CRONACA- Pagina 494

Merenda in Croce Verde a Pinerolo per parlare di servizio civile

La Croce Verde di Pinerolo organizza per giovedì 8 febbraio 2024, alle ore 16.30, presso la propria sede in via Saluzzo, 68, una merenda – aperitivo aperta a giovani tra i 18 e 28 anni, al fine di illustrare loro le possibilità di accesso al bando del Servizio civile universale. La partecipazione è gratuita.

Il Servizio civile universale rappresenta un’importante opportunità di formazione e di crescita personale e professionale. Un’esperienza che può essere fatta una sola volta nella vita. La Croce Verde Pinerolo mette a disposizione 8 posti per il Servizio civile con 2 diversi progetti nei settori: servizi di accompagnamento socio sanitario, educazione e promozione culturale.

Il Servizio civile in Croce Verde Pinerolo prevede un impegno di cinque ore giornaliere per un totale di 25 ore settimanali e per la durata di un anno. A volontarie e volontari in servizio civile spetta un assegno mensile di 507,30 euro.

Per richiedere informazioni o per comunicare la propria partecipazione all’incontro, contattare il numero di telefono 0121.321988 o inviare una email a info@croceverdepinerolo.org.

I progetti sono consultabili sul sito https://serviziocivile.anpas.piemonte.it/

La presentazione delle domande di Servizio civile va fatta esclusivamente su piattaforma on line del Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale: https://domandaonline.serviziocivile.it entro le ore 14.00 del 15 febbraio 2024, l’accesso è consentito tramite SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale.

La Croce Verde Pinerolo, associata Anpas, grazie all’impegno di 158 volontarie e volontari, ogni anno svolge 15mila servizi con una percorrenza di circa 400mila chilometri. Effettua servizi di emergenza 118, trasporti ordinari a mezzo ambulanza come dialisi e terapie, trasporti interospedalieri, assistenza sanitaria a eventi e manifestazioni, accompagnamento per visite anche con mezzi attrezzati al trasporto delle persone con disabilità.

La Croce Verde Pinerolo aderisce ad Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze).

Duecento candeline per la torta di compleanno di  Agostino e Maddalena

Nella RSA Consolata di Grugliasco

 

Sono duecento le candeline sulla torta di compleanno all’RSA Consolata di Grugliasco in provincia di Torino, equamente distribuite tra Agostino e Maddalena, i due longevi ospiti della residenza per anziani di Orpea Italia.

Maddalena racconta di essere felice e grata : “Le cose sono cambiate da quando ero giovane io, per fortuna. Ai miei tempi non si poteva piangere perché era considerato segno di debolezza. Poi ricordo la guerra e le difficoltà vissute. Ma quando hai 100 anni i ricordi, anche quelli amari, acquistano un sapore più dolce, resta la tenerezza. L’emozione più preziosa? Il pensiero del marito siciliano e dei nostri splendidi figli maschi.

Agostino, nato in provincia di Padova, falegname di professione, ha le lacrime agli occhi nel raccontare la guerra ei suoi 8 anni di prigionia in Africa. La felicità per lui ha due volti, quello della sua adorata moglie Emilia e quello di suo figlio, gli affetti più importanti di un’intera vita.

Nella residenza a festeggiare erano presenti, accanto ai compagni di viaggio e allo staff, il sindaco di Grugliagco Emanuele Gaito, figli e parenti di Agostino e Maddalena.

Focus settimanale Covid Piemonte

SITUAZIONE EPIDEMIOLOGICA E VACCINALE 

In Piemonte l’occupazione dei posti letto ordinari si attesta all’1.5%, quella dei posti letto in terapia intensiva è allo 0.3%, mentre la positività dei tamponi è all’1.6%.

Anche questa settimana si registra un andamento decrescente (settimo calo consecutivo) rispetto al periodo precedente e la situazione rimane sotto controllo.

VACCINAZIONI

Dall’inizio della campagna vaccinale sono state somministrate in Piemonte 11.077.448 dosi, di cui 3.347.584 come seconde, 2.966.775 come terze, 837.560 come quarte, 267.257 come quinte, 49.642come seste.

Tra giovedì 25 gennaio e giovedì 1° febbraio sono state vaccinate 2.056 persone: 27 hanno ricevuto la prima dose, 3 la seconda, 27 la terza, 277 la quarta, 1.225 la quinta, 496 la sesta, 1 la settima.

FOCUS CONTAGI NELLE PROVINCE

In Piemonte nel periodo da giovedì 25 gennaio a mercoledì 31 gennaio i casi medi giornalieri dei contagi sono stati 30.

Suddivisi per province: Alessandria 2, Asti 1, Biella 2, Cuneo 4, Novara 1, Vercelli 1, VCO 1, Torino città 7, Torino area metropolitana 9.

In totale, su base regionale, i casi degli ultimi 7 giorni sono stati 212 (81). Questa la suddivisione per province: Alessandria 16 (-24), Asti 10 (-1), Biella 14 (0), Cuneo 26 (+8), Novara 9 (-3), Vercelli 7 (+2), VCO 7 (-14), Torino città 52 (-21), Torino area metropolitana 61 (-22).

INCIDENZA DEL CONTAGIO NEGLI ADULTI

Nel periodo 25-31 gennaio l’incidenza regionale (ovvero l’incremento settimanale di nuovi casi di Covid per 100.000 abitanti) è stata 5.0 (-27.6%) rispetto a 6.9 del periodo precedente.

Nella fascia di età 19-24 anni l’incidenza è 1.7 (+325%). Nella fascia 25-44 anni è 1.7 (-50%). Tra i 45 ed i 59 anni si attesta a 5.2 (-17.5%). Nella fascia 60-69 anni è 5.5 (-36.8%). Tra i 70-79 anni è 11.2 (-10.4%). Nella fascia over80 l’incidenza risulta 10.4 (-49.5%).

INCIDENZA DEL CONTAGIO IN ETÀ SCOLASTICA

Nel periodo 25-31 gennaio, l’incidenza nella fascia 0-2 anni è 10.9 (+28.6%), nella fascia 3-5 anni 1.1 (-49%), nella fascia 6-10 anni non si sono registrati casi (-100%), nella fascia 11-13 anni 3.5 (+288.9%), nella fascia tra i 14 ed i 18 anni 1.0 ( la scorsa settimana non si erano registrati casi).

Sviluppi Askatasuna: i commenti

RIFONDAZIONE COMUNISTA: NO AI FANTASMI DELLA CRIMINALIZZAZIONE 

Di Fausto Cristofari Segretario provinciale Prc Torino

In questi giorni molto si è detto a proposito dell’apertura di un confronto fra Askatasuna e il Comune di Torino che punta a costruire un assetto di riconoscimento sociale nei confronti di una realtà associativa da anni presente sul nostro territorio. In questo percorso, saranno naturalmente gli stessi e le stesse militanti di Askatasuna a valutare i passaggi di un confronto che può comunque segnare una svolta positiva nella loro storia e nella situazione torinese.

Ma, a fronte di una situazione che si sta così evolvendo, i vecchi fantasmi ritornano, sotto forma di 12 misure cautelari, con un complesso di 25 denunce nei confronti di altrettanti componenti di Askatasuna. L’intervento giudiziario si riferisce ai fatti che avvennero in occasione del corteo del 1° maggio del 2022.

Tutti e tutte ricorderanno che tali fatti derivarono dalla “consuetudine”, da parte delle forze dell’ordine, di separare con la forza lo “spezzone sociale” dal resto del corteo, per impedirne l’ingresso in piazza San Carlo durante lo svolgimento dei comizi conclusivi.

Così avvenne anche quell’anno, una prima volta in piazza Vittorio e poi durante lo svolgimento del corteo, in via Roma. Va ricordato che questa “consuetudine” si è finalmente interrotta solo l’anno scorso, grazie anche all’intervento di mediazione svolto, fra gli altri, dalla FIOM e dal Coordinamento Antifascista Torinese.

Ma anche in quel 2022, come Rifondazione Comunista, insieme a varie forze politiche e associative, contestammo l’immotivata esclusione dal corteo di una sua parte significativa e ci adoperammo per evitare che il corteo popolare del 1° maggio si traducesse, ancora una volta, in scontri con la polizia.

Solo a seguito di ciò la polizia acconsentì alla partenza in corteo dello “spezzone sociale”, per poi interromperne nuovamente la partecipazione in via Roma. A quel punto, una parte significativa del corteo (fra cui lo spezzone di Rifondazione Comunista) si rifiutò di continuare a sfilare mentre si svolgevano le cariche della polizia e venne sostenuta da vari interventi verbali la necessità di garantire l’agibilità del corteo. Ricordiamo con una certa commozione che, fra questi interventi, vi fu anche quello, assai significativo, del nostro compagno Gastone Cottino, ex partigiano e grande intellettuale antifascista, scomparso alcuni giorni fa all’età di 99 anni.

Questi furono, quindi, i fatti del 1° maggio 2022. Fa specie, ora, che proprio nel momento in cui è in corso un dialogo positivo con le istituzioni locali, si torni a riproporre la solita vecchia logica della criminalizzazione, scegliendo di preferire, al riconoscimento del ruolo sociale di una realtà come Askatasuna, la prosecuzione di una logica di scontro permanente, adatta a giustificare ulteriori interventi repressivi, in una spirale senza fine.

E’ assolutamente necessario impegnarsi e vigilare affinché ciò non avvenga: occorre sviluppare un impegno vero in questo senso, in particolare da parte delle forze della Sinistra di alternativa, ma anche di tutti e tutte coloro che intendono difendere gli spazi di democrazia nella nostra città.       

 

LEGA: Opposizione al Progetto di Legalizzazione del Centro Sociale Askatasuna da Parte della Giunta Lo Russo

Torino, [2 febbraio 2024] – Una manifestazione è stata organizzata oggi davanti a Palazzo Civico dal centro destra, guidata dal segretario cittadino della Lega di Torino, Fabio Tassone, per esprimere il dissenso contro l’iniziativa della Giunta Lo Russo di regolarizzare la situazione del centro sociale Askatasuna. La protesta sottolinea il malcontento verso un’azione considerata un affronto ai cittadini torinesi che vivono nel rispetto della legalità, attribuendo alla Giunta comunale l’accusa di favorire un’organizzazione etichettata come pericolosa.
Il centro Askatasuna, oggetto di occupazione abusiva per oltre vent’anni, è stato al centro delle critiche per atti di devastazione e danneggiamento. La Lega, attraverso il segretario cittadino Tassone, critica aspramente la decisione dell’amministrazione cittadina di tentare di sanare questa situazione con accordi non trasparenti, trascurando gli anni di illegalità. La richiesta avanzata è quella di uno sgombero immediato dello stabile di Corso Regina Margherita e l’apertura di un dibattito inclusivo sul futuro dell’immobile, sottolineando l’inaccettabilità di una legalizzazione senza solide basi.
 Fabio Tassone:
La manifestazione di quest’oggi davanti a Palazzo Civico contro l’iter avviato dalla Giunta Lo Russo di legalizzare il centro sociale Askatasuna era necessaria e doverosa. Il Sindaco Lo Russo prenda coscienza che questo è l’ennesimo schiaffo ai torinesi che vivono nella legalità e rispettano i propri doveri per favorire un’organizzazione pericolosa e riconosciuta come tale dalla Cassazione. Con un colpo di spugna e trattative ‘sotto banco’ la Giunta cittadina non può pensare di cancellare anni di occupazione abusiva di un bene pubblico e che avrebbe potuto essere destinato ad altre funzioni a beneficio dell’intera collettività. La Lega non dimentica tutti gli atti di devastazione e danneggiamento posti in essere negli anni dal centro sociale Askatasuna a danno di beni pubblici e privati e contro le forze dell’ordine, fatti che evidentemente il Sindaco ha dimenticato per decidere di ‘premiarli’. Askatasuna è noto agli onori della cronaca non di certo per fatti meritori e per questo diciamo chiaramente che lo stabile di Corso Regina Margherita va immediatamente sgomberato. Si apra un dibattito serio e partecipato per deciderne le sorti e per restituirlo alla cittadinanza, è intollerabile che uno stabile di proprietà pubblica sia occupato da più di vent’anni con la connivenza delle istituzioni cittadine ed è ancora più intollerabile che una situazione di illegalità venga sanata senza che vi sia alcun presupposto. Il Sindaco ritiri la delibera e chieda scusa ai torinesi.
MISURE RESTRITTIVE PER VIOLENZE 1 MAGGIO 2022, ENNESIMA PROVA INCOMPATIBILITA’ LEGALIZZAZIONE DI ASKATASUNA
Il Segretario Generale Provinciale Siap Torino Pietro Di Lorenzo
“ I numerosi provvedimenti a carico di appartenenti al circuito antagonista confermano,
senza ombra di dubbio, la professionalità e capacità investigativa della Polizia Scientifica
e Digos Torinese capaci di individuare responsabilità precise nelle violenze contro le
forze di Polizia durante il primo maggio 2022.
E’ anche, se mai ce ne fosse stato il bisogno, l’ennesima dimostrazione di quanto sia
assurda e inaccettabile la strada intrapresa dal comune di Torino per legalizzare
Askatasuna.
Proprio i loro aderenti in quella occasione, come in molte altre, attuarono violenze
provocando diversi feriti tra le forze di Polizia tentando di aggredire ed impedire gli
interventi istituzionali sul palco di piazza san carlo.
La Polizia difende le autorità ed ora queste premiano i violenti legalizzando la loro
storica occupazione, mai come in questo momento la politica di governo della città è
distante dai cittadini, dalle forze di polizia e dal buon senso.

IL MONDO ALLA ROVESCIA: LA VIOLENZA VIENE PREMIATA
SIULP, SAP, FSP:  Bravo Perna Pantanella
Letteralmente basiti dalla scelta della Giunta del Sindaco Lo Russo che ha
optato per legalizzare il centro sociale Askatasuna.
Il Sindaco Lo Russo, a quanto sembra, ha preferito l’intolleranza e l’illegalità
alle Forze dell’Ordine.
Uno stupore che nasce da anni di violenze subite dai poliziotti di Torino, i
cui autori, noti anche alla magistratura che indaga ormai da tempo sui
promotori di tali atti, appartengono proprio al centro sociale Askatasuna.
In barba a queste già note considerazioni, la Giunta Comunale del Sindaco
Lo Russo ha deciso di legalizzare un centro sociale intriso di simboli
inneggianti all’illegalità.

Aggiudicata la gara per l’ospedale Torino Nord Ovest

Si è svolta questa mattina la seduta pubblica di apertura delle offerte economiche per la progettazione del nuovo ospedale dell’area Nord Ovest di Torino. Dopo l’esame delle sei offerte, pervenute da altrettanti raggruppamenti, oggi  la commissione giudicatrice ha stilato la graduatoria e l’offerta più vantaggiosa è risultata quella presentata dal raggruppamento composto da ATI PROJECT, con Ferrari, Giraudo e associati s.r.l. Stp, 3 E Ingegneria srl, P’arcnouveau, Sma Progetti. Ora si procederà alla verifica della documentazione amministrativa in relazione al soggetto che ha presentato la migliore offerta, per arrivare, nelle prossime settimane, all’aggiudicazione definitiva. A quel punto scatteranno i 150 giorni previsti per la progettazione.
L’intervento è finanziato con 347 milioni di fondi Inail. Entro il mese di marzo, sarà sottoscritta la convenzione con l’Istituto per rendere effettivo il finanziamento già previsto dal Dpcm del 14 settembre 2022, che ha assegnato al Piemonte le risorse per la realizzazione degli ospedali.
«L’aggiudicazione “provvisoria” della progettazione è ulteriore tassello nel processo di realizzazione di questo ospedale che la città attende da anni. Da quasi 70 anni a Torino non si progetta un nuovo ospedale e, dopo anni di parole, anche grazie all’intesa raggiunta con il Comune di Torino, per cui ringrazio in particolare gli assessori Rosatelli e Mazzoleni, abbiamo individuato e condiviso la localizzazione e ora si parte con la progettazione  dell’ospedale che consente di superare gli attuali, e vetusti, presidi del Maria Vittoria e dell’Amedeo di Savoia, e risponde ai bisogni di cura di quest’area della città e della zona metropolitana. L’obiettivo è arrivare all’approvazione entro la fine del prossimo anno, per poi partire con i lavori nel 2026», dichiara il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.
«L’affidamento della progettazione – osserva l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi – segna un passo fondamentale nel percorso per la realizzazione del nuovo ospedale Torino Nord, un’opera che migliorerà in modo sostanziale la qualità dell’offerta sanitaria del territorio, sostituendo due strutture ospedaliere che non avevano più possibilità di ammodernamento. I tempi del cronoprogramma sono stati perfettamente rispettati, il prossimo passaggio sarà la consegna del progetto di fattibilità tecnica ed economica all’Inail, che metterà a bando la progettazione esecutiva e la costruzione dell’ospedale. E’ l’ennesima dimostrazione di come il piano Marshall messo in campo dalla Regione per il rinnovo del parco ospedali stia procedendo con efficacia e celerità».
«Dopo 70 anni in cui non si progettava a Torino un nuovo ospedale, dopo aver completamente rinnovato Oftalmico, Martini e San Giovanni Bosco, sia nelle componenti strutturali sia in quelle tecnologiche e di servizi, abbiamo proceduto rapidamente a creare le condizioni per il superamento del Maria Vittoria che con 76000 passaggi annui è il primo pronto soccorso in Piemonte, per numero di accessi, in un contesto strutturale antiquato, e dell’Amedeo di Savoia, che stiamo rifunzionalizzando dopo anni di abbandono, pur con limiti strutturali importanti – sottolinea il direttore dell’Asl di Torino Carlo Picco – La velocità impressa a questo progetto è merito di una sinergia tra le pubbliche amministrazioni che hanno lavorato insieme per superare le criticità e individuato una sede idonea, senza interessare le aree verdi, che saranno addirittura implementate e in tutto le svolgimento delle procedure di gara. Un ringraziamento particolare va ai tecnici dell’Asl, alla direzione regionale alla Sanità, e all’Inail che ci ha permesso di reperire le risorse economiche necessarie per un nuovo e moderno ospedale, oltreché naturalmente a Regione, Comune, Politecnico e al Comitato dei primari per il nuovo Maria Vittoria».
Il progetto di pre-fattibilità e il documento di indirizzo alla progettazione, a cui si è lavorato in questi mesi è stato elaborato in collaborazione con il Politecnico di Torino e coordinamento con il Comune di Torino, e prevede 511 posti letto, su una superficie di oltre 76 mila metri quadrati, individuati nell’area che fino a ora è stata destinata alle giostre, senza coinvolgere la zona del parco.
Il nuovo ospedale, sulla base dello studio di prefattibilità, dovrà avere un impianto di tipo orizzontale, sull’asse nord-sud, sul quale di innestano, come in un pettine doppio, tre corpi trasversali disposti in direzione est-ovest, separati tra loro da ampi spazi a giardino attraversati dalle grandi vetrate della galleria di collegamento. Grande attenzione sarà posta ai temi ambientali, all’impiego di materiali di riciclo e alla riduzione dei consumi energetici. Il nuovo ospedale avrà infatti sistemi di captazione di energia, pannelli fotovoltaici e impianti geotermici.

Torino, gli agricoltori: “La nostra protesta a Bruxelles perché è in Europa che si prendono le grandi decisioni”

A Bruxelles a protestare contro le politiche dell’Unione europea che bloccano l’agricoltura c’era anche una folta delegazione di agricoltori del Torinese guidati dal presidente di Coldiretti Torino, il leinicese Bruno Mecca Cici, la vice presidente Tiziana Merlo, di Argentera-Rivarolo, dalla delegata Coldiretti Giovani Impresa, la rivolese Claudia Roggero, la coordinatrice provinciale di Coldiretti Donne Impresa, Mirella Abbà, di Favria, dal valsusino Sergio Barone, presidente provincia e regionale del movimento pensionati di Coldiretti, oltre ai segretari Coldiretti di zona di Chieri-Carmagnola, Pinerolo, Ivrea-Rivarolo, Ciriè, Torino, Chivasso-Caluso, Rivoli-Bussoleno.

«Siamo stati a Bruxelles perché è in Unione europea che si prendono le decisioni – spiega il presidente Bruno mecca Cici – Coldiretti Torino nelle sue 183 sezioni comunali e nei suoi 12 Uffici di Zona ascolta quotidianamente le ragioni degli agricoltori. Noi stessi siamo coltivatori e viviamo sulla nostra pelle le scelte scellerate che ci impone l’Unione europea. Conosciamo bene le ragioni dei nostri agricoltori. Ed è per  questo che siamo andati a Bruxelles. Siamo andati davanti al Consiglio d’Europa mentre si svolgeva il Vertice straordinario dei capi di governo europei perché è in Europa che andava portata la nostra protesta insieme agli altri sindacati europei con cui Coldiretti si coordina da sempre in Europa. Siamo stati in mezzo a quei 1.300 trattori che hanno paralizzato il quartier generale Ue. In serata, il nostro presidente nazionale Ettore Prandini ha incontrato la presidente dell’Unione europea Ursula Von der Leyen e il commissario all’agricoltura Janusz Wojciechowski con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni insieme ai rappresentanti degli altri sindacati europei. Dall’incontro abbiamo ottenuto l’impegno di dare priorità all’esame delle nostre richieste».

Il presidente di Coldiretti Torino ribadisce le istanze portate ai vertici europei con la protesta di piazza di Bruxelles.

«Chiediamo che sull’import ci sia un netto stop all’ingresso di prodotti da fuori dei confini Ue che non rispettano i nostri stessi standard. Non possiamo più sopportare questa concorrenza sleale, che mette a rischio la salute dei cittadini e la sopravvivenza delle imprese agricole. Sugli accordi commerciali occorre garantire il principio di reciprocità e in tale ottica è positivo l’annuncio della Commissione Ue sul fatto che “non sono soddisfatte le condizioni” per raggiungere un accordo commerciale con i Paesi del Mercosur, il mercato comune dell’America meridionale. Coldiretti chiede di tornare a investire nella sovranità e nella sicurezza alimentare europea assicurando più fondi alla Politica agricola comune anche per investimenti adeguati nella difesa attiva e passiva dai cambiamenti climatici. Vogliamo anche aumentare gli investimenti in agricoltura garantendo più sostegni ai giovani per il ricambio generazionale nel nostro settore. Ma soprattutto serve la cancellazione dell’obbligo di lasciare incolto il 4% dei terreni destinati a seminativi imposto dalla Politica agricola comune (Pac). Ma l’Europa deve sostenere anche gli accordi di filiera per costruire mercati più equi. La nuova Politica agricola comune dovrà incentivare questo modello che rafforza i rapporti tra produzione, trasformazione e commercializzazione, anche per contrastare le pratiche sleali. Alla presidente Meloni chiediamo di continuare a tutelare gli agricoltori italiani portando in Europa le nostre ragioni. Serve un cambio di passo rispetto al recente passato. Non ci può essere più spazio per politiche ideologiche che hanno penalizzato gli agricoltori, mettendo a rischio tante filiere anche nel nostro Paese».

Askatasuna, 12 misure cautelari ai militanti coinvolti negli scontri con la polizia

Mentre nel mondo politico locale è in corso il dibattito sulla scelta del sindaco di rendere “Bene comune” il centro sociale Askatasuna, nella prima mattina di oggi agenti della Digos della Questura di Torino si  sono recati presso la struttura di corso regina Margherita a Torino per notificare una dozzina di misure cautelari ai militanti coinvolti negli scontri con le forze dell’ordine. I fatti si verificarono durante il corteo del primo maggio 2022 nel capoluogo piemontese. I militanti sono destinatari di obblighi di dimora e fogli di via, poiché accusati di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e lancio di oggetti.

Riaprirà il Golden Palace Hotel di Torino

/

Riaprirà i battenti il Golden Palace Hotel di via Arcivescovado, in quello che un tempo era il “Palazzo Toro”, vero e proprio modello di architettura del secondo dopoguerra.

Il fondo immobiliare GERAS 2 gestito da REAM SGR ha acquisito l’edificio che manterrà la sua funzione e verrà dato in locazione ad una importante catena alberghiera internazionale.

L’immobile si sviluppa su sei piani fuori terra per una superficie complessiva commerciale di circa 20mila metri quadrati. Sarà oggetto di un importante processo di ristrutturazione, con cui si candida a diventare un punto di riferimento per il settore ricettivo in un segmento di lusso.

“La riapertura del Golden Palace – afferma il sindaco Stefano Lo Russo- è una buona notizia per la Città e testimonia l’interesse crescente per lo sviluppo turistico di Torino. Vogliamo continuare su questa strada e auspichiamo che questi risultati possano consolidarsi nel tempo.”

Agnese Moro spiega ai ragazzi la mediazione contro il bullismo

La figlia di Aldo Moro:  uno strumento utile per risolvere atti di bullismo. Il 7 febbraio prossimo

 

Il 7 febbraio prossimo sarà la giornata nazionale contro il bullismo e Cyberbullismo. Alle 10, presso la World International School, parlerà Agnese Moro, figlia di Aldo Moro, sulla mediazione come strumento utile per risolvere atti di bullismo.

Decine di scuole da tutta italia, migliaia di ragazzi lavoreranno insieme a Torino il 7 febbraio, giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo, per capire come l’importanza di disinnescare i conflitti e imparare a dialogare possa essere una strada vincente per risolvere gli atti di bullismo.

Il progetto è di EssereUmani, movimento di giustizia sociale che opera negli ambienti a rischio di disumanizzazione, da anni impegnato nella scuola anche attraverso azioni contro la dispersione scolastica, laboratori didattici e azioni formative per docenti e non solo.

L’appuntamento è a Torino alla Wins (World international School of Turin) dalle ore 10 del 7 febbraio e per chi non potrà essere presente sarà attivo un collegamento che permetterà ai ragazzi di seguire la mattinata. Sono già una decina le scuole che hanno deciso di partecipare al progetto con le loro classi di Torino, Novara, Ivrea, Vercelli e anche scuole dell’Emilia Romagna.

Ospite d’onore sarà Agnese Moro, figlia dello statista Aldo Moro, assassinato a Roma dalle Brigate Rosse il 9 maggio 1978. Ricordando l’impegno del padre nella riconciliazione democratica, racconterà ai ragazzi come il dialogo sincero e leale con gli assassini del padre sia stata la strada per risolvere i conflitti, e non la vendetta.

Scegliere la via del dialogo, quella della giustizia riparativa è stata per Agnese Moro “la vera salvezza che si è poi trasformata anche nella strada per la mia salvezza perché mi ha permesso di vedere davanti a me non gli assassini di mio padre, ma le persone, gli esseri umani”. E proprio ai giovani, che Aldo Moro non smetteva mai di definire “la parte migliore di noi” Agnese Moro ha scelto da anni di parlare per aiutarli a capire quanta strada si può fare, anche contro il bullismo, con il dialogo.

Accanto a lei, in dialogo con i ragazzi, Stefano Suraniti, direttore generale dell’USR per il Piemonte, Ylenia Serra, garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Piemonte, Claudia Giudici, garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Emilia Romagna, Susanna Bombardelli e i peer del progetto per Tommaso, Irene Barbieri, del progetto Mediamente Bullo.

L’iniziativa nasce in collaborazione con insegnanti, educatori e autorità che da anni collaborano alle attività contro il bullismo e Cyberbullismo, per continuare a sollecitare i giovani su questi temi e a farsi promotori di una cultura nuova.

Il 7 febbraio sarà anche l’occasione del Passaporto della Riconciliazione, strumento didattico gratuito per tutte le scuole costruito da EsseriUmani con Agnese Moro sul tema della riconciliazione, mediazione e giustizia riparativa.

 

Mara Martellotta

Gianduja e Giacometta in visita a Palazzo Lascaris

“In continuità con il lavoro svolto nel corso della legislatura per mantenere vive le tradizioni del Piemonte a livello culturale e identitario, presenterò una proposta di delibera per unificare e riconoscere ufficialmente, sotto un’unica legge, le maschere delle province e dei Comuni piemontesi, i gruppi e le manifestazioni storiche”. Lo ha annunciato il presidente dell’Assemblea legislativa piemontese Stefano Allasia durante l’incontro a Palazzo Lascaris con Gianduja e Giacometta e il gruppo di ballo di Piemonte cultura  Ij danseur del Pilon.

Nel corso dell’incontro, cui hanno preso parte il componente dell’Ufficio di presidenza Gianluca Gavazza e la presidente e il vicepresidente della Famija Turineisa Daniela Piazza e Giancarlo BonzoAllasia ha sottolineato quanto fatto dall’Assemblea “affinché tutti i 1.180 Comuni del Piemonte s’identifichino sotto il drapò, che quest’anno compie seicento anni, la Sacra di San Michele, monumento simbolo della regione, la Festa del Piemonte, istituita due anni fa, e in un inno in piemontese nel prossimo futuro”.

Gavazza ha sottolineato come “ogni maschera di Carnevale sia importate per rappresentare la storia e le tradizioni della città di cui è espressione. È importante continuare a far tesoro della memoria del Piemonte e a tramandarla alle nuove generazioni”.