CRONACA- Pagina 185

Intitolato il giardino dedicato a Ernesto Schiaparelli, egittologo e filantropo

A Torino, igiardino compreso tra le vie Caserta, Dronero, Macerata e Savigliano è stato intitolato l’11 ottobre 2024 a ricordo di Ernesto Schiaparelli, egittologo e filantropo (Occhieppo Inferiore – Biella, 12.07.1856; Torino, 14.02.1928).

Sono intervenuti alla cerimonia la presidente del Consiglio Comunale e della Commissione Toponomastica del Comune di Torino, Maria Grazia Grippo, il presidente della Circoscrizione 4, Alberto Re, il curatore del Museo Egizio di Torino, Beppe Moiso, il presidente dell’Accademia delle Scienze di TorinoMarco MezzalamaAlberto Schiaparelli, pronipote di Ernesto Schiaparelli.

Numerose le autorità presenti. Tra queste: per il Museo Egizio la presidente della Fondazione Evelina Christillin e il direttore Christian Greco; la sindaca di Occhieppo Inferiore Monica Mosca; il consigliere della Regione Piemonte Silvio Magliano; i consiglieri del Comune di Torino Claudio Cerrato e Simone Fissolo.

Nell’aprire la cerimonia, il presidente della Circoscrizione 4 Alberto Re ha ringraziato la Commissione Toponomastica e la presidente Maria Grazia Grippo, l’Accademia delle Scienze, il consigliere comunale Simone Fissolo e le tante persone che hanno contributo alla realizzazione dell’iniziativa, in un’area tra San Donato e Aurora – ha spiegato – che è stata scelta per celebrare la memoria e rinnovare l’impegno per riqualificare i luoghi del nostro territorio. Mi auguro – ha concluso – che il Giardino Schiaparelli diventi un luogo di gioia e opportunità per tutte e tutti, in particolare per più piccoli.

Il pronipote Alberto Schiaparelli ha quindi ricordato la doppia attività di Errnesto Schiaparelli – egittologo e filantropo, che fondò l’Ansmi (Associazione Nazionale per Soccorrere i Missionari Italiani) – rallegrandosi per il fatto che l’intitolazione avvenga nell’anno del bicentenario del Museo Egizio, che fu diretto da Ernesto.

Ha quindi ringraziato le tante autorità presenti e coloro che hanno promosso l’intitolazione e gli studenti e le studentesse degli Istituti scolastici Gae Aulenti di Biella ed Ernesto Schiaparelli di Occhieppo Inferiore (Biella) intervenuti alla cerimonia.

Beppe Moiso, curatore del Museo Egizio di Torino, ha poi ricordato la figura di Ernesto Schiaparelli, personaggio straordinario, ma molto riservato. La sua vita – ha detto – fu sempre dedicata agli altri, grazie a un’intensa attività filantropica, iniziata con i frati francescani in Egitto, che portò in seguito alla fondazione dell’Ansmi.

Sollevò il Museo Egizio di Torino dal torpore – ha affermato – anche grazie alla creazione dellMai (Missione Archeologica Italiana) alle successive campagne di scavo, che condusse fino al 1920.

Il Museo Egizio – ha concluso Beppe Moiso – non può che plaudire a questo riconoscimento a un uomo straordinario che ha dedicato tutta la sua vita allo studio e alla ricerca e, ancor di più, agli altri.

Marco Mezzalama, presidente dell’Accademia delle Scienze di Torino, ha sottolineato il forte legame dellAccademia, di cui dal 1910 Schiaparelli fu socio, con il Museo Egizio. Si è quindi soffermato sull’uso innovativo della fotografia da parte di Schiaparelli per documentare gli scavi archeologici e diffonderne la conoscenza.

Anche Mezzalama ha poi evidenziato l’altruismo di Ernesto Schiaparelli. Era un grande egittologo, ma anche un grande uomo – ha detto.

Infine, la presidente la presidente del Consiglio Comunale e della Commissione Toponomastica del Comune di Torino, Maria Grazia Grippo, ha ringraziato i presenti e il pronipote Alberto, il cui contributo è stato essenziale per l’intitolazione, assieme a quello del collega Fissolo e della Circoscrizione 4 – ha spiegato. Un percorso – ha rimarcato Maria Grazia Grippo – iniziato nel 2017 per iniziativa del compianto professore Alberto Piazza, allora presidente dell’Accademia delle Scienze di Torino, poi sollecitato dall’Ansmi.

A nome della Città di Torino – ha dichiarato la presidente del Consiglio Comunale – esprimo immensa gratitudine per il lavoro svolto da Ernesto Schiaparelli. Abbiamo un grande debito di riconoscenza nei suoi confronti – ha spiegato – per aver cambiato la storia del Museo Egizio e quella di Torino. C’è un legame profondo, che verrà celebrato nelle prossime settimane con una serie di iniziative. Tra queste – ha ricordato – c’è la cerimonia per il conferimento del Sigillo civico a Christian Greco, in programma il prossimo 23 ottobre alle ore 11 in Sala Rossa. Sarà un ponte simbolico – ha concluso – tra passato, presente e futuro: un passaggio tra l’allora direttore Schiaparelli e l’attuale direttore Greco.

Ernesto Schiaparelli

Autore di numerose pubblicazioni e considerato tra i massimi egittologi a livello internazionale, Schiaparelli compie i suoi studi a Torino, dove consegue la laurea in lettere nel 1878, discutendo una tesi in Egittologia, per poi trasferirsi a Parigi per un corso di specializzazione alla Sorbona. Tali sono le sue competenze nella disciplina, che già nel 1880 diventa direttore della sezione egizia del Museo archeologico di Firenze, per poi passare alla direzione del Museo Egizio di Torino nel 1894 e assumere la carica di Soprintendente alle Antichità del Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria nel 1908.

Si dedica con energia al riassetto del museo torinese, ne rinnova gli allestimenti e le sale e, compresa l’importanza delle ricerche sul campo, nel 1903 dà vita alla Missione Archeologica Italiana (Mai): nelle dodici campagne di scavi in Egitto, che lui stesso dirige fino al 1920, raccoglie oltre 30mila reperti di eccezionale valore scientifico e museale con cui arricchisce e integra la collezione Drovetti, fino ad allora principale nucleo di reperti del Museo Egizio. Suoi sono i ritrovamenti della tomba dell’architetto Kha e della consorte Merit, rimasta inviolata, con intatto il corredo funerario e le mummie dei coniugi, conservati oggi al Museo Egizio, e della tomba della regina Nefertari, moglie di Ramesse II, con la decorazione interna quasi intatta.

All’attività archeologica e museale associa quella filantropica: in seguito all’incontro con i Missionari Francescani durante i suoi primi viaggi in Egitto, nel 1886, nasce l’idea di fondare e poi dirigere l’Associazione Nazionale per Soccorrere i Missionari Italiani (Ansmi), ancora attiva nella gestione di ospedali, scuole e orfanotrofi in molte nazioni europee. Contribuisce inoltre alla creazione dell’Opera Bonomelli per l’Assistenza agli operai emigrati all’estero.

Figura di primo piano a livello nazionale, ricopre la carica di Senatore del Regno dal 1924 al 1928, anno in cui, dopo aver dominato la scena culturale per decenni, malato da tempo, si spegne a Torino.

“Troppe buche in città! Non si riesce a fare una mappatura?”

“Buche e voragini stradali sempre più numerose. In via Busca proprio all’inizio imboccando da via Nizza da diversi giorni fa bella mostra di sè un’enorme e pericolosa  buca proprio in curva. Ci spostiamo altrove e troviamo altre pericolose buche, in foto  una voragine che si é aperta in corso Corsica all’altezza dell’ingresso del Penny market.
Ci si sposta di alcune centinaia di metri in via Paoli incrocio con via Poirino ( foto coi vigili ), in borgo Filadelfia un’altra buca appena segnalata con un cartello dai vigili.
Ma andando in giro per la città il numero di buche ignote al Comune sono innumerevoli, buche non segnalate  che spesso causano gravi incidenti e danni agli automezzi i cui conducenti ignari  ci vanno a finire dentro. Ma si riesce a fare una seria mappatura  da parte  del Comune e fare immediati  interventi?”. E’ quanto ci scrive il nostro lettore Luigi Gagliano che ci invia le foto pubblicate.

Coldiretti Torino: “Accelerare la riapertura dei collegamenti alpini”

 

Coldiretti Torino esprime forte preoccupazione di fronte alla forte riduzione della capacità di transito delle merci tra Torino e la Francia.

Coldiretti Torino ricorda che dai valichi delle Alpi Occidentali che mettono in collegamento il sistema economico del nostro Nord Ovest con la Francia, con l’Europa occidentale e il Nord Europa transitano 46,4 milioni di tonnellate di merci l’anno. Solo dal tunnel ferroviario del Frejus passano ogni anno 3,4 milioni di tonnellate di merci con una significativa percentuale di merci alimentari rappresentata soprattutto da cereali.

Il sistema agroalimentare torinese esporta verso il Nord Europa, attraverso i valichi ferroviari e autostradali delle Alpi Occidentali, prodotti che sono il cuore del vanto del Made in Italy come frutta, carni, farine, vini, prodotti lattiero caseari, prodotti da forno.

In particolare, è il settore frutticolo a soffrire di più. La maggior parte della frutta, soprattutto mele e pere, che si sta raccogliendo in queste settimane nel Pinerolese, è destinata ai mercati del Nord Europa.

Proprio in queste settimane è in pieno svolgimento la raccolta e la spedizione della frutta torinese verso i mercati esteri.

Le aziende agricole e alimentari del nostro territorio esportano verso la Francia oltre 27 milioni 800mila tonnellate di prodotti dell’agricoltura e oltre 300 milioni e 900mila tonnellate di prodotti alimentari. Un export che vale l’8,7% della bilancia delle esportazioni del Torinese e che vede un trend in crescita rispetto al periodo pre-Covid rispettivamente del 48,6% e del 53,7%.

«La riduzione della capacità di transito delle merci attraverso le Alpi – osserva il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici – allarma le aziende agricole che esportano verso il Nord Europa e le aziende agrituristiche che lavorano con i clienti francesi».

Per l’export agroalimentare torinese si profila anche il rischio che molti operatori della logistica ridimensionino la loro presenza al servizio degli hub torinesi. E con il crollo della logistica sarebbe anche il crollo dell’export agroalimentare. «È fondamentale per il nostro sistema agroalimentare che le imprese possano fare affidamento una logistica sempre più moderna ed efficiente che privilegi il trasporto su rotaia per le destinazioni di lunga percorrenza, modalità che ha già dimostrato il grande valore trasportistico e ambientale con l’Autostrada ferroviaria alpina dall’interporto di Orbassano ad Aiton (Chambery) che in venti anni, utilizzando la linea storica del Frejus, ha effettuato oltre 820mila passaggi di tir caricati sui carri ferroviari facendo risparmiare oltre 156mila tonnellate di CO2, senza contare lo smog risparmiato alla valle di Susa che oggi vede raddoppiare il traffico di Tir. Ricordiamo che la Linea Storica del Frejus avrebbe dovuto essere progressivamente saturata con lo spostamento delle merci dalla gomma alla rotaia. Era questo l’assunto che stava alla base della necessità di realizzare la Torino-Lione».

Fassino risarcisce il profumo, con 500 euro il caso è chiuso

Tutto finisce con 500 euro di risarcimento e il reato viene estinto. Il parlamentare Pd Piero Fassino, già sindaco di Torino era stato “beccato” a prendere senza pagare  un profumo Dior al Duty Free dell’aeroporto di Fiumicino. Con il risarcimento  il  gip di Civitavecchia ha accolto la proposta di Fassino  come “condotta riparatoria”, vista la  “tenuità del fatto”. Il fattaccio era avvenuto nell’ aprile scorso. L’ex sindaco replicò che si trattò di un  errore involontario, essendosi distratto  al telefono, posando il flacone in tasca avendo  le mani impegnate.

Bici Murazzi, pena troppo lieve: la Cassazione annulla sentenza

Mauro Glorioso rimase paralizzato.  Lo studente palermitano fu colpito ai Murazzi di Torino da una  bicicletta fatta cadere da un gruppo di giovani dal muraglione sul Po nel gennaio 2023. La Corte di Cassazione però ieri ha annullato con rinvio la sentenza che nel primo grado di giudizio con rito abbreviato aveva condannato  uno degli imputati alla pena di 10 anni e otto mesi per tentato omicidio.

Fridays for Future in piazza a Torino

Giovani e non solo in piazza oggi a Torino, circa un  migliaio di persone, per lo sciopero del clima di Fridays for Future.  Il corteo si è mosso da piazza Sìtatuto per le vie del centro, creando disagi al traffico. “Possiamo ancora cambiare la rotta e contenere l’aumento della temperatura media globale a +1.5°, quello che manca è il coraggio e la volontà politica di mettere in atto strategie a lungo termine per la difesa dei territori e delle persone.”  Così  commenta il movimento ambientalista.

“La comunità scientifica globale si è espressa all’unanimità: i cambiamenti climatici attuali sono causati dalle attività umane; in particolare i cambiamenti che stiamo vivendo sono più rapidi di quello che si è visto in tutte le ere precedenti, e la causa diretta è il nostro modello economico e la distruzione dell’ambiente necessaria per la sua sopravvivenza. Difendere il clima significa difendere la vita delle persone e per questo Fridays For Future Italia scende in piazza il giorno 11 ottobre 2024 in tutte le piazze d’Italia”.

 

La Reumatologia dell’ospedale Molinette di Torino compie 75 anni

La Reumatologia dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino compie 75 anni. E’ stata la prima struttura di diagnosi e cura dedicata specificatamente a questa disciplina in Italia ed ha rappresentato un punto di riferimento per la diagnosi e la cura delle malattie reumatiche.
Con l’introduzione della 𝗟𝘂𝗽𝘂𝘀 𝗖𝗹𝗶𝗻𝗶𝗰, prima in Piemonte, e della 𝗕𝗶𝗼𝗽𝘀𝗶𝗮 𝘀𝗶𝗻𝗼𝘃𝗶𝗮𝗹𝗲, la Reumatologia torinese (diretta dal dottor Enrico Fusaro) continua ad evolversi. L’approccio integrato al paziente e lo sviluppo di strategie diagnostico – terapeutiche avanzate riflettono l’impegno a garantire una vita di qualità per i pazienti reumatici. L’obiettivo è fornire un’assistenza completa e innovativa, attraverso un’intensa attività ambulatoriale e di DayHospital, specializzata in terapie innovative e nella gestione delle complicanze legate alle malattie reumatiche.
In occasione di questo importante anniversario, si terrà un evento di aggiornamento “𝗔𝗽𝗽𝗿𝗼𝗰𝗰𝗶 𝗜𝗻𝘁𝗲𝗿𝗱𝗶𝘀𝗰𝗶𝗽𝗹𝗶𝗻𝗮𝗿𝗶 𝗶𝗻 𝗥𝗲𝘂𝗺𝗮𝘁𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶𝗮”, che si svolgerà a Torino l’11 ed il 12 ottobre, con focus su 𝗖𝗼𝗺𝗼𝗿𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁à, 𝗘𝘀𝗲𝗿𝗰𝗶𝘇𝗶𝗼 𝗙𝗶𝘀𝗶𝗰𝗼 𝗲 𝗡𝘂𝘁𝗿𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗠𝗮𝗹𝗮𝘁𝘁𝗶𝗲 𝗥𝗲𝘂𝗺𝗮𝘁𝗶𝗰𝗵𝗲.

Nell’ex Manifattura Tabacchi il nuovo polo culturale torinese

 

Presentato nello storico Palazzo dell’Arsenale, il progetto del nuovo polo archivistico e culturale torinese che sorgerà nell’ex Manifattura Tabacchi in corso Regio Parco 142.

Il concorso internazionale di progettazione è stato aggiudicato al raggruppamento temporaneo formato da Eutropia Architettura, Pinifarina Architecture, Weber Architects e un gruppo interdisciplinare, tra cui Paisà Landscape.

Uno dei punti qualificanti del lavoro vincitore è quello di fondere la memoria storica del luogo con soluzioni architettoniche contemporanee per accogliere in un nuovo polo culturale la comunità e le giovani generazioni di Torino. Si stabilisce un legame tra la nuova architettura e l’identità industriale originaria, mantenendo un richiamo all’estetica del passato ma offrendo al contempo spazi moderni e funzionali. Determinante per la scelta da parte della commissione esaminatrice, che ha valutato i cinque progetti finalisti oggi esposti in una mini mostra, è stata la connessione paesaggistica tra il sistema urbano e le aree naturali circostanti, con l’introduzione di una nuova rete di percorsi immersi nel verde e un forte legame con l’area fluviale.

Alla presentazione di questa mattina hanno preso parte il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, l’assessore all’Urbanistica della Città di Torino Paolo Mazzoleni, il direttore della Struttura per la progettazione dell’Agenzia del Demanio Massimiliano Marzo, il direttore generale degli archivi del MiC Antonio Tarasco, il presidente del tribunale di Cuneo Paolo Giovanni De Marchi Albengo, il soprintendente della Città metropolitana di Torino del MiC Corrado Azzollini, il vice rettore dell’Università di Torino Giuseppe Martino Di Giuda, e Luca Settineri, docente del Politecnico di Torino.

«Uno degli aspetti fondamentali di questo progetto è l’idea di valorizzazione del pubblico – dice l’assessore all’Urbanistica della Città di Torino Paolo Mazzoleni – Molti edifici pubblici delle nostre città hanno subito negli ultimi anni una perdita di valore. Credo che, invece, debba esserci un sano principio di rivalorizzazione, ovvero donare senso e rendere utile alla comunità la struttura pubblica. Sicuramente è per loro un destino migliore della semplice monetizzazione. E’ importante inoltre che questo progetto nasca dalla collaborazione di enti e istituzioni diverse. E’ una progettazione complessa con due caratteristiche basilari: la multifunzionalità, ovvero la destinazione della struttura riqualificata a più funzioni, e il fatto che sia un progetto multi scalare, rispondendo sia alle esigenze del quartiere, che a quelle di Torino nord, della Città e della Regione».

Il progetto

Il progetto di riqualificazione, pubblicato sulla piattaforma dell’Ordine degli Architetti della provincia di Milano www.concorrimi.it, darà nuova vita all’ex Manifattura Tabacchi con l’insediamento di diverse funzioni aperte e fruibili dai cittadini. A lavori ultimati, sorgerà un polo archivistico e culturale, con aule di consultazione e un centro studi, mentre le strutture industriali preesistenti accoglieranno un centro universitario completo di residenze, servizi per studenti e aule per l’alta formazione. Lo spazio tra i due nuovi fabbricati, destinati ad archivio dei Ministeri della Giustizia e della Cultura, è pensato come luogo di aggregazione, con una galleria coperta per attività sociali e culturali. Dotazioni efficienti e automazioni robotizzate, consentiranno di massimizzare la capienza degli archivi e la realizzazione di sale conferenze e aule panoramiche.

L’intervento di rigenerazione urbana è improntato su criteri di sostenibilità con 4,5 ettari di territorio restituiti alla città, 6200 mq di superficie pubblica recuperata dopo le demolizioni e ricostruzioni (il 60 per cento in più di aree pubbliche e spazi aperti), la piantumazione di 200 nuovi alberi, 2 mila mq convertiti in spazi per la cultura, 41 mila mq di edifici rigenerati, 280 km di archivi, il 50 per cento in meno di consumo idrico indoor grazie al recupero delle acque piovane e il 90 per cento in meno di consumi energetici per gli edifici esistenti.

Nelle prossime settimane il team vincitore del concorso completerà lo sviluppo della proposta progettuale ed elaborerà il progetto di fattibilità tecnica – economica (PFTE). Il primo livello di progettazione del Lotto 1 del Polo Archivistico sarà ultimato entro il primo trimestre del 2025. Nel frattempo, l’Agenzia ha stanziato 15 milioni di euro per le bonifiche e le demolizioni dei fabbricati: opere che verranno avviate nel primo semestre 2025.

TORINO CLICK

 

Spoke 6, incontro sulla tecnologia per le imprese del made in Italy

Oggi 11 ottobre, MICS – Made in Italy Circolare e Sostenibile (www.mics.tech), Partenariato Esteso finanziato dal MUR (Ministero dell’Università e della Ricerca), e Thales Alenia Space si incontreranno per discutere lo stato di avanzamento dei progetti di ricerca e sviluppo legati all’area tematica dello Spoke 6, dal titolo “La manifattura additiva come fattore dirompente della Twin Transition”.

 

L’evento, che si terrà presso la sede di Thales Alenia Space, vedrà la partecipazione di Federica Bondioli, Leader dello Spoke 6 di MICS, Paolo Fino, Vice Presidente del PE MICS, e i Project leader dei 12 progetti attivi. L’incontro, organizzato nella sede di Thales Alenia Space partner di MICS, sarà un’importante occasione di confronto per analizzare i progressi e definire strategie volte a raggiungere l’ambizioso obiettivo di trasformare radicalmente il settore dell’Additive Manufacturing (AM), rendendolo una tecnologia abilitante per le imprese del Made in Italy in vista della twin transition energetica e digitale.

Oltre ai 15 partner, tra cui 9 aziende di rilievo, sono coinvolti più di 170 ricercatori provenienti sia dal mondo accademico che da quello industriale, a testimonianza della natura interdisciplinare e collaborativa del progetto. Tra questi ricercatori, 84 sono nuovi talenti reclutati specificamente per i progetti in corso. Di particolare rilevanza è anche il fatto che il 42% di questi nuovi assunti sia rappresentato da donne, e che il 33% dei ricercatori provenga da sedi nel Sud Italia, un dato che evidenzia l’impegno del progetto nel promuovere inclusione territoriale e lo sviluppo di competenze in tutto il Paese.

Castello confiscato alla mafia ristrutturato entro il 2025

I lavori di ristrutturazione del castello di Miasino, bene confiscato alla mafia di proprietà della Regione dal 2016, termineranno nella primavera del 2025. Parallelamente verranno avviate le procedure per pubblicare una manifestazione d’interesse necessaria a individuare il soggetto che gestirà il bene, con finalità sociali. È quanto emerso dal sopralluogo, il primo in questa legislatura, della commissione Legalità, presieduta da Domenico Rossi, nella residenza di campagna fatta costruire dai marchesi Solaroli di Briona tra il 1867 e il 1889 tra i comuni di Ameno e Miasino.

“Siamo qui perché la partita dei beni confiscati è fortemente simbolica. Il loro riutilizzo sociale ci ricorda che la lotta alle mafie non può essere delegata solo alle forze dell’ordine e magistratura, ma richiede una rivoluzione sociale e culturale che ci riguarda tutti. Non ci arrenderemo fino a quando il castello non verrà restituito alla collettività, con progetti capaci di produrre economia pulita, cultura e percorsi educativi”, ha spiegato Rossi.
L’assessore al Patrimonio, Gianluca Vignale, ha ricordato che la Regione ha stanziato più di 1,5 milioni di euro per la messa in sicurezza del bene e per rendere fruibile la struttura, con la realizzazione di un ascensore, a tutte le persone con disabilità e difficoltà motorie. È fondamentale – ha ancora sottolineato – accorciare i tempi di concessione perché non deve passare il concetto che un bene confiscato sottragga al territorio le ricadute economiche e sociali che il Castello può avere.
Per il consigliere Gianluca Godio (Fdi) “questa struttura è simbolica per il territorio, ma oggi ci crea qualche preoccupazione. Dovremo capire come trovare l’equilibrio tra la vocazione sociale con la sostenibilità economica per chi gestirà la struttura, ci saranno degli interventi da fare nel parco e nella casa del custode”.
“Va valorizzata la tempistica per valutare ogni incognita e mettere in sicurezza il bene – ha spiegato Annalisa Beccaria (Fi) – per porre al riparo anche i nostri sindaci e non mettere in difficoltà chi gestirà il castello. La sinergia tra i diversi attori darà i propri frutti”.
Al sopralluogo hanno partecipato i consiglieri Elena Rocchi (Lista Cirio), Giulia Marro (Avs), Pasquale Coluccio (M5s), i sindaci di Miasino e Ameno, e diversi amministratori del territorio.