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Tracce di colonialismo nei nomi delle vie: mozione in Sala Rossa

La Sala Rossa ha approvato una mozione proposta dalla consigliera Alice Ravinale e dal consigliere Abdullahi Ahmed che, ricordando le tragiche vicende del colonialismo italiano e rilevandone le numerose tracce nella denominazione di strade e piazze torinesi, propone non di cambiare le suddette denominazioni, bensì di partire da esse per favorire la conoscenza di quelle vicende storiche, incoraggiando una riflessione collettiva sul loro significato e sulle loro conseguenze nella società odierna.

Da via Tripoli a piazza Generale Baldissera, da piazza Massaua a via Somalia, la toponomastica torinese, come quella delle altre città dello Stivale, è infatti ricca di riferimenti al colonialismo italiano, sviluppatosi soprattutto in Africa (Eritrea, Somalia, Libia, Etiopia) a partire dal periodo postunitario.
In particolare, il documento approvato in aula impegna l’amministrazione comunale a “contestualizzare, mediante l’inserimento di idonee targhe o di QR Code o eventuali interventi di arte pubblica, accessibili in più lingue, toponimi o monumenti dedicati a luoghi e persone collegate al passato coloniale italiano, al fine di consentirne una facile identificazione da parte della cittadinanza e favorire la conoscenza e la visione d’insieme di quel periodo della nostra storia”. Inoltre, si chiede di “promuovere iniziative e progetti di approfondimento relativi al passato coloniale italiano rivolti alle scuole e alla cittadinanza tutta”.

Inoltre, il documento invita il Parlamento ad approvare quanto prima la proposta di legge per l’istituzione di un Giorno della memoria delle vittime del colonialismo italiano, quale passaggio necessario per la conoscenza del nostro passato coloniale con le sue centinaia di migliaia di vittime e per la promozione di una società compiutamente antirazzista.

A questo proposito, si propone infine che la Città commemori le vittime del colonialismo con idonee iniziative – anche con le Biblioteche Civiche – nella giornata del 19 febbraio, anniversario della strage di civili perpetrata dagli occupanti italiani nella città di Addis Abeba in quel giorno del 1937, quale rappresaglia per un attentato della resistenza etiope.
Il documento è stato approvato con i voti favorevoli di PD, Sinistra ecologista, AD-Demos, M5S, Torino Domani, +Europa-Radicali e Moderati, i quali hanno però chiesto di votare la mozione per parti separate, non approvando la parte relativa a toponimi e monumenti. Contrario il voto espresso dai rappresentanti di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia.

Graffitari bloccano la metropolitana di Torino per un’ora

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Questa mattina  verso le 6,30 alcuni writers,  meno nobilmente detti “graffitari” sono entrati nel tunnel della metropolitana di Torino nella stazione Fermi a Collegno per dar prova della loro “arte”. La loro presenza ha provocato il blocco della metropolitana per circa un’ora, per consentire alle forze dell’ordine di verificare che sui binari non ci fosse più nessuno. Facile immaginare il disagio provocato a lavoratori e studenti che si stavano recando sul posto di lavoro.

Morta la donna investita da un bus a Torino

E’ deceduta ieri sera in ospedale al Cto la donna investita da un bus Gtt tra via Duchessa Jolanda e corso Inghilterra a Torino.

Le condizioni della 67enne si erano aggravate dopo l’incidente ed è  stato necessario amputarle una gamba. Nonostante l’intervento non è stato possibile salvarla.

Morto bimbo di nove anni investito da un treno vicino a Torino

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Un bimbo moldavo di nove anni, allontanatosi dalla comunità che lo ospitava, è morto investito da un treno sulla linea Chivasso-Alessandria nella frazione Borgo Revel di Verolengo.

Nel pomeriggio di lunedì Trenitalia ha attivato un servizio di bus in sostituzione dei treni soppressi per il blocco della linea.

Un’ex gioielleria confiscata alle mafie va alla Città

Il Comune di Torino acquisirà a titolo gratuito dall’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità un immobile in via Rossana 24 a Torino, confiscato alle mafie.

Lo prevede la deliberazione proposta dalla vicesindaca Michela Favaro, approvata all’unanimità (32 voti favorevoli su 32 consigliere e consiglieri presenti) nella seduta del Consiglio Comunale di ieri.

Si tratta di un ex locale commerciale (gioielleria) collocato al piano terreno dello stabile di via Rossana 24, costituito da un locale adibito alla vendita, un retro e uno spazio al piano interrato, della consistenza di circa 60 circa mq (superficie catastale di 90 mq).

La Città di Torino – dichiara la vicesindaca Michela Favaro – ha scelto di acquisire, ogni volta che ciò sia possibile, gli immobili confiscati alla mafia poiché crede nella valenza politica di restituire alla collettività un immobile in precedenza in mano alla criminalità organizzata. L’intenzione del Comune è di destinare questo immobile ad uso associativo, dandolo in concessione a titolo gratuito, per la realizzazione di attività sociali e culturali senza fine di lucro”.

In aula hanno annunciato il proprio voto favorevole al provvedimento Luca Pidello (PD), Andrea Russi (M5S) e Giuseppe Catizone (Lega).

Il provvedimento è stato presentato il 15 gennaio  in una seduta delle Commissioni Prima e Legalità, presieduta da Anna Borasi (PD).

30 nuovi minibus elettrici nella flotta di GTT

La flotta GTT si arricchirà a breve di nuovi veicoli elettrici di piccole dimensioni, che saranno utilizzati per realizzare quanto previsto dal piano Nuovo Trasporto Torino in relazione alla riprogettazione delle linee STAR nel centro cittadino.

L’azienda ha infatti aggiudicato la gara per l’acquisto dei veicoli che prevede un primo lotto di 22 mezzi e la possibilità di acquistarne altri 8. L’aggiudicazione è stata possibile grazie alle risorse del PNRR assegnate alla Città di Torino.

 

La fornitura è stata vinta da INDCAR, azienda leader nel settore dei minibus in Europa, con sede in Spagna.
Il modello scelto è elettrico e-B6, un minibus di 6 metri. Si tratta di un prodotto con oltre 200 chilometri di autonomia in grado di trasportare fino a 33 passeggeri, molto compatto e con una grande manovrabilità, vista la necessità di transitare nelle strade del centro storico.
Nel mese di dicembre 2023, il minibus elettrico ha effettuato test reali nella città di Torino con il team tecnico di INDCAR, sui percorsi definiti dalla GTT per valutare le prestazioni del veicolo nelle zone più complicate o di difficile accesso.
“Il progetto di transizione ecologica di GTT vuole essere completo e toccare tutte le tipologie di servizio. Per questo, alla grande fornitura di bus standard, normali e articolati, abbiamo affiancato l’acquisto di veicoli di piccole dimensioni, adatti a servire una zona cruciale come il centro storico e a gestire il nuovo progetto di linee Star per rendere il centro cittadino raggiungibile con il mezzo pubblico, in modo capillare e con veicoli ad impatto zero” spiega Serena Lancione, Amministratore Delegato di GTT.
L’e-B6 si presenta come un’alternativa sostenibile nel trasporto pubblico urbano progettato per brevi tragitti dal centro della città, “Lavoriamo per offrire sempre soluzioni innovative e sostenibili, e con l’e-B6 contribuiamo nel segmento dei minibus di meno di 6 metri per la decarbonizzazione delle città, come è in questo momento, Torino, e speriamo che possano essere anche molte altre località, dichiara Gaël Queralt, CEO di INDCAR. “Siamo molto orgogliosi di essere stati selezionati da GTT per la fornitura di questi 30 minibus”, aggiunge il manager.
La consegna del primo lotto di contratto con GTT a Torino sarà di 10 unità e avverrà alla fine del 2024 e il resto di 12 unità sarà all’inizio del 2025.

 

Altri tremila metri quadri per la ricerca a Candiolo

 

Il 2024 per l’Istituto di Candiolo – IRCCS inizia nel segno dellaricerca. Sono infatti terminati i lavori del Primo Lotto del Piano di Sviluppo “Cantiere Candiolo” realizzato dalla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro per sostenere le attività di cura e ricerca oncologica dell’Istituto di Candiolo – IRCCS.

Sono tre i nuovi interventi realizzati. Il primo è Oncolab, nuovo spazio di 3mila metri quadrati dedicati alla ricerca, dove si studieranno nuove soluzioni farmacologiche per la cura delcancro. Con i 3mila metri quadrati dell’Oncolab gli spazi dedicati alla ricerca dell’Istituto di Candiolo – IRCCS crescono e arrivano a 13mila totali.  Oncolab si estende su 3 piani, e ospita 15 nuovi laboratori all’avanguardia, che si  aggiungono ai 39 già esistenti all’interno di Candiolo e che consentono di implementare gli studi sull’oncologia di precisione e personalizzata. Vi lavoreranno circa 30 persone tra ricercatori e personale tecnico. La struttura consente di rendere ancora più proficuo e veloce il dialogo diretto fra ricerca e clinica, attraverso l’integrazione di diverse disciplinescientifiche e l’utilizzo di tecnologie sempre più avanzate per offrire ai pazienti ulteriori possibilità di cura e guarigione.

Questo primo traguardo del piano di sviluppo “Cantiere Candiolo” comprende anche il secondo intervento, Recycle Lab – che sottolinea l’attenzione particolare che l’Istituto di Candiolo IRCCS pone

sulle importanti tematiche igieniche, ambientali e di sostenibilità- e il terzo intervento, la nuova Centrale Tecnologica. I lavori di progettazione e di realizzazione sono iniziati durante la pandemia e sono durati circa 30 mesi, impegnando 300 persone tra operai, maestranze e tecnici.

Questo investimento conferma anche la volontà della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro di far sì che l’Istituto continui ad essere un riferimento italiano e internazionale per le cure, le sperimentazioni cliniche e l’attenzione ai pazienti, come ha anche certificato l’OECI (Organisation of European Cancer

Institute) attribuendo a Candiolo lo status di “Comprehensive Cancer Centre”, che rappresenta il riconoscimento più prestigioso nella classificazione dei centri dedicati alla ricerca e cura del cancro.

Infine ad aprile entrerà in funzione una nuova Tomotherapy di ultima generazione, che fa seguito a quella installata in aprile 2023, per un ulteriore investimento di circa 7 milioni di euro. Le nuove Tomotherapy sono apparecchiature più efficaci, più efficienti, con una qualità

superiore delle immagini, e che consentono cicli di terapia più veloci, a tutto vantaggio dei pazienti.

Per sottolineare questo significativo impegno la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro coglie l’occasione per presentare un refresh della sua immagine visiva, una scelta nel segno della continuità e del suo DNA, con uno sguardo rivolto al futuro e ai nuovi pubblici. È online il nuovo sito www.fprconlus.it che valorizza i contenuti di cura e ricerca sul cancro, e rende più semplice la fruibilità per i sostenitori.

“La ricerca oncologica sta attraversando una fase determinante, i prossimi anni vedranno importanti risultati nell’ambito delle terapie personalizzate. La spinta ad andare avanti con sempre maggior determinazione – dichiara Allegra Agnelli, Presidente della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro- ci arrivadalla vicinanza di migliaia di persone, donatori, imprese e istituzioni che da oltre 37 anni continuano a sostenerci. Ma certi traguardi non si sarebbero potuti raggiungere senza l’impegno delle 800 persone che lavorano ogni giorno in Istituto con competenza e umanità verso i pazienti”.

Per Gianmarco Sala, Direttore della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, “La fine dei lavori del Primo Lotto di Cantiere Candiolo è un risultato importante raggiunto nonostante lapandemia e lo scenario generale complesso, permettendo ai ricercatori e medici di avere nuovi innovativi strumenti nella sfida contro il cancro e renderlo sempre più curabile”.

Disturbi alimentari, in piazza per l’applicazione della legge

A Torino in piazza Castello venerdì 19 gennaio alle 15 davanti all’ex palazzo della Regione

IL MOVIMENTO LILLA, UNIONE DEGLI UNIVERSITARI, RETE STUDENTI MEDI E CHIEDIMI COME STO SCENDONO NELLE PIAZZE DI TUTTA ITALIA PER CHIEDERE L’ATTUAZIONE DELLA LEGGE 234 ART.1 COMMA 687-689 SUI DISTURBI ALIMENTARI.

Caro direttore, scendiamo in piazza, perché di disturbi alimentari si muore, oggi più di ieri.
E se non facciamo nulla, si morirà domani più di oggi.
Perché i casi sono triplicati dopo il Covid ma i posti per curarsi sono sempre gli stessi, anzi. Stanno per diminuire.
È per questo che il Movimento Lilla, insieme all’Unione Degli Universitari, Rete Studenti Medi e Chiedimi Come Sto scenderà in piazza il 19 Gennaio 2024 in tutta Italia, chiedendo una vera progettualità, ovvero l’attuazione della legge 234 art.1 comma 687 689 del 2021 che stabilisce un’area specifica all’interno dei L.E.A. per i DAN.
Qualcosa che vada oltre un fondo che, in ogni caso, oggi non c’è più.
Il Fondo per il Contrasto dei Disturbi dell’Alimentazione venne istituito con la legge di bilancio del 2021, dopo la manifestazione organizzata dal Movimento Lilla l’8 ottobre del 2021. La richiesta del Movimento Lilla era un’altra, quella di scorporare i DAN dalle malattie psichiatriche nei L.E.A. e di assegnargli congiuntamente un budget a se stante, per permettere ad ogni regione di dotarsi dei livelli essenziali di assistenza per queste malattie.
Il Fondo per il Contrasto dei Disturbi dell’Alimentazione e della Nutrizione non è stato rinnovato nell’ultima legge di bilancio.
Questo significa che all’interno del S.S.N. ci saranno sempre meno posti per la cura, sempre meno professionisti sanitari, sempre meno luoghi dedicati alla cura dei disturbi alimentari.
Il Fondo doveva essere un cerotto per arginare l’epidemia in atto, un ponte che doveva traghettarci verso la vera soluzione, ovvero il riconoscimento dei DAN come malattie degne di percorsi di cura dedicati e autonomi.
Questo non perché i DAN non siano malattie psichiatriche. Lo sono. Ma sono malattie che, per la loro natura peculiare, non si possono curare in un reparto di psichiatria o in una clinica psichiatrica ma necessitano di reparti e strutture apposite.
Anche i numeri ce lo dicono: i DAN colpiscono più di 4 milioni di persone e causano 4000 morti accertate ogni anno. Nonostante fossero largamente insufficienti a fronteggiare un’epidemia di questa portata, i 25 milioni del Fondo hanno permesso a molte Regioni di progettare formazione, di sostenere la spesa di operatori e individuare nuove risorse di cura.
Progettare vuol dire guardare lontano, contando su investimenti continui che invece sono stati tranciati.
Avere questa continuità negli investimenti avrebbe generato continuità e possibilità terapeutica anche in territori di prossimità. Col taglio si genereranno solo pericolose interruzioni terapeutiche. Le liste d’attesa – che già arrivano a un anno – aumenteranno.
Perché non c’è una politica che abbia investito nella tutela della salute mentale e fisica dei suoi cittadini e cittadine. Investire nella cura di queste malattie vuol dire investire nella vita di generazioni che rischiano di essere malate a lungo termine. O di morire prematuramente per malattie curabili.
Le piazze che hanno aderito ad oggi sono: Roma, Milano, Genova, Torino, Grosseto, Firenze, Bologna, Ancona, Palermo, Cagliari, Trieste, Lecce, Bari, Catania, Catanzaro, Sassari, Napoli, Perugia, Rimini, Modena, Verona, Vicenza, Padova, Cremona, Crema ma l’elenco è in continuo aggiornamento.

 

Maltrattamenti in famiglia: uomo sottoposto a braccialetto elettronico

Negli scorsi giorni, è stato notificato da personale della Polizia di Stato un provvedimento di applicazione della misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare, con divieto di avvicinamento alla parte offesa a meno di 500 metri e con le modalità di controllo del braccialetto elettronico, emesso dal GIP di Torino nei confronti di un uomo tratto in arresto da personale del Com.to di P.S. Madonna di Campagna per il reato di maltrattamenti in famiglia.

L’intervento della Volante era nato dalla richiesta di aiuto pervenuta al Numero Unico di Emergenza da parte di una donna che segnalava di essersi appena allontanata da casa, coi figli minori, a seguito di una violenta lite col marito sorta per futili motivi, a seguito del pagamento di un’utenza domestica familiare con prelievo di denaro dal conto corrente comune. L’uomo, in stato di ebbrezza alcolica, l’aveva minacciata di morte e successivamente, tramite messaggio telefonico, le aveva scritto che avrebbe dato fuoco alla loro casa.

Il tempestivo intervento dei poliziotti aveva permesso di soccorrere la donna e di accertare la sussistenza, nei suoi confronti, di maltrattamenti fisici e psicologici perduranti da anni, con due episodi particolarmente violenti negli ultimi sei mesi, fra i quali il ferimento della donna, agli arti inferiori, tramite un utensile da cucina.

In considerazione dei gravi indizi di colpevolezza emersi a carico dell’uomo, era scattato per lui l’arresto in flagranza, con traduzione in carcere.Nelle ore successive, il GIP del Tribunale di Torino ha emesso nei confronti dell’indagato, su richiesta del P.M.,  ordinanza applicativa della misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare, con divieto di avvicinamento alla parte offesa a meno di 500 metri e con le modalità di controllo del braccialetto elettronico, così come previsto dalle recenti modifiche normative apportate al codice di procedura penale dalla Legge 168 del 24 Novembre 2023, volte ad aumentare la tutela delle vittime nei casi di violenza domestica.

Nella stessa data, l’indagato ha prestato il consenso all’applicazione del dispositivo di controllo, venendo contestualmente liberato, ed è stata avviata dai poliziotti del Commissariato la procedura volta all’installazione del braccialetto per entrambe le parti in causa, la cui attivazione ha avuto luogo lo scorso 9 gennaio.

Il Comune vuole valorizzare i tram storici

Il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità, una mozione riguardante la valorizzazione del patrimonio dei tram storici presenti nella nostra città.

Nel presentare il documento, il primo firmatario Pietro Abbruzzese ha ricordato come la Circoscrizione 2 ha recentemente discusso una mozione che chiede di collocare un tram storico all’interno della rotonda di piazza Caio Mario, antistante i cancelli dello stabilimento della Fiat Mirafiori, quale memoria dei viaggi e della vita del lavoro operaio.

Per questo, la mozione del consigliere di Torino Bellissima, impegna sindaco e Giunta a sostenere la realizzazione dell’opera partecipando alle spese di installazione del tram e della sua illuminazione.

Ma Abbruzzese va oltre: considerando la prossima dismissione di 58 veicoli degli anni ’30 del secolo scorso, chiede di estendere a tutti i giorni della settimana la circolazione sulla linea 7 dei soli tram storici e di valutare con Gtt e ATTS (Associazione Torinese Tram Storiciquali tram posizionare in luoghi scelti della cittàcon l’obiettivo di utilizzarli quale richiamo per i turisti.

A questo proposito, la mozione chiede di considerare la possibilità di trasformare questi veicoli, dopo averli attrezzati anche per l’utilizzo da parte di disabili e anziani, in ByblioTram, ambienti dove leggere e scambiarsi libri in collaborazione con le biblioteche cittadine, anche in funzione di bambine e bambini, utilizzandoli per fare loro ascoltare racconti sulla storia di Torino o musica dal vivo.