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Parcheggio interrato di piazza Bengasi, approvato il progetto esecutivo

Bando di gara, assegnazione dei lavori entro la fine del 2024 e dal prossimo anno il cantiere: questi i prossimi step per la realizzazione in piazza Bengasi del nuovo parcheggio interrato di interscambio con la metropolitana e il ripristino del mercato.

La Giunta comunale, su proposta degli assessori alla Mobilità Chiara Foglietta e al Commercio Paolo Chiavarino, ha approvato il progetto esecutivo dell’opera che favorirà lo spostamento modale auto-metro con benefici sul traffico cittadino e sull’ambiente e consentirà il ritorno dei banchi del mercato nella loro collocazione storica.

“Con l’approvazione del progetto esecutivo si conclude un lungo iter progettuale di un’infrastruttura strategica per il sistema di mobilità cittadino. Al termine dei lavori si potrà parcheggiare l’auto prima di entrare in città, e prendere la metropolitana, e il mercato tornerà nell’originale sede dopo tanta attesa degli operatori economici e dai residenti – commenta l’assessora alla Mobilità Chiara Foglietta – Un percorso molto impegnativo che ha cercato di soddisfare le esigenze di tutti i portatori di interesse, e che è stato reso più complicato dall’aumento dei costi dei materiali per la sua realizzazione, con incrementi percentuali anche superiori del 50%”.

“Dopo 12 anni – spiega l’assessore al Commercio Paolo Chiavarino – questo provvedimento pone concretamente e definitivamente le basi per un trasferimento molto atteso che riporterà il mercato nel suo luogo originario, Piazza Bengasi. Diverrà un importante mercato, moderno, comodo, efficiente, facilmente raggiungibile con la metropolitana, che proprio lì ha il suo capolinea. Unitamente ai negozi prospicienti, questa ritornerà ad essere una delle piazze più commerciali di Torino e del Piemonte. All’unanimità la Commissione tecnica centrale di mercato, che presiedo, composta dai rappresentanti degli operatori commerciali, dalla Circoscrizione, dal Comando dei Vigili Urbani, dai dirigenti del settore commercio e viabilità ha già approvato il nuovo posizionamento delle bancarelle che saranno collocate qui al termine di lavori”.

Nel parcheggio sotterraneo, di due piani interrati, saranno ricavati 605 posti auto, in parte da destinare agli abbonati alla metropolitana, in parte alla sosta a rotazione. Due ingressi e due uscite veicolari permetteranno di servire gli utenti in arrivo da tutte le direzioni, in particolare da sud ed est. Sono previsti tre blocchi scala per gli accessi pedonali, dotati di ascensore, e due collegamenti pedonali che consentiranno, a chi avrà parcheggiato il proprio veicolo all’interno della struttura, di accedere direttamente al mezzanino della fermata della metropolitana dal secondo piano interrato.

Al di sopra del parcheggio la piazza sarà interamente riqualificata e tornerà ad accogliere i banchi del mercato attualmente riposizionati lungo via Onorato Vigliani, dove l’ultimo tratto che si immette nella piazza sarà utilizzato per ospitare 26 operatori, così da alleggerire gli allestimenti.

Il numero totale di posti mercatali è pari a 172 (31 banchi alimentari, 14 banchi battitori, 79 banchi extra-alimentari, 2 banchi fiori, 36 banchi ortofrutticoli, 2 banchi ittici, 8 banchi produttori) la maggior parte dei quali con una superficie di 30 metri quadrati, dimensioni più generose rispetto a parte delle licenze mercatali attualmente in essere.  Gli stalli saranno perlopiù raggruppati in cluster di quattro banchi, con fasce libere di larghezza pari ad 1,00 m tra un cluster e l’altro in cui verranno allocati i pozzetti per le forniture elettrica e idrica, ove prevista, e uno scarico fognario.

Sarà adottata una pavimentazione in binderi di pietra di Luserna attorno all’edificio ex daziario per enfatizzare i tagli diagonali che costituiscono gli attraversamenti veloci della piazza, sia per l’area sud-est e per le fasce di larghezza pari a 1m, sia dove sono ubicati i pozzetti delle forniture per i banchi mercatali. Una pavimentazione in asfalto rosso colorato in pasta, invece, traccerà l’ideale asse della vecchia via Nizza solcando la piazza da nord a sud: questa costituirà anche il principale corsello nord-sud del mercato. Nella zona sud, sarà realizzata una pavimentazione drenante che, aumentando la permeabilità delle superfici, evita il posizionamento di caditoie e conferisce un aspetto più naturale ai percorsi.

Per non interrompere mai la viabilità durante i lavori, si procederà con due macro-fasi operative successive  durante le quali i veicoli verranno deviati dapprima deviati su una strada provvisoria e successivamente spostati sulla nuova. La prima fase consisterà nella realizzazione della metà orientale del parcheggio, della piazza (corrispondente alla porzione a est del corsello in asfalto rosso rappresentante l’asse ideale di via Nizza) e della viabilità (con l’aggiunta del piazzale ovest). Al termine la metà est del parcheggio sarà messa in funzione e la soprastante porzione di piazza verrà aperta al pubblico. Nella seconda toccherà alla metà occidentale del parcheggio, della piazza (corrispondente alla porzione ad ovest del corsello in asfalto rosso rappresentante l’asse ideale di via Nizza) e della viabilità.

La spesa totale per la realizzazione delle opere è di 32milioni 263mila euro per il finanziamento della quale, dopo una lunga interlocuzione con il Ministero delle Infrasrutture e dei Trasporti, ai quasi 20 milioni già disponibili, si sono potuti aggiungere, dal febbraio di quest’anno, i 13 milioni ancora mancanti recuperati dalle somme stanziate per altre interventi non più prioritari.

TORINO CLICK

Sono 403 gli immobili confiscati alla mafia 

Sono 403 gli immobili confiscati alla mafia e assegnati in Piemonte, altri 902 sono ancora in gestione dall’Agenzia nazionale dei beni confiscati e in attesa di destinazione.

Questi i numeri illustrati in commissione Legalità del Consiglio regionale (presidente Domenico Rossi) dai rappresentanti della sede di Milano, che ha competenza per tutto il nord Italia, la dirigente Simona Ronchi e il funzionario di polizia Roberto Bellasio.
A livello nazionale c’è stata una crescita degli immobili gestiti: si è passati dai 975 del 2020 ai 3.900 del 2023.
In regione il comune che ha il maggior numero di beni assegnati è Cassano Spinola (Al) a cui è stata destinata un’intera tenuta con vitigno dove esiste un progetto per riprendere la produzione, seguito da Torino con 49 unità.
L’agenzia ha ripercorso le fasi storiche e le normative che hanno portato al modello di funzionamento attuale e ha annunciato l’implementazione della “piattaforma unica di destinazione”, una vetrina digitale dove i comuni e i soggetti interessati possono manifestare interesse.
Ciò che preoccupa molto i comuni – hanno proseguito – sono le questione urbanistiche, perché tantissimi immobili sono parzialmente o totalmente abusivi, in Piemonte ci sono parecchi casi.
A una domanda posta da Rossi sulla capacità degli enti del terzo settore di gestire beni di particolare pregio, come il castello di Miasino, hanno illustrato l’esperienza positiva della Lombardia che ha creato un “modello di coinvolgimento dei vari attori del territorio” che accompagna i comuni nelle diverse fasi. Questo ha portato, ad esempio, all’attuale ristrutturazione della masseria di Cisliano (Mi), grazie all’accesso a diverse linee di finanziamento.
Alla consigliera Elena Rocchi (Lista Cirio), che ha chiesto maggiori informazioni sulle risorse a disposizione dell’agenzia per la gestione di un così grande numero di beni, hanno chiarito che i fondi sono pochi e il bene viene gestito il tempo necessario per arrivare alla destinazione, mentre è migliorato il funzionamento della struttura grazie a un aumento del personale da 4 a 18.
Sono intervenute per approfondimenti anche le consigliere Nadia Conticelli (Pd) e Giulia Marro (Avs).

 

Il Piemonte alla partenza dei camion di aiuti per Gaza

Anche la Regione Piemonte al porto di Genova ieri pomeriggio per la partenza del primo convoglio di aiuti umanitari del programma Food for Gaza. Insieme al vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale Antonio Tajani erano presenti anche il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alla Cooperazione internazionale Maurizio Marrone.

Il convoglio sarà composto di 15 camion, donati dall’Italia al Programma Alimentare Mondiale per un valore di 2.2 milioni di euro e allestiti al centro Iveco di Torino sulla base di richieste specifiche dell’Agenzia Onu e completi di pezzi di ricambio per affrontare il difficilissimo quadro di sicurezza nella Striscia di Gaza e la pessima situazione della viabilità interna. I camion saranno destinati alla distribuzione dei beni umanitari esclusivamente all’interno della Striscia.

“La Regione Piemonte prosegue nel proprio impegno umanitario in soccorso della popolazione civile nelle zone di guerra – dichiara il presidente Alberto Cirio – consolidando una tradizione di solidarietà e impegno che caratterizza le nostre comunità. A giugno da Vercelli erano partite 10 tonnellate di riso destinate alla Palestina e oggi un nuovo blocco di aiuti si prepara a raggiungere le popolazioni in difficoltà”.

“La Cooperazione internazionale del Piemonte – aggiunge l’assessore Marrone – segue con apprensione l’evolversi del conflitto in Palestina e in Libano e non rinuncia a dare il suo contributo a sostegno delle popolazioni civili ingiustamente colpite, con particolare attenzione ai bambini che rappresentano la speranza di un futuro di pace”

La Regione Piemonte porta avanti da tempo iniziative di solidarietà verso le popolazioni colpite dalla guerra. Già ad agosto era stata una delle prime a dare al Governo italiano e alla comunità internazionale la propria disponibilità ad accogliere malati, e in particolare bambini, negli ospedali del Piemonte per poter offrire loro cure adeguate e la rete di assistenza e supporto che il territorio piemontese è in grado di offrire. L’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino aveva infatti accolto un adolescente di 17 anni ed un bambino di 3 anni provenienti da Gaza. Il trasferimento dei pazienti e dei loro accompagnatori era stato effettuato dall’Aeroporto Militare di Bologna a Torino da personale sanitario della Regione, individuato dalla Centrale operativa 118 di Torino, da personale volontario della Protezione civile regionale e da personale della Croce Rossa Italiana.

Il sostegno della Regione Piemonte arriverà presto anche in Libano. Prenderà infatti il via entro l’anno il progetto della Fondazione Circolo dei Lettori “Right to Read – Libano”, sostenuto dall’assessorato regionale alla Cooperazione Internazionale, che insieme al supporto della Fondazione H.Opes vedrà allestire a Beirut aule attrezzate per permettere a tanti bambini in fuga dalle bombe di continuare a studiare, leggere e giocare.

Rimuove anti taccheggio da abiti, fermata dai carabinieri

In corso Giulio Cesare di Torino, i carabinieri del nucleo radiomobile hanno denunciato una quarantatreenne di Orbassano, già nota alle forze di polizia, che dopo essere entrata in un negozio di abbigliamento, aveva rimosso i dispositivi di antitaccheggio da alcuni  capi e stava tentando di rubarli nascondendoli dentro uno zaino; la proprietaria, insospettita dall’atteggiamento della donna, ha chiamato i Carabinieri che l’hanno arrestata e accompagnata in camera di sicurezza in attesa del rito direttissimo con imputazione di tentato furto aggravato.

Sestriere, cittadinanza onoraria all’Arma

Venerdì 25 ottobre 2024 resterà per sempre una data speciale per Sestriere. In questa giornata il Comune di Sestriere ha insignito della Cittadinanza Onoraria l’Arma dei Carabinieri per l’encomiabile servizio svolto al servizio della comunità e di tutti i fruitori della stazione turistica internazionale della Vialattea.

 


La cerimonia si è svolta in mattinata  nella conferenze dell’ufficio del turismo alla presenza dei bimbi delle scuole, dei nonni del Colle e delle frazioni e di tante persone e famiglie che vivono e lavorano ai 2035 metri di Sestriere, il Comune più alto d’Italia.
Il Sindaco di Sestriere, Gianni Poncet, assieme al vicesindaco Maurizio Cantele e all’Assessore Emanuela Tedeschi Ruspa, ha accolto il Generale di Divisione Andrea Paterna, Comandante della Legione Carabinieri Piemonte e Valle d’Aosta, il Comandante Provinciale Carabinieri Torino, Generale di Brigata Roberto De Cinti, e il Comandante Compagnia Carabinieri Susa, Capitano Francesco Ricchiuto.
Il Sindaco Poncet e tutta la sua Giunta hanno consegnato al Generale Andrea Paterna una targa con la seguente dicitura – “All’Arma dei Carabinieri di Sestriere, presente sul territorio dal 1946, esprimiamo la nostra riconoscenza per il costante supporto dimostrato nei confronti di questa comunità. Questo senso di gratitudine deriva dalla vicinanza costante espressa dall’Arma nei confronti dei nostri cittadini durante i decenni di presenza sul territorio, garantendo sicurezza, rispetto della legalità e delle norme di civile convivenza, nonché il prezioso aiuto offerto a tutti i cittadini con particolare attenzione alle persone più fragili anche durante i periodi più critici. Desideriamo inoltre sottolineare il preziosissimo supporto garantito dal vostro personale durante lo svolgimento degli eventi sportivi internazionali che hanno costantemente interessato la località con particolare riferimento ai Mondiali di Sci Alpino del 1997, i Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006, le varie tappe di Coppa del Mondo di Sci, del Giro d’Italia e del Tour de France”.

Sequestro del cellulare in classe. Condotta legittima o violenza della scuola?

Di Stefano Calla’ *

L’Istituto Volta di Torino ha recentemente imposto il divieto di utilizzo di dispositivi elettronici, come gli smartphone, in classe, con l’obiettivo di ridurre le distrazioni durante le lezioni.

Sorvolando sullo scetticismo delle istituzioni riguardo all’uso della tecnologia come supporto concreto per una didattica più performante, proficua e inclusiva – soprattutto per gli studenti con disturbi cognitivi e dell’apprendimento –, è lecito chiedersi se la pratica del sequestro del dispositivo, da parte dell’insegnante o del dirigente scolastico, sia legittima dal punto di vista giuridico.

Secondo il Ministero dell’Istruzione, nella circolare del 19 dicembre 2022, “l’uso del cellulare e di altri dispositivi elettronici rappresenta un elemento di distrazione sia per chi lo utilizza sia per i compagni, oltre a costituire una grave mancanza di rispetto nei confronti del docente, configurando un’infrazione disciplinare sanzionabile attraverso provvedimenti volti non solo a prevenire tali comportamenti, ma anche, secondo una logica educativa propria dell’istituzione scolastica, a stimolare nello studente la consapevolezza del disvalore di tali atteggiamenti”. La circolare fornisce inoltre “linee di indirizzo e indicazioni sull’utilizzo di telefoni cellulari e altri dispositivi elettronici durante l’attività didattica, l’irrogazione di sanzioni disciplinari e il dovere di vigilanza e corresponsabilità da parte di genitori e docenti”.

Tuttavia, non esiste alcun riferimento esplicito a un “sequestro coatto” del dispositivo elettronico. Tale condotta, semplicemente, non rientra tra i poteri dell’insegnante, nonostante il suo ruolo di pubblico ufficiale.

L’articolo 646 del Codice Penale sancisce che “Chiunque, per procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto, si appropria del denaro o di una cosa mobile altrui di cui abbia, a qualsiasi titolo, il possesso, è punito, a querela della persona offesa, con la reclusione da due a cinque anni e con la multa da 1.000 a 3.000 euro. Se il fatto è commesso su cose possedute a titolo di deposito necessario, la pena è aumentata”. Sebbene l’insegnante sia qualificato come pubblico ufficiale, non dispone dei poteri coercitivi propri dell’autorità giudiziaria. Ne consegue che il docente non può deliberatamente perquisire o sequestrare un effetto personale dell’alunno, nemmeno nell’ambito della sua funzione di vigilanza durante le ore di lezione. Una simile condotta potrebbe infatti configurare i reati di appropriazione indebita e eccesso di potere, escludendo invece la casistica del furto.
È importante sottolineare, però, che il rischio di una denuncia non comporta automaticamente un processo e una successiva condanna.

Da questa vicenda possiamo quindi trarre una conclusione: a volte, i tabù nei confronti del progresso o la mancata capacità di osservare certi fenomeni da una prospettiva più innovativa e moderna possono portare, seguendo i precetti dell’art. 646, a una condotta illecita.

La scuola italiana, oltre che a errare nel metodo, continua a tramandare pratiche troppo antiquate, somigliando sempre di più a musei piuttosto che a luoghi di innovazione.

* Avvocato

 

Maltempo, si estende a nuove zone l’allerta arancione in Piemonte

Si estendono le zone del Piemonte sulle quali domani sarà allerta arancione per rischio idrogeologico a causa del maltempo: alle valli Tanaro, Belbo e Bormida, interessate già oggi da questa classificazione, si aggiungeranno Cuneese, Biellese, Torinese e Alto Vercellese.

A darne notizia è il Centro funzionale di Arpa Piemonte, secondo il quale sono attese fino a metà pomeriggio di domani precipitazioni localmente molto forti al confine con la Liguria e progressivamente anche a ridosso delle vallate alpine, dapprima settentrionali e poi su quelle nord-occidentali.

Confermate le condizioni di tempo diffusamente perturbato attese per il pomeriggio odierno e fino al primo pomeriggio di domani, con precipitazioni che potranno risultare localmente molto forti al confine con la Liguria di centro-ponente e da metà pomeriggio odierno anche a ridosso delle vallate settentrionali e nord-occidentali. I valori puntuali su queste aree potranno essere, a fine evento, superiori ai 150-200 mm. Una progressiva attenuazione delle precipitazioni è attesa nel pomeriggio di domani.

Le precipitazioni intense determineranno dalla sera l’innalzamento dei livelli dei corsi d’acqua del reticolo principale e secondario. Gli incrementi maggiori sono attesi domani pomeriggio per Tanaro, Belbo e Bormida, che potranno superare la soglia di guardia. Domani sono attesi in mattinata innalzamenti per il Po su tutto il tratto da Carignano a Crescentino e, nel pomeriggio, anche nelle sezioni più a valle.

La Sala operativa della Protezione civile della Regione Piemonte continuerà a monitorare la situazione per disporre gli opportuni interventi in caso di necessità.

Vista la situazione molto dinamica, si consigliano i cittadini di tenersi informati sull’evolversi delle condizioni meteorologiche, limitare gli spostamenti e adottare adeguati comportamenti di auto-protezione.

Giornata di mobilitazione nazionale “Fermiamo le guerre, il tempo della pace è ora”


Sabato 26 ottobre alle 14,30. Manifestazione da piazza Arbarello a piazza Castello

Torino sarà una delle sette piazze italiane della giornata di mobilitazione nazionale “Fermiamo tutte le guerre, il tempo della pace è ora” per chiedere l’immediato cessate il fuoco a Gaza, in Medio Oriente, in Ucraina e in tutti i conflitti armati nel mondo.

La mobilitazione pacifista – a cui aderiscono sindacati, partiti, associazioni –  è  promossa dalle reti Europe for Peace, Rete italiana Pace e Disarmo, Fondazione PerugiAssisi per la cultura della pace, AssisiPaceGiusta, Sbilanciamoci con l’obiettivo di portare nelle piazze italiane le proposte della società civile che chiede percorsi di pace, disarmo, giustizia sociale e climatica.

In un contesto internazionale sempre più militarizzato e segnato da guerre, a Torino si ritroveranno cittadine e cittadini del Piemonte, della Valle d’Aosta e di parte del territorio ligure, per dire insieme: “Basta con l’impunità. Basta con  la complicità. Basta con l’inazione”.

L’appuntamento è per sabato 26 ottobre, alle 14,30, in piazza Arbarello.
Il corteo sfilerà per via  Bertola, via Pietro Micca per giungere in piazza Castellodove verrà rilanciato l’appello per la pace.

Leini’, corso difesa personale. Bartoli: “Sicurezza priorità assoluta”

Proseguono i corsi di difesa personale, già alla quarta edizione dopo tre eventi precedenti, organizzati per offrire un’opportunità concreta di apprendere tecniche di autodifesa. 

All’iniziativa tenutasi oggi a Leini’ era presente il presidente della Commissione Ambiente della Regione Sergio Bartoli: “Oggi, presso l’Istituto Comprensivo di Leinì,  – ha commentato Bartoli – ho partecipato in qualità di consigliere regionale, ribadendo l’impegno della regione nel sostenere queste iniziative fondamentali per la sicurezza, che rimane una priorità assoluta”.

L’evento è stato promosso dall’USIC, rappresentata dal Segretario Generale Regionale Leonardo Silvestri, dai Segretari Regionali Stefano Arrotti e Roda Elettra, dal Segretario Provinciale Giovanni Mirabella. Sono intervenuti il Sindaco Luca Torello, il Vicesindaco Bruna Panero, l’Assessore Luca Conforti e altri rappresentanti comunali.

Patrocinato dal Comune di Leinì e da enti sportivi come CSEN e AICS, il corso ha visto la partecipazione di esperti come il Maestro Massimiliano Marsala (4° Livello FDKM-AICS) e le atlete Alessia Regis e Ludovica Lentini, ex gruppo sportivo Carabinieri. Durante l’evento, la psicologa Dr.ssa Patrizia Multari è intervenuta per offrire un supporto specialistico, trasmettendo un messaggio forte e chiaro: Stop alla violenza sulle donne.

Molinette, neonato salvato dalla cecità grazie a intervento unico al mondo

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Un neonato è stato salvato dalla cecità grazie al primo intervento al mondo di chirurgia in entrambi gli occhi, sulla parte anteriore e posteriore, su un bimbo di pochi giorni di vita eseguito utilizzando una tecnologia 3D, presso l’Oculistica dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino (diretta dal professor Michele Reibaldi).
Il delicatissimo intervento chirurgico è stato eseguito con successo su un neonato di appena 40 giorni, affetto da cataratta congenita associata ad una rarissima e grave patologia della parte posteriore dell’occhio, causata da un incompleto sviluppo anatomico dell’occhio.
Il piccolino alla nascita non presentava nessun problema di salute, ma già nei primissimi giorni di vita è stata rilevata la presenza di un anomalo riflesso bianco (leucocoria) in corrispondenza della pupilla da parte dell’équipe della dottoressa Caterina Carbonara della Neonatologia ospedaliera dell’ospedale Sant’Anna della Città della Salute di Torino.
Questo pronto riscontro ha consentito un intervento tempestivo, cruciale per garantire un possibile sviluppo della capacità visiva. Qualora infatti non si fosse intervenuti entro pochi giorni, il bambino sarebbe inevitabilmente andato incontro ad una condizione di cecità, senza possibilità successiva di un recupero della vista. L’intervento non si poteva effettuare nei primi giorni di vita, ma al contempo non si dovevao superare le 6-7 settimane, perchè altrimenti con una tale opacità non si svilupperebbe comunque la vista, neanche se successivamente si dovesse intervenire. Sarebbe troppo tardi. Quindi è stato scelto il momento migliore per intervenire.
L’operazione, svolta presso l’ospedale Molinette di Torino dal professor Michele Reibaldi (Direttore di Oculistica universitaria della Città della Salute) con l’aiuto di Matteo Scaramuzzi, è stata possibile grazie all’eccellente supporto delle équipes di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale Molinette (diretta dal dottor Roberto Balagna) e del dottor Ferdinando Gagliardi dell’Anestesia e Rianimazione pediatrica dell’ospedale Infantile Regina Margherita (diretta dalla dottoressa Simona Quaglia).
Si tratta del primo caso al mondo di un intervento di vitrectomia bilaterale associato alla chirurgia per la cataratta congenita su un neonato, eseguito mediante un sistema di visualizzazione 3D. Questo nuovo sistema di visualizzazione permette al chirurgo una percezione della profondità molto più accurata rispetto ai tradizionali microscopi e questo aspetto è stato di fondamentale importanza in un occhio di dimensioni così piccole come quelle di un neonato per poter eseguire le delicatissime manovre chirurgiche necessarie, riducendo le possibili complicanze durante la chirurgia.
Dopo l’operazione, il piccolo paziente sarà sottoposto ad un rigoroso monitoraggio postoperatorio per valutare la risposta dell’occhio alla chirurgia e garantire il miglior recupero visivo possibile.
“La tempestività dell’intervento e la competenza degli specialisti di tutti gli ospedali della Città della Salute di Torino sono state determinanti per offrire al neonato una possibilità concreta di vedere la bellezza del mondo attorno a sé” dichiara Federico Riboldi (Assessore alla Sanità della Regione Piemonte).
“L’intervento rappresenta un esempio significativo dei progressi della chirurgia oculistica e di come l’utilizzo delle innovazioni tecnologiche alla Città della Salute di Torino permettano di affrontare i casi più complessi, fino a poco tempo fa ritenuti non trattabili, come in questo caso, dove i nostri professionisti in un intervento senza precedenti hanno dato nuove speranze di vista ad un piccolo neonato” dichiara Giovanni La Valle (Direttore generale della Città della Salute di Torino).