La sera del 12-02-2025, presso il teatro la Provvidenza di Torino, è stata organizzata dal
“Comitato Salviamo la Pellerina” un’assemblea pubblica che ha visto la partecipazione di circa
200 cittadini. Tra i tecnici relatori: ing. Buonomo, arch. Veglia e il geol. Bruno che hanno
illustrato i vantaggi della scelta dell’area dell’Amedeo rispetto all’area della Pellerina.
Altri relatori come il giurista prof. Mattei, l’avv. Giovetti e la dott.ssa Piana hanno spiegato la
battaglia legale in atto. La raccolta firme per le richiesta del referendum abrogativo bocciato
dalla commissione comunale, la richiesta al TAR e la presentazione del ricorso al giudice
ordinario.
Tra i relatori è intervenuta anche l’on. Rosolen che ha parlato del poco chiaro atteggiamento
dell’INAIL per il finanziamento per il nuovo ospedale.
E’ intervenuto anche il dott. Pasteris, direttore del giornale “quotidiano piemontese” uno dei
pochi media locali che sta dando spazio alle voci che propongono un’alternativa.
Da segnalare anche la presenza di Byoblu.
A fare da moderatore Christian Citro, Consigliere della IV Circoscrizione della lista civica
Futura per i Beni Comuni.
L’incontro è stato interattivo e partecipato con diversi interventi da parte del pubblico
presente.
Come rappresentanti del comitato, Giorgio Zimbaro e Barbara Roberta Contratto, si sono detti
soddisfatti dell’esito e fiduciosi per il futuro, confidando che attraverso il Referendum sia data
ai cittadini la possibilità di decidere su questa importante scelta del territorio.
“Abbiamo voluto lanciare con questa serata un invito a tutta la cittadinanza.
Ci stiamo sempre più organizzando per portare avanti questa battaglia civile. L’azione di
informazione continuerà e dopo questa sera siamo sicuri che la partecipazione attiva
aumenterà ancora”.
L’assemblea porta con sé vari messaggi:
– verso la cittadinanza, con l’invito ad una sempre più ampia partecipazione con
l’obiettivo di formare un’ampia massa critica;
– verso la Regione, in particolare alla persona dell’ass. reg. Riboldi che ha preso il
posto del suo predecessore Icardi e si trova a fare i conti con una scelta non sua;
– verso i media, chiedendo più attenzione alla proposta alternativa e più in
generale ad un sempre più organizzato movimento d’opinione contrario alla
scelta del Parco e impegnato alla difesa del verde di tutta la Città.
Il comitato “Salviamo la Pellerina” invita gli enti coinvolti a fare marcia indietro e di utilizzare
la rescissione del contratto con cui ha assegnato la progettazione.
L’alternativa c’è!
Comitato Salviamo la Pellerina
Tante piacevolezze all’ombra della Mole per San Valentino. “A San Valentino ama la cultura !” è l’esportazione rivolta al pubblico dalla Fondazione Torino Musei, che gestisce GAM, MAO e Palazzo Madama, lanciando una nuova proposta per la festa degli innamorati. Nella giornata di venerdì 14 febbraio, con la promozione “A San Valentino ama la cultura!”, tutti i visitatori potranno accedere alle collezioni permanenti con l’ingresso a 1 euro, inclusi nel biglietto delle collezioni i progetti espositivi Hanauri, il Giappone dei venditori di fiori al MAO e Giro di Posta. Le mostre “Primo Levi-le Germanie e l’Europa”, “Il grande fiume”, “Biodiversità tra passato e futuro a Palazzo Madama”. Aggiungendo 1 euro si potrà accedere anche alle mostre temporanee di Mary Heilmann, Maria Morganti e Grasso; Giuseppe Gabellone e Diego Perrone alla GAM. Sempre aggiungendo 1 euro è possibile visitare al MAO la mostra “Rabbit inhabits the moon”, e le esposizioni “Visitate l’Italia” a Palazzo Madama. Esclusa dalla promozione la mostra di Berthe Morisot alla GAM. La formula due per uno è dedicata a ogni tipo di coppia, amici, parenti, genitori, figli, fidanzati e coniugi. Si entra in due e si paga un solo biglietto al Museo Egizio, alla cifra di 18 euro. Anche le Gallerie d’Italia propongono la promozione dell’ingresso due per uno per visitare le mostre in corso e le collezioni permanenti. Il MAUTO festeggia San Valentino con una promozione sul biglietto d’ingresso a una tariffa speciale di 15 euro. La medesima tariffa al Museo Nazionale del Risorgimento, con una visita tematica su “Storie di donne e eroi del Risorgimento” alle ore 16, e tariffa speciale al Museo di Antropologia Criminale Cesare Lombroso. Alle 15 e alle 16.30 visita dal titolo “Riflessi d’amore” a Palazzo Carignano. Al Museo Accorsi Ometto, dove è in corso la mostra “Giorgio De Chirico 1924”, sono dedicate visite con letture relative alle storie d’amore di Giorgio De Chirico e Isabella Far, Peggy Guggenheim e Max Ernst, Picasso e Dora Maar. A Flashback Habitat viene presentata da Sergio Cascavilla la sua opera interattiva “Potrei amare il mondo intero”, che parla dell’unica cosa al mondo che non è in vendita, l’amore. Fino al 16 febbraio, al Teatro Regio, saranno in vendita due biglietti al costo di uno per tutte le recite de “La dama di picche”, di Cajkovskij, e “Hamlet” di Ambroise Thomas previsti nei mesi di aprile e maggio.
Mara Martellotta
«La ristrutturazione del Pronto Soccorso delle Molinette è una notizia positiva, ma senza una strategia chiara per la gestione del personale e della continuità assistenziale rischia di trasformarsi in un altro pasticcio come quello del CTO», dichiara Claudio Delli Carri, Segretario Regionale del Nursing Up.
L’esempio del Pronto Soccorso del CTO è emblematico: l’area dedicata ai piccoli traumi è stata ristrutturata, ma le attività sono state spostate in un corridoio e sono ancora lì perché i locali nuovi non sono utilizzabili per mancanza di personale. Servirebbero almeno cinque infermieri e un OSS per rendere operativa la nuova ala, ma senza queste risorse l’intera ristrutturazione è di fatto inutile.
Ancora più seria è la questione della telemetria, una tecnologia avanzata presente nella nuova struttura che permetterebbe di monitorare i pazienti in tempo reale da un’unica postazione, ottimizzando il lavoro degli operatori. Ma senza il trasferimento nella nuova ala, la telemetria non può essere utilizzata. Questo significa che gli infermieri devono ancora monitorare i pazienti manualmente, spostandosi di letto in letto, con un enorme spreco di tempo ed energie.
«Il CTO è diventato una cattedrale nel deserto: una ristrutturazione pensata solo dal punto di vista edilizio, senza un piano per il personale. E ora ci troviamo con una struttura nuova e inutilizzabile», denuncia Delli Carri.
Il Pronto Soccorso delle Molinette è ospitato in un edificio di oltre 100 anni, progettato per esigenze sanitarie di un’altra epoca. Questo significa che qualunque intervento creerà enormi difficoltà logistiche. Il piano della Regione prevede una ristrutturazione in tre fasi, ma questa suddivisione rischia di essere impraticabile in un contesto già congestionato. Chiudere intere aree per il cantiere significherebbe ridurre ulteriormente gli spazi, in un ospedale dove il sovraffollamento è già insostenibile.
Non si può ignorare che l’80% degli accessi al Pronto Soccorso delle Molinette avviene con mezzi propri. Questo significa che la maggior parte dei pazienti non può essere facilmente dirottata verso altri ospedali, a meno di non generare un effetto domino che metterebbe in crisi l’intero sistema di emergenza-urgenza della città.
Se la ristrutturazione delle Molinette non sarà affiancata da un piano chiaro per garantire la continuità operativa e per il potenziamento del personale, si rischia di ripetere lo stesso errore fatto con il CTO: un ospedale con aree nuove ma inutilizzabili perché mancano infermieri e operatori per gestirle.
«Non possiamo permetterci un altro progetto nato solo sulla carta, senza un vero piano per chi dovrà garantire l’assistenza», avverte Delli Carri.
Il Nursing Up chiede un confronto immediato con l’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, Regione Piemonte e Azienda Zero per discutere un piano concreto che garantisca la continuità dei servizi durante i lavori e che preveda un reale potenziamento dell’organico.
«Siamo stanchi di vedere ospedali ristrutturati che poi non possono funzionare per mancanza di personale. Prima di pensare ai cantieri, bisogna pensare a chi ogni giorno lavora in quei reparti. Solo così possiamo evitare di costruire l’ennesimo castello di carte destinato a crollare», conclude Delli Carri.
c s
«Per i pazienti casalesi affetti da mesotelioma un percorso di diagnosi e cura di elevata qualità grazie alla collaborazione di tutti gli attori coinvolti»
«L’ospedale di Casale Monferrato al centro del Progetto Mesotelioma per un percorso di diagnosi e cura di elevata qualità che vede in campo la dottoressa Federico Grosso e la professoressa Irma Dianzani con il Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione (DAIRI), l’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Alessandria, UPO, l’ASL AL, la Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta, Azienda Zero, il Centro Regionale Amianto e AfeVA. Con un approccio di condivisione e confronto si punta, insieme ai Medici di Medicina Generale e ai professionisti sanitari del presidio ospedaliero di Casale Monferrato, al miglioramento nella gestione del percorso dei pazienti».
Queste le parole dell’assessore alla Sanità della Regione Piemonte Federico Riboldi a margine dell’incontro che si è svolto questa mattina, 13 febbraio, all’Ospedale di Casale Monferrato nella sede del DAIRI con al centro il Progetto Mesotelioma e che ha visto la partecipazione anche del sindaco Emanuele Capra.
Un incontro che si è focalizzato sugli aspetti del percorso diagnostico – terapeutico – assistenziale (l’altro aspetto del progetto è invece legato alla ricerca) e che ha visto relazionare i componenti della task-force istituita lo scorso mese, finalizzata alla ottimizzazione del percorso diagnostico terapeutico assistenziale dei pazienti con sospetto o diagnosi di mesotelioma afferenti alle strutture sanitarie afferenti al territorio alessandrino, con particolare attenzione al territorio di Casale.
Il gruppo di lavoro, composto da Marinella Bertolotti (AOU AL – DAIRI), Guglielmo Pacileo (ASL AL – DAIRI) e Federica Grosso (AOU AL), si è già riunito due volte affrontando nello specifico il percorso del paziente con sospetto mesotelioma all’interno del territorio casalese.
«Un incontro, quello di oggi, che ha visto il favore dei presenti e, in particolare, di AfeVA, per la strada intrapresa finora, sul percorso tracciato per il futuro e, soprattutto, per l’attenzione che ha dimostrato la nuova Direzione dell’ASL AL, che a pochi giorni dall’insediamento ha voluto riunire tutti gli attori interessati dal progetto. Un grazie quindi al direttore Francesco Marchitelli e a tutta la Direzione e un plauso a tutto il gruppo di lavoro per gli importanti risultati che si stanno raggiungendo su un tema così importante per Casale Monferrato e il suo territorio».
Albiano d’Ivrea – I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile (NORM) di Ivrea hanno arrestato un uomo residente nel Canavese, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
L’operazione è scaturita nelle vie della città di Albiano, dove i militari hanno notato che l’uomo, alla guida della propria utilitaria, appariva in un immotivato stato di agitazione, tale da indurli ad approfondire il controllo. Ben occultata nel vano motore dell’auto veniva rinvenuta un’ingente quantità di sostanza stupefacente, suddivisa tra hashish, crack e cocaina. La conseguente perquisizione domiciliare, eseguita dai militari operanti, ha permesso di rinvenire ulteriori 3 kg di hashish, suddiviso in piccole dosi, quindi pronta al commercio, nonché 4000€ in contanti, presumibilmente provento dello spaccio.
«Voglio complimentarmi con i militari del NORM di Ivrea per la loro professionalità e caparbietà – ha dichiarato il dott. Leonardo Silvestri, Segretario Generale per il Piemonte e la Valle d’Aosta dell’Unione Sindacale Italiana Carabinieri (USIC) –. Le capacità evidenziate insite nell’essere Carabinieri, hanno consentito ai nostri colleghi di guadagnarsi il rispetto dei cittadini eporidiesi, lottando ogni giorno per garantire la loro sicurezza. La lotta contro lo spaccio di droga e tutte le forme di illegalità è continua e serrata, ma la nostra risposta sarà sempre altrettanto puntuale».
L’USIC continuerà a supportare e difendere i diritti e l’integrità dei Carabinieri che, con coraggio e determinazione, operano quotidianamente per mantenere la sicurezza nelle nostre comunità.
Viene supportata dal Consultorio dell’ASL di Biella con tecnica EMDR per non rinunciare al suo sogno di diventare mamma
Una risposta anche per superare i traumi e favorire il benessere delle donne e delle coppie che vivono percorsi particolarmente dolorosi
Le Aziende Sanitarie risentono da diversi anni in modo più o meno marcato del calo delle nascite, ma al contempo possono svolgere un ruolo prezioso a sostegno delle donne e delle coppie in attesa di diventare genitori. La gravidanza di Alessia è una storia di speranza e ci racconta l’esito del lavoro di equipe tra il Consultorio di Biella e il Dipartimento Materno Infantile, su un tema delicato e attuale, quale è la difficoltà di concepimento e l’elaborazione del lutto, che le coppie si possono trovare a vivere durante il percorso che precede la nascita del loro bambino.
Al Dipartimento Materno Infantile dell’ASL BI, diretto da Paolo Manzoni, afferiscono le Strutture Complesse di Pediatria, Ostetricia e Ginecologia e Neuropsichiatria Infantile, i cui professionisti collaborano anche nell’ambito dell’attività del Consultorio di Biella.
Quella di Alessia è la storia di una donna di 34 anni che ha affrontato due aborti spontanei dopo percorsi di Procreazione Medicalmente Assistita, seguiti da un intervento psicoterapeutico integrato con l’EMDR – Eye Movement Desensitization and Reprocessing (Desensibilizzazione e Rielaborazione tramite movimenti oculari) al Consultorio di Biella nei primi mesi della nuova gravidanza.
«L’aborto spontaneo rappresenta un evento traumatico che può lasciare profonde ferite emotive, specialmente in contesti di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA), in cui la perdita si intreccia con aspettative e speranze amplificate – ha spiegato Chiara Occleppo, che ha seguito la paziente in qualità di Psicologa della Neuropsichiatria, inserita nell’attività del Consultorio di Biella – Nel contesto consultoriale, il supporto psicologico integrato con l’EMDR si è rivelato efficace nel promuovere l’elaborazione del lutto e nella gestione dell’ansia, favorendo il benessere complessivo della persona».
L’EMDR è una tecnica psicoterapeutica che utilizza movimenti oculari o stimolazioni bilaterali per aiutare il cervello a rielaborare ricordi traumatici, riducendo l’impatto emotivo degli stessi. Viene impiegata in consultorio per affrontare e superare traumi di varia entità, migliorando il benessere psicologico dei pazienti.
Né Alessia né il compagno risultavano sterili e le indagini mediche non avevano individuato una causa certa per gli aborti spontanei avuti alla settima settimana di gestazione. Dopo due tentativi falliti di transfert, Alessia aveva a disposizione un’unica blastocisti (sviluppo embrionale, al quinto-sesto giorno di fecondazione), che rappresentava per lei l’ultima possibilità di coronare il desiderio di maternità.
La storia clinica di Alessia comprendeva una lunga esperienza di attacchi di panico e ansia, già trattati in passato con un altro percorso psicologico. Sebbene avesse imparato a gestire parzialmente i sintomi, l’ansia e il “fiato corto” erano ancora presenti, soprattutto nei momenti di maggiore stress. Inoltre, aveva condotto un’indagine familiare per comprendere eventuali precedenti di aborti, scoprendo che la madre aveva avuto una perdita tra la sua nascita e quella della sorella minore, ma senza dettagli certi.
Il percorso di supporto ad Alessia si è articolato in diverse fasi:
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Raccolta anamnestica e costruzione del posto sicuro: è stato fondamentale stabilire un rapporto di fiducia e individuare insieme a lei un “posto sicuro” per garantire una base stabile da cui affrontare i ricordi traumatici.
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Elaborazione dei ricordi traumatici con EMDR: il lavoro si è concentrato sugli eventi legati ai due aborti spontanei, che Alessia viveva come un fallimento personale e come fonte di dolore profondo. L’EMDR ha consentito di rielaborare le memorie dolorose, riducendo la carica emotiva associata.
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Raccolta dei ricordi positivi e rafforzamento delle risorse: sono stati esplorati i momenti positivi della vita di Alessia per favorire un senso di resilienza e autoefficacia.
Durante questo percorso, Alessia ha affrontato un terzo transfert con l’ultima blastocisti disponibile. Nei primi mesi di gravidanza, il supporto psicologico si è focalizzato sulla gestione dell’ansia e sulla paura di un nuovo aborto, accompagnandola nella riduzione progressiva dei sintomi ansiosi.
Ad oggi, Alessia è all’inizio dell’ottavo mese di gravidanza e ha sospeso il percorso psicoterapeutico per difficoltà logistiche legate agli spostamenti, pur mantenendo un contatto telefonico. La paziente si è dichiarata significativamente migliorata sia dal punto di vista emotivo sia nella gestione dell’ansia, riferendo una maggiore serenità e fiducia nel proprio percorso. La data presunta del parto è il mese prossimo.
In conclusione, il caso di Alessia evidenzia come un intervento psicologico integrato con EMDR possa essere uno strumento potente per l’elaborazione del lutto da aborto spontaneo e per il supporto nei percorsi di PMA. La personalizzazione degli interventi, l’attenzione al vissuto emotivo e la gestione delle ansie legate alla gravidanza hanno permesso di migliorare significativamente la qualità di vita della paziente, promuovendo un benessere stabile anche nelle fasi successive. Questo approccio può rappresentare un modello replicabile in contesti consultoriali per la presa in carico di esperienze simili e non (depressione post-parto, difficoltà nella procreazione, difficoltà nell’allattamento ecc.).
«La fondamentale importanza del collegamento tra l’assistenza ospedaliera e il territorio attraverso l’integrazione di professionalità diverse è messa in luce ancora una volta dalla storia di questa giovane donna – ha dichiarato il Direttore Generale ASL BI, Mario Sanò – in cui il dialogo e la collaborazione nell’ambito del Dipartimento Materno Infantile ha consentito alle ostetriche di indicare alla paziente presso il Consultorio di Biella un percorso di supporto da parte di una psicologa della Neuropsichiatria Infantile, appositamente formata nell’elaborazione dei traumi, che l’ha accompagnata e sostenuta durante i mesi più delicati dell’avvio della gravidanza».
«Questa testimonianza – ha sottolineato l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Federico Riboldi – dimostra il valore del lavoro che oggi le Aziende Sanitarie stanno portando avanti nella riorganizzazione dei servizi finalizzata a dare risposte capaci di venire sempre più incontro alle esigenze della popolazione e in questo caso specifico di una coppia di cittadini biellesi che desideravano diventare genitori. Un plauso, dunque, a tutti professionisti che hanno dimostrato come la collaborazione e la condivisione di esperienze possano essere vincenti».
Ponderano, febbraio 2025
nella foto da sx: Chiara Occleppo: Psicologa Neuropsichiatria Infantile ASLBI, Paolo Manzoni: Direttore Dipartimento Materno Infantile ASL BI, Marina Patrini: Direttore Sanitario f.f. ASL BI, Paolo Garavana: Direttore Amministrativo ASL BI
NOTIZIE DAL PIEMONTE
cs
Le Regioni Lombardia e Piemonte, consapevoli della necessità di garantire ulteriori collegamenti tra Milano e il Piemonte Sud orientale, hanno da mesi istituito una sede di confronto che possa, anche insieme alla Regione Liguria, mettere a sistema le richieste dei territori e le potenzialità dell’infrastruttura ferroviaria.
La rete sarà in grado, a seguito del rilascio delle potenzialità legate agli interventi di questi ultimi anni, di ottimizzare i collegamenti e di integrare alcune fasce orarie oggi scoperte.
«Nei prossimi mesi – hanno sottolineato gli assessori ai trasporti delle Regioni Lombardia e Piemonte, Franco Lucente e Marco Gabusi – nonostante la cantieristica sulla nostra infrastruttura sia ancora piuttosto impattante, saremo in grado di proporre un servizio migliorato. Trenord e Trenitalia stanno lavorando insieme alle regioni per un quadro orario più ampio che risponderà alle esigenze degli utenti, soprattutto dei pendolari».
Lunedì 17 febbraio su prenotazione
“Quando parlo con le persone non mi capiscono”, “Mi sento escluso/a dalle conversazioni a causa della mia voce”, “I miei problemi di voce mi limitano sul lavoro”.
Perché succede? Ci prendiamo sufficientemente cura della nostra voce? Come insegna proprio in questi giorni il “Festival di Sanremo”, la voce è fondamentale in molte professioni, ma non solo: tutti abbiamo necessità di comunicare con efficacia e di riconoscere quei campanelli d’allarme che possono indicare un affaticamento delle corde vocali o vere e proprie patologie.
Lunedì 17 febbraio, dalle ore 15 alle ore 18, fino ad esaurimento posti, sarà possibile effettuare un consulto gratuito su prenotazione dedicato alla voce presso la Clinica Sedes Sapientiae (via Giorgio Bidone 31 – Torino). A disposizione ci sarà il professor Diego Cossu, responsabile dell’Ambulatorio Voce e Deglutizione della struttura.
Per prenotare il proprio consulto è sufficiente chiamare il numero della Clinica Sedes Sapientiae: 011.5574574.
Durante il colloquio, il professor Diego Cossu raccoglierà un’anamnesi legata alle problematiche della propria voce, partendo dal questionario di auto-valutazione dei disturbi della voce (Voice Handicap Index) per valutare se dietro possano nascondersi qualche cattiva abitudine quotidiana o un’eventuale patologia. Sulla base del risultato si otterrà un punteggio finale, che descrive se siamo più o meno consapevoli del nostro rischio vocale e da cui potrà partire un eventuale iter correttivo.
È il terzo San Valentino per Haiku e Suki, ma il è il primo trascorso come genitori.
La coppia di panda rosso del bioparco Zoom Torino sta vivendo un momento speciale con il loro cucciolo Tashi, che dopo mesi di vita tranquilla e protetta nella tana, ha fatto il suo debutto ufficiale all’esterno della tana.
Il piccolo, curioso e intraprendente, sta imparando a esplorare il mondo esterno insieme ai suoi genitori, che non lo lasciano mai solo, nemmeno nel giorno degli innamorati.
“Tashi ha finalmente fatto il suo debutto fuori dalla tana – racconta Marco Ugo, keeper del bioparco – Ora segue la mamma in ogni suo spostamento, specialmente quando si tratta di apprendere le tecniche di arrampicata. E, anche se il piccolo ora li tiene occupati, la relazione di coppia tra Haiku e Suki rimane forte e, quando ne hanno la possibilità, ancora si vedono mangiare insieme o dormire vicini su un ramo.”
La nascita di un cucciolo di panda rosso ha rappresentato un evento significativo non solo per il parco e i suoi genitori, ma anche per la conservazione della specie che, in natura, è drasticamente diminuita del 50% negli ultimi 20 anni a causa della deforestazione e della frammentazione delle foreste temperate himalayane, situate tra la Cina e il Nepal, che impedisce l’accesso al bambù, la loro principale fonte di nutrimento.
Ed è proprio il bambù, una vera e propria leccornia per i panda rosso, il protagonista di un arricchimento speciale preparato dai keeper in occasione del San Valentino: cuori rossi guarniti con foglie di bambù e frutta appesi ai rami degli alberi, per celebrare, anche nel regno animale questo giorno speciale dedicato all’amore.
Un piccolo gesto che, tuttavia, nasconde una curiosa verità: pur essendo una specie carnivora, i panda rosso si comportano come se fossero “vegetariani”, nutrendosi quasi esclusivamente di bambù e frutta.
“Gli arricchimenti – prosegue Marco – sono sempre pensati per stimolare i comportamenti naturali degli animali, migliorando il loro benessere fisico e mentale, oltre ad offrire stimoli che replicano l’ambiente nel quale le specie vivono. In questo caso, infatti, sono utili per permettere ai panda rosso di utilizzare il ‘falso pollice’, un’estensione dell’osso del polso che consente loro di afferrare il cibo appeso agli alberi”.