Ieri in un palazzo di corso Savona a Moncalieri un incendio ha divorato un appartamento all’ultimo piano. Tre le squadre dei vigili del fuoco, intervenute da Torino Centrale, Torino Stura e Torino Lingotto, oltre a due autoscale e il carrofiamma. Due persone sono state portate in salvo. Non ci sono feriti ma decine di persone sono state fatte evacuare dall’edificio.
Ricercato arrestato: doveva scontare 4 anni
Nell’ambito dell’attività di prevenzione svolta dalla Polizia di Stato sul territorio cittadino, i poliziotti del Comm.to di P.S. Barriera Milano hanno individuato ed arrestato, in esecuzione di un provvedimento restrittivo della libertà personale, un cittadino italiano ricercato.
L’uomo, di 41 anni, è stato condannato all’espiazione di una pena della reclusione per 4 anni per il reato di rapina aggravata con ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Torino.
I fatti risalgono al dicembre del 2020, quando il quarantunenne rapinò una donna della somma di 650 € e di due cellulari dopo averla minacciata con una siringa e colpita con pugno.
Dopo l’esame in due sedute di Commissione Lavoro il Consiglio comunale ha approvato alcune modifiche al Regolamento 380 inerente l’attività di vendita quotidiani e periodici.
Il provvedimento mira a rilanciare la funzione delle edicole, attività che hanno molto risentito della crisi economica – ha spiegato l’assessore al Commercio Paolo Chiavarino – se consideriamo che dal 2014 a oggi si registrano duecentodieci cessazioni; stando ai dati aggiornati al 4 settembre il totale degli esercizi torinesi di vendita quotidiani e periodici è di trecentosei di cui duecentoventi ‘esclusivi’ – settantasette chioschi e centoquarantatre negozi – mentre i rimanenti ottantasei sono ‘non esclusivi’ come bar, supermercati, benzinai e tabaccherie. Quarantatré sono le concessioni non attive.
La novità più rilevante è l’abolizione dei parametri di rapporto tra edicole e attività commerciali attive sul territorio; le modifiche permetteranno l’apertura o la riapertura in qualsiasi area della città di nuove edicole senza vincoli geografici specifici mentre dove vi sono locali o chioschi chiusi per decisione del gestore l’attività potrà riaprire senza limitazioni.
Il Regolamento prevede che le edicole potranno vendere al proprio interno anche prodotti diversi da quelli editoriali fino a un massimo del quarantanove per cento della superficie di vendita.
Poco prima dell’approvazione sono intervenuti i consiglieri Catizone – Russi – Crema.
REGIONE, MINISTERO DELLA GIUSTIZIA, FORZE DELL’ORDINE DEL PIEMONTE, PROCURA DELLA REPUBBLICA E L’USR INSIEME. CONTRASTARE MAFIE E FENOMENI DI PREVARICAZIONE COME BULLISMO E CYBERBULLISMO. CONCORSO DEDICATO ALLA MEMORIA DELL’AGENTE SCELTO E MARTIRE DI STATO GIUSEPPE MONTALTO
“Dobbiamo abituare i giovani al rifiuto della mafia, finanche al compromesso morale. E vogliamo che sia per loro di ispirazione il sacrificio di Giuseppe Montalto, agente scelto della Polizia penitenziaria, giustiziato l’antivigilia di Natale del 1995 su preciso mandato del boss Matteo Messina Denaro, perché intercettò e smascherò il traffico di pizzini del Clan dei Graviano. A lui, che ebbe il coraggio di non essere indifferente, vogliamo dedicare un concorso, nato da un progetto sperimentale con con la Regione Piemonte e che cercheremo di estendere a tutto il territorio nazionale. Con questa iniziativa, attraverso la creatività degli studenti, vogliamo celebrare la legalità e i nostri martiri antimaria”. Così il Sottosegretario della Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove nel corso della conferenza stampa, avvenuta questa mattina al Grattacielo della Regione Piemonte a Torino, tenuta dall’Assessore Regionale all’Istruzione e Merito Elena Chiorino per la presentazione di “Cultura è legalità”, una macroprogettualità volta all’educazione, sensibilizzazione e informazione degli studenti a partire dalle scuole elementari sul rispetto dei valori dello Stato.Come prima progettualità ad essere illustrata, il concorso sperimentale realizzato in collaborazione con il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e con il patrocinio del Ministero della Giustizia, volto alla promozione della cultura della legalità e a contrasto delle mafie e di ogni forma di violenza e prevaricazione; un’iniziativa, come detto, di nuova introduzione anche nel POF 2023/2024. Presentata inoltre la nuova edizione del bando dedicato alla “prevenzione di bullismo e cyberbullismo” ed è stato annunciata la firma del protocollo d’intesa con le forze dell’ordine del territorio e l’Ufficio Scolastico Regionale per la promozione della cultura della legalità tra gli studenti, con attività coordinate e strutturali. Per l’Assessore Elena Chiorino “I valori della legalità, del rispetto del prossimo, così come la fiducia nelle forze dell’ordine e il rispetto della divisa, delle istituzioni e delle leggi dello Stato devono essere parte imprescindibile dell’essenza di ogni buon cittadino. Diventa, quindi, fondamentale attivare misure che promuovano la sensibilizzazione e l’educazione su questi temi fondamentali fin dalle scuole elementari. Le progettualità presentate oggi arrivano proprio per rendere questi valori parte integrante della cultura e della crescita dei nostri ragazzi. Un ruolo importante lo hanno anche e soprattutto le famiglie, così come chi ha un ruolo attivo nella formazione dei nostri ragazzi. “Legalità è Cultura” è un insieme di progettualità che ha il chiaro e preciso obiettivo di promuovere i valori dello Stato mettendo a disposizione dei docenti tutti gli strumenti possibili per poter svolgere al meglio il proprio ruolo. Con il protocollo d’intesa oggi lavoriamo per rendere strutturale la sinergia tra le istituzioni, le forze dell’ordine e la scuola. Con la presenza di oggi del Sottosegretario della Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove, i rappresentanti del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, della Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minori e delle forze dell’ordine del territorio, oltre al Direttore dell’USR si lancia un segnale forte e coeso: vogliamo contribuire a costruire la migliore Italia possibile per i nostri cittadini di domani, fornendo loro gli anticorpi per respingere ogni forma di illegalità, violenza e mancanza di rispetto”. Per Stefano Suraniti, Direttore Generale Ufficio Scolastico Regionale “Promuovere la cultura della legalità, del rispetto e della parità contro discriminazioni e violenze; prevenire i comportamenti a rischio e i fenomeni di bullismo e cyberbullismo; sensibilizzare le giovani generazioni in merito alle tematiche dell’inclusione attraverso modelli educativi e di vita fondati sulla conoscenza reciproca, sul rispetto della dignità della persona e sull’accoglimento di ogni diversità o delle differenze di ciascuno per formare il cittadino consapevole di oggi e di domani. Sono solo alcuni dei temi oggetto del Protocollo d’Intesa che rappresenta il coronamento di un percorso che già da molti anni vede impegnato l’USR per il Piemonte con Istituzioni e Forze dell’ordine in diverse attività nell’ambito della prevenzione del rischio e della promozione del benessere a scuola.”Alla conferenza stampa erano presenti anche il Vicecapo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Lina Di Domenico, il Comandante Generale della Legione Carabinieri Piemonte e Valle D’Aosta Antonio Di Stasio, il Vicario del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei minorenni di Torino Sofia Scapellato, il Questore di Alessandria Sergio Molino, il Questore di Asti Marina Di Donato, il Questore di Biella Claudio Ciccimarra, il Questore di Cuneo Carmine Rocco Grassi, il Vicario Questura di Novara Giovanni Temporale, il Questore di Torino Vincenzo Ciarambino, il Questore del Verbano Cusio Ossola Luigi Nappi, Questore di Vercelli Giuseppe Mariani, il Vicequestore del Centro Operativo per la sicurezza Cibernetica della Polizia Postale delle Comunicazioni Piemonte e Valle D’Aosta Assunta Esposito oltre alla dirigente della Direzione politiche dell’istruzione, programmazione e monitoraggio strutture scolastiche della Regione Piemonte Germana Romano. I BANDILegalità e contrasto violenza e mafieUn altro nuovo bando premia i progetti che sostengono la creazione di una coscienza civile, costituzionale e democratica, volta alla legalità, al rispetto delle diversità e al contrasto di ogni forma di violenza e delle mafie. Il progetto, avviato da Regione Piemonte in via sperimentale, è reso possibile grazie alla collaborazione con il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e ha ricevuto il patrocinio del Ministero della Giustizia: premia elaborati multimediali sui temi della legalità e della lotta alle mafie, anche sulle persone che nei loro ruoli (magistrati, giornalisti, esponenti del mondo imprenditoriale, forze dell’ordine) hanno sacrificato la propria vita nella lotta alla criminalità organizzata.Tra le finalità dell’iniziativa, vi sono sviluppare la coscienza civile, costituzionale e democratica, il rispetto delle diversità, la lotta contro le mafie e mantenere alti la consapevolezza, l’attenzione e il coinvolgimento emotivo degli studenti circa fenomeni criminali che minano il sistema legale e democratico della Nazione.Verranno premiate le 10 scuole che avranno presentato gli elaborati migliori in termini di originalità e contenuti e maggiormente rappresentativi del tema.Le 10 classi selezionate potranno trascorrere un breve soggiorno formativo a Roma tra marzo e aprile in relazione alla Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie, organizzato dal Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria e il Corpo di Polizia penitenziaria con altre Istituzioni, e partecipare ad eventi sul tema, oltre a visitare luoghi simbolo dello Stato.Il concorso per il quale sono stati stanziati 50 mila euro è aperto alle scuole secondarie di primo grado sia statali che paritarie e le domande potranno essere presentate dal 16 ottobre al 1° dicembre 2023.Bullismo e Cyberbullismo200 mila euro sono destinati alla prevenzione e al contrasto del bullismo e del cyberbullismo; questo bando è rivolto alle istituzioni scolastiche primarie e secondarie di primo grado sia statali che paritarie. La prevenzione quindi quest’anno parte per la prima volta dall’educazione e sensibilizzazione dei più piccoli, ovvero dalle scuole elementari.Tra gli obiettivi, oltre quelli educativi e didattici su questo tema delicato, come ad esempio diffondere la cultura della legalità, il rispetto alla dignità della persona, la valorizzazione delle diversità, il contrasto di ogni forma di discriminazione, la promozione dell’educazione civica digitale, la tutela dell’integrità psicofisica dei minori e l’utilizzo consapevole delle tecnologie informatiche e internet. anche la promozione e lo sviluppo del senso di comunità dove è possibile ricevere sostegno e supporto, e quindi favorire lo “stare bene” a scuola.Potrà essere presentato un solo progetto per autonomia scolastica o ente gestore e chi verrà ammesso a contributo potrà ottenere un importo massimo di 5 mila euro. Il bando verrà aperto il 26 settembre prossimo e si potranno presentare le domande entro e non oltre il 27 ottobre 2023.I bandi saranno consultabili online, in base alle date di pubblicazione, al seguente link:https://bandi.regione.piemonte.it/Il Protocollo con le forze dell’OrdineLa conferenza stampa di questa mattina è stata anche l’occasione per annunciare la sigla del protocollo d’intesa per la realizzazione di azioni comuni per l’educazione alla legalità, la prevenzione dei comportamenti a rischio, il contrasto ai bullismi e a tutte le forme di violenza. Con questo documento si dà maggiore struttura e coordinamento nella progettualità sul tema.Il documento è stato firmato da Regione Piemonte, rappresentata dall’Assessore Elena Chiorino, Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte, le Questure di Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Torino, Verbano Cusio Ossola e Vercelli, il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica Polizia Postale e delle Comunicazioni – Piemonte e Valle d’Aosta, il Comando Legione Carabinieri “Piemonte e Valle d’Aosta”, la Procura della Repubblica presso il tribunale per i minorenni del Piemonte e Valle d’Aosta Le attività che verranno progettate avranno l’intento di favorire la partecipazione attiva degli studenti per formarli alla cultura dello Stato e delle Istituzioni e di diffondere la promozione della cultura democratica, come strumento per contrastare le associazioni mafiose e la criminalità organizzata.L’intesa sarà l’occasione, in un momento successivo, per promuovere un ampliamento delle azioni sui territori a seconda delle realtà locali, anche attraverso il coinvolgimento dei Comuni e delle Polizie Locali.
A Rivoli i punti informativi comunali
“Servizio per il supporto e l’assistenza dell’UTENZA DIGITALE”
presso sedi di Comitati di Quartiere
A partire da lunedì 25 settembre presso le sedi dei comitati di quartiere Borgonuovo e Posta Vecchia e da martedì 26 settembre anche presso il quartiere Maiasco, negli orari previsti, saranno attivati i Punti Informativi Comunali dedicati a facilitare ed informare i cittadini rispetto all’accesso digitale ai servizi comunali e delle pubbliche amministrazioni.
L’obiettivo, in estrema sintesi, sarà quello di informare i cittadini circa le potenzialità dell’utilizzo dei servizi accessibili attraverso il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) e Carta d’Identità Elettronica (C.I.E). Verranno supportati nel reperimento delle informazioni in rete anche in modo da facilitare, quando necessario, l’accesso fisico ai servizi comunali e della pubblica amministrazione
I Punti Informativi Comunali rispondono alla richiesta di punti di accesso ai servizi maggiormente diffusi sul territorio.
Funzioneranno come Ufficio Relazioni al Pubblico (U.R.P.) permettendo, tra l’altro, di prenotare gli appuntamenti per i servizi comunali.
L’iniziativa, finanziata con il contributo del Fondo Sociale Europeo, Regione Piemonte e del Comune di Rivoli, che durerà fino a luglio 2024, ha lo scopo di rafforzare l’occupabilità dei partecipanti in prospettiva del reinserimento nel mondo del lavoro.
“L’avvio di questo servizio sperimentale dello sportello informativo presso i quartieri, – dichiara l’Assessore al Commercio Paolo Dabbene – permette di avvicinare il Comune di Rivoli sui servizi ai cittadini e allo stesso tempo permette di reinserire tramite i cantieri persone nel mondo del lavoro .
Una sperimentazione che durerà un anno e per il momento coinvolge tre quartieri tra i più lontani dal Palazzo Comunale.”
“Ottima collaborazione tra Amministrazione comunale e Comitati di quartiere, sempre disponibili a migliorare i servizi offerti ai cittadini.- afferma l’Assessore ai Quartieri Tatiana Perrone – Il servizio per il supporto e l’assistenza dell’utenza digitale, aiuterà infatti, chi per svariati motivi ha difficoltà a recarsi nella sede del Comune di Rivoli o chi semplicemente ha necessità di un supporto per l’accesso digitale dei servizi comunali.”
Il servizio sarà attivo pressi i seguenti comitati di quartiere negli orari indicati:
Quartiere Borgonuovo
Corso De Gasperi 20/a Rivoli
Mercoledì/Venerdì ore 8:00-13:00
Lunedì/Martedì/Giovedì ore 13:00-18:00
Quartiere Maiasco
Via Tevere 41 b Rivoli
Martedì/Venerdì ore 8:00-13:00
Giovedì ore 13:00-18:00
Quartiere Posta Vecchia
Via Piave 23/a Rivoli
Lunedì/Mercoledì ore 13:30-18:30
Per avere maggiori informazioni sul servizio contattare Ufficio Lavoro:
-ufficio.lavoro@comune.rivoli.to.it
-0119513589 / 0119511900
“Usa il cuore, conosci il cuore”: prevenzione e informazione per un cuore in salute
Torna il 29 settembre la Giornata mondiale per il Cuore: Clinica Santa Caterina da Siena aderisce alla campagna e propone screening gratuiti di prevenzione
Torino, 25 settembre 2023 – Come ogni anno il 29 settembre ricorre la Giornata Mondiale per il Cuore, campagna globale promossa dalla World Heart Federation (WHF – Organizzazione mondiale del cuore) con l’obiettivo di sensibilizzare e informare sulla prevenzione delle malattie cardio-cerebro vascolari e promuovere le sane abitudini e uno stile di vita corretto e attivo. La WHF per l’edizione 2023 chiede a tutto il mondo di “usare il cuore, conoscere il cuore”: meglio si conosce il proprio cuore, tanto più sarà possibile prendersene cura.
Ed è su questo filone che Clinica Santa Caterina da Siena di Torino, struttura di GVM Care & Research, ha deciso di aderire alla campagna globale proponendo per la giornata di venerdì 29 settembre visite cardiologiche gratuite con ecocardiogramma e referto conclusivo.
I posti sono limitati; per prenotare è necessario scaricare l’App MyGVM da Apple Store o Google Play e seguire le istruzioni all’interno dell’App. Tutte le istruzioni a questa pagina: https://www.gvmnet.it/usa-il-cuore-2023
“Accrescere la consapevolezza dei fattori di rischio cardiovascolari e comunicare i comportamenti virtuosi da adottare per mantenere un buono stato di salute sono attività fondamentali per abbassare l’incidenza delle patologie che colpiscono cuore e apparato vascolare – commenta Giuseppe Speziale, cardiochirurgo e vicepresidente di GVM Care & Research-. Affidarsi a ospedali ad alto volume, quindi che trattano molti casi, con medici formati e tecnologie d’avanguardia aumenta la possibilità di diagnosticare precocemente una patologia, di tenerla sotto controllo correttamente ed eventualmente di trattarla con le più moderne tecniche chirurgiche e interventistiche, prediligendo approcci mininvasivi a beneficio del paziente (minor trauma intra e post chirurgico e ripresa più rapida dopo l’intervento). La Giornata Mondiale del Cuore ci consente di accendere i riflettori sul tema ed aumentare la consapevolezza sull’importanza della prevenzione”.
Adottare stili di vita corretti, svolgere un’attività fisica periodica con costanza, non fumare e ridurre il consumo di alcolici costituiscono dunque gli elementi base per una prevenzione primaria in grado di evitare o rallentare l’insorgere di patologie cardiovascolari. Si parla di prevenzione secondaria invece quando si eseguono visite cardiologiche periodiche, per controllare i livelli di colesterolo, il peso e l’indice della massa corporea (BMI).
Tre sono i pilastri e gli obiettivi da perseguire per la World Heart Federation: ampliare l’accesso alle cure (si pensi che più del 75% dei decessi dovuti a malattie cardiovascolari avvengono in paesi a basso-medio reddito); tutelare il pianeta (‘inquinamento è responsabile del 25% di tutti i decessi da malattie cardiovascolari); investire sulla qualità di vita (lo stress può incrementare il rischio di problematiche cardiache; esercizio fisico, qualità del sonno e dedicarsi ad attività piacevoli possono aiutare a diminuire i livelli di stress).
Visite a Palazzo Cisterna
Sono ricominciate, con la consueta cadenza mensile, le visite animate di Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, sede storica della Città metropolitana di Torino. Ad accogliere il pubblico, accorso come sempre numeroso, è stato il gruppo storico Gruppo storico Borgo Vecchio, recentemente iscritto nell’Albo dei Gruppi storici della Città metropolitana, accompagnato dal sindaco del Comune Di Avigliana Andrea Archinà. A fare gli onori casa, la consigliera delegata Valentina Cera, in una giornata particolarmente significativa: l’appuntamento infatti, cade durante le celebrazioni delle Giornate Europee del Patrimonio.
Entra nel vivo il percorso di realizzazione di un nuovo Sistema Bibliotecario che mette in rete le Biblioteche civiche torinesi e quelle aderenti allo SBAM – Sistema Bibliotecario dell’Area Metropolitana torinese. Un progetto ambizioso, il più grande d’Italia, che consente la circolazione sul territorio di uno straordinario patrimonio di libri e documenti e di opportunità per tutti.
Nasce BI.TO, un sistema integrato con un enorme patrimonio di libri, documenti, giornali e riviste in un unico grande catalogo e un’unica tessera, un progetto che coinvolge le biblioteche pubbliche dei 70 Comuni aderenti al Sistema Bibliotecario dell’Area Metropolitana (SBAM) e le Biblioteche Civiche Torinesi, in accordo con la Regione Piemonte.
Il Sistema Bibliotecario Urbano di Torino (SBU) è composto da 18 sedi e dal Bibliobus itinerante, che ogni giorno, da cinque anni, porta i servizi delle biblioteche in modo capillare su tutta l’area della città di Torino, mentre il Sistema Bibliotecario dell’Area Metropolitana torinese (SBAM) riunisce biblioteche pubbliche, private e scolastiche della cintura torinese, coordinate dal 2004 dalle biblioteche capofila di Beinasco, Chieri, Chivasso, Collegno, Moncalieri e della Fondazione Esperienze di Cultura Metropolitana di Settimo Torinese.
Attualmente, gli iscritti complessivi ai due sistemi sono oltre 750mila e 1 milione e 700mila sono i prestiti di documenti annui. BI.TO, il cui nome è stato scelto tramite un sondaggio online a cui hanno partecipato circa 35mila cittadine e cittadini, rappresenta il più grande circuito integrato di un’area metropolitana in Italia, che risponde alle esigenze di un bacino di oltre 2milioni di abitanti, con oltre 4 milioni di titoli disponibili. Un servizio straordinario e accessibile, che traduce in realtà le direttive della legge regionale del 2018 che auspica la creazione di sinergie fra i sistemi bibliotecari, al fine di migliorarne l’efficienza e l’efficacia dei servizi.
La Presidente della Conferenza del sistema SBAM, Laura Pompeo, dichiara con soddisfazione: “Un risultato perseguito con determinazione a partire dal 2015 e finalmente raggiunto. Con circa 70 biblioteche su un bacino di circa 840mila utenti, con un catalogo unico di 2 milioni di documenti gratuiti tra libri, giornali, dvd, e-book e risorse multimediali, con oltre 1 milione di prestiti all’anno – di cui 100mila con il servizio di circolazione libraria – e più di mille iniziative all’anno, il circuito SBAM è uno dei più attivi in Italia. Ricordiamo che fa parte dello SBAM anche la nuova Biblioteca di pubblica lettura dell’ospedale San Luigi di Orbassano: un’esperienza pilota in Italia, in continuità rispetto alle attività che da oltre 20 anni le biblioteche svolgono nelle corsie degli ospedali. La nuova struttura estesa permetterà di far crescere ulteriormente l’offerta culturale rivolta ai nostri territori. Un ringraziamento particolare va a tutti i bibliotecari: il loro impegno ha consentito il passaggio fondamentale dell’adozione di un applicativo condiviso”.
L’Assessora alla Cultura della Città di Torino, Rosanna Purchia, dichiara: “Le Biblioteche civiche torinesi, con le loro 18 sedi e un Bibliobus, sono coinvolte in un ridisegno complessivo del sistema bibliotecario urbano, che vedrà il potenziamento delle sedi territoriali quali presidi di prossimità e accessibilità nei territori, grazie anche ai finanziamenti del PNRR e alla realizzazione della Nuova Biblioteca Centrale presso Palazzo delle Esposizioni. L’avanzamento del processo di integrazione con lo SBAM, rappresenta un tassello fondamentale di questo percorso, che consentirà di creare nuove sinergie e opportunità di crescita per i cittadini del territorio metropolitano e nuove possibilità di confronto fra i bibliotecari e le bibliotecarie impegnate nelle sedi. Si tratta di una fase nuova che consentirà di gettare le basi per l’avvio di un servizio comune di circolazione documentaria e per la progettazione condivisa di attività di promozione culturale, che avranno grande impatto sul nostro territorio.”
L’assessore alla cultura della Regione Piemonte Vittoria Poggio dichiara: “La Regione ha investito quasi 1milione 300mila euro a sostegno delle biblioteche negli ultimi sette anni, abbiamo anche avviato la digitalizzazione di 3 milioni 800mila oggetti conservati all’interno delle biblioteche, il triplo di quanto richiesto dal Ministero per ottenere i finanziamenti del PNRR. Le biblioteche coinvolte sono 30 e coprono l’intero Piemonte, e mentre a Torino spiccano quelle universitarie, insieme a quelle della Città di Torino, dei Musei civici e del Museo regionale di scienze naturali, sono presenti le biblioteche dei capoluoghi di provincia di Alessandria, Biella, Novara e di città di importanza storica quali Domodossola, Mondovì, Chieri, Cherasco”.
Il progetto si svilupperà in due fasi. La prima, di analisi e studio, prevede l’adozione di un nuovo software gestionale da parte del Sistema bibliotecario dell’Area metropolitana, in condivisione con quello delle Biblioteche civiche torinesi – passo necessario per avviare il servizio di circolazione libraria fra i due sistemi. In questa prima fase il prestito interbibliotecario non sarà ancora attivo, ma i lettori potranno già individuare, dal proprio catalogo di riferimento, i libri e i documenti presenti nell’altro, grazie all’implementazione di un sistema di interrogazione reciproca dei dati. La seconda fase prevede l’effettivo coordinamento e integrazione delle attività per la gestione di servizi condivisi, come ad esempio il prestito intersistema, la partecipazione a manifestazioni culturali e progetti comuni.
Le circa 90 biblioteche del nuovo sistema condivideranno, inoltre, obiettivi di sviluppo e forme di cooperazione con altre istituzioni. Le biblioteche pubbliche sono il presidio culturale più diffuso sui territori, promotrici di molteplici attività sociali e formative per ogni fascia d’età, che le rendono luoghi di inclusione, socializzazione e partecipazione, al passo con i tempi anche dal punto di vista tecnologico. Un modello di cooperazione in costante aggiornamento rispetto ai servizi erogati, per rispondere appieno alle diverse esigenze dei lettori e dei cittadini.
La Città di Torino stringerà un accordo di collaborazione con la Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” e con Amiat, per un progetto che coinvolga i detenuti in lavori di pubblica utilità nel contesto della raccolta rifiuti sul territorio cittadino.
Lo prevede una mozione (primo firmatario: Simone Fissolo – Moderati), approvata il 25 settembre 2023 dal Consiglio Comunale di Torino all’unanimità (34 voti favorevoli su 34 consigliere e consiglieri presenti).
Ho proposto il documento – ha spiegato in aula Simone Fissolo – Moderati) con la consapevolezza che il lavoro possa essere uno strumento rieducativo e in grado di favorire il re-inserimento sociale. È un modo per evitare il sovraffollamento del carcere e, allo stesso tempo, diminuire il rischio della “recidiva”, che a Torino raggiunge il 70%.
È un’ottima occasione per provare a ridurre la recidiva dei detenuti – ha sostenuto nel dibattito in Sala Rossa il consigliere Pierlucio Firrao (Torino Bellissima) – e favorire il loro rientro nella società.
Le pene devono tendere sempre alla rieducazione, ma spesso ciò non accade – ha spiegato Ivana Garione (Moderati) – e la proposta servirà a dare un’opportunità di vita sociale e di relazione ai carcerati.
Il carcere non è una struttura avulsa dalla città e non deve essere solo punitivo – ha ribadito Claudio Cerrato (PD) – ma deve favorire la rieducazione, come prevede la mozione, che vuole riattivare un percorso già sperimentato in passato.
DA PALAZZO CIVICO – Il sindaco Stefano Lo Russo ha risposto, questo pomeriggio in Consiglio Comunale, ad una richiesta di comunicazioni avanzata dal consigliere Silvio Viale, relativa al centro di accoglienza di via Traves che, da luglio, ospita migranti sbarcati a Lampedusa.
Lo Russo ha ricordato come il Governo, tramite la Prefettura, nel mese di luglio abbia chiesto la disponibilità della struttura, normalmente utilizzata nel periodo invernale per l’ospitalità dei senza fissa dimora, per ospitare i migranti per alcuni giorni.
Ad oggi, nel centro che la Prefettura ha affidato alla Croce Rossa, sono transitate 1700 persone, 1150 sono state smistate nei Cas della città metropolitana, 120 hanno lasciato il centro spontaneamente. Sono 430 quelli ancora presenti, in una struttura concepita per ospitare 120 persone.
Lo Russo ha evidenziato come esistano problemi di gestione operativa e necessità di programmare l’attività per i senza fissa dimora ricordando come il centro dovrebbe tornare alla Città il 30 settembre ma evidenziando come si prospetti la richiesta di una proroga.
“Per questo, sono in atto interlocuzioni con il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, al quale ho chiesto il suo personale intervento per avere altri siti nei quali o siano gestiti i flussi migratori da parte del Governo, in modo diverso da quello che sta facendo, o siano consegnati a noi siti idonei ad ospitare i senza fissa dimora. Senza una messa a disposizione di luoghi e senza un cambio di ragionamento, noi veniamo messi in grandissima difficoltà relativamente al fatto che ad oggi siamo sprovvisti di un luogo dove poter attrezzare l’emergenza freddo e ci troviamo in una situazione che non può perdurare”.
“Preoccupa, ha sottolineato il Sindaco, l’idea del Governo nazionale e regionale di istituire un Cpr senza comunicarne il luogo. Di fronte alla prospettiva di finire in un Cpr, che è luogo di detenzione, queste persone fuori da un percorso legato ai Cas, potrebbero lasciare il centro di accoglienza, creando ulteriori problemi per la Città. Auspico una presa di coscienza delle problematiche che riguarda l’intera città, un senso di responsabilità del Governo.”
Lo Russo ha quindi ricordato come oltre alla messa a disposizione a titolo gratuito del centro di via Traves, la Città ha anticipato un milione 600 mila euro per minori non accompagnati, cifra non ancora rimborsata dal Governo.
IL DIBATTITO IN SALA ROSSA
Silvio Viale (Radicali + Europa) ha preannunciato una visita della sua formazione politica in via Traves. Non esiste invasione, ha precisato sottolineando che l’Italia riceve il 9% delle richieste di asilo contro il 30% della Germania e l’11% di un piccolo Paese come l’Austria. La maggior parte dei profughi africani resta in altre zone dello stesso Continente, ha aggiunto, affermando poi che chi affronta un viaggio lungo e pericoloso non accetterà di essere respinto o chiuso nei CPR (per lui, da abolire) Andrea Russi (M5S) ha affermato che in via Traves la situazione è disumana nonostante gli sforzi della Crtoce Rossa: il fallimento delle politiche della destra nella gestione dei flussi migratori è evidente, non basta prendere in giro gli italiani con irrealizzabili blocchi navali. Per Russi, non si risolve il
problema neanche con il buonismo dell’accoglienza indiscriminata, che non garantisce condizioni dignitose ma ghettizzazione e sfruttamento. Serve terza via concordata con l’Europa, ha concluso.
Giuseppe Catizone (Lega) ha sottolineato come il senso di responsabilità debba accomunare tutti ma si hanno visioni diverse. Catizone ha evidenziato la preoccupazione per i cittadini, che nei quartieri si trovano alle prese con persone che non hanno titolo per stare in Italia. Ha aggiunto che servono azioni concrete per non fare arrivare queste persone in Italia. Non è solo un problema di polizia, ha concluso, il sindaco intervenga per migliore la qualità dei vita nelle periferie.
Giovanni Crosetto (Fd’I) ha ricordato come il centrodestra abbia ripetuto da anni che non si poteva continuare a reggere questa situazione: il governo, ha aggiunto, dovrà collaborare con i Paesi europei, perché le soluzioni vanno
individuate a livello internazionale. Il capogruppo di Fd’I ha poi affermato che parlare di accoglienza e integrazione con questi flussi migratori è ipocrisia, anche perché si tratta in gran parte di persone non qualificate e senza conoscenza della lingua italiana. Il centrodestra vuole fermezza, ha concluso, via Traves dovrà essere recuperata per l’emergenza freddo; mentre i cittadini di Barriera Milano che manifestano sotto il Comune vogliono concretezza e non retorica dell’accoglienza.
Le condizioni in cui arrivano i migranti e la cattiva gestione dell’accoglienza amplificano l’emergenza, secondo Alice Ravinale (Sinistra Ecologista), con “persone mandate in giro per l’Italia” dal Ministero, senza verificare che ci siano posti sufficienti ad accoglierle nei centri. Le persone potrebbero essere accolte – ha sostenuto – e cercare la felicità in Italia e in Europa.
Nel suo intervento, Nadia Conticelli esordisce dando il benvenuto ai colleghi della destra nel mondo reale. Dove per la capogruppo del PD è difficile fermare le migrazioni e non esiste bacchetta magica per farsi carico delle persone, mondo dove necessita prendersi alcune responsabilità. Ma devono ancora capire che non esiste sicurezza senza legalità e viceversa. Non avere diritti e doveri rende le persone invisibili e le rende manodopera per la criminalità. Servono nuovi centri per l’accoglienza, non un centro di detenzione. Per Conticelli, le persone che arrivano possono fare domanda di asilo, non finire in un centro di detenzione, perché è illegale, non lo consentono la legge e il diritto.
Elena Apollonio (Alleanza democratici DemoS) sottolinea l’inutilità di certa propaganda politica e invita a considerare l’arrivo di queste persone come una possibile risorsa per il nostro Paese. Queste migrazioni sono un fenomeno strutturale e permanente e bisogna cominciare ad affrontarlo seriamente, avendo ben chiaro che parliamo di persone e di minori non accompagnati. Per Apollonio, i sistemi di accoglienza diffusa c’erano, bisogna ragionare seriamente su come riprendere le fila di un percorso interrotto non si sa bene per quale motivo per garantire il rispetto dei diritti e della dignità delle persone che arrivano nel nostro Paese.
Dobbiamo smettere di parlare di emergenza, ma ragionare su un’immigrazione strutturale che avrà numeri sempre maggiori, ha sostenuto Ivana Garione (Moderati), investendo sull’accoglienza a livello nazionale, senza affrontare il problema a colpi di slogan attribuendo la colpa ad altri, isolandoci ancora di più dall’Europa.
Per Ferrante De Benedictis (FDI) il palleggiarsi le responsabilità non serve a nulla, ritiene che occorra fermare le partenze perché se esiste un diritto ad emigrare esiste anche un diritto a restare. Secondo Tiziana Ciampolini (Torino Domani) l’immigrazione è schiacciata sui Comuni e il terzo settore è allo stremo. E’ necessario depoliticizzare l’accoglienza e pensare ai diritti umani.
Siamo di fronte a problematiche che investiranno non le Vallette ma tutta la città, ha detto il sindaco Lo Russo concludendo il dibattito. Il sindaco ha evidenziato come necessiti un approccio diverso al problema, il tema della proroga di via Traves era immaginabile mentre ora Governo e Regione parlano di un nuovo CPR fuori dall’area urbana senza dire dove. Nei CAS, le persone iniziano un percorso per ottenere lo status di rifugiato e ottenutolo devono lasciare il CAS in 48 ore ma l’Ufficio stranieri della questura è oggi intasato nel rilascio dei necessari permessi di soggiorno. Questa è una scelta politica risalente al governo Conte che ha smantellato il sistema di accoglienza, ha affermato il primo cittadino, sottolineando come ora sia la Città a trovarsi a gestire un problema come via Traves. Lo Russo ha fatto appello a tutti per avviare un processo che riguarda tutta la città, rivendicando come il Comune di Torino non possa essere lasciato solo: infine, ha auspicato che il governo dica finalmente cosa vuole fare e dove, risolvendo anche il limbo giuridico in cui si trovano tante persone per l’inefficienza della burocrazia. Per chiudere, il sindaco ha ironizzato sulle accuse rivolte all’amministrazione comunale, per la gestione della sicurezza, da chi governa la Regione e il Paese.