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Protocollo “Gran Torino” debutta in Piemonte: anestesia senza oppioidi

 Per una chirurgia valvolare sempre meno invasiva

Maria Pia Hospital per la prima volta in Regione utilizza il protocollo anestesiologico che riduce gli effetti collaterali dell’anestesia stessa e migliora il recupero post-operatorio

 

 Cosa si intende per mininvasività chirurgica? Si tratta di un approccio volto a minimizzare l’impatto fisico e psicologico dell’intervento sul paziente, applicando tecniche e utilizzando strumenti per una ripresa post-chirurgica di miglior qualità, con dolore e tempi di recupero ridotti.

Perseguendo questi obiettivi, Maria Pia Hospital di Torino, struttura accreditata con il SSN con una riconosciuta tradizione nel trattamento delle patologie cardiovascolari, ha introdotto “Gran Torino” (acronimo in inglese di Global Reduction of ANaesthesia in Thoracotomy Optimized for Real INnovative Operations), un innovativo protocollo anestesiologico (studio presentato al congresso della SIC – Società Italiana di Cardiologia nel 2022) che non prevede l’uso di oppioidi (OFA – dall’inglese “opioid free anesthesia”), impiegato per la prima volta in Piemonte nell’ambito della chirurgia valvolare.

Maria Pia Hospital, ospedale con la più ampia casistica in Piemonte di cardiochirurgia mininvasiva (oltre il 67% degli interventi, dati 2022)l’approccio mininvasivo viene attuato così in ogni fase dell’intervento.

“Migliorare le condizioni psicofisiche del paziente in ogni momento del percorso di cura è il nostro obiettivo primario – spiega il dott. Mauro Del Giglio, corresponsabile dell’Unità Operativa di Cardiochirurgia a Maria Pia Hospital, che ha all’attivo 3.000 casi trattati con approccio mininvasivo – a partire dall’ottimizzazione dell’intervento stesso, impiegando skill tecniche migliori, riducendo i tempi di circolazione extracorporea, necessaria in questo tipo di interventi, e impiegando un flusso anterogrado, che risulta più fisiologico in quanto simula l’andamento del flusso arterioso quindi più simile alla circolazione naturale, senza ulteriori incisioni. Grazie all’expertise di quasi vent’anni, ci siamo spinti a cercare di ottimizzare e migliorare anche l’aspetto anestesiologico”.

Sono 31 i casi cardiochirurgici (per chirurgia valvolare aortica o mitralica) trattati finora a Maria Pia Hospital con l’anestesia senza oppioidi, di cui 29 in minitoracotomia 2 in sternotomia. Per questa tipologia di anestesia si usa una miscellanea di farmaci con l’obiettivo di bloccare a livello cellulare i recettori del dolore. Mediante il protocollo “Gran Torino”, inoltre, il paziente viene estubato già in sala operatoria, si risveglia più velocemente ed ha una ripresa facilitata e non presenta depressione respiratoria, iperalgesia post-operatoria, disturbi gastrici (spesso dovuti ai farmaci delle anestesie tradizionali).

“Per poter procedere con un’anestesia senza oppioidi è necessario controllare la qualità dell’anestesia stessa – spiega il dott. José Zulueta, anestesista di GVM Care & Research, nel team insieme al dott. Nicola Galleschi, specialista di Terapia Intensiva a Maria Pia Hospital –. Il primo strumento è l’osservazione clinica che viene abbinata a macchinari che controllano l’analgesia e la profondità dell’anestesia. Potenzialmente tutti i pazienti che possono essere sottoposti ad anestesia generale, possono sottoporsi anche all’anestesia senza oppioidi. Inizialmente selezionavamo solo i pazienti con i quadri clinici più compromessi, clinicamente più gravi e fragili, oggigiorno invece questo protocollo è entrato nella pratica quotidiana e non ci pone vincoli di durata o di complessità dell’intervento. Da segnalare anche che un’anestesia di questo tipo riduce nettamente il rischio di “delirio post-operatorio” (una delle cause principali delle degenze prolungate), dovuto alla profondità dell’anestesia stessa specialmente nell’anziano (è come se il cervello venisse “spento” e la “riaccensione” risultasse particolarmente gravosa)”.

Il protocollo anestesiologico senza oppioidi si è dimostrato uno strumento vantaggioso nei casi di pazienti a maggior rischio, come quelli molto anziani, che possono risentire maggiormente degli effetti collaterali dell’anestesiail percorso di trattamento nella sua interezza è infatti pensato nell’ottica dei protocolli ERAS (dall’inglese Enhanced Recovery After Surgery, miglior recupero post-intervento chirurgico) e l’impiego di questa anestesia apre la possibilità di interventi con una ripresa migliore anche per i pazienti con multiple comorbidità, come BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva)insufficienza renale, malattie metaboliche gravi (come diabete mellito), neoplasie, malattie cerebro-vascolari croniche pregresse.

Tra i pazienti trattati finora, l’ultimo è un uomo di 70 anni che soffriva di stenosi aortica ed è stato operato per una sostituzione della valvola in minitoracotomia. Il 70enne era giunto alla diagnosi dopo aver riscontrato affanno e grazie ad accertamenti che avevano messo in evidenza la problematica.

“Avevo iniziato ad avere il fiatone dopo solo pochi passi, cosa che non era mai successa. Mi sono quindi trovato di punto in bianco a fare visite per capire cosa mi stesse succedendo – racconta il 70enne -. Mi sono rivolto al mio medico che mi ha indirizzato a delle visite specialistiche e durante una di queste il dottore mi disse che era il mio giorno fortunato e che mi sarei dovuto operare a breve. Dopo 15 giorni mi sono sottoposto all’intervento. Quando mi sono svegliato in Terapia Intensiva cercavo di capire dove fosse il dolore…ma non ho saputo cosa fosse il dolore nella maniera più assoluta! I medici mi hanno detto che il merito di questa situazione senza dolore era anche della particolare anestesia che mi avevano fatto. A distanza di un mese circa mi sento molto bene, sono in ripresa, non mi sento stanco, le gambe mi accompagnano bene, tutti i giorni è un passo in avanti. Avevo sentito parlare molto bene di Maria Pia Hospital per gli interventi al cuore, e la fama è meritata confermata dai fatti, qui ci sono dei supereroi”.

 

Farmaci per l’anestesia: perché vengono usati gli oppioidi

L’anestesia è composta sostanzialmente di tre parti: anestetico (che fa dormire), analgesico (oppioidi) e curaro (rilassante muscolare per impedirne il movimento). Gli oppioidi sono farmaci che vengono abitualmente impiegati per l’anestesia generale perché hanno un elevato potere analgesico, ovvero sono in grado di lenire e ridurre il dolore. Tuttavia questi farmaci hanno un ridotto range terapeutico (ovvero la finestra temporale nella quale il farmaco agisce) e possono dare effetti collaterali che vengono percepiti dal paziente in particolare quando l’anestesia si esaurisce, manifestandosi in alcuni casi con problematiche quali depressione respiratoria, iperalgesia, problematiche gastrointestinali, nausea, vomito e stipsi.

Paolo di Orbassano Italian Ambassador al World Scout Jamboree

Caro direttore,  desidero condividere una storia su un giovane della provincia di Torino

“È una storia di passione, volontà e determinazione quella di Paolo Pataro, un ragazzo di 16 anni residente a Orbassano, che sta per vivere un’esperienza straordinaria come Italian Ambassador al World Scout Jamboree 2023, che si terrà in Corea del Sud dal 31 luglio al 12 agosto.
Il World Scout Jamboree è un evento internazionale che si tiene ogni quattro anni e riunisce giovani da ogni angolo del mondo. Paolo partirà insieme ad altri ragazzi italiani selezionati per partecipare a questa avventura unica. Questa opportunità è un grande onore e Paolo è orgoglioso di rappresentare l’Italia, il Piemonte e il suo gruppo scout.
Il Jamboree è molto più di una semplice manifestazione, è un’esperienza che insegna valori fondamentali quali l’unità, l’amicizia, la tolleranza e la responsabilità verso l’ambiente. Questo evento che riunisce giovani selezionati da 150 paesi del mondo è un’esperienza in cui le barriere linguistiche e culturali si dissolvono, dando vita a legami duraturi tra persone provenienti da tutto il mondo, una moltitudine di diversità culturali per la promozione della pace e la fratellanza tra le nazioni.
Paolo è entusiasta di essere stato selezionato e grato per il sostegno e l’incoraggiamento ricevuto dai suoi capi scout e dal suo gruppo “Orbassano 1”, che lo hanno accompagnato a raggiungere questo traguardo.
Questo è l’esempio di come la volontà e la passione portino alla realizzazione dei propri sogni, superando ostacoli e impegni. Paolo concilia con successo la scuola, a settembre frequenterà il terzo anno del liceo scientifico, il suo costante impegno nello scoutismo, il nuoto presso la società Sisport di Torino, lo sci a cui non rinuncia mai, gli amici e la sua coraggiosa passione per il parkour, questa disciplina richiede agilità, coordinazione e creatività, tipiche dell’atteggiamento avventuroso di Paolo verso la vita. Per non farsi mancare nulla, suona anche la chitarra.
Paolo, grazie all’incoraggiamento della sua famiglia che l’ha sempre sostenuto nelle sue passioni e nel perseguire i suoi obiettivi, non è nuovo a esperienze internazionali e interculturali, sin dalla quinta elementare ha partecipato ai campi internazionali del Cisv International che promuovono l’educazione interculturale, la pace, la cooperazione, l’empatia, il rispetto e la sostenibilità, incoraggiando i giovani a diventare cittadini globali consapevoli e responsabili.
L’esperienza nel Jamboree lo arricchirà ulteriormente, permettendogli di crescere come individuo e di portare con sé un messaggio di unità e fratellanza, nuove competenze ed energie, pronte a essere condivise con la sua comunità e con tutti coloro che lo hanno sostenuto nel suo percorso.”

I bimbi de “La casa di Smile” incontrano gli anziani della Rsa “Dalmasso” di Vinovo

 UNO SCAMBIO GENERAZIONALE CHE EDUCA E DONA GIOIA

Si è concluso da poco un primo importante incontro fra i bambini della scuola materna “La casa di Smile” e gli ospiti della Residenza per anziani “Alberto Dalmasso” di Vinovo, gestita da Sereni Orizzonti.

La scorsa settimana i bambini sono arrivati in struttura al mattino, hanno fatto colazione insieme con una torta preparata dalla loro cuoca e hanno proseguito con il canto «se sei felice e tu lo sai», intonato insieme agli ospiti. La giornata si è, infine, conclusa con un laboratorio di pittura che ha coinvolto sia bambini che anziani. Il secondo incontro è previsto per il 27 luglio, prima delle vacanze estive. Il progetto è finalizzato a facilitare il rapporto fra i più piccoli e le generazioni adulte, attraverso una serie di attività divertenti tanto per i grandi quanto per i piccoli.

«Uno scambio utile ai bambini, da cui anche i nostri ospiti ne sono usciti arricchiti» – dichiara Sara Reano, direttrice della struttura – «Siamo molto felici di aver realizzato questo progetto. Spesso la vera ricchezza sta nei racconti, nelle storie di vita. I nostri ospiti sono una fonte inesauribile di aneddoti: molto spesso sono questi a rimanere impressi ai giovanissimi, consentendo loro di conoscere il passato e molti frammenti della nostra storia. Dall’altra parte la presenza di così tanti bambini ha portato molta allegria, un diversivo importante».

La Rsa “Alberto Dalmasso” di Vinovo può ospitare anziani con diversi gradi di non autosufficienza. È gestita da Sereni Orizzonti, uno dei primi tre gruppi a livello nazionale che opera nella costruzione e gestione di residenze sanitarie assistenziali, con circa 80 Rsa e più di 5mila posti letto in Italia e all’estero.

Efficientamento energetico nelle scuole di San Mauro

Partiti i lavori di efficientamento energetico con i fondi PNRR nelle scuole della città, avviati i cantieri per oltre 2.900.000€.

Gli interventi hanno l’obiettivo di ridurre il consumo energetico degli edifici e migliorare la qualità e il benessere all’interno. Si articolano su quattro scuole:

scuola NINO COSTA (in foto): cantiere aperto, allestimento ponteggio quasi completo, posa del cappotto termico e dei nuovi serramenti con fine lavori previsto a fine settembre 2023

scuola SILVIO PELLICO: cantiere aperto, allestimento ponteggio quasi completo, posa del cappotto e isolamento termico sottotetto, con fine lavori previsto a fine ottobre 2023

asilo nido DE GASPERI: inizio lavori 31/7 con posa nuova copertura e cappotto termico con fine lavori previsto a fine settembre 2023

scuola CATTI: inizio lavori 31/7 con posa nuova copertura guaine con fine lavori previsto a fine settembre 2023. La realizzazione del cappotto termico è programmata per il 2024

(Facebook Comune di San Mauro Torinese)

Sbaglia manovra e finisce nel precipizio. Muore sotto gli occhi della figlia

Un uomo di 59 anni, di Vaie,  mentre parcheggiava l’auto nel pomeriggio sulla strada del rifugio La Riposa, a Mompantero, in valle di Susa ha sbagliato manovra. Ha inserito la retromarcia ed è precipitato  nel burrone. È stato sbalzato dal veicolo caduto per diversi metri ed è morto sotto gli occhi della figlia di 19 anni che era scesa poco prima dalla vettura.

Emergenza migranti: 180, molti minori, al confine con la Francia

In Val di Susa nei pressi della frontiera francese Monginevro-Bardonecchia sono 180 i profughi, di cui una quarantina minori non accompagnati e donne con bambini, in viaggio verso la Francia e approdati  al rifugio Fraternità Massi di Oulx, dove generalmente vengono accolti e accuditi. Il rifugio, la notte scorsa ha accolto 76 persone nei posti letto veri e propri disponibili. 42 hanno invece dormito nel salone mensa e nei sacchi a pelo.

Eco-sgonfiatori in azione nel centro di Torino: decine di gomme a terra salvano il pianeta?

Hanno sgonfiato le gomme  a una settantina di suv in città, in zona centro centro. L’azione è stata rivendicata dal gruppo ambientalista Tyreextinguishers. Gli ecologisti hanno lasciato sui  mezzi un volantino in cui si legge, come riporta Repubblica:

“Abbiamo sgonfiato uno pneumatico del tuo Suv. Ti arrabbierai, non ce l’abbiamo con te, ma con la tua auto: utilizzare un’auto enorme come questa in una città come Torino ha conseguenze enormi per tutti gli altri.  I suv sono inutili, e pura vanità, richiedono spazi più grandi per essere  parcheggiati, sono la seconda causa dell’aumento globale delle emissioni di anidride carbonica nell’ultimo decennio – più dell’intero settore del trasporto aereo”

Taglia ramo su una pianta, uomo cade e muore

Un uomo di 80 anni è morto a seguito di una caduta da un albero che stava potando. L’incidente si è verificato in frazione Roata Rossi di Cuneo, in via Roero. È stato soccorso dal 118 intervenuto sul posto, ma non è stato trasportato in ospedale a causa del peggioramento delle sue condizioni,  in codice rosso.

Estate nera per i disabili, la Cpd: “la maggioranza delle stazioni ferroviarie non sono abilitate”

ESTATE NERA PER LE PERSONE CON DISABILITÀ: LA MAGGIORANZA DELLE STAZIONI FERROVIARIE DEL PIEMONTE NON SONO ABILITATE! 

 

Agosto, è tempo di partire! Ma non per tutti. Fanno eccezione le persone con disabilità che in Piemonte sono costrette a rimanere a casa perché la stragrande maggioranza delle stazioni ferroviarie è sprovvista degli ausili per farle salire sulle carrozze e consentirgli un viaggio in treno o peggio di permettergli l’accesso alle stazioni stesse.

Questo è quello che emerge dal lavoro di mappatura che la CPD, Consulta per le Persone in Difficoltà, ha realizzato sulle stazioni ferroviarie di tutta la nostra regione e che è stato presentato ad uno degli ultimi tavoli sul trasporto pubblico locale e regionale piemontese, sede istituzionale  in cui pur essendoci un ruolo attivo della Regione Piemonte nel farsi tramite tra RFI e le istanze delle Associazioni dei Disabili, a tutt’oggi la società dei trasporti risulta estremamente inadempiente rispetto alle varie esigenze di adeguamento infrastrutturale.

Infatti, in una situazione in cui è da più di quattro anni ormai che molte stazioni piemontesi devono essere ampliate e abilitate al servizio assistenza disabili, la lista delle criticità si sta allungando all’infinito e il quadro complessivo che ne viene fuori relativamente ai trasporti su rotaia è disastroso.

Per quanto riguarda Torino nella stazione di Porta Nuova i sollevatori ferroviari per disabili (gli ausili per far salire le carrozzine sul treno) necessari per 20 binari sono ampliamente insufficienti, nella stazione sotterranea di Porta Susa gli ascensori e le scale mobili spesso sono guasti, le stazioni Stura e Rebaudengo non sono mai state abilitate fin dalla loro realizzazione, alla stazione Lingotto i lavori in corso durano da quattro anni. A Cuneo gli ascensori chiudono alle 20 mentre a Novara c’è un sollevatore a ogni binario, ma ciascuno di essi a causa dell’usura presenta un problema di mal funzionamento.

Ovunque si registrano gravissime mancanze. Mancano i sollevatori ferroviari per disabili oppure quando ci sono non funzionano, non sono manutenuti o sono insufficienti, mancano le carrozzine nuove per il servizio in stazione, in generale si registrano difficoltà di ogni tipo per l’accesso anche ai treni di nuova generazione, c’è scarsità di personale (per ogni sollevatore servono due operatori) e di comunicazione in merito.

Anche i treni come Pop e Rock con la sponda ribassata che quindi dovrebbero permettere l’accessibilità ovunque sostino, in alcune stazioni vanno bene in altre no, richiedendo ugualmente il supporto dei sollevatori.

Per di più al danno si aggiunge la beffa perché molte stazioni potrebbero essere abilitate fin da subito, in primis per i non vedenti e con l’introduzione di semplici pedanine per le persone con disabilità motoria.

In ogni caso il risultato finale è che le persone con disabilità non riescono a salire sui mezzi ferroviari in piena autonomia e tanto meno in sicurezza, quindi viene automaticamente negato loro il diritto alla mobilità oltre a qualunque altro servizio fondamentale per l’accesso alle stazioni ferroviarie.

È tempo di partire certo, ma soprattutto per RFI – Rete Ferroviaria italiana di rispettare i suoi impegni nei confronti del trasporto delle persone con disabilità che in Piemonte si ritroveranno ad affrontare un’altra stagione estiva all’insegna del disagio assoluto. 

 

Giuseppe Antonucci 

Consigliere CPD