleratore. Per guardare al “futuro”.
Sottolinea, in proposito, Samuele Pigoni, segretario generale di “Time2”: “Ci piacerebbe nel prossimo futuro poter mettere quello che sappiamo fare al servizio della costruzione di progetti personalizzati per giovani con disabilità, lavorando al fianco dei servizi sociali e delle reti formali e informali. Allo stesso tempo ci piacerebbe sviluppare sempre di più il lavoro di formazione che abbiamo iniziato con le aziende e le organizzazioni. Sulla base di questi sviluppi Open sarà sempre di più lo spazio attraversato da chiunque abbia a cuore questi temi e le istanze per una città aperta e accessibile”.
Ed è in questa ottica di crescita e di ampliamento del dialogo, con la piena volontà di “fare rete” e accrescere le possibilità che il campo può offrire, che nascerà nel 2025 il “primo Festival” organizzato da “Fondazione Time2”. Con la partecipazione di grandi ospiti del panorama nazionale, “Prima Persona Plurale” sarà il primo Festival italiano dedicato alla “Vita Indipendente” e si terrà a Torino negli spazi di “Open” (corso Stati Uniti 62/b) dal 5 al 7 maggio 2025. E’ una promessa. Annotarsi titolo e data.
Per info: “Open – Fondazione Time2”, corso Stati Uniti, 62/b; tel. 011/786545 o www.fondazionetime2.it
Gianni Milani
Nelle foto: Interno aula, “Laboratorio di Illustrazione” e “Laboratorio Teatrale”
In casa Agnelli piove sul bagnato: spunta un’altra accusa per gli Elkann, l’ipotesi dei pm è quella di falsità ideologico nella “declaratoria” della società semplice Dicembre, la cassaforte della dinastia torinese. Sullo sfondo c’è sempre la questione spinosissima legata all’eredità di nonna Marella Caracciolo, deceduta nell’ormai lontano 2019. I magistrati della Procura della Repubblica di Torino hanno dato mandato ai militari della Guardia di Finanza per compiere nuove e ulteriori perquisizioni in alcuni studi legali.
Leggi l’articolo su L’identità:
Agnelli-Elkann: nuove perquisizioni, faro pm sulla società Dicembre
Riceviamo e volentieri pubblichiamo il comunicato stampa congiunto delle organizzazioni sindacali promotrici della manifestazione delle forze di polizia tenutasi ieri a Torino
A seguito della grande manifestazione di ieri, questa mattina i sindacati del Comparto Sicurezza e Difesa hanno incontrato il Signor Prefetto e il Signor Questore di Torino. Per la prima volta nella storia del nostro Paese, i sindacati della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Polizia Penitenziaria e dell’Esercito hanno
manifestato insieme per rivendicare il diritto alla sicurezza, sia per i lavoratori sia per i cittadini.
Pur riconoscendo l’importanza di un trattamento economico adeguato, al centro della protesta è stata posta la tutela dell’incolumità di chi indossa la divisa e la sicurezza collettiva. L’incontro con le Autorità si è svolto in un clima di collaborazione e dialogo costruttivo. Il Prefetto, accogliendo le istanze dei sindacati, si è impegnato a farsi portavoce presso il Ministero
affinché le richieste ricevano la giusta attenzione. Si è sottolineato come queste riguardino non solo la protezione di uomini e donne in divisa, ma anche la difesa dei cittadini, delle istituzioni
e dello Stato di diritto.
Un tema cruciale discusso è stato quello dei centri sociali sovversivi che, con atti di violenza contro le Forze dell’Ordine, minano la legalità. In particolare, è stata evidenziata l’urgenza di chiudere centri come Askatasuna, che il Sindaco Lo Russo vorrebbe destinare a “bene pubblico”, ma che, secondo i sindacati, rischia di continuare a favorire ambienti antagonisti violenti. È stato inoltre ribadito come dopo il caso Pisa, l’impossibilità da parte delle Forze dell’Ordine di poter difendersi efficacemente dalle aggressioni, utilizzando le tecniche operative per cui sono addestrate. La scelta che impone di fronteggiare tali violenze solo con scudi e senza strumenti adeguati è stata definita inaccettabile, con l’auspicio che non sia frutto di
pressioni politiche o mediatiche che condizionano il Governo.
I sindacati si sono dunque soffermati sulle inammissibili condizioni di lavoro richiamando l’attenzione sulle difficoltà affrontate dagli agenti durante le manifestazioni, spesso trasformate
in vere e proprie guerriglie urbane, con aggressioni che comprendono bombe carta, uova marce, vernice e altri strumenti offensivi. Hanno altresì rammentato come gli episodi di aggressioni non sono limitati solo all’ordine pubblico, ma si verificano quotidianamente anche contro le pattuglie sul territorio e la Polizia Penitenziaria che diventa vittima nelle carceri. Inoltre, oltre a misure legislative più efficaci e la promozione della cultura della legalità nelle scuole, si è proposto un DASPO economico per gli antagonisti violenti. Nondimeno è stata sottolineata l’urgenza di approvare il DDL Sicurezza, integrandolo, se del caso, con misure
dissuasive per contrastare le violenze.
Il Prefetto e il Questore, che hanno mostrato sensibilità e attenzione verso le problematiche esposte, sono stati ringraziati dai sindacati per le loro parole e proposte concrete e non di
circostanza. Si è ribadito che la sicurezza, bene primario della società, può essere garantita solo attraverso un recupero dell’autorevolezza delle Forze dell’Ordine, indispensabile per un
rapporto equilibrato tra piazza, ordine pubblico e interventi sul territorio.
Un’unica nota critica è stata espressa nei confronti di alcuni media televisivi che, pur dando spazio alla manifestazione, non hanno coinvolto direttamente i rappresentanti sindacali,
organizzatori della manifestazione, per illustrare i motivi e le finalità della protesta, preferendo
affidarsi a commentatori estranei all’organizzazione.
Infine, i sindacati ringraziano tutti i colleghi e i cittadini che hanno partecipato alla
manifestazione, rendendola un momento di unità e forza.
La mobilitazione rappresenta solo l’inizio di una battaglia sindacale che punta a
trasformare le istanze di sicurezza e dignità in risultati concreti.
SIULP – SAP – COISP – USIC – SIM – USIF SINAFI – SAPPE – FNS-CISL – S.A.M.
BRAVO PERNA CAMPISI SILVESTRI USAI SATURNO CRITELLI SANTILLI RICCHIUTI GATTA
Infermiere aggredito a Ciriè
Un grave episodio di violenza si è verificato nella giornata di ieri, 25 novembre, al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Ciriè (ASL TO4), proprio nella Giornata Internazionale contro la Violenza di Genere. Un infermiere è stato colpito con violenza da un paziente con problemi psichiatrici, riportando un trauma all’addome.
Riceviamo e pubblichiamo
Secondo quanto riferito, l’aggressione si è svolta durante l’attività ordinaria del reparto. Marco Boccacciari, referente sindacale Nursing Up per l’ASL TO4, ha commentato l’episodio affermando: «È emblematico che un’aggressione di questo tipo avvenga proprio in una giornata simbolica come quella di ieri. L’episodio evidenzia una problematica grave e ormai cronica, che richiede interventi urgenti e concreti. I pronto soccorso sono diventati luoghi ad alto rischio per il personale sanitario.»
Fortunatamente, gli accertamenti diagnostici effettuati sull’infermiere aggredito non hanno rilevato lesioni gravi. Tuttavia, l’episodio mette in evidenza la necessità di un rafforzamento delle misure di sicurezza all’interno delle strutture sanitarie, considerando che casi simili si sono verificati anche in passato nello stesso presidio. Tra gli episodi più recenti si ricordano le violenze fisiche avvenute nel febbraio e maggio 2024, che hanno coinvolto medici e infermieri.
Claudio Delli Carri, segretario regionale Nursing Up, ha dichiarato: «La Regione deve accelerare il ripristino della polizia all’interno degli ospedali, non possiamo permettere che la burocrazia rallenti i processi e metta ulteriormente a rischio il personale sanitario. È necessario incidere sui direttori generali affinché si trovino soluzioni immediate, prima che si verifichi l’irreparabile.»
Roberto Aleo, segretario provinciale Nursing Up, ha aggiunto: «Gli operatori sanitari non possono continuare a lavorare in condizioni di insicurezza. La violenza nei pronto soccorso è diventata una piaga e richiede interventi strutturali che garantiscano un ambiente di lavoro sicuro. Non si può più aspettare.»
Le richieste avanzate dai rappresentanti del personale sanitario sono chiare. Si sottolinea l’urgenza di un presidio costante di guardie giurate armate nei pronto soccorso, indispensabile per prevenire episodi violenti, e di campagne di sensibilizzazione rivolte ai cittadini per promuovere il rispetto verso chi lavora nella sanità. Inoltre, è necessario un rafforzamento delle normative esistenti, con un’applicazione rigorosa delle sanzioni previste per chi compie aggressioni. Fondamentale è anche il monitoraggio trasparente degli episodi di violenza, per pianificare risorse e interventi mirati.
La sicurezza degli operatori sanitari è considerata essenziale per garantire un servizio di qualità alla popolazione e per preservare un sistema sanitario già messo sotto pressione da numerose difficoltà. Gli episodi come quello avvenuto ieri confermano la necessità di un intervento rapido e strutturale, capace di assicurare ambienti di lavoro sicuri e funzionali per tutti.
In occasione della Giornata Internazionale contro la Violenza sulle donne, che si è svolta il 25 novembre scorso, l’ospedale Mauriziano di Torino ha inaugurato una nuova sala di Ascolto dedicata alle donne e ai bambini vittime di violenza. Si tratta di un’iniziativa importante che si inserisce nell’ambito di una più ampia sensibilizzazione verso il tema e che vede la partecipazione attiva dell’ordine delle Professioni Infermieristiche di Torino, rappresentate dal suo presidente Ivan Bufalo.
“La violenza sulle donne è una ferita aperta nella nostra società, che richiede azioni concrete e il massimo impegno da parte di tutti. La Nuova Sala di Ascolto è un luogo protetto pensato per offrire accoglienza e supporto alle vittime, affinché possano sentirsi tutelate e ascoltate – ha dichiarato il presidente Bufalo – gli infermieri, con la loro professionalità e umanità, dimostrano ancora una volta di essere una risorsa fondamentale non solo per l’assistenza ai malati, ma anche per il benessere della collettività”–.
La Sala di Ascolto, realizzata presso il Pronto soccorso del Mauriziano, rappresenta un ulteriore passo in avanti nel contrasto alla violenza di genere, fornendo uno spazio sicuro e riservato alle persone più vulnerabili.
“L’iniziativa conferma il ruolo centrale dell’Ospedale Mauriziano e del personale sanitario ai bisogni della comunità- aggiunge Bufalo – La Sala d’Ascolto rappresenta un ulteriore passo in avanti nella lotta alla violenza di genere. “Essere infermieri non significa soltanto prendersi cura del corpo, ma anche sostenere il benessere psicologico e sociale delle persone – ha aggiunto Bufalo – È nostro dovere agire concretamente per costruire una società più giusta e solidale “ conclude il presidente.
Mara Martellotta
La Polizia di Stato ha arrestato tre persone, nel comune di Leinì, per la cessione di 135 kg di hashish. Sono coinvolti un cittadino italiano di 53 anni e due cittadini marocchini, di 39 e 34 anni.
Presso il domicilio di uno dei due cittadini marocchini sono stati rinvenuti e sequestrati ulteriori 99 kg della medesima droga.
I poliziotti della Squadra Mobile, coordinati dalla Procura della Repubblica di Torino, hanno seguito i movimenti di un furgone sospetto, preso a noleggio da un cittadino marocchino di 39 anni, che, dopo aver imboccato la tangenziale sud, si dirigeva verso il comune di Leinì.
Durante il tragitto, l’uomo veniva affiancato da un connazionale giunto a bordo di un Suv e insieme si recavano nella zona industriale, fermando i mezzi nel parcheggio di una ditta.
Lì un terzo uomo, un italiano di 53 anni, consegnava loro, con un muletto, ben 22 colli imballati, che venivano stipati nel furgone.
I poliziotti della Squadra Mobile bloccavano il mezzo all’uscita della ditta e rinvenivano al suo interno 135 kg di hashish. Nei locali della società, venivano, inoltre, ritrovati 23.400€ in contanti, verosimilmente provento dell’illecita attività.
Il cittadino italiano coinvolto, alla vista della Polizia, tentava la fuga ma veniva prontamente fermato e tratto in arresto.
La perquisizione del domicilio di uno dei cittadini marocchini, il 39enne, portava al rinvenimento di ulteriori 99 kg della medesima sostanza.
Su richiesta della Procura della Repubblica di Ivrea, i tre arresti sono stati convalidati dall’Autorità Giudiziaria.
Sciopero generale, possibile riduzione servizio Amiat
Nell’intera giornata di venerdì 29 novembre, in occasione dello sciopero generale indetto dalle segreterie nazionali di alcune delle principali organizzazioni sindacali dei lavoratori, tutti i servizi aziendali – con particolare riferimento a quelli del comparto igiene ambientale legati alla raccolta rifiuti e ai Centri di Raccolta –potrebbero subire sospensioni o riduzioni.
Nelle ore di sciopero saranno comunque garantiti i servizi essenziali e saranno assicurate le prestazioni indispensabili a tutela della sicurezza, nel rispetto degli accordi applicativi della Legge 146/90, così come modificata dalla Legge n. 83/2000 e successive deliberazioni della Commissione di Garanzia che regolamentano l’esercizio del diritto di sciopero.
Le attività riprenderanno regolarmente al termine della giornata di sciopero con l’adozione di tutte le misure organizzative necessarie a ripristinare la regolarità dei servizi.
Scegli Coop contro il cancro
Per il sesto anno consecutivo ritorna l’iniziativa “Scegli il prodotto Coop e Insieme sosteniamo la ricerca contro il cancro”. Dal 1° al 31 dicembre, acquistando qualsiasi prodotto alimentare confezionato a marchio Coop in uno dei 68 negozi della rete commerciale o sullo store online www.coopshop.it, l’1 per cento del valore di vendita verrà devoluto al sostegno di questa iniziativa.
L’obiettivo di questa edizione è il rinnovamento e l’implementazione delle centrali di monitoraggio clinico avanzate per il supporto intensivo ai pazienti nei reparti a più alta criticità dell’ospedale. In particolare, si vuole dotare di una nuova centrale di monitoraggio avanzata la Rianimazione, equipaggiata anche con moduli di trasporto che consentano il monitoraggio continuo dei pazienti durante il loro trasferimento nelle situazioni di emergenza, la Medicina Interna, per il controllo in tempo reale e continuo dei parametri vitali dei pazienti e l’intervento tempestivo in caso di variazioni repentine, e crearne una per il Centro Trapianti, un contesto clinico nel quale il controllo costante dei pazienti è cruciale per il successo del trattamento.
In cinque anni, la collaborazione tra Nova Coop e la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro ETS ha permesso di raccogliere complessivamente circa 665 mila euro per l’Istituto di Candiolo – IRCCS. Risorse che sono state destinate in ogni edizione a un obiettivo mirato in favore della ricerca scientifica, della diagnosi precoce o della cura di alcune patologie.
È in dirittura di arrivo, intanto, la campagna di prevenzione dei tumori alla mammella con tremila visite gratuite riservate ai soci Nova Coop, condotta nel corso del 2024 grazie alla collaborazione con i medici dell’Istituto di Candiolo – IRCCS. Le giornate di screening, in parte svolte presso gli ambulatori dell’Istituto e in parte ancora in corso presso alcuni punti vendita Nova Coop sul territorio, proseguiranno fino a gennaio. In calendario, rimangono gli appuntamenti di: Torino presso il superstore Coop di via Botticelli (27 novembre), Biella (28 novembre), Cuneo (4 dicembre), Novara (11 dicembre), Alessandria (18 dicembre), Cuorgnè (8 gennaio), Galliate (15 gennaio) e Crevoladossola (22 gennaio). Per verificare la disponibilità di posti e prenotare la propria visita è necessario telefonare al numero verde di Nova Coop Filo Diretto 800.23.8380.
Ernesto Dalle Rive, presidente di Nova Coop, ha commentato: «Anche quest’anno, nel rinnovare l’alleanza con la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro ETS, condividiamo un nuovo traguardo da raggiungere per supportare i progetti di ricerca e cura dell’Istituto di Candiolo – IRCCS. Si tratta di uno dei programmi più longevi tra le attività che la nostra Cooperativa mette in atto per promuovere l’adozione di corretti stili di vita e certamente uno dei più importanti anche in termini dell’impatto sociale che è potenzialmente in grado di generare in favore della comunità. Per tutti questi motivi siamo lieti di legare ancora una volta il successo del nostro prodotto a marchio nel periodo delle festività a questo progetto, mettendo al servizio di un grande obiettivo il tratto più distintivo della nostra proposta commerciale».
Per Gianmarco Sala, direttore generale della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro: «Ancora una volta, la campagna “Scegli il prodotto Coop e Insieme sosteniamo la ricerca contro il cancro” di Nova Coop permette di fare la differenza, perché mette il paziente al centro dei percorsi di diagnosi e cura dell’Istituto di Candiolo – IRCCS. In questi anni Nova Coop ha voluto essere al nostro fianco per finanziare importanti progetti. L’obiettivo di questa edizione è davvero strategico: potenziando l’infrastruttura delle centrali di monitoraggio nei reparti critici dell’ospedale faremo un ulteriore passo in avanti per migliorare gli esiti e le prestazioni cliniche e per portare ancora più innovazione al servizio del paziente».
Il Dottor Piero Fenu, direttore sanitario dell’Istituto di Candiolo – IRCCS, ha dichiarato: «La collaborazione con Nova Coop ha permesso ai nostri specialisti, grazie ad alcune iniziative mirate, di erogare finora circa seimila consulenze specialistiche finalizzate alla diagnosi precoce e all’educazione alla salute. La prevenzione oncologica costituisce un postulato fondamentale nella lotta al cancro e, nell’ambito della partnership in corso dal 2019 con Nova Coop, abbiamo lavorato per raggiungere risultati in tutte le sue fasi: dalla primaria, per promuovere l’adozione di stili di vita sani, alla secondaria, per rafforzare la diagnosi precoce, fino alla terziaria, per contrastare l’insorgenza di recidive in pazienti già in cura».
La giunta comunale di Monteu da Po guidata dal sindaco Elisa Ghion ha approvato il progetto di fattibilità tecnico economica per la realizzazione di una nuova area sosta in corso Industria, un intervento che mira a rispondere alle esigenze di un turismo sostenibile, promuovendo la fruizione del patrimonio storico e culturale del territorio.
L’amministrazione vuole così fruire di una misura della Regione Piemonte per sostenere gli Enti Locali piemontesi nella realizzazione di interventi che favoriscano il turismo itinerante, con un contributo a fondo perduto pari al 80% della spesa ammissibile.
Il progetto approvato dalla giunta si compone di diversi elaborati tra cui la relazione illustrativa, la relazione tecnica, il computo metrico estimativo, il quadro economico, il cronoprogramma e il piano di sicurezza e coordinamento, oltre alle tavole grafiche.
“Monteu da Po è nell’elenco regionale dei Comuni turistici del Piemonte – afferma il primo cittadino Elisa Ghion – e l’infrastruttura mira a valorizzare il turismo itinerante e a migliorare l’accessibilità turistica della zona, inoltre l’intervento è strategicamente inserito sulla via principale di accesso al paese e nelle immediate vicinanze del centro abitato”.
Il progetto, per un ammontare complessivo di 78 mila euro, di cui 60 mila di contributo regionale e 18 mila euro di fondi comunali, riguarda la creazione di un’area di sosta su un terreno comunale vicino al parco giochi in corso Industria. L’area sarà destinata ai camper e alle autovetture, con spazi per biciclette e un’area pic-nic. Sarà realizzata una corsia a senso unico per facilitare la manovra dei mezzi, con ingresso e uscita separati. Gli stalli per i camper saranno dotati di colonnine per acqua ed energia elettrica. Inoltre, l’area offrirà parcheggi per autoveicoli di turisti che pernottino in strutture ricettive del territorio e desiderino visitare il sito archeologico di Industria e tutte le altre attrattive storiche, artistiche e naturalistiche delle nostre zone.
Tre lampioni illumineranno l’area e la sicurezza sarà garantita da un sistema di videosorveglianza integrato a quello esistente sul territorio comunale. Verranno anche installate due fontanelle al servizio dell’area pic-nic e del punto di sosta per i turisti in bicicletta. La nuova area di sosta sarà contigua al parco giochi esistente, recentemente rinnovato, e sarà pertanto fruibile dagli utenti dell’area.
La struttura sarà ben collegata, con tempi brevi di percorrenza a piedi o in bicicletta, al centro abitato e ai principali punti di interesse, come l’area archeologica di Industria, la Chiesa Romanica di San Grato, il sito di interesse ex deposito carburanti del secondo conflitto mondiale e le Torri romaniche “del Grep”.
Nella foto da sinistra il sindaco Elisa Ghion, l’assessore Giuseppe Deluca e il vicesindaco Graziella Giacomini