CRONACA- Pagina 486

Addio al prof di ginnastica pioniere dello sport

Conosciutissimo e apprezzato come insegnante e pioniere della promozione e diffusione dello sport a Cuneo. È morto a 86 anni Giovanni D’Ulisse, professore di Educazione fisica nelle scuole superiori cuneesi, fu tra i primi diplomati all’Isef. Nel 1961 divenne direttore del collegio delle squadre giovanili della Juventus. Poi insegnò all’Itis Del Pozzo e fu una vera e propria eccellenza dell’istituto Bonelli in viale degli Angeli, dove termino l’attività nel 1998.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Frontale tra auto e camion, grave il conducente della vettura

Un camion e un’auto si sono scontrati frontalmente a Casalino nel Novarese. In codice rosso l’uomo di 43 anni che viaggiava a bordo dell’auto, è stato soccorso dal personale del 118 e portato in ospedale. Sono intervenuti la polizia locale di Novara, che ha garantito i rallentamenti del traffico causati dall’incidente  e i vigili del fuoco.
NOTIZIE DAL PIEMONTE

Cure palliative: la Samco insieme a Fondazione Faro

L’obiettivo primario è garantire le migliori cure palliative possibili sul territorio
La Fondazione FARO e l’Associazione SAMCO annunciano la comunione di intenti nel voler garantire insieme una sempre migliore assistenza in cure palliative specialistiche, obiettivo al centro della mission di entrambi gli enti.
L’Associazione SAMCO, nata nel 1989, opera sul territorio dell’ASL TO4 nei distretti di Chivasso e Settimo, a domicilio e all’interno dell’hospice di Foglizzo con la sua équipe multidisciplinare di cui fanno parte anche volontari appositamente formati.
La nuova sinergia prevede la fusione dell’Associazione SAMCO all’interno della Fondazione FARO, scelta dettata dalla piena condivisione di mission, spinta etica e visione del proprio ruolo. Questa unione permetterà inoltre di raggiungere, per entrambi gli enti, una maggiore sostenibilità economica in una struttura organizzativa più articolata. Ciò consentirà lo sviluppo di aree e servizi, la valorizzazione di capacità ed esperienze reciproche.
A tutto il personale dell’Associazione SAMCO sarà garantito il mantenimento della propria posizione lavorativa all’interno della Fondazione FARO. Inoltre, a seguito di una modifica dello statuto della Fondazione FARO, i volontari di SAMCO saranno integrati all’interno della FARO, dove potranno usufruire dei servizi di formazione specialistica patrimonio della Fondazione, mantenendo il ruolo centrale che da sempre hanno nell’erogazione dei servizi sul territorio. Inoltre, continuerà incessante l’attività di accompagnamento dei pazienti del territorio SAMCO presso i Centri Oncologici con il progetto “Con noi meno soli”.
L’Associazione SAMCO ribadisce la volontà, ferma e decisa, di continuare a tutelare il diritto dei cittadini di accedere a cure palliative della migliore qualità possibile, sostenendo il paziente e i suoi cari. A questa esigenza risponde la richiesta di fusione all’interno della FARO, che nei suoi primi 40 anni di attività si è presa cura di oltre 35mila famiglie, dedicandosi anche ad attività di ricerca in cure palliative e sostenendo i nuclei più in difficoltà con il suo servizio di psicologia.
La SAMCO manterrà attive le proprie sedi di Chivasso e Leinì e invariati i propri specifici servizi. Il progetto di fusione risponde, anzi, proprio all’esigenza di una maggiore presenza all’interno dei rispettivi territori, salvaguardando e valorizzando l’identità di entrambi gli enti.
L’Associazione SAMCO e la Fondazione FARO sono certe che la fusione consentirà un arricchimento prezioso per l’operatività quotidiana e un’opportunità unica per accrescere il patrimonio di competenze ed esperienze che entrambe metteranno a disposizione.

Suicidio assistito, audizione a Palazzo Lascaris

Nella giornata dell’8 gennaio sono stati auditi dalla Commissione sanità del Consiglio Regionale del Piemonte i primi firmatari della Pdl “Liberi Subito” promossa dall’Associazione Luca Coscioni.

Riceviamo e pubblichiamo 

LA PROPOSTA DI LEGGE

Nonostante la sentenza Cappato Antoniani della Corte Costituzionale (vedi approfondimento) abbia legalizzato la morte volontaria assistita, il Servizio Sanitario non garantisce tempi certi per effettuare le verifiche e rispondere alle persone malate in determinate condizioni che chiedono la verifica del proprio stato, per poter accedere alla morte volontaria assistita nel rispetto della loro volontà nelle scelte di fine vita. Così chi intende farlo rimane in attesa di Aziende Sanitarie Locali e dei Comitati etici territoriali i quali, per svolgere le funzioni di verifica delle condizioni, possono impiegare mesi. Un tempo del quale molte persone in quelle condizioni non dispongono. Per questo, l’Associazione Luca Coscioni ha promosso la campagna “Liberi Subito”, con raccolta firme per proposte di legge regionali di iniziativa popolare che garantiscano in tutta Italia il percorso di richiesta di suicidio medicalmente assistito e i controlli necessari in tempi adeguati e definiti.

 

“Abbiamo spiegato la nostra proposta – dichiarano i firmatari Davide Di Mauro, Ludovica Poli e Paola Stringa -, che mira a garantire tempi certi e assistenza sanitaria a chi sceglie liberamente di accedere alla morte volontaria assistita. Un doveroso ringraziamento va al Presidente Stecco e alla Commissione, per la serietà e la disponibilità dimostrata, a cui abbiamo ribadito le finalità della norma che vuole affiancare il lavoro delle pubbliche amministrazioni, garantendo certezza nell’attuazione di diritti già esistenti. Questa è  l’occasione per il consiglio regionale del Piemonte di difendere la credibilità delle istituzioni stesse esprimendo un voto che sia coerente con i principi costituzionali, facendo leva su un sentire Popolare sempre più diffuso e radicato che prescinde dall’appartenenza politica”.

 

“Auspichiamo che il consiglio regionale del Piemonte voglia esprimersi sulla proposta di legge prima delle elezioni regionali del 2024 – aggiungono Filomena Gallo e Marco Cappato, Segretaria Nazionale e Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni -, perché le persone che soffrono non possono aspettare anni, ma hanno bisogno di risposte in tempi rapidi e certi, assicurando il rispetto dei valori costituzionali e dei principi generali dell’ordinamento”.

 

L’ACCESSO ALLA MORTE VOLONTARIA ASSISTITA IN ITALIA

In assenza di una legge nazionale che regolamenti l’aiuto alla morte volontaria, ovvero l’accesso al “suicidio assistito”, in Italia questa scelta di fine vita è normata dalla sentenza numero 242 del 2019 della Corte costituzionale sul caso Cappato\Antoniani, che ha legalizzato l’accesso alla procedura ma solo a 4 condizioni di salute dei richiedenti: 1) essere capaci di autodeterminarsi; 2) affetti da patologia irreversibile; 3) fonte di sofferenze fisiche o psicologiche ritenute dalla persona intollerabili;  4) essere dipendenti da trattamenti di sostegno vitale.

Tali requisiti, insieme alle modalità per procedere, devono essere verificati dal Servizio Sanitario

Nazionale con le modalità previste dalla legge (articoli 1 e 2 delle Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento, 219/17), previo parere del Comitato etico territorialmente competente

Il Sappe: “Detenuta spintona due poliziotte: contuse”

Folle e assurda tensione, nella Casa circondariale di Torino. “Colpa della scelleratezza di una detenuta”, riferisce Vicente Santilli, segretario regionale per il Piemonte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. “Ancora un grave fatto accaduto presso la casa Circondariale di Torino, dove  una detenuta ha proditoriamente spintonato con forza due poliziotte di servizio presso il Padiglione femminile. Le due Agenti hanno riportato varie contusioni e sono poi ricorse alle cure dei sanitari. L’increscioso evento si è verificato durante lo spostamento della detenuta stessa in un’altra cella della Sezione detentiva per motivi di sicurezza. La donna ha infatti posto una ferma resistenza nei confronti delle Agenti operanti, rendendosi protagonista di un comportamento violento inaccettabile”. “Sono stati momenti di grande tensione”, denuncia il sindacalista del SAPPE, che rimarca come “la situazione sia ad alto rischio. Il SAPPE chiede provvedimenti urgenti a tutela di tutti i colleghi in servizio a Torino e nelle altre carceri della Regione, che ogni giorno mettono a repentaglio la propria vita a causa delle decisioni scellerate di chi è pagato per garantire la sicurezza. Ci chiediamo, ancora una volta, fino a quando tutta questa violenza possa continuare senza un intervento delle autorità competenti utile a ripristinare la sicurezza dovuta a chi tutto il giorno, per dovere istituzionale, convive con questi soggetti dall’indole violenta che non accennano a rivedere i loro comportamenti aggressivi nei confronti delle Istituzioni, già perché il poliziotto penitenziario, che piaccia o meno, in quel contesto rappresenta lo Stato”.
“La situazione penitenziaria è sempre più critica” – dichiara Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, che ribadisce: “nessuna indulgenza verso chi aggredisce i nostri poliziotti. Con questi ulteriori gravi eventi critici sale vertiginosamente il numero dei poliziotti coinvolti da detenuti senza remore in fatti gravi. Esprimiamo la massima solidarietà e vicinanza alle due poliziotte ferite ed a tutti i colleghi del Reparto di Torino: ma quest’ultimo episodio deve far riflettere. Ci vuole una completa inversione di rotta nella gestione delle carceri, siamo in balia di questi facinorosi. Facciamo appello anche alle autorità politiche regionali e locali: in carcere non ci sono solo detenuti, ma ci operano umili servitori dello Stato che attualmente si sentono abbandonati dalle Istituzioni… Abbiamo bisogno di personale, il rischio fa parte del nostro lavoro, ne siamo consapevoli, ma giocare al massacro con livelli di sicurezza che non permettono minimamente di tutelare l’incolumità dei professionisti della sicurezza, queli sono le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria, non è accettabile!
(Comunicato Sappe)

Arrivata al Regina Margherita la donazione da un milione di Chiara Ferragni

Un milione di euro a favore dell’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino: la donazione promessa da Chiara Ferragni è giunta all’ospedale torinese. La direzione della Città della Salute di Torino, che ringrazia l’influencer per il gesto, comunica di aver ricevuto la somma nella settimana antecedente il Natale. La decisione di donare la somma ai bimbi malati dell’ospedale torinese era nata dopo la polemica sul noto caso della beneficenza legata al  pandoro griffato Ferragni.

Non consegna il cellulare, rapinatore gli rompe il naso

Non ha voluto consegnare il cellulare  al rapinatore che lo aveva minacciato per strada ed è stato colpito da una serie di pugni al volto. È accaduto a Biella. Un giovane 25enne è stato ricoverato al pronto soccorso dove gli è stata riscontrata una frattura al setto nasale e agli incisivi. Un 24enne nigeriano autore della rapina e dell’aggressione è stato arrestato dalla polizia, rintracciato vicino al luogo della rapina.
NOTIZIE DAL PIEMONTE

Drag queen “la myss” aggredita in centro a Torino

Sabato scorso in centro a Torino, una ventina di ragazzi ha aggredito “la myss”, la drag queen molto nota in città per i suoi spettacoli. Mentre era in compagnia di amici, il gruppo di giovani l’ha insultata e malmenata. I ragazzi hanno poi aggredito anche gli amici dell’artista. L’episodio è stato denunciato da Arcigay.

Visitatori in crescita al Museo Nazionale della Montagna di Torino

Nel 2023 quasi 70.000 presenze, oltre 3.000 nelle vacanze di Natale

 Il Museo Nazionale della Montagna di Torino ha registrato un +3.800 di visitatori nel 2023 rispetto all’anno precedente, totalizzando 67.891 presenze, anche grazie a un fitto calendario di mostre e iniziative sotto la guida della direttrice Daniela Berta, in carica dal 2018.

 

Bilancio positivo anche per il periodo natalizio: tra il 23 dicembre e il 7 gennaio sono stati registrati 3.478 visitatori e utenti.

 

Tra le mostre originali prodotte dal Museomontagna fuori sede, ha spiccato “Walter Bonatti. Stati di grazia – Un’avventura ai confini dell’uomo”, inaugurata presso la Galleria Civica di Bolzano l’8 novembre, che dalla sua apertura fino al 7 gennaio ha registrato 3.496 visitatori.