L’amministrazione comunale di Monteu da Po annuncia l’attivazione della nuova pagina Facebook ufficiale del Comune, uno strumento fondamentale per migliorare la comunicazione con la comunità locale. La pagina istituzionale “Comune Monteu da Po”, accessibile al link https://www.facebook.com/share/16DsxBaXEy/, rappresenta un canale diretto e immediato per condividere notizie, aggiornamenti, eventi e servizi offerti dal Comune, facilitando l’accesso alle informazioni di interesse pubblico.
“Questa iniziativa nasce dall’esigenza di rafforzare il rapporto tra l’amministrazione e i cittadini, offrendo un mezzo semplice e efficace per rimanere sempre informati sulle novità e le attività del territorio – spiega il sindaco Elisa Ghion -. La presenza e il coinvolgimento dei cittadini sono il cuore di una comunità forte e unita. Invitiamo tutti a cliccare su “Mi piace” e a seguire la pagina, contribuendo così a creare una comunità più coesa e informata”.
“Attivare una pagina Facebook per un Comune è davvero importante perché consente di comunicare in modo più diretto, immediato e trasparente con i cittadini – spiega l’assessore allo Sviluppo tecnologico e informatico, Giuseppe Deluca -. La partecipazione attiva dei cittadini è fondamentale per rendere la comunicazione più chiara ed efficace, rafforzando il senso di appartenenza e collaborazione tra chi vive e lavora nel nostro Comune. In sostanza, una pagina Facebook istituzionale rende la comunicazione tra l’amministrazione e i cittadini più semplice, efficace e partecipativa.”
Per rimanere aggiornati su tutte le iniziative, gli avvisi, le comunicazioni e le novità di Monteu da Po, non perdete l’occasione di seguire la pagina Facebook del Comune di Monteu da Po: https://www.facebook.com/share/16DsxBaXEy/. Per un Comune sempre più vicino al cittadino!
Carceri, nuovi episodi di violenza
Grave episodio di violenza all’interno della Casa di Reclusione di Alessandria. Nella giornata di ieri, intorno alle ore 15:00, quattro detenuti italiani – di età compresa tra i venti e i trent’anni – si sono resi protagonisti di una violenta aggressione ai danni di un Vice Sovrintendente della Polizia Penitenziaria in servizio presso l’Istituto. A dare la notizia è Vicente Santilli, segretario per il Piemonte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria: “Secondo quanto riferito, i quattro avrebbero colpito alle spalle il poliziotto, addetto alla Sorveglianza Generale del carcere, facendolo cadere rovinosamente a terra lungo le scale interne. Durante l’aggressione, l’uomo sarebbe poi stato raggiunto anche da un violento calcio al volto mentre si trovava già a terra, riportando una contusione e una lussazione alla spalla, oltre a un evidente trauma cranico. Il Vice Sovrintendente è stato prontamente soccorso dal personale sanitario dell’Istituto e, vista la gravità delle sue condizioni, è stato richiesto l’intervento del 118. Il collega è stato quindi trasferito in ambulanza al pronto soccorso dell’ospedale di Alessandria, dove è stato trattenuto in osservazione per ulteriori accertamenti”. Per il sindacalista, “l’episodio si inserisce in un clima di crescente tensione che investe le carceri piemontesi, alimentato da un diffuso aumento della violenza nella società, che si riflette inevitabilmente all’interno degli istituti penitenziari. La popolazione detenuta, spesso espressione degli ambienti più degradati e violenti, rappresenta una concentrazione di situazioni ad alto rischio, che la Polizia Penitenziaria si trova a fronteggiare ogni giorno con grande senso del dovere, ma con strumenti sempre più inadeguati”. Il SAPPE rinnova l’allarme: “Non possiamo più assistere in silenzio all’escalation di aggressioni ai danni del personale. Apprendiamo con favore che i quattro violenti sono stati trasferiti ad altro istituto, tuttavia, occorre una riflessione sull’efficacia di questi provvedimenti che non scoraggiano i più facinorosi dal mettere in atto simili condotte e come unico strumento di contrasto non sembrano proprio sortire gli effetti desiderati. Servono interventi urgenti e una nuova centralità della sicurezza penitenziaria nell’agenda politica”, conclude Santilli.
“Ditemi voi se è normale un Paese nel quale non uno ma ben quattro detenuti tentano di linciare un poliziotto penitenziario in servizio. Ma ci rendiamo conto? A questo senso di impunità, di cui larga parte della frangia violenta della popolazione detenuta è convinta di godere, devono assolutamente corrispondere provvedimenti penali e disciplinari efficaci, anche prevedendo di destinare carceri dismesse come l’Asinara e Pianosa per contenere quei ristretti che si rendono protagonisti di gravi eventi critici durante la detenzione”. Lapidario il commento di Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, che torna a sollecitare urgenti provvedimenti a tutela della Polizia penitenziaria in servizio: “Sarebbe opportuno dotare al più presto la polizia penitenziaria del taser o, comunque, di altro strumento utile a difendersi dalla violenza di delinquenti che non hanno alcun rispetto delle regole e delle persone che rappresentano lo Stato. Il personale di Polizia Penitenziaria è stremato dai logoranti ritmi di lavoro a causa delle violente e continue aggressioni. Ed è grave, ad esempio, che pur essendo a conoscenza delle problematiche connesse alla folta presenza di detenuti stranieri e psichiatrici, le Autorità competenti non sia ancora state in grado di trovare una soluzione. Ogni giorno nelle carceri italiane, per minori e adulti, succede qualcosa, ed è quasi diventato ordinario denunciare quel che accade tra le sbarre. Così non si può andare più avanti: è uno stillicidio continuo e quotidiano. Anche la gestione dei detenuti stranieri, come quelli con problemi psichiatrici che hanno invaso le carceri dopo la chiusura degli O.P.G., merita attenzione ed una urgente e compiuta risoluzione. Bisogna potenziare anche le espulsioni degli stranieri per fare scontare loro la pena nelle carceri dei Paesi di provenienza. Certo è che la loro presenza ha fatto aumentare il numero degli eventi critici nelle carceri“.
SAPPE Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria
A Nichelino uno sportello pubblico per il lavoro
A partire dal 12 maggio lo sportello riceverà il pubblico solo su appuntamento ogni primo martedì del mese, dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 16.30, e ogni secondo lunedì del mese, dalle 13.30 alle 16.30.
L’apertura di questo nuovo presidio pubblico è il risultato della sinergia fra Città di Nichelino e Agenzia Piemonte Lavoro, l’ente strumentale di Regione Piemonte per le politiche attive del lavoro. Le due istituzioni si sono infatti poste l’obiettivo condiviso di rendere ancora più capillare l’accesso ai servizi che favoriscono il lavoro, fornendo a persone e imprese strumenti concreti per creare opportunità di occupazione, valorizzare le competenze e sostenere il tessuto economico locale. A livello regionale l’iniziativa rappresenta un ulteriore passo avanti nella strategia di rafforzare le politiche attive del lavoro.
Per chiedere informazioni si può contattare il Centro per l’impiego di Moncalieri al 3384701570 o via email, (info.cpi.moncalieri@agenziapiemontelavoro.it) indicando nell’oggetto Sportello di Nichelino.
La Città di Torino prosegue e rafforza l’impegno a tutela delle persone senza dimora e in condizione di grave marginalità.
Con una delibera approvata questa mattina dalla Giunta comunale, su proposta dell’assessore alle Politiche sociali Jacopo Rosatelli e co-firmata dagli assessori alla Sicurezza e Polizia Locale Marco Porcedda e alla Protezione civile Francesco Tresso, viene confermata fino al 30 aprile 2026 la continuità delle attività dei due hub di prima accoglienza e protezione civile e sociale della città, situati in via Traves 15 e nel compendio “ex Buon Pastore” di corso Regina Margherita 153.
Le due strutture, operative 24 ore su 24, rappresentano un presidio fondamentale per l’accoglienza temporanea di persone in stato di grave fragilità, tra cui nuclei familiari e minori stranieri non accompagnati in attesa di collocazione, a cui offrono ospitalità, supporto socioeducativo e orientamento verso soluzioni di inclusione abitativa e sociale.
Attualmente i due hub sono in grado di accogliere complessivamente fino a 150 persone e nel corso del 2024 sono oltre mille quelle che vi hanno trovato ospitalità.
La proroga si inserisce nell’ambito del Piano di Inclusione Sociale della Città e fa seguito agli esiti positivi della sperimentazione dell’apertura annuale della struttura di corso Regina Margherita, avviata per far fronte anche agli impatti dei cambiamenti climatici e delle ondate di calore sulle condizioni di vita delle persone senza dimora. Grazie alla riqualificazione del sito di via Traves, oggi attrezzato anche per l’utilizzo estivo, entrambe le sedi saranno operative in continuità durante tutto l’anno.
«Garantire la continuità di questi due presidi significa consolidare un modello di intervento fondato sulla personalizzazione dei percorsi, l’accesso ai diritti fondamentali e la costruzione di opportunità concrete di inclusione – afferma Jacopo Rosatelli, assessore alle Politiche sociali della Città di Torino -. Questi spazi non sono solo un riparo sicuro, ma luoghi in cui le persone possono essere ascoltate e accompagnate verso opportunità di autodeterminazione. È un risultato molto importante della nostra amministrazione, frutto della cooperazione di diversi settori, che ci sprona a fare sempre di più per una città giusta e inclusiva”.
Questa mattina a Torino verso le 4,30 i carabinieri hanno arrestato un 30enne. È accusato di tentata violenza sessuale nei confronti di una 22enne. La giovane e’ stata aggredita e palpeggiata mentre stava camminando per strada all’angolo con via Gorizia. Le sue urla sono state udite dal gestore del vicino bar Delia che è giunto in suo soccorso fino all’arrivo dei militari.
Dopo l’uccisione del 19enne ivoriano in Barriera di Milano le telecamere di videosorveglianza hanno permesso alla polizia di identificare alcuni tra i presunti partecipanti alla rissa della notte di venerdì 2 maggio. A svolgere le indagini la squadra mobile di Torino, coordinata dal pubblico ministero Francesco La Rosa. Alla rissa, legata con ogni probabilità a questioni di spaccio, erano presenti circa venti persone. Al momento non sono ancora stati effettuati arresti.
“Avanti un altro!” Il quiz televisivo condotto da Paolo Bonolis & Luca Laurenti
CASTING CONCORRENTI TORINO 20 E 21 MAGGIO 2025
Per partecipare al casting (solo maggiorenni) potete scegliere tra una di queste opzioni: inviare una email a avantiunaltro@sdl2005.it con i vostri dati anagrafici, il vostro recapito telefonico ed una fotografia (inclusa la seguente dichiarazione liberatoria: “Autorizzo il trattamento dei miei dati personali ai sensi dell’art. 13 del Regolamento Europeo 679/2016, così come da informativa Privacy presente sul sito www.sdl.tv). Compilare l’apposito form sul sito www.sdl.tv Lasciare un messaggio in segreteria telefonica allo 06 62 28 69 00
La Regione ha approvato i nuovi corsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS) per l’anno 2025. Interamente gratuiti grazie a un finanziamento di 2,5 milioni di euro del Fondo Sociale Europeo, i corsi sono frutto della collaborazione tra scuole secondarie di secondo grado, agenzie formative accreditate, università e imprese del territorio.
Chi può partecipare
Possono iscriversi:
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giovani e adulti in possesso di un diploma di scuola superiore o di diploma professionale di tecnico;
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studenti ammessi al quinto anno della scuola secondaria di secondo grado;
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candidati senza diploma, ma con competenze acquisite in percorsi formativi, lavorativi o scolastici successivi all’obbligo d’istruzione (previa verifica delle competenze).
È previsto un test di ammissione per l’accesso.
Come si svolgono i corsi
I percorsi IFTS offrono una formazione tecnica avanzata in ambiti strategici come:
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disegno e progettazione industriale,
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marketing dei prodotti locali,
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amministrazione economico-finanziaria,
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logistica e programmazione della produzione,
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informatica applicata alla medicina,
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edilizia innovativa,
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allestimento scenico,
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artigianato del Made in Italy,
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installazione e manutenzione di impianti,
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progettazione e gestione di database.
Ogni corso ha una durata annuale di 800 ore, suddivise tra teoria, pratica e laboratorio, con una forte componente di apprendimento sul campo: almeno il 50% delle ore è curato da professionisti del settore e include attività in alternanza scuola-lavoro. Le aziende partner possono inoltre offrire contratti di apprendistato agli studenti più meritevoli.
Al termine del percorso, e dopo il superamento della prova finale, si ottiene un certificato di specializzazione tecnica superiore, riconosciuto a livello nazionale.
Una formazione che crea occupazione
“Con i corsi Ifts offriamo ai giovani e agli adulti un’opportunità concreta di specializzazione tecnica di alto livello, in stretta sinergia con il mondo produttivo – commenta Elena Chiorino, vicepresidente e assessore regionale alla Formazione professionale – È un modello virtuoso di formazione mirata che risponde alle reali esigenze del tessuto economico piemontese e consente un rapido inserimento lavorativo. Investiamo 2,5 milioni di euro perché crediamo nel valore del saper fare e nella formazione come leva strategica per garantire occupazione di qualità e sviluppo per il nostro territorio”.
CURARSI CON LA RICERCA IN PIEMONTE
Vi proponiamo a rubrica della Regione Piemonte, in collaborazione con il DAIRI Regionale (DAIRI-R), che racconta la ricerca all’interno delle singole Aziende Sanitarie Regionali. Dopo aver raccontato l’importanza di fare ricerca e di avere Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) sul territorio al fine di migliorare sempre di più le cure e i servizi offerti, nonché il ruolo del DAIRI – R nella governance della ricerca sanitaria del Piemonte, ogni settimana verrà approfondita un’esperienza diversa, per valorizzare il lavoro svolto nelle diverse ASR e le buone pratiche che contribuiscono a costruire un sistema sanitario innovativo e fondato sull’evidenza scientifica.
Tra studi e innovazione con Aziende Sanitarie e IRCCS. Umanizzazione e innovazione in Oncoematologia Pediatrica
All’interno dell’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino (OIRM) la ricerca si sviluppa in stretta connessione con l’attività clinica, integrando approcci avanzati — dalla genomica all’uso di biomarcatori innovativi, fino al supporto psiconcologico — per migliorare ogni fase del percorso di cura del bambino e del suo nucleo familiare.
Ne è un esempio lo studio nazionale multicentrico SAR-GEN_ITA, attivato in collaborazione con l’Associazione Italiana Ematologia Oncologia Pediatrica. Lo studio, presentato nel 2023 alla conferenza europea di oncologia pediatrica, ha analizzato il profilo genomico di 73 pazienti affetti da sarcoma osseo con un’età media di 14 anni, raccogliendo campioni tumorali e di sangue per il sequenziamento dell’esoma e dell’RNA. I dati preliminari sembrano suggerire che il sequenziamento dei campioni di sarcoma osseo pediatrico è fattibile e potrebbe cambiare la strategia di trattamento in circa il 50% dei pazienti. La ricerca ha coinvolto l’Italian Institute for Genomic Medicine, il laboratorio Centro Trapianti e Cellule Staminali del Regina Margherita e l’Unità Ricerca e Sviluppo Clinico OIRM, offrendo un modello concreto di medicina personalizzata.
Sempre nel contesto dell’Oncoematologia, l’Ospedale Infantile coordina a livello nazionale lo studio TRAP ADM sui biomarcatori per la diagnosi precoce di infezioni e complicanze post-trapianto di cellule staminali ematopoietiche. Al centro dello studio, promosso in collaborazione con l’Università di Torino, vi è la pro-adrenomedullina (pro-ADM), potenziale nuovo indicatore rispetto alla procalcitonina oggi utilizzata. I risultati preliminari, già presentati a Seattle nel 2023, evidenziano che la pro-ADM consente un’identificazione più tempestiva delle complicanze gravi, migliorando così la prognosi e la gestione clinica. Lo studio, che ha già coinvolto 100 pazienti affetti da diverse patologie tra cui leucemia linfoblastica acuta, leucemia mieloide acuta, sindrome mielodisplastica, anemia di Fanconi e altre malattie rare, rappresenta un importante passo avanti nella cura dei bambini immunocompromessi, aprendo nuove prospettive per migliorare la tempestività e l’accuratezza diagnostica delle complicanze, con un impatto positivo sulla sopravvivenza e sulla qualità di vita dei giovani pazienti.
Infine, la Struttura Complessa di Oncoematologia Pediatrica, conduce una ricerca clinica innovativa sull’uso dell’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) come supporto psiconcologico durante il percorso di cura. Lo studio condotto dall’equipe di Psiconcologia intende confrontare l’efficacia dell’EMDR, ovvero una metodologia completa che utilizza i movimenti oculari o altre forme di stimolazione alternata destra/sinistra (visiva, uditiva, tattile) per trattare disturbi legati a esperienze traumatiche o particolarmente stressanti sul piano emotivo, con la psicoterapia standard in bambini e caregiver. I primi risultati, ottenuti su 60 partecipanti, mostrano una significativa riduzione di stress e sintomi intrusivi dopo poche sedute, oltre a un aumento della resilienza emotiva. L’EMDR si conferma quindi come un metodo evidence-based capace di sostenere il benessere psicologico dei piccoli pazienti in tutte le fasi della malattia.
Dalla profilazione genomica alle emozioni, passando per l’identificazione precoce delle complicanze infettive, l’Ospedale Regina Margherita di Torino testimonia il valore della ricerca pediatrica come motore di umanizzazione, precisione e innovazione, al servizio della salute dei più piccoli.